Proseguendo nei test su modelli pieghevoli, è il turno della
CLICK
È un modello prodotto dalla
HINERGY Bikes [ hinergybikes.it ] di Bologna che è “cugina” della Wayel Mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho cavalcato per circa 320 km
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IN BREVE
Il telaio, come spesso sulle pieghevoli, manifesta una certa flessibilità; è tutto in alluminio; le cerniere sono robuste E’ una bipa molto agile e reattiva nei cambi di direzione e nelle manovre strette E’ dotata di ammo anteriore (che lavora poco per via della posizione in sella “olandese”) e di sella imbottita con molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi; ha un leggero scavo La Click si è rivelata comoda anche su fondi cittadini dissestati Il peso complessivo è 19.6 kg senza la batteria e 22.1 con quella di taglia maggiore: valori contenuti e adeguati ad una bipa pieghevole Il manubrio è alto e la posizione in sella è a busto verticale
Il cambio è uno Shimano Tourney TX a 7 rapporti del tipo a deragliatore Gli innesti sono precisi e rapidi in entrambe le direzioni; il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione, morbido da azionare e preciso Il range dei rapporti è buono ma molto corto: a 28.5 km/h (velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata in 7.a marcia è troppo elevata: non si può che farsi spingere dal solo motore In compenso si sale a cadenze di buon rendimento muscolare anche su salite ripide La stabilità in marcia è ottimale anche a velocità elevate (testata fino a 46km/h)
I pneumatici sono da 20” x 1.75” (47-406) con una scolpitura laterale per i terreni soffici; la pressione di esercizio ha un buon range (max 4.5bar) così si può privilegiare la scorrevolezza o il confort Il cavalletto è monopiede :stabile L’assemblaggio è curato
L’impianto frenante è realizzato con freni V-brake, potenti e correttamente modulabili Le leve sono morbide e comode Lo spazio di frenata risulta ben contenuto: 3.75 metri da 25km/h e i freni non si affaticano in discesa Nessuna tendenza al ribaltamento se si frena bruscamente, si manifesta solo il bloccaggio al posteriore senza però intraversamenti
La piegatura è facile; ho impiegato 39 secondi per chiuderla e 47 per riaprirla; quando è piegata non si può farla scorrere sulle sue ruote
La Click usata nel test era dotata di una batteria al litio da 36V 11.6Ah 418Wh con celle Sony Sono disponibile altre due taglie rispettivamente da 317 e 238 Wh La batteria più capiente si ricarica in 6 ore e 30 minuti da batteria completamente scarica Il cruscottino è il “classico” con pulsanti a membrana ed indicazione a led; ben visibile sia di giorno che di notte Comprende l’indicatore di carica e quello del livello di assistenza; i pulsanti (non retroilluminati) sono “a portata di pollice” e facili da premere Ci sono 5 livelli di assistenza selezionabili più il soft-start; il livello di assistenza “zero” si ottiene spegnendo la centralina
Il motore è un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca Bafang Spinge bene a tutti i livelli di assistenza e non è mai irruente In marcia il ronzio del motore è avvertibile ma non diventa fastidioso nemmeno in salita
I cablaggi sono esterni ma ben raggruppati; sono dotati di connettori per i vari dispositivi
Il sistema di controllo dell’assistenza è a sensore di pedalata (montato sull’asse pedali) e non ha modulazione in funzione della velocità dei pedali (è perciò di tipo on/off) La differenza di velocità fra “a vuoto” e “su strada” è sufficiente a far percepire bene l’effetto della spinta sui pedali E’ possibile viaggiare con la “pedalata simbolica” cioè semplicemente facendo ruotare i pedali
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 80° di pedalata, cioè 0.23 giri pari a 0.5m in prima marcia: è un ritardo “normale”che se da un lato non favorisce le partenze in salita, dall’altro evita avviamenti indesiderati E’ presente la funzione “soft-start” che è potente
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.15” e la velocità di uscita è 27.0 km/h: un ottimo tempo La piccola dimensione e la grande agilità, unite alla buona spinta del motore, rendono questa bipa molto gradevole nella guida urbana; la manovrabilità è eccellente e si sguscia fra le auto imbottigliate con grande facilità Anche il confort è buono anche sui fondi non proprio lisci
La Click si è comportata bene in salita Sul 4% si sale a 22km/h a “pedalata simbolica” e sul 10% basta appoggiare il peso della gamba ai pedali per salire a 10.7km/h Sul 20% la pressione da esercitare sui pedali diventa 27kg: si sale senza essere particolarmente allenati Sul 27% si sale e ma non si riparte perché ci sono problemi di impennata
La camminata assistita è potente e si superano agevolmente anche i cordoli; in piano è però veloce (7km/h); ottima invece in salita perché “ci tira su”
La velocità massima su strada piana è di ben 28.5km/h e non è limitata dal cut-off tachimetrico Avendo cinque livelli di assistenza selezionabili si trova bene l’andatura desiderata Poiché ai livelli di assistenza sopra al terzo non si riesce a contribuire muscolarmente per via dei rapporti troppo corti del cambio, la prova a livello 5 è stata fatta col solo utilizzo del motore L’autonomia risulta di 35km utili e 43 totali La prova a livello 3, con i consueti 70W muscolari, ha fornito un risultato di 73 km con una velocità tipica di 20km/h
La marcia in coppia non è particolarmente agevole per l’assenza di modulazione della velocità
Sugli sterrati leggeri si comporta molto bene: è guidabile ed agile; i freni non arrivano precocemente al bloccaggio e il confort di marcia è buono; ma, come tutte le bipa a ruote piccole, non le si può chiedere di affrontare fondi difficili
La Click è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi: viaggia come un normale bagaglio Il trasporto da piegata non è particolarmente agevole sia per il peso che per il sottile punto di presa (sul portapacchi) Il sollevamento e il trasporto su scala, a telaio aperto, avviene agevolmente : il punto di presa è comodo anche se risulta leggermente squilibrata indietro; meglio perciò portarla aperta fin dove possibile e piegarla all’ultimo momento Le piccole dimensioni facilitano la sua movimentazione
Senza assistenza elettrica è scorrevole ma non troppo: 129W per viaggiare a 18km/h; è nettamente di più di quanto richiesto da una muscolare I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare
Il fanale anteriore è a pile (anche ricaricabili) e illumina sufficientemente la strada; è dotato di lampeggio, ottimo per essere visti Il fanale posteriore (a luce fissa) è molto ben visibile ed alimentato anch’esso da pile; incorpora un catadiottro regolamentare ed è di tipo automatico (si accende da solo quando è buio e si è in movimento)
Non ci sono sistemi meccanici antifurto, salvo la chiave che blocca la batteria Essendo pieghevole è però ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti
Questo modello è certificato per le tutte le norme europee vigenti La garanzia è dei consueti 2 anni previsti dalla legge; ma sulla batteria è di 6 mesi estendibile a 12 mesi gratuitamente, dopo la registrazione dell’acquisto
Il prezzo di listino al momento della prova è 1172 € con la batteria più piccola e 1382€ con quella più grande, utilizzata nel test
Qui c’è la consueta SCHEDA con riassunte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è un monotrave di forma classica in alluminio I telai delle pieghevoli sono sempre un po’ critici per via dei punti di piegatura e questo non fa eccezione: la cerniera dello sterzo non è “granitica” e l’intera struttura della bipa risulta un po’ elastica Non andrebbe bene per un uso sportivo (per cui la pedalata avrebbe delle dispersioni in tali elasticità) ma non è certo il modello per farci le gare; in compenso tale elasticità aumenta il confort di marcia e le buche danno meno fastidio Lo scavalco è molto basso (370mm da terra) e molto largo: si sale e si scende anche se non si è agili
Questa bipa è molto agile e si manovra con facilità anche in spazi ridotti
La posizione in sella è a busto eretto; il manubrio è piuttosto alto e il proprio peso grava essenzialmente sulla ruota posteriore
L’ammo anteriore, marca Zoom non regolabile, è perciò chiamato a lavorare piuttosto poco; filtra comunque le vibrazioni che arriverebbero sulle braccia Flette un pochino in frenata ma non crea mai problemi alla guida
Il peso complessivo di questa bipa supera appena i 22 kg con la batteria di taglia più grande; senza batteria pesa 19.6kg : valori contenuti e adeguati ad una bipa pieghevole
La sella è imbottita e ha molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi; ha lo scavo
La regolazione dell’altezza della sella è di tipo rapido e l’inclinazione è regolabile finemente L’escursione è buona e si adatta a diverse “taglie” di ciclista: si regola fra 760 a 960mm da terra
Il manubrio è a forma dritta, necessaria per ridurre l’ingombro quando viene piegato; è comodo e ben manovrabile
La regolazione dell’altezza è di tipo rapido ed è presente la guida antirotazione La serie sterzo è a cuscinetti integrati
Le manopole sono di forma ergonomica, con un appoggio largo per il palmo della mano: comode anche nei viaggi lunghi
Il cambio è uno Shimano Tourney TX a 7 rapporti del tipo a deragliatore E’ protetto da una robusta gabbia, assai utile su una pieghevole che finisce per essere movimentata in spazi ridotti specialmente quando piegata
Gli innesti sono precisi in entrambe le direzioni ed è risultato sufficientemente veloce nell’azionamento
Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione Revoshift agevole da utilizzare L’indicazione della marcia inserita è ben visibile ma solo di giorno (Nota: nelle foto del test si può osservare che il comando del cambio è di tipo diverso ma ho provato il tipo “revoshift” su un altro esemplare)
Il range dei rapporti è buono ma molto corto Come vedremo questa bipa è piuttosto veloce e ai valori massimi di assistenza la frequenza di pedalata risulta … da colibrì: a 28.5 km/h (velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata in 7.a marcia dovrebbe essere di 105 ped/min: troppo alta per contribuire muscolarmente, così ci si fa spingere dal solo motore In compenso si sale a cadenze di buon rendimento muscolare anche su salite ripide: 50 ped/min a meno di 7km/h
La ruota anteriore si smonta con una chiave esagonale da 15mm
La ruota posteriore si smonta con una chiave esagonale da 18mm e richiede il distacco del connettore motore
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 46.2km/h senza alcun problema di guidabilità) Devo confessare che mi aspettavo di meno, ma il telaio, pur essendo elastico, consente una buona guidabilità e non si innescano del tutto oscillazioni Su discese veloci bisogna essere comunque prudenti per l’elevata reattività della bipa La marcia senza mani è del tutto stabile e non si innescano oscillazioni; ma è meglio non farlo sempre per la elevata reattività del corto telaio
I pneumatici sono da 20” x 1.75” (47-406) con una scolpitura sui fianchi per i terreni più soffici e dalla buona aderenza
La pressione di esercizio può essere scelta, per aumentare la scorrevolezza o privilegiare il confort, fra 2.8 e 4.5 bar La valvola è di tipo automobilistico (Schrader)
Il cavalletto è un monopiede fissato nella zona del movimento centrale: stabile Non consente la rotazione completa del pedale
Il robusto portapacchi posteriore integra il supporto per la batteria ed è largo 175mm L’applicazione di borse a bisaccia sul portapacchi, non ostacola la pedalata (ovvero non si urtano col tallone mentre si pedala)
Le pedivelle sono in lega e robuste; hanno una lunghezza normale (165mm) I pedali sono ripiegabili (comodi anche per non farsi lividi sulle caviglie quando si accompagna la bipa a piedi)
La corona ha una doppia protezione contro la caduta della catena (e per evitare di sporcarsi) L’assemblaggio è curato
IMPIANTO FRENANTE
L’impianto frenante è realizzato con freni V-brake, potenti e correttamente modulabili
Freno anteriore
Freno posteriore
Le leve sono morbide da azionare e comode da usare
Lo spazio di frenata risulta ben contenuto: 3.75 metri da 25km/h Non c’è alcuna tendenza al ribaltamento ma si manifesta facilmente il bloccaggio della ruota posteriore
Click frenata
In discesa la frenata è potente (anche sul 27%) e non ho rilevato problemi di affaticamento precoce; il bloccaggio della ruota posteriore è progressivo e non fa perdere la direzionalità
Su entrambe le leve sono presenti i sensori di cut-off
RIPIEGABILITA’
Il filmato che segue illustra la manovra di piegatura: ho impiegato 39 secondi per piegare e 47 per riaprire Tempi allineati con quelli di altri modelli
La manovra non presenta difficoltà
Click piegatura
La cerniera del manubrio non è a sgancio rapido ma è a vite: è un po’ più lenta ma richiede meno sforzo per bloccarla e non necessita di blocchi di sicurezza come quelle rapide
Qui aperta
Un piccolo difetto che ho riscontrato è che la vite di bloccaggio del manubrio si può svitare completamente: se la bipa viaggia per lungo tempo in treno o nel bagagliaio, con le continue vibrazioni potrebbe sfilarsi e perdersi Meglio perdere qualche secondo e riavvitarla del tutto !
La cerniera centrale è robusta e facile da aprire e chiudere
Quando aperta, si vedono le due “spine” che si inseriscono nei corrispondenti fori dell’altra parte del telaio, garantendo una ottima solidità
Ecco come si presente una volta piegata
Manca un sistema per mantenere raccolta la bipa quando piegata: si ovvia con una corda elastica
Da piegata non cammina sulle sue ruote
I cavi elettrici e le guaine di freno e cambio viaggiano all’esterno del telaio ben inguainate e non interferiscono con la piegatura Non è una soluzione esteticamente molto bella, ma è sicuramente funzionale e sicura
Manca un punto predisposto per il sollevamento da piegata: si afferra dal portapacchi ma non è il massimo della comodità; però, come dico sempre, è da evitare il trasporto di queste bipa piegate perché il peso si fa sentire già dopo pochi passi: meglio far viaggiare la bipa aperta e piegarla solo all’ultimo
Passiamo alla PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata nella parte fissa in testa alla batteria: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa Nella foto la batteria è stata estratta e quello che si vede è la scatola che la accoglie; la centralina è nella parte più grossa a sinistra
La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti In tale zona è ubicata la chiave per il blocco meccanico della batteria
BATTERIA
La Click è dotata di una batteria al litio da 36V formata da celle Sony Come di abitudine sui modelli Hinergy e Wayel, anche qui si può scegliere, al momento dell’ordine, la taglia preferita fra le tre disponibili La “Short” è da 6.6 Ah 238 Wh La “Medium” è da 8.8 Ah 317 Wh La “Long”, che ho utilizzato nei test, è da 11.6 Ah 418 Wh Le tre taglie sono del tutto intercambiabili
La batteria viene alloggiata in una apposita ( e solida) struttura che ingloba il portapacchi posteriore
L’estrazione della batteria avviene sfilandola verso la parte posteriore La manovra, dopo un punto di resistenza iniziale quando si devono staccare i contatti, è agevole ed anche il reinserimento è facile La batteria è fermata in posizione da un blocchetto a chiave che non ha funzioni elettriche Per staccare il circuito elettrico è presente un interruttore sul corpo batteria che isola i contatti (utile anche per poter trasportare in modo sicuro la batteria in borse o zaini, senza timore di cortocircuiti accidentali) E’ dotato di spia a led
Ecco la batteria estratta
Il connettore di ricarica è sempre facilmente raggiungibile a batteria montata o estratta E’ protetto da un tappo di gomma contro la pioggia, legato alla batteria con una appendice in plastica per evitare di perderlo
Qui si vede l’indicatore di carica attivabile a pulsante
Il peso della “Long” è di 2.50 kg : si trasporta facilmente e le taglie più piccole … ancora meglio
Qui si vedono la guida di fissaggio e i contatti sulla bipa …
… e qui si vedono invece i contatti sulla batteria
Qui il portafusibile (tutto a sinistra)
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola (perciò non emette rumore) Pesa 600g compresi i cavi e ricarica la batteria “Long” completamente scarica in 6 ore e 30 minuti La dimensione del caricabatteria è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “tedesco” E’ dotato di una spia a led che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Il cruscottino ha la forma classica con pulsanti a membrana ed indicazione a led Ben visibile anche in pieno sole
Al buio è evidentissimo; i pulsanti non sono retroilluminati
Quattro led indicano lo stato di carica della batteria Altri 5 indicano i relativi livelli di assistenza Un pulsante accende (e spegne) la centralina Il pulsante “mode” commuta ciclicamente il livello di assistenza con logica 1-2-3-4-5-4-3-2-1 Ho trovato scomodo che ci sia un solo pulsante: con tanti livelli disponibili avrei preferito due pulsanti: uno per salire ed uno per scendere di livello; in pratica non si capisce mai se il prossimo livello sarà quello superiore o quello inferiore, salvo essere giocatori incalliti di tressette … che ricordano agevolmente la sequenza precedente Il livello “zero assistenza” è ottenibile semplicemente spegnendo la centralina
E’ presente il pulsante “soft-start”
I pulsanti sono raggiungibili facilmente col pollice senza muovere la mano dal manubrio Sono ben distanziati ma poco rilevati; con i guanti è comunque sufficientemente agevole trovarli Di notte bisogna ricordarsi dove sono e riconoscerli al tatto perché non retroilluminati
MOTORE
E’ un affidabile hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca Bafang
Il motore spinge bene a tutti i livelli di assistenza e non è mai irruente In marcia il ronzio del motore è avvertibile ma non ha tonalità fastidiose; in salita il rumore aumenta ma non diventa fastidioso
Click - rumore in marcia
Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
Il cablaggio nella zona manubrio è ben ordinato; non crea problemi nella piegatura
Poi i cavi si raggruppano in un’unica fasciatura e seguono il telaio ordinatamente fino alla batteria, ma, come già detto, restano esterni al telaio: soluzione meno bella esteticamente ma funzionale in caso di necessità di interventi tecnici e che non rischia rotture dei cavi durante la piegatura
Ci sono connettori per tutte le varie utenze Il cavo motore ha il consueto connettore fissato al tubo basso della forcella posteriore (vedi sopra “motore”)
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato opposto alla corona(come sempre sulle Wayel e Hinergy) E’ molto piccolo e protetto da un involucro plastico: assai difficile danneggiarlo accidentalmente e al contempo facile da sostituire
C’è una comoda spia che segnala il suo corretto funzionamento (nella parte superiore dell’involucro) che è visibile anche stando in sella per una diagnosi immediata del suo funzionamento
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in presenza della rotazione dei pedali e in funzione del livello di assistenza selezionato fra i 5 disponibili C’è il pulsante “soft-start” per avere l’avvio del motore già da fermo
Non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata e l’avvio è progressivo ma vigoroso
I livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra i 14 e i 28 km/h circa La velocità massima è determinata solo dalle caratteristiche del motore e non ci sono interventi dell’elettronica Velocità minima: su strada piana non si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, a meno di14 km/h; se si viaggia sul lungomare e si vuole andare ancora più lenti, si può usare il pulsante soft-start: la velocità minima si riduce a 6-7km/h ma occorre tenere premuto il pulsantino … e dopo un quarto di minuto diventa scomodo Questi i valori di velocità a ruota sollevata e su strada
La differenza delle velocità a vuoto e su strada è sufficiente a far percepire bene che, aumentando la spinta sui pedali, la velocità cresce: si è stimolati così a mettere potenza sui pedali e non a farsi “trainare” dal motore Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
Click-avvio assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore è necessario accendere la batteria, accendere la centralina dal cruscottino e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 80° di pedalata, cioè 0.23 giri di pedale pari a 0.5m in prima marcia: è un ritardo usuale che se da un lato non favorisce le partenze in salita (ma c’è il provvidenziale soft-start) dall’altro evita avviamenti indesiderati del motore Dopo l’avvio, l’erogazione di potenza al motore avviene in modo graduale, cioè il motore dà il massimo dopo circa 3 secondi; ma anche durante questa fase di accelerazione la spinta che si percepisce è sostanziosa Su strada questo ritardo è inavvertibile L’assistenza si mantiene attiva anche con cadenze di pedalata molto basse (meno di 20 ped/min)
Per ottenere il riattacco del motore, dopo uno stop della pedalata, serve un po’ più di un giro di pedale: non è da primato ma è sufficiente
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo: rapido, così non c’è la spiacevole sensazione di voler rallentare e sentire invece ancora la spinta del motore Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza –comunque- si interrompe immediatamente
Click-avvio assistenza su strada
E’ disponibile la funzione “soft-start” che consente di avviare il motore da fermi Con questo comando la velocità raggiungibile stando in sella in piano e senza pedalare è di circa 7km/h Per attivare questa funzione bisogna tenere premuto il relativo pulsantino per un secondo e mezzo: è un tempo un po’ lungo e sembra interminabile quando si è deciso di partire Ma c’è un trucco (comune a molti altri modelli dotati di questa funzione): si può premere e tenere premuto il pulsante in anticipo rispetto alla partenza (tipicamente il semaforo rosso) tirando contemporaneamente almeno una delle leve dei freni; quando la luce rossa si spegne … ehm … quando il semaforo diventa verde, al rilascio del freno il motore si avvia immediatamente Il PAS che controlla la rotazione dei pedali non prevale sul “soft-start” perciò dopo che la bipa si è avviata e la pedalata è in atto, occorre rilasciare il pulsantino per poter prendere velocità fino ai valori consueti
ACCELERAZIONE
Ecco l’immancabile grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.15” e la velocità di uscita è 27.0 km/h: un ottimo tempo ed una ottima velocità di uscita da cui si capisce che la fase di accelerazione del motore descritta al paragrafo precedente non penalizza particolarmente Ai semafori si scatta bene: se ci si ferma un po’ più avanti della linea di stop, la prima auto ci raggiunge solo al di là dell’incrocio (beh se l’auto non è una Tesla e se l’incrocio non è a sei corsie)
NEL TRAFFICO
Le pieghevoli, piccole, corte, agili e, come in questo caso, con un motore che spinge bene si muovono nel traffico molto disinvoltamente La manovrabilità è eccellente e si sguscia fra le auto in coda con grande facilità La frenata è potente e ben modulabile L’avvio progressivo del motore evita di mettere in imbarazzo con partenze troppo brusche e consente manovre sicure in spazi ristretti Con i cinque livelli a disposizione, la regolazione della velocità è buona: si trova bene il valore desiderato
Il confort di marcia è buono anche sul pavè; l’ammo anteriore lavora relativamente perché il peso del ciclista grava per la più parte sulla ruota posteriore ma fa il suo dovere La sella è ben imbottita e larga e, insieme al telaio non graniticamente rigido, conferiscono alla Click un buon confort di marcia anche sulle nostre strade urbane che non sono famose per la loro levigatezza
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
Anche con questo modello le ruote piccole col motore al mozzo dimostrano buone qualità in salita
Sul cavalcavia al 4% si sale a più di 22 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali La ripartenza richiede uno sforzo minimo
Click-cavalcavia 4 %
Sul 10% si può salire semplicemente col peso della gamba appoggiato ai pedali e non c’è nemmeno bisogno di mettere la prima marcia; si viaggia a 10.7km/h … lasciando indietro i pedalatori “muscolari” Nel filmato si può sentire quando ho provato a marciare a “pedalata simbolica” cioè solo facendo girare i pedali lentamente; la velocità cala sempre e arriverebbe a fermarsi; no: bisogna almeno accompagnare i pedali per salire Anche su questa pendenza lo sforzo per ripartire, col soft-start, è praticamente il solo peso della gamba
Click-salita 10 %
Per salire sul 13.5% lo sforzo è uguale al caso precedente ma ho messo la prima marcia; la velocità scende a 8.6km/h Anche la ripartenza richiede uno sforzo di poco superiore (21 chili)
Click-salita al 13.5 %
Saliamo ora sul 17% Lo sforzo per salire si porta a 18 chili e i watt muscolari che servono sono 90: un pochino di più del “solito” sforzo che uso in pianura nei test (70W) La cadenza di pedalata è di 60 ped/min: la potenza muscolare si scarica con profitto sui pedali
Click-salita al 17%
Visto che si arrampica bene, ho portato la Click anche sul 20% (salita da scalatori) Si sale a 6.6 km/h e la cadenza di pedalata è ancora buona; Lo sforzo necessario passa a 112W: se il tratto è lungo si inizia a traspirare ! Ma su tale pendenza a piedi viene il fiatone Per ripartire, sempre col soft-start, occorrono 35 chili di spinta sul pedale: valore ancora facile da raggiungere
Click-salita al 20%
E per finire la consueta prova, cattiva, sul 27% Se già in velocità si sale con uno sforzo ancora sostenibile ma per poco tempo se non si è allenati; la cadenza di pedalata cala però a valori di basso rendimento muscolare: siamo al limite e si rischia continuamente che la bipa si impenni Il motore ce la farebbe a far avviare la bipa anche su questa pendenza (al limite) ma il passo corto provoca l’impennata della ruota anteriore e io non sono riuscito a ripartire
Click-rampa al 27%
(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente fatica molto a ripartire; ci riescono bene solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
In definitiva, se si incontrano salite in sella alla Click, non ci si deve preoccupare anche se non si è atleti
CAMMINATA ASSISTITA
La camminata assistita (che alla Hinergy chiamano Easy Walk) è potente e si supera facilmente il cordolo dei marciapiedi; anzi bisogna fare attenzione perché se non si è pronti a seguire la bipa, la si fa impennare Il suo avvio non è rapido: occorre tenere premuto il pulsante per (lungo) un secondo e mezzo per avere la spinta In piano, seguire la bipa richiede un passo veloce; ma questa funzione è utile principalmente su salite ripide che non si vogliono o possono fare in sella e su fondi molto sconnessi o friabili; in questo caso la velocità scende e diventa adeguata al passo umano Sul 27% mi “tirava” aiutandomi nella camminata su tale ripida pendenza, ma la bipa tendeva ad impennare Perciò è adatto anche a salire con carico a bordo
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Come già detto parlando del cambio, i rapporti sono corti e, al livello massimo di assistenza, non si può che viaggiare a “pedalata simbolica” cioè mantenendo semplicemente in rotazione i pedali per tenere attivo il sensore di cadenza Ho così eseguito tre prove: La prima – standard – ad una velocità tipica di 20-21 km/h e con il consueto contributo muscolare dei 70W Ho usato la 7.a marcia a 77 ped/min iniziali (che è già una cadenza piuttosto alta) Per questa prova ho utilizzato il livello 3 di assistenza
La velocità iniziale è stata di 21.5km/h e poi è lentamente scesa allo scaricarsi della batteria Dopo 41km, tale velocità è scesa sotto al 10% del valore iniziale e sono così passato al livello 4 per … tirarla un pò su Subito la velocità si è riportata al valore iniziale di 21km/h Sono arrivato a percorrere, sul solito percorso standardizzato, 66.5km prima che la velocità scendesse sotto ai 18km/h punto a cui considero esaurita l’autonomia In realtà ho percorso ancora un chilometro a prestazioni molto basse prima che intervenisse la protezione elettronica e spegnesse tutto: diciamo una riserva di emergenza se manca proprio poco ad arrivare a casa Poiché la prova si è svolta con 13°C di temperatura, riporto il valore a 20°C: si calcola perciò una autonomia utile di 73 km pari ad un consumo di 5.72Wh/km E’ un valore ottimo ma non bisogna dimenticare che è ottenuto a velocità piuttosto bassa: diciamo velocità cittadina e non da gita extraurbana
Ho effettuato la seconda prova con il quarto livello di assistenza
La velocità iniziale si è portata a 23.5km/h; ma la frequenza di pedalata corrispondente è diventata 87ped/min …e ho rinunciato a contribuire muscolarmente perché non sono in grado di sostenere una frequenza così alta per tanto tempo Ho ripreso con i soliti 70W provenienti dai miei muscoli solo dopo una ventina di chilometri, quando la velocità è scesa sotto ai 22km/h e la cadenza corrispondente è diventata 80ped/min (comunque ancora decisamente alta) Al chilometro 32 sono passato al livello 5 e ancora ho dovuto smettere di spingere per la frequenza elevata Con tutti questi “tira e molla” del mio contributo muscolare sono arrivato a percorrere quasi 46km utili per poi arrivare a 49 km totali Ovviamente una simile prova non può essere considerata “standardizzata” ma è solo indicativa delle possibilità di questo modello Anche qui, riportando ai consueti 20°C i risultati ottenuti a 13°C, si calcola una autonomia utile di 50km e quella totale di 54km
La terza prova è stata fatta senza mai aggiungere contributo muscolare salvo nelle fasi di accelerazione (avrei dovuto pedalare a 105ped/min che sono venti più del mio massimo) Qui si vede che la velocità della Click è decisamente elevata: 28.5km/h iniziali Perciò questa prova non è “standard” ma può essere interessante … per chi ha fretta
La velocità tipica di questa prova è stata di 25km/h perché i 28km/h si sono esauriti in fretta (senza contributo muscolare era da aspettarselo, povera batteria!) Dopo quasi 32km la velocità è scesa sotto al 10% del valore iniziale e qui fisso il termine dell’autonomia utile Poi le prestazioni si sono via via ridotte fino ad arrivare a 18km/h dopo circa 38 km totali e di li a poco si è spento tutto Riportando i valori ottenuti anche questa volta a 13°C al valore standard di 20°C, ci si aspetta di poter percorrere in primavera 35km utili e 43 totali (con un consumo di 9.71Wh/km) Sono percorrenze buone per gli spostamenti cittadini … godendo il venticello della velocità fra i capelli (per chi li ha perchè io il vento lo sento sulla pelata) e senza una goccia di sudore versato
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è parrticolarmente agevole anche se ci sono molti livelli di assistenza selezionabili Non c’è modulazione di velocità e si finisce con l’essere sempre o un po’ veloci o un po’ lenti Per mantenere la giusta distanza si deve spesso interrompere la pedalata
MARCIA SU FONDI STERRATI
Come già detto, la Click è confortevole sui fondi dissestati La guidabilità è buona anche se (a mio parere) un po’ penalizzata dal manubrio che non si può abbassare a sufficienza E’ facile trovare il giusto livello di assistenza per adeguarlo al fondo stradale La frenata è potente, ma per questo bisogna fare attenzione a non esagerare col freno anteriore per non mandare in bloccaggio la ruota; la ruota posteriore si blocca con facilità ma progressivamente e senza sbilanciare la bipa
Come dico sempre: ruote piccole e buche profonde non vanno d’accordo: meglio non avventurarsi su fondi troppo sconnessi
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
Come è normale per una pieghevole compatta, qui siamo nel suo habitat naturale !
La Click è adattissima al trasporto in auto o in camper, piegata e all’interno dell’abitacolo Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi : viene considerata come un normale bagaglio Rammento che, con l’ultima versione del regolamento del trasporto ferroviario italiano, non è più necessario riporla in una borsa ma può viaggiare “nuda” , basta che sia ripiegata (no, non è una norma della “buoncostume” ma è per dare poco ingombro negli spazi ridotti dei vagoni)
Nel bagagliaio della mia Clio III entra bene ma in verticale (togliendo il ripiano “cappelliera”) e avanza spazio per qualche ulteriore bagaglio
((( nella foto si vede tutto il ciarpame che avevo nel baule e che mi sono dimenticato di togliere dall’inquadratura, scusate )))
Ho fatto entrare come di consueto la Click nell’ascensore delle ferrovie: le piace “vincere facile”
Il trasporto da piegata non è particolarmente agevole perché il punto di presa è sottile (è il portapacchi), ma normalmente non è necessario farlo a lungo: si movimenta la bipa aperta e la si piega in un attimo solo ai piedi dei gradini del vagone o del pullman Se si vuole guadagnare tempo, la si può portare in giro già con la sella abbassata e con i pedali ripiegati; si piega il manubrio ed il telaio in un attimo al momento necessario Se non c’è molta gente, quasi consiglio di salire in treno con la bipa aperta e piegarla poi nella piattaforma (ma attenti ai Capotreno pignoli)
Il sollevamento e il trasporto su scala da aperta avviene agevolmente : il punto di presa sul rinforzo del telaio è comodo Ma la Click risulta sbilanciata indietro anche senza batteria; niente però di drammatico come si può vedere dal filmato Le piccole dimensioni facilitano le manovre Se si deve condurla a mano o portarla su scale, è molto comodo piegare il pedale così non ci si picchia dentro con la gamba
Click-trasporto su scala
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco della ruota motorizzata risulta buona: il motore è dotato di ruota libera e non oppone significativa resistenza (nemmeno in retromarcia) La ruota anteriore, invece, aveva il mozzo regolato un po’ troppo stretto e si è fermata un po’ presto
Click-scorrevolezza ruote
La prova dinamometrica su strada a 18km/h senza assistenza elettrica, indica una richiesta di energia muscolare di 129W: la marcia senza assistenza non è il suo forte Preciso che comunque anche se ci si trova con la batteria scarica, si torna a casa senza difficoltà, più lentamente ma senza fatica I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata anche in salita
IMPIANTO LUCI
La luce anteriore è a 4 led bianchi alimentata da 3 pile AAA E’ dotata di un (forte) lampeggio ottimo per essere visti La luce fissa è sufficiente per rischiarare la strada in assenza di illuminazione pubblica ed il fascio luminoso è corretto e regolare; non è però molto potente L’apertura del vano batterie richiede l’uso di un una monetina per svitare la vite posta inferiormente: non è una soluzione adatta ad un uso regolare con le pile ricaricabili
La luce posteriore, monoled rosso a luce fissa, è di tipo automatico: è dotata di un sensore crepuscolare che la fa accendere appena dopo il tramonto e di un sensore di movimento che le evita di rimanere accesa se la lasciamo al buio in garage: assai comodo, soprattutto se sul nostro cammino ci sono dei lunghi sottopassi (sulle nostre dissestate strade cittadine il controllo di movimento funziona benissimo) Il sensore di movimento ha un temporizzatore che lascia acceso il fanalino durante le soste ai semafori La luce è buona e ben visibile anche lateralmente Si alimenta con due batterie AAA ed ha una lunga durata Anche qui l’apertura del vano batterie si effettua con una monetina ma senza dover svitare viti: la moneta serve semplicemente a fare leva nell’apposito incavo: decisamente più comodo che non il fanale anteriore
ANTIFURTO
La Click ha la consueta chiave per bloccare la batteria ma non è dotata di serie di altri antifurti
Però le bipa pieghevoli hanno un “antifurto intrinseco” nella possibilità di portarsele in casa o in ufficio, piegate e messe in qualche ripostiglio
ACCESSORI
Non sono al corrente se sia disponibile una borsa per il trasporto, ma faccio presente che il nuovo regolamento delle Ferrovie dello Stato prevede che il trasporto delle bici/bipa pieghevoli in treno non richiede che siano riposte in una borsa
Sono poi applicabili i normali accessori da bici
Le borse a bisaccia non interferiscono con la pedalata e si montano facilmente sul portapacchi/portabatteria
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La Click è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.33 Sul telaio è riportata la conformità alla normativa 15195 relativa all’assistenza elettrica
La garanzia è di 2 anni Sulla batteria la garanzia è di 6 mesi estendibile a 12 mesi gratuitamente, dopo la registrazione dell’acquisto
I prezzi di listino, al momento del test, sono
1172€ con la batteria da 6.6Ah
1232€ con la batteria da 8.8Ah
1382€ con la batteria da 11.6Ah (quella usata nelle prove)
Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Si può usare bene la Click per andare a fare la spesa anche ai mercatini rionali, senza dare troppo fastidio agli altri compratori Si può applicare il seggiolino per bimbi che, per la presenza della batteria, risulta sufficientemente alto da terra
Ottima in un uso “multimodale” cioè auto o camper o treno + bipa Ottima per fare turismo all’interno delle città
Un po’ meno adatta, per le dimensioni e il peso, al trasporto su bus e metro
Ottima per gli spostamenti urbani da “commuter” per agilità, prontezza e potenza dell’assistenza La possibilità di “pedalata simbolica” la rende utilizzabile anche nei giorni di solleone Sopporta bene i fondi stradali cittadini purtroppo spesso sconnessi Ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti
Anche nelle gite fuoriporta che includono tratti in pendenza, si dimostra piacevole e non ci fa fare fatica Solo che ai livelli elevati di assistenza (e perciò sopra ai 22 km/h) è praticamente impossibile contribuire con i muscoli e si viaggia di solo motore
Si affrontano con sufficiente comodità gli sterrati leggeri, ma non le si può richiedere di più
L’utilizzo è assai semplice e lo scavalco è basso: è adatta anche a persone con poca agilità o con poca dimestichezza con comandi e settaggi
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
2009 Esperia al piombo Comperata 349 euro venduta 100 euro 2014 Bottecchia be 2 Lady fatti 3972 Km da agosto Comperata 500 euro venduta 100 euro 2016 Bipa artigianale Miura72 full mot BBS01 febbr fatti circa 10.772 Km 2017 Winora Sinus Dyo-9 da Luglio fatti 11272 Km Bosch Gen 2 Active Line 40 Nm 2019 Telaio Cube motore HillRaser 250W 48V Novem fatti 9272 Km, con il motore BBS02 750W 48V 986 Km 2023 Conway Cairon Suv FS 5.7 da Aprile fatti 3272 Km Bosch Gen 4 Performance Line CX 85 Nm
Pix, ma quando verifichi le prestazioni sulle rampe di varia pendenza, i risultati a quale livello di potenza si riferiscono? (spero a quello massimo, se no vado in crisi..).
Quando si sale sul treno con la bici ripiegata, non si è tenuti a pagare il biglietto per il suo trasporto, a differenza delle altre bici?
Grazie per la prova, e complimenti!
- Merida Crossway 10 elettrificata by Alcedo con kit Bafang BPM - City Bike marca Windors elettrificata by Alcedo con kit Bafang BPM - mtb con motore Bafang bbs01
paolorighetti ha scritto: Quando si sale sul treno con la bici ripiegata, non si è tenuti a pagare il biglietto per il suo trasporto, a differenza delle altre bici?
Sì paolo, non si paga biglietto e non è nemmeno più necessario custodirla nell'apposita sacca! :-)
Certo che.... almeno un misero cannotto sella ammortizzato ci poteva stare!
A presto (spero), qualche giretto degno di un breve Report!
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@Pixbuste: cosa è successo dopo il filmato salita al 27% Tutti quei punto interrogativo(????????????????????????)
Sono quelli che hanno sfasato la lettura Scusami ancora Pix!
Grazie e buona serata
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