Questa volta è stata la TC Mobility di Bolzano [ www.Frisbee.eu ] a mettermi gentilmente a disposizione l’esemplare per le prove L’ho usata per due settimane e 230 km
Il modello si chiama
Frisbee MIKI 3
IN BREVE
La Miki è sensibilmente diversa dai modelli prodotti finora: batteria dietro al cannotto sella, motore anteriore a doppia riduzione, cruscottino a manubrio più manettino, nuova “filosofia” di erogazione della potenza del motore… davvero molte novità Confortevole in marcia, ha un robusto telaio in Al 7005 che ha la giusta elasticità per poter affrontare anche fondi sconnessi; il peso è di 23.7kg compresa batteria Il motore è da 250W a 37V e la batteria è una Li poli da 10Ah che pesa 3.3kg Il cambio è a mozzo e consente la cambiata da fermo; ha tre rapporti che nella marcia senza motore o su salite impegnative sono troppo pochi L’avvio dell’assistenza avviene dopo un quarto di giro di pedale e l’accelerazione è buona La regolazione dell’assistenza avviene tramite tre livelli impostabili con un pulsante sul cruscottino; sono tre livelli di potenza del motore e con ognuno è possibile raggiungere i 26-27km/h però con differente sforzo sui pedali E’ presente anche un manettino che ha prevalenza sul livello impostato, con cui si può modulare molto rapidamente e con continuità, l’erogazione di potenza del motore E’ possibile la pedalata “simbolica” cioè senza applicare sforzo ai pedali, ma è altrettanto possibile fare esercizio fisico regolando opportunamente l’assistenza La velocità in marcia raggiunge facilmente i 27km/h Il sollevamento è agevole e la bipa risulta equilibrata; una comoda maniglia (che è però un rinforzo del telaio) facilita l’operazione L’autonomia è risultata 74 km con una velocità di 25-26 km/h Si superano senza sforzo salite fino al 10% su cui si riparte facilmente Con contributo muscolare ancora sostenibile si sale sul 17% La ripartenza su salite ripide è penalizzata dai pochi rapporti del cambio L’impianto di illuminazione è a norma … ma niente di più
Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è progettato per essere robusto, come nella tradizione TCM: in alluminio 7005 e di generosa sezione
E’ di tipo “aperto” per consentire uno scavalco basso assai utile se si ha il seggiolino per bimbi posteriore o se si caricano sul portapacchi cose ingombranti La geometria aperta corregge la durezza propria dell’alluminio sulle asperità della strada La sistemazione della batteria dietro al cannotto sella, implica un allungamento totale della bipa e particolarmente del carro posteriore; questo diminuisce leggermente la manovrabilità
La forcella anteriore è, invece, in acciaio per sopportare, senza pericolo, le spinte del motore
Ruote da 26”, pneumatici a sezione un po’ larga (1.75”) e geometria del telaio rendono la Miki comoda in sella con un buon assorbimento delle asperità stradali, nonostante la mancanza di ammortizzatori
La sella è imbottita e ammortizzata con elastomeri, con forma “unisex” e leggero scavo antiprostatite La regolazione è rapida senza attrezzi
La posizione in sella è a busto piuttosto verticale (olandese), ma, sfruttando bene le regolazioni anche della pipa del manubrio , si può trovare una posizione inclinata in avanti
Il manubrio ha una inclinazione delle manopole di tipo turistico: molto comoda ma non sportiva La pipa è regolabile
Le manopole sono del tipo allargato nella zona del palmo della mano e sono comode anche passando molto tempo in sella
Il cambio è di tipo interno al mozzo posteriore (SturmeyArcher); ha tre rapporti ed il freno integrato ; gli innesti sono rapidi e dolcissimi e si può, molto comodamente nell’uso urbano, azionare anche da fermo (a patto di togliere il peso della gamba dal pedale)
Non richiede regolazioni interne ma solo una sporadica compensazione dell’allungamento del cavo che lo aziona E’ una operazione assai facile ed aiutata da un chiarissimo riferimento visibile sul cambio stesso:
(per la cronaca la regolazione và fatta in 2.a marcia)
Il range dei rapporti non è molto esteso e le marce sono piuttosto lunghe A 25 km/h la cadenza di pedalata è di 57 ped/min
Il movimento centrale è del tipo a cartuccia sigillata
Lo smontaggio delle ruote richiede solo l’uso di una chiave per i dadi di bloccaggio: il motore è dotato di connettore e i comandi di cambio e freno sono sganciabili con molta facilità (nella foto: se si segue il filo del freno si vede bene il cilindretto sganciabile)
Il comando del cambio è a rotazione e, contrariamente alle altre Frisbee, è posto sulla manopola destra del manubrio, perciò nella posizione tradizionale delle bici muscolari; l’indicatore della marcia inserita è ben visibile (ma non di notte)
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 48.9km/h senza alcun problema) La marcia senza mani è facile e stabile anche con il cestino anteriore montato
Il posizionamento del leggero motore sulla ruota anteriore non disturba minimamente la guidabilità
I pneumatici (da 26” x 1.75” ) sono marca Kenda con protezione antiforatura
La valvola è la “Presta”(ops) "Schrader" di tipo automobilistico
uniti alla giusta flessibilità del telaio, i pneumatici rendono la marcia confortevole anche sul pavè
Il cavalletto è centrale a due piedi Conferisce alla bipa un’ottima stabilità anche quando si carica un bimbo sul seggiolino
Di serie è montato un portapacchi posteriore con una buona portata di 25kg
è dotato anche di molla per i piccoli oggetti (un tempo si diceva “portagiornale”)
Non so se il cesto anteriore di cui era fornita la bipa è di serie, ma sicuramente sono già predisposti gli attacchi
La componentistica è di discreto livello e l’assemblaggio è curato
IMPIANTO FRENANTE
Il freno anteriore è un V-Brake Come su altri modelli TCM, è montato posteriormente alla forcella , consentendo così il montaggio anteriore del lucchetto ad arco
Il freno posteriore è integrato nel gruppo del cambio a mozzo SturmeyArcher
Le leve sono robuste e morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore
La frenata risulta molto efficace: l’anteriore è ben modulabile e potente, il posteriore è più progressivo Entrambi i freni non soffrono nelle lunghe discese e non presentano “evanescenze” quando si surriscaldano Non si innescano ribaltamenti ne bloccaggi della ruota posteriore La consueta prova di frenata ha fatto registrare uno spazio di arresto da 25km/h di 3.20 metri (valore buono); ricordo che per la normativa EN 14764, deve essere inferiore a 7 m
qui il filmato “on-board”
Ed ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
La centralina è sistemata nella parte inferiore dell’alloggiamento della batteria, direttamente sotto ai contatti La posizione è ben protetta anche da urti accidentali
All’accensione viene selezionato automaticamente il livello intermedio di assistenza Dopo circa 5 minuti di inattività, la centralina si disconnette automaticamente
BATTERIA
La Miki viene fornita con una batteria al litio da 36V 10Ah 370Wh litio polimeri
E’ alloggiata nell’apposita struttura dietro al tubo sella (e questa collocazione implica un allungamento del carro posteriore)
L’estrazione avviene agendo sulla chiave (lato destro) che la sblocca e la fa ruotare lateralmente (verso sinistra) La chiave ha solo funzioni di blocco meccanico e di antifurto: non ha azioni elettriche
Ecco come si presenta la batteria quando estratta
Il suo peso è contenuto (3.3 kg) ed è facilmente trasportabile tramite una comoda maniglia
I contatti sono ben protetti e alloggiati molto all’interno, ma non è possibile interrompere la loro alimentazione
Non sono presenti indicatori di carica: per conoscerne lo stato occorre leggere l’indicazione sul cruscottino a manubrio
La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta
Come sempre con le Litio polimeri, c’è un progressivo calo delle prestazioni durante l’arco della scarica; in questo caso devo dire che non si avverte in modo molto marcato, probabilmente perché il motore, ad inizio scarica, viene “tagliato” dal cut-off tachimetrico
Il caricabatteria è di tipo usuale, senza ventola
Pesa 500 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2A e ricarica la batteria completamente scarica in 6 ore e 50 minuti La sua dimensione è contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “italiano” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Per la prima volta su una Frisbee/Dinghi compare un cruscottino a manubrio; però di fianco c’è il classico manettino (anche qui una novità: è posizionato a sinistra)
Un pulsante a membrana accende e spegne la centralina; l’avvenuta accensione è segnalata dall’accensione dei led dello stato di carica e del livello di assistenza
Il cruscotto fornisce, con 4 led rossi, l’indicazione dello stato di carica della batteria Non è semplicemente un voltmetro ma tiene conto (anche se parzialmente) degli amperora già consumati Ne risulta una indicazione piuttosto precisa anche se avrei preferito un numero maggiore di led
Un ulteriore pulsante (sempre a membrana) commuta sequenzialmente il livello di assistenza Tre led ne indicano il valore
La visibiltà delle segnalazioni è ottima sia di giorno in piena luce che di notte, ma in questo caso manca la retroilluminazione dei pulsanti che vanno trovati “a memoria”
L’azionamento dei pulsanti è suffcientemente facile, ma diventa un po’ difficoltoso quando si indossano i guanti per lo scarso rilievo e la corsa limitatissima I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio
MOTORE
E’ un hub anteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored Altra novità: questo motore ha una doppia riduzione interna Cioè oltre al sistema ad ingranaggi planetari, ha una ulteriore coppia di ingranaggi Ne deriva una velocità di rotazione del motore più elevata di quella dei consueti motori geared montati sulle Frisbee classiche I risultati pratici sono una diminuzione netta del peso (la TCM dichiara una diminuzione di 2kg) e migliori prestazioni dinamiche
La spinta è sempre buona e le partenze sono rapide Durante la marcia il motore è piuttosto silenzioso; in partenza e sotto sforzo la rumorosità aumenta
E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
I cablaggi sono ordinati Nella parte che và al manubrio sono raccolti con una guaina
Poi entrano nel telaio e ne fuoriescono vicino al movimento centrale, dove sono poco visibili ma non molto protetti Da lì vanno immediatamente alla centralina e alla batteria
Anche il dischetto del PAS è di nuovo tipo: è montato sull’asse pedali a sinistra ed è nascosto da una calotta … e non è più un dischetto, ma un cilindro con molti magneti per un avvio rapido dell’assistenza
Il cavo motore – vedi il paragrafo “motore”- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota anteriore
MODALITA’ DI ASSISTENZA
L’erogazione della potenza del motore si basa sul controllo della rotazione dei pedali La sua intensità viene regolata in due modi
Il primo prevede l’uso del manettino che regola la tensione che và al motore, regolandone così la velocità Si può accordare la spinta sui pedali con la potenza erogata dal motore in modo da viaggiare alla velocità voluta con lo sforzo che si è disposti ad esercitare sui pedali Lo sforzo può anche essere nullo (ma – non serve dirlo – occorre la presenza della pedalata) Col manettino e su strada piana è possibile scendere di velocità fino a 7-8 km(h
Il secondo modo utilizza tre livelli preimpostabili sul cruscottino Questi livelli non effettuano semplicemente una parzializzazione della tensione che và al motore, ma ne limitano la potenza a tre livelli Difatti, indipendentemente dal livello impostato, si ottiene, a vuoto, la stessa velocità della ruota Questo funzionamento implica la possibilità di viaggiare alla velocità desiderata ma con tre livelli di apporto muscolare Se si pedala “simbolicamente” cioè senza esercitare spinta sui pedali, la velocità si assesta su tre valori differenti, proporzionali al livello di assistenza selezionato: col primo intorno a circa 21km/h, col secondo intorno ai 23 e col terzo intorno ai 25 km/h Se si desidera marciare più lentamente, si deve passare alla regolazione col manettino e, per farlo, basta semplicemente ruotare il detto manettino che ha prevalenza sulle regolazioni impostate; il suo rilascio fa tornare al livello selezionato
Con ciascun livello di assistenza si raggiungono, su strada, i 26-27 km/h : col terzo livello lo sforzo richiesto è intorno ai 50-60 W perciò modesto
Sui falsopiani, sia in salita che in discesa, è agevole modificare il livello di assistenza per mantenere lo sforzo al livello desiderato; e se c’è una “gobba” da superare … via di manettino
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Il funzionamento della Miki è diverso da quello delle altre Frisbee ma anche da quello delle altre bipa
Dopo aver acceso la centralina con il pulsante sul cruscottino, per ottenere la partenza del motore è necessario iniziare la pedalata mentre si tiene ruotato il manettino, come sulle altre Frisbee Però appena il motore inizia a spingere, si può abbandonare il manettino e si passa al livello di assistenza selezionato Alla partenza si possono adottare due modi diversi di utilizzo: si può tenere ruotato il manettino e farsi “fiondare” alla velocità desiderata con il motore che spinge vivacemente; poi si abbandona il manettino (che torna a zero) e si viaggia con il livello di assistenza impostato oppure si può tenere ruotato il manettino solo fino a quando inizia l’assistenza elettrica e poi portarsi in velocità aiutando con i pedali Poiché col manettino la regolazione è continua (e non a livelli), si può scegliere una qualsiasi condizione intermedia fra le due estreme citate sopra
Il terzo livello di assistenza in pratica coincide con la rotazione massima del manettino
In ogni momento la rotazione del manettino è prevalente sul livello impostato Così si può immediatamente accelerare, ma anche rallentare : molto comodo se il traffico diventa improvvisamente caotico Rilasciando del tutto il manettino, si torna subito al livello impostato
Questo sistema implica una particolarità a cui ci si deve abituare Supponiamo di essere in marcia al secondo livello di assistenza Per un problema di traffico si smette di pedalare e l’assistenza, dopo meno di un secondo, si interrompe Ora vogliamo di nuovo accelerare perché la strada è tornata libera La sola ripresa della rotazione dei pedali non avvia nuovamente l’assistenza, ma occorre dare un “colpetto” di rotazione del manettino per riavviarla Questa può essere una scomodità ma in realtà ci si abitua in fretta e ci si abitua facilmente a decidere se dare solo il “colpetto” o se mantenere il manettino ruotato per farsi di nuovo sparare alla velocità di crociera (ma si può anche riprendere velocità tranquillamente ruotando poco il manettino: a scelta personale)
L’avvio dell’assistenza avviene dopo un quarto di giro di pedale: buono
Qui si vede il filmato della partenza; il rumore c’è ma in realtà è meno intenso di quanto si sente nel sonoro
E qui si vede la manovra di avvio e la ripresa dell’assistenza dopo uno stop della pedalata
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo 0.7” secondi (valore abbastanza rapido) Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
Nelle discese, per economizzare la carica della batteria, è possibile staccare l’assistenza semplicemente “toccando” uno dei freni; l’assistenza si interrompe e per farla riavviare occorre dare il “colpetto” sul manettino
ACCELERAZIONE
Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo I grafici sono due: uno ottenuto senza esercitare sforzo sui pedali e il secondo con la solita leggera pressione usata nei test di autonomia (circa 70W)
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato 11.17” con velocità di uscita di 25 km/h nel primo caso Nel secondo caso, con un po’ di potenza muscolare, si scende a 9.7” con velocità di uscita di 27km/h : è un valore molto buono e ai semafori ci si disimpegna bene dall’automobile in prima fila
NEL TRAFFICO
La presenza del manettino (molto più dei tre livelli di assistenza) consente di regolare velocità e spinta del motore in modo rapido ed istintivo, da leggero aiuto a spinta vigorosa L’avere il manettino a sinistra (cioè dal lato opposto dei consueti acceleratori motociclistici) richiede un minimo di abitudine, ma si acquisisce in fretta Anche il cambio azionabile da fermo contribuisce a facilitare l’uso nel traffico, però i rapporti sono tutti un po’ lunghi : meno male che la potenza del motore sopperisce bene
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
I valori di sforzo necessari con le varie pendenze sono raggruppati in questa tabella
Vabbè, metto anche questa volta le “considerazioni”, ma prometto che è davvero l’ultima volta
“Il peso della semplice gamba appoggiata al pedale è di circa 10-12 kg (per un adulto di circa 70kg di peso) [ricordiamo che se si appoggia solo il peso della gamba, bisogna comunque fare lo sforzo di sollevare i 10kg dell’altra gamba altrimenti i pedali non girerebbero] Tale spinta corrisponde all’incirca a 60W esplicati durante la marcia Per far viaggiare una bici muscolare turistica di media qualità a circa 20 km/h, occorre una spinta di circa 80W ed è uno sforzo che una persona appena un po’ allenata può mantenere per lungo tempo; per viaggiare a 25km/h -sempre su una muscolare turistica- occorrono circa 125W e richiede di essere allenati se si vuol fare più di qualche chilometro Valori di potenza sopra i 150W possono essere mantenuti per breve tempo da una persona con un modesto allenamento 200-250W è una potenza di picco … a meno di non si è atleti I valori della tabella sono riferiti ad un peso del ciclista di 75 kg”
Analizziamo i valori misurati:
La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo e la rapidità di avvio dell’assistenza facilita ulteriormente le cose
Il cavalcavia al 4% viene superato, impostando il massimo valore di assistenza, a 20 km/h a “pedalata simbolica” cioè senza applicare sforzo e a 22 km/h con il semplice peso della gamba La ripartenza richiede uno sforzo leggero (26kg)
Ecco il filmato
La salita del filmato seguente comprende un tratto al 10% che si supera a circa 10.5km/h , in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di 52 W; in pratica basta il peso della gamba per salire
La ripartenza richiede uno sforzo di 53 kg che comincia a diventare elevato: i pochi rapporti qui si cominciano a sentire
Il tratto finale è al 13.5%; si sale in 1.a a 9 km/h e con uno sforzo di 90 W: ben sopportabile anche a lungo
Nella ripartenza occorre scaricare sui pedali quasi tutto il proprio peso (67 kg): la prima marcia è troppo lunga
Filmato salita 10-13.5%
Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo ancora sopportabile (113W); la velocità scende fino ai 7.5 km/h
La partenza da fermo richiede invece di applicare tutto il proprio peso sui pedali; per fortuna l’assistenza si avvia rapidamente e il motore inizia presto ad aiutare
Filmato salita 17%
Questa è la prospettiva della rampa per dare un’idea della pendenza
La rampa al 27% viene superata bene se si affronta in velocità; anche partendo dal tratto al 10% si riesce a salire, ma siamo proprio al limite perché occorre scaricare tutto il proprio peso sui pedali: il motore fatica a prendere giri e non riesce ad erogare tutta la potenza di cui è capace La ripartenza non è possibile
(come sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
Qui si vede la prospettiva di tale salita
La Miki si comporta bene anche su salite impegnative ma è penalizzata nelle ripartenze dai soli tre rapporti del cambio Non è una scalatrice purosangue, ma difficilmente ci si può trovare in imbarazzo se la strada diventa salita
(ho caldeggiato la messa in produzione di una versione un po’ più sportiva con il cambio a 5 o più rapporti che le consentirebbe prestazioni in salita ancora più brillanti)
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Ho eseguito la prova sul consueto tracciato urbano-extraurbano esercitando l’altrettanto consueta leggera spinta sui pedali (circa 70 W) Ho usato il manettino solo nelle fasi di avviamento mentre nella marcia normale ho usato il selettore della potenza La prima parte del giro l’ho eseguita con il livello di assistenza intermedio (liv 2) ad una velocità di 26km/h I primi 35km hanno conservato le prestazioni iniziali; poi ho avvertito un progressivo leggero calo; dopo 56 km la velocità è scesa a 25km/h per il consueto abbassamento della tensione delle litio polimeri; a questo punto sono passato al livello massimo di assistenza (liv 3) per non dover aumentare lo sforzo sui pedali La velocità è tornata sui 26km/h ed è definitivamente scesa a 25 dopo una dozzina di chilometri Al km 74 la velocità è scesa a 24km/ e considero questo il limite dell’autonomia
(ho proseguito la prova fino all’intervento del cut-off voltmetrico e sono arrivato, con prestazioni in ripida discesa, al km 76 )
La temperatura durante la prova è stata di 25°C perciò i risultati non richiedono correzioni
Mediamente il consumo elettrico è stato di 5.0 Wh/km: è un valore buono e indica che il controllo dell’erogazione della potenza sulla Miki è efficace La buona scorrevolezza consente di fare tratti di strada completamente senza assistenza con sforzo contenuto, allungando la già buona autonomia (come già detto, per staccare l’assistenza basta un colpetto di freno e per poi riavviarla serve un colpetto sul manettino)
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia è agevole Se il nostro compagno di viaggio è lento, si sfrutta l’ottima modulabilità dell’erogazione consentita dal manettino Se viaggia più veloce, è altrettanto agevole utilizzare il livello di assistenza più adatto e modulando la velocità con la spinta sui pedali
MARCIA SU FONDI STERRATI
Il telaio è robusto e, pur essendo aperto, non ha flessioni fastidiose sulle buche Ruote da 26”, pneumatici un po’ cicciottelli e ottima regolabilità dell’assistenza permettono alla Miki di affrontare le strade non asfaltate e gli sterrati leggeri senza alcun problema; anche la frenata è stabile e il freno posteriore a mozzo non provoca bloccaggi della ruota; viene voglia di osare di più (beh non quei percorsi infernali che ci propone Windmillking !!!) Anche gli acciottolati dei centri storici non provocano eccessive vibrazioni a sella e manubrio
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
Il trasporto in auto è facilitato dal peso contenuto (20.4 kg senza batteria); verificare che la lunghezza, non molto contenuta (1840mm), non crei problemi
Il trasporto in treno non presenta particolari difficoltà salvo per il peso che è maggiore di quello di una bici muscolare anche a batteria estratta; l’aggancio ai sostegni non presenta ostacoli Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta ma bisogna sterzare bene la ruota anteriore
Ricordarsi di portare con se una corda elastica perché a volte i sostegni sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita; qui l’ho legata, senza appenderla, per pigrizia
Lunghezza totale e larghezza del manubrio non la rendono troppo comoda nelle manovre negli angusti spazi dei vagoni
Nel sollevamento risulta ben equilibrata ed il peso non è eccessivo; il punto di presa è assai comodo perché il rinforzo frai i due tubi del telaio sembra proprio una comoda maniglia e questo la fa sembrare più leggera
Senza batteria il peso risulta appena sbilanciato in avanti
Film trasporto su scala
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
Il motore è dotato di ruota libera e risulta ben scorrevole ad assistenza staccata
Filmato ruota libera
la scorrevolezza complessiva della bipa è buona e simile a quella di una buona bici muscolare, salvo il peso maggiore I rapporti del cambio sono troppo pochi per una marcia turistica senza assistenza, soprattutto in presenza di pendenze Senza assistenza elettrica , si marcia a circa 20 km/h in seconda, con uno sforzo di circa 80 W (in piano)
Senza la batteria si nota il “vuoto” nel telaio, ma non rimangono visibili “frattaglie” sgradevoli
IMPIANTO LUCI
L’alimentazione è data da una classica dinamo
Il fanale anteriore è ad incandescenza ma ha anche un led bianco “a persistenza“ che si accende quando la bipa è ferma e rimane acceso per un certo tempo (dopo almeno due minuti di marcia rimane acceso per cinque minuti)
La luce che emette è un po’ più di quella “a norma” , ma, per me che con le luci sono incontentabile, è scarsina
Il fanale posteriore è a led a luce fissa (1 led rosso), anch’esso a persistenza (come l’anteriore, dura acceso cinque minuti a bipa ferma); la sua visibilità è ottima anche lateralmente
ANTIFURTO
La Miki viene fornita con un lucchetto ad arco sulla ruota anteriore E’ utile per le soste brevi e per proteggere dal furto la ruota anteriore se accompagnato da un robusto lucchetto ad U o a catena che assicuri la bipa a qualcosa di fisso
Sul telaio è bulinato il numero di serie ch viene registrato presso la TCM insieme al nome del proprietario
ACCESSORI
La TCM ha un ricco catalogo di accessori applicabili, come cestini, seggiolini, borse, impermeabili … E sono applicabili i normali accessori per bici
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La TCM è una ditta molto attenta al rispetto delle normative: la Miki è certificata EN14764 e EN15194 (con prove di resistenza delle parti meccaniche e compatibilità elettromagnetica eseguite dal TUV tedesco)
La garanzia è di 2 anni; sulla batteria la garanzia è di 2 anni a scalare
Il prezzo di listino è 1299 € e la batteria di ricambio 380 €, ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per il valore aggiornato
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Bipa di uso molteplice Ben adatta al traffico urbano per la prontezza e potenza del motore nelle ripartenze e il cambio azionabile da fermo Ben adatta alle gite fuori porta per la lunga autonomia e la comodità in sella Ben adatta a chi non vuol sudare perché consente la pedalata simbolica Ben adatta a chi vuol fare un po’ di esercizio fisico per la possibilità di modulare la potenza espressa dal motore Bene su salite fino al 15-17% ma non oltre, per la mancanza di un adeguato numero di rapporti del cambio
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
interessante la doppia riduzione del motore e il nuovo pas secondo me hai fatto bene a caldeggiare una versione con lo sturmey 5, che adesso c'è in un nuovo modello con una bella ampiezza
bravo pix, dovrebbero regalartela dopo un pixtest così!
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Carina questa frisbee: ha un telaio da bicicletta invece che da motorino Il test naturalmente è impeccabile come sempre
Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
Pix, più che perfetto come sempre! Ho avuto modo di vedere questa bipa alla Fiera del Tempo Libero di Bolzano ieri. A mia moglie piace, a me non del tutto: qualcosa nelle proporzioni/linee del telaio mi stona. Mi piacerebbe inoltre capire le ragioni che hanno spinto la TC a spostare il manettino a sinistra. Il rivenditore che era presente mi ha detto che la bipa è disponibile solo in colore bianco. Mi pare però (se non ho le visioni) che il modello da te provato sia metallizzato argento. Probabilmente il signore si riferiva ai modelli disponibili in Fiera ... altrimenti continuerei a non capire il minimo sforzo richiesto da parte delle aziende di proporre i prodotti almeno in tre - quattro colori base (nero, rosso, bianco e metallizzato) se non in una pura ottica di risparmio o di presunzione di sapere quale sia il colore più bello per una bipa. Continuo a pensare che il colore di una bicicletta (evidentemente in second'ordine rispetto alle caratteristiche più importanti quali robustezza del telaio, prontezza della frenata, motore con le caratteristiche che si prediligono,...) sia comunque un fattore decisamente importante quando si sceglie una bipa e comunque qualche colore in più (che non sia "amaranto dell'isola di Java"!) non sia troppo un patema offrirlo come scelta ai potenziali clienti.
Se non chiedo troppo, riesci Pix a fare un confronto diretto tra pregi e difetti della Miki e della Euro 7, se non altro come impressione immediata tra le due?
Sul catalogo (vedi "prezzi ufficiali") dicono che è disponibile in bianco perla e alluminio spazzolato; credo che per ora siano i soli disponibili
Per un confronto con la Euro7: la Miki è più adatta anche a persone di statura elevata E' meno adatta al turismo a lungo raggio per il cambio a soli tre rapporti e per la batteria unicamente da 10Ah Anche in salita, sempre per via del cambio, è meno adatta E' più comoda e meno rigida La velocità è la stessa: 27 km/h E' più lunga ma si trasporta meglio sulle scale (vedi accesso ai treni) La nuova gestione dell'erogazione è più efficace e permette di ottenere lunghe autonomie senza troppa attenzione (Non ha l'amperometro)
Per me stesso dato che sono bassetto, che raramente faccio meno di 40 km per uscita e abbastanza spesso oltre 70, che viaggio prevalentemente in pianura e su strade extraurbane, che mi piace una posizione in sella un pò inclinata in avanti, che sono maniaco degli strumenti e dei dati, preferisco la Euro7
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Ciao Pix, sono l'ultimo arrivato! Mi piacciono molto le tue prove vorrei acquistare la mia prima bipa nella prossima primavera, anzi per la verità ne vorremmo acquistare due, una per me e una per mia moglie, per andare in giro anche insieme. Ci piace l'idea di acquistare un mezzo italiano e la "filosofia" di TCM della quale tu hai provato molti modelli ci convince (certo, potessimo spendere 2.500 € a bipa...). Lucia presta più attenzione di me all'estetica (anche l'occhio vuole la sua parte) e sarebbe orientata sulla Fresbee Miki. Per arrivare a casa dopo una passeggiata o una giornata di lavoro dobbiamo percorrere un dislivello di 131 metri per una distanza di 1,2 km, dunque una pendenza media (per la verità ad andamento costante)del 10,91% Avendo letto tutte le tue recensioni forse la Miki non è la Fresbbe più adatta, meglio sarebbe la Euro 7 ma a Lucia non piace l'alloggiamento della batteria! Che dici, ce la possiamo fare senza sforzo anche con la Miki?
"L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare" (George Bernard Shaw 1856-1950, scrittore e drammaturgo irlandese).
Premetto che tutte le biciclette a pedalata assistita hanno ... la pedalata assistita e non sono scooter, perciò un certo sforzo per quanto leggero è comunque necessario
Il motore della Miki è potente e su una pendenza intorno al 10 percento richiede lo sforzo che si farebbe in pianura per andare a spasso su un lungomare: direi che è uno sforzo facilmente sostenibile anche da chi non è allenato
Però, visto che il tratto in salita lo dovete percorrere spesso ed obbligatoriamente, ti consiglierei di richiedere non il cambio a 3 rapporti montato di serie, ma uno con un maggior numero di marce che vi consentirebbe di salire con una pedalata più vivace e perciò dal rendimento maggiore Se non ricordo male mi hanno detto in TCMobility (la fabbrica che produce la Miki) che è possibile richiederlo come optional
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
ciao a tutti resuscito questa discussione perchè mia suocera possiede questa bici (utilizzandola pochissimo praticamente per niente) presa usata circa 3 anni fa con 2 batterie (una praticamente già esurita) ora anche l'altra è andata ho visto sul sito del produttore il prezzo di una battery box nuova x MIKI3 (485 euro) azz!!! poi leggendo sul sito mi sono accorto propongono anche il ricellaggio a valori originali o con celle più recenti (upgrade) per cui ho chiesto un preventivo via mail in attesa della risposta volevo chiedere ai più esperti se su questa bici è fattibile un ricell. artigianale (no software o impedimenti strani) a prezzo meno impegnativo (la bici ha 7 anni ma comunque in buone condizioni)) la batteria è una 36v 370w/h zona bassano del grappa(vi) grazie per le risposte
2009 Esperia al piombo Comperata 349 euro venduta 100 euro 2014 Bottecchia be 2 Lady fatti 3972 Km da agosto Comperata 500 euro venduta 100 euro 2016 Bipa artigianale Miura72 full mot BBS01 febbr fatti circa 10.772 Km 2017 Winora Sinus Dyo-9 da Luglio fatti 11272 Km Bosch Gen 2 Active Line 40 Nm 2019 Telaio Cube motore HillRaser 250W 48V Novem fatti 9272 Km, con il motore BBS02 750W 48V 986 Km 2023 Conway Cairon Suv FS 5.7 da Aprile fatti 3272 Km Bosch Gen 4 Performance Line CX 85 Nm
ciao appena ricevuto risposta dal produttore:Buongiorno,
La ringrazio per averci interpellato.
La batteria refill che va per la maggiore è la 36v13ah. Sono praticamente 468wh di autonomia. Faccia conto che di serie quando il modello miki3 uscì sul mercato montava una 36v10ah... per questo avrebbe il 30% in più di autonomia rispetto all'originale da nuovo
Il costo? 400 euro inclusi i trasporti A/R per una 36v13ah litio.
Cordiali saluti,
Kilian de Concini 3206191307 Frisbee teamVeniamo a prendere il box batteria completo di chiave e caricabatteria presso casa sua tramite corriere ( importante è che imballi bene il tutto onde evitare danneggiamenti). Una volta arrivata la batteria cambiamo l'interno (gli accumulatori) mantenendo le plastiche originali. Dopo avvenuto pagamento le rispediremo il materiale all'indirizzo fornito. Ora devo decidere (o meglio la suocera se vale la pena spendere i 400 euro ) potrei chiedere un preventivo anche alla superebike di cremona anche se non credo che a parità di capacità il costo possa ridursi di tanto accetto consigli da altri utenti. Ma stavo pensando l'incentivo mobilità non si può applicare anche agli accessori fondamentali per la stess