Ci sono posti, vicino a me, che io ho sempre visto da lontano, sentieri che non pensavo esistessero, vallate mai esplorate.. da un pò di tempo giro attorno a questo:
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la strada diventa sempre più stretta..
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La stessa contrada sulla strada di prima, vista da un'altra angolazione..
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Sulla cima sono arrivato, il sentiero esposto l'ho fatto a piedi e con la bipa verso il burrone, meglio che cada lei prima di me, può godere di un suicidio assistito e io no
Ma la batteria dove sta nascosta? Nello zaino in spalla al fotografo?
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
In effetti è abbastanza vero che non si fa mai caso a quello che si ha vicino, e la bipa è spesso un ottimo incentivo per guardarsi intorno. Purtroppo non ho vicino casa dei bei monti come i tuoi ma è capitato pure a me di accedere a zone scampagnate e battute da stradelli nascosti che si scoprono solo infilandosi ed andando ad esplorare. Mi è capitato di trovarmi in zone comprese tra strade che frequentavo spesso in auto e collegate da stradelli sperduti nei campi che attraversavano vasti poderi agricoli separandoli, per diversi km di divertimento e completamente isolati dalla civiltà, eppure mi trovavo nel territorio della mia città natale, vicino a srtrade che ho percorso migliaia di volte in vita mia e senza sapere dell'esistenzxa di questi posti. E' come avere dei buchi nella memoria dove è collocata virtualmente la mappa di tutte le strade e zone che conosciamo o crediamo di conoscere e percorrendole ci pare di entrare in un altro mondo, migliaia di km lontani da casa.
Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
Complimenti per il bel giro! Belle immagini con bei panorami!
Grazie.
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Fatte le debite proporzioni riuscirei a trovare paesaggi simili anche sulle mie coline/monti, ma una cosa mi ha sempre frenato impedendomi di raggiungere le vette, i cani randagi e/o dei pastori, mi dici che rimedio adotti per evitare tale inconveniente?
@ ROUGEGAN: l'altipiano è molto bello da fare in mtb, specialmente la parte alta, il bafang va bene e abbiamo lo stesso preparatore @ PILOTADD : la batteria la tengo nello zaino anche se è una comune sottosella... la bici resta leggera e posso abbassare la sella in discesa. @ LEONARDIX: non sono diventato spericolato improvvisamente.. ho visitato anche il sentiero esposto ma prima l'ho esplorato a piedi... @ IV6CPK: hai capito perfettamente quello che volevo dire: la bici elettrica consente di vedere luoghi che altrimenti non visiteresti; in quel posto o vai a piedi ma è relativamente lontano o anche in bici ma i ciclisti normali fanno percorsi un po' più accessibili.. @ LUC MARZ: grazie, sempre gentile. @ ROTOLONE: qui non ci sono cani randagi e neanche cani pastore; più che altro non c'è proprio un cane.. in quella zona le contrade sono mezze disabitate e la maggior parte della gente si è trasferita in pianura. La montagna non è coltivata e ci sono solo cacciatori e taglialegna; senza di loro non avrei carrabili da percorrere. @ ROGER: quando torni a casa fai un fischio.. se viene Nicot da queste parti ormai i sentieri li conosco; adesso devo provare il Bosch per vedere come va su salite difficili come quelle che circondano questo monte.
Belli quei sentieri, ma come hai fatto poi, sei sceso in sella o a piedi frenando la bici ??? La foto che mi stimola di più è il Novegno, che anche se oramai con poca neve, mi piacerebbe raggiungere ciaspolando fino a forte Rione.
Io non ho seguito i cartelli ma sono andato, per istinto, per una carrabile partendo da Passo Manfron..
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Si passa una casa isolata dietro il Civillina:
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e si arriva quasi in cima vicino alla croce e passando per un baito. In discesa si deve rifare lo stesso tragitto fino al Passo Manfron. Poi ho provato a scendere fino a Torrebelvicino per la Val dei mercanti.. che però è franata. Ho girovagato per i boschi a tentativi (tanti) fino ad arrivare in un capanno di caccia.. se c'è il capanno c'è una strada..e infatti mi sono trascinato la bici fino alla strada. Ogni volta che mi perdo trovo una nuova via
Il Novegno è ormai sgombro da neve ma in bipa ci sono arrivato con la moglie alla incredibile velocità di 6 km orari di media Fino alla Busa è sterrato facile.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
IIl coniglio stanotte è scappato! ( Avrò dimenticato lo spazio fra i due link e il sosia della montagnetta lanuginosa... è scompaginato!). Ne aggiungo un altro!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Come al solito, nelle mie uscite. mi sono intenzionalmente perso. Da tempo volevo trovare nuove vie per risalire da Los Angy (la città di Angy) cioè Valdagno dopo esservi arrivato per una ulteriore via che non avevo mai percorso. Ho cercato la strada che portava qui e ci sono arrivato.
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Qui intorno ci sono posti interessanti per perdersi.. tanto, alla fine, mi ritrovo sempre. Il GPS non lo compro neanche sotto tortura, toglie la poesia .
Complimenti! Belle, belle immagini davvero! Sembrano cartoline!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Il monte Scandolara è " un quasi mille metri" molto vicino a casa; vicino al passo Zovo inizia l'anello di 14 km percorrendo il quale si riesce a rimanere a mezza costa e a ritornare al punto di partenza. Questo percorso è molto battuto da bikers e pedoni tutto l'anno in quanto consente di muoversi e camminare senza fare sforzi considerevoli.
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Molto severe sono, invece, le salite e i sentieri che arrivano in cima alla collina, sia che si salga da Valdagno che dalla valle del Leogra (Schio, Torrebelvicino).. però ne vale la pena
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Le carrabili che ci sono sono quasi sempre private:
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c'è una torretta per l'avvistamento di animali; non è raro imbattersi in un capriolo
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In questo periodo dell'anno i sentieri sono chiusi causa mancato sfalcio erba; questa sarebbe la discesa da DH detta direttissima...
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Solo nelle vicinanze di qualche posto per cacciatori si vede la cura per l'ambiente..
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Il rimedio ci sarebbe ma sono ormai in pochi a curare la collina:
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Ho chiesto a mio cugino (che ha la passione per la caccia e si scalda con la legna) perché succeda questo: mi ha risposto che nessuno ha più le vacche a quattro zampe e che la nafta per il trattore costa.. con la crisi si fatica a mantenere le vacche a due zampe e già danno noia quelle... Sono parole sue.. io ne prendo atto e spero nei boscaioli e nei cacciatori.. sono solo loro, ormai, che tengono queste vive zone.
Eh, sì, hai ragione davvero... e non ho idea per luoghi simili se tornare allo stato di natura selvatica possa essere o meno un bene Certo che la "direttissima" meriterebbe qualche l'escursione a piedi di qualche appassionato o di qualche proloco locale con decespugliatori al seguito
Già, qui qualcuno è passato con un decespugliatore ma si tratta di un sentiero storico militare chiamato " Il sentinello" che si trova nel vicino e più volte visitato Monte Civillina la cui valenza storica è di ben altra importanza. Il sentinello ha 43 tornanti molto stretti .. l'ho fatto in bici per una parte e poi mi sono stufato in quanto non riuscivo a fare una curva che fosse una senza fermarmi. D'altronde nella cartina è segnato tratteggiato e come " sconsigliato ai cavalli"
Ma che belle immagini! Complimenti per i bei luoghi così ben descritti!
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@ Adriano Gecchelin: "Solo nelle vicinanze di qualche posto per cacciatori si vede la cura per l'ambiente.."
"...spero nei boscaioli e nei cacciatori.. sono solo loro, ormai, che tengono queste vive zone."
Ero tentata di limitarmi ai complimenti per le belle immagini, ma dinanzi al paradosso di " un ambiente che viene curato e che vive grazie ai cacciatori", non posso proprio fare a meno ma senza voler fare sterile polemica, di fornire un paio fra i tanti link sull'argomento " caccia e bracconaggio" e solo per amore della verità su quelli che sono dati di fatto fra l'altro comprovati e documentati scientificamente. E trovo anche paradossale che a fare quelle affermazioni sia tu Adriano Gecchelin, che la natura ami " viverla" e con le mani su un manubrio e non certo su un fucile.
Non voglio rovinare questo magnifico thread inserendo foto a dir poco, raccapriccianti, e quindi ecco di seguito i link da cui chiunque sia fautore del libero e critico pensiero, potrà trarre informazioni utili per prendere poi qualsivoglia posizione ma con consapevolezza:
Ma sarebbe stato già abbastanza significativo il link da te postato laddove dice sin dalle prime righe: " Escursione attorno al passo del Zovo e al Monte Scandolara Facile escursione che richiede circa quattro ore e che si sviluppa in 400 metri di dislivello. Indicata in primavera e sconsigliata durante il periodo di apertura della caccia."!
“La mia libertà finisce dove comincia la vostra” , disse Martin Luther King. ... la vostra nel non rispetto della mia, aggiungo io, per essere più espliciti.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
leonardix ha scritto: Certo che la "direttissima" meriterebbe qualche l'escursione a piedi di qualche appassionato o di qualche proloco locale con decespugliatori al seguito
In effetti i metodi per tenere "pulito" dovrebbero essere più che altro quelli sopra...
Io stesso in una delle mie escursioni, sui monti dietro Artena al piano della Civita ( http://www.jobike.it/forum/topic.asp?ARCHIVE=true&TOPIC_ID=19113 ), mi son visto un tizio armato di fucile girarsi di scatto , fortunatamente ero ben riconoscibile come essere umano in bipa! sulle prime non me ne ero nemmeno reso conto e l'ho pure salutato allegramente Appena uscito dalla vista e dal raggio d'azione del tizio ho fatto in modo, fra rumori e movimenti, di allontanare permanentemente l'avifauna nel giro di qualche Km
@Leon:" ... ho fatto in modo, fra rumori e movimenti, di allontanare permanentemente l'avifauna nel giro di qualche Km"
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Bah, io non posso cambiare il mondo, la strada che ho percorso ha origini militari in quanto ci troviamo sulle retrovie di un fronte di guerra come si desume da questa foto:
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Non è che a me piaccia la guerra, tanto meno mi piace questo fronte, ma qui c'è stato "il fronte" e sul Verena (fatto con l'hub) gli Italiani spararono il primo colpo di cannone cento anni orsono. Adesso rimangono le strade militari e io le percorro. Lo Scandolara segna il confine fra due valli e ci sono due passi; dati questi presupposti tutta la cresta è costeggiata da costruzioni detti "Roccoli" dove si praticava la caccia anche con le reti. Anche quelli li ho documentati e ne vedete uno anche in questo report. Tutti questi ambienti non sono naturali ma esistono in quanto luogo di caccia:
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Se ci sono i cacciatori ci sono anche le norme per regolamentare la caccia e qui si fanno rispettare: una delle ultime restrizioni impedisce anche l'uso del capanno che deve essere asportato a fine stagione e non si può usare neanche una pianta sempreverde per nascondersi in quanto " non autoctona". Infatti questi non sono resti paleolitici ma un basamento dal quale il capanno è stato regolarmente asportato:
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Se guardate la pianura non si può non notare come sia densamente popolata tanto che il fondovalle praticamente non esiste... il vero scempio ambientale è quello, non quattro cacciatori a loro volta in via di estinzione.
L'alternativa a queste radure artificiali è la "Robinia pseudoacacia" pianta fortemente infestante di origine americana che ho visto largamente diffusa anche in Italia centrale.
Diversamente si potrebbe fare così:
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Sono le colline di Breganze alle pendici dell'Altipiano di Asiago; i miei monti sono quelli più bassi nello sfondo a sinistra . Però è un microclima diverso, la zona è famosa per un vino bianco particolare detto "Torcolato" e c'è una diversa vocazione agrituristica che non nasce in poco tempo. Da me fa più freddo e piove molto.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
abbandonate diventano incolte, selvagge e soggette ad incendi... curate ci pensano solo boscaioli e cacciatori... come ci muoviamo ci muoviamo, qualche traccia del nostro passaggio, nel bene o nel male su questa terra la lasciamo sono temi seri e lo sono ogni giorno di più, ad esempio da subacqueo (non pescatore) posso dire per certo che la diminuzione drastica di pesci nei nostri fondali non è dovuta alla pesca subacquea, eppure è evidente. è anche per questo che sono da lodare i report su Jobike che mostrano luoghi nascosti e "la lontananza delle cose vicine" - caccia o non caccia, pesca o non pesca, a chi legge i nostri report non viene certo in mente di imbracciare un fucile, piuttosto è facile che gli salga la scimmia e vada a comprarsi una bipa per emulare i vari Usignolo, iw6cpk, Gecchelin e le tante altre "firme" più o meno note della reportistica bipesca italiana
Non in modo risolutivo, ma i report su jobike di norma fanno bene all'ambiente, ne sono sicuro
Bisogna però anche sapere che le bistecche o i petti di pollo non sono al supermercato così per così, bisogna tirare il collo a qualche pollo e poi siamo proprio sicuri che le piante o i pesci non strillino quando le raccogliamo o togliamo l'amo? siamo onnivori
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
@ Leo e Giordano: se un giorno Nicot o Roger organizzano un piccolo raduno da queste parti il mio modesto consiglio è quello di visitare le morbide colline sotto l'Altipiano di Asiago dell'ultima foto. Da Lugo a Bassano ( con in mezzo Marostica) ci sono ville venete, castelli, ottimo vino e splendidi itinerari per le bici. @ Ibla: a me spiace per gli uccellini ma a Schio abbiamo anche questo:
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Incenerisce i rifiuti di mezzo Veneto e non si sa cosa bruci quando arriva la sera e la gente è andata via dalla zona industriale. Singolare che abbiano scelto di mettere un inceneritore in un posto dove l'aria non circola e si condensa per la vicinanza di montagne che salgono,praticamente verticali, dai 200 mt s.l.m ai 2.200 dei monti che vedi innevati nella prima foto.
Non faccio foto della pianura semplicemente perché qui non c'è pianura che non sia urbanizzata; mi risulta impossibile fare 3 km senza inquadrare un manufatto umano.
Questo è quello che si vede dalla finestra del mio ufficio:
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I monti dietro sono il Summano e, a destra, l'Altipiano di Asiago; entrambi sono stati ampiamente documentati da me , da Roger e da altri. Questa è una terra di forti contrasti: vicino ad una delle zone più industrializzate del mondo hanno trovato un capriolo sbranato come solo un lupo sa fare e, sull'Altipiano. non portano a pascolare le mucche per paura dell'orso che ne ha uccise una trentina la passata stagione.
Questo, infine, è il davanzale da dove ho scattato le ultime foto: si vede chiaramente lo sporco depositato in qualche settimana.
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Mi spiace per la caccia, ma qui ci sono problemi ambientali chiaramente più seri. Comperati l'ultimo Focus di Luglio e, a pag. 136, trovi un piccolo ma chiaro servizio sul consumo eccessivo del suolo. In pianura l'abbiamo consumato tutto , la collina è stata abbandonata. L'ultima volta che è nevicato e poi è piovuto Vicenza si è allagata.
Alcune volte, prima di parlare, bisognerebbe tacere, specie quando pensare risulta difficile.
Sai, Adriano Gecchelin, leggendo il tuo post m'è venuta immediata l'immagine nella mente, che figurati un po'! riesce a elaborare pensieri in immagini oltre che in parole, di quello che ha, faccio un esempio, la psoriasi e si sente dire parole consolatorie come: " Che vuoi che sia dinanzi ad un linfoma di Hogkin o ad una policitemia vera o.........". E continua l'elenco mentre per tutta risposta a quello che ascolta senza fra l'altro poter fare a meno di guardare di sottecchi le sue belle croste, gli viene un attacco di prurito peggiore del solito. Così come rimane agli animali il prurito, per lo stress di doversene andare in giro sempre guardandosi le spalle da un'improvvisa pallottola di "piombo" che oltre a rendere meno bucolica la tua pedalata, la rende anche più contaminata. Le conosco le tue immagini piene di presenze inquietanti, Adriano Gecchlin, non solo perchè m'informo cercando di leggere( già! perché non ci crederai ma so pure leggere!), traendo informazioni da fonti diverse, ma quelle presenze inquietanti ci sono pure a "casa" mia, e diciamo pure che sono ormai ovunque. A rendere inoltre più esecrabile l'uccisione degli animali, è farlo addirittura per sport! Il godimento nel fermare il volo di un uccello esultando per aver fatto centro, penso nasconda dentro un essere umano un'immagine molto più inquietante di quelle che stanno fuori e attorno a lui. C'è quindi una divergenza di fondo fra noi due nell'attribuire il significato di " peggiore" ai fatti dell'umano vivere, e possiamo esprimere comunque la nostra opinione sia tu, che io, che tutti, finché almeno le ali dispiegate della libertà di parola non si afflosceranno tarpate per mano di qualche... frustrato. Pensavo Adriano Gecchelin e mi chiedevo, sì sì, è il mio passatempo preferito quello di pensare chiedendo e chiedere pensando... Mi chiedevo quindi se chi suggerisce ad un altro di tacere prima di parlare, ritenendo nell'altro una possibile difficoltà di pensare... ma a lui,la certezza che a sua volta non abbia una difficoltà di pensare se l'altro ha una difficoltà di pensare ..., chi gliela dà?
Ah! Dimenticavo quasi... Mentre io mi leggo la tua pagina di Focus, tu leggiti pure qualche pagina di questo saggio interessante: Dalla caccia alla scienza Attività venatoria, danni all’agricoltura e gestione degli ecosistemi.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Prendersela con i cacciatori è facile. Si tratta di una categoria ben delineata, con una sua personalità specifica e caratteristiche proprie, per questo è facile riconoscerli come qualcosa di diverso e lontano da sé e conseguentemente additarli a sé stessi e agli altri come colpevoli. Anche a me istintivamente non sono simpatici quando li vedo e vedo come si muovono e come si comportano: lo confesso, li trovo, sinceramente, antipatici e anche odiosi. Ben più difficile (lo dico a me stesso) è stigmatizzare o anche solo analizzare-criticare comportamenti e modi di vivere collettivi nei quali rischio di dovermi riconoscere. Il senso delle proporzioni. Ho lavorato nella mia vita nel settore agricolo. Ho visto le "catene di montaggio" nelle quali i polli, appesi a testa in giù per le zampe, in fila su un nastro trasportatore, vengono prima storditi con una scossa elettrica, poi sgozzati. Credi tu che il pollo che segue non percepisca ciò che succede a quello prima? Io non ci credo. Sono milioni, ogni giorno. Ho visto nei macelli buoi in attesa di essere abbattuti e poi scuoiati sentire l'odore del sangue e leccare, come per scongiurarli, i propri assassini. Sono milioni, ogni giorno. Ho visto le vacche da latte venire legate fin da piccole a una catena, e lì, giorno dopo giorno, venir munte per prenderne il latte, per tutta la loro grama esistenza di esseri "animali", cioè dotati di anima, senza mai poter muovere un passo né in avanti, né indietro, né di lato, fino a quando, ormai scarse di latte, arriva il giorno della loro "liberazione" e cioè della macellazione. Sono milioni. Ho visto le porcilaie nelle quali vengono allevati i maiali, animali intelligenti come pochi: dei lager, tenuti nella penombra (vale anche per i polli) per limitarne il nervosismo ed evitare fenomeni di cannibalismo. E ho sentito gli strilli acuti di quando stanno per essere uccisi. Io mangio pasta, frutta e verdura, se posso del mio orto, ma anche la carne una volta la settimana, e formaggio, e uova, bevo latte e a suo tempo li ho procurati ai figli. E se trovo una talpa o un topo che mi rovinano l'orto e mi mangiano la verdura li uccido con tutto il cuore. Qual è il destino migliore, quello di un animale come quelli descritti sopra o quello di un animale che conduce un'esistenza libera e si suppone felice e un brutto giorno si prende una schioppettata che lo fulmina inaspettatamente? Sono interrogativi che pongo, ogni tanto, a me stesso. Ognuno si risponda come può. Forse nel mio stesso esistere sta il mio peccato originale; tuttavia devo sempre sforzarmi di fare il minor danno possibile all'intero creato. Come dice Francesco (Dio lo abbia in gloria, lo dice un comunista mangiapreti come me) noi siamo i custodi di questo mondo, non ne siamo i padroni.
Scusa , Adriano, per il fuori tema. D'altronde vedo che anche a te piace andare spesso "fuori strada". E in modo ammirevole e coinvolgente.
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Neanche io amo la caccia; certo che anche tu sei stato "struzzo" forte nella tua vita.. seguo il tuo report con interesse visto che passi su luoghi noti. Alcune volte è più bello (e anche più comodo) essere lettori che protagonisti . Grazie per aver scritto ed espresso il tuo pensiero.