L’ho fotografata in un centro storico perché, come vedremo, è il suo territorio ideale
Ci ho percorso circa 300km
IN BREVE
Il telaio, tutto in alluminio, è robusto e le cerniere non introducono flessioni ne giochi Lo sterzo è preciso e non ci si accorge che sia pieghevole Lo scavalco è basso, ma non abbastanza per consentirne l’uso a chi ha problemi di articolazioni Il telaio ha la giusta elasticità per non svirgolare, ma senza essere troppo rigido sulle sconnessioni Il peso complessivo di questa bipa è fra i più bassi finora incontrati ed è il più basso per bipa con ruote da 20” : 15.8kg senza batteria e 18.2 kg con la batteria a bordo
Il cannotto sella è ammortizzato con ammo coassiale: funziona molto bene e, insieme alla giusta elasticità del telaio, consente di viaggiare confortevolmente anche sugli sconnessi fondi cittadini La posizione in sella è a busto verticale o leggermente inclinato in avanti
Il cambio è uno Shimano Altus a 7 rapporti del tipo a deragliatore; preciso e veloce: non ha mai dato il minimo problema Il comando del cambio – Sunrace M30 – è del tipo a doppia levetta; comodo e morbido nelle scalate, più duro e scomodo nel salire di rapporto; le levette risultano un po’ lontane per la presenza del comando a pollice per la camminata assistita Il range dei rapporti è buono sia in piano che in salita
La stabilità in marcia è buon: fino a 45km/h si ha una buona sensazione di controllo La marcia senza mani è del tutto stabile e non si innescano oscillazioni: è forse la prima pieghevole che mi consente di farlo
I pneumatici sono da 20” x 1.50” (40-406) ed hanno la zona centrale liscia per una maggiore scorrevolezza Il cavalletto è monopiede, sufficientemente stabile L’assemblaggio è curato
L’impianto frenante è realizzato con dei buoni V-brake della Tektro, potenti, ben modulabili e con leve morbide da azionare Lo spazio di frenata si è rivelato breve: 3.20m dai consueti 25km/h; attenzione però al ribaltamento Nelle discese lunghe non ci sono precoci surriscaldamenti
Per la piegatura ho impiegato 26 secondi e 34 per riaprirla; la manovra non presenta alcuna difficoltà Non ci sono bloccaggi per tenerla piegata: meglio portare con se una corda elastica Da piegata non può marciare sulle sue stesse ruote Il trasporto da piegata non è troppo agevole per la mancanza di punti di presa predisposti: meglio farla viaggiare il più possibile sulle sue ruote e poi piegarla solo all’ultimo
La centralina è alloggiata in un apposito contenitore rigido - e ben protetto - nella zona del movimento centrale Ha la caratteristica che non lavora in tensione, come la maggior parte dei modelli in commercio con sensore di rotazione, ma in corrente
La E-Light è dotata di una batteria al litio da 36V 9Ah 325Wh alloggiata in una sacca floscia e agganciata con cinghioli alla sella e al tubo sella; non è dotata ne di chiave ne di interruttore: per isolarla dalla bipa basta staccare il connettore Il peso è di soli 2.37 chili e la maniglia per il trasporto è morbida, ma la manovra di sgancio è un po’ macchinosa Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola e ricarica la batteria completamente scarica in 4 ore e 50 minuti
Il cruscottino è a cristalli liquidi retroilluminati ed ha i pulsanti per le varie funzioni E’ ben visibile anche in pieno sole, ma si formano molti fastidiosi riflessi sul suo trasparente Di notte la retroilluminazione è gradevole e consente una facile lettura Vengono indicate la velocità, i chilometri parziali e totali, la carica della batteria, il livello di assistenza impostato e la potenza inviata al motore Una serie di simboli si attivano per la diagnostica Sul cruscottino sono presenti tre pulsanti: sono facilmente raggiungibili col pollice sinistro senza muovere la mano dal manubrio ma non sono retroilluminati (e sono un po’ “duri” da azionare); con i guanti si premono con facilità Sul lato destro del manubrio è presente un “manettino a pollice” che attiva molto comodamente la camminata assistita
Il motore è un piccolo e robusto hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored E’ vigoroso senza però mai diventare brutale In marcia il rumore è molto lieve; in salita si percepisce ma è molto lontano dal diventare fastidioso
Il cablaggio è esterno ma ordinato e sufficientemente protetto; il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona
La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato I livelli di assistenza sono ottimamente 5 più lo “zero” che disattiva il motore, ma che tiene attivo il cruscottino e la luce anteriore; non c’è modulazione della potenza in funzione della velocità di rotazone dei pedali Normalmente le centraline variano la tensione di alimentazione in funzione del livello impostato: in questo modo il motore raggiunge velocità massime diverse Qui, invece, la centralina comanda il motore “in corrente” cioè tende a mantenere costante la corrente inviata al motore L’intensità di tale corrente è regolata appunto dai vari livelli La conseguenza di questo funzionamento è che si può raggiungere la velocità massima (24km/h) con qualsiasi livello impostato, ma a prezzo di uno sforzo muscolare crescente In pratica: abbbassando il livello di asssitenza è come avere un motore via via meno potente Questo sistema di regolazione consente un uso ottimale per chi è un po’ sportivo: spingendo di più si ha un sensibile aumento della velocità ed è perciò “allenante” perché si è portati a spingere sui pedali per avere più velocità e più autonomia Ma rimane comunque la possibilità di viaggiare con sforzi applicati ai pedali molto bassi se non si ha voglia di sudare; si può arrivare alla “pedalata simbolica” ma si viaggia un po’ lentamente L’avvio dell’assistenza avviene dopo 120° di pedalata, pari a 0.93m in prima marcia; non è un valore da record ma la E-Light risulta comunque pronta nelle ripartenze La corrente di spunto è determinata dal livello di assistenza impostato: ai livelli più bassi l spinta non è forte ma si guadagna in autonomia e in durata della batteria Il tempo per percorrere 50m da fermo a batteria ben carica è risultato di 10.48” e la velocità di uscita è 23.6 km/h: un buon tempo che dimostra la dinamicità di questo modello
La E-Light ha piccole dimensioni e grande agilità; il motore è brillante; la guida urbana ne risulta piacevole e scattante La manovrabilità è eccellente e si guida con precisione: ci si muove agevolmente nello slalom cittadino La docilità del motore consente bene le manovre in spazi ristretti Smanettando un po’ sui livelli si trova la giusta andatura perché, come detto, questa bipa tende a raggiungere sempre il massimo della velocità Però se si impostano livelli bassi di assistenza le partenze diventano pigre
Il confort di marcia è molto buono e rimane buono anche sul pavè; sui fondi sconnessi si sente il manubrio vibrare ma la sella non trasmette sollecitazioni fastidiose
In salita la E-Light, con il suo controllo del motore in corrente e non in tensione, ha due anime a seconda del tipo di ciclista che la cavalca Il “classico” cavalcavia al 4% viene superato anche con “pedalata simbolica” a poco più di 17km/h La ripartenza non richiede sforzo Sopra al 5-6% occorre applicare uno sforzo sensibile per evitare interventi della protezione della centralina, ma se si è disposti a sudare un po’ si possono affrontare pendenze anche impegnative e a buona velocità Sul 27%, se non si spinge molto vigorosamente sui pedali, non sale
La “camminata assistita” si attiva tramite la comodissima levetta a pollice sul lato destro del manubrio L’attivazione è immediata e lo stop lo è altrettanto In piano ha la giusta velocità di una camminata tranquilla (3.2 km/h); sul 12% sale anche con una borsa appesa al manubrio; sul 27% sale e riparte ma solo senza carichi a bordo
Autonomia: ho eseguito la prima prova col livello massimo di assistenza (il 5.o) e applicando i consueti 70W muscolari ai pedali; ho viaggiato a 21km/h che non è una velocità elevata ma sufficiente per gli spostamenti urbani o le gite tranquille; l’autonomia utile risulta di 42km e totale di 51km a 20°C: ottimo risultato Nella seconda prova ho utilizzato il livello 2 sempre con 70W muscolari; la velocità è rimasta invariata ma si allungano le fasi di accelerazione A 20°C si ha una autonomia utile di 56km e totale di 65km; il consumo risulta appena 5.0Wh/km Da ultima ho eseguito una prova applicando circa 90W ai pedali e utilizzando il livello più basso di assistenza (liv1) E’ una potenza muscolare paragonabile a quella necessaria sulle bipa con sensore di sforzo e si inizia a “traspirare” Di nuovo abbiamo una velocità di crociera di 21km/h ma nelle fasi di accelerazione bisogna impegnarsi di più per raggiungere tale velocità in tempi ragionevoli A 20°C si ottiene una autonomia utile di 77km e totale di 80 km : valori decisamente elevati per una batteria da 9 amperora (corrispondono a 4wh/km) Anche qui emerge la doppia personalità a seconda se la si utilizza con sforzi muscolari modesti o se si aggiunge un certo contributo
La marcia in coppia non è particolarmente agevole per il tipo di regolazione della potenza inviata al motore
Sugli sterrati leggeri si comporta egregiamente: il confort rimane buono e la guidabilità è ottima L’ottima modulabilità dei freni consente di evitare slittamenti La regolazione della velocità non è invece particolarmente agevole e bisogna interrompere la pedalata per evitare di prendere troppa velocità
Telai corti e pieghevoli sono la soluzione ottimale per il trasporto in treno, ma qui si ha in più il peso contenuto Il sollevamento è agevole e la bipa è molto equilibrata. Sulla scala si porta facilmente ma nel punto di presa passa il cavetto del freno posteriore e, a mano nuda, tende a dar fastidio La E-Light è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti
La potenza necessaria per viaggiare solo muscolarmente è risultata particolarmente contenuta : circa 90 W a 18km/h; non si fa fatica a tornare a casa se siamo rimasti a secco con la batteria Anche i rapporti del cambio sono adeguati ad una marcia solo muscolare (anche in lieve salita)
La luce anteriore (Spanninga Kendo) è alimentata dalla batteria principale e si attiva con i pulsanti a manubrio; produce un fascio luminoso buono e largo A batteria troppo scarica per alimentare il motore, si ha ancora il tempo di percorrere parecchi chilometri con la luce accesa Il fanale posteriore, a led rossi, è alimentato da due pile AAA anche ricaricabili (ma la loro sostituzione richiede l’uso di un cacciavitino) ed ha anche il funzionamento automatico: si attiva se si è in movimento e c’è poca luce Il fanale posteriore è dotato di catadiottro omologato ed è ben visibile anche lateralmente La visibilità laterale della bipa, quando illuminata dai fari delle auto, è ottimale
Non è dotata di antifurti di serie Nemmeno la batteria ha una serratura Sul telaio è bulinato il numero di matricola, per l’identificazione in caso di furto Ma ribasdisco che le bipa pieghevoli hanno un “antifurto intrinseco” nella possibilità di portarsele in casa o in ufficio, piegate e riposte in qualche ripostiglio
Non viene fornita con accessori di serie Sono poi applicabili i normali accessori per bici, fornibili anche direttamente dal Costruttore Sono presenti le predisposizioni per ancorare un eventuale portapacchi posteriore
La E-Light è certificata per le vigenti normative: EN15194 (EPAC) EN15764 (bici turismo) e EMC (compatibilità elettromagnetica)
La garanzia è di 2 anni per l’intera bipa La batteria è garantita per 1 anno
Il prezzo di listino è 1590 € al momento della prova
Ecco la consueta SCHEDA con riassunte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio, tutto in alluminio, è robusto e le cerniere non introducono flessioni ne giochi Lo sterzo è preciso e non ci si accorge che sia pieghevole Lo scavalco è basso, ma non abbastanza per consentirne l’uso a chi ha problemi di articolazioni
Il telaio corto e ben legato consente manovre assai agili; ha la giusta elasticità per non svirgolare ma senza essere troppo rigido sulle sconnessioni Il peso complessivo di questa bipa è fra i più bassi finora incontrati ed è il più basso per bipa con ruote da 20” La bilancia ha segnato 15.8kg senza batteria e 18.2 kg con la batteria a bordo Per dirla francamente, dalle anticipazioni ci si aspettava un peso ancora inferiore, ma le esigenze di robustezza del prodotto di serie lo hanno innalzato
La sella – SR Freeway - è imbottita e dotata di scavo: confortevole anche su fondi sconnessi
Il cannotto è ammortizzato (ammo coassiale) ed è regolabile; funziona molto bene e, insieme alla giusta elasticità del telaio, consente di viaggiare confortevolmente anche sugli sconnessi fondi cittadini
La regolazione dell’altezza della sella è di tipo rapido e l’inclinazione è regolabile finemente
La posizione in sella è a busto verticale o leggermente inclinato in avanti
Il manubrio è a forma quasi dritta, necessaria per ridurre l’ingombro quando viene piegato, è robusto comodo e ben manovrabile
La regolazione è di tipo rapido e c’è la scanalatura antirotazione; la serie sterzo è di tipo a cuscinetto integrato; nella foto si vede anche il robusto giunto per la piegatura
Il cambio è uno Shimano Altus a 7 rapporti del tipo a deragliatore
Ha sempre lavorato in modo preciso e veloce e non ha mai dato il minimo problema
Il comando del cambio – Sunrace M30 – è del tipo a doppia levetta; comodo e morbido nelle scalate, più duro e scomodo nel salire di rapporto; le levette risultano un po’ lontane per la presenza del comando a pollice per la camminata assistita
L’indicatore è ben visibile anche se occorre farci l’abitudine perché è piuttosto piccolo e non ha le tacche per ogni marcia; col buio risulta invisibile (ma quando si decideranno a fare le scritte fosforescenti?)
Il range dei rapporti è buono sia in piano che in salita: a 25 km/h richiede 70 ped/min (ma la velocità tipica di questo modello è più bassa) In salita si può viaggiare a 8.4 km/h con una cadenza ancora di buon rendimento (50 ped/min)
Lo smontaggio di entrambe le ruote richiede l’uso di una chiave : da 14mm per l’anteriore e da 18 per la posteriore
La ruota posteriore richiede anche il distacco del connettore motore
La stabilità in marcia è buona; sono arrivato a 48.3km/h ma ero forse oltre il suo limite; fino a 45km/h si ha una buona sensazione di controllo La marcia senza mani è del tutto stabile e non si innescano oscillazioni: è forse la prima pieghevole che mi consente di farlo; ma attenzione che la reattività elevata introdotta dal telaio corto rende un po’ azzardata questa manovra
Italwin E-Light - marcia senza mani
I pneumatici sono da 20” x 1.50” (40-406) ed hanno la zona centrale liscia per una maggiore scorrevolezza
La pressione di esercizio può essere regolata fra 2.8 e 4.6 bar per privilegiare il confort oppure la scorrevolezza La valvola è di tipo automobilistico (Schrader)
I parafanghi sono di una plastica morbida e molto resistente: non soffrono minimamente se vengono maltrattati nelle operazioni di stivaggio da piegata
Il cavalletto è un monopiede regolabile: è robusto e adatto al peso di questa bipa Non consente la rotazione completa del pedale
La E-Light non è dotata di portapacchi di serie ma sono presenti gli attacchi sul telaio
Le pedivelle sono in robusta lega e sono lunghe 170mm I pedali sono ripiegabili (comodi anche per non farsi lividi sulle caviglie quando si accompagna la bipa a piedi)
Il campanello è integrato nella leva del freno sinistro così non ruba spazio sul manubrio ed è facilmente usabile con l’indice
ha un bel suono che non irrita i pedoni ma che si fa identificare facilmente (per farsi sentire dalle automobili, tutte belle chiuse e isonorizzate occorrerebbero … le trombe del Giudizio)
Italwin E-Light - campanello
La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è curato
IMPIANTO FRENANTE
L’impianto frenante è realizzato con dei buoni V-brake della Tektro, potenti e ben modulabili Questo il freno anteriore
e qui quello posteriore
Le leve sono molto morbide e comode da azionare
Lo spazio di frenata si è rivelato breve: 3.20m dai consueti 25km/h La ruota posteriore si blocca ma la bipa non perde stabilitàin modo pericoloso; attenzione però al ribaltamento Il peso della batteria, che è posta in alto, si fa sentire
Italwin E-Light - frenata
Nelle discese lunghe non ci sono precoci surriscaldamenti
Il cut-off è presente solo sulla leva di sinistra (cioè sul freno anteriore)
RIPIEGABILITA’
Il filmato che segue illustra la manovra di piegatura: ho impiegato 26 secondi per piegarla e 34 per riaprirla La manovra non presenta alcuna difficoltà (sono io che nonostante le centinaia di piegature fatte con tutti i modelli e con la mia bipa stessa, ancora mi sbaglio)
Italwin E-Light - piegatura
La presenza della batteria , impedisce alla sella di rientrare completamente; ma se si vuole ridurre tale ingombro è assai agevole staccare il connettore della batteria e sfilare del tutto il cannotto riponendolo dove è più comodo
Non ci sono bloccaggi per tenerla piegata: meglio portare con se una corda elastica Da piegata non può marciare sulle sue stesse ruote Il trasporto da piegata non è troppo agevole per la mancanza di punti di presa predisposti: meglio farla viaggiare il più possibile sulle sue ruote e poi piegarla solo all’ultimo
Da piegata risulta compatta e di forma regolare
L’ingombro da piegata è di 40 x 85 x h74 centimetri
Lo snodo anteriore ha lo sblocco rapido a leva ed dotato di blocco di sicurezza (c’è un pulsante che bisogna far scorrere verso l’alto)
La cerniera è robusta e, come già detto, priva di giochi avvertibili
Lo snodo centrale ha, anch’esso, lo sblocco rapido a leva con nottolino di sicurezza
Anche questo è robusto e non introduce giochi o rumori
Passiamo alla PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
La centralina è alloggiata in un apposito contenitore rigido nella zona del movimento centrale E’ in una zona ben protettada urti e cadute e molto facilmente accessibile
Vedremo meglio più avanti che non lavora in tensione, come la maggior parte dei modelli in commercio con sensore di rotazione, ma in corrente
La centralina si spegne automaticamente dopo 5 minuti esatti
BATTERIA
La E-Light è dotata di una batteria al litio da 36V 9Ah 325Wh alloggiata in una sacca floscia e agganciata con cinghioli alla sella e al tubo sella
Non è dotata ne di chiave ne di interruttore: per isolarla dalla bipa basta staccare il connettore Attenzione se si lascia parcheggiata la bipa perché non è possibile proteggere la batteria dal furto Non ha nemmeno l’indicatore di carica che è presente solo sul display del cruscottino
Lo sgancio dalla bipa è una manovra facile ma macchinosa: bisogna staccare quattro cinghioli (due hanno il velcro e due un aggancio rapido) e bisogna staccare il connettore: più scomodo di quelle con contenitore rigido e slitta di fissaggio Il trasporto è invece assai facile e confortevole: il peso è di soli 2.37 chili e la maniglia è morbida
La batteria è collegata alla centralina con un cavetto e un connettore
La ricarica può avvenire a batteria montata o sganciata tramite un altro cavetto con connettore
(è impossibile scambiare erroneamente il connettore di potenza con quello di ricarica perché sono completamente diversi e uno non entra nell’altro)
La batteria, all’interno della sua sacca, è realizzata col classico pacco fasciato con termorestringente che ingloba anche il circuito BMS
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola Pesa 590g compresi i cavi e ricarica la batteria completamente scarica in 4 ore e 50 minuti La dimensione del caricabatteria è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Il cruscottino è a cristalli liquidi retroilluminati con i pulsanti per le varie funzioni
E’ ben visibile anche in pieno sole, ma si formano molti fastidiosi riflessi sul suo trasparente: bisogna un po’ trafficare per trovare la posizione giusta Di notte la retroilluminazione è gradevole e consente una facile lettura
Sul lato destro del manubrio è presente un “manettino a pollice” che attiva molto comodamente la camminata assistita
Le grosse cifre in alto a sinistra indicano la velocità istantanea Sotto, più piccola, l’indicazione dei chilometri percorsi (odo o trip); la selezione fra questi due valori avviene in modo inconsueto premendo tre volte in rapida successione una delle due frecce per il cambio di livello di assistenza; mi è capitato di voler passare dal primo livello al terzo all’inizio di una salita … e di aver ottenuto solo di vedere quanti chilometri avevo fatto: perciò consiglio di cambiare il livello con calma e in anticipo !
C’è poi la usuale barra (a 5 segmenti) che indica lo stato di carica; come di consueto è una indicazione voltmetrica mediata per evitare che cambi appena cambia l’assorbimento del motore, ma non ci si può fare cieco affidamento per stabilire l’autonomia residua; meglio affidarsi all’esperienza in base ai chilometri già percorsi
Una ulteriore barra indica il livello di assistenza selezionato (c’è anche lo Zero cioè assistenza disattivata ma luci e cruscottino attivi)
E c’è un’ultima barra che indica l’assorbimento del motore : utile soprattutto in salite leggere per capire quanto si sta chiedendo al motore (sulle salite più dure … si chiede sempre il massimo)
Una serie di simboli si attivano per la diagnostica; una utile funzione è quella che indica l’intervento del cut-off del freno per una diagnosi immediata di eventuali malfunzionamenti Viene segnalata anche, con un apposito simbolo, l’accensione della luce anteriore (quella posteriore è alimentata da pile indipendenti)
Sul cruscottino sono presenti tre pulsanti allineati verticalmente e posti a sinistra del cruscottino: sono facilmente raggiungibili col pollice sinistro senza muovere la mano dal manubrio; di notte non sono retroilluminati ma si riconoscono facilmente per via della loro generosa dimensione (anche se sono un po’ “duri” da azionare) Anche con i guanti si premono con facilità
Il pulsante superiore accende e spegne la centralina I due più sotto cambiano il livello di assistenza Varie combinazioni di questi tasti e dei tempi per cui vengono premuti attivano la luce (e la contemporanea retroilluminazione) e resettano il Trip; opportune combinazioni permettono di entrare nella modifica dei parametri…. ma niente illusioni: non si può portare la velocità oltre i limiti di legge
MOTORE
E’ un piccolo e robusto hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless e sensored
Come vedremo poi, il motore è alimentato “in corrente” e non “in tensione” ; questo significa che ai livelli più bassi di assistenza la sua spinta viene imbrigliata dalla centralina; ma al 4.o e 5.o livello diventa vigoroso, senza però mai diventare brutale In marcia il rumore è molto lieve; in salita si percepisce ma è molto lontano dal diventare fastidioso
Italwin E-Light - rumore in marcia
Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
Il cablaggio nella zona manubrio è molto ordinato e racchiuso in una intelligente guaina dotata di una cerniera-lampo per tutta la sua lunghezza: facilissimo aprirla per eventuali manutenzioni ai cavi; non crea problemi nella piegatura
I cavi poi si graggruppano e raggiungono la zona della centralina viaggiando esternamente al telaio E’ una soluzione che evita danni nella piegatura ma non particolarmente bella da vedere
Anche nella parte inferiore i cavi sono visibili ma non sono messi in pericolo dalla piegatura e dal trasporto
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta ma facile da raggiungere per eventuali manutenzioni (non è dotato di spia di funzionamento)
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato I livelli di assistenza sono ottimamente 5 più lo “zero” che disattiva il motore, ma che tiene attivo il cruscottino e la luce anteriore Non c’è modulazione del valore di assistenza in funzione della velocità di rotazone dei pedali
E’ presente il pulsante “camminata assistita” ma non ne viene autorizzato l’utilizzo come “soft-start”( perciò non si dovrebbbe usarlo stando in sella)
Normalmente le centraline variano la tensione di alimentazione in funzione del livello impostato: in questo modo il motore raggiunge velocità massime diverse Qui, invece, la centralina comanda il motore “in corrente” cioè tende a mantenere costante la corrente inviata al motore L’intensità di tale corrente è regolata appunto dai vari livelli La conseguenza di questo funzionamento è che si può raggiungere la velocità massima con qualsiasi livello impostato Ma poiché la tensione della batteria è fissa, ai vari livelli varia la potenza massima In pratica: cambiando livello è come avere un motore via via meno potente La velocità massima è regolata dal cut-off tachimetrico Segue la tabellina con le velocità a vuoto e su strada
Come si vede si potrebbero raggiungere i 24km/h con ogni livello di assistenza ma a prezzo di uno sforzo muscolare crescente Questo sistema di regolazione consente un uso ottimale per chi è un po’ sportivo: spingendo di più si ha un sensibile aumento della velocità E’ perciò “allenante” perché si è portati a spingere sui pedali per avere più velocità e più autonomia Ma questa logica di funzionamento non pregiudica la possibilità di viaggiare con sforzi applicati ai pedali molto bassi se non si ha voglia di sudare E’ possibile anche la “pedalata simbolica” cioè si può viaggiare anche solo facendo girare lentamente i pedali (ma si viaggia un po’ lentamente)
I valori di velocità non sono elevati, ma è una scelta costruttiva perché questa bipa è pensata per un uso tipicamente urbano dove il traffico o i pedoni sulle eventuali ciclabili non consentono comunque velocità elevate
Velocità minima: su strada piana non si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, a meno di15 km/h
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
Italwin E-Light - avvio assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore è sufficiente accendere la centralina dal cruscottino, selezionare il livello di assistenza desiderato e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 120° di pedalata, cioè 0.33 giri di pedale pari a 0.93m in prima marcia; non è un valore da record ma la E-Light risulta comunque pronta nelle ripartenze La corrente di spunto è determinata dal livello di assistenza impostato: ai livelli più bassi … la batteria ringrazia sentitamente (e ci ricambia con una autonomia e una durata maggiori)
Per mantenere attiva l’assistenza è sufficiente una cadenza di pedalata anche molto lenta Il riattacco del motore, dopo un rallentamento della pedalata, è veloce (vedi filmato al paragrafo precedente)
Italwin E-Light - avvio assistenza su strada
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo (valore normale) Agendo sulla leva del freno di sinistra, l’assistenza si interrompe immediatamente
ACCELERAZIONE
Ecco l’abituale grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo a batteria ben carica è risultato di 10.48” e la velocità di uscita è 23.6 km/h: un buon tempo che dimostra la dinamicità di questo modello In 30 metri si è già praaticamente al massimo
NEL TRAFFICO
La E-Light ha piccole dimensioni e grande agilità; il motore è brillante; la guida urbana ne risulta piacevole e scattante La manovrabilità è eccellente e si guida con precisione: ci si muove agevolmente nello slalom cittadino La frenata è potente e molto ben modulabile … e ci da un buon senso di sicurezza Ma attenzione nelle frenate di panico perché si rischia di ribaltarsi in avanti La docilità del motore consente bene le manovre in spazi ristretti Smanettando un po’ sui livelli si trova la giusta andatura perché, come detto, questa bipa tende a raggiungere sempre il massimo della velocità Però se si impostano livelli bassi di assistenza le partenze diventano pigre
Il confort di marcia è molto buono e rimane buono anche sul pavè; la combinazione di ammo sulla sella e telaio giustamente elastico è azzeccata; sui fondi sconnessi si sente il manubrio vibrare ma la sella non trasmette sollecitazioni fastidiose
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
La E-Light, con il suo controllo del motore in corrente e non in tensione, ha due anime a seconda del tipo di ciclista che la cavalca
Se si usa in modo rilassato senza spingere molto sui pedali si possono affrontare salite fino al 5-6% Il “classico” cavalcavia al 4% viene superato anche con “pedalata simbolica” cioè facendo semplicemente girare i pedali a zero sforzo Ecco qui il filmato
Italwin E-Light - cavalcavia 4 %
Si sale a poco più di 17km/h con una marcia … a scelta … tanto si fanno solo girare i pedali Anche la ripartenza richiede, in 1.a, solo una decina di chili applicati al pedale, ma se proprio si vuole andare al risparmio di fatica, si può utilizzare la levetta della camminata assistita e si riparte a zero sforzo
Quando la salita diventa più dura e si persiste con un basso contributo muscolare, la centralina (che come mi hanno detto in Italwin non è stata tarata per potenze di picco elevate) taglia l’alimentazione per preservare la durata negli anni della batteria Nel filmato seguente sono salito sul 10% con 90W applicati ai pedali (perciò con uno sforzo ancora basso) Sono salito a quasi 11km/h ma si sentono bene gli interventi della centralina che tagliano la potenza al motore Niente da fare: il 10% è già oltre i limiti di questo modo di utilizzo
…. ma …….
se invece si applica uno sforzo maggiore, la E-Light cambia faccia e ci porta in vetta veloci e senza la minima interruzione nell’assistenza Nella prova sono salito applicando ai pedali circa 120W : la velocità è schizzata a 14.4km/h e non ci sono più state interruzioni nell’assistenza (ma mi è venuto il fiatone)
Ecco il filmato
Italwin E-Light - salita 10 %
La ripartenza richiede una accettabilissima spinta di 23kg (ma niente levetta della camminata assistita perché non è abbastanza potente da aiutare in modo significativo… e alla Italwin non vogliono che si usi per questo scopo)
Sul 17%, sempre per non avere interventi della centralina, si sale con 130W applicati ai pedali a 11.5km/h La ripartenza comincia a richiedere un certo sforzo, ma ancora ben sostenibile: 40kg
Sul 27%, a meno di non impegnarsi molto con i muscoli, non sale (e ovviamente non riparte)
Italwin E-Light - rampa al 27%
Qui c’è la tabellina con i vari sforzi e le varie velocità
Riassumendo: se si vuol “farsi portare” dal motore si superano agevolmente i cavalcavia e le salite leggere
Ma se si è un po’ sportivi (e non ci crea problemi un po’ di sudore) si sale anche su pendenze sensibili ad ottima velocità
CAMMINATA ASSISTITA
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite la comodissima levetta a pollice sul lato destro del manubrio L’attivazione è immediata e lo stop lo è altrettanto
In piano ha la giusta velocità per assecondare la camminata senza far correre (3.2 km/h) E’ la giusta andatura per portare la bipa nelle zone pedonali dei centri storici dove spesso è proibito anche stare in sella (qui dalle mie parti – Verona – ci sono alcune vie del passeggio con questa limitazione e la stessa cosa avviene nel centro di molti paesi del Lago di Garda)
Sul 12% sale anche con una borsa appesa al manubrio Ed è abbastanza potente da riuscire a superare i cordoli (con un piccolissimo aiuto) Sul 27% sale e riparte ma non ha la forza di trainarci o di far salire carichi : si limita a portar su se stessa
Italwin E-Light - camminata assistita
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Ho eseguito le prove sul consueto percorso urbano-extraurbano con qualche cavalcavia ma senza salite significative Ricordo che la batteria è da 9Ah 325Wh
Anche nelle prove di autonomia si è evidenziata la doppia anima di questa bipa a seconda che si sia tranquilli o sportivi
Ho eseguito la prima prova col livello massimo di assistenza (il 5.o) e applicando i consueti 70W muscolari ai pedali La velocità di marcia non è elevata: 21 km/h , ma è buona per muoversi in città con i pedoni o il traffico congestionato In questa modalità ho percorso quasi 45km con una autonomia utile di 37 Dato che la temperatura ambiente era di 11°C, riporto il valore a 20°C e ottengo una autonomia utile di 42km e totale di 51km Considerando che la batteria non ha una elevata capacità, è un ottimo risultato che corrisponde ad un consumo di 6.37Wh/km
Ho fatto una seconda prova sempre con 70W muscolari ma questa volta a livello di assistenza 2 Come detto, la velocità (sia massima che di crociera) rimane invariata – 21km/h - ma si allungano le fasi di accelerazione perché, abbassando il livello di assistenza, è come passare ad un motore meno potente E per questo l’autonomia si allunga: quasi 56km totali di cui 48 utili Riportando il risultato, ottenuto a 10°C, a quanto si otterrebbe a 20°C si ha una autonomia utile di 56km e totale di 65km; il consumo risulta appena 5.0Wh/km
Da ultima ho eseguito una prova applicando circa 90W ai pedali e utilizzando il livello più basso di assistenza (liv1) E’ una potenza muscolare paragonabile a quella necessaria sulle bipa con sensore di sforzo, perciò si “traspira” , ma la fronte non si imperla di sudore Di nuovo abbiamo una velocità di crociera di 21km/h ma nelle fasi di accelerazione bisogna impegnarsi di più per raggiungere tale velocità in tempi ragionevoli A 10°C ho percorso così 67km utili e 69.5 totali Riportando questi valori a 20°C si ottiene una autonomia utile di 77km e totale di 80 km : valori decisamente elevati per una batteria da 9 amperora che corrispondono ad un consumo di appena 4wh/km
Dalla tabellina delle velocità si vede che si può aumentare lo sforzo fino a portare la bipa a 24km/h – velocità a cui il motore cessa di assistere; ma più sforzo muscolare corrisponde ad un importante aumento dell’autonomia
Ecco: come si diceva emerge anche qui la doppia personalità a seconda se la si utilizza con sforzi muscolari … da lungomare …. o se si aggiunge un certo contributo biomeccanico
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è particolarmente agevole per il tipo di regolazione della potenza inviata al motore Ma i cinque livelli su cui si può regolare vengono in aiuto
MARCIA SU FONDI STERRATI
Non è certo la bipa adatta ad andare sui sentieri rocciosi di montagna ! Ma sugli sterrati leggeri si comporta egregiamente: il confort rimane buono e la guidabilità è ottima L’ottima modulabilità dei freni consente di evitare slittamenti La regolazione della velocità non è invece particolarmente agevole e bisogna interrompere la pedalata per evitare di prendere troppa velocità Se si incontra un tratto sterrato non viene assolutamente voglia di fare un lungo giro per evitarlo
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
Ed eccoci al punto di forza delle pieghevoli !
Telai corti e pieghevoli sono la soluzione ottimale per il trasporto in treno, ma qui si aggiunge il peso contenuto (appena sopra ai 18kg); non ha la leggerezza … di una bici da corsa in carbonio, ma lo sforzo per portarla a bordo treno è contenuto Il sollevamento è agevole e la bipa è molto equilibrata. Sulla scala si porta facilmente Ma nel punto di presa passa il cavetto del freno posteriore e, a mano nuda, tende a dar fastidio
Italwin E-Light - trasporto su scala
La E-Light è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi : viene considerata come un normale bagaglio Con le ultime disposizioni regolamentarie non è più nemmeno necessario riporla in una sacca, facilitando ulteriormente le manovre di carico e scarico sul vagone
Nella foto seguente è in treno, piegata, e alloggiata sulla piattaforma di salita (mi ha detto il Capotreno di lasciarla lì) In questi casi consiglio di tenerla costantemente d’occhio durante le fermate perché potrebbe esserci qualche … spiritoso … che la porta con se senza autorizzazione Se si deve condurla a mano o portarla su scale, è molto comodo piegare il pedale così non ci si picchia dentro con la gamba Come sempre, consiglio di tenerla aperta il più possibile e piegarla solo quando davvero serve, così si può movimentare molto agevolmente sulle sue ruote Se non c’è molta gente, consiglio di salire in treno con la bipa aperta e piegarla poi nella piattaforma (ma attenti ai Capotreno pignoli)
In un altro caso l’ho sistemata, sempre in treno, nel vano per le carrozzelle dei disabili, piegando solo il manubrio (anche qui con l’autorizzazione del Capotreno e prontissimo a toglierla se fosse salito un disabile)
Ricordarsi di portare con se una corda elastica per poterla o bloccare chiusa o per fissarla a qualche aggancio fisso
Nel bagagliaio della mia Clio III, si trasporta in verticale (togliendo il ripiano “cappelliera”) Ci sta comodamente e avanza spazio per qualche ulteriore bagaglio
Vabbè facciamo la prova nell’ascensore delle Ferrovie … ma è ”vincere facile “ anche se si è in compagnia di un altro “E-Light-biker”
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La ruota motorizzata non è risultata particolarmente scorrevole, ma la potenza necessaria per viaggiare solo muscolarmente è risultata invece particolarmente contenuta : circa 90 W a 18km/h; non si fa fatica a tornare a casa se siamo rimasti a secco con la batteria Anche i rapporti del cambio sono adeguati ad una marcia solo muscolare (anche in lieve salita) Il motore in retromarcia non presenta particolare resistenza
Italwin E-Light - scorrevolezza ruote
Questa è la E-Light senza batteria : non si capisce proprio che è elettrica !
IMPIANTO LUCI
La luce anteriore è alimentata dalla batteria principale e si attiva con i pulsanti a manubrio A batteria troppo scarica per alimentare il motore, si ha ancora il tempo di percorrere parecchi chilometri con la luce accesa Il fanale anteriore (Spanninga Kendo) è monoled e produce un fascio luminoso buono e largo
La sua attivazione è segnalata nel display del cruscottino
Il fanale posteriore, a led rossi, è alimentato da due pile AAA anche ricaricabili (ma la loro sostituzione richiede l’uso di un cacciavitino) Ha tre modi di funzionamento: il primo è … spento; il secondo è acceso a luce fissa; il terzo è “automatico”: un sensore percepisce quando c’è buio e un altro percepisce il movimento: quando entrambi dicono di “si” si accende il fanale E’ un funzionamento molto comodo perché consente di lasciare sempre il fanalino in automatico, sicuri che si accenderàda solo anche se di giorno incontriamo una galleria e senza che ci si debba fermare per attivare la luce quando si fa sera Il fanale posteriore è dotato di catadiottro regolamentare (e omologato) ed è ben visibile anche lateralmente
Come preannunciato, nei pix-test verifico ora anche la visibilità laterale quando la bipa viene illuminata dai fari delle auto: in questo caso è ottimale
ANTIFURTO
La E-Light non è dotata di antifurti di serie Nemmeno la batteria ha una serratura Sul telaio è bulinato il numero di matricola, per l’identificazione in caso di furto
Lo dico anche questa volta: le bipa pieghevoli hanno, però, un “antifurto intrinseco” nella possibilità di portarsele in casa o in ufficio, piegate e riposte in qualche ripostiglio
ACCESSORI
La E-light non viene fornita con accessori di serie
Sono poi applicabili i normali accessori per bici, fornibili anche direttamente dal Costruttore
Non è dotata di portapacchi, ma sul telaio sono presenti le predisposizioni per ancorare quello posteriore
Quando sono andato a restituirla alla Italwin, ho applicato le borse a bisaccia mettendole a cavallo del manubrio Non mi davano fastidio alle ginocchia ed erano assai facilmente asportabili Ho solo dovuto togliere dalla guaina il cavo del freno anteriore che altrimenti si schiacciava e manteneva il freno a contatto del cerchio
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La E-Light è certificata per le vigenti normative: EN15194 (EPAC) EN15764 (bici turismo) e EMC (compatibilità elettromagnetica)
La garanzia è di 2 anni per l’intera bipa La batteria è garantita per 1 anno
Il prezzo di listino è 1590 € al momento della prova, ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Ottima in un uso “multimodale” cioè auto o camper o treno + bipa Un po’ meno adatta, per le dimensioni e il peso (se pur basso), nel trasporto su bus e metro
Ottima per gli spostamenti urbani Non particolarmente adatta al trasporto di bimbi sull’apposito seggiolino che si posizionerebbe in basso, nella zona di aria più inquinata Se si devono portate borse o piccoli bagagli è consigliabile montare un portapacchi sugli attacchi già predisposti
Scomoda per chi non ha prese di corrente vicino al luogo in cui la si ripone a causa della macchinosa manovra di sgancio della batteria
Ottima negli spostamenti urbani per agilità, prontezza e potenza dell’assistenza Sopporta bene i fondi stradali cittadini purtroppo spesso sconnessi
Adatta a gite fuoriporta a velocità “tranquilla” e con pendenze lievi Ma è assai gratificante per chi ama spingere sui pedali ottenendo così autonomie assai lunghe, medie più elevate e capacità di salire su pendenze più consistenti
E se ci si trova a batteria completamente scarica, la marcia muscolare non è impegnativa
Non fa soffrire sugli sterrati leggeri Per il fuoristrada impegnativo è consigliabile passare ad altri modelli, con ruote più grandi
Ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Bella bipetta, veramente bellina! E, come al solito, bellissimo test. Bravo Pix!
Una domanda: Ho visto che anche a te piace fare la prova della scorrevolezza delle ruote. Secondo te Pix, una ruota che scorre bene e a lungo "a vuoto" sarà anche una ruota scorrevole quando avrà il peso sopra "in strada"? E' una domanda che mi faccio da tempo...
"Chi non ride mai non è una persona seria" (F.F.Chopin)
Stefanschen ha scritto: ...... una ruota che scorre bene e a lungo "a vuoto" sarà anche una ruota scorrevole quando avrà il peso sopra "in strada"? E' una domanda che mi faccio da tempo...
Proprio su questa bipa sembra si dimostri il contrario: in effetti sono in forse se continuare a fare questa prova perchè mi pare poco significativa Sembra che la poca scorrevolezza a ruote sollevate sia ininfluente sul bilancio energetico totale; altrettanto una ruota molto scorrevole senza carico potrebbe diventare "dura" col peso che gli grava sopra
Penso proprio che dal prossimo test mi limiterò a fare la prova dinamometrica a 18km/h che mi pare, invece, significativa
Cosa ne dite?
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Grande Pix, professionale al massimo! Io ricordo che con i cuscinetti dei pattini a rotelle (di media-elevata qualità) spesso quelli meno scorrevoli "a vuoto" erano i più veloci, ma forse era per via del grasso interno? (erano "chiusi"), per i cuscinetti ruota vale lo stesso? Questo motore è a ruota libera? se si la prova di scorrevolezza a vuoto dovrebbe dipendere quasi esclusivamente dai cuscinetti o no?
Per esperienza personale mi sento di dire questo: A meno che un cuscinetto non sia danneggiato (e quindi sottoponendolo ad un carico notevole tenda al bloccaggio) qualsiasi tipo di boccola, cuscinetto ad aghi, a sfere, conico, ecc BEN LUBRIFICATO se gira bene senza carico girerà altrettanto bene quando sarà gravato da un peso.
Quanto ai pattini la cosa che dice Pacap può essere vera, ma solo perchè alcuni pattinatori nell'intento di migliorare la scorrevolezza dei cuscinetti toglievano tutto il lubrificante, cosa che li rendeva assai più veloci a vuoto ma che poi con il peso della persona portava ad un forte aumento degli attriti, mentre i cuscinetti lubrificati sembravano duri ma fatti pochi metri si sciolgievano e andavano benissimo.
Per il resto ringrazio come sempre il nostro Pix per l'esaustivo test.
Pix, credo che chi scorre il tuo test per intero così ricco di argomenti che posso essere ottimi spunti di discussioni tecniche sappia anche dare il giusto valore alle varie prove. A me sembra ovvio che la prova della scorrevolezza così fatta è più una prova "simpatica" che ognuno di noi farebbe appena prende in mano una bici!!! Quindi per me la puoi lasciare tranquillamente.
Va detto anche che ad influenzare la scorrevolezza a ruota "libera" è anche il "volano" che ci si crea attorno col cerchio e pneumatico, il loro peso e volume! Inoltre a "frenare" tale prova potrebbero essere anche i paraolio dei cuscinetti che, poichè ancora nuovi, frenano un pò la rotazione.
Sergio, a riguardo dei cuscinetti dei pattini a rotelle: so che ci sono anche cuscinetti che lavorano a secco, senza lubrificante. Credo che siano scelte costruttive rivolte anche all'uso e alla durata che si vuole fare col cuscinetto stesso.
- Merida Crossway 10 elettrificata by Alcedo con kit Bafang BPM - City Bike marca Windors elettrificata by Alcedo con kit Bafang BPM - mtb con motore Bafang bbs01
Sembra che la poca scorrevolezza a ruote sollevate sia ininfluente sul bilancio energetico totale; altrettanto una ruota molto scorrevole senza carico potrebbe diventare "dura" col peso che gli grava sopra
credo sia sempre piu scorrevole della mia...
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.