Si può scegliere il colore del telaio fra due: chiaro e scuro; poi si può abbinare il colore del case della batteria scegliendolo in una nutrita gamma
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Il telaio è di tipo aperto, completamente in alluminio e con la batteria integrata nel tubo obliquo (facilmente estraibile) La solidità è risultata buona e la guida sicura anche in discesa a velocità elevate Il tubo obliquo, in cui è alloggiata la batteria, ha una sezione ad U e non flette ne svirgola Lo scavalco è basso e largo : agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o col seggiolino per bimbi La pipa dello sterzo è dotata di regolazione rapida: comoda per adattare la bipa a persone diverse e per consentirci di cambiare posizione nei viaggi lunghi Il peso della bipa con batteria è di 24.6kg
Il cambio è un buon Shimano Altus a deragliatore con 7 rapporti con comando a rotazione “revoshift” Il range dei rapporti è corretto ed ha una discreta estensione A 27.3 km/h (la velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata è di 70 ped/min in 7.a: ancora ben sostenibile In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a un pò meno di 10 km/h: valore ancora buono per una bipa I pneumatici sono “Big Ben Race Guard” della Schwalbe di tipo “balloon” perciò (26” x 2.15” ) e assorbono confortevolmente le asperità stradali; hanno una fascia interna antiforatura Il portapacchi è robusto ed omologato per 25kg La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è ben curato Il portapacchi posteriore è molto robusto La portata è di 27kg; ottimo per le borse a bisaccia o per il seggiolino per i bimbi
I freni sono a disco, entrambi da 160mm, con comando idraulico della Tektro La frenata è potente e ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 4.10m: buono ma non ottimale, come spesso accade con gli impianti a disco che però si prendono la rivincita per la loro efficacia in discesa
La Legend Milano viene fornita con una batteria al litio a 36V da 375 o 504Wh alloggiata nel tubo telaio (nelle prove ho utilizzato la capacità più alta) L’alloggiamento nel tubo obliquo ripartisce bene il peso e l’estrazione è facile La ricarica avviene in 6 ore e 45 minuti da batteria completamente scarica (per la capacità di 504Wh) La centralina è alloggiata nella parte fissa della guida portabatteria, in basso: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa
Le parti elettriche di questa bipa sono prodotte dalla spagnola Ebikemotion
Il cruscottino, che integra i pulsanti per le varie funzioni, è a led e fornisce indicazioni basilari: livello di carica e livello di assistenza Ma è dotato di connessione Bluetooth per collegarsi al proprio smartphone Con la apposita App si hanno sul telefono tantissime informazioni : sia quelle da ciclocomputer, sia di tipo elettrico (wattora, potenza usata, livello carica ...) sia tipo navigatore con mappe e memoria degli itinerari realizzati e di moltissimi altri parametri Collegando lo smarpthone con una fascia cardio si può automaticamente regolare il livello di assistenza in modo che la nostra frequenza cardiaca non superi mai il valore impostato I pulsanti comandano l’accensione della centralina, il cambio di livello di assistenza, l’accensione della luce anteriore, la camminata assistita e, quando si collega lo smartphone, c’è un pulsante per rispondere alle chiamate telefoniche Il display è ben visibile sia di giorno che di notte Attenzione al fatto che, se piove, lo smarphone deve essere di tipo impermeabile
E’dotata di un motore hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored da 40Nm prodotto dalla Ebikemotion spagnola La spinta è vigorosa ma progressiva e non mette in imbarazzo; la rumorosità è bassa ma avvertibile; non aumenta, però, quando è sotto sforzo intenso Il cablaggio è ordinato e per quanto possibile nascosto Il sensore di rotazione dei pedali (“PAS”) è integrato nel movimento centrale ed è prodotto dalla Bafang
Il sistema di controllo dell’assistenza è a sensore di rotazione dei pedali e lavora con controllo “in corrente” Questo implica che praticamente con tutti i livelli di assistenza si raggiunge la massima velocità, ma con sforzi crescenti I livelli di assistenza sono 3 più uno che è programmabile (facilmente) dall’utente via App C’è il livello “zero” che disattiva il motore ma mantiene attivo il cruscottino e le luci E’ possibile anche viaggiare con la “pedalata simbolica” cioè semplicemente facendo ruotare i pedali E’ possibile, al contrario, usare il primo valore di assistenza ed aumentare lo sforzo muscolare per aumentare la velocità di marcia, allungando considerevolmente l’autonomia (definiamo “allenante” questo modo d’uso)
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 90° di pedalata, pari a 0.75m in prima marcia (un pò “pigro”) Dopo l’avvio il motore ha una accelerazione vivace e progressiva che non mette mai in imbarazzo Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di appena 9.94” e la velocità di uscita è 26.6 km/h: l’accelerazione è potente La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è agile, il telaio è giustamente elastico Si guida volentieri in città In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa per la tendenza a portarsi sempre alla massima velocità La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini
E’ presente la funzione “camminata assistita” ; la velocità in piano è di 4.5km/h e non obbliga ad un passo troppo veloce In salita non è molto potente: aiuta ma non ci trascina
Nelle prove in salita ho usato il livello 4 programmandolo per avere elevata spinta già ai bassi regimi La partenza richiede un pò di sforzo fino a che il motore non si avvia e poi rapidamente ci toglie lo sforzo dalle gambe (non è presente la funzione “soft-start)
Sul 4% si sale velocemente a 23.5km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali Il tratto di salita al 10% si supera a 13.0km/h in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 90W; chi non è allenato può cimentarsi su una tale pendenza anche se si prolunga La ripartenza richiede uno sforzo molto contenuto (22kg) Sul 17% la sforzo sui pedali è di 23kg per salire: rimane ancora uno sforzo sostenibile ... ma la respirazione comincia ad accelerare Lo sforzo per ripartire diventa 52kg: in pratica bisogna metterci tutto il proprio peso Questa pendenza è il limite di questo modello: su pendenze superiori la velocità diventa troppo bassa per il motore e lo sforzo è in sostanza tutto muscolare In definitiva, se le pendenze non sono “montane”, si sale agevolmente; tipicamente i cavalcavia si percorrono senza sforzo; non è però adatta a pendenze molto ripide
La velocità massima è di 27.5km/h limitata elettronicamente e si raggiunge con ognuno dei livelli di assistenza, ma a sforzi crescenti A livello 1 (con una velocità tipica di 24.5km/h e sforzo muscolare dei consueti 70W) consente di percorrere 74km A livello 2 la velocità sale a 26.5km/h e si possono percorrere 59km A livello 3 la velocità raggiunge i 27.0km/h e si percorrono 52km Tutti valori buoni Poichè la batteria usata nel test era stata intensamente utilizzata in precedenza, la sua capacità reale è risultata del 20% inferiore a quella di una batteria "fresca di fabbrica"; i valori di autonomia prevedibili passano perciò a 88km col livello 1, 70km a livello 2 e 62km a livello 3
La marcia in coppia non è particolarmente agevole per la tendenza del motore a raggiungere sempre la massima velocità Bisognerebbe programmare il quarto livello al giusto valore per adeguarlo al nostro compagno (o compagna) di viaggio
Se nel proprio itinerario si incontrano tratti sterrati, buche e sampietrini, si può viaggiare in modo confortevole e sicuro In auto si trasporta come una normale muscolare, solo appena più pesante (21.8 kg senza batteria); Trasportarla sulle scale è agevole sia per le dimensioni che per il buon equilibrio; il punto di presa è comodo ma stretto; il peso – 24.6 kg con batteria a bordo – si fa però sentire Il trasporto in treno è di conseguenza fattibile ma richiede un pò di impegno fisico nel caso l’ingresso al vagone non sia “a raso”
La prova dinamometrica su strada a 18km/h senza assistenza elettrica, indica una richiesta di energia muscolare di 90W, praticamente come una muscolare alla stessa velocità
Le luci sono alimentate dalla batteria principale e comandabili dalla pulsantiera a manubrio; entrambe sono a led La luce anteriore, Spanninga Kendo, produce un fascio luminoso corretto e potente : adatto anche ad un uso in zone completamente buie La luce posteriore, Blaze Lite, emette una luce (fissa) potente anche di lato La visibilità notturna laterale è buona
Non ci sono sistemi meccanici antifurto, salvo la chiave che blocca la batteria
La Smartgo ha in listino una serie nutrita di borse e accessori specifici Sono poi applicabili i normali accessori per bici
La Milano è certificata per le vigenti normative: EN15194 EPAC La garanzia è di 2 anni per l’intera bipa e anche la batteria ha una buona garanzia di 2 anni senza restrizioni
Il prezzo di listino è 1749€ con la batteria da 504Wh
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Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali
CICLISTICA
Il telaio è di tipo aperto, completamente in alluminio e con la batteria integrata nel tubo obliquo (facilmente estraibile) E’ una architettura che si sta diffondendo sulle bipa per la sua praticità e per la pulizia delle linee data dalla batteria praticamente invisibile I tubi che compongono il telaio sono di buona sezione e ne risulta una solidità generale elevata, senza svirgolamenti nonostante la forma aperta Lo scavalco è basso e largo : agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o col seggiolino per bimbi
L’ammortizzatore anteriore è un Suntour Nex, regolabile e con una corsa di 50mm: giusta per un uso anche sugli sterrati leggeri
La manopola per regolare il precarico è nascosta sotto un coperchietto
E’ efficace anche sulle buche dell’asfalto e garantisce un buon livello di confort in marcia
Il posteriore è rigido però il telaio ha un pò di elasticità che preserva da sollecitazioni eccessive la nostra schiena
La presenza della batteria integrata affida la rigidità del telaio alla grossa sezione della parte inferiore del tubo obliquo e alla sua forma ad “U” ; il telaio risulta un pò più pesante ma non si avvertono flessioni; sulla discesa di prova sono arrivato a 49.7km/h ricavandone una sensazione di assoluta tranquillità e di massimo controllo dello sterzo Faccio notare che telai di questo tipo di altri Costruttori hanno una sezione ad “L” che è meno robusta
Senza mani risulta stabile e facilmente guidabile : anche qui il telaio rivela la sua bontà
Legend Milano - marcia senza mani
Il peso della bipa senza batteria è di 21.8kg ; la batteria usata nel test pesa 2.82kg e porta il peso complessivo a 24.6kg: non è leggerissima ma è nella media delle bici elettriche turistiche
La sella è di tipo “unisex” imbottita, con scavo centrale e molle ad elastomeri E’ piuttosto larga ma mi è risultata comoda anche dopo lunghe percorrenze
Il cannotto sella ha la regolazione rapida dell’altezza e una regolazione fine dell’inclinazione della sella
Il manubrio ha una inclinazione ergonomica e le manopole hanno l’appoggio largo; ne risulta un buon confort nella guida
C’è una chicca: la regolazione dell’inclinazione e dell’altezza della pipa è modificabile con un sistema rapido: comoda per adattare rapidamente la bipa a diversi utilizzatori, ma anche per cambiare posizione in sella quando il viaggio si fa lungo
La serie sterzo è a cuscinetti integrata con un robusto cannotto da 29mm di diametro
La posizione in sella è a “busto eretto” : comoda ma non sportiva
Il cambio è un buon Shimano Altus a deragliatore con 7 rapporti
Gli innesti sono precisi in entrambe le direzioni e non ho mai riscontrato problemi, anche con un uso un pò ... disinvolto
Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione (revoshift) L’indicazione della marcia inserita è ben visibile, ma solo di giorno
Il range dei rapporti è corretto ed ha una discreta estensione A 27.3 km/h (la velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata è di 70 ped/min in 7.a: ancora ben sostenibile In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a un pò meno di 10 km/h: valore ancora buono per una bipa
Con la motorizzazione a mozzo si ha generalmente una ottima linea di catena e questo modello non fa eccezione
Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 15mm
La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 20mm (e l’uso di un paio di guanti per non sporcarsi con catena e pignoni) più il – facile - distacco del connettore di alimentazione del motore
I pneumatici sono di tipo “balloon” perciò “cicciotti”(26” x 2.15” ) e assorbono confortevolmente le asperità stradali; hanno una buona tenuta in curva e su terreni smossi Sono dei “Big Ben Race Guard” della Schwalbe ed offrono una certa protezione dalle forature
La valvola è una Schrader (tipo automobilistico): facile gonfiarla ai distributori di carburante e dai gommisti
Il cavalletto è a due piedi ma ripiegabile: quando è retratto è come un normale monopiede, quando esteso le “zampe” si sdoppiano garantendo una ottima stabilità alla bipa e la possibilità di far girare liberamente o la ruota anteriore o quella posteriore se si devono fare dei controlli
Il portapacchi posteriore è molto robusto : si appoggia ai tubi obliqui della forcella posteriore La sua superficie è ottimamente piana ed è dotato di due traversini laterali, ottimi nel montaggio di borse a bisaccia Adatto altresì per il montaggio del seggiolino per i bimbi
I pedali sono in resina: robusti ed hanno un buon grip sulla suola della scarpa; ci sono i catadiottri Le pedivelle sono in lega
Una molla tiene il manubrio dritto anche quando la bipa è sul cavalletto
Il campanello è del mio tipo preferito: ad anello intorno al manubrio; comodo da azionare, produce un bel suono cristallino (ma forse un pò meno efficace dei campanelli “tradizionali” per la frequenza piuttosto elevata del suo suono)
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli
IMPIANTO FRENANTE
I freni sono a disco con comando idraulico della Tektro
I dischi sono entrambi da 160mm Le leve sono robuste e morbide da azionare; non sono dotate degli switch di cut-off del motore Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra
La frenata è potente e ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 4.10m : buono ma, anche in questo caso, si vede che i dischi non eccellono nella frenata di emergenza La ruota posteriore tende facilmente a bloccarsi, senza però compromettere la traiettoria C’è una leggera tendenza al sollevamento della ruota posteriore me è facilmente gestibile
Su discese lunghe, dove gli impianti a disco danno il loro meglio, i freni “mordono” vigorosamente e non ho rilevato surriscaldamenti
Legend Milano - frenata
Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata nella parte fissa della guida portabatteria, in basso: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa
La centralina non è dotata di autospegnimento Il consumo a bipa ferma è molto basso, ma non bisogna lasciare la centralina alimentata per lunghi peridi e trovarsi così con la batteria scarica
La parte elettronica ed il motore di questa bipa sono prodotti dalla spagnola Ebikemotion
BATTERIA
La Milano è equipaggiata con una batteria al litio da 36V e si può scegliere fra due capacità: 10.4Ah 375Wh oppure 14.0Ah 504Wh
Nelle prove ho utilizzato la versione più “capace” : quella da 504Wh
L’alloggiamento, come già illustrato parlando del telaio, è integrato nel tubo obliquo Se ne avvantaggiano la ripartizione dei pesi che risulta così più equilibrata e il baricentro che risulta più possibile basso Anche dal punto di vista elettrico, si ha il vantaggio di un brevissimo collegamento fra batteria e centralina
L’estrazione della batteria avviene sollevandola ed è molto agevole; altrettanto è agevole il reinserimento (che avviene a scatto) Una serratura a chiave, sulla batteria stessa, blocca meccanicamente la batteria nel suo alloggiamento e ne previene il furto Attenzione: se si possiede più di una batteria, ricordarsi di portare con se la relativa chiave
Ecco come si presenta la batteria quando estratta
Si trasporta molto facilmente sottobraccio; la forma non è spigolosa e il peso (della 504Wh) è di 2.82kg
La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica Qui si vedono i contatti sulla batteria, ben incassati e protetti, ma fare attenzione nel trasporto della batteria con altri oggetti: il connettore è sempre sotto tensione
Sulla testata superiore è presente un indicatore di carica a 4 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta
Qui si vedono l’alloggiamento nel telaio e i contatti sulla parte fissa
La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile in entrambe le situazioni
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo Pesa 562 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica la batteria da 504Wh completamente scarica in 6 ore e 45 minuti La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
I comandi e la pulsantiera sono uguali a quelli già visti sulla pieghevole MONZA V3 2018 (vedi il relativo pix-test) Faccio perciò un “copia e incolla” di quanto già detto
Sulla bipa è presente un cruscottino a led con i pulsanti; esso è posto sul manubrio in prossimità della manopola sinistra Le indicazioni che fornisce sono quelle basilari: stato di carica della batteria e livello di assistenza selezionato; poi c’è una spia tonda che si illumina di vari colori ... che fa insospettire
infatti la particolarità di questa bipa è che il cruscottino lavora in sinergia con il proprio smartphone
Con i pulsanti è possibile accendere e spegnere la centralina, cambiare il livello di assistenza fra i quattro disponibili e gestire l’accensione delle luci E’ anche possibile attivare la camminata assistita (ma non è previsto il soft-start per partire senza pedalata)
Con l’installazione di una App fornita dalla stessa Legend/Ebikemotion, lo schermo dello smartphone diventa un evoluto ciclocomputer che, in più, fornisce molte indicazioni anche di tipo elettrico Si collega alla bipa via Bluetooth (perciò funziona anche se si tiene il telefonino in tasca)
Sulla pulsantiera ci sono anche dei pulsanti dedicati per poter rispondere alle chiamate del telefono, proprio come i comandi a volante sulle automobili di ultima generazione
Dedico un paragrafo apposito a questa App
Senza telefonino, la bipa funziona normalmente salvo che non si hanno le informazioni da ciclocomputer
Le indicazioni che fornisce la pulsantiera sono ben visibili anche in pieno sole e i pulsanti sono molto facili da azionare anche con i guanti Ovviamente la visibilità col sole dello schermo del telefonino dipende dal telefonino stesso Col buio i led della pulsantiera continuano ad essere ben visibili e lo schermo dello smartphone sicuramente lo è altrettanto
Anticipo il fatto che è possibile, sullo smartphone, programmare il quarto livello di assistenza come si preferisce
MOTORE
La Milano è dotata di un motore hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored da 40Nm alla ruota ed è prodotto dalla Ebikemotion spagnola
La spinta è vigorosa ma progressiva e non mette in imbarazzo i meno esperti Durante la marcia il motore è silenzioso ma avvertibile; sotto sforzo la rumorosità non aumenta sensibilmente
Legend Milano - rumore in marcia
E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
Il cablaggio è ordinato e per quanto possibile nascosto Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati ed inguainati; rapidamente entrano all’interno del telaio
Ecco i cavi che entrano nel telaio
E qui si vede la parte inferiore (si vedono, illuminati dal flash, i cavi all’interno del telaio)
Ogni cavo è dotato di connettore, utilissimi in caso di sostituzione di qualche componente
Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota
Il sensore di rotazione dei pedali (spesso detto “PAS”) è integrato nel movimento centrale Al posto della “classica” cartuccia, c’è un gruppo della Bafang che ingloba i cuscinetti e il sensore di rotazione
APP per lo SMARTPHONE
Questo software trasforma lo schermo del telefono in un display molto evoluto che riporta tutti i parametri della bipa
Ha anche una funzione molto interessante: se collegato ad una fascia cardio, si può impostare un limite massimo di pulsazioni e il sistema regola l’assistenza per mantenere costante questo valore (non ho provato questa funzione per cui non vi so dire quanto sia efficace, ma è sicuramente interessante)
Tale App funziona anche senza essere connessa ad alcuna bici/bipa e funziona come altre che danno itinerario e dati sul percorso fatto
Per 4.89€ si possono acquistare le mappe di tutta Europa per utilizzare la App come navigatore
Sicuramente c’è in versione Android ma credo ci sia anche per Apple
Questa è la pagina iniziale: si possono vedere la velocità (oppure - nella stessa parte dello schermo - la mappa) poi si vede la potenza erogata dal motore, lo stato della batteria, i wattora consumati e l’autonomia residua (su cui fare un affidamento prudente perchè ... non legge il futuro) C’è il livello di assistenza selezionato e i dati di media e tempo trascorso E’ indicata anche la cadenza di pedalata e poi l’altitudine e la pendenza (che è basata sul GPS ed ho riscontrato che è un pò imprecisa salvo su salite costanti) C’è anche il simbolino delle luci accese Insomma, già nella prima pagina ci sono un sacco di informazioni da ciclocomputer evoluto
C’è poi una pagina con i dati tecnici ... che è una leccornia per gli smanettoni (come me)
Si possono vedere le curve di erogazione dei vari livelli di assistenza (e poi parliamo del quarto livello programmabile)
Per ogni uscita, si possono memorizzare moltissimi dati che poi possono essere richiamati per analizzarli per bene Questa è la pagina indice dei percorsi memorizzati (ad ognuno si può attribuire un nome)
Se si possiede una fascia cardio bluetooth, si può collegarla allo smartphone e vengono registrati anche questi dati Ecco le pagine memorizzate per ciascuna uscita (io la fascia cardio bluetooth non l’avevo e i relativi dati sono assenti)
non avevo nemmeno caricato le mappe perciò si evidenzia solo la forma del percorso eseguito
tracciato altimetrico
grafico velocità
andamento del cardio
qui si vede l’andamento della potenza erogata dal motore e i relativi livelli di assistenza utilizzati
E’ possibile associarla a Strava
Insomma: una quantità elevatissima di dati molto interessanti
Su un modello come questo, destinato anche al turismo, può essere utile questo modo di gestire l’assistenza e nel contempo avere un navigatore satellitare sul manubrio Importante dotarsi di un portacellulare che consenta un agevole inserimento ed estrazione perchè ... se ci si ferma a bere qualcosa al bar, bisogna toglierlo dal manubrio e portarlo con se per evitare facili furti Importante è anche l’impermeabilità dello smartphone utilizzato oppure è necessario dotarsi di un supporto che lo protegga dalle intemperie Al paragrafo “accessori” si vede un modello proposto dalla Legend e prodotto dalla con attacco KlikFix che lo rende facilissimo da staccare e rimettere sul manubrio ed è completamente impermeabile (è visibile nella foto del cestino anteriore)
Molto utile è la possibilità di rispondere alle chiamate telefoniche in vivavoce usando i tasti sulla pulsantiera, senza dover fare pericolose e difficili manovre con una sola mano per recuperare ed attivare il telefonino riposto in magari in una tasca
Nell’arco dei miei test mi sono ritrovato a tenere il telefonino in tasca e ad utilizzare semplicemente le indicazioni della pulsantiera con i relativi led; e solo occasionalmente ho consultato la app per avere dati più precisi sulla effettiva carica consumata
Nelle gite, invece, è piacevole soprattutto se usato come mappa e assai interessante la possibilità di regolazione dell’assistenza in base al proprio ritmo cardiaco
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato I livelli di assistenza sono ottimamente 4 più lo “zero” che disattiva il motore ma che tiene attivo il cruscottino e i fanali
E’ presente il pulsante “camminata assistita” ma non ne viene autorizzato l’utilizzo come “soft-start”
La centralina è del tipo “a controllo in corrente” ovvero invia al motore una certa potenza costante; questo sistema è tipico dei motori centrali a controllo di sforzo e diverso da quello normalmente usato per i motori hub (“controllo in tensione”) Ma queste sono cose per gli ingegneri e gli smanettoni; per il ciclista si traduce nel fatto che il motore spinge sempre con la stessa potenza a tutte le velocità (invece il controllo in tensione riduce la potenza via via che ci si avvicina alla massima velocità) L’effetto pratico è che con qualsiasi livello di assistenza selezionato il motore ci porta sempre alla massima velocità
I livelli di assistenza non sono però dei semplici “gradini”, ma seguono delle curve che si possono evidenziare sullo smartphone collegato Ecco i grafici dei tre livelli impostati di fabbrica
Si vede molto bene che il livello 1 fa erogare al motore al massimo il 25% della sua potenza Perciò il motore assiste fino a 26km/h ... ma bisogna “aiutarlo” con la pedalata per poter raggiungere tale velocità E’ una modalità che ci consente di fare esercizio fisico e di allungare così molto l’autonomia
Il livello 2 e il livello 3 consentono di arrivare, a pedalata simbolica, praticamente fino all’intervento del cut-off tachimetrico
La tabellina seguente mostra i valori di velocità a vuoto (che sono tutti uguali e uguali al cut-off ) e quelli su strada a batteria ben carica
Il livello 4 è “personalizzabile” e ne parlerò bene più avanti
Ecco il filmato dell’avvio a ruota sollevata Si nota bene come il motore, a vuoto, porti rapidamente la ruota alla velocità del cut-off tachimetrico e poi si interrompa l’assistenza che riprende appena la ruota perde un pò di velocità Su strada questo “tira e molla” non si avverte
Legend Milano - avvio assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA E ACCELERAZIONE
Per ottenere la partenza del motore è sufficiente accendere la centralina dal cruscottino, selezionare il livello di assistenza desiderato e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 90° di pedalata, cioè 0.25 giri pari a 0.75m in prima marcia : un pò “pigro” Il motore si avvia erogando potenza alla ruota secondo la curva tipica di ciascun livello di assistenza, perciò più o meno vivacemente
Legend Milano - avvio assistenza su strada
Nonostante l’avvio progressivo - che non mette mai in imbarazzo anche chi non è “sportivo” - l’accelerazione è molto vivace
Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è breve: 9.94” e la velocità di uscita è elevata: 26.6 km/h (questa prova viene eseguita con la batteria appena staccata dal carichino dopo la ricarica) E’ una ottima accelerazione che consente di scattare al verde del semaforo senza essere superati dalle auto
NEL TRAFFICO
La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è agile, il telaio è giustamente elastico Si guida volentieri in città In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa e ci si trova a dover fermare la pedalata per adeguarsi alla velocità del traffico quando è lento Il cambio a 7 rapporti consente, invece, di trovare facilmente la giusta cadenza L’attacco dell’assistenza non è mai brusco e non mette in imbarazzo nemmeno nelle manovre a raggio stretto
La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
Qui entra in gioco la programmazione del quarto livello di assistenza Come si vede al paragrafo “modalità di assistenza”, il livello 3 ha una curva di erogazione della potenza poco adatta alle salite ripide: a bassa velocità non “pompa” tutta la potenza di cui il motore è capace Questa configurazione, preziosa per non affaticare la batteria con correnti troppo elevate che ne accorcerebbero la vita, è però modificabile se il proprio utilizzo richiede di percorrere salite ripide
Nelle prove in salita ho utilizzato questa curva di erogazione (dalla App si modifica con molta semplicità) In pratica ho portato le percentuali di assistenza alle varie velocità tutte al valore massimo che l’App consente
La Legend Milano non è una risultata una grande scalatrice, ma si difende assai bene
Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative
La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo, anche con marce lunghe
La marcia in piano può avvenire anche facendo semplicemente ruotare i pedali lentamente (“pedalata simbolica”)
Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 23.5 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali, perciò con qualsiasi rapporto innestato La ripartenza richiede una pressione sui pedali leggera (20kg in quarta marcia)
Legend Milano - cavalcavia 4 %
Il tratto di salita al 10% si supera a 13.0km/h in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 90W; chi non è allenato può cimentarsi su una tale pendenza anche se si prolunga La ripartenza richiede uno sforzo molto contenuto (22kg): se si deve ripartire non c’è il minimo problema
Legend Milano - salita 10 %
Il tratto finale di questa salita è al 13.5%; sono salito in 1.a a 9.3km/h e col medesimo sforzo esercitato sul 10% (90W) La ripartenza comincia a richiedere un certo sforzo : 41kg
Legend Milano - salita al 13.5 %
Sul 17% si sale ad 8.4km/h e la potenza sui pedali resta invariata, ma ciò è dovuto alla bassa cadenza di pedalata (((la potenza è il prodotto della spinta sul pedale per la velocità di pedalata))); lo sforzo sui pedali passa, infatti, da 20 a 23 kg Rimane ancora uno sforzo sostenibile ... ma la respirazione comincia ad accelerare Lo sforzo per ripartire diventa 52kg: in pratica bisogna metterci tutto il proprio peso (nel filmato sono partito dal tratto in piano perchè con una sola mano disponibile non sono riuscito a partire sulla pendenza)
Legend Milano - salita al 17%
Ecco: abbiamo raggiunto il limite di questo modello Sul 20% la velocità diventa troppo bassa e lo sforzo è praticamente tutto muscolare Sul 27% non sale e non riparte
Perciò, tirando le somme, se le pendenze non sono “montane” si sale agevolmente Tipicamente i cavalcavia si percorrono senza nemmeno dover aumentare lo sforzo rispetto alla pianura Ma se vogliamo cimentarci su salite impegnative (tipiche di certe città collinari italiane) è meglio fare una riflessione sulla ... potenza dei propri muscoli
Dalle prove si evidenzia anche che il livello 3 impostato di fabbrica è allineato con le capacità in salita di questo modello
CAMMINATA ASSISTITA
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite il pulsante in basso sulla pulsantiera Come già detto, non è un “soft start” perché non ha abbastanza potenza da avviare la bipa con il ciclista a bordo L’attivazione è ritardata di circa un secondo, come di consueto La velocità in piano si assesta sui 4.5km/h perciò entro i limiti del codice della strada e non obbliga ad un passo troppo veloce In salita sul 12% riesce a far marciare la bipa, ma un paio di borse della spesa belle piene lo mettono in crisi Come si vede nel filmato seguente, non ha molta potenza e non riesce a far salire la ruota su un cordolo
Legend Milano - camminata assistita
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Le velocità ai vari livelli sono riportate nella tabellina al paragrafo “modalità di assistenza” Con le centraline a controllo in corrente, come già detto, non si riesce ... ad andare piano Si nota come la velocità massima sia poco influenzata dal livello di assistenza impostato Diversa è invece l’accelerazione che è brillante al livello 3 e via via diventa più tranquilla con i livelli inferiori
NOTA: La batteria che ho utilizzato nel test era stata usata intensamente per altri test alla Legend Dalla prova di capacità eseguita dal Costruttore e confermata dai miei dati, è risultato che la capacità reale era di circa 420Wh contro 504 della batteria nuova I valori di autonomia rilevati sono perciò quelli ottenibili con una batteria dopo alcuni anni di uso; quelli a batteria nuova sono maggiori di circa il 20% -----
Se si utilizza il livello 1 si può contribuire sensibilmente con i muscoli fino a raggiungere i 27,5km/h : in questa modalità l’uso è molto allenante e consente di incrementare considerevolmente l’autonomia Spingendo con i miei consueti 70W – perciò con sforzo molto contenuto – ho percorso 80km con una temperatura di 32°C; la velocità tipica è risultata di 24.5km/h La velocità di marcia non è cambiata durante tutto l’arco della prova e le prestazioni erano ancora vigorose anche a batteria quasi completamente scarica Riportando il valore di autonomia alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo 74km tutti pienamente fruibili Con batteria nuova diventerebbero circa 88km
Nella seconda prova ho utilizzato il livello 2 sempre con 70W muscolari La velocità di crociera è salita a 26.5km/h e ho percorso 63.5km con una temperatura ancora di 32°C (mammamia che caldo esagerato per un veronese di pianura!) Anche in questo caso la velocità è rimasta invariata per tutto l’arco della scarica Riportando il valore ai 20°C tipici, calcolo una autonomia di 59km che diventerebbero più di 70 con una batteria nuova
La terza prova è durata 56.5km viaggiando sempre al terzo livello e con una velocità (anche in questo caso invariata fino a fine scarica) di 27.0km/h Essendo la temperatura della prova di 30°C, calcolo una autonomia a 20°C di 52km Con una batteria nuova diventerebbero 62km
Fra il secondo ed il terzo livello la velocità di crociera varia di poco mentre al contrario l’autonomia presenta una sensibile differenza: ciò è dovuto essenzialmente alle fasi di accelerazione ed ai tratti in falsopiano in salita quando, usando il terzo livello, il motore diventa più vigoroso
La Legend Milano si è rivelata veloce al massimo del consentito dal codice della strada e, a tale velocità, ci consente di percorrere una ragguardevole distanza Sacrificando un pò di velocità si possono ottenere autonomie consistenti, adatte anche al turismo impegnativo
Ho poi modificato la curva del livello 4 per poter viaggiare a velocità più bassa Per ottenere questo risultato ho lasciato la parte iniziale della curva alta, in modo da mantenere un buono spunto in avvio La velocità di marcia era di circa 20km/h ma variava in modo sensibile anche con piccole variazioni di pendenza della strada Questa curva di erogazione potrebbe essere utile per aumentare significativamente l’autonomia e anche per potersi muove più lentamente sui percorsi condivisi con i pedoni
Se le proprie esigenze in fatto di autonomia e di pendenze da superare sono inferiori, si può optare per la batteria di capacità inferiore; l’autonomia diminuirebbe in modo esattamente proporzionale ai minori wattora
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è agevole perchè la centralina controllata in corrente tende a far raggiungere sempre al velocità massima alla bipa; anche cambiando livello non si ha una reale regolazione della velocità di marcia Programmando opportunamente il 4.o livello di assistenza si può ottenere una velocità di marcia adattata a quella del proprio compagno di strada, ma appena c’è una variazione di pendenza bisogna subito cambiare il livello per non far crescere troppo lo sforzo muscolare
MARCIA SU FONDI STERRATI
Non è certo un modello per percorrere sterrati pietrosi di montagna, ma sugli sterrati ”ben tenuti” il confort si è rivelato ottimo e la guidabilità senza il minimo problema Anche la frenata non è impegnativa e il blocco della ruota anteriore ... bisogna proprio andarselo a cercare; comunque le reazioni non mettono mai in imbarazzo
Se nel proprio itinerario si incontrano tratti sterrati, buche e sampietrini, si può viaggiare in modo confortevole e sicuro
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare, solo appena più pesante (21.8 kg senza batteria); le parti elettriche non richiedono necessità particolari Anche la lunghezza è come quella di una muscolare
Bisogna considerare invece la dimensione del tubo obliquo (che ospita la batteria) per valutare se il proprio sistema di aggancio al portabici è compatibile
Trasportarla sulle scale è agevole sia per le dimensioni che per il buon equilibrio; il punto di presa è comodo ma stretto (ci stavano solo tre delle mie dita) Il peso – 24.6 kg con batteria a bordo – si fa però sentire se, invece di pochi gradini, la scala diventa lunga
Legend Milano - trasporto su scala
Il trasporto in treno è di conseguenza fattibile ma richiede un pò di impegno fisico nel caso l’ingresso al vagone non sia “a raso” La generosa dimensione del manubrio fatica a passare negli angusti spazi dei nostri vagoni nazionali
Nella foto, la Milano era in uno degli ascensori delle grandi stazioni e ci stava abbondantemente Ma entra bene anche negli ascensori “standard”
(lo ricordo sempre: in treno portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco risulta buona: il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia; anche in retromarcia non frena in modo significativo
Legend Milano - scorrevolezza ruote e pedali
Queste caratteristiche vengono confermate su strada viaggiando senza assistenza: a 18km/h richiede 90W, praticamente come una muscolare alla stessa velocità Se si esaurisce la carica della batteria, si torna a casa senza troppo sudore Ma, soprattutto, se si usa questo modello in modo sportivo, ci consente di viaggiare in piano con il minimo di assistenza o addirittura a motore spento
I rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata anche senza assistenza
Ecco come si presenta senza batteria: il tubo obliquo risulta un pò vuoto
IMPIANTO LUCI
Le luci sono alimentate dalla batteria principale e comandabili dalla pulsantiera a manubrio Entrambe sono a led
La luce anteriore, Spanninga Kendo, produce un fascio luminoso corretto e potente: adatto anche ad un uso in zone completamente buie
La luce posteriore, Blaze Lite, emette una luce potente anche di lato; il led è a luce fissa
Entrambi i fanali sono dotati di catadiottro
Qui si vede la – forte – luce che emettono
L’immagine seguente rappresenta quello che vede un automobilista che illumini la Milano lateralmente con i fari: si nota bene la potenza della luce posteriore e la sua visibilità laterale e l’ottimo effetto riflettente dei pneumatici e dei catadiottri sulle ruote Bene !
ANTIFURTO
La Milano non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio
Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso
ACCESSORI
La Smartgo ha in listino una serie nutrita di borse e accessori specifici Sono poi applicabili i normali accessori per bici
Tanto per fare qualche esempio: cestino rigido in legno con attacco rapido Klickfix portacellulare impermeabile anche questo con attacco Klickfix ...
... borse a bisaccia impermeabili con attacco rapido al portapacchi
Eccola completa di tali accessori
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La Milano è certificata per le vigenti normative europee: EN15194 EPAC
La garanzia è, classicamente, di 2 anni per l’intera bipa Anche la batteria ha una buona garanzia di 2 anni senza restrizioni
Il prezzo di listino al momento del test è di 1749€ con la batteria da 14Ah 504Wh (che è quella usata in queste prove)
La batteria aggiuntiva da 10.4Ah costa 364€ e quella da 14Ah costa 524€
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Le sensazioni che ho ricavate nell’uso della Legend Milano sono in gran parte positive: veloce, confortevole anche su fondi stradali un pò dissestati, confortevole e guidabile con sicurezza sugli sterrati leggeri, potente ma non aggressiva, ben accessoriata, costruita con cura; quelle negative, confrontate con altre bipa in commercio, sono una capacità di scalare le salite limitata a pendenze non troppo forti, una leggera pigrizia nell’avvio dell’assistenza, una “camminata assistita” non particolarmente vigorosa e la difficoltà di viaggiare in coppia o in gruppo per la tendenza a raggiungere sempre la massima velocità
Perciò risulta molto efficace nel commuting anche in presenza di qualche salita e anche su distanze rilevanti dove è vincente la velocità e il confort
Confortevole e robusta per andare al lavoro o per fare la spesa caricando bene il portapacchi magari con borse laterali Telaio aperto e scavalco basso consentono bene il trasporto di carichi voluminosi
Molto adatta alle gite fuoriporta ed al turismo in sella : ha una autonomia elevata ed una velocità di crociera al massimo della legalità; anche in questo utilizzo si apprezza il confort di marcia
Interessante anche per chi, nell’uso turistico, vuole aggiungere un lato sportivo viaggiando ad assistenza bassa (o assente)
Non è, invece, particolarmente adatta a percorsi montani con pendenze impegnative; gli sterrati tipici delle piste ciclabili sono affrontabili con disinvoltura e sicurezza
Buona ma un pò ingombrante come “tender” del camper; meno adatta ad un frequente trasporto in treno per peso e dimensioni
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
14 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
n/a
Inserito il - 26/08/2019 : 21:49:17
pixbuster ha scritto:
Si Wilma: stavo scherzando anch'io
non c'è nulla di cui scusarsi e ti ringrazio invece per il mio maglione ... che in foto è venuto più bello di quanto sia in realtà perchè è vecchiotto e un pò consumato ...
confermo: non è legno ma plastica; l'effetto dal vivo però non mi è parso malvagio su un telaio tutto nero opaco
Ringrazio per la conferma a mio favore! Non ho conoscenze tecniche in materia, però... l'occhio femminile (in questo caso).... non ha sbagliato!
pixbuster
Inserito il - 26/08/2019 : 00:20:34 Si Wilma: stavo scherzando anch'io
non c'è nulla di cui scusarsi e ti ringrazio invece per il mio maglione ... che in foto è venuto più bello di quanto sia in realtà perchè è vecchiotto e un pò consumato ...
confermo: non è legno ma plastica; l'effetto dal vivo però non mi è parso malvagio su un telaio tutto nero opaco
n/a
Inserito il - 25/08/2019 : 15:59:57
andrea 104KG ha scritto:
Per essere pignoli (sono figlio di falegname ) non è per niente radica di noce... senbra un noce tanganica al più e non radica
Scusami se mi permetto: Sei proprio solo "pignolo"! In senso scherzoso naturalmente!
Era ed è rimasta in termine "ironico" la cosiddetta frase: "in tinta di radica di noce"! Riferita alla "tinta", al colore simile ma è in plastica credo? Chiederemo conferma!
andrea 104KG
Inserito il - 25/08/2019 : 00:38:56 Per essere pignoli (sono figlio di falegname ) non è per niente radica di noce... senbra un noce tanganica al più e non radica Il maglione di pix è antistatico, allontana la polvere, ormai caricato dalle innumerevoli bipe provate
n/a
Inserito il - 24/08/2019 : 22:36:38
pixbuster ha scritto:
che criticoni !
Wilma, la maniglia c'è (e si vede nelle foto della batteria anche se è piegata) Questa bipa è pensata prevalentemente per l'asfalto ... e nei miei 450km di uso non si è mai impolverata ne infangata; anche perchè è integrata nel telaio nella parte inferiore che è quella che si sporca di più grazie per il maglione
Sulla questione del nome non so: si vede che Milano è una parola che piace in tutta Europa
Pixbuster, ringrazio per la risposta con le dovute precisazioni! Giustamente guardando meglio le foto si vede benissimo la maniglia piegata della batteria e mi scuso di ciò; E, anche per quanto riguarda la batteria, non si è "impolverata" nei viaggi! L'ho solo fatto notare per il maglione! Grazie
n/a
Inserito il - 24/08/2019 : 22:22:21
Paolorusso ha scritto:
Radica di noce? Wilma dammi la clava
La cosiddetta "tinta" in radica di noce, c'è!
Poi... "Wilma, dammi la clava"! I Flintstones (The Flintstones, noto in Italia anche come Gli Antenati), anni 50! Modo "elegante" per dire: Di altri tempi!
pixbuster
Inserito il - 21/08/2019 : 23:49:41 che criticoni !
Wilma, la maniglia c'è (e si vede nelle foto della batteria anche se è piegata) Questa bipa è pensata prevalentemente per l'asfalto ... e nei miei 450km di uso non si è mai impolverata ne infangata; anche perchè è integrata nel telaio nella parte inferiore che è quella che si sporca di più grazie per il maglione
Paolorusso, la finta radica è solo uno dei colori con cui può essere fornita la batteria E visto che corre sui cavalcavia facendo solo girare a vuoto i pedali, supera bene il 10% e sale anche sul 17% direi che per una bipa da turismo è più che sufficiente
Sulla questione del nome non so: si vede che Milano è una parola che piace in tutta Europa
Sergiom2
Inserito il - 21/08/2019 : 22:32:22 Radica di noce? Wilma dammi la clava
n/a
Inserito il - 21/08/2019 : 21:51:53 Noto e sottolineo la grande fantasia dei costruttori nel nominare le loro "creature"! Milano.... L'ho già letto ormai molte volte:
NCM Milano Armony Milano Agnelli Milano Lombardo Milano Legend Milano Batavus Milano
O mi stò perdendo! Grazie
P.s.: di questa: bella la batteria in tinta "radica di noce"! Poi, secondo il mio modesto modo di vedere, sconsigliabile (sottobraccio), su quel bel pullover, quando e polverosa dopo un bel giro! Ma una classica maniglia sig. pixbuster, non poteva consigliarla?
pixbuster
Inserito il - 21/08/2019 : 16:27:10 Mi hanno comunicato dalla Legend che la batteria usata nel pix-test era "vecchia" e che aveva fatto già molti cicli e sopratutto molte scariche complete Perciò i test di autonomia sono "pessimistici" : in realtà la batteria poteva erogare intorno ai 420Wh invece di 500
Metto una nota e correggo i valori nel testo della prova nel paragrafo "Velocità ed Autonomia"
Sergiom2
Inserito il - 15/08/2019 : 21:54:43 È carina ma costa troppo e in salita non ci siamo proprio!
claudio02
Inserito il - 15/08/2019 : 16:09:20 test a peschiera meraviglioso
baldiniantonio
Inserito il - 15/08/2019 : 15:30:10 grazie a chi lavora anche a ferragosto!
Miura72
Inserito il - 15/08/2019 : 14:41:43 Grande Pix gran bel modello molto buono Se posso dire una cosa quando cè il freno a disco anteriore farei una foto anche all'interno della forcella x poter vedere se puo osspitare dischi superiori al 160 ciao ciao
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