V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Bengi |
Inserito il - 17/06/2012 : 07:06:08 Specie nelle escursioni a lungo raggio, è sempre importante ridurre i consumi per garantirsi un'autonomia adeguata anche con batterie non eccessive. Le considerazioni che qui andrò a fare in ordine sparso partono dall'esperienza diretta che ho maturato dopo numerose escursioni fatte tutte su distanze superiori ai 100Km.
1) MANDARE IN FUORIGIRI IL MOTORE Quando si deve affrontare una lunga uscita è fondamentale curare il riscaldamento iniziale che va fatto obbligatoriamente a bassa velocità rimanendo sempre ampiamente entro la soglia anaerobica e mantenedo una pedalata agile. Ad es. nelle mie uscite standard che prevedono quasi sempre una salita, partendo da casa, prima di incontrare le prime colline devo percorrere 35Km. Questa è per me un'ottima occasione per curare il riscaldamento e per economizzare sui consumi. Per fare questo come prima cosa occorre conoscere il tipo di Pana che si ha nelle propria bipa o meglio il suo settaggio. Ad oggi sono a conoscenza di tre versioni che limitano i giri a 320, 276 e 225. In base poi alla corona e al pignone motore montati, è possibile convertire tali valori in altrettanti valori di cadenza limite. Nel caso di Blackmagic ad es. che ha un Pana a 225 giri, nell'ultima uscita ho optato per una combinazione 35-15 (corona-pignone motore) che implica una cadenza limite di: 225x15/35 = 96/min. Questa configurazione è molto importante e deve corrispondere alla cadenza ottimale del ciclista. Per me infatti è del tutto naturale pedalare in piano o su tracciati vallonati proprio a cadenze intorno alle 96/min. Il dato fondamentale successivo è la propria velocità di crocera (a motore spento) che ci consente di rimanere ampiamente entro la soglia anaerobica e cioè quella velocità che riusciamo a mantenere indefinitamente senza stress. Nel mio caso è di circa 26-27Km/h. Quindi nella prima parte dell'uscita uso una rapportatura adeguata (nell'ultima escursione la 6^ marcia del mio Alfine) per consentirmi appunto di tenere quella velocità con la mia cadenza ottimale (94-98/min)che è al limite dell'assistenza del motore. In questo modo ho due vantaggi: eseguo un adeguato riscaldamento e sfrutto pochissimo il motore con conseguenti consumi assai limitati. Viaggiare a cadenze al limite dell'assistenza del motore è perciò il primo modo per economizzare significativamente sui consumi.
2) USARE IL CAMBIO E' noto che le ripartenze sono le fasi in cui c'è notevole assorbimento di energia: è in fase di accelerazione che il motore consuma di più. Il maggiore consumo in questa fase è dato anche (non solo) dal fatto che il motore si trova a lavorare a bassi regimi con rendimenti ridotti. Per ovviare almeno in parte a questo inconveniente è buona regola abituarsi a scalare almeno 2 marce in prossimità di punti di arresto (incroci, semafori, ecc. ). In questo modo l'assorbimento di energia nelle ripartenze è ridotto dal fatto di far lavorare il motore ad un relativamente alto numero di giri sia pure alle basse velocità tipiche delle fasi di accelerazione.
3) STILE DI PEDALATA Nelle ripartenze ha la sua influenza anche lo stile di pedalata: pestare molto sui pedali per avere accelerazioni fulminee è controproducente e provoca dei picchi di assorbimento che incidono sui consumi. E' buona regola invece accelerare con progressione senza troppa fretta, ma cercando di assecondare il motore che in tal modo avrà un funzionamento più regolare senza significativi picchi di potenza... Questo vale anche in caso di rilanci, cioè nel caso in cui vogliamo aumentare la velocità: se lo facciamo progressivamente anzichè repentinamente, la batteria ringrazierà. Insomma anche uno stile di pedalata soft ci consentirà di economizzare significativamente sui consumi.
4) FRENARE POCO E SOLO QUANDO NECESSARIO Qui non dovete fraintendermi: in caso di emergenza si frena in modo deciso per evitare l'impatto, su questo non c'è dubbio! Mi riferisco invece alle situazioni in cui è necessario fermarsi per es. in prossimità di un incrocio. Se l'arresto avviene fermando la pedalata per tempo e lasciando che la bici rallenti naturalmente frenando un po' solo alla fine, questo ci consentirà di economizzare sui consumi. Al contrario se si mantiene una velocità sostenuta fino in prossimità dell'incrocio per poi frenare repentinamente, allora in tal modo avremo diassipato non poca energia che inciderà negativamente sui consumi. Lo stesso dicasi quando si viaggia in discesa: inutile spingere forte per acquistare un'alta velocità per poi frenare repentinamente al tornante successivo. Meglio procedere a velocità moderata e frenare poco quando serve.
5) SCELTA DEL TRACCIATO, DEL GIORNO E DELL'ORA Quando si sceglie il tracciato che ci porterà alla meta prefissata, è molto importante evitare centri urbani caotici e strade con molte intersezioni, ma converrà privilegiare strade secondarie (magari con percorso anche un po' più lungo) che ci consentiranno di procedere più facilmente a velocità costante, minimizzando i rallentamenti e gli stop. Anche l'orario di percorrenza ha la sua importanza: ad es. una statale trafficata percorsa al mattino presto del sabato o della domenica (con assenza di veicoli pesanti) può essere quasi priva di traffico e consentirci di procedere a velocità costante e in maggiore sicurezza. La situazione sarebbe ben diversa ad es. alle 8 di un giorno feriale dove il traffico sarebbe intenso ....
6) MANUTENZIONE E CURA DEL MEZZO E' chiaro che per avere consumi ridotti è necessario avere la nostra bipa in perfetta efficienza. Quindi prima di ogni uscita è importantissimo (anche per motivi di sicurezza) controllare scrupolosamente tutte le parti fondamentali della nostra bipa a partire dai freni. E' chiaro ad es. che se c'è un pattino (o una pinza del disco) che tocca anche di poco, questo alla lunga ci porterà a consumi maggiori. Stesso discorso per la catena che se non adeguatamente lubrificata indurrà senz'altro dei maggiori consumi. Un altro aspetto importantissimo sono i pneumatici. A parte il fatto che per escursioni on road è bene che siano di sezione ridotta e slick, una cosa da non sottovalutare è la pressione. Un pneumatico solo un po' sgomfio fa lievitare i consumi in modo non trascurabile. Nel mio caso ad esempio su Blackmagic monto delle gomme Ultremo DX della Schwalbe da 25mm gonfiati a 8 bar: vanno che è una meraviglia!
7) RIDURRE LA VELOCITA' E' noto a tutti che un fattore che fa lievitare i consumi (in piano, ma anche in salita) è la velocità. Non è pensabile di economizzare sui consumi volendo tenere una velocità di molto superiore a quella che si potrebbe tenere con una muscolare. Quindi il mio consiglio è quello di procedere sempre ad una velocità di poco superiore a quella che si potrebbe tenere senza motore, utilizzando perciò sempre l'assistenza minima. Poi è evidente che in alcuni tratti di salita tosta potremo senz'altro passare alla media o alla massima assistenza, ma questo deve avvenire solo nelle situazioni critiche cioè deve rappresentare un'eccezione e non una regola. Tra l'altro procedere a velocità moderate è certamente più sicuro e riduce il rischio di incidenti ... (purtroppo questo l'ho provato sulla mia pelle giusto un anno fa) ...
8) RIDURRE IL PESO Questo vale specie in salita dove sappiamo che il peso complessivo (bipa+ciclista+attrezzatura) è la variabile fondamentale che incide sui consumi. Quindi oltre a consigliare (prima di tutto a me stesso) una bella cura dimagrante, il mio suggerimento è quello di evitare di accessoriare la bipa con attrezzatura che non ci servirà nell'escursione. Per una bipa Gran Turismo quindi converrà eliminare tutto il superfluo quali: cavalletto, parafanghi, portapacchi, fanali (se si viaggia di giorno), cestini, forcella ammortizzata, ecc. .... L'ideale sarebbe poi sostituire tutti i componenti particolarmente pesanti della nostra bipa quali manubrio, sella, attacco manubrio, tubo reggisella, cerchi, gomme, camere, ecc. ma qui andiamo proprio al limite del maniacale! Inoltre è molto importante evitare di portare con sè eccessivo materiale a partire dalle scorte d'acqua: se nel percorso ci sono delle fontanelle meglio fare rifornimento in itinere che portarsi appresso un paio di Kg d'acqua! E così dicasi per gli indumenti e per l'alimentazione: portare quindi solo il vestiario necessario (io porto solo una leggerissima mantellina antivento per la discesa) e il poco cibo che normalmente serve per un'escursione giornaliera considerando che in caso di necessità ci si può sempre fermare in qualche bar/agriturismo per un bel panino!
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17 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Ebikez |
Inserito il - 22/06/2012 : 22:15:25 | Bengi ha scritto:
P.S. Ti sembrerà impossibile ma la bici mi fa anche passare il mal di schiena ... probabilmente dipende dal fatto che le uscite in bici (specie in salita) contribuiscono a rinforzare le fasce muscolari dorsali e addominali oltre che favorire un miglior apporto di sangue (e dunque di ossigeno e componenti energetici) ai capillari fino alle zone più periferiche con notevole benefici in termini di efficienza e funzionalità di tali distretti ...
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Tutt'altro che impossibile.io soffro di dolori al coggige.Quando sono in scooter mi capita spesso di patire dolore nei viaggi medio lunghi .Ma quando vado in bici, che dovrebbe essere assai più incidente in termini di dolore, paradossalmente sto bene per 3-4 giorni.
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Bengi |
Inserito il - 19/06/2012 : 14:55:30 Grazie C02 per i consigli, ne terrò conto.
La mia idea comunque è che sia difficile definire un limite assoluto di tempo per l'esercizio fisico (es. le 5 ore) valido per tutti.
Anche perchè questo dipende molto oltre che dal livello di allenamento individuale del ciclista, anche dall'intensità dello sforzo fisico (in relazione ai propri limiti) che si esplica nell'uscita. Infatti è ben diverso fare un'uscita di 5 ore costantemente al limite (e talvolta anche un po' oltre) della soglia anaerobica e fare un'uscita di pari tempo al 70% della proria FCmax ...
Nella mia ultima uscita ad es. ho visto che solo per 3 ore circa (delle 5,5 totali) ho pedalato tra l'80 e il 95% della FCmax, mentre per circa 1 ora ho registrato una FC tra il 70 e l'80% e circa 30' tra il 55 e il 70%. Questo mi ha consentito di portare a termine l'ecursione senza troppo stress.
Poi devo dire che ho curato bene anche l'alimentazione e l'idratazione che è stata costante e regolare per tutta l'escursione, con significativo apporto di vitamine, sali minerali e fruttosio, evitando assolutamente di assumere grassi ....
P.S. Ti sembrerà impossibile ma la bici mi fa anche passare il mal di schiena ... probabilmente dipende dal fatto che le uscite in bici (specie in salita) contribuiscono a rinforzare le fasce muscolari dorsali e addominali oltre che favorire un miglior apporto di sangue (e dunque di ossigeno e componenti energetici) ai capillari fino alle zone più periferiche con notevole benefici in termini di efficienza e funzionalità di tali distretti ...
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osva |
Inserito il - 19/06/2012 : 09:54:34 Gia 4 ore sono tante ieri ho fatto 101 Km troppi |
dipigi |
Inserito il - 19/06/2012 : 09:53:57 Quanta saggezza! mi aspettavo che aggiungessi che una pausa di un'oretta sotto una pianta di ciliege elimina del tutto lo stress ossidativo... |
claudio02 |
Inserito il - 19/06/2012 : 09:41:07 non vorrei sembrare pedante..ma voglio assicurarti che 5 ore in bici sono troppe anche se in bipa. troppe perchè torturi il rachide in L5-S1, troppe perchè da allenamento benefico passi a stress ossidativo (in soldoni invecchiamento precoce) ecc. la tua schiena dici che non è al top, però penso che se riesci a fare 5 ore in bici è ok. non aspettare il blocco o qualche problema, ridimensiona il tempo, se giochiamo di anticipo evitiamo i problemi più fastidiosi che ci costringerebbero allo stop assoluto che, tu sai bene, sarebbe di una noia mortale |
Bengi |
Inserito il - 19/06/2012 : 02:16:55 Grazie Pix.
@Wind, l'eliminazione della forca e del reggisella ammortizzati hanno in realtà un duplice obiettivo: alleggerire la bici ed aumentare l'efficacia della pedalata evitando sprechi energetici. La questione poi è sempre abbastanza soggettiva e dipende molto dalle condizioni del manto stradale. Nel mio caso ad es. le condizioni delle strade che percorro di solito (fortunatamente) sono ottime e pur avendo la schiena un po' malandata riesco comunque senza problemi a stare 5 ore filate in sella, pur non essendo molto allenato ... ho solo avuto l'accortezza di abbassare un po' il manubrio in modo da ripartire meglio il peso corporeo sui 5 punti d'appoggio (sedere, mani e piedi) ...
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pixbuster |
Inserito il - 17/06/2012 : 22:10:34 (bella sintesi Bengi !!!) |
windmillking |
Inserito il - 17/06/2012 : 14:55:24 Ciao
da ciclista "muscolare" dotato anche di bipa, posso dire che concordo con Bengi quasi per tutto.
"quasi" è solo perchè credo nella grande utilità della forcella ammortizzata e anche del reggisella ammortizzato.
Molti (quasi tutti ?) gli utilizzatori di bipa non sono superatleti e dato che una bipa comunque non peserà proprio poco poco, il kg e mezzo in più dati da forcella e reggisella ammortizzati non penso pregiudicheranno in modo drastico le prestazioni di una bici il cui peso parte almeno dai 18 kg ... in compenso in casi di percorrenze non brevi (60 o più km, dalle tre ore in poi) danno un sensisbilissimo aiuto al comfort , alla colonna vertebrale, braccia etc e possono trasformare in una piacevole lunga gita giornaliera quella che diventerebbe una stressante maratona in sella.
Vorrei anche dare maggiore enfasi alla giusta scelta delle gomme , sia come tipo che come misura sia alla pressione d'uso.
una gomma scorrevole della giusta dimensione alla pressione corretta aiuta tantissimo
marco |
Bengi |
Inserito il - 17/06/2012 : 10:36:12 @Ebikez, ottima sintesi: quoto in pieno!
@CO2, quando parlavo di togliere accessori vari alla bipa, mi riferivo a quella per uso esclusivamente GT. Per l'uso quotidiano concordo invece l'opportunità di mantenere tutti gli accessori standard e non (portapacchi, cavalletto, borse, fanali, lucchetti, forcella ammortizzata, ecc.), come ha attualmente la mia Cindy che utilizzo quotidianamente con notevole soddisfazione.
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claudio02 |
Inserito il - 17/06/2012 : 10:35:15 quello che posso dire io è che in assistenza minima il motore ti toglie quasi tutto il peso dela bipa (la mia da 24 kg diventa 3-4 "virtuali" massimo) questo l'ho capito uscendo con la muscolare e poi riprovando la kff, in salita con la minima mi sembra che facciamo ballare la scimmia..sono d'accordo anch'io su tutto quello che ha scritto il buon bengi a parte l'ipotesi di "denudare" la bici per guadagnare una manciata di etti. le forcelle ammortizzate sevono, non sono orpelli e qui quotone a barba, i fanali perchè viaggio di giorno?? no no no ma scherziamo, l'utile portapacchi,il cavalletto se lo tolgo mi vedo già la bici che cade per terra perchè appoggiata maldestramente al murola bipa è perfetta così, ieri ho fatto spesa ed ho attaccato alla manopola sx il sacchetto da 11kg!! il manubrio massiccio non ha fatto una piegail portapacchi non lo uso molto per la verità però metto il k-way, il cavetto antifurto e...prossimamente se faccio uscite sopra i 100km la seconda batteria ben legata! |
Ebikez |
Inserito il - 17/06/2012 : 10:30:03 | pac ha scritto:
Bengi sono assolutamente d'accordo con te, ma quello che vorrei capire: è la differenza tra eco e muscolare. Tu dici che anche in modalità eco, la bipa aiuta, ed è li che sorge il mio dubbio. Ti faccio un esempio, se so di dover fare un percorso assolutamente piano e senza problemi di tempo. Come giustifico la bipa? Contrariamente se non conosco il percorso, a me piace l'idea di poter contare sull'aiuto. E come dico sempre a chi mi chiede spiegazioni "in salita pedalo come se fossi in pianura". Che dite gente?
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Secondo il mio modesto parere, la possibilità della assistenza elettrica , come detto da bengi, allegerisce molto il carico psicologico della uscita.Questo se si parla di giri di piacere, in quanto se i vecchi 50-60 km in muscolare , potevano diventare un impegno, nonostante il piacere di uscire in bici,con il motore acquistano un sapore del tutto "rilassante ,spensierato e godibile". Aiuta inoltre chi è fuori forma , a prendere confidenza con un mezzo che , senza assitenza, sarebbe lasciato sicuramente in cantina a prendere polvere..
Se parliamo invece di lavoro,per chi ne ha la possibilità, mai mi sognerei di andare in bici per arrivare sul posto sudato , per giunta dopo essermi svegliato!.... Cosa nettamente diversa invce è andare a lavoro , con una specie di motorino ecologico che otlre a defilarmi dal traffico ,mi agevola nella ricerca del parcheggio! Diciamo che l'elettrico è un valore aggiunto che allarga la fruibilità di un mezzo ,che è risaputo , essere faticoso. |
Bengi |
Inserito il - 17/06/2012 : 10:24:26 @Pac, secondo me la bipa ha un suo perchè anche nel caso di escursioni totalmente in piano. Dobbiamo infatti non dimenticare che chi usa la motorizzazione sulla bici non è un atleta e non è una persona che ha la possibilità di allenanrsi con regolarità. Questo significa che ipotizzare nessun limite di tempo per l'escursione è un po' utopistico perchè chi non è abituato ad andare in bici, anche se viaggia a bassa velocità senza sforzo aprezzabile, non lo potrà fare indefinitamente perchè anche solo lo stare in sella diciamo per oltre due ore, richiede una certa abitudine alla postura oltre che un fondoschiena "collaudato". Ciò significa che in realtà un limite di tempo c'è sempre, anche se può variare da persona a persona. (Nel mio caso attualmente vedo che mi trovo un po' in difficoltà quando supero le 5 ore di sella ...)
Detto questo, si deve poi considerare il fatto che per molte persone già una velocità di crociera di 20Km/h in muscolare può risultare impegnativa, mentre invece con una bipa con lo stesso impegno magari la stessa persona potrebbe viaggiare sui 25Km/h. Questo significa in sostenza poter viaggiare a velocità superiori che a parità di tempo "fisiologico" di sella ci consente di esplorare posti più lontani allargando il raggio d'azione delle nostre uscite...
Occorre infine considerare il fatto che anche delle semplici uscite totalmente in piano possono riservare delle amare sorprese. Basti pensare al caso in cui una variazione meteo ad un certo punto provochi lo spirare di un forte vento contrario al nostro senso di marcia. Questo fatto in muscolare potrebbe rappresentare un motivo di seria difficoltà nel procedere, mentre con la bipa basterà magari passare dall'assistenza minima a quella media per risolvere tranquillamente la situazione ...
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Bengi |
Inserito il - 17/06/2012 : 10:11:18 @Barba, come non condividere il tuo pensiero!
OK, ho deciso: prometto solennemente che da oggi per me solo frutta, verdura, acqua () e nient'altro!
.... o forse no .... mi viene già qualche dubbio!
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pac |
Inserito il - 17/06/2012 : 09:50:42 Bengi sono assolutamente d'accordo con te, ma quello che vorrei capire: è la differenza tra eco e muscolare. Tu dici che anche in modalità eco, la bipa aiuta, ed è li che sorge il mio dubbio. Ti faccio un esempio, se so di dover fare un percorso assolutamente piano e senza problemi di tempo. Come giustifico la bipa? Contrariamente se non conosco il percorso, a me piace l'idea di poter contare sull'aiuto. E come dico sempre a chi mi chiede spiegazioni "in salita pedalo come se fossi in pianura". Che dite gente? |
Barba 49 |
Inserito il - 17/06/2012 : 09:27:35 Sono daccordo con tutti i tuoi suggerimenti, purtroppo però molte persone (me compreso) non possono fare a meno di una bici ammortizzata a causa di problemi fisici, quindi il peso lievita. Oltretutto è molto meno costoso, più salutare e più elegante perdere 2Kg di ciccia che alleggerire la bici di ugual peso!!! Infatti mi fa molto ridere vedere alcuni cicloamatori con cosce e pancia tipo "Omino Michelin" cavalcare bici in carbonio fasciato dal peso di 6,5Kg..... |
Bengi |
Inserito il - 17/06/2012 : 07:43:42 @Pac, tutto dipende da come si interpreta la bipa....
Riguardo al tuo dubbio mi viene in mente una vecchia pubblicità che adattata al caso nostro sarebbe:
"Bipa: è bello sapere che c'è!"
Nel mio caso sono convinto intanto che con la bipa, sia pure in assistenza minima (eco) riesco a fare delle uscite che per distanza e per pendenza probabilmente non riuscirei a fare o farei con notevole stress con una muscolare. Per me l'uso della bipa al posto della muscolare è un fatto psicologico: sapere di poter contare sull'aiuto (anche consistente) del motore in caso di necessità, mi consente di affrontare uscite anche impegnative senza troppa apprensione. Ricordo che basta una rampa di una cinquantina di metri al 16% per toglierci la voglia di pedalare se siamo in muscolare (almeno per me sarebbe così). Invece con la bipa in tale situazione non si fa altro che inserire l'assistenza media o massima e l'asperità si supera senza troppa apprensione! E' proprio qui che sta la differenza: la consapevolezza che non ci sarà salita che ci potrà stressare o far maledire il momento di aver fatto quell'escursione perchè l'aiuto del motore ci consentirà comunque (magari impegnandoci a fondo) di non mettere il piede a terra e continuare la nostra bella escursione con animo sereno...
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pac |
Inserito il - 17/06/2012 : 07:31:49 Grazie Bengi per i consigli. Ieri ho fatto il giro del lago di Como e per risparmiare sono rimasto sempre in modalità eco. Pero' si deve pedalare! Quindi mi chiedo a questo punto: qual'e' la differenza tra pedalare in eco e in muscolare? |
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