E’ progettata e costruita in Italia nel nuovo stabilimento FIVE di Bologna del cui gruppo fanno parte anche la Italwin stessa e la Wayel
In realtà non viene ancora prodotta interamente all’interno dello stabilimento perchè esso sta andando via via a regime
Si chiama
TRAIL ADVANCED
Ho fatto un test lungo ed alla fine ho percorso più di 700km
La versione che ho utilizzato ha il telaio a scavalco basso, ma c’è anche a telaio chiuso “slooping”
e c’è anche (in entrambe le versioni di telaio) con motore al mozzo per un uso su salite meno estreme
Quando l’autonomia supera i 70km, porto la bipa sotto test sul lago di Garda per fotografarla ed eccola qui a Peschiera del Garda
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Il telaio è di tipo aperto a doppio tubo, completamente in alluminio, di buona solidità; anteriormente è dotata di un ammo che fa bene il suo lavoro Integra parzialmente la batteria nel tubo obliquo in una struttura ad “L” rinforzata; lo scavalco è basso ma non troppo largo Il peso senza batteria è di 26.1 kg con la batteria: è una bipa robusta adatta anche a lunghi viaggi e questo si paga in termini di peso La posizione in sella è “intermedia” perciò col busto leggermente inclinato in avanti e il manubrio consente una presa sicura Il cambio è un ottimo Shimano Acera a deragliatore con 8 rapporti dai rapporti precisi Il range dei rapporti è corretto ed ha una buona estensione anche se forse è un pò” lungo” La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 52km/h senza alcun problema) I pesi sono bilanciati e la guidabilità risulta ottima; il telaio è ben “legato” e non presenta svirgolamenti o instabilità e questo rende questa bipa reattiva nei cambi di direzione I pneumatici (da 28” x 1 5/8” ) hanno una scolpitura “turistica” che tiene bene un pò in tutte le condizioni di strada e di terreno Il cavalletto è un robusto monopiede regolabile; stabile anche quando si carica un bimbo sul suo seggiolino; consente la rotazione completa dei pedali Il portapacchi è robusto (omologato per 25kg) e consente agevolmente il montaggio del seggiolino per bimbo La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli
I freni sono a disco con comando idraulico, entrambi da 160mm La frenata è buona e molto ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 3.35m: buon valore che rende sicura la guida in città I freni resistono bene ad un uso intenso e prolungato; ho avuto l’impressione che a freni caldi la frenata fosse ancora più efficace
La Trail Advanced è alimentata da una batteria al Litio semiintegrata nel telaio La sua capacità è elevata: 14Ah a 36V cioè 500Wh; pesa 3.1kg ed è composta con le supercollaudate celle Samsung Si estrae e si inserisce molto facilmente E’ dotata di una presa USB
I comandi della Trail Advanced consistono in un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato e da una pulsantiera Il cruscottino, a cifre bianche su sfondo nero, è molto ben visibile di giorno e di notte; la pulsantiera è vicina alla manopola di sinistra ed è comoda da raggiungere ed azionare
La motorizzazione è del tipo “centrale” perciò integra il motore, il riduttore di giri, il movimento centrale, la centralina elettronica ed il sensore dello sforzo applicato ai pedali Il motore è da 250W, brushless e dotato di un riduttore multistadio per adeguare la sua elevata velocità di rotazione a quella della pedalata; sviluppa una coppia, all’asse dei pedali, di ben 90Nm La linea di catena è ideale: ottima la progettazione di questo gruppo in tal senso Questo gruppo motore, progettato dalla stessa FIVE è, per ora, prodotto all’estero ma contano di portarne la costruzione nel loro stabilimento; già adesso il software è realizzato direttamente da loro La spinta è buona e vigorosa Durante la marcia il motore è silenzioso, anche sotto sforzo elevato
Il cablaggio è ordinato e ben nascosto
La motorizzazione Five utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali: più si spinge più ci mette il motore La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite 5 livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “0”) ed è presente la camminata assistita (detta “walk”)
Velocità minima: su strada piana si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, anche molto lentamente fino al limite dell’equilibrio Superati circa i 25.5km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si interrompe
Con il livello 4 e 5 si può marciare a sforzo molto basso se si usano marce lunghe : il motore rallenta, capisce ... e spinge: non si suda ! L’avvio dell’assistenza non è immediato alla pressione sui pedali, ma avviene dopo 0.13 giri di pedale (45°) pari a 0.35m in prima marcia; è un ritardo contenuto ma che penalizza l’avvio su pendenze elevate La necessità una piccola rotazione dei pedali per l’avvio del motore consente, quando si è fermi ai semafori, di non avere avviamenti indesiderati se si appoggia il proprio peso ai pedali
Qui ogni nuova bipa che provo infrange il record della precedente ! L’accelerazione è molto vivace: il tempo per percorrere 50m da fermo è 9.50” e la velocità di uscita è stata di 25.1km/h limitata elettronicamente
La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile e l’assistenza dosabile facilmente ed efficacemente Il telaio è giustamente elastico e consente di manovrare con una ottima guidabilità Si guida volentieri in città L’unico neo è dato dal quarto di giro di pedale necessario all’avvio del motore che appesantisce i frequenti “stop&go” cittadini La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche su fondi dissestati
La Trail Advanced si è rivelata una buona scalatrice: motore centrale e rapporti del cambio adeguati sono la combinazione vincente Il cavalcavia al 4% viene superato facilmente a 23.8 km/h senza scalare marce e con un lieve sforzo sui pedali: praticamente lo stesso che si esercita in pianura La ripartenza richiede una pressione sui pedali esigua (16kg in 5.a) La salita al 10% si supera a 15.7km/h , in 3.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 102W; è un valore di sforzo sostenibile a lungo senza che nemmeno venga il fiatone La ripartenza richiede una spinta sui pedali di 23kg (in 1.a): visto che il peso della gamba è circa 14 chili, significa “poco sforzo” Sul 20% richiede appena 20 kg applicati ai pedali (circa 102W di potenza) per salire a 10.5km/h La cadenza di pedalata è ancora ottimale: 61ped/min La ripartenza invece richiede 57kg: praticamente il massimo dello sforzo fattibile senza alzarsi sui pedali Ho provato anche la durissima rampa al 27%: sale disinvoltamente se già in velocità e lo fa anche se appena avviati Il già detto ritardo nell’avvio del motore impedisce invece la ripartenza diretta
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tenendo premuto il pulsante “meno” sulla pulsantiera a manubrio Perchè si avvii il motore bisogna attendere 2 secondi: è un tempo un pò lungo In questa modalità è sufficientemente potente e sale, senza doverla spingere, anche sul 27%
Nella prova di autonomia a livello di assistenza 1 (cioè il più basso) ho applicato una spinta ai pedali di 98W per viaggiare tipicamente a 23.9km/h in 6.a marcia con una cadenza tranquilla di 65 pedalate al minuto La velocità si è mantenuta pressoché costante per tutto l’arco della scarica Riportando il valore alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo che l’autonomia sia di 114Km
A livello di assistenza a 3 (quello intermedio) la spinta sui pedali necessaria è scesa a 85W che è uno sforzo ben sostenibile anche senza particolare allenamento La velocità si è sempre mantenuta al valore tipico di 24.4km/h determinata dal cut-off tachimetrico A 20°C, calcolo una autonomia di 83 km
Con il livello 5 (il più alto valore di assistenza selezionabile) ho eseguito due prove La prima con la 6.a marcia e mi ha richiesto uno sforzo di 80W sui pedali La velocità è rimasta 24.4km/h perchè determinata dal cut-off tachimetrico e si è mantenuta invariata per tutta la prova A 20°C calcolo una autonomia di 71 km tutta ben utilizzabile Ho eseguito poi un’altra prova, sempre a livello di assistenza 5, ma utilizzando la 7.a marcia perciò con una cadenza più tranquilla (58 pedalate al minuto) In questa condizione il motore “aiuta” di più perchè si trova a girare a velocità più bassa Ed ecco che lo sforzo necessario si è ridotto praticamente al mio consueto e leggero valore di 70W Nella tabella ho indicato però 75W perchè le fasi di accelerazione e tutti i tratti in leggera pendenza mi hanno richiesto un pò più di sforzo rispetto al mio solito A 20°C ci si aspetta di poter percorrere 68km (tre in meno del caso precedente)
La facile regolazione della velocità modulando la spinta sui pedali (selezionando opportunamente la marcia e il livello di assistenza) consente di adattarsi bene alla velocità dei nostri compagni di viaggio
Ruote di diametro elevato, ammo anteriore con 75mm di corsa, pesi ben distribuiti e gommatura generosa consentono una agevole e confortevole marcia sugli sterrati Anche l’istintiva regolazione della velocità e l’ottima guidabilità ci consentono di marciare dove l’asfalto è assente La Advanced è una “trekking” e mantiene le promesse: difficile trovare strade che la mettano in imbarazzo salvo non andare proprio a cercarsele ! Ovviamente non è una MTB con cui scalare sentieri “da capre” o buttarsi a capofitto giù per tratti scoscesi
In auto si trasporta come una normale muscolare, ma più pesante (23 kg senza batteria); Trasportarla sulle scale è agevole per il comodo punto di presa e per il buon equilibrio (anche con batteria montata); il peso però si fa sentire e gli ingombri sono piuttosto elevati Il trasporto in treno è di conseguenza riservato a chi ha una pò di prestanza fisica
La prova dinamometrica senza assistenza mostra che la Advanced è molto scorrevole: sono richiesti solo 85W per viaggiare a 18km/h Questo significa che è possibile tornare agevolmente a casa se si scarica del tutto la batteria, ma soprattutto consente di staccare l’assistenza in piano e marciare come una qualsiasi muscolare I rapporti del cambio assecondano bene la marcia senza motore
La luce anteriore è a led e produce un fascio largo e potente La luce posteriore è a led rosso a luce fissa;è dotata di catadiottro ed è omologata; risulta bene visibile anche lateralmente L’alimentazione di ciascuna luce è fornita da due pile AA anche di tipo ricaricabile La visibilità notturna laterale non è particolarmente elevata
Non ci sono antifurti di serie; è presente la bulinatura del numero del telaio
La Trail Advanced, come tutta la gamma Italwin, è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.3
La garanzia è di 2 anni Sulla batteria la garanzia è di 6 mesi ma è estendibile
Il prezzo di listino, al momento del test, è di 2249€
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Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali
Scheda valutazione
CICLISTICA Il telaio è di tipo aperto a doppio tubo, completamente in alluminio, di buona solidità Integra parzialmente la batteria nel tubo obliquo in una struttura ad “L” rinforzata Ha una leggera elasticità sui fondi sconnessi che rende la marcia confortevole Lo scavalco è basso ma non troppo largo: è comunque agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o col seggiolino per bimbi
Come già detto, è disponibile anche con telaio slooping
Il peso senza batteria è di 23.0kg ; la batteria pesa 3.1kg portando il peso complessivo a 26.1 kg: La Advanced è una bipa da trekking perciò progettata per portare anche bagagli e per affrontare fondi sconnessi, il tutto garantendo l’affidabilità necessaria anche a chi affronta lunghi viaggi; e questo si paga in termini di peso Bisogna anche dire che la soluzione a batteria semintegrata porta un leggero aggravio nei pesi
La sella è di tipo “unisex” imbottita ma priva di scavo centrale
La regolazione dell’altezza è di tipo rapido Il diametro del cannotto è 28.6 mm : anche qui rileviamo una dimensione generosa
La posizione in sella è “intermedia” perciò col busto leggermente inclinato in avanti
Per valutarne le dimensioni con un ciclista più proporzionato di me, metto questa foto scattata in Fiera
Il manubrio è largo e quasi dritto, da MTB, e consente una presa sicura anche su fondi sassosi Le manopole hanno l’appoggio largo Risulta comodo anche in itinerari lunghi
La serie sterzo è di tipo “integrata” ed ha una elevata solidità La regolazione dell’altezza avviene a spessori perciò ha una piccola escursione; si deve agire sull’inclinazione della pipa per trovare la posizione più adatta
L’ammo anteriore è un robusto modello della Suntour con una escursione di 75mm, regolabile (le manopoline sono sotto ai due coperchietti)
Nell’uso stradale che ne ho fatto, non ho utilizzato più di 40mm di corsa perciò c’è un buon margine per sconnessioni più accentuate; è risultato robusto e privo di giochi o flessioni: la guida rimane sempre precisa anche sullo sconnesso
Il cambio è un ottimo Shimano Acera a deragliatore con 8 rapporti
Gli innesti sono precisi e facili in entrambe le direzioni e non mi ha mai dato problemi anche in cambiate un pò ruvide Si aziona con due levette (sempre Shimano) molto comode e a portata di dita Si possono scalare anche due rapporti per volta
L’indicatore della marcia inserita è piuttosto piccolino e visibile solo di giorno
Il range dei rapporti è corretto ed ha una buona estensione anche se forse un pò” lungo” A 25 km/h (la velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata è di 50 ped/min in 8.a Ci consente di spingere sui pedali nei falsopiani in discesa per raggiungere velocità elevate (38km/ con 75ped/min)
In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a 8.56 km/h: valore buono per una bipa a motore centrale, ma, se si percorrono abitualmente salite, forse sarebbe meglio montare una corona più piccola
Durante le cambiate è necessario alleggerire lo sforzo sui pedali con un piccolo anticipo in modo da consentire al sensore di sforzo di disattivare l’assistenza ed evitare di effettuare la cambiata col motore “in tiro”, situazione che stresserebbe molto catena e pignoni Questo fatto, comune alle motorizzazioni centrali, rende meno rapide le cambiate e bisogna tenerne conto soprattutto in salita
Lo smontaggio delle ruote è come con una “muscolare”; si deve usare una chiave da 15mm per entrambi i mozzi
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 52km/h senza alcun problema) I pesi sono bilanciati e la guidabilità risulta ottima; il telaio è ben “legato” e non presenta svirgolamenti o instabilità e questo rende questa bipa reattiva nei cambi di direzione La marcia senza mani è stabile e la bipa risulta facilmente guidabile; se il fondo è un pò sconnesso si inizia a percepire qualche accenno di oscillazione del manubrio Per una stabilità ancora maggiore c’è comunque la versione “slooping”
I pneumatici (da 28” x 1 5/8” ) hanno una scolpitura “turistica” che tiene bene un pò in tutte le condizioni di strada e di terreno
La ruota è raggiata a gruppi di tre : molto bella
La valvola è una Schrader (tipo automobilistico): facile gonfiarla ai distributori di carburante e dai gommisti La raggiatura ad intervalli, consente le manovre di gonfiaggio con una comodità irraggiungibile
Il cavalletto è un robusto monopiede; è regolabile per ottenere l’inclinazione desiderata; stabile anche quando si carica un bimbo sul suo seggiolino; consente la rotazione completa dei pedali (comodissimo quando si fa manutenzione alla catena)
Il portapacchi posteriore è robusto : 25kg omologati
Guardate la foto seguente: il portapacchi non ha il consueto tirante che lo unisce al tubo obliquo; è fissato, molto originalmente, al parafango Nelle mie prove anche con pesi sensibili si è dimostrato stabile e robusto E l’estetica ne guadagna sensibilmente
Qui si vede che è dotato di molla “portagiornali” (utilissima per mettere e togliere facilmente le borse a bisaccia) E si vede anche il perno che lo unisce al parafango La sua lunghezza consente carichi anche voluminosi e la larghezza (120mm) non richiede misure particolari per il seggiolino per bimbi
I pedali sono in lega e dentellati : il grip è elevato e la comodità è ottima per la elevata superficie; ci sono i catadiottri regolamentari
La corona è dotata di protezione per evitare di sporcare i pantaloni e soprattutto evitare che vengano agganciati dal cinematismo
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli
Vabbè, metto anche la foto del “classico” campanello, per sottolineare il fatto che viene fornito di serie
IMPIANTO FRENANTE
I freni sono a disco con comando idraulico I dischi sono entrambi da 160mm
Le leve sono robuste e morbide da azionare; non sono dotati di switch di cut-off dell’alimentazione del motore ma va notato che questa bipa ha il controllo dell’assistenza a torsiometro che li rende superflui Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra
La frenata è buona e molto ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 3.35m: buon valore che rende sicura la guida in città Si manifestano bloccaggi della ruota posteriore ma senza intraversamenti; non c’è tendenza a ribaltarsi nemmeno frenando col massimo della forza In discesa la frenata è potente e ben modulabile; si blocca il posteriore ed è davvero difficile portare la bipa al ribaltamento in avanti; i freni resistono bene ad un uso intenso e prolungato Ho avuto l’impressione che a freni caldi la frenata fosse ancora più efficace
Trail Advanced - frenata
Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata all’interno del gruppo motore La sua programmazione viene effettuata direttamente dalla Five-Italwin La centralina è dotata di autospegnimento dopo alcuni minuti di inutilizzo
BATTERIA
La Trail Advanced è alimentata da una batteria al Litio semiintegrata nel telaio La sua capacità è elevata: 14Ah a 36V cioè 500Wh; è composta con le supercollaudate celle Samsung Vedremo che consente di superare i 100 km chilometri di autonomia Il suo peso è adeguato alla elevata capacità : 3.1kg
E’ alloggiata nella struttura del tubo obliquo del telaio e ne completa la forma a “L” (vedi più sopra nel paragrafo “ciclistica”) La posizione è ottimale per abbassare il baricentro e per tenerlo centrato : ne guadagna la manovrabilità
L’estraibilità è molto facile: si sgancia il blocco con la chiave (che funge perciò da antifurto per la batteria stessa) e si fa ruotare lateralmente la batteria; per il reinserimento non occorre nemmeno la chiave ma entra “a scatto” E’ una manovra assai facile sia nell’estrazione che nel reinserimento
Ecco come si presenta la batteria quando estratta
La sua forma è stretta ed allungata: si trasporta molto facilmente sottobraccio ma, per la sua lunghezza, è un pò più difficile alloggiare una eventuale seconda batteria sul portapacchi o nello zaino Il peso non è molto leggero ma è giustificato dall’elevato numero di wattora che può fornire: 3.1kg
La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica ed è ubicata sulla parte fissa del telaio Nella foto si vedono anche i contatti sul telaio
E’ presente un indicatore dello stato di carica a led attivabile da pulsante (assai utile a batteria estratta) L’indicazione è fornita da un unico led che cambia colore a seconda dello stato di carica: blu a carica completa e poi verde, rosso e rosso intermittente quando ... il serbatoio è vuoto
Non ci sono interruttori perciò i contatti rimangono sempre sotto tensione Sono però ben incassati nel connettore e non facilmente “toccabili”, però se si ripone la batteria insieme ad altre cose (in valigia o nello zaino) è bene prestare attenzione ad eventuali oggetti conduttori posti nelle vicinanze
Come si vede, è presente una presa USB che consente di tenere carico lo smartphone o il navigatore alloggiati sul manubrio L’ho testata a 800mA senza problemi
All’altra estremità è presente il connettore di ricarica, facilmente accessibile anche a batteria montata Esso è protetto da pioggia e polvere mediante un tappo di plastica morbida
La ricarica, come detto, può essere eseguita a batteria montata o estratta Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo Pesa 580 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica la batteria completamente scarica in 7 ore e 15 minuti : è un tempo piuttosto lungo ma garantisce di non stressare la batteria e ne allunga la durata Il caricabatteria ha dimensioni contenute e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’, classicamente, dotato di un led rosso che segnala quando è collegato alla rete e di un secondo led che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
I comandi della Trail Advanced consistono in un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato e a sfondo nero e da una pulsantiera
Il cruscottino è a cristalli liquidi bianchi su sfondo nero molto ben visibile di giorno anche con il sole intenso E’ posto al centro del manubrio in posizione ben visibile e protetta in caso di cadute accidentali della bipa Le cifre sono grandi e ben visibili e fornisce le indicazioni “elettriche” e quelle da ciclocomputer Nella mia esperienza è il più leggibile display che ho finora incontrato
La sua visibilità notturna è elevata e non fastidiosa (proprio per il fondo nero del display)
C’è una pulsantiera posta a sinistra del manubrio sempre ben raggiungibile col pollice senza dover muovere la mano I suoi pulsanti sono rilevati e ben distanziati; si trovano facilmente al tatto (e di notte bisogna farlo perchè non sono retroilluminati) Indossando i guanti, i pulsanti risultano un pò vicini ma col loro rilievo si identificano facilmente
L’odometro (e di conseguenza il tachimetro) segna un 3% in più del reale
Nota: il “trip” si azzera automaticamente ad ogni spegnimento della centralina: tenerlo in mente quando ci si ferma a prendere un caffè a metà giro (si azzera anche se interviene lo spegnimento automatico della centralina)
MOTORE
La motorizzazione è del tipo “centrale” perciò integra il motore, il riduttore di giri, il movimento centrale, la centralina elettronica ed il sensore dello sforzo applicato ai pedali Il motore è da 250W, brushless e dotato di un riduttore multistadio per adeguare la sua elevata velocità di rotazione a quella della pedalata Sviluppa una coppia, all’asse dei pedali, di ben 90Nm
La linea di catena è ideale: ottima la progettazione di questo gruppo in tal senso
Questo gruppo motore è, per ora, prodotto all’estero ma alla Five contano di portarne la costruzione nel loro stabilimento; già adesso il software e la progettazione sono realizzati direttamente da loro
La spinta è buona e vigorosa Durante la marcia il motore è silenzioso, anche sotto sforzo elevato
Trail Advanced - rumore in marcia
CABLAGGI
Il cablaggio è ordinato e ben nascosto Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati ed inguainati; rapidamente entrano all’interno del telaio
Ogni cavo è dotato di connettore, assai utile in caso di sostituzione di qualche componente
Subito il cablaggio entra nel telaio
Nella zona del movimento centrale il cablaggio elettrico è tutto all’interno del telaio Sotto al gruppo motore passano solo le guaine di freno posteriore e cambio
E’ presente il sensore di velocità della ruota posteriore, il cui cablaggio è ben dissimulato
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La motorizzazione Five utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali (detto “torsiometro”), perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta esercitando muscolarmente una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge più ci mette il motore La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite 5 livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio: in pratica si regola quanto i nostri muscoli diventano potenti con l’ausilio del motore E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “0”) ed è presente la camminata assistita (detta “walk”)
Velocità minima: su strada piana si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, anche molto lentamente fino al limite dell’equilibrio
Superati circa i 25.5km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si interrompe
Anche qui, come si sta diffondendo sulle bipa a sensore di sforzo, c’è la modalità “altolà al sudore” : con il livello 4 e 5 si può marciare a sforzo molto basso se si usano marce lunghe : il motore rallenta, capisce ... e spinge Vedremo parlando di autonomia che si può viaggiare a quasi 25km/h con uno sforzo molto contenuto
La velocità di marcia risente sensibilmente delle condizioni della strada perché, a differenza dei sistemi a controllo della rotazione dei pedali, non c’è una compensazione “automatica” della potenza erogata dal motore ma essa è sempre proporzionale alla spinta sui pedali; ovvero se incontriamo un po’ di vento, bisogna spingere di più altrimenti la velocità di marcia scende inesorabilmente di molti chilometri all’ora, proprio come succede su una bici muscolare
Con ognuno dei livelli di assistenza si può raggiungere la massima velocità ma con sforzi crescenti esercitati sui pedali
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore bisogna soltanto accendere la centralina e iniziare a pedalare (ricordo che con tutti i sistemi a sensore di sforzo bisogna accendere la centralina senza tenere i piedi sui pedali perchè in questa fase esegue una taratura del sensore e il peso della gamba sul pedale ne falserebbe il valore)
L’avvio dell’assistenza non è immediato alla pressione sui pedali, ma avviene dopo 0.13 giri di pedale (45°) pari a 0.35m in prima marcia; è un ritardo contenuto ma che vedremo penalizza l’avvio su pendenze elevate Qui l’avvio del motore al banco ...
Trail Advanced - avvio assistenza a ruota sollevata
... e qui su strada
Trail Advanced - avvio assistenza su strada
L’avvio è potente ma difficilmente mette in imbarazzo perchè regolato istintivamente dalla maggiore o minore pressione sui pedali : se spingo molto mi aspetto che la bipa acceleri con decisione ! L’uso del pulsante “walk” per avviarsi è poco utile perchè quando si rilascia l’assistenza si interrompe per quasi due secondi, lasciandoci privi della spinta del motore proprio mentre si sta accelerando
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta immediatamente e questo giustifica l’assenza degli interruttori di cut-off sui freni
Ho rilevato un piccolo difetto del software: dopo una discesa a velocità superiore al cut-off tachimetrico (26km/h) ma durante la quale si sono tenuti i pedali in movimento, l’assistenza si riavvia solo scendendo di velocità fino a circa 23.5km/h, oppure (sotto ai 25km/h) interrompendo brevemente la pedalata In pratica significa che se quando la discesa termina si inizia con anticipo la pedalata, l’assistenza non si riavvia fino a che non abbiamo rallentato molto
La necessità di un arco di rotazione dei pedali per l’avvio del motore consente, quando si è fermi ai semafori, di non preoccuparsi del peso scaricato sul pedale e così non ci saranno mai avviamenti indesiderati
ACCELERAZIONE
Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Qui ogni nuova bipa che provo infrange il record della precedente ! Il tempo per percorrere 50m da fermo è veramente breve: 9.50” e la velocità di uscita è stata di 25.1km/h limitata elettronicamente (questa prova viene eseguita con la batteria appena staccata dal carichino dopo la ricarica)
E’ una ottima accelerazione che consente di arrivare all’altro lato dell’incrocio insieme agli scooter e tenendo alle spalle le automobili (a meno che non siano elettriche )
NEL TRAFFICO
La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile e l’assistenza dosabile facilmente ed efficacemente Il telaio è giustamente elastico e consente di manovrare con una ottima guidabilità Si guida volentieri in città L’unico neo è dato dal quarto di giro di pedale necessario all’avvio del motore In marcia la regolazione di velocità è ottimale e gli 8 rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata
La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
La Trail Advanced si è rivelata una buona scalatrice: motore centrale e rapporti del cambio adeguati sono la combinazione vincente
Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative Sono riportati anche i valori di sforzo in piano, ma ne parleremo più oltre, al paragrafo “velocità ed autonomia”
La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo: il sensore di sforzo è molto sensibile e fa subito erogare potenza al motore anche se spingiamo poco sui pedali Per dimostrarlo rimando al filmato dell’avvio assistenza al banco in cui, con la forza del mio braccio sul pedale, faccio comodamente avviare il motore
Il cavalcavia al 4% viene superato facilmente a 23.8 km/h senza scalare marce e con un lieve sforzo sui pedali: praticamente lo stesso che si esercita in pianura La ripartenza richiede una pressione sui pedali esigua (16kg in 5.a)
Trail Advanced - cavalcavia 4 %
La salita al 10% si supera a 15.7km/h , in 3.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 102W; è un valore di sforzo sostenibile a lungo senza che nemmeno venga il fiatone La ripartenza richiede una spinta sui pedali di 23kg (in 1.a): visto che il peso della gamba è circa 14 chili, significa “poco sforzo”
Trail Advanced - salita 10 %
Il tratto finale della salita di prova è al 13.5%; si sale in 2.a a 14.2 km/h e con uno sforzo appena superiore (108W circa) con una cadenza di pedalata ancora vivace La ripartenza comincia a diventare impegnativa con i 43 kg richiesti
Trail Advanced - salita al 13.5 %
Sul 17% occorre spingere sui pedali con 17kg, come sul 13.5, e si sale a 13.1km/h: valore superiore a quanto possa fare un ciclista amatoriale anche allenato La spinta per ripartire sale a 52kg: il “posteriore” comincia a staccarsi dalla sella e si “paga” il ritardo nell’avvio dell’assitenza: in pratica si deve fa muovere la bipa solo con i propri muscoli; per fortuna dopo un piccolo tratto di strada interviene il motore che ci toglie ogni affanno Nel filmato si vede che non sono riuscito a partire con una sola mano proprio per questo ritardo
Trail Advanced - salita al 17%
Questo motore ha una forte coppia per cui l’ho messo alla prova anche sul 20% Il risultato è che richiede, per salire, appena 20 kg applicati ai pedali (circa 102W di potenza) per salire a 10.5km/h La cadenza di pedalata è ancora ottimale: 61ped/min La ripartenza richiede 57kg: praticamente il massimo dello sforzo fattibile senza alzarsi sui pedali Nel filmato si vede chiaramente il momento in cui si avvia poderosamente il motore, dopo il ritardo iniziale
Trail Advanced - salita al 20%
Ho provato anche la durissima rampa al 27%: sale disinvoltamente se già in velocità e lo fa anche se appena avviati Il già detto ritardo nell’avvio del motore impedisce invece la ripartenza diretta
Trail Advanced - rampa al 27%
In questa prova mi ha assistito Oscar72 con cui abbiamo fatto delle prove comparative con la sua bipa ed è con lui che parlo (in dialetto veronese )
CAMMINATA ASSISTITA
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tenendo premuto il pulsante “meno” sulla pulsantiera a manubrio Perchè si avvii il motore bisogna attendere 2 secondi: è un tempo un pò lungo e può diventare fastidioso se si marcia su un fondo dissestato perchè con i sobbalzi è facile interrompere la pressione sul tasto e occorre aspettare, magari in salita, che si riavvii il walk
La velocità dipende dal rapporto inserito : in piano si assesta sui 3.5km/h in prima e arriva a 9.5km/h in 8.a Usando rapporti corti risulta abbastanza potente anche se non arriva a “trascinarci” su salite molto ripide E’ comunque potente abbastanza da farci superare cordoli o gradini bassi Come si vede nel filmato, sale senza doverla spingere anche sul 27%
Trail Advanced - camminata assistita
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Cominciamo dalla prova ... più faticosa: livello di assistenza 1 cioè il più basso Ho applicato una spinta ai pedali di 98W per viaggiare tipicamente a 23.9km/h in 6.a marcia con una cadenza tranquilla di 65 pedalate al minuto La velocità si è mantenuta pressoché costante per tutto l’arco della scarica Sono riuscito a percorrere 119km con una temperatura ambiente di 24°C Riportando il valore alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo che l’autonomia utile normalizzata sia di 114Km
Ho poi portato il livello di assistenza a 3 (quello intermedio) La spinta sui pedali necessaria è scesa a 85W che è uno sforzo ben sostenibile anche senza particolare allenamento; la cadenza di pedalata è stata di 67 ped/min ed ho usato la 6.a marcia La velocità si è sempre mantenuta al valore tipico di 24.4km/h determinata dal cut-off tachimetrico Ho percorso appena più di 86km a 23°C Riportando il valore a 20°C, ottengo una autonomia di 83 km
Con il livello 5 (il più alto valore di assistenza selezionabile) ho eseguito due prove La prima con la 6.a marcia e mi ha richiesto uno sforzo di 80W sui pedali La velocità è rimasta 24.4km/h perchè determinata dal cut-off tachimetrico e si è mantenuta invariata per tutta la prova In questa condizione ho percorso appena più di 70km a 19°C A 20°C calcolo una autonomia di 71 km tutta ben utilizzabile
Ho eseguito poi un’altra prova, sempre a livello di assistenza 5, ma utilizzando la 7.a marcia perciò con una cadenza più tranquilla (58 pedalate al minuto) In questa condizione il motore “aiuta” di più perchè si trova a girare a velocità più bassa Ed ecco che lo sforzo necessario si è ridotto praticamente al mio consueto e leggero valore di 70W Nella tabella ho indicato però 75W perchè le fasi di accelerazione e tutti i tratti in leggera pendenza mi hanno richiesto un pò più di sforzo rispetto al mio solito L’autonomia, rilevata a 19°C, è risultata di quasi 67km Normalizzando a 20°C ci si aspetta di poter percorrere 68km (tre in meno del caso precedente) Eggià, la legge fisica della conservazione dell’energia ci ha messo lo zampino: se a pari velocità faccio meno fatica sui pedali, consumo più wattora
Come si diceva, con questa sensibilità che i sensori di sforzo hanno raggiunto, si può viaggiare in piano senza fatica (vabbè , rispetto ai sistemi a sensore di rotazione manca la possibilità della “pedalata simbolica” cioè facendo solo girare i pedali senza alcuna spinta, ma insomma siamo pur sempre su una bicicletta e un minimo di contributo muscolare è doveroso)
MARCIA IN COPPIA
La facile regolazione della velocità modulando la spinta sui pedali (selezionando opportunamente la marcia e il livello di assistenza) consente di adattarsi bene alla velocità dei nostri compagni di viaggio Ad essere pignoli, la Advanced tende a portarsi verso i 24km/h ma si controlla facilmente questa tendenza In definitiva: è ben adatta alla marcia in coppia
MARCIA SU FONDI STERRATI
Ruote di diametro elevato, ammo anteriore con 75mm di corsa, pesi ben distribuiti e gommatura generosa consentono una agevole marcia sugli sterrati Anche l’istintiva regolazione della velocità e l’ottima guidabilità ci consentono di marciare dove l’asfalto è assente Il confort non è per niente male nemmeno su fondi ... saltellanti I pneumatici non hanno una tassellatura da fuoristrada che se da un lato favorisce la scorrevolezza, dall’altro può risultare insufficiente su fondi inconsistenti
La Advanced è una “trekking” e mantiene le promesse: difficile trovare terreni che la mettano in imbarazzo salvo non andare proprio a cercarseli ! Ovviamente non è una MTB con cui scalare sentieri “da capre” o buttarsi a capofitto giù per tratti scoscesi
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare, ma più pesante (23 kg senza batteria); le parti elettriche non richiedono necessità particolari Anche la lunghezza è come quella di una muscolare
Trasportarla sulle scale è agevole per il comodo punto di presa e per il buon equilibrio (anche con batteria montata); il peso però si fa sentire e gli ingombri sono piuttosto elevati
Trail Advanced - trasporto su scala
Il trasporto in treno è di conseguenza riservato a chi ha una pò di prestanza fisica (visto che non sempre si trovano gli ascensori o le piattaforme dei vagoni a livello banchina) Anche le dimensioni abbondanti, soprattutto del manubrio, non la rendono confortevole in questo utilizzo
Comunque, con un pò di fatica, l’hanno caricata in treno anche gli scarsi muscoletti di Pix
Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta con un pò di contorsionismi e facendo attenzione che il parafango posteriore non vada ad oscurare la fotocellula della porta
(lo ricordo sempre: in treno portare con sé una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco risulta molto buona: la ruota motorizzata non risente minimamente della presenza del motore da cui è disaccoppiata tramite la ruota libera del pacco pignoni Anche la scorrevolezza dei pedali risulta buona (cosa non sempre realizzata con i motori centrali)
Trail Advanced - scorrevolezza ruote
La prova dinamometrica senza assistenza conferma tali doti : sono richiesti solo 85W per viaggiare a 18km/h Questo significa che è possibile tornare agevolmente a casa se si rimane a secco di elettroni, ma soprattutto consente di staccare l’assistenza in piano e proseguire praticamente come con una normale bici muscolare aumentando così consistentemente l’autonomia
I rapporti del cambio assecondano bene la marcia senza motore
Ecco come si presenta senza batteria
(a mio parere piuttosto bruttina se vista dal lato sinistro, con la zona troppo vuota del tubo obliquo)
IMPIANTO LUCI
La luce anteriore è a led e produce un fascio largo e potente; è omologata ed è il modello Galeo della Spanninga La sua alimentazione è fornita da due pile AA anche di tipo ricaricabile
La luce posteriore è a led rosso a luce fissa, anch’essa Spanninga modello Duxo e anch’essa alimentata con due AA anche ricaricabili E’ dotata di catadiottro ed è omologata; risulta bene visibile anche lateralmente
L’apertura del vano batterie, per entrambe le luci, non richiede l’uso di attrezzi
L’immagine seguente rappresenta quello che vede un automobilista che illumini la Advanced lateralmente con i fari: si nota bene la potenza della luce posteriore ma la presenza dei soli catadiottri delle ruote non la rende particolarmente visibile
ANTIFURTO
La Advanced non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio
Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso: ricordarsi di prenderne nota e di farlo riportare sulla fattura di acquisto
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da bicicletta Il portapacchi è largo 120mm e non crea difficoltà nella scelta di un eventuale seggiolino per bimbi, la cui posizione risulta ottimale; il telaio a scavalco basso rende confortevole la salita e la discesa dalla sella anche con bimbo a bordo
Sono disponibili come optional svariati accessori fra cui borse a bisaccia e cesti di vario tipo
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La Trail Advanced, come tutta la gamma Italwin, è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.3
Sul telaio è riportata la conformità alla normativa 15195 relativa all’assistenza elettrica
La garanzia è di 2 anni Sulla batteria la garanzia è di 6 mesi ma è estendibile
Il prezzo di listino, al momento del test, è di 2249€
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Lunga autonomia, robustezza, facilità nel percorrere salite anche ripide, buon confort sugli sterrati leggeri la rendono ideale per il turismo anche a largo raggio
Nell’uso cittadino è potente ma richiede un pò di sforzo negli avviamenti
Nella marcia in piano si può anche far lavorare molto il motore consentendoci una fatica paragonabile a quella dei sistemi a “controllo di rotazione”, perciò è utilizzabile anche se si è vestiti “da ufficio”
Poco adatta all’uso frequente in treno per il suo peso e le dimensioni Per gli stessi motivi non è ideale come tender del camper
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Grande Pix è vero l'ho vista di persona la salita al 27% questa bipa a un motore stupendo e mi ricordo anche il giro lungo dove in un cavalcavia mi ai superato con molta semplicita e concordo che è finita molto bene nei particolari
Bravi Italwin bella bipa
2009 Esperia al piombo Comperata 349 euro venduta 100 euro 2014 Bottecchia be 2 Lady fatti 3972 Km da agosto Comperata 500 euro venduta 100 euro 2016 Bipa artigianale Miura72 full mot BBS01 febbr fatti circa 10.772 Km 2017 Winora Sinus Dyo-9 da Luglio fatti 11272 Km Bosch Gen 2 Active Line 40 Nm 2019 Telaio Cube motore HillRaser 250W 48V Novem fatti 9272 Km, con il motore BBS02 750W 48V 986 Km 2023 Conway Cairon Suv FS 5.7 da Aprile fatti 3272 Km Bosch Gen 4 Performance Line CX 85 Nm
Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza. ( Isaac Asimov ) NCM Milano 48V ( testata da Pix)(venduta) Garelli Ciclone Sic Edition 48V
Modificato da - RobiBobo55 in data 29/06/2018 14:59:31
E-MTB: Haibike Xduro AllMtn 3.0 2020 E-MTB moglie : Haibike Xduro AllMtn 3.5 2020 Util-Ebike: Libellula versione 2.6 con step-up e centralina sine wave Il mio canale Youtube https://www.youtube.com/c/YACVlog?sub_confirmation=1
Modificato da - Steu851 in data 29/06/2018 15:25:22
Provo a rispondere, ringraziando tutti per l’apprezzamento
Sergiom e Bubu: per giudicare il prezzo bisogna tener conto di molti fattori Qui c’è una buona componentistica, un assemblaggio curato, i collaudi su ogni mezzo prodotto, le certificazioni anche sulle batterie, l’affidabilità della Ditta produttrice, l’estesa rete di assistenza, la possibilità di avere ricambi dopo molti anni, le buone prestazioni nel suo complesso ... Poi ognuno valuta in base ai suoi criteri quanto tutto questo può “valere” in termini di prezzo Aggiungo che il prezzo riportato è quello di listino e non quello al negozio dove qualche sconto si può rimediare
Andrea, è un motore prodotto per la stessa Five su loro progetto; come dicevo per ora lo fanno realizzare esternamente, ma pian piano porteranno all’interno le varie lavorazioni Giusto oggi mi hanno mandato le foto del reparto verniciatura che sta lavorando a pieno regime; il reparto assemblaggio l’avevo già visto e ho visto anche il reparto – ancora a produzione iniziale – dell’assemblaggio batterie
Pietrobass: per pedalata simbolica intendiamo solo il far girare i pedali per mantenere attivo il sensore di rotazione; perciò lo sforzo è di una ventina di watt Invece la pedalata senza sforzo, cioè col solo peso della gamba applicato ai pedali, è intorno ai 60W (perchè bisogna sollevare l’altra gamba o spingere con quella in pressione per farla sollevare) Il peso di una gamba umana sul pedale è di molto all'incirca 12 chili (per ciclista da 70-75 chili) Nei miei test uso uno sforzo di circa 14 chili per ottenere i 70W (lo sforzo cambia un pò in funzione della cadenza di pedalata che cerco sempre di mantenere intorno alle 70 al minuto)
Il case “lungo” e simiintegrato si sta diffondendo su molti modelli: anche la Armony Modena, di cui c’è un altro test, lo utilizza Mano male: per le batterie c’è un certo tentativo di standardizzazione che non può che esserci utile !
Il telaio di questa Trail non è proprio uguale alla NCM perchè il traverso obliquo sopra alla batteria ha una forma diversa .... e probabilmente sono diversi anche gli spessori perchè su questo modello non ho avvertito svirgolamenti ne flessioni : solo una giusta elasticità che compensa la rigidezza dell’alluminio Anche il peso rilevato conferma una buona robustezza
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Sergiom1961
Utente Senior
Campania
1861 Messaggi
Inserito il - 30/06/2018 : 00:31:18
Pix, le parole non hanno valore se non c'è riscontro. Vorrei farti una domanda: La NCM che hai appena testato, visto che costa poco è un cesso? Allora sono contento di aver speso 1099 euro per un gabinetto! Qui non si tratta di cento, duecento euro di differenza ma quasi del doppio!
Modificato da - Sergiom1961 in data 30/06/2018 00:35:41
Il riscontro è che non hai capito ancora la differenza che c’è tra un motore al mozzo da 100 € (che è uguale a quello che facevano venti anni fa), ed un gioiellino di tecnologia di mid drive da 600€
Per andare in bici bisogna pedalare
A chi piace andare in bici piace pedalare, anche con la bici elettrica
A te invece piace farti portare dal motore
Per fortuna non siamo tutti uguali, però non puoi menare il belino a tutti cercando di convincerci che la tua è la bipa migliore del mondo e provare a screditare cose che nemmeno lontanamente conosci..
io dico la mia,con il gruppo five mi sono trovato mooolto male,avevo il negozio che mi vendette la trilogia a circa 50km da casa dopo un mese l'hanno chiuso,ora il più vicino punto di assistenza sarebbe bologna (circa 180km)
feci l'estensione di garanzia (40euro 4 anni) sulla batteria dopo 3 volte che ho chiuso il tappo di gomma del jack di quest'ultima il gommino mi è rimasto in mano. vado avanti un pò così,mettevo un pezzetto di nastro isolante per coprire il jack,ma poi un giorno,nel punto dove il gommino si era sbriciolato la sede del jack cede,e credetemi che per infilare un jack mica usavo il martello.
a questo punto,visto il non riesco a connettere la batteria mi vedo costretto a contattarli,infondo a 7mesi ed è in garanzia. devo spedire la batteria a mio carico,quando viene presa in consegna dall'assistenza,dato che ho l'estensione fanno il check per vedere se fosse difettosa che nel caso me la cambiano a costo zero senza star li a sostituire il jack.
il test non mi viene detto,se non dopo averlo effettuato,che ha un costo di 25euro in caso di batteria "buona" così mi trovo che loro mi hanno scucito 40euro di una garanzia che non copre nemmeno la sostituzione di un jack che costerà 15euro montaggio compreso 20 euro di due spedizioni,andata e ritorno,e la presa per il culo del test,che viene fatto senza avvisarmi che lo dovrò pagare.
questo perchè ho voluto prendere un bipa italiana(che poi è sempre made in prc) perchè avevo il negozio abbastanza vicino,sparito il mese dopo e perchè volevo fidarmi di una ditta italiana.
una bipa onesta che mi è costata scontata 1200euro con un hub anteriore che nella salita di casa mia,quella del 10/12% dove la mia cinesona da 900euro mi porta su ai 20/25 orari cone quel made in italy andavo su col fiatone ai 7/8 all'ora.
lo so che è un off topic,ma per me il gruppo five se sparisse sarei solo contento,è meglio che tornino a fare i condizionatori. personalmente mi hanno abbastanza preso per il culo,per questo non mi sento di pensare ne che il loro gioellino valga 600euro ne che quella bipa valga la spesa di 2200euro.
ps mi scuso se qualcuno si sentirà offeso,ma volevo esternare questa cosa su quel gruppo,visto che giustamente bisogna incentivare la nostra economia,loro hanno incentivato la mia arrabbiatura verso certi itaGliani.
ps2 questo fu il motivo che mi spinse a venderla finchè aveva un briciolo di valore. in se e per se quella era una bipa comoda ed onesta ma che varrebbe non più di 800euro. non 1200 scontati per cui se tanto mi da tanto anche quella del testa dovrebbe costare non più di 1600/1700 euro.
se la montagna viene da te e tu non sei maometto scappa perchè è una frana
Non volendo entrare qui nella polemica su prestazioni/prezzo, faccio la domanda: ma se questa Italwin avesse un motore da 48V, parlando "sulla carta" cambierebbe qualcosa nelle prestazioni e cosa? Migliorerebbe ancora il tiro in salita? Potrebbe peggiorare l'autonomia?
Nei cataloghi italiani vedo quasi sempre motori a 36V, pochi a 48V almeno per le bipa da città/trekking e, da ignorante, mi chiedo il perchè. Costano sensibilmente di più? Costano di più le batterie? La tecnologia a 48V ha anche degli svantaggi? E' semplicemente una tecnologia più nuova, ci sono meno batterie 48V ecc. e quindi si tratta semplicemente di aspettare che il mercato si sposti su questa?
Ho fatto una breve comparazione con il test della Ekletta MC 2017 (bipa con hub posteriore 48V, decisamente bella e pure più economica) e in salita mi pare che sia un pò meglio la Ekletta fino al 10%, pari al 13.5%, un pò meglio la Italwin dal 17% in su, fatto salvo che la Italwin con sensore di sforzo richiede quasi sempre un pò più di fatica. Se la Italwin avesse un 48V potrebbe starle davanti anche su salite moderate?
Viviamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola. (Confucio)
in attesa che arrivino i nostri :) scherzo,in attesa di gente più esperta di me ti posso dire che il 48v ekletta è un hub,quindi essendo un motore al mozzo,ha un modo di porsi (utilizzando il sistema pas) che può non piacere,della serie o lo oddi o lo ami.
in salita sale meglio per il fatto che è si un motore sostanzialmente monomarcia(come se fosse un ciao per capirci) ma ha molta forza,o schiena,cioè rispetto ad un pari potenza ma a 36v il 48v a più tiro sotto sforzo,cede più tardi.
il motore di five,come tutti i centrali,ha il vantaggio di rendere l'utilizzo della bici più simile a quello di una muscolare,ed ha il vantaggio di poter usufrire dei rapporti del cambio della bici,essendo a monte. proprio questa sua caratteristica gli permettere di rendere al meglio nelle salite davvero ripide,mentre fino al 10/15% è molto probabile che ti porti su più adagio di un hub a 48v per il motivo che spessisimo i motori centrali sono abbinati al sensore di sforzo,e questo vuol dire che se tu non dai un tot di sforso sul pedale lui non moltiplica nulla.
mi spiego,e spero di non dire cavolate,i sensore di sforzo ragionano moltiplicando per una percentuale X lo sforzo che tu fai istantaneamente sulle pidivelle.
il pro è che la guida è molto più naturale,specie off road,il contro è che se ti trovi stanco e trovi una salita ovviamente tu alleggerisci il tuo apporto,e lui purtroppo può moltiplicare uno sforzo più basso,quindi inevitabilmente si rallenta.
gli hub con il pas,tipo ekletta e ncm o la mia emootika,ragionano per step di velocità,cioè assistenza ad 1 il motore cerca di portarti fino alla velocità 20(nel caso della mia) se tu hai zero potenza da dare ai pedali ci mette tutto il motore,in caso tu sia in forma e puoi e vuoi pedalare lui arrivati attorno ai 20 lentamente toglie il suo apporto.
sono due modi diversi di vedere le bipa a seconda dell'uso che uno ne vuol fare sceglie il sistema che più si adatta alle sue esigenze
attendo rinforzi e correzioni
se la montagna viene da te e tu non sei maometto scappa perchè è una frana
Modificato da - marianor in data 30/06/2018 14:03:06
in attesa che arrivino i nostri :) scherzo,in attesa di gente più esperta di me ti posso dire che il 48v ekletta è un hub,quindi essendo un motore al mozzo,ha un modo di porsi (utilizzando il sistema pas) che può non piacere,della serie o lo oddi o lo ami.
in salita sale meglio per il fatto che è si un motore sostanzialmente monomarcia(come se fosse un ciao per capirci) ma ha molta forza,o schiena,cioè rispetto ad un pari potenza ma a 36v il 48v a più tiro sotto sforzo,cede più tardi.
il motore di five,come tutti i centrali,ha il vantaggio di rendere l'utilizzo della bici più simile a quello di una muscolare,ed ha il vantaggio di poter usufrire dei rapporti del cambio della bici,essendo a monte. proprio questa sua caratteristica gli permettere di rendere al meglio nelle salite davvero ripide,mentre fino al 10/15% è molto probabile che ti porti su più adagio di un hub a 48v per il motivo che spessisimo i motori centrali sono abbinati al sensore di sforzo,e questo vuol dire che se tu non dai un tot di sforso sul pedale lui non moltiplica nulla.
mi spiego,e spero di non dire cavolate,i sensore di sforzo ragionano moltiplicando per una percentuale X lo sforzo che tu fai istantaneamente sulle pidivelle.
il pro è che la guida è molto più naturale,specie off road,il contro è che se ti trovi stanco e trovi una salita ovviamente tu alleggerisci il tuo apporto,e lui purtroppo può moltiplicare uno sforzo più basso,quindi inevitabilmente si rallenta.
gli hub con il pas,tipo ekletta e ncm o la mia emootika,ragionano per step di velocità,cioè assistenza ad 1 il motore cerca di portarti fino alla velocità 20(nel caso della mia) se tu hai zero potenza da dare ai pedali ci mette tutto il motore,in caso tu sia in forma e puoi e vuoi pedalare lui arrivati attorno ai 20 lentamente toglie il suo apporto.
sono due modi diversi di vedere le bipa a seconda dell'uso che uno ne vuol fare sceglie il sistema che più si adatta alle sue esigenze
attendo rinforzi e correzioni
Per me hai detto solo cose corrette, ma io non sono nemmeno un esperto.
Sergiom1961
Utente Senior
Campania
1861 Messaggi
Inserito il - 30/06/2018 : 14:51:50
MilleMiglia ha scritto:
A chi piace andare in bici piace pedalare, anche con la bici elettrica
A te invece piace farti portare dal motore
Per fortuna non siamo tutti uguali, però non puoi menare il belino a tutti cercando di convincerci che la tua è la bipa migliore del mondo e provare a screditare cose che nemmeno lontanamente conosci..
La mia bipa non è certo la migliore del mondo ha i sui difetti tipo la continua regolazione dei freni e un impianto luci che non è comandato dal display sebbene il faro anteriore sia alimentato dalla batteria. Però quando vedo bici che costano il doppio ed hanno entrambe le luci a "pile" mi viene da pensare... Tra l'altro, questa bipa ha il torsimetro ma comunque deve fare un quarto di giro di pedali.
Modificato da - Sergiom1961 in data 30/06/2018 14:56:15
in attesa che arrivino i nostri :) scherzo,in attesa di gente più esperta di me ti posso dire
...
Grazie, più o meno è come avevo capito.
A me personalmente attira molto di più una pedalata "pas" che una "torque", per il semplice motivo che, ebbene sì! , se è il caso vorrei "farmi portare" dalla bipa e se invece ho voglia di pedalare, abbasso il livello di assistenza. Mi sembra che in questo un pas sia un sistema più versatile (se voglio faticare, fatico, se non voglio non fatico), soprattutto se accoppiato a hub potenti che tirano pure in salita.
Non volendo fare off-road con una bici da trekking, la maggiore intuitività e (forse) più alta reattività del sensore di sforzo non mi sarebbe di gran vantaggio e mi sembra di capire che il centrale, potendo sfruttare il cambio, possa essere un pò più delicato in fase di cambiata (come risulta anche da questo test di Pix).
Tirando le somme, PER LE MIE ESIGENZE: minor fatica + maggior relax + maggior versatilità + minore delicatezza = PAS e hub posteriore.
Per cui, sono certo più interessato a bipa come la Milano o l'Ekletta MC che a bipa come questa pur bella Italwin.
Ciò detto, resta per me la domanda sul perchè ci siano in giro così poche bipa a 48V.
Viviamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola. (Confucio)
Modificato da - freesailor in data 30/06/2018 15:38:16
credo che il motivo sia un pò anche di marketing,nel senso che anni fa c'era pieno di bipe da 24v e solo qualche kit e qualche bipa a 36v queste ultime quando iniziarono a farsi largo nel mercato hanno conquistato tutti per la maggior potenza.
ora è il turno delle 48v che stanno facendo lo stesso percorso fatto in precedenza dai 36.
mi pare che ora si trovino anche più centraline adatte al 48,cosa che prima non era possibile avere. di kit anche bafang col 48v ne ho visti diversi,ma forse non erano da 250w.
cosidera comuqnue che in linea di massima sarebbe meglio provare i due sistemi,e per un pò,non per 2km e solo dopo decidere quale sia il più adatto.
con il torsiometro è vero che si fatica sempre,ma mai come con una pura muscolare
se la montagna viene da te e tu non sei maometto scappa perchè è una frana
Il proliferare dei modelli a 48 volt, secondo me, è dovuto al fatto che per far funzionare bene un motore a questa tensione occorre una batteria con molti amperora
Allora: a parità di wattora della batteria, se alziamo la tensione abbiamo bisogno di meno amperora; perciò una 36V 10Ah ha la stessa energia immagazzinata di una 48V 7.5Ah Sappiamo però che se gli amperora sono pochi e la corrente è alta (quella necessaria per andare in salita) le batterie si deteriorano Perciò se alimentiamo un motore a 48V dobbiamo salire anche con i wattora per non stressare troppo gli elementi
I prezzi degli elementi delle batterie sono calati sensibilmente perciò possiamo vedere bipa con 48V e 13Ah senza che il prezzo diventi improponibile E così i modelli a 48 prolificano
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
((( Sergiom le luci a pile sono dettate da motivi di sicurezza: funzionano anche a batteria completamente scarica o con l'impianto elettrico guasto; io per esempio ho le luci alimentate dalla batteria principale ma porto sempre con me una torcia -che mi può servire per molti scopi- e un fanalino posteriore alimentato da pile a bottone per le emergenze ... e nei miei oltre 100.000 km in bipa mi è capitato di doverli usare )))
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Vorrei fare una raccomandazione generale a titolo mio personale:
Jobike si è sempre distinto per i toni moderati e per il confronto pacifico delle idee Mi piacerebbe se continuasse così, discutendo ma non insultando o prendendo posizioni categoriche e sprezzanti
((( poi attenzione che se scriviamo insulti o giudizi offensivi, potrebbero scattare anche denunce e sicuramente mettiamo nei guai Job che è il titolare del Forum )))
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
pixbuster,io mi scuso per il post in cui sicuramente ho usato parole pesanti verso il gruppo five ma con loro ho avuto un esperienza tutt'altro che positiva.
se si sono offesi mi spiace potevano trattarmi meglio quando ero loro cliente,e lo sarei ancora adesso se non mi avessero preso in giro
se volete rimuovere perchè vi crea,ci crea grane il mio post di cui sopra fatelo pure. io mi sono sentito derubato ed anche preso in giro da quel gruppo,e ho voluto rendervi partecipi della mia esperienza negativa.
se ho usato termini poco consoni mi scuso,ma il concetto che non si sono comportati correttamente con me rimane. mi avessero avvisato per il test della batteria ed il suo costo non mi sarei incavolato,mentre per l'estensione garanzia sulla batteria è un mea culpa,nel senso che se avessi letto i paragrafi del contratto non avrei buttato 40euro.
ribadisco le mie scuse verso il forum,non volevo creare grane. se i signori di five si sono offesi sappiano che non possono prendere in giro la gente e poi pensare che su un forum dedicato l'accaduto non salti fuori.
se la montagna viene da te e tu non sei maometto scappa perchè è una frana
Il proliferare dei modelli a 48 volt, secondo me, è dovuto al fatto che per far funzionare bene un motore a questa tensione occorre una batteria con molti amperora
Allora: a parità di wattora della batteria, se alziamo la tensione abbiamo bisogno di meno amperora; perciò una 36V 10Ah ha la stessa energia immagazzinata di una 48V 7.5Ah Sappiamo però che se gli amperora sono pochi e la corrente è alta (quella necessaria per andare in salita) le batterie si deteriorano Perciò se alimentiamo un motore a 48V dobbiamo salire anche con i wattora per non stressare troppo gli elementi
I prezzi degli elementi delle batterie sono calati sensibilmente perciò possiamo vedere bipa con 48V e 13Ah senza che il prezzo diventi improponibile E così i modelli a 48 prolificano
Ah, ok. Quindi mi sembra di capire che i 48V sono una tecnologia che sta prendendo piede perchè non solo ha dei vantaggi in termini di potenza ma sta anche diventando economicamente abbordabile. E magari entro pochi anni sostituirà i 36V (ipotizzo io).
Viviamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola. (Confucio)
Nell'ultima pagina viene detto che il limite sopportabile da un essere umano all'aperto ("condizioni particolari"), senza bisogno di protezioni, è 60V per la corrente continua. Se è così, a 48V ci siamo già piuttosto vicini.
Viviamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola. (Confucio)
Modificato da - freesailor in data 30/06/2018 22:30:59
Si parla di pericolosità quando si superano i 50V in corrente alternata a 50 Hz e 120V in continua
Poichè il motore lavora con una corrente di tipo impulsivo a frequenza elevata e perciò non èproprio in alternata, con i 48V siamo ancora nel campo della sicurezza "intrinseca", ma se passiamo a tensioni superiori ci avviciniamo al limite
Oltre a questi valori, tecnicamente non ci sono problemi a salire di tensione, solo che occorre mettere isolamenti molto più efficaci, far girare tutti i fili in guaine protette, aggiungere sistemi di sicurezza a sgancio rapido e del tipo differenziale (i salvavita) Tutto questo su un mezzo leggero come una bipa diventa molto penalizzante
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
((( Sergiom le luci a pile sono dettate da motivi di sicurezza: funzionano anche a batteria completamente scarica o con l'impianto elettrico guasto; io per esempio ho le luci alimentate dalla batteria principale ma porto sempre con me una torcia -che mi può servire per molti scopi- e un fanalino posteriore alimentato da pile a bottone per le emergenze ... e nei miei oltre 100.000 km in bipa mi è capitato di doverli usare )))
Non capisco: la mia, che è di dieci anni fa, fa accendere le luci anche quando nella batteria non c'è più carica sufficiente per avere assistenza. D'altro canto le luci hanno bisogno di pochissima corrente, tanto più con moderni LED.
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Per una bici da trekking 8 rapporti non sono pochi?Per uso turistico in montagna è limitante avere solo 8 rapporti con 42 denti davanti.La mia ha 10 rapporti con 38 davanti e comunque si sente la mancanza di un rapporto tra la nona e decima marcia in pianura.Per la montagna và benone.Altra cosa il tempo di ricarica,a me capita di fermarmi e dover ricaricare la batteria al ristorante o bar,ma ha una ricarica rapida.Questa se ci mette 7 ore ti costringe ad avere la seconda batteria per forza di cose.
Modificato da - jeffster in data 01/07/2018 08:53:58
Anche per me la bici ha rapporti non adeguati e meriterebbe un 10 rapporti posteriori. Con la 42 davanti , secondo me, la pedalata si fa dura appena si fa un inizio di salita. Per il resto la bici e curata nei particolari e ha una linea piacevole. Un grazie a Pix che sta provando molti centrali in questo ultimo periodo. Sappiamo che non sono il suo sistema preferito ma le sue prove le trovo eempre precise e imparziali.
Chicc0zz0, sulla tua vuol dire che interviene prima la centralina del BMS E' una prova che riporto sempre nei test quando le luci sono alimentate dalla batteria principale
Ma a volte (su certi modelli e soprattutto quando la batteria invecchia) può succedere che sia il BMS ad intervenire per primo e per ripristinare la batteria occorre attaccarla per qualche secondo ad un caricabatterie; a volte invece basta toglierla dalla sede e reinserirla
Comunque è una scelta progettuale: ci sono costruttori che preferiscono avere sistemi indipendenti (magari perchè pensano che la bipa possa essere usata anche senza batteria)
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Però secondo me è meglio che interventa la centralina prima del bms: così anche se finisco la batteria per l'assistenza, posso ancora andare in giro potendo accendere le luci.
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ciao Millemiglia, io capisco che i gioiellini concentrati di tecnologia debbano costare un botto, ma attenzione a screditare gli hub da 100 euro...
Io col mio ho percorso più di 23.000 Km in tre aa, senza avere alcun problema. E non accenna minimamente a fermarsi.. Le prestazioni hanno un valore, ma l'efficienza e la durata (per me che uso la bici solo ed esclusivamente per lavoro) valgono di più. Praticamente a costo zero e con zero manutenzione !!
Quando si valutano le caratteristiche di un motore, di una bici o di qualsiasi organo meccanico spesso veniamo attirati solo dai miracoli in termini di prestazioni. Poi magari nessuno ci ha fatto più 10 mila Km per sapere quante volte s'è scassato..
ciao Millemiglia, io capisco che i gioiellini concentrati di tecnologia debbano costare un botto, ma attenzione a screditare gli hub da 100 euro...
Io col mio ho percorso più di 23.000 Km in tre aa, senza avere alcun problema. E non accenna minimamente a fermarsi.. Le prestazioni hanno un valore, ma l'efficienza e la durata (per me che uso la bici solo ed esclusivamente per lavoro) valgono di più. Praticamente a costo zero e con zero manutenzione !!
Ciao Sei già il secondo che mi mette in bocca cose che non ho detto... dove avrei scritto e screditato l’hub da 100€??? Leggete meglio ciò che scrivo grazie Io col mio BPM ho percorso sicuramente più di 50.000 km (se leggi la firma c’è scritto “kit e fai da me” dal 2009)
hai scritto che l'hub costa poco ed è lo stesso da 20 aa a questa parte (rinforzare un aspetto limitativo non è certo un elogio, non credi?). Hai definito gioiellino un aggeggio che non sappiamo quanto duri, ma costa 6 volte tanto. Cos'altro c'è da interpretare, scusa?
Sergiom1961
Utente Senior
Campania
1861 Messaggi
Inserito il - 02/07/2018 : 22:04:20
Forse che l'hub è cinese e questo gioiello è italiano made in Prc.
ciao Millemiglia, io capisco che i gioiellini concentrati di tecnologia debbano costare un botto, ma attenzione a screditare gli hub da 100 euro...
Io col mio ho percorso più di 23.000 Km in tre aa, senza avere alcun problema. E non accenna minimamente a fermarsi.. Le prestazioni hanno un valore, ma l'efficienza e la durata (per me che uso la bici solo ed esclusivamente per lavoro) valgono di più. Praticamente a costo zero e con zero manutenzione !!
Quando si valutano le caratteristiche di un motore, di una bici o di qualsiasi organo meccanico spesso veniamo attirati solo dai miracoli in termini di prestazioni. Poi magari nessuno ci ha fatto più 10 mila Km per sapere quante volte s'è scassato..
hai scritto che l'hub costa poco ed è lo stesso da 20 aa a questa parte (rinforzare un aspetto limitativo non è certo un elogio, non credi?). Hai definito gioiellino un aggeggio che non sappiamo quanto duri, ma costa 6 volte tanto. Cos'altro c'è da interpretare, scusa?
Poi però basta bubu perché non ne ho più voglia... .. il mio intervento era in risposta a sergiom che ironizza sul prezzo della bipa in prova e non manca di decantare la sua appena può.. quindi provavo soltanto a fargli percepire che la differenza di prezzo è data soprattutto da diversa motorizzazione ed allestimento come ha spiegato bene anche Pix..
Ho già provato diverse volte a chiarire il mio punto di vista che tra l’altro è anche molto facile da capire, se si vuole .. Non credo semplicemente che sia corretto paragonare una bici con un motore centrale e torsimetro con una bici con pas e motore sl mozzo. È come paragonare la Cucinotta con la Littizzetto. Punto, tutto qua.
ciao millemiglia, nessuna polemica, figurati, non sono difensore di Sergio che pur essendo concittadino, manco conosco personalmente.
Capisco anche che forse esagera un tantino nel "magnificare" il suo recente acquisto, ma neanche si può trascurare il fatto che esistano bici dalle ottime prestazioni che non costano un occhio della testa. Io non ho interessi commerciali (a differenza di alcuni soci del forum) quindi da potenziale acquirente leggo con interesse tutto ciò che può arricchire il mio bagaglio culturale, partendo dall'E-ciclopedia, passando x le prove di pix per terminare infine con le provocazioni di Sergio. Non scarto nulla.
Lascia che sia la gente a paragonare una bici con centrale con torsimetro e un hub che costa la metà.. saluti
Sergiom1961
Utente Senior
Campania
1861 Messaggi
Inserito il - 03/07/2018 : 10:28:47
Messaggio di Sergiom1961
Come tutti sapete ho la NCM Milano. Mi sono sempre lamentato dei freni, non della bontà della frenata ma del fatto che ogni 50 km devo registrarli anche se le pasticche sono come nuove (ho comprato quelle rosse sempre originali ancora devo cambiarle dopo 1400 km). Più di un utente del forum mi ha consigliato di cambiare i cavi. Bene questi sono rivestiti in teflon e costano 5 euro l'uno! Montati oggi pomeriggio, tra tre giorni vi saprò dire se ho buttato 14 euro 5+5 + 4 di spedizione.
Osanno quando c'è da osannare ma critico quando c'è da criticare...
Modificato da - Sergiom1961 in data 03/07/2018 10:58:54
sono oltre 10 anni che va avanti la diatriba fra centrale/hub/torsiometro/pas e altrettanti che ciascuno vede il proprio sistema / la propria scelta migliore degli altri lo scartavetramento di maroni è già più che abbondante
@Sergiom1961: tra le cose che apprezzeresti, lo hai scritto più volte, c'è l'acceleratore ora, che cosa ti permette di fare il torsimetro se non guidare la bici come se lo avesse? e per certi versi meglio di quello che puoi mettere al manubrio, che è meccanicamente diverso (a pollice, mezza manopola...) da quello da moto
un utente del forum, tittopower, anni fa aveva creato un legalizzatore, cioè un circuitino che permette di vincolare l'acceleratore al pas; non l'ho visto più scrivere, non so se ce l'abbia sempre e se sia sempre compatibile con le bici/pas attuali
dunque, se una persona preferisce il modo di andare in bici del tutto classico, sceglierà un sistema, se non gli interessa, o ha altre priorità, sceglierà l'altro
e chi fa paragoni, sarebbe pregato di farli confrontando mezzi che guida regolarmente, non usando le opinioni degli altri descriva quelli che sono, per lui, pregi e difetti del suo mezzo gli utenti che leggono hanno la propria testa, i paragoni se li fanno da soli, come leggendo le prove di pix
evitando misurazioni del tipo in voga all'età della pubertà...
proprio riferendomi a questa prova di pix, vedo (io per la prima volta) un ritardo imposto sul torsiometro, il cui fine pix ha spiegato, ma che almeno secondo me la casa dovrebbe mettere sotto una specie di ON/OFF per adattarsi ai modi di guida di ognuno