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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
paolorighetti Inserito il - 26/04/2015 : 23:14:16
Forse non dovrei neanche descrivere questo viaggio, perchè per la fretta - leggi: passo più lungo della gamba - è solo in parte corredato di foto (nella prima parte del viaggio le ho rimandate al ritorno, ma la facevo troppo facile).
Però oggi il tempo è brutto, tira un vento assassino che se vado nell'orto mi sistema per le feste, e allora eccomi a sfruculiare i Jobikers.
Ieri invece -22.4- era una bellissima giornata, della quale all'alba delle 9.30 ho approfittato come segue.

La Bassa (così in Emilia-Romagna chiamiamo la pianura che si estende a Nord della via Emilia) d'inverno significa freddo e nebbia, d'estate afa e zanzare; ma in primavera sa essere bellissima, quindi ho pensato di attraversarla partendo da Rivalta - frazione 4 km a Sud di Reggio Emilia- per andare in direzione di Mantova e del Grande Fiume. Unico imperativo: evitare in tutti i modi, pur aumentando tempi e km, la viabilità principale, pericolosa e stressante per le bici.
Ecco perchè questo titolo, e chiedo scusa a Thomas Hardy per aver preso a prestito quello del suo bellissimo romanzo.

Undici km di piste ciclabili mi consentono di attraversare RE portandomi fino a Villa Sesso, a Nord della città.

Lode all'Amministrazione di RE che ha realizzato tante piste ciclabili. Quanto alla loro qualità.. qui andrebbe aperta una discussione a parte; mi limito ad osservare che sono giunto ad una ragionevole certezza: chi progetta e realizza piste ciclabili non va in bici. Chiusa parentesi.

Da Villa Sesso una provvidenziale stradina si diparte dalla S.S.63 mantenendosi più o meno ad essa parallela, e appena la imbocco mi sembra di cambiare mondo. Traffico inesistente, pace e tranquillità regnano sovrani.
Tocco vari paesini: Villa Seta, Ponte della Forca, San Rocco, San Giacomo. In prossimità di Guastalla le cose si complicano e faccio alcuni giri a vuoto; poi un agricoltore mandato dal cielo mi indica una ciclabile che mi porta fino in paese.
Da Guastalla prendo il ponte sul Po (qui non c'è verso, bisogna stare nel traffico)

il Po visto dal ponte:

97,18 KB



dall'altra parte del ponte:

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ma appena passato il ponte una stradina sta fra Dosolo e il Fiume (al ritorno scoprirò che sull'argine sinistro corre la Ciclovia del Po) e poi va a Villastrada, Cavallara, Cizzolo, San Matteo delle Chiaviche; qui mi fermo e mangiare qualcosa e riposarmi un pò.

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la piazza del paese:

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(l'orologio del campanile è fuori uso evidentemente, erano le 13.30)

Riparto:

un magnifico casale apparentemente disabitato:

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..e vado a Torre d'Oglio, dove (udite, udite!) si passa l'Oglio su uno degli ultimi, se non l'ultimo, ponti di barche esistenti, e a chi ne abbia l'opportunità consiglio di venirlo a vedere.
Per la verità l'espressione "venirlo a vedere" non è adeguata, tant'è che anche le foto non possono renderne del tutto il fascino. Ci sali sopra e senti le lievi oscillazioni dovute alla corrente del fiume con i leggeri scricchiolii dell'assito; le oscillazioni più ampie quando passa qualche auto accompagnate dal frastuono delle traversine sotto le ruote; ci cammini e senti le grosse protuberanze del legname sotto i piedi, e il suo odore forte sotto il sole. Pittoresche le barche, la casupola anch'essa galleggiante del posto di controllo, l'ampio panorama del fiume che poche centinaia di metri più a valle confluisce nel Po.

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Passateci, prima che a qualche testa moderna venga in mente di sostituirlo con un ponte in cemento armato.

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un bellissimo agriturismo vicino al fiume:

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una casetta di pescatori:

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A questo punto vista l'ora avrei dovuto tornarmene indietro, e bene avrei fatto; ma quando uno ha la testa di coccio non ci si può fare niente, e mi metto in capo di raggiungere Mantova e rivedere la bellissima Piazza delle Erbe. Passo quindi per Cesole, Ronchi, Buscoldo, Serraglio; infine entro nella città che meriterebbe ben altra visita.
Il tempo per fare due o tre foto alla Piazza delle Erbe e dissetarmi alla fontanina ai piedi della torre e poi via, ormai in corsa con il tempo.

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la Rotonda di San Lorenzo:

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Accendo quindi finalmente il BPM, e mi sembra di volare.
Naturalmente sbaglio strada, e dopo vari "bissobeghi" (per chi non lo sapesse ho un diploma in "Disorienteering") ripasso da Guastalla e mi ritrovo sull'argine sinistro, inghiaiato, del torrente Crostolo. Una passerella pedonale mi consente ad un certo punto di saltare, non senza fatica per farci passare la bipa, sull'altra sponda da cui riesco dopo un pò a raggiungere nuovamente San Rocco, e da qui è tutta strada come all'andata, solo che adesso è quasi buio, mi infilo il k-way e accendo le luci (benedette, insieme allo specchio retrovisore!).
La moglie era preavvertita perchè non friggesse; arrivo a Rivalta alle 22.00.
Ultima annotazione: il percorso è tutto di pianura, ma a forza di sottopassi, argini di fiumi e canali, guarda un pò il dislivello positivo accumulato, non lo avrei detto.

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Buona strada!
16   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
luc_maz48 Inserito il - 02/05/2015 : 11:58:25

Bello, bello e bello!


pilotaDD Inserito il - 02/05/2015 : 09:08:47
bravo, bravissimo, con 182 km in un giorno sei a livelli da record!

E condividiamo l' "Unico imperativo: evitare in tutti i modi, pur aumentando tempi e km, la viabilità principale, pericolosa e stressante per le bici."



e dico peccato che le tue zone siano così fuori portata bipesca per me, quel ponte di barche mi piacerebbe proprio percorrerlo a pedali!

paolorighetti Inserito il - 02/05/2015 : 00:03:06
Alexino, mi hai beccato! Il 25 aprile, il giorno prima di inserire questo report, sono tornato con la moglie a Mantova (questa volta col furgone); abbiamo parcheggiato in periferia (proprio di fronte ad un ospedale che se ricordo bene si chiama San Clemente) e poi, scaricate le bipe siamo andati presso la stazione ferroviaria da dove parte la ciclabile del Mincio, e ce la siamo fatta tutta a/r fino a Peschiera con sosta per il pranzo a Borghetto (bellissimo). In totale abbiamo percorso 96 km, e alla fine il soprasella di mia moglie era alquanto provato..
Voglio tornare a Mantova per fare la ciclabile dei laghi, si accettano volentieri altri consigli!
Alexino81 Inserito il - 30/04/2015 : 21:51:44
Bene, sei venuto nelle mie zone, quando ancora non avevo l ausilio elettrico mi dilettavo nel pomeriggio dopo lavoro a farmi l argine dell oglio da marcaria fino a torre d'oglio, passavo per il ponte di barche e tornavo indietro per l argine opposto verso san matteo..

Bei posti, anche se ora preferisco vista la nuova ciclabile andare sui laghi di mantova e sul mincio..

Se non l hai mai fatta ti consiglio la ciclabile fino a peschiera, molto bella da pozzolo in poi..
leonardix Inserito il - 28/04/2015 : 14:19:34
paolorighetti Inserito il - 28/04/2015 : 10:45:17
A proposito di nomi curiosi, in Toscana vicino a Chiusi (poco sotto il Trasimeno) sono passato una volta da "Torre Beccati Questo": mi stavo facendo due risate con mia moglie, quando (eravamo in auto) un paio di km dopo siamo arrivati a "Beccati Quest'Altro" e siamo rimasti ammutoliti!
I toscani!
leonardix Inserito il - 28/04/2015 : 07:40:52
paolorighetti ha scritto:
D'altronde durante il giro ho trovato altri nomi curiosi: anche tralasciando Villa Sesso, ho visto una "via dei sette ladroni", una "via lingua di passera" e altri, ma avevo fretta e non li ho fotografati.


C'è già materiale per un nuovo report: "a spasso per la Bassa a caccia di luoghi singolari e dagli strani nomi!"
bubunapoli Inserito il - 27/04/2015 : 23:20:04
..bel giro, ottime immagini, gustosa descrizione.
Complimenti davvero.

Non ti dico quel S. Matteo
delle chiaviche cosa avrebbe scatenato qui a Napoli !!
Manco ve lo immaginate.
saluti
Bubu
paolorighetti Inserito il - 27/04/2015 : 16:02:03
ho scritto "topi di fogna" e "topi di chiavica": mi correggo, non sono topi, ma ratti: sono due diversi generi. Mi scuso, e mi scuso anche per la pignoleria.
Miura72 Inserito il - 27/04/2015 : 14:22:55
Bellissime foto e paesaggi anche l'agriturismo molto bello chissa come si mangia ? molto bello anche il ponte con le barche bello bello bello
bedexx Inserito il - 27/04/2015 : 13:47:44
Bravo-Bravissimo Paolo e complimenti per la tenacia. I tuoi report sono sempre molto "godibili". Certo che attraversare la "Bassa" ha il pregio di allungare "enormemente" l'autonomia delle batterie (basta non accendere il motore e andare di gamba). Quasi 400mt di guadagno solo con i cavalcavia e sottopassi... posso solo immaginare quanti ne hai fatti. E' come se avessi fatto un giro in collina... "perchè è la somma che fa il totale" (saggezza popolare)
Un caro saluto .
paolorighetti Inserito il - 27/04/2015 : 12:28:41
Immaginavo, caro Leonardix, qualche considerazione a proposito delle "chiaviche" (penso che il significato che se ne dà da Roma in giù sia comunque collegato a quello vero della Treccani: le chiaviche infatti, essendo ambiente d'acqua, sono volentieri frequentate dai topi di fogna, o appunto "topi di chiavica" (rattus norvegicus, se ricordo bene.. a RE detto "punga", da voi "chiavica", in Puglia e altrove "zoccola".
D'altronde durante il giro ho trovato altri nomi curiosi: anche tralasciando Villa Sesso, ho visto una "via dei sette ladroni", una "via lingua di passera" e altri, ma avevo fretta e non li ho fotografati.
Fede Inserito il - 27/04/2015 : 10:55:37
È sempre piacevole leggere i tuoi report!
Ricorda un po' il tono degli articoli di Rumiz

Ciao
fede
luc_maz48 Inserito il - 27/04/2015 : 10:31:06

Complimenti per il bel giro!
Grazie per il bellissimo report!
Bellissime immagini!

Buon prosegiumento!

leonardix Inserito il - 27/04/2015 : 09:09:34
182,84Km uno sproposito anche in tutta discesa!!!

Grazie Paolo, i tuoi report sono la fine del mondo, davvero gustosi!
Certo che quelli di S.Matteo delle chiaviche... forse lassù ha una accezione più "neutra" tipo quella riportata sulla treccani

2. Nelle costruzioni idrauliche, opera in muratura che interrompe gli argini di un fiume, creando negli argini medesimi un varco attraverso cui le acque di scolo provenienti dalle campagne si scaricano nel fiume in periodi di magra; nei periodi di piena le paratoie della chiavica impediscono l’accesso delle acque fluviali alle campagne contigue poste a quota inferiore al livello di piena.


ma da Roma in giù, dove i fiumi hanno tutt'altro regime e portata, chiavica ha una unica accezione e non è tanto gradevole

Ancora complimenti Paolo, a te e alla nera, che ha fatto ancora una volta il suo ottimo lavoro!
claudio02 Inserito il - 27/04/2015 : 08:25:51
d'inverno significa freddo e nebbia, d'estate afa e zanzare

bella bici, bello spirito.

borse generosissime laterali con chissà quanto ben di Dio dentro.

che vita idilliaca.

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