infortunio in itinere VS bici
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Stampato il: 28/11/2024
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Autore Discussione: elettroneofita
Oggetto: infortunio in itinere VS bici
Inserito il: 16/11/2011 08:48:54
Messaggio:
Purtroppo... ragazzi... elettropedalatori... ho una bruttissima notizia per chi si reca al lavoro in bicicletta.
Con nota datata 7 novembre 2011 la Direzione centrale prestazioni dell’INAIL ha diramato un chiarimento concernente l’indennizzabilità di infortuni in itinere occorsi recandosi a lavoro in bicicletta propria o utilizzando servizio di bike-sharing.
La Direzione ai fini del riconoscimento dell’indennizzo distingue diverse casistiche e sottolinea che primo discrimine per il risarcimento è “il carattere necessitato dell’uso di tale mezzo, per assenza o insufficienza di mezzi di trasporto e per la non percorribilità a piedi del tragitto”.
Altro importante discrimine riguarda il tipo di tragitto che il lavoratore percorre in bicicletta. L’INAIL specifica che è indennizzabile solo l’infortunio occorso su pista ciclabile o chiusa al traffico. Nel caso di utilizzo di bicicletta su strada aperta alla circolazione di veicoli a motore “può ritenersi sussistente la ratio sostanziale dell’esclusione dell’indennizzabilità dell’evento lesivo conseguente alla libera scelta, da parte del lavoratore, di esporsi ad un rischio maggiore, rispetto a quello gravante sugli utenti dei mezzi pubblici di trasporto, nell’affrontare il traffico veicolare a bordo del mezzo di trasporto privato”. Secondo l’INAIL pertanto non è indennizzabile un infortunio occorso per la deliberata scelta del lavoratore di esporsi a tale rischio. Stessa ratio è applicabile a percorsi misti tra piste ciclabili e strade aperte al traffico: l’infortunio verrà riconosciuto esclusivamente nel tratto di strada protetta.
Per quanto riguarda l’utilizzo di servizi di bike-sharing, nonostante questi siano promossi dalle amministrazioni pubbliche tali servizi non possono essere considerati quali mezzi pubblici di servizio. I casi di infortunio saranno pertanto valutati secondo i discrimini di cui sopra equiparati quindi all’utilizzo di bicicletta di proprietà del lavoratore.
Per approfondire: Nota del 7/11/2011: Infortunio in itinere – utilizzo di mezzo privato (bicicletta)http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_NORMATIVA&nextPage=INAIL/Istruzioni_Operative/2011/info-1933923143.jsp
fonte e autore: www.quotidianosicurezza.it Daria De Nesi
Risposte:
Autore Risposta: Barba 49
Inserita il: 16/11/2011 09:07:00
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Purtroppo loro fanno pura statistica, è chiaro che nel lento traffico cittadino (dove è quasi impossibile ferirsi in un incidente tra autoveicoli) il ciclista è il vaso d'argilla tra vasi di ferro...
La cosa che mi lascia molto perplesso è che non abbiano esteso il provvedimento anche ai motocicli e ai ciclomotori, ma chi vivrà vedrà!
Certo che si tratta di un provvedimento di un'inciviltà assoluta, e qualche complottista potrebbe anche cogliere in esso una spinta all'aumento dell'acquisto di auto.
Autore Risposta: T4R
Inserita il: 16/11/2011 09:12:01
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Alla faccia della tanto sbandierata mobilità sostenibile.
Vorrei pooi capire la differenza tra utilizzare la bici o uno scooter/ciclo/motociclo per quanto riguarda l'esposizione al rischio.
E poi in posti dove non esistono per niente le ciclabili (Napoli) che faccio volo con la bici.
Saluti molto amari Pino
Autore Risposta: elle
Inserita il: 16/11/2011 09:21:20
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se non ho capito male, vale per tutti i mezzi privati, inclusa la bici, e quindi anche per auto e ciclomotori... in un certo senso, l'applicazione della tutela al tratto su ciclabile sarebbe un'apertura --- ma posso aver capito male
resta il fatto che non tutelare chi adopera il mezzo privato mi sembra un'ingiustizia in generale: se lo si preferisce al mezzo pubblico in genere è per buone ragioni --- sotto un altro riguardo, dare una preferenza alla bici, tutendola più di altri mezzi, sarebbe un bel segnale di incoraggiamento... ma si ha l'impressione che nel nostro sistema ogni centro di decisione faccia a testa sua...
Autore Risposta: GABYZIO
Inserita il: 16/11/2011 10:03:08
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quoto elle mi pare che già nel 2000 una legge stabiliva dei paletti ai risarcimenti degli incidenti in itenere con mezzi privati, questa mi sembra una specifica pro bici.
Autore Risposta: claudio02
Inserita il: 16/11/2011 12:55:30
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...incredibile. se fossi un investitore toglierei dal mio portafoglio tutti i titoli e obbligazioni italiane. un paese di pagliacci deve seguire il suo destino.
Autore Risposta: imayoda
Inserita il: 16/11/2011 13:29:05
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come pararsi il culo e allo stesso tempo pompare le vendite di SUV
Autore Risposta: elettroneofita
Inserita il: 16/11/2011 15:02:08
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per contro l'ente statale ARPA della Toscana aveva anche messo a disposizione dei dipendenti delle RIciclette, dando loro un regolamento ed un manuale
http://www.arpat.toscana.it/agenzia/sistemi-di-gestione/sistema-di-gestione-ambientale/mobilita-sostenibile/28-bici-a-disposizione-dei-dipendenti-di-arpat-per-gli-spostamenti-di-lavoro-in-ambiente-cittadino/?searchterm=bicicletta
chissà se ora le useranno ugualmente....?
Autore Risposta: misimo
Inserita il: 16/11/2011 23:32:14
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VERGOGNA!!!
Autore Risposta: mario68
Inserita il: 17/11/2011 06:21:35
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Probabilmente quelle teste di burocrate pensano che tutti possano scegliere tra autoblublindata o bicicletta, seconda con quale piede ci alziamo la mattina....
Autore Risposta: Tino
Inserita il: 17/11/2011 16:42:10
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Avevo chiesto a Job di togliere l'argomento da quelli in rilievo, ma vedo che è tornato alla ribalta...
http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1099
Autore Risposta: elettroneofita
Inserita il: 17/11/2011 17:37:50
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Non solo è tornato alla ribalta, ma l'INAIL ha QUASI detto che se ti tirano sotto è colpa tua perchè hai scelto la bici!
Autore Risposta: dumil
Inserita il: 18/11/2011 16:14:14
Messaggio:
C'è caso e caso, comunque come già detto sopra, il discorso è valido per ogni mezzo privato e non solo per la bici.
Bisogna dimostrare il criterio di necessità, ma anche no .
Personalmente mi sono trovato coinvolto due volte nella questione per incidenti in moto e non ho rilevato particolare fiscalismo nell'accertamento del criterio.
D'altra parte è facile dimostrare, per me che vivo a Roma (ma anche altrove), che è necessario usare il mezzo proprio per avere certezza dei tempi...per andare a prendere un bambino a scuola, per arrivare in orario qui o lì, per dimezzare il tempo di percorrenza, ecc.
Certo se uno ha la fermata del bus sotto casa che lo lascia sotto l'ufficio e vive a Trento (dico per dire, suppongo siano più efficienti che a Roma) ci può essere qualche problema, ma sarebbe da verificare.
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