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 Pix-test n. 69 - Askoll EB-2

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 31/12/2016 : 16:57:54
La ditta produttrice della bipa sotto test è ancora nuova per il nostro Forum e vorrei presentarla
E’ la

ASKOLL

www.askoll.com

Ha sede a Dueville, a poca distanza da Vicenza ma è una multinazionale con 11 stabilimenti sparsi nel mondo
Questa ditta è molto nota nel campo degli acquari per la sua produzione di pompe e accessori
Ma la sua produzione principale sono i motori e le pompe che equipaggiano gli elettrodomestici delle più grosse marche mondiali (dalla Bosh alla Siemens, dalla Electrolux alla Whirpool)
Da un paio di anni sono entrati nel mercato della mobilità elettrica .... e l’hanno fatto alla grande: con un centro studi massiccio, con sale prova (da quelle dinamiche a quelle a nebbia salina per testare la corrosione) e pista di collaudo interna (l’immagine dice abbastanza poco: per fotografare bene la pista mi ci sarebbe voluto un drone)



Lo stabilimento di produzione dei veicoli elettrici è adiacente alla Sede principale, perciò a Dueville di Vicenza
Attualmente la produzione di veicoli elettrici è basata su due modelli di bipa (quello a telaio chiuso oggetto della prova e uno a telaio aperto); poi producono uno scooter elettrico e stanno mettendo in produzione una autovettura sempre elettrica

Questo è il filmato di presentazione dell’Azienda

Askoll - presentazione azienda


(la vettura che si vede nel filmato ha una carrozzeria “finta” : quella definitiva l’ho vista e avrà linee molto più morbide)

Molto interessante notare che producono al loro interno tutto il motore (hub con centralina integrata) e che assemblano loro stessi le batterie con elementi 18650 Panasonic (hanno macchine automatiche di assemblaggio e saldatura)
Producono anche le centraline elettroniche
Hanno una linea di assemblaggio per gli scooter che ha una grossa potenzialità produttiva e una zona assemblaggio per le bipa altrettanto potente

Insomma: le Askoll sono davvero di produzione italiana !


Il pix-test è relativo al modello

eB2



che ha il telaio chiuso a canna bassa










è offerto con alcune varianti di colore



Ci ho percorso circa 400km per capirla al meglio

Per chi preferisce il telaio aperto (adatto al trasporto di cose sul portapacchi posteriore e al montaggio del seggiolino per bimbi) c’è il modello eB1 con le medesime caratteristiche elettriche e dinamiche




IN BREVE

Il telaio, realizzato su specifico progetto Askoll, è completamente in alluminio
E’ di tipo chiuso ma ha il tubo orizzontale più basso del consueto; con la sua curva, favorisce l’elasticità senza perdere in robustezza e questo si apprezza nella marcia su fondi sconnessi
Questa forma consente altresì una ampia regolazione dell’altezza della sella

Il peso senza batteria è 19.8kg e diventa 22.4 con la batteria

La sella è di tipo “unisex” imbottita e con leggero scavo centrale; assorbe bene le vibrazioni e le piccole sconnessioni della strada
La posizione in sella è a busto verticale perciò turistica e questo compensa il peso di motore e batteria che gravano sulla ruota anteriore
La regolazione dell’altezza richiede l’uso di una chiave a brugola e l’inclinazione si regola un pò grossolanamente
Anche il manubrio ha una piega turistica, con manopole imbottite

La stabilità in marcia è davvero ottimale: testata fino a 53km/h con una sensazione di elevata stabilità
La presenza del motore anteriore e della batteria, fissata al telaio e che perciò non ruota con lo sterzo, è praticamente inavvertibile
La marcia senza mani è del tutto stabile, ma poco guidabile

I pneumatici sono da 28” (700x35C) e sono ad elevata scorrevolezza, specifici per le bici elettriche; la valvola è del tipo Dunlop (la classica delle bici)
Il cavalletto (Spanninga) conferisce una buona stabilità; non consente la rotazione dei pedali
La componentistica è di discreto livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è veramente curato anche nei dettagli

Il cambio è uno SRAM AUTOMATIX del tipo interno al mozzo posteriore ed ha due rapporti;
la sua peculiarità è che il passaggio di marcia avviene automaticamente (ad azionamento meccanico)
La partenza avviene automaticamente sempre in prima marcia; quando si raggiungono i 18.5km/h (68 ped/min), passa da solo al secondo rapporto; non c’è alcun comando a manubrio
La cambiata è morbida e non occorre alleggerire la pedalata: ci si dimentica che esista il cambio
Ma devo segnalare anche i punti deboli
Innanzitutto i rapporti sono soltanto due : è come avere una marcia da pianura e poter scalare l’equivalente di due rapporti di un cambio a deragliatore
L’altro punto negativo è che, quando inizia una salita, bisogna annullare la spinta sui pedali altrimenti il cambio non scala marcia; e per fare questo al momento giusto bisogna guardare il tachimetro e farlo quando si è sotto ai 18km/h
Adatto a zone pianeggianti, appena la salita diventa sensibile si sente la mancanza di ulteriori marce

L’impianto frenante è realizzato con due v-brake di costruzione Askoll;
Le leve sono morbide ma richiedono un pò di sforzo per avere una buona azione frenante; non “mordono” ma a loro favore hanno una buona modulabilità della frenata e la mancanza di affaticamento anche con uso prolungato
Lo spazio di frenata da 25km/h conferma queste impressioni: 4.45m : non è da record ma è sufficiente anche nel traffico cittadino
Le leve, anch’esse prodotte internamente, hanno il fulcro sul lato esterno del manubrio: consentono di usare le dita più forti nel punto più favorevole della leva
Ma tenere le dita sui freni richiede di spostare la mano nella zona esterna della manopola e non è molto comodo

La centralina è alloggiata all’interno della scatola del motore
Un pò complicato raggiungerla in caso di problemi tecnici, ma assolutamente ben riparata e protetta
E’ interamente progettata e realizzata dalla Askoll
La batteria è da 36V e ha una capacità totale di 8.6Ah 309Wh: non sono molti ma consentono comunque alla bipa buone autonomie
Anche la batteria viene completamente prodotta internamente con una linea di produzione e collaudo completamente automatica
Utilizza celle Panasonic Litio Ioni tipo 18650 di capacità unitaria non troppo grande per privilegiare la durata e l’affidabilità
Si trasporta facilmente tramite una comoda maniglia ed il suo peso è ben sopportabile: 2.65kg
La manovra è facile sia in estrazione che in reinserimento e non richiede particolari attenzioni ne tanto meno sforzi
La ricarica non può essere eseguita a batteria montata : occorre estrarla e posizionarla sul caricabatteria

Sul tale caricabatteria si possono selezionare tre modalità di funzionamento
Con la prima modalità si ricarica la batteria al 50% e serve per poter conservare nelle condizioni ideali la batteria in lunghi periodi di inutilizzo
Con la seconda modalità si ricarica al 90% che, se da un lato penalizza l’autonomia, consente una maggior durata nel tempo della batteria stessa
La terza è quella classica con ricarica al 100% che richiede 4 ore e 55 minuti da batteria totalmente scarica

La eB2 ha un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato posto a sinistra del manubrio e ben leggibile anche in pieno sole; è di costruzione Askoll ed ingloba i pulsanti per le varie funzioni
Sostiene ed alimenta altresì il fanale anteriore
Le cifre sono grandi e i simboli ben leggibili sia in pieno sole che di notte
Vi si leggono: la velocità istantanea, la percentuale di carica della batteria, il livello di assistenza, i valori “trip” e “odo” e i km di autonomia residua; mancano le indicazioni della media oraria e dell’orologio
Sul cruscottino sono presenti anche tre pulsanti per l’accensione della centralina, per selezionare il livello di assistenza e per commutare le funzioni visualizzate; si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio
I livelli di assistenza sono 4 più il livello “zero” cioè assistenza disinserita ma cruscottino e luci accesi
E’ disponibile la funzione “soft start/camminata assistita”

La eB2 è dotata di un motore hub anteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensorless completamente progettato e costruito nello stabilimento Askoll EVA di Vicenza
La spinta che questo motore genera è buona, ma non diventa mai invadente
In marcia è un pò rumoroso ma in salita addirittura diminuisce la sua rumorosità (vedi paragrafo relativo per un maggior dettaglio)

L’avere motore, centralina e batteria tutto nella parte anteriore semplifica molto il cablaggio e lo rende poco visibile, limitandolo inoltre alla sola zona anteriore
Il sensore di rotazione dei pedali è interno al telaio e richiede un movimento centrale apposito

La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 4 disponibili; c’è il “soft-start”/”camminata assistita” ma si è rivelato molto poco potente
La centralina è controllata “in corrente” ovvero cambiando il livello di assistenza non si cambia la velocità massima raggiungibile a ruota sollevata, ma si cambia la potenza massima che il motore eroga
Su strada, i livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra circa 17 e quasi 24.5 km/h;
la velocità massima è regolata dal limitatore elettronico (cut-off tachimetrico)
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.28 giri di pedale (100°) pari a 1.26m in prima marcia (ricordo che, per via del cambio automatico, si parte sempre in prima marcia)
Il motore si avvia in un modo morbido e poi allunga bene : il tempo sui 50m da fermo è risultato di 11.70” con una velocità di uscita di 24.6km/h , cioè è intervenuto il cut-off tachimetrico

Nel traffico la eB2 è maneggevole e comoda anche sul pavè; le buche invece si sentono
Il motore spinge a sufficienza e la rapida risposta ad avvio e riattacco garantiscono una marcia agile e disinvolta
Si regola la velocità spingendo più o meno sui pedali e agendo sui livelli di assistenza
Qualche fastidio viene dal cambio che, quando si sospende anche per un attimo la pedalata, ritorna in prima e ci fa fare un giro di pedale praticamente a vuoto prima di tornare alla seconda marcia
Non sono presenti gli switch sui freni per staccare l’assistenza al loro azionamento

La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali (“pedalata simbolica”)
Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 20.7 km/h con lo stesso sforzo utilizzato in piano (si percorre obbligatoriamente in seconda marcia); la ripartenza richiede una pressione sui pedali leggera (26kg)
Sul 10% (che è il limite di pendenza superabile dichiarato dalla casa costruttrice) si sale a 8.9km/h ancora con uno sforzo molto limitato
La cadenza di pedalata però diventa molto bassa: appena 33ped/min
La ripartenza richiede 44kg sul pedale (e il soft-start non migliora la cosa): è un valore comunque ancora sostenibile da chiunque
Sopra a questo valore di pendenza la marcia è possibile ma solo per occasionali brevi tratti

La velocità massima in piano è di 24.5km/h : al di sopra interviene il cut-off tachimetrico che interrompe l’assistenza
A livello 2 di assistenza si percorrono 71km a 22km/h
Col livello 4 si può contare su una autonomia di 52km utili e 55km totali con una velocità tipica di 24.5km/h
Utilizzando la ricarica al 90%, i valori di autonomia calano in proporzione esatta
Il display mostra il valore di autonomia residua che diventa impreciso verso fine scarica; meglio basarsi sull’indicatore di carica percentuale che, al contrario, si è dimostrato molto preciso ed affidabile

La marcia in coppia è abbastanza agevole modulando lo sforzo sui pedali

Gli sterrati leggeri sono affrontabili confortevolmente; meglio però evitare le buche che non assorbe particolarmente bene
Il motore anteriore ha partenze dolci e non provoca mai slittamenti
Qualche problema viene dal cambio perchè commuta proprio nelle velocità maggiormente utilizzabili e ci si trova frequentemente con il rapporto meno desiderato
Gli sterrati più duri non sono alla portata del suo cinematismo ne dei suoi pneumatici stretti

In auto si trasporta come una normale muscolare, solo un pò più pesante (20 kg senza batteria);
Il trasporto su scala non è molto agevole perchè questa bipa risulta sbilanciata decisamente in avanti
Il punto di presa è però sufficientemente comodo
Decisamente più agevole sollevarla a batteria rimossa perchè diventa equilibrata
Il trasporto in treno è perciò possibile ma non consigliabile per chi lo pratica quotidianamente

Senza assistenza a 18km/h richiede 98W muscolari: buon valore che ci permette di tornare a casa senza sudare se si resta a secco con la batteria; consente soprattutto di staccare l’assistenza in piano e proseguire praticamente come con una normale bici muscolare, prolungando significativamente l’autonomia
Gli appena due rapporti del cambio sono giusti in pianura, ma insufficienti nel caso si incontrino salite anche leggere

Le luci sono a led e vengono alimentate dalla batteria principale e restano accese per un certo periodo di tempo anche a batteria ormai troppo scarica per il motore
La luce anteriore consente di marciare in sicurezza anche in zone extraurbane non illuminate
La luce posteriore è ben visibile anche lateralmente
Anche la visibilità laterale è buona
I fanali restano permanentemente accesi (non c’è un comando per spegnerli)

Questo modello non è munito di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Sul telaio è bulinato il numero di serie
E’ possibile, tramite la Askoll, stipulare una assicurazione contro il furto

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta
La Askoll ha un nutrito catalogo di accessori anche per l’abbigliamento del ciclista urbano

La eB2 è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica
Le batterie sono anch’esse certificate a norme UN
La garanzia è di 2 anni anche per la batteria

Il prezzo di listino, al momento del test, è di 1490€
La batteria costa 300€





Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali

Scheda valutazione






CICLISTICA

Il telaio, realizzato su specifico progetto Askoll, è completamente in alluminio
E’ di tipo chiuso ma ha il tubo orizzontale più basso del consueto; con la sua curva, favorisce l’elasticità senza perdere in robustezza e questo si apprezza nella marcia su fondi sconnessi
Questa forma consente altresì una ampia regolazione dell’altezza della sella
La linea risulta piacevole e pulita, anche per il posizionamento anteriore della batteria



Il peso senza batteria è 19.8kg e diventa 22.4 con la batteria: buono

La sella è di tipo “unisex” imbottita e con leggero scavo centrale (in tinta con le manopole)
E’ morbida e assorbe bene le vibrazioni e le piccole sconnessioni della strada



La regolazione dell’altezza richiede l’uso di una chiave a brugola Il diametro del cannotto è 27.2 mm
La regolazione dell’inclinazione è un pò grossolana e si effettua con l’uso di una chiave esagonale

La posizione in sella è a busto verticale perciò turistica
Questo fatto porta il peso del ciclista verso la ruota posteriore e compensa il peso di motore e batteria che gravano su quella anteriore




Il manubrio è di forma classica e le manopole sono imbottite; ne risulta un buon confort nella guida



La pipa non è regolabile e la serie sterzo è a cuscinetti “integrata”




Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 19mm e il distacco del connettore di potenza
(notare nella foto le generose “rondelle” anticoppia per contrastare gli sforzi esercitati dal motore sui forcellini)




La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 15mm ; la presenza di un solo pignone rende la manovra più semplice e ci si sporca di meno; come vedremo più oltre , il cambio non ha fili di comando perciò nello smontaggio della ruota è come se non ci fosse




La stabilità in marcia è davvero ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 53km/h ricavandone una sensazione di elevata stabilità)
La presenza del motore anteriore è praticamente inavvertibile
Il passo è quello di una classica bici muscolare
La batteria è fissata al telaio e non allo sterzo (non si muove girando il manubrio) e non provoca nemmeno minimi sbilanciamenti nella guida
Il telaio non manifesta svirgolamenti nemmeno nelle manovre strette e questo rende questa bipa reattiva nei cambi di direzione; si avverte solo una leggerissima ritrosia a curvare , ma è davvero una sensazione lievissima

La marcia senza mani è del tutto stabile, ma poco guidabile

Askoll eB2 - marcia senza mani



I pneumatici (da 28” – 700x35C) hanno canali drenanti lievi per migliorare la scorrevolezza



sono di tipo specifico per biciclette elettriche: CST E-series



la valvola è di tipo Dunlop, la classicissima valvola delle bici




Il cavalletto è monopiede (Spanninga); esce bene lateralmente e conferisce una buona stabilità alla bipa; non consente la rotazione completa del pedale perciò in retromarcia bisogna ricordarsi di sollevarlo



Il portapacchi posteriore è robusto e ben fissato al telaio; non viene indicata la portata massima, ma i classici 15kg sono certo li possa portare senza ... stancarsi




I pedali sono in lega come anche le pedivelle (da 170mm); ci sono i catadiottri



La corona e la catena sono avvolte da un carter che consente efficacemente di non sporcarsi



La componentistica è di discreto livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è veramente curato anche nei dettagli, come ad esempio il carterino che copre il dado di fissaggio del cavalletto e le saldature dei tubi telaio





Anche le manopole con cuciture in vista e la sella in tinta contribuiscono ad un aspetto gradevole ed elegante

Il campanello è semplice semplice ed è forse l’unico particolare un pò sottotono per questa bella bipa






CAMBIO

Per la prima volta incontro in un test questo tipo di cambio e gli dedico un paragrafo specifico

E’ uno SRAM AUTOMATIX del tipo interno al mozzo posteriore ed ha due soli rapporti;
la sua peculiarità è che il passaggio di marcia è automatico ad azionamento meccanico



Quando si parte il cambio è sempre nel rapporto più corto
Quando la velocità raggiunge i 18.5km/h, una massa centrifuga interna al cambio aziona il passaggio al secondo rapporto
Questo avviene quando la frequenza di pedalata è di 68 ped/min (ed è una frequenza un pò vivace)
A questo punto la cadenza di pedalata scende a 50 ped/min e si avverte un ticchettio provenire dal mozzo posteriore
Quando ci si ferma, il cambio torna automaticamente in prima marcia e ci consente partenze più agevoli
Molto comodo ! e non richiede di azionare nulla !

La cambiata è morbida e si può continuare a spingere con continuità sui pedali senza alleggerire la spinta, dimenticandosi che esista il cambio: il momento di passaggio da una marcia alla successiva non disturba e si avverte solo un indurirsi della pedalata

Interessante il fatto che funzioni meccanicamente (perciò non c’è bisogno di batterie) e che elimini il comando a manubrio ed i relativi cavi meccanici o elettrici (comodo anche quando si smonta la ruota posteriore)
Ma devo segnalare anche i punti deboli
Innanzitutto i rapporti sono soltanto due : è come avere una marcia da pianura e poter scalare l’equivalente di due rapporti di un cambio a deragliatore; adatto a zone pianeggianti, appena la salita diventa sensibile si sente la mancanza di ulteriori marce
E, quando inizia una salita, occorre ... guardare il tachimetro
Vediamo il caso pratico
Sto marciando in piano a oltre 20 km/h; il cambio è in seconda marcia
Inizia una salita; la velocità della bipa, ovviamente, scende e continuo a spingere sui pedali anzi probabilmente spingo un pò di più
La velocità scende sotto i 18km/h e la cadenza di pedalata diventa lenta ... ma il cambio non scala marcia
Per ottenere la “scalata”, devo annullare la spinta sui pedali e , se appunto la velocità è sotto al valore di commutazione perciò circa 18km/h, avviene il passaggio alla prima marcia
Per cui l’automatismo in questo caso non ci aiuta anzi dobbiamo sentire se la cadenza di pedalata è diventata bassa oppure controllare il tachimetro per capire se, alleggerendo la pedalata, avremo il passaggio in prima
A parer mio, è l’opposto di quanto ci si aspetterebbe da un cambio automatico
Non essendoci alcun comando per forzare i passaggi di marcia, non c’è speranza di ... convincere il cambio ad agire quando vorremmo noi

Ho notato anche un’altra cosa che un pò disturba: se stiamo viaggiando in seconda e, per una curva o per il traffico, dobbiamo sospendere brevemente la pedalata, al riattacco il cambio si è già portato in prima e ci si trova a fare circa un giro di pedale a vuoto prima che il meccanismo si accorga che stiamo viaggiando sopra ai 18km/h e che innesti la seconda marcia

Quella che chiamo scherzosamente “marcia da lungomare” (cioè a bassa velocità e con pedalata lenta) non si può realizzare perchè non c’è verso di passare in seconda a velocità basse

In definitiva: comodo per chi non vuole smanettare e molto gradevole esteticamente, ma poco efficace

Nel filmato seguente ho cercato di far capire quanto detto

Askoll eB2 – cambio automatico


Essendo un cambio interno al mozzo, pignone e catena possono essere quelli da fixed (perciò di sezione abbondante e di robustezza elevata)
La “spugnosità” che spesso riscontro in cambi non a deragliatore, è qui completamente assente
(per spugnosità intendo quel gioco elastico che si manifesta spingendo sul pedale a bici ferma e a ruote frenate)

Nella tabella seguente si vedono i valori numerici di questo dispositivo
Faccio notare che in prima non si possono comunque superare le 68 ped/min perciò il valore di cadenza indicato a 25km/h è soltanto teorico
Faccio anche notare che la cadenza di pedalata alla massima velocità di questa bipa rimane ad un comodo valore di 66 ped/min






IMPIANTO FRENANTE

Nella filosofia costruttiva della Askoll, vengono progettate internamente più parti sia possibile
E così è per i freni: sono dei robusti V-brake dal disegno piacevole e particolare

Qui l’anteriore



e questo è il freno posteriore, posto in basso sulla forcella posteriore



Le leve freno sono anch’esse prodotte su specifico progetto Askoll e hanno il fulcro sulla parte esterna
Questa soluzione consente di agire nel punto di leva più favorevole con le dita più forti (indice e medio) sviluppando una buona azione frenante



Hanno però lo svantaggio che, per frenare, occorre tenere la mano sulla parte più esterna del manubrio, dove le manopole imbottite non ci sono più: in città, dove si tende a tenere le dita sui freni, diventa scomodo perchè il palmo della mano appoggia sul metallo e non sull’imbottitura



Le leve sono azionabili anche con due dita, senza che le altre vengano schiacciate dalla leva



Le leve sono morbide ma richiedono un pò di sforzo per avere una buona azione frenante; anche in discesa “non mordono” ma a loro favore hanno la buona modulabilità della frenata e la mancanza di affaticamento anche con uso prolungato
Lo spazio di frenata da 25km/h è risultato di 4.45m : non è da record ma è sufficiente anche nel traffico cittadino
La ruota posteriore tende a bloccarsi con facilità e c’è un pò di intraversamento della bipa, facilmente controllabile

Askoll eB2 - frenata






Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

La centralina è alloggiata all’interno della scatola del motore
Un pò complicato raggiungerla in caso di problemi tecnici, ma assolutamente ben riparata e protetta
E’ anch’essa progettata e realizzata internamente alla Askoll: ho visto le macchine automatiche per il posizionamento dei componenti sul circuito stampato e le saldatrici anch’esse completamente automatizzate
Sapendo dov’è posizionata la centralina, si capiscono le generose dimensioni del gruppo motore
La centralina è dotata di autospegnimento dopo 5 minuti esatti






BATTERIA

Anche la batteria viene assemblata, saldata, corredata del BMS ... insomma viene completamente prodotta internamente con una linea di produzione e collaudo completamente automatica
Utilizza celle Panasonic Litio Ioni tipo 18650 di capacità unitaria non troppo grande per privilegiare la durata e l’affidabilità

E’ da 36V e ha una capacità totale di 8.6Ah 309Wh: non sono molti ma vedremo che consentono comunque alla bipa buone autonomie

E’ alloggiata davanti al manubrio, fissata solidamente al telaio (perciò non ruota girando lo sterzo)



Forma e posizione caratterizzano fortemente l’estetica originale di questo modello di bipa
Eccola estratta



Si trasporta facilmente tramite una comoda maniglia ed il suo peso è ben sopportabile: 2.65kg
Non essendo dotata di interruttori, i contatti rimangono sempre sotto tensione: prestare attenzione a non riporla insieme a piccoli oggetti metallici (tipo mazzo di chiavi) per evitare la seppur remota possibilità di cortocircuito




Lo smontaggio avviene sbloccando la serratura ...



... e sollevando la maniglia che sgancia i denti di bloccaggio



La manovra è facile sia in estrazione che in reinserimento e non richiede particolari attenzioni ne tanto meno sforzi


Qui si vede la parte che va a contatto con la struttura di sostegno



Qui si vedono i contatti di potenza e di ricarica che sono nel medesimo connettore



E questo è l’alloggiamento sulla bipa con i relativi contatti




La ricarica non può essere eseguita a batteria montata sulla bipa: occorre estrarla ed infilarla nella sede del caricabatteria




Il caricabatteria ne risulta un pò ingombrante e non molto comodo da portare con se



La ricarica da batteria completamente “esausta” richiede 4 ore e 55 minuti
Ma questo caricabatteria ha la particolarità di poter selezionare tre tipi di ricarica
Il primo serve per poter conservare nelle condizioni ideali la batteria in lunghi periodi di inutilizzo; a tal fine ricarica le celle solo fino al 50%; riponendo poi la batteria in luogo fresco (meglio ancora freddo) si garantisce la sua conservazione nelle migliori condizioni, prevenendo quanto possibile il suo intrinseco invecchiamento
Il secondo livello di ricarica porta gli elementi ad una capacità del 90%: l’autonomia ne risulta ridotta in proporzione ma utilizzando questa modalità si allunga la vita della batteria (sappiamo che le condizioni ideali per garantirsi moltissimi cicli di carica/scarica sono : caricare non fino al massimo e scaricare prima di raggiungere il minimo)
Il terzo livello carica la batteria fino al suo massimo (100%) e consente il massimo dell’autonomia

Durante la carica, i led segnalano il livello impostato e quello già raggiunto



Nemmeno dirlo: anche il caricabatteria è realizzato direttamente in Askoll, come testimonia l’etichetta






COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

La eB2 è dotata di un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato posto a sinistra del manubrio e ben leggibile anche in pieno sole
E’ di costruzione Askoll ed ingloba i pulsanti per le varie funzioni
Sostiene ed alimenta altresì il fanale anteriore
Le cifre sono grandi e i simboli ben leggibili anche in pieno sole



Vi si leggono: la velocità istantanea e la percentuale di carica della batteria (c’è anche la barra analogica dello stato di carica)
La visualizzazione della velocità può essere commutata per indicare i chilometri parziali e totali (“trip” e “odo”) e il valore in km di autonomia residua (relativa al livello di assistenza selezionato)
Un’altra cifra ben leggibile indica il livello di assistenza selezionato
Le indicazioni dell’odometro e del tachimetro sono sufficientemente precise (c’è solo qualche percento di errore)
Mancano però le indicazioni della media oraria e dell’orologio che sono comode nell’uso quotidiano

Sul cruscottino sono presenti anche tre pulsanti per l’accensione della centralina, per selezionare il livello di assistenza e per commutare le funzioni visualizzate

La retroilluminazione è sempre accesa (come anche i fanali) e rende ben leggibili le indicazioni anche al buio
I pulsanti non sono illuminati ma facilmente identificabili al tatto



I pulsanti sono ben distanziati e sufficientemente rilevati: agevole azionarli con i guanti
Anche di notte non è difficile identificarli al tatto
I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio

I livelli di assistenza sono 4, selezionabili tramite i due pulsanti “+” e “-“
C’è anche il livello “zero” cioè assistenza disinserita
E’ disponibile la funzione “soft start/camminata assistita” che è attivabile con una lunga pressione sul pulsante “+”



MOTORE

La eB2 è dotata di un motore hub anteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensorless completamente progettato e costruito nello stabilimento Askoll EVA di Vicenza



Come già detto, le generose dimensioni sono dovute essenzialmente al fatto che la centralina di potenza è alloggiata all’interno dell’involucro motore
La riduzione di giri interna è a singolo ingranaggio planetario con massa di contrappeso: soluzione originale per ottimizzare il rendimento
Gli ingranaggi sono misti metallici-sintetici
La coppia di trasmissione finale è metallo-metallo... ed è responsabile di una certa rumorosità in marcia



La spinta che questo motore genera è buona, ma non diventa mai invadente
In marcia si percepisce un pò di rumore che non aumenta quando il motore va sotto sforzo
Ma, quando in piano si raggiunge la velocità impostata con i vari livelli, il motore ovviamente diminuisce la sua spinta e provoca un ben percepibile rumore di attacca-stacca degli ingranaggi; tale rumore è intermittente e, devo essere sincero, non è gradevole (si può sentire anche nel filmato della marcia senza mani)
Per questo fatto, è più silenziosa in salita che in piano !

Askoll eB2 - rumore in marcia



Il gruppo motore/centralina è dotato di un bel connettore stagno di tipo automobilistico posto dietro al supporto della batteria, utile per lo smontaggio della ruota anteriore






CABLAGGI

L’avere motore, centralina e batteria tutto nella parte anteriore semplifica molto il cablaggio e lo rende poco visibile

I cavi dal manubrio passano in un apposito canale del supporto batteria (anche quelli dei freni) diventando subito invisibili e protetti




Qui si vedono i cavi dei freni e l’unico grosso cavo con connettore che collega la batteria e il cruscottino al gruppo centralina/motore nel mozzo ruota



C’è un sensore di velocità e di spazio percorso (= giri della ruota) esterno al motore che non ostacola minimamente le operazioni di smontaggio del cerchione



Questo è la foto in cui NON si vede il sensore di rotazione dei pedali
Difatti è alloggiato all’interno del telaio; questo fatto implica un gruppo del movimento centrale particolare
Immagino che la sostituzione di tale sensore non sia molto facile, ma non ho potuto appurarlo



Nella parte inferiore della eB2 e nella zona posteriore non c’è alcun cablaggio !
E non esiste nemmeno il cavo di comando del cambio



MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 4 disponibili
E’ presente il pulsante “soft-start”/”camminata assistita”

Non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata e l’avvio è dolce
Il distacco del motore arrestando la pedalata è rapido e compensa parzialmente la mancanza dei cut-off sui freni

Askoll eB2 - avvio assistenza al banco


La centralina è controllata “in corrente” ovvero cambiando il livello di assistenza non si cambia la velocità massima raggiungibile a ruota sollevata, ma si cambia la potenza massima che il motore eroga
Su strada, i livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra circa 17 e quasi 24.5 km/h;
la velocità massima è limitata elettronicamente (cut-off tachimetrico) e non dalla potenza del motore che sarebbe in grado di spingere la bipa a velocità più elevate
Il livello di assistenza “zero” consente di viaggiare senza l’ausilio del motore, ma con il display attivo e le luci accese

Questi i valori di velocità ai vari livelli



Dalla tabellina si può vedere che col livello 4 di assistenza, se appena si aumenta lo sforzo sui pedali, si arriva al limite in cui la centralina non alimenta più il motore
Si può viaggiare a “pedalata simbolica” (cioè facendo semplicemente girare a vuoto i pedali) con una velocità di quasi 24km/h
Se si spinge di più sui pedali si arriva presto al punto in cui la centralina attacca e stacca in continuazione l’assistenza
(spingo sui pedali e la bipa accelera col motore che mi aiuta consistentemente, raggiungo i 24.5km/h e il motore si stacca, il mio sforzo non è più sufficiente a garantire quella velocità e si inizia a rallentare, appena sotto ai 24.5km/h il motore si riattacca, la bipa raggiunge rapidamente i 24.5km/h ... e così daccapo)

La strategia più corretta per viaggiare al massimo della velocità è di inserire il livello più alto di assistenza e arrivare al limite del cut-off tachimetrico con il conseguente attacca/stacca del motore; poi diminuire il livello di assistenza mantenendo la velocità di 24km/h fino a che lo sforzo necessario sui pedali diventa quello che desideriamo

Tale sforzo può variare da “niente”, cioè mantenendo solo in rotazione i pedali, fino ad oltre 120 W utilizzando il valore minimo di assistenza; ovviamente è possibile fare “tutto” lo sforzo con i muscoli mantenendo una velocità superiore ai 24.5 km/ h .... o qualsiasi velocità staccando del tutto l’assistenza

La velocità di marcia risente sensibilmente delle condizioni della strada perché, a differenza dei sistemi a controllo “in tensione” del motore, c’è una minore compensazione automatica quando si incontra un leggero aumento della pendenza della strada
Questo però avvicina la eB2 al comportamento di una bici muscolare e ci invita così ad aumentare la spinta sui pedali .... facendoci meno impigrire rispetto ai sistemi controllati in tensione



AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per ottenere la partenza del motore bisogna attivare la centralina col relativo comando sul cruscottino e iniziare a pedalare

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.28 giri di pedale (100°) pari a 1.26m in prima marcia (ricordo che, per via del cambio automatico, si parte sempre in prima marcia)
Il motore si avvia in un modo morbido che non mette mai in imbarazzo; poi allunga bene fino al raggiungimento della velocità massima

Askoll eB2 - avvio assistenza su strada


Anche il riattacco del motore in marcia dopo un rallentamento non ha ritardi sensibili: si riprende agevolmente dopo i rallentamenti

Il pulsante soft-start avvia il motore appena si muovono i pedali (non avvia da fermo), ma il suo contributo è molto modesto: in pratica non serve per partire senza spingere sui pedali, ma solo per avere l’avvio del motore già con pochissima rotazione dei pedali



ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.70” con una velocità di uscita di 24.6km/h , cioè è intervenuto il cut-off tachimetrico
(questa prova viene eseguita con la batteria appena staccata dal carichino dopo la ricarica)

L’accelerazione non è particolarmente brillante ed evidenzia la tranquillità del motore che equipaggia la eB2
Ma comunque consente di disimpegnarsi nel traffico senza sentirsi impacciati



NEL TRAFFICO

Nel traffico la eB2 è maneggevole e comoda anche sul pavè; le buche invece si sentono ... ed è meglio evitarle
Il motore spinge a sufficienza e la rapida risposta ad avvio e riattacco garantiscono una marcia agile e disinvolta
Si regola agevolmente la velocità spingendo più o meno sui pedali e agendo sui livelli di assistenza
Qualche fastidio viene dal cambio che, quando si sospende per un attimo la pedalata, ritorna in prima marcia e ci fa fare un giro di pedale praticamente a vuoto prima di tornare alla seconda
L’attacco dell’assistenza non è mai brusco e non mette in imbarazzo nemmeno nelle manovre a raggio stretto
Nelle spesso strane manovre a cui ci costringe il traffico urbano, mi è capitato, per la mancanza dei cut-off sui freni, di sentire il motore che ancora spingeva quando avevo già iniziato a frenare



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

La èB2 sulle pendenze che si possono incontrare nelle città di pianura si comporta egregiamente, ma non è una grande scalatrice
Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative



La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo ed è facilitata dal cambio che, dopo ogni fermata, parte sempre automaticamente in prima

La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali (“pedalata simbolica”)

Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 20.7 km/h con lo stesso sforzo utilizzato in piano (si percorre obbligatoriamente in seconda marcia)
La ripartenza richiede una pressione sui pedali leggera (26kg)

Askoll eB2 - cavalcavia 4 %


(da notare come il motore diventi più silenzioso che in piano perchè non c’è il rumore dell’attacca/stacca degli ingranaggi)


Sul 10% (che è il limite della pendenza superabile dichiarato dalla casa costruttrice) si sale a 8.9km/h con un contributo muscolare appena superiore a quello che utilizzo normalmente in piano (75W) e con il cambio in prima marcia
La cadenza di pedalata però diventa molto bassa per poter contribuire efficacemente con i muscoli : appena 33ped/min
La ripartenza richiede di spingere con 44kg sul pedale (e il soft-start non migliora la cosa): è un valore comunque ancora sostenibile da chiunque

Askoll eB2 - salita 10 %




Sul 13.5% si sale a 5.5km/h: siamo al limite dell’equilibrio (nel filmato si vedono i primi serpeggiamenti) e la cadenza di pedalata è veramente troppo bassa: 20ped/min
In caso di necessità si può superare una pendenza di questo valore ancora stando in sella, ma soltanto se il tratto è corto
La ripartenza diventa impegnativa con i 59kg richiesti sui pedali

Askoll eB2 - salita al 13.5 %



Anche il 17% è percorribile solo per brevi tratti e con un significativo sforzo muscolare (40kg)
Impossibile ripartire: occorrerebbe più del proprio peso

Askoll eB2 - salita al 17%



Sul terribile 27% delle mie prove, siamo completamente fuori dal range di utilizzo di questa bipa: non sale e non riparte



CAMMINATA ASSISTITA

Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite il pulsante centrale sul cruscottino e selezionando il livello “zero” di assistenza
La bipa non parte da ferma: occorre, a pulsante attivato, farle fare una decina di centimetri spingendola a mano e poi si attiva il motore
La spinta è leggera e ci allevia lo sforzo (comunque già piccolo) dello spingere a mano in piano; la velocità è giusta e non obbliga ... a rincorrere la bipa (4.0km/h)
Ma non ha abbastanza coppia per aiutarci nel superamento di gradini o di salite anche leggere
A mio parere è davvero tarato con troppo poca potenza



VELOCITA’ e AUTONOMIA

Ho eseguito tre prove di autonomia con la eB2; ho escluso solo il livello più basso di assistenza che, con i suoi 18km/h di velocità tipica, è al minimo della velocità che considero utile per una bicicletta elettrica

La prima prova è relativa al livello 2 di assistenza con applicati 70W muscolari
La velocità tipica è risultata di 22km/h
A 13°C di temperatura, ho percorso 64.5 km con la velocità sempre molto vicina a quella iniziale
Riportando il valore ai 20°C “normalizzati” si ottiene una percorrenza utile e totale di 71 km
Valore molto interessante considerata la batteria di piccola capacità (309Wh); il consumo risulta di 4.22Wh/km




Seconda prova: ho usato il livello 3 di assistenza e ho applicato ai pedali i consueti 70W
La velocità tipica si è assestata su 23.5km/h ed è rimasta a questo valore fino all’ultimo tratto della prova
Con una temperatura esterna di 7°C ho percorso 44.0km prima che la centralina scalasse automaticamente il livello di assistenza portandolo prima al livello 2 e, quasi al termine della prova, a livello 1
Nelle prove considero “autonomia utile” quella percorsa con una velocità superiore al valore iniziale meno il 10%; in questo caso ho rilevato l’autonomia utile quando la velocità è scesa stabilmente sotto a 21km/h; poi la prova è proseguita fino al km 46.8 quando la velocità è scesa sotto ai 18km/h che considero il limite dell’autonomia
Riportando i valori a 20°C si ottiene una percorrenza utile di 53km e una percorrenza totale di 54km; di nuovo valori interessanti
Il valore medio di consumo è risultato di 5.55Wh/km




E, per finire, la prova eseguita al livello di assistenza massimo (4) sempre con un apporto muscolare di 70W
La velocità tipica è salita a 24.5km/h che è il massimo per questa bipa poichè al di sopra di tale valore interviene il cut-off tachimetrico
La temperatura esterna è stata di 9°C e ho percorso 44.5km di autonomia utile e 47km di autonomia totale
Riportando i valori a 20°C, si ottengono 52km utili e 55 totali
Sono valori molto vicini a quelli della prova precedente, mentre ci si aspetterebbe un valore più basso (essendo la velocità di un km/h più alta)
Ma questo è dovuto alla presenza del cut-off tachimetrico che in questa prova ... ha lavorato molto
Allora: il valore tipico di sforzo sui pedali è stato di 70W ma quello medio sull’arco della prova risulta in realtà un pò maggiore perchè quando interveniva il cut-off, in realtà la bipa proseguiva solo col mio apporto muscolare : cioè diciamo che il motore ha lavorato ad intermittenza e la media oraria generale è risultata, infatti, coincidente con quella del caso precedente
Ho calcolato un consumo elettrico medio di 5.45Wh/km che è appunto inferiore al caso precedente per il maggior contributo muscolare




Se si utilizza la carica al 90%, i valori di autonomia calano esattamente del 10% rispetto a quelli riportati

I valori di autonomia indicati dal display a batteria completamente carica sono 87 km a livello più basso, poi 73, 59 e 53 a valori di assistenza via via crescenti
Sono valori vicini a quelli riscontrati, ma sono una “previsione” perchè il sistema non può ... prevedere il futuro, cioè le reali condizioni di utilizzo
E’ meglio tenersi dei margini per evitare che, ad esempio, un pò di vento contrario ci faccia restare “a secco” prima del previsto
Ho constatato che il valore di autonomia residua indicato dal display diventa impreciso nella parte finale della scarica: meglio non fidarsi ciecamente
Assolutamente preciso si è invece rivelato l’indicatore di percentuale di carica, perciò, con un pò di pratica, è utile e affidabile

Se si vuole utilizzare questa bipa per percorsi lunghi, è agevole dotarsi di una seconda batteria da alloggiare sul portapacchi posteriore






MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia è abbastanza praticabile modulando lo sforzo sui pedali e selezionando il giusto valore di assistenza, ma sotto ai 17 km/h bisogna staccare del tutto l’assistenza perché il motore …vuole correre



MARCIA SU FONDI STERRATI

Gli sterrati leggeri sono ben affrontabili: la giusta elasticità del telaio e la sella comoda garantiscono un buon confort
Meglio però evitare le buche che non assorbe particolarmente bene
Nonostante la trazione sia anteriore, l’avvio progressivo dell’assistenza garantisce partenze senza slittamenti anche su fondi poco consistenti
La regolazione della velocità è sufficiente ma tende ad andare più veloce di quanto si vorrebbe
I maggiori problemi vengono dal cambio perchè la sua zona di commutazione è proprio nelle velocità maggiormente utilizzabili su fondi irregolari e ci si trova frequentemente con il rapporto meno desiderato
Gli sterrati più duri non sono alla portata del suo cinematismo ne dei suoi pneumatici stretti



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare, solo un pò più pesante (20 kg senza batteria);
le parti elettriche non richiedono necessità particolari
Anche la lunghezza è come quella di una muscolare

Il trasporto su scala non è molto agevole perchè questa bipa risulta sbilanciata decisamente in avanti
Il punto di presa è però sufficientemente comodo
Decisamente più agevole sollevarla a batteria rimossa, sia per il peso minore di 2.6kg che, soprattutto, perchè diventa equilibrata

Askoll eB2 - trasporto su scala



Per il trasporto in treno è perciò consigliabile smontare la batteria (e tenerla ad esempio in uno zaino oppure caricarla e scaricarla separatamente); il manubrio largo tende ad impicciare negli spazi ristretti dei vagoni
L’aggancio ai sostegni non presenta ostacoli




Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta, ma a ruota anteriore completamente girata e facendo attenzione a non oscurare le fotocellule delle porte



(lo ricordo sempre: in treno portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)



PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco risulta buona:
il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia; anche in retromarcia non frena in modo significativo

Askoll eB2 - scorrevolezza ruote


La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) conferma tale scorrevolezza e indica una richiesta di 98W applicati ai pedali: buon valore che ci permette di tornare a casa senza sudare se si dovesse restare a secco con la batteria; consente anche, se si è in vena sportiva, di staccare l’assistenza in piano e proseguire praticamente come con una normale bici muscolare, prolungando significativamente l’autonomia

Gli appena due rapporti del cambio sono giusti in pianura, ma insufficienti nel caso si incontrino salite anche leggere

Ecco come si presenta senza batteria






IMPIANTO LUCI

Le luci sono entrambe a led e vengono alimentate dalla batteria principale
Anche a batteria troppo scarica per alimentare il motore, le luci restano accese ancora per un certo periodo di tempo sufficiente a farci tornare a casa illuminando la strada e facendoci vedere

Non esiste un interruttore per le luci ed esse restano SEMPRE accese (a centralina attivata)
E’ una decisione progettuale che condivido e che ho da tempo attuato anche sulla mia bipa personale
Prevengo la domanda spontanea: tenere sempre le luci accese alimentate dalla batteria principale vale una “perdita” di circa 5Wh sui 309 disponibili perciò, tenendo le luci spente, si guadagnerebbe circa un chilometro di autonomia
Ma le luci sempre accese aumentano la nostra sicurezza: pensiamo a quando si attraversano zone ombreggiate o sottopassi !

La luce anteriore ha una sua originalità: è ubicata lateralmente sul manubrio, fissata al cruscottino
E’ prodotta, come lo stesso cruscottino, dalla Askoll



E’ a led (perciò assorbe poca potenza) e produce un fascio luminoso regolare e potente: si può viaggiare in sicurezza anche in zone extraurbane non illuminate



In caso di marcia con strada bagnata consiglio comunque un upgrade con un fanale ancora più potente

La luce posteriore, sempre a led, è invece della Spanninga: è il modello Pixeo che risulta assai ben visibile sia da dietro che lateralmente



I pedali sono dotati dei catadiottri regolamentari e anche il fanale posteriore ne ingloba uno (a norma)


L’immagine seguente rappresenta quello che vede un automobilista che illumini laeB2 lateralmente con i fari:
si nota bene la potenza della luce posteriore e la sua visibilità laterale e l’ottimo effetto riflettente dei pneumatici
Bene !






ANTIFURTO

Questo modello non è munito di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarlo del sistema preferito per poterlo affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio

Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso



E’ possibile, tramite la Askoll, stipulare una assicurazione contro il furto che prevede anche la fornitura di una catena a lucchetto della Abus



ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta

La Askoll ha un nutrito catalogo di accessori anche per l’abbigliamento del ciclista urbano

A solo titolo di esempio, qui si vedono le borse a bisaccia con attacco rapido






CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La eB2 è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica
Le batterie sono anch’esse certificate a norme UN



La garanzia è di 2 anni anche per la batteria

Il prezzo di listino, al momento del test, è di 1490€
La batteria costa 300€



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Nel complesso ho usato volentieri questa eB2:
è comoda ed elastica al punto giusto sui fondi cittadini;
è pronta e agile nel traffico, il motore non strappa mai e non si avverte nella guida, come anche la batteria;
non è velocissima, masi riesce a modulare la velocità a seconda delle proprie esigenze
Non mi convince molto il cambio che ha troppo pochi rapporti anche per una salita modesta e che è un pò ... ottuso nella scelta della marcia
Ottima la possibilità di completarla con borse e accessori, anche di abbigliamento
In definitiva : molto adatta ad un uso cittadino giornaliero con ottime prospettive di affidabilità

Nelle gite fuoriporta l’autonomia è buona ma solo con livelli bassi di assistenza (perciò o a bassa velocità o con impegno muscolare sportivo); per questo impiego sarebbe da valutare l’acquisto di una seconda batteria
Gli sterrati tipici delle piste ciclabili sono affrontabili con disinvoltura e sicurezza

In salita trova rapidamente il suo limite: il suo campo di impiego è in città pianeggianti con solo qualche occasionale salita

Buona come “tender” del camper; meno adatta ad un frequente trasporto in treno

Ottimo il fatto che, essendo costruita completamente in Italia, si troveranno sempre facilmente i ricambi originali



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


19   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
GianniVaporella Inserito il - 26/02/2020 : 10:00:23
Ciao a tutti,
vorrei portare la mia esperienza personale con una Askoll eb1, comprata in negozio a ottobre 2018 e rivenduta ad Aprile 2019.

Prima di tutto i lati positivi: La posizione di guida comodissima, il display chiaro e usabile, la comodità e la semplicità
nell'utilizzo quotidiano della batteria; lo sgancio e l'aggancio della batteria soprattutto sono semplici e veloci, il trasporto è comodo
per la forma della batteria e la maniglia.

Detto questo, il resto è stato un disastro su tutta la linea, nel dettaglio:

1) Il motore è rumoroso, l'attacco e lo stacco che avvengono quando si raggiungono i 25Km/h in particolare, su distanze prolungate
fa venire un nervoso... se siete sensibili ai rumori molesti tenetelo a mente. Il suono ricorda quello di una sega circolare, ovviamente
più attutito ma il tono è quello. Fastidioso.

2) I freni non valgono niente; Freni a ganascia a tiraggio laterale, come quelli che si trovano sulle mountain bike del supermercato.
I pattini che erano montati all'acquisto si sono consumati in meno di un mese di utilizzo. Oltre a essere di scarsa qualità, la scelta di un
freno di questo tipo non è adatta alle velocità che si raggiungono con una ebike, soprattutto in caso di pioggia le frenate si allungano e
la guida diventa pericolosa. C'è un perchè se per tutte le altre marche lo standard sono i freni a disco.

3) La sella: Brooks C19. Sono un cliente Brooks da una vita, al momento uso una B17 sulla bici da corsa, e una B66 e B135 sulle bici da passeggio.
La C19 mi ha deluso profondamente; rigida e scomoda, sicuramente la peggiore sella Brooks che abbia mai provato.

4) Affidabilità: Un giorno tornando dal lavoro, la bici si è semplicemente spenta lasciandomi a 5Km da casa. Si è rotto l'alternatore, bici ferma
per attendere il pezzo di ricambio (2 settimane di attesa). Questo è successo dopo tre mesi dall'acquisto.

5) Le gomme Schwalbe Cruiser: Anche qui, compro Schwalbe da una vita, al momento ho delle Big Apple su una Pilen da città e delle marathon plus
antiforatura su una Raleigh. Gomme di qualità, ECCETTO le cruiser che montava questa bicicletta. Ogni vetrino, una foratura. Dopo la quarta (!!!) in un mese
le ho sostituite con delle marathon plus che a conforonto sono indistruttibili.

6) Portapacchi, parafanghi, luci, manopole: I parafanghi sono di plastica fine, vibrano tantissimo e danno la sensazione di essere molto fragili. Il portapacchi mi
si è sganciato spontaneamente un paio di volte. Il faro davanti è su un pivot a sfera e si sposta spesso: se passare il tempo a spippolare la luce anteriore
mentre pedalate, questa è la bici per voi.

7) Cerchi di scarsa qualità: Ho dovuto far ricentrare la ruota posteriora per due volte in sette mesi; la bici è sempre stata solo su asfalto. Inoltre, alla prima
pioggia i pattini dei freni hanno iniziato a "mangiare" la verniciatura sulla pista frenante, che colando sulle gomme bianche... immaginate l'effetto.

8) Luce posteriore, morta dopo due settimane.

Oltre a tutto ciò, una miriade di problemi secondari; rumorini di viti libere provenienti dal motore (questo dopo che mi è stato sostituito l'alternatore),
le ganasce dei freni che perdono la centratura ogni 10 Km o dopo una frenata forte, le ruote mai veramente dritte... Come dicevo all'inizio del post, ho rivenduto
la bici ad un privato, ho speso due soldi in più e ho comprato una citybike con motore centrale Bosch. Tutta un'altra vita.


bubunapoli Inserito il - 05/01/2017 : 08:56:23
Il problema (se di problema vogliamo parlare)
è che ognuno di noi ha esigenze diverse e siamo
già possessori da anni di una o più bipe. Alla luce di
questo "vissuto" non giudichiamo solo il rapporto
qualità-prezzo come sarebbe giusto fare,
ma anche l'immaginario acquisto d'un simile prodotto.
La askoll provata da Pix NON è adatta
a particolari usi (ma Pix lo ha ben chiarito) quindi si rivolge solo ad una cerchia
ristretta di utenti, ma volendo essere pignoli tutte le bipa
hanno specifiche caratteristiche che le rendono adatte ad
un uso piuttosto che ad un altro. Per quanto mi riguarda non ritengo
alto il prezzo della Askoll, vuoi per l'originalità del progetto,
vuoi per la linea un pò retrò, vuoi per la pulizia del
prodotto finale made in Italy.
Se abitassi in una tranquilla città più o meno pianeggiante
la regalerei a mia moglie.
Saluti


Legione Inserito il - 04/01/2017 : 21:48:03
Pix non metto indubbio la tua prestanza fisica ne la tua voglia di pedalare
ma il fatto che chi vive in zona come quella presa ad esempio (Superga-Torino) se deve acquistare un veicolo in alternativa all'automobile, magari sborsando una bella sommetta come questa pseudo-bipa, avrebbe piacere di fare quelle salite non "per scommessa", ma magari anche per il tragitto casa lavoro quotidiano.
Allora magari legge il mio intervento e: o punta su un altra bipa (magari una Riese & Muller che viene via con 4000-5000 euro, bruschette, via, però sai che piacere pedalare in salita! ) oppure si compra un motorino e con quei 4000-5000 euro della bipa teutonica ci viaggia due/tre anni.

E il discorso no bollo - no assicurazione vale fino ad un certo punto... con salite come quella ad esempio (Superga-Torino. Ma ricordiamoci che non viviamo in Uruguay, Appenini ed Alpi la fanno da padrona nel nostro stivale), la batteria la si cambia ogni due anni se usi la bipa tutti i giorni... il chè vuol dire 400-500 euro ogni due anni.... tanto valeva pagare assicurazione e bollo e non sudare... questo è quello che pensa l'italiano medio, quello ricco, e quello che non arriva a fine mese oggi, 4/1/2017. Io onestamente, con due bipe in garage che prendon polvere, valore da nuovo 2700 euro, con il senno di poi, non mi sentirei di dargli torto.
Amaramente, Legione.
Assolutamente OT, spostiamoci se vogliamo continuare in altro post dedicato, perchè così sembra che c'è l'ho con la Askoll cosa assolutamente non vera
paolorighetti Inserito il - 04/01/2017 : 20:03:25
Bella linea, essenziale, pulita, perfino coraggiosa. Interessante la possibilità di scegliere il livello di ricarica per aumentare la durata della batteria. Per molti utenti cittadini il non dover azionare il cambio penso sia una bella comodità. Ed è tutta italiana: spero che ne vendano tante, così poi fanno anche modelli polivalenti.
E soprattutto: bellissima prova Pix, grazie e ancora grazie.
pixbuster Inserito il - 04/01/2017 : 16:23:32
Legione ha scritto:

..... A Torino se devo andare a Superga con questa... non salgo, punto.




E invece dall'alto dei suoi 67 anni il Pix, come ha fatto durante le prove portandola fino al 17%, ce la farebbe !!!!!

Mi occorrerebbe tutta la batteria per una tale salitona di 4 km, ma ce la farei con gli sforzi descritti nel test
Concordo, comunque, che siamo oltre il limite per questo modello di bipa per cui una tale salita sarebbe da fare solo "per scommessa"

Immagine:

152,21 KB


come mi piace questionare con Legione !!!!
Fabio Negri Inserito il - 03/01/2017 : 18:47:32
Legione ha scritto:

Ohi ragazzi, chiudo qua sennò vado troppo OT, ma se passiamo il messaggio che la bipa è un bene di lusso mentre l'auto è un bene essenziale, bè allora parliamo di cose diverse in lingue diverse. Però, permettetemi, si nega l'evidenza.
Leggendo Steu851 mi rendo conto quanto la cosa sia un problema culturale ancora prima che di mercato.
Amen.

in parte concordo, il discorso "mi dai la bipa minimalista vorrei anche il prezzo minimalista" lo condivido.
Però oggi vendi un immagine e un esperienza d' uso , che in questo caso limitatamente al suo target cittadino non vogliono essere economiche ma caratterizzare il prodotto come premium , e ti assicuro che per tanti possibili acquirenti avere batteria leggera partenze agili con ridotta manutenzione , praticamente senza cavi senza dover armeggiare col cambio possono essere soluzioni vincenti.
pixbuster Inserito il - 03/01/2017 : 18:19:26
Legione ha scritto:

pixbuster ha scritto:

ecco che questa è una soluzione economica ed affidabile




Non oso andare contro il Maestro ma lo faccio
A Torino se devo andare a Superga con questa... non salgo, punto.

E per quanto riguarda la soluzione economica... 1400 euro al giorno d'oggi, per tante famiglie, non è una spesa da poco.

Per me non ha senso.

Come far cambiare idea con prodotti del genere a chi preferisce il motorino o lo scooter che costano lo stesso se non meno?
E in ufficio arrivo idem non sudato.

Ripeto, servono prezzi da bici, oppure la bipa rimarrà per sempre (purtroppo) una nicchia da eccentrici.




Legione, mi riferivo al prezzo di questo cambio automatico in confronto a quelli multimarcia elettronici Shimano che costano ... più di una bipa intera


((((( è vero che i motorini costano più o meno come una bipa buona, ma poi c'è benzina, bollo, assicurazione ... e non passano nelle ZTL )))))


claudio02 Inserito il - 03/01/2017 : 17:08:03
bella

e completa la prova di pix.
Legione Inserito il - 03/01/2017 : 11:05:10
Ohi ragazzi, chiudo qua sennò vado troppo OT, ma se passiamo il messaggio che la bipa è un bene di lusso mentre l'auto è un bene essenziale, bè allora parliamo di cose diverse in lingue diverse. Però, permettetemi, si nega l'evidenza.
Leggendo Steu851 mi rendo conto quanto la cosa sia un problema culturale ancora prima che di mercato.
Amen.
Fabio Negri Inserito il - 03/01/2017 : 09:29:43
Sono daccordo con Steu851 la bipa è volutamente minimalista e nel prezzo vanno valutate anche le rifiniture e la garanzia standard anche sulla batteria.
Il cambio automatix é perfetto per le ripartenze da semaforo piuttosto dato lo stato pietoso in cui versano le nostre strade avrei previsto una variante ammortizzata
Steu851 Inserito il - 03/01/2017 : 08:41:39
la cifra in assoluto, per una bipa a motore anteriore è un alta, ma considerando che è la costruita in Italia è persino poco, Se si vuole spendere meno l'offerta di cancelli cinesi è un ricca, basta andare al decathlon; vedendo le finiture si capisce che il targhet è l'utenza radical chic urbana. La bipa è un comunque un prodotto di lusso, la mobilità nel nostro paese non può prescindere dall'auto, con la bipa non ci porti la famiglia al centro commerciale.
In pianura ed in città la bipa ha comunque il suo senso, permette una velocità di crociera superiore ed arrivare a destinazione in condizioni presentabili, anche nei mesi più caldi mi era sufficiente un cambio maglietta arrivato al lavoro, dove non ho la possibilità di fare una doccia.
Legione Inserito il - 02/01/2017 : 23:41:09
pixbuster ha scritto:

ecco che questa è una soluzione economica ed affidabile




Non oso andare contro il Maestro ma lo faccio
A Torino se devo andare a Superga con questa... non salgo, punto.

E per quanto riguarda la soluzione economica... 1400 euro al giorno d'oggi, per tante famiglie, non è una spesa da poco.

Per me non ha senso.

Come far cambiare idea con prodotti del genere a chi preferisce il motorino o lo scooter che costano lo stesso se non meno?
E in ufficio arrivo idem non sudato.

Ripeto, servono prezzi da bici, oppure la bipa rimarrà per sempre (purtroppo) una nicchia da eccentrici.
pixbuster Inserito il - 02/01/2017 : 21:43:53
Beh lasciatemi precisare che questa bipa non è che "non va in salita" : è che non va su salite molto dure

Il 7-8% sono già salite che fanno venire un bel fiatone alla maggior parte dei ciclisti urbani e il 10% è una pendenza da montagna

Ma, come ho già detto, se uno abita in città come Verona (che pure ha i colli alle spalle), Mantova, Modena, Reggio, Piacenza, Cremona, Pavia, Milano, Alessandria, Torino e poi Vicenza, Padova, Mestre, Ferrara, Bologna, Chioggia, Ravenna ...........
può girare più che tranquillamente

E per arrivare al lavoro senza sudare, la bipa anche in pianura è l'ideale
E per tutti quelli a cui non piace armeggiare sul cambio (e ce ne sono tanti/tante), ecco che questa è una soluzione economica ed affidabile

Per chi invece è sportivo e vuole le performance soprattutto in salita o chi abita in città in cui le pendenze ripide sono abituali, non è il modello adatto

Questo è , con la sorella eB1, il primo modello prodotto dalla Askoll e nella loro pentola dei progetti bollono già altre soluzioni per ampliare la gamma
Ci sono aziende che partono con la super-iper-mega-bipa tecnologica che controlla il livello di sudorazione delle ascelle per regolare l'assistenza e lo mostra sullo smartwatch e chi preferisce iniziare con un prodotto semplice ed affidabile per l'uso quotidiano

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Miura , la prova sul 27% l'ho fatta anche con questa .... ma non riusciva a salire perciò niente filmato
Miura72 Inserito il - 02/01/2017 : 16:41:13
Ma la salita al 27% non ci sara mai piu?
andrea 104KG Inserito il - 02/01/2017 : 13:54:31
Prove insuperabili e giudizi imparziali grandissimo Pix!
Per la bici purtroppo mi associo ai commenti precedenti. A meno di non avere problemi di salute in pianura si va con nulla anche con una muscolare per me un'elettrica deve assistere in salita altrimenti è un po' inutile...
baldiniantonio Inserito il - 02/01/2017 : 09:08:22

grazie a PIX per l'accurato test.
inboccalupo alla ditta italiana che possa aver successo in questi magri tempi di voucher!
effettivamente, arrivando dopo consolidate esperienze di altre case mondiali, avrei pensato che avrebbe adottato un posteriore o centrale, su telaio ammortizzato e batteria sostanziosa,a cifre concorrenziali, ma avran fatto le loro considerazioni...
Legione Inserito il - 01/01/2017 : 20:30:21
La EB1 della Askoll era la prima bipa che ormai 18 mesi fa avevo intenzione di acquistare. Dopo una prova documentata anche qui sul forum abbandonai l'idea.
Come descritto in maniera molto più dettagliata ed esaustiva da Mastro Pix in questa prova, la bipa è adatta ad un uso prettamente cittadino pianeggiante e con qualche cavalcavia...
...ma qua nasce la domanda spontanea: ha senso spendere 1400 euro per una bipa, per fare le stesse pianure che posso fare con una bici da 200 euro?
E se c'è di mezzo l'età, la ripresa da un infortunio, le distanze ... 1400 euro sono davvero troppi.

Da un azienda con le dimensioni della Askoll sinceramente mi aspettavo ben altro tipo di prodotto.
Fabio Negri Inserito il - 31/12/2016 : 19:21:22
Grazie per il test , finalmente una bici italiana e con un progetto originale, non il solito prodotto
rimarchiato.
Il risultato a mio parere è gradevole, con rifiniture di pregio, e visto il limitato peso è anche accettabile il posizionamento della batteria anteriore e più in alto rispetto ad altre soluzioni.
Le scelte tecniche sono precise e il target del prodotto credo sia quello cittadino, dove il mozzo automatico
facilitando le frequenti partenze dà il meglio, non certo nelle salite, io lo sto valutando per elettrificare una single speed, che al massimo affronterà i cavalcavia.
L' unica perplessità considerando il telaio in alluminio e la batteria non troppo generosa mi sembra il peso
luc_maz48 Inserito il - 31/12/2016 : 18:09:25

Anche un bel best a fine anno!

Grazie e Buon Anno a tutti!



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