Proseguo nella serie di test sulle BiPA pieghevoli
In esame è un modello prodotto dalla
WORLD DIMENSION [ www.worldimension.it ] di Torriana (Rimini) Mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho cavalcato per circa 240 km
Si chiama
ECO BEND
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Quella del test ha la colorazione argento/bordeaux; è ordinabile anche nella colorazione bianco/arancio
IN BREVE
Il telaio, pur essendo pieghevole, non manifesta giochi o flessioni; è in alluminio e certificato; le cerniere sono robuste E’ una bipa molto agile e reattiva nei cambi di direzione e nelle manovre strette E’ dotata di ammo anteriore (morbido e va a pacco facilmente) e di sella imbottita con molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi; ha un leggero scavo La EcoBend si è rivelata comoda anche su fondi dissestati Il peso complessivo è 23.15 kg compresa la batteria e 20.0 senza: valori contenuti e adeguati ad una bipa pieghevole La posizione in sella è a busto piuttosto verticale
Il cambio è uno Shimano Tourney a 6 rapporti del tipo a deragliatore Gli innesti sono precisi e rapidi in entrambe le direzioni; il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione, un po’ duro da azionare ma preciso Il range dei rapporti è buono ma corto: a 23.7 km/h (velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata in 6.a marcia è di 85 ped/min: è molto veloce e induce a farsi spingere dal solo motore In compenso si sale a cadenze di buon rendimento muscolare anche su salite ripide La stabilità in marcia è ottimale anche a velocità elevate (testata fino a 47km/h)
I pneumatici sono da 20” x 1.75” (47-406) dal disegno tipicamente stradale; la pressione di esercizio è usuale (max 3.5bar) Il cavalletto è un monopiede regolabile: non è robustissimo ma senz’altro adatto al peso di questa bipa La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è curato
L’impianto frenante è realizzato con freni V-brake, potenti e correttamente modulabili Le leve sono morbide e comode Lo spazio di frenata risulta ben contenuto: 3.50 metri da 25km/h e i freni non si affaticano in discesa Nessuna tendenza al ribaltamento se si frena bruscamente, si manifesta solo un progressivo bloccaggio al posteriore senza però intraversamenti
La piegatura è facile; ho impiegato 38 secondi per chiuderla e 41 per riaprirla; quando è piegata non si può farla scorrere sulle sue ruote
La EcoBend è dotata di una batteria al litio da 36V 10Ah 360Wh marca Phylion Si ricarica in 5ore e 35 minuti da batteria completamente scarica Il cruscottino è il “classico” con pulsanti a membrana ed indicazione a led; ben visibile sia di giorno che di notte Comprende l’indicatore di carica e quello del livello di assistenza; i pulsanti (non retroilluminati) sono “a portata di pollice” e facili da premere
Il motore è un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca Bafang Spinge bene a tutti i livelli di assistenza ma non è mai brutale In marcia il rumore si sente ma non diventa fastidioso nemmeno in salita
I cablaggi sono esterni ma ben raggruppati; sono dotati di connettori per i vari dispositivi
Il sistema di controllo dell’assistenza è a sensore di pedalata (montato sull’asse pedali) e non ha modulazione in funzione della velocità dei pedali (è perciò di tipo on/off) Non c’è una significativa differenza fra la velocità a vuoto e su strada perciò è facile indulgere al farsi portare dal solo motore E’ possibile viaggiare con la “pedalata simbolica” cioè semplicemente facendo ruotare i pedali
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 180° di pedalata, cioè 0.5 giri pari a 0.8m in prima marcia: è un ritardo sensibile che penalizza le partenze in salita; non è presente la funzione “soft-start”
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.20” e la velocità di uscita è 24.5 km/h: un buon tempo che dimostra la dinamicità di questo modello nonostante l’avvio dell’assistenza non immediato La piccola dimensione e la grande agilità, unite alla buona spinta del motore, rendono questa bipa molto gradevole nella guida urbana; la manovrabilità è eccellente e si sguscia fra le auto imbottigliate con grande facilità
La EcoBend si è comportata bene in salita Sul 4% si sale a 20km/h a “pedalata simbolica” e sul 10% basta appoggiare il peso della gamba ai pedali per salire a 10.8km/h Sul 20% (qui siamo al suo limite massimo) la pressione da esercitare sui pedali diventa 26kg: si sale senza essere particolarmente allenati Sul 27% si sale e ma non si riparte perché ci sono problemi di impennata e di ritardo nell’attacco del motore
La camminata assistita non è implementata
La velocità massima su strada piana è 23.7km/h e non è limitata dal cut-off tachimetrico A livello massimo di assistenza ho misurato una autonomia di 30km utili e di 43 totali Al livello intermedio, che è il più consono a questo modello di bipa, ho ottenuto una velocità tipica di 20km/h ed una autonomia di 57 km utili e totali
La marcia in coppia non è agevole per la poca regolazione della velocità
Sugli sterrati leggeri si comporta molto bene: è guidabile ed agile; i freni non arrivano precocemente al bloccaggio e il confort di marcia è buono; ma, come tutte le bipa a ruote piccole, non le si può chiedere di affrontare fondi difficili
La EcoBend è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi e viaggia come un normale bagaglio Il trasporto da piegata non è particolarmente agevole sia per il peso che per il sottile punto di presa (sul portapacchi) Il sollevamento e il trasporto su scala, a telaio aperto, avviene agevolmente : il punto di presa è comodo anche se risulta leggermente squilibrata indietro; meglio perciò portarla aperta fin dove possibile e piegarla all’ultimo momento Le piccole dimensioni facilitano la sua movimentazione
Senza assistenza elettrica è scorrevole ma non troppo: 138W per viaggiare a 18km/h; è nettamente di più di quanto richiesto da una muscolare I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare
Il fanale anteriore è a pile (anche ricaricabili) e produce una luce sufficiente ma niente di più; è dotato di lampeggio, ottimo per essere visti Il fanale posteriore (a luce fissa) è molto ben visibile ed alimentato anch’esso da pile; incorpora un catadiottro regolamentare
Non ci sono sistemi meccanici antifurto, salvo la chiave che blocca la batteria Essendo pieghevole è però ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti
Questo modello è certificato per le tutte le norme europee vigenti La garanzia è dei consueti 2 anni previsti dalla legge; ma sulla batteria siamo ai massimi : 3 anni con formula a scalare estendibili a 5 !!!
Il prezzo di listino al momento della prova è 1230 € e la batteria di ricambio costa 398€
Qui c’è la consueta SCHEDA con riassunte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è un monotrave di forma classica in alluminio I telai delle pieghevoli sono sempre un po’ critici per via dei punti di piegatura, ma su questo modello non ho riscontrato ne giochi ne flessioni: la struttura in alluminio, certificata, è realizzata bene Le cerniere appaiono robuste anche nella zona dello sterzo Lo scavalco è basso (430mm da terra) e molto largo: si sale e si scende anche se non si è agili
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Invece agile lo è la EcoBend e reattiva nei cambi di direzione e nelle manovre strette L’ammo anteriore, marca Zoom non regolabile, è confortevole ma arrendevole e va facilmente a pacco sulle buche più dure Flette un pochino in frenata ma non crea mai problemi alla guida
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Il peso complessivo di questa bipa è 23.15 kg compresa la batteria e 20.0kg senza: valori contenuti e adeguati ad una bipa pieghevole
La sella è imbottita e ha molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi; ha lo scavo
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La regolazione dell’altezza della sella è di tipo rapido e l’inclinazione è regolabile finemente Ma il tubo sella è piuttosto corto e può risultare insufficiente per persone più alte di un metro e 75
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La posizione in sella è a busto piuttosto verticale
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Il manubrio è a forma dritta, necessaria per ridurre l’ingombro quando viene piegato, è robusto ed è comodo e ben manovrabile
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La regolazione dell’altezza è di tipo rapido ed è presente la guida antirotazione
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La serie sterzo è a cuscinetti esterni e la cerniera per la piegatura, con il consueto blocco di sicurezza, è solida
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Il cambio è uno Shimano Tourney a 6 rapporti del tipo a deragliatore E’ protetto da una robusta gabbia, assai utile su una pieghevole che finisce per essere movimentata in spazi ridotti specialmente quando piegata
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Gli innesti sono precisi in entrambe le direzioni ed è risultato sufficientemente veloce nell’azionamento
Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione Revoshift, un po’ duro da utilizzare L’indicazione della marcia inserita è ben visibile ma solo di giorno
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Il range dei rapporti è buono ma corto: a 23.7 km/h (velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata in 6.a marcia è di 85 ped/min: è molto veloce e induce a farsi spingere dal solo motore In compenso si sale a cadenze di buon rendimento muscolare anche su salite ripide: 7km/h con una frequenza di 50 ped/min
La ruota anteriore si smonta con una chiave esagonale da 15mm
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La ruota posteriore si smonta con una chiave esagonale da 18mm e richiede il distacco del connettore motore
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La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 47.5km/h senza alcun problema di guidabilità) Il telaio è ben legato nonostante gli snodi per la piegatura e restituisce una sensazione di solidità Su discese veloci bisogna essere comunque prudenti per l’elevata reattività della bipa La marcia senza mani è del tutto stabile e non si innescano oscillazioni; ma è meglio non farlo anche qui per la elevata reattività del corto telaio
I pneumatici sono da 20” x 1.75” (47-406) con un disegno tipicamente stradale dalla buona aderenza
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La pressione di esercizio è usuale : minore di 3.45 bar La valvola è di tipo automobilistico (Schrader)
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Il cavalletto è un monopiede fissato sul perno della ruota posteriore: sufficientemente stabile Consente la rotazione completa del pedale
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Il robusto portapacchi posteriore integra la sede per la batteria ed è largo 165mm
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I pedali e le pedivelle sono in lega e robusti; le pedivelle hanno una lunghezza normale (165mm) I pedali sono ripiegabili (comodi anche per non farsi lividi sulle caviglie quando si accompagna la bipa a piedi)
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La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è curato
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IMPIANTO FRENANTE
L’impianto frenante è realizzato con freni V-brake della Promax, potenti e correttamente modulabili
Freno anteriore
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Freno posteriore
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Le leve sono morbide da azionare e comode da usare
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Lo spazio di frenata risulta ben contenuto: 3.50 metri da 25km/h Non c’è alcuna tendenza al ribaltamento e si manifestano solo dei leggeri bloccaggi al posteriore Qui il filmato
EcoBend-frenata
In discesa la frenata è potente e non ho rilevato problemi di affaticamento precoce; il bloccaggio della ruota posteriore è pregressivo e non fa perdere la direzionalità
Su entrambe le leve sono presenti i sensori di cut-off
RIPIEGABILITA’
Il filmato che segue illustra la manovra di piegatura: era la seconda volta che l’eseguivo ed ho impiegato 38 secondi per piegare e 41 per riaprire … e non ho cercato di entrare nel Guinnes dei primati La manovra non presenta difficoltà (l’esemplare nel filmato era nuovissimo e le cerniere ancora un po’ dure)
EcoBend-piegatura
Le cerniere sono robuste e non presentano giochi: lo sterzo rimane preciso e il telaio risulta ben rigido
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Una fascetta in velcro consente di tenerla compatta quando ripiegata
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I cavi elettrici e le guaine di freno e cambio viaggiano all’esterno del telaio ben inguainate e non interferiscono con la piegatura Non è una soluzione esteticamente molto bella, ma è sicuramente funzionale e sicura
Ecco come si presenta … ai minimi termini
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Le misure sono contenute e il punto di sollevamento da piegata è sul portapacchi: abbastanza agevole su brevi percorsi
Passiamo alla PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata nella parte fissa in testa alla batteria: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa
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La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti In tale zona è ubicata la chiave per il blocco meccanico della batteria
BATTERIA
La EcoBend è dotata di una batteria al litio da 36V 10Ah 360Wh marca Phylion E’ alloggiata in una apposita ( e solida) struttura che ingloba il portapacchi posteriore
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L’estrazione avviene sfilandola verso la parte posteriore La manovra si è rivelata molto comoda: c’è una larga maniglia per afferrarla e le guide sono larghe; non si manifestano impuntamenti nemmeno nel momento iniziale dell’estrazione La batteria è fermata in posizione da un blocchetto a chiave che non ha funzioni elettriche
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Per staccare il circuito elettrico è presente un interruttore sul corpo batteria che isola i contatti (utile anche per poter trasportare in modo sicuro la batteria in borse o zaini, senza timore di cortocircuiti accidentali)
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Ecco la batteria estratta
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Il connettore di ricarica è sempre facilmente raggiungibile a batteria montata o estratta E’ protetto da un tappo di gomma contro la pioggia, legato alla batteria con una appendice in plastica per evitare di perderlo
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Qui si vede l’indicatore di carica attivabile a pulsante e il largo incavo della maniglia
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Il suo peso è di 3.15 kg : non è leggerissima ma si trasporta facilmente
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Qui si vedono la guida di fissaggio e i contatti sulla bipa …
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… e qui si vedono invece i contatti sulla batteria
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Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola Pesa 600g compresi i cavi e ricarica la batteria completamente scarica in 5 ore e 35 minuti La dimensione del caricabatteria è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “italiano” E’ dotato di una spia a led che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
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COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Il cruscottino è il “classico” con pulsanti a membrana ed indicazione a led Ben visibile anche in pieno sole …
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… e ancora più visibile al buio; i pulsanti non sono retroilluminati
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I led indicano lo stato di carica della batteria e il livello di assistenza selezionato Un pulsante accende (e spegne) la centralina Quello in basso commuta ciclicamente il livello di assistenza fra i tre disponibili con logica 1-2-3-2-1 Il livello “zero assistenza” è ottenibile semplicemente spegnendo la centralina
I pulsanti sono entrambi raggiungibili facilmente col pollice senza muovere la mano dal manubrio Sono ben distanziati ma poco rilevati; con i guanti è comunque sufficientemente agevole trovarli Di notte bisogna ricordarsi dove sono e riconoscerli al tatto, ma essendo solo due è una operazione facile
MOTORE
E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca Bafang
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Il motore spinge bene a tutti i livelli di assistenza e non è mai brutale In marcia il ronzio del motore è avvertibile ma non ha tonalità fastidiose; in salita il rumore non aumenta sensibilmente
EcoBend-rumore in marcia
Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
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CABLAGGI
Il cablaggio nella zona manubrio è ben ordinato; non crea problemi nella piegatura
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I cavi si raggruppano in un’unica fasciatura e seguono il telaio ordinatamente, ma, come già detto, restano esterni al telaio: soluzione meno bella esteticamente ma funzionale in caso di necessità di interventi tecnici
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Ci sono connettori per le varie utenze ma non per tutte Il cavo motore ha il consueto connettore fissato al tubo basso della forcella posteriore (vedi sopra “motore”)
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta ma facile da raggiungere per eventuali manutenzioni ed il sensore è dotato di led per una diagnosi facile ed immediata del suo corretto funzionamento (basta far girare i pedali e vedere se il led lampeggia)
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MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 3 disponibili Non è presente il pulsante “soft-start”
Non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata e l’avvio è progressivo ma vigoroso
I livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra i 15 e i 24 km/h La velocità massima è determinata solo dalle caratteristiche del motore e non ci sono interventi dell’elettronica Velocità minima: su strada piana non si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, a meno di15 km/h Questi i valori di velocità
La differenza di velocità a vuoto e su strada non è molto grande Significa che, aumentando la spinta sui pedali, la velocità cresce poco perciò, in piano, non si è particolarmente invitati ad esercitare un contributo fisico elevato In parole povere: non è particolarmente allenante
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
Eco Bend-avvio assistenza al banco
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore è necessario accendere la batteria, accendere la centralina dal cruscottino e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 180° di pedalata, cioè 0.5 giri pari a 0.8m in prima marcia: è un ritardo sensibile che penalizza un po’ le ripartenze in salita, ma preserva la batteria da correnti eccessive allungandone la vita Evita anche indesiderati avviamenti del motore quando si movimenta la bipa a mano Anche l’erogazione di potenza al motore avviene in modo graduale, cioè il motore dà il massimo solo dopo qualche istante; anche questo contribuisce a non sovraccaricare motore e batteria e garantisce partenze senza mai mettere in imbarazzo; la spinta, finita la fase di avvio, è potente L’assistenza si mantiene attiva anche con cadenze di pedalata molto basse Per ottenere il riattacco del motore, dopo uno stop della pedalata, serve un po’ più di un giro di pedale: non è da primato ma è sufficiente
EcoBend-avvio assistenza su strada
Non è presente un controllo tachimetrico Semplicemente la spinta del motore si affievolisce salendo di velocità
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo: rapido, così non c’è la spiacevole sensazione di voler rallentare e sentire invece ancora la spinta del motore Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
ACCELERAZIONE
Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.20” e la velocità di uscita è 24.5 km/h: un buon tempo penalizzato solo un po’ dal ritardo nell’avvio dell’assistenza
NEL TRAFFICO
Piccola, corta, agile e con un motore che spinge bene: nel traffico ci si muove molto disinvoltamente Il ritardo nell’avvio dell’assistenza non è mai fastidioso, anche per la brevità dei rapporti del cambio La manovrabilità è eccellente e si guizza fra le auto in coda con grande facilità La frenata è potente e ben modulabile L’avvio progressivo del motore evita di mettere in imbarazzo con partenze troppo brusche e consente manovre sicure in spazi ristretti La regolazione della velocità è però modesta : si ottiene solo cambiando il livello di assistenza e i livelli sono molto distanziati; ci si trova spesso a smettere di pedalare per non acquistare troppa velocità
Il confort di marcia è buono anche sul pavè; l’ammo anteriore va a pacco un po’ facilmente ma sulle asperità “normali” funziona bene La sella è ben imbottita e larga: ci fa stare comodi sulle nostre martoriate strade urbane
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
La EcoBend si è comportata bene nelle prove in salita: città con saliscendi sono alla sua portata !
Sul cavalcavia al 4%, senza esercitare alcuno sforzo sui pedali, si sale ad appena meno di 20 km/h La ripartenza richiede uno sforzo minimo
EcoBend-cavalcavia 4 %
Sul 10% si può salire semplicemente col peso della gamba appoggiato ai pedali; si viaggia a 10.8km/h, più di quanto facciano ciclisti anche allenati E anche su questa pendenza lo sforzo per ripartire è esercitabile da chiunque …. anche se malandato con le ginocchia
EcoBend-salita 10 %
Nel filmato sto salendo in prima marcia; si vede che la cadenza di pedalata è piuttosto veloce: se non fosse che avevo la mano occupata dalla macchina fotografica, avrei messo la seconda
Per salire sul 13.5% lo sforzo è uguale al caso precedente, cambia solo la velocità che scende a 8.5km/h Anche la ripartenza richiede uno sforzo di poco superiore
EcoBend-salita al 13.5 %
Ecco ora il 17% Lo sforzo per salire si porta a 26 chili: ancora ben sopportabile anche se, prolungandolo, si inizierebbe …. a traspirare La cadenza di pedalata è di 50 ped/min: la potenza muscolare si scarica ancora con profitto
EcoBend-salita al 17%
Le ruote piccole, come ormai si sa, ben si accordano con i motori al mozzo Perciò ho portato la EcoBend sul 20% , salita da scalatori Si sale a 6.8 km/h e la cadenza di pedalata è ancora accettabile; dopo un po’ di mesi di utilizzo della bipa, l’allenamento è sufficiente per affrontare salite di questa pendenza ben più lunghe di quella della prova senza ansimare La partenza richiede di appoggiarsi con gran parte del proprio peso ai pedali Qui il motore comincia a sforzare (e vorrei vedere il contrario !)
EcoBend-salita al 20%
E per finire la consueta prova, cattiva, sul 27%
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Per salire sono bastati 35chili di spinta muscolare: cioè bisogna metterci un po’ di impegno ma non ho certo dovuto alzarmi sui pedali Il passo delle pieghevoli è corto e, come si vede nel filmato, nella partenza dal tratto al 10%, si solleva facilmente la ruota anteriore La ripartenza sul 27% richiederebbe 64 chili: in pratica bisognerebbe alzarsi sui pedali, ma il passo corto e la posizione in sella creano problemi di equilibrio e si tende con molta facilità ad impennare; il ritardo nell’avvio dell’assistenza penalizza ulteriormente questa prova In definitiva non sono riuscito a partire su tale pendenza ma, se già in velocità, sono salito senza problemi
EcoBend-rampa al 27%
(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente fatica molto a ripartire; ci riescono bene solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
In definitiva, se si incontrano salite in sella alla EcoBend non ci si deve preoccupare anche se non si è atleti
CAMMINATA ASSISTITA
Questa funzione non è presente; ma, in piano, le piccole dimensioni e il peso contenuto non la fanno rimpiangere
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Come già detto parlando del cambio, i rapporti sono piuttosto corti e, al livello massimo di assistenza, si indulge nella “pedalata simbolica” cioè mantenendo semplicemente in rotazione i pedali per tenere attivo il sensore di cadenza
La prova eseguita a livello massimo di assistenza mi ha richiesto una cadenza di pedalata iniziale di oltre 80ped/min (col rapporto più lungo): onestamente è alta e ho dovuto impegnarmi per aggiungere la mia consueta potenza di 70W La velocità iniziale stata di 23.7 km/h poi pian piano è scesa con lo scaricarsi della batteria (e la pedalata è scesa a valori più … umani) La velocità tipica con questo livello di assistenza è di 23km/h Ho ottenuto una percorrenza di 30 km prima che la velocità calasse del 10%, punto in cui determino l’autonomia utile; la marcia è poi proseguita fino a oltre 43 km prima che la batteria si scaricasse completamente La temperatura durante la prova è stata di 7°C Riporto perciò i valori a 20° e ottengo: 36 km utili e 52 totali su cui si può contare … quando si ha fretta Ecco il grafico della prova
Ho eseguito una seconda prova al livello intermedio che è il più consono a questo modello di bipa La velocità iniziale è stata di 20km/h che rappresenta la velocità tipica di marcia con questo valore di assistenza Qui la cadenza di pedalata, sempre col rapporto più lungo, è stata di 72 ped/min: valore un pelino alto ma alla portata di tutti Al chilometro 36 la velocità è scesa sotto ai 18km/h, punto in cui considererei terminata la prova di autonomia Ma nella batteria c’era ancora parecchia carica così sono passato al terzo livello di assistenza (il massimo) e la velocità è salita a quasi 21km/h La prova è terminata per totale esaurimento della batteria al chilometro 47 con una velocità ancora di 19km/h Dato che la temperatura durante la prova è stata di 7°C, riporto il valore di autonomia ai 20°C normalizzati: a livello di assistenza intermedio l’autonomia è di 57km Il consumo elettrico risulta di 6.3Wh/km: buono anche se ottenuto a velocità modesta
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è agevole per la poca regolazione della velocità e si deve interrompere spesso la pedalata per adeguarsi alla velocità del compagno di viaggio
MARCIA SU FONDI STERRATI
Sugli sterrati leggeri si comporta molto bene: è guidabile, agile e confortevole: l’ammo anteriore funziona, la sella è elastica e il telaio ha la giusta “arrendevolezza” per non sentire troppo le buche sulla schiena I livelli di regolazione di velocità sono però un po’ troppo distanziati e si finisce con l’andare un po’ più lenti di quanto si potrebbe La frenata è sicura: l’anteriore non si blocca facilmente e il posteriore si blocca progressivamente
Ruote piccole e buche profonde non vanno d’accordo: meglio non avventurarsi su fondi troppo sconnessi
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
Come è normale per una pieghevole compatta, qui siamo nel suo habitat naturale !
La EcoBend è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi : viene considerata come un normale bagaglio
Nel bagagliaio della mia Clio III entra bene ma in verticale (togliendo il ripiano “cappelliera”) e avanza spazio per qualche ulteriore bagaglio
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Ho fatto la consueta prova nell’ascensore delle ferrovie: ci sta abbondantemente, anzi con me è salita una profumatissima ragazza con un trolley immenso … e non abbiamo nemmeno dovuto stare molto vicini
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In treno cominciano a vedersi sempre più di frequente commuters con le pieghevoli (finora viste solo muscolari) Poiché avevo il biglietto per il trasporto ferroviario, non mi sono curato di piegarla
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Ho viaggiato anche su un Frecciabianca e l’ho lasciata in fondo allo scompartimento (ma occhio ai ladri !) L’ho semplicemente coperta con una sacca che mi sono fatto fare artigianalmente con della tela robusta e che ha un foro nella parte superiore per poter afferrare la bipa senza che la sacca ne debba sostenere il peso Messa nella sacca non deve pagare il supplemento-bici (nella foto la sacca non era calzata del tutto per far vedere come è fatta)
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Il trasporto da piegata non è particolarmente agevole perché il punto di presa è sottile (è il portapacchi), ma normalmente non è necessario: si movimenta la bipa aperta e la si piega in un attimo solo ai piedi dei gradini del vagone Se si vuole guadagnare tempo, si può portare in giro già con la sella abbassata e con i pedali ripiegati; la sacca la si mette una volta caricata sulla piattaforma Se non c’è molta gente, quasi consiglio di salire in treno con la bipa aperta e piegarla poi nella piattaforma (ma attenti ai Capotreno pignoli)
Il sollevamento e il trasporto su scala da aperta avviene agevolmente : il punto di presa sul rinforzo del telaio è comodo Ma la EcoBend risulta sbilanciata indietro anche senza batteria; niente di drammatico come si può vedere dal filmato Per bilanciarla bisogna prenderla dal tubo sella, ma il cablaggio rende la presa scomoda Le piccole dimensioni facilitano le manovre Se si deve condurla a mano o portarla su scale, è molto comodo piegare il pedale così non ci si picchia dentro con la gamba
EcoBend-trasporto su scala
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza delle ruote al banco risulta discreta: il motore è dotato di ruota libera e non oppone significativa resistenza (nemmeno in retromarcia)
EcoBend-scorrevolezza ruote al banco
(anche questa volta ripeto di non lasciarsi ingannare dal tempo totale di rotazione delle ruote che può apparire breve rispetto a quello di altri test: i piccoli diametri accumulano meno energia e perciò si fermano prima … la fisica dice che l’energia inerziale di un pneumatico fatto girare cresce col quadrato del raggio della ruota, perciò qui ce n’è poca)
La prova dinamometrica su strada a 18km/h senza assistenza elettrica, indica una richiesta di energia muscolare di 138W: anche il valore strumentale di sforzo indica che la scorrevolezza non è il suo forte: le ruote di piccolo diametro e la pressione di gonfiaggio piuttosto modesta (2.5bar) mostrano i loro limiti
I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata anche in salita
Ecco come si presenta senza batteria
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IMPIANTO LUCI
Il fanale anteriore è a led a luce fissa e lampeggiante ed è alimentato da 3 pile AAA anche ricaricabili L’apertura del vano pile è a pulsante (non richiede perciò attrezzi) L’illuminazione che produce è buona per essere visti ma appena sufficiente per illuminare Il fanale è estraibile e si può usare come torcia elettrica in caso di necessità
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La luce posteriore è a led rossi alimentata da 2 pile AA che garantiscono una lunga autonomia E’ molto visibile anche lateralmente ma non ha il lampeggio Un catadiottro omologato è inserito nel corpo del fanalino E’ presente un indicatore di batteria scarica La sostituzione delle batterie richiede l’utilizzo di un cacciavite
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ANTIFURTO
La EcoBend ha la consueta chiave per bloccare la batteria ma non è dotata di serie di altri antifurti
Ma le bipa pieghevoli hanno un “antifurto intrinseco” nella possibilità di portarsele in casa o in ufficio, piegate in qualche ripostiglio
ACCESSORI
E’ disponibile una borsa in tela per il trasporto
Sono poi applicabili i normali accessori da bici
Le borse a bisaccia non interferiscono con la pedalata e si montano facilmente sul portapacchi/portabatteria
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La World Dimension è molto sensibile all’argomento omologazioni e fa eseguire i test su tutti i suoi modelli La EcoBend è perciò certificata per le vigenti normative: EN14764, EN15194, EMC
Una menzione particolare va all’ottimo manuale di istruzioni con molti dettagli e informazioni utili
La garanzia è un punto di forza di questo Costruttore: sulla intera bipa è dei canonici 2 anni ma sulla batteria è addirittura di 3 anni (con formula a scalare) ed è estendibile a 5 anni !!!
Il prezzo di listino è 1230 € al momento della prova e la batteria costa 398 € Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Con una bici così corta e agile è possibile andare ai mercatini rionali portandola con se … mentre si passa dal banco dei formaggi a quello delle calze, senza dare fastidio agli altri compratori; e con due belle borse a bisaccia, i pesi li porta la bipa Si può applicare il seggiolino per bimbi che, per la presenza della batteria, risulta sufficientemente alto da terra
Ottima in un uso “multimodale” cioè auto o camper o treno + bipa
Un po’ meno adatta, per le dimensioni e il peso, nel trasporto su bus e metro
Ottima per gli spostamenti urbani per agilità, prontezza e potenza dell’assistenza La possibilità di “pedalata simbolica” la rende utilizzabile anche nei giorni di solleone Sopporta bene i fondi stradali cittadini purtroppo spesso sconnessi Ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti
Anche nelle gite fuoriporta che includono tratti in pendenza, si dimostra piacevole Però la cadenza di pedalata elevata, al massimo livello di assistenza, non favorisce l’esercizio fisico perché è facile adagiarsi nella pigrizia e farsi portare dal solo motore
Si affrontano con sufficiente comodità gli sterrati leggeri, ma non le si può richiedere di più
La sua carta vincente non sono le prestazioni ma la robustezza, le certificazioni, la buona qualità generale, la semplicità di utilizzo e l’ottima garanzia
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Grazie Pix per la prova n.54, come sempre condotta in modo esemplare. Una domanda forse ingenua: se la vel. massima è di 23,7 Km/h, come può la velocità di uscita dai 50 m da fermo essere di 24,5 Km/h?
- Merida Crossway 10 elettrificata by Alcedo con kit Bafang BPM - City Bike marca Windors elettrificata by Alcedo con kit Bafang BPM - mtb con motore Bafang bbs01
@ Paolorighetti: si, devo spiegare questa differenza Le batterie appena finite di caricare hanno una tensione alta che scende molto rapidamente per poi stabilizzarsi e iniziare una discesa lenta e regolare
La prova di accelerazione la faccio a batteria appena finita di caricare, perciò con la tensione più alta; l'intento è di testare la potenza del motore La velocità massima la rilevo invece dopo un paio di chilometri di marcia, quando il picco di tensione si è esaurito perchè è quella la velocità vera su cui si può contare Nei grafici di autonomia si può poi vedere quanto questa velocità cala nell'arco della scarica della batteria
@ Checo: il peso non è basso ma risulta allineato con quello di altri modelli testati GreenSpark Genio 23 GreenSpark Lucciola 20 Ekletta Piega 23
l'unica decisamente più leggera è la Wayel E-bit con i suoi 15 chili, ma ha le ruote da 16" e una batteria da 6Ah
Vedremo nei pix-test successivi, sempre dedicati alle pieghevoli, se qualche modello si rivelerà più leggero
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
che vita idilliaca sulle salite di custoza con la ecobend.
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Il solito bel test completo ed esaustivo, una bella bicina dotata di una discreta autonomia che può soddisfare la maggior parte degli utenti compresi quelli che volessero usare la pieghevole come prima bici!!!
Grande Enzo.... se lo sapesse mia moglie che mi hai quasi convinto a comprare anche una pieghevole motorizzata
B’ebike 5-da maggio 2013 km 5.000 Atala E-scape M da ottobre 2013 km 6200 E-scape M Bafanghizzata con BPM cod. 14 legale da luglio 2015 km 6.500 ... Fiido d1 la pieghevole con gli occhi a mandorla 200 km
..l'ammetto: non mi son perso neanche un test del Maestro Pix, l'unico modo per imparare quello che c'è da imparare (insieme naturalmente all'e-ciclopedia). Mi associo a quanti si complimentano a Pix, ma devo aver perso un passaggio. Pertanto chiedo lumi. Scusami Pix mi ricordi come converti il valore di maggiore resa della batteria (in termini kmetrici) con l'aumento della temperatura ambientale? Un caro saluto Bubu
Buongiorno a tutti non so se questa è la sezione adatta ho acquistato questa bicicletta usata a poche centinaia di Euro. Chi me l'ha venduta Mi ha assicurato che la batteria era stata rigenerata 4 mesi fa Tuttavia in pianura nessun problema ma appena prenderà prima salita dopo pochi secondi il motore si spegne Quale può essere la causa è sicuramente colpa del motore della batteria
@Pixbuste: cosa è successo prima dei grafici: VELOCITA' e AUTONOMIA, Tutti quei punto interrogativo(????????????????????????)?
Sono quelli che hanno sfasato la lettura?
Grazie
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Grazie grande Pix, gentilissimo e disponibilissimo come sempre!
Un caro saluto!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Buonasera chiedo una cosa a pix .la batteria della.mia eco bend sarà certamente alla.frutta..tuttavia parte con 4led accesi poi man mano che iniziadislivello calano i led e il motore si stacca.
Tuttavia prima di staccarsi non mi ha dato l'impressione di avere un gran tiro in salita cosa che invece leggendo la prova sembrerebbe che almeno fino al 10% sale molto bene. Io in pianura riesco ad andare in simbolica che con poca batteria ma in salita sarà a causa di questa Perché non va
Ne abbiamo già discusso, o la batteria è oramai alla frutta oppure è stata progettata male e sotto sforzo cala talmente di tensione da far intervenire il cut-off della centralina creando il blocco dell'assistenza...
Oltretutto questa condizione della batteria ti taglia anche drasticamente le prestazioni della bici sia come ripresa che come capacità di scalare le salite: Se parti con 42V (le batterie da 36V nominali quando sono cariche raggiungono infatti questa tensione) avrai una potenza massima di almeno 560-570W disponibili, mentre quando hai una sola tacca accesa la tua potenza massima si aggira sui 450-460W, come vedi una bella differenza!!!
Ecco che con oltre 100W in meno la tua bici in salita sembra che non vada, ma è colpa della batteria che "si siede": Ho avuto tra le mani diverse bici "mosce" come la tua ed è bastato montare una buona batteria per farle resuscitare a nuova vita.
Sergiom1961
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Campania
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Inserito il - 04/06/2018 : 23:28:15
Fatti ricellare la batteria con le Sony vtc6. Avevo una batteria fatta ricellare con Panasonic e con meno di 1000 km all'attivo. L'ho ricellata con le Vtc6 e volava in qualsiasi salita! Quelle celle sono mostruose!
Salve ho lasciato la batteria ferma quasi 2 anni. Ora se lattacco al trasformatore in carica mi esce la lucina verde che indica già carica. Ma ovviamente non lo è. Potrebbe essere andata? E un caso affermativo mi consigliate un ricellaggio per aumentare prestazioni e autonomia? Grazie
Hai già fatto la stessa domanda in altro 3d e ti hanno già risposto di là.. non fare crossposting che non serve a niente ed è una delle poche cose non tollerate sul forum, ti rispondiamo le stesse cose anche se fai la stessa domanda dieci volte…