Di Job (del 02/01/2007 @ 18:30:36, in dBlog, linkato 16540 volte)
Un paio di settimane fa mi capita sotto gli occhi quest'articolo del giornale locale e... mi viene un'idea malsana... vuoi vedere che con la mia e-bike vado dove Cunego ha dovuto rinunciare????
Secondo il mitico sito www.salite.ch questa salita è data come la quinta in Italia per difficoltà (clicca sopra per vedere il grafico):
Detto, fatto. E' il 29 dicembre 2006, olio la mia Flyer T4, carico la batteria, l'attacco al portellone del fuoristrada e raggiungo Ovaro, Carnia, Friuli Venezia Giulia. E' una giornata di sole, temperatura sui 3°C, l'attrezzatura è la solita: abbigliamento da città, GPS e termometro. Poncho, merenda , guanti e colbacco nella borsa sul portapacchi. L'inizio non è un gran che, tanto per scaldarsi. La salita vera inizia dopo l'abitato di Liariis:
Al km 1 altitudine 670m si oltrepassa la simpatica chiesetta del Carmine:
Al km 1,5 siamo a Liariis
Si comincia a far sul serio... primo drittone al 14%, attivo lo "spunto" col tasto "hi"
km 2,8 h 753: Il vero martirio inizia dopo questo cartello e ai ciclisti "veri" consiglio di bere alla fonte perchè dopo vedranno i sorci verdi.
Ma cosa vedono i miei occhi? La strada è chiusa con i lucchetti! E certo, per i professionisti del giro d'Italia bisognerà tirargliela come un biliardo.
Io pero' non sono venuto per niente, non sarà certo questo a fermarmi, aggiro il cancello e riparto...
La salita si snocciola senza tregua e senza pause, solo in prima marcia e con lo "spunto" sempre inserito ce la faccio, l'unica alternativa per consumare un po' meno è togliere lo spunto e pedalare in piedi (sembra di fare step). Ovviamente la velocità è ridotta a 7/8 km/h. La temperatura è sotto i 2°C
Dopo 5,3 km 1174 m.s.m. prime avvisaglie di ghiaccio e neve
Pedalare con questo terreno non è certo facile
Poco prima del sesto km c'e' un crocifisso... neanche farlo a posta da lì a poco parte il tratto piu' duro in assoluto 500 metri al 20,3%
Proprio sul tratto più dura inizia neve continua su tutta la carreggiata...
Quando si vede questa capanna si è sul rettilineo con piu' pendenza:
Non ho una bicicletta, questo è uno spazzaneve...
al km 7,5 ho visto la madonna...
Quando mancano 2km e mezzo alla vetta la salita si fa più dolce, il panorama mozzafiato ma la neve è sempre di più...
Si arriva al bivio per la malga pozof, il peggio sembra essere alle spalle...
Un cartello abbattuto cerca ancora di bloccarci ma noi andiamo avanti, si sente odore di impresa ormai...
Il panorama da qua su è mozzafiato... e si vedono le nebbie che abbiamo lasciato in pianura
La vista si apre sul monte Tamai
ULTIMO CHILOMETROOOO...
Argggggghhhh!!!, dimenticavo le ultime forche caudine... le 3 famigerate gallerie finali... la prima:
Non finiro' infilzato allo spiedo come nei films di Indiana Jones?
Sono in un buio mondo di cristalli...
Seconda galleria...
Terza galleria: qui mi passano tre quad che rendono la neve polverosa e si sprofonda sempre più...
Sono fuori dai tunnnnelelelelelè...
Ma non è ancora finita, ci sono ancora 4 impegnativi tornanti finali...
Ragazzi, qui la neve è così alta che neanche i quad riescono ad andar su, mi tocca farmela tutta a piedi, ma almeno io salgo loro si piantano...
Al cartello del sentiero per il monte Tamai mancano solo 50 metri allo scollinamento...
Ce l'ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
ragazziii, ma qui sopra ci sono le piste e gli sciatori mi guardano strabuzzando gli occhi.
Dal cucuzzolo c'e' una vista a 360°
Ovviamente adesso mi aspetta una discesa da tregenda,
...ma se ho scritto questo reportage, vuol dire che è andata bene non senza patemi... dalla scia che lascio potete capire la tecnica: discesa a serpentina con pedalate che affondano nella neve!!!