Ho comprato la bipa, anzi con il tempo l'ho assemblata, per tornare qui..
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e qui oggi son tornato. Quello in foto è il Monte Ortigara, e io lo fotografo da Cima della Caldiera.
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Sono luoghi impervi, teatro della prima guerra mondiale e, forse per questo, preservati dallo sviluppo turistico dell'Altipiano di Asiago. D'inverno qui si arriva seguendo le pista da fondo, considerate fra le più belle d'Europa..
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Dalla cima si vedono i Borghi della Valsugana e i Lagorai ..
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Cima XII, la più alta della provincia di Vicenza..
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panorami selvaggi inusuali per questa provincia..
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Un ringraziamento alla bipa che ho portato per la prima volta sopra i 2.000...
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Un ringraziamento anche per Hans (Dampf) che è tedesco..
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Vi presento i nuovi amici che ho conosciuto..
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Qui l'hub è andato a nozze.. goduria pura..
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E qui se l'è cavata benone..
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Qui non è salito nella parte finale e io non sono sceso montato nello stesso tratto.. sono una pippa in discesa e non rischio..
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Tante le testimonianze della guerra combattuta.. tanti i resti e i cippi a memoria.. a me è piaciuto questo.
WOW Adriano.... hai davvero bei posti intorno casa ed hai anche la costanza e l'intelligenza di andarteli a gustare mentre la grande massa è in fila nei centri commerciali a valle per l'inizio dei saldi!
Complimenti a te... ed agli ex nemici di guerra, ormai sicuramente volati chissà dove, ma sicuramente in pace
Le foto non rendono la bellezza del paesaggio (mio figlio aveva messo qualche modalità strana nel settaggio della Sua macchina fotografica). L'Alto Altipiano di Asiago è rimasto vergine ed è molto vasto costeggiando praticamente tutta la Valsugana. Lì c'è anche un orso,che si è pappato qualche mucca...
Qui sono al Bivio Italia e la strada che viene su è quella della Val Galmarara:
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Qui le strade sono state fatte o da Italiani o da Austriaci a seconda di dove era la linea del fronte..
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Fortificazioni Austriache verso la Cima della Caldiera....
guerra, scambio di pane con sigarette..tregua..amicizia finale..
se solo l uomo capisse la vita un po prima di aver i capelli bianchi.
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Già, fra l'altro questa guerra territoriale di cui si celebra il centenario è fra le più assurde; sotto le insegne ufficiali dei comuni dell'altipiano c'è la scritta in cimbro che è una forma di dialetto tedesco. Questi i nomi cimbri dei principali paesi dei Sette Comuni:
Slege (Asiago, dato che il cimbro appartiene alle lingue germaniche, la lettera g ha solo il suono "duro", pertanto si pronuncia ['zle:g#601;]) Lusaan (Lusiana) Ghenebe o Ghenewe (Enego) Wüsche (Foza) Ghèl o Ghelle (Gallio) Rotz (Rotzo) Robaan o Rowaan (Roana) Kunken (Conco, l'ottavo Comune, in quanto era solamente una cosiddetta "contrada annessa") A morire lì noi abbiamo mandato i siciliani e gli austriaci hanno mandato i croati.
Grazie Adriano per questa bellissima testimonianza. Il cippo che ricorda la tregua è commovente e rivela il valore e l'umanità dei soldati al fronte. Pensiamo che i soldati non erano professionisti, ma venivano forzatamente prelevati da campagne, paesi e città e mandati a morire in condizioni disumane. Le grandi battaglie del passato svoltesi nelle stesse zone, come i tentativi della Repubblica di Venezia di conquistare il Principato Vescovile di Trento (operazione mai riuscita), vedevano fronteggiarsi eserciti di mercenari esperti e ben pagati, i "Lanzichenecchi" o Landesknechten per Trento e Veneti e Lombardi al seguito di preparati condottieri che, sempre in prima fila, spesso erano i primi a morire, pensiamo a Roberto da Sanseverino nella battaglia di Calliano nel 1487. I mercenari erano spinti non certo dall'"onor di Patria", ma dalla possibilità, oltre alla paga, di incassare anche il frutto di razzie perpetrate nei luoghi conquistati. I soldati della Grande guerra combattevano con il fucile puntato pronto a sparare in caso di diserzione o semplice disobbedienza agli ordini. Interessante anche la presenza cimbra sull'altopiano. Molti operai venivano dal mondo tedesco per lavorare nelle miniere o come boscaioli, erano bravi, di buoni principi e capaci di mantenere le tradizioni fino a oggi (come in valle di Mocheni, valle che si diparte da Pergine Valsugana) oppure a Luserna, vicino a Lavarone e all'altopiano di Asiago.
Mi sembra di aver capito che le esperienze restano sul forum per circa un mese e mezzo... utilizzo questo spazio per mettere qualche foto del Pasubio visto che è comunque un ritorno e visto che supera comunque i 2.000 metri. Ho rifatto il giro della settimana precedente, dove ero con Roger, da solo visto che la strada era conosciuta e anche l' autonomia necessaria. Partito da circa 800 mt (località Ponte Verde) ho risalito la strada degli Scarubbi che costeggia la Val Posina
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Sul finire, verso la cima la strada è più bella e alcuni tratti sono scavati nella roccia..
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Supero il Rifugio Papa per arrivare fino alla zona monumentale; oltre si può andare ma la strada diventa difficoltosa per le bici e bisogna proseguire a piedi .
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Inizio la discesa; qui una vista sulla Val Canale che è la direttissima che porta al Papa..
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Come sempre sul Pasubio non è pienamente sereno; la montagna è alta, si vede da Venezia e ferma l'aria che proviene dalla pianura..
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La strada fa parte del sentiero europeo nr 5 che porta al Lago di Costanza..
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Dopo la galleria una foto della strada da percorrere in discesa..
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Ho fatto il tutto con l'hub a 48 w e 5 ah, e quindi in configurazione perfettamente regolare. Ho usato la corona intermedia da 30 e non ho avuto problemi di nessun tipo. Usando l'intermedia la velocità era leggermente superiore a quella dei muscolari obbligati alla corona piccola dallo sforzo di un dislivello impegnativo.
Le foto non le ho ridimensionate, tanto l'esperienza verrà cancellata .. bisogna lasciar spazio a Ibla.
Bellissimi posti, sono stato da quelle parti qualche anno fa,ma a piedi. Sono zone sempre belle,in effetti ora ci potrei venire anche con la bipa. Sono un po fuori mano,alla fine spesso rinuncio a prendere la macchina e rimango qui nelle mie zone, nelle giudicazie-rendena-brenta ci sono centinaia di km di ciclabili e tantissimi strade sterrate e/o forestali e si ha comunque una scelta infinita, ma la zona del pasubio e' bella e prima o dopo ci ritorno, con la bipa.
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Angy, per questi percorsi devi cambiare solo i pneumatici. Il Pasubio ha adesso un fondo ottimo perchè è stato sistemato dagli Alpini. Bastano ruote un po' tassellate, magari con protezione anti foratura.
Mi sembra di aver capito che le esperienze restano sul forum per circa un mese e mezzo...
In questo periodo non ho quasi per nulla tempo e me ne scuso, ma in attesa di "jobike2.0" spero ti faccia piacere sapere che la prima parte del tuo bel report è già in home sul mio sito per la seconda parte dammi tempo
Giro di 34 km e circa 1.000 mt di dislivello per arrivare al Monte Verena a 2020 mt slm. partendo da laghetto artificiale di Roana, sull'Altipiano di Asiago.. non presenta particolari difficoltà nel percorso se si fa in bipa, e, per lunghi tratti, sia della salita che della discesa, si svolge in mezzo al bosco.. in verità è un giro bellissimo ma alla bellezza ci si abitua in fretta..
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segnaletica simpatica e originale...
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fortificazioni in abbandono lungo la strada militare che porta alla cima..
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panorama di Cima Larici visitata con Roger..
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il forte..
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Da qui fu sparata la prima cannonata che diede inizio alla prima guerra mondiale sul fronte italiano.. quando, ormai molti anni fa, feci il servizio militare rispettavo sempre il motto:" mai eseguire l'ordine finchè non arriva il relativo contrordine" e, se non avessero sparato, sarebbe stato meglio per tutti..
la parte più interessante del giro, la discesa lungo la panoramica.. all'inizio è comunque ripida e lo si nota dalle persone che scendono a piedi facendo lo slalom..
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poi si ammorbidisce e scendo non per la strada ma per l'erba.. l'hub va bene in salita, in discesa mostra i suoi limiti..
La prossima volta faccio le foto con la macchinetta, non con il cellulare.. comunque adoperando my tracks e uno cell Android tutto va a finire su Google drive.. e lì rimane. Comodo.
Mi sono dimenticato di descrivere la fine del giro; dopo le piste si percorre un tratto in asfalto fino a malga Mandrielle..
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poi inizia nuovamente lo sterrato che porta sulla Valle che collega Asiago agli altipiani trentini di Lavarone.. e da qui si vede il monte Verena da sotto..
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Si deve sopportare un altro tratto in asfalto su strada trafficata e poi, dopo aver preso un bivio sulla destra attraversando un ponte si costeggia la valle e si ritorna al luogo di partenza dove c'è anche un palaghiaccio.. se non ho capito male il campione olimpionico Fabris si allena qui... nel palazzetto penso , non nel lago.
Mi sembra di aver capito che le esperienze restano sul forum per circa un mese e mezzo... utilizzo questo spazio per mettere qualche foto del Pasubio visto che è comunque un ritorno e visto che supera comunque i 2.000 metri. ... Le foto non le ho ridimensionate, tanto l'esperienza verrà cancellata .. bisogna lasciar spazio a Ibla.
beh, dai, è vero che pure io sono stato scioccato da vedere sparire report di altri jobikers di bellissimi giri fatti solo un paio di mesi prima, i bei thread di Leonardix sulle foto autunnali e invernali e il mio thread "storico" con il quale tenevo la cronaca della mia vita con la mia BH... ma in realtà nulla è sparito, per il buon cuore dei titolari di questo sito tutto è finito in un archivio dove si può ancora consultare, solo che non si può più aggiornare e commentare...
...e il tuo giro, i tuoi posti e il tuo report sono veramente interessanti!
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
Caro Adriano Gecchelin, se rinunciando al mio spazio si potessero salvare le tue foto e non solo le tue, chiuderei l'arca senza pensarci su due volte e senza rimpianti. Non sarebbe una grave perdita né per me, né per nessun altro! Ma soprattutto se mi fosse garantita la salvezza per l'eternità dei luoghi "immortalati" nelle tue foto e non solo, a patto che io mi tappassi la bocca per sempre non solo su JB ma nella vita reale, farei senza esitare anche questo con la differenza però che sarebbe una grave perdita.Per me ovviamente, ma non avrei rimpianti!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Io sono sostanzialmente un anarcoide e non tappo la bocca a nessuno... semplicemente, su altri forum c'è una sezione itinerari e io devo andare là per studiarmeli e adattarli al mezzo che ho. Se su questo forum si creasse la stessa sezione adatta alle bipa e si fissassero delle regole come il numero massimo di foto e l'obbligo di mettere la descrizione dell'itinerario e questi fossero magari divisi per regioni la cosa sarebbe utile per tutti e potrebbero rimanere per lungo tempo. Io li guardo quasi sempre tutti, così conosco l'Italia e i suoi paesaggi; in ferie sono stato nelle terre di Pilota e adesso mi ritrovo nella descrizione che lui fa delle sue esperienze. Prima o dopo, magari in aereo, arriverò anche in Sicilia... per me puoi continuare a scrivere quello che vuoi..io, ogni tanto, leggo.
CAVOLO, Gecchelin!!! Mi ero scordata la canzone! Eeeeehhhhh! Quanto spazio vuoi che prenda! Bella canzone! Bel video, a lieto fine! Il video...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Non avevo notato nel postare la canzone che c'era già una tua risposta che mi è parsa troppo seriosa rispetto a quello che voleva essere sostanzialmente un modo per sottolinere la mia ammirazione per le tue foto e non solo e per i vostri magnifici luoghi. C'era solo un pizzico di simpatica ironia e nulla più!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ultima ascesa (forse) verso i 2.000 vicentini per il 2014.. comincia il freddo e si resterà a quote più miti. Stavolta ho scelto un percorso con 22 km di salita costante dai 370 mt di una laterale della Valle di Posina, la più nascosta fra quelle del Pasubio e forse anche la più bella..si parte dalla Valle di Rio Freddo (nome non scelto a caso) e si arriva sul Monte Toraro, confine fra Veneto e Trentino a quota superiore ai 1.900 mt.
La salita, prima asfaltata malamente e poi in sterrato recentemente sistemato gira attorno al Monte Tormeno..
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Non è che le foto sono venute male.. qui il tempo e le condizioni di luce sono queste..
Dopo la strada asfaltata, che arriva alle ultime e quasi disabitate contrade, il paesaggio migliora e anche il fondo..
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la salita non è tosta ma è lunga... si arriva a Malga Toraro e si incrocia la strada dei 100 km dei forti, percorso classico per le mtb in Trentino..anche se qui siamo ancora sui monti vicentini..
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Lo sterrato termina verso quota 1750 un po' sotto al Rifugio Rumor..
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Da qui si vede la meta..
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e ci si arriva.. la giornata non è luminosa ma lascia vedere sullo sfondo le Dolomiti del Brenta..
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Decido di scendere per la stessa via della salita..l'alternativa sarebbe l'asfalto ma non mi interessa.. prima mi rimiro la cartina di tutti i percorsi possibili in questa zona; c'è anche quello di Simoni.. per l'anno prossimo ho da fare hub o centrale non cambia niente.
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Il percorso e il file in formato kmz che va scompattato e diventa kml e si legge su Google Earth.
Ha dei limiti a causa del peso; se devi scendere una pista da sci con pendenze dove chi va a piedi scende in diagonale è meglio andare piano.. sui sassi in discesa prendi botte sulla ruota pesante e i raggi si allentano. In salita, o meglio sulle salite da strade militari, l'hub si è comportato bene: ho usato una configurazione regolare con la batteria da 48 v e ho parzializato a 5 ah; la bici è sempre andata su con la corona da 32 ad una velocità variabile dagli 8 ai 12 km ora e la batteria da 685 wh può fare 2.000 km di dislivello tirando su i miei 80 kg. Una persona più allenata di me può usare rapporti più lunghi e consumare meno.
Bel giro, bellissime immagini! Un bel grazie per l'opportunità che, con i Vostri report conosco l'Italia i suoi paesaggi e le vostre esperienze. Complimenti!
Li guardo quasi sempre tutti (quando li trovo), con immenso piacere!
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Che bei posti lassù... da venirti a trovare e ricambiare la tua visita estiva nel Lazio! Certo, meglio d'estate, qui dalle parti della città eterna c'è la famosa "ottobrata romana" ed il tempo è spesso e volentieri ancora quasi estivo
Adriano Gecchelin ha scritto: Se su questo forum si creasse la stessa sezione adatta alle bipa (...) e questi fossero magari divisi per regioni la cosa sarebbe utile per tutti e potrebbero rimanere per lungo tempo.
La pensavo come te e come sai questa sezione me la sono creata da solo col mio umile sitarello dove le escursioni caricate sono tutte geolocalizzate su mappa interattiva (ovviamente il tutto è stato realizzato chiedendo permesso ai nostri amici admin ) Devo ricominciare a ripescare e ad inserire un poco di escursioni storiche, ce ne sono di davvero belle quanto alla tua ultima, bellissima come sempre, è già in prima pagina
Ultima uscita della serie, questa volta in compagnia della consorte e con sveglia all'alba
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Claudia è in forma smagliante e impone subito il suo solito ritmo da paura.. 6 km all'ora sono difficili da tenere per lungo tempo, solo lei, con la sua cadenza da 35 pedalate al minuto in modalità tour ci riesce..
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Ma io la conosco bene, lenta ma inesorabile, arriverà in vetta consumando solo una tacca per 750 mt di dislivello..
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Le bipa, diverse nella tecnica ma non nella loro funzione, sono parcheggiate insieme e insieme attraggono la curiosità dei presenti sul Rifugio a quota 1691..
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Il luogo è pieno di cimeli e reperti della prima guerra mondiale, ma non mi interessa parlare di quella guerra, la terza è iniziata nel settembre del 2008 e la stiamo perdendo.. iniziamo la discesa costeggiando le cime e le trincee prima prendendo una comoda via che poi si restringe..
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Lungo la discesa si vedono i danni provocati dall'acqua che è scesa in abbondanza per tutta l'estate..
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Il Novegno è un monte ripido, si innalza fino a quasi 1.700 metri partendo dai 200 di Schio..
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La discesa prosegue sempre alla devastante velocità di 6 km all'ora
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Vicino alle macchine pascola questo esemplare di mucca capellona.. in effetti non so cosa sia ma io non so tante cose.. una volta confusi il sedano con il prezzemolo e mio padre si chiese perché aveva fatto tanti sacrifici per far studiare il figlio
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una cosa solo so: ho voluto la bipa e adesso pedalo..
Un saluto a tutti.
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In allegato percorso (20 km circa) e file kml visibile con Google Earth
La capellona è una vacca delle Highlander,una razza bovina originaria dalla Scozia.Il suo aspetto buffo che le dà la frangettona ha attirato la mia attenzione fra tante foto di animali che guardavo tempo fa e mi è venuta la curiosità di scoprire... chi fosse! In realtà la frangettona le tiene lontani gli insetti dagli occhi e il folto pelo la rende molto resistente alle basse temperature. Quella sua aria " tranquilla " sarà dovuta forse alla certezza che il suo nome le dà: di essere... immortale!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ci voleva la naturalista Ibla, qui su Jb... altrimenti chi avrebbe riconosciuto i miei gruccioni di Guadagnolo (qui), o il nibbio del Lago di Canterno (qui) ed ora la tua vacca capellona delle Highlander (grazie Ibla)
Complimenti ad Adriano e consorte, bellissimo giro, pedalato a ritmi che permettono di gustare appieno le tante bellezze che hai intorno casa Il mio ultimo giro, nonostante una media in movimento di circa 20 Kmh e picchi di oltre 50Kmh considerando soste, visite, fotografie ecc.ecc. ha raggiunto la ragguardevole media di ben 10 Kmh!
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Giusto Angy, l'ho definita "lenta ma innarestabile" e cosi è sempre stata; abbiamo fatto un tratto anche scommesso e io sono caduto (da fermo) mentre lei no, era già scesa dalla bipa e la portava a mano
Il capellone invece quaggiù sta proprio bene! Il frangettone gli brilla sotto il sole anche d'inverno!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ritorno a Cold Mountain
Inserito il - 05/07/2014 : 23:48:53
ed hai anche la costanza e l'intelligenza di andarteli a gustare mentre la grande massa è in fila nei centri commerciali a valle per l'inizio dei saldi!
Monte Verena.kmz
