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 Mont Joia e Cretes de Bermonnet (francia)

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
sandrullo Inserito il - 11/08/2014 : 21:39:33
Mont Joia e discesa per Cresta di Bermonnet





Questo è un giro d’alta montagna in cui potranno trovare soddisfazione tutti coloro che amano la mtb come mezzo per andare in montagna. In rapida successione troviamo una lunga salita su sterrato, un bel pezzo di sentiero da fare a spinta, o a spalla secondo i gusti, un bellissimo sentierino, quasi tutto in piano tra i 2250 e i 2500 mt/slm e infine una lunghissima cresta, in buona parte da percorrere in vero freeride, in quanto nella prima parte almeno, non c’è un vero sentiero, ma solo delle rade tacche gialle. Durante la discesa troverete molti tratti velocissimi su ampio pendio erboso, ma anche pezzi estremamente ripidi, tortuosi che sfideranno la vostra capacità di rimanere in sella.
E quando vi fermerete per capire da che parte si scende, le vostre braccia vi ringrazieranno.
Se amate questo genere di percorsi, se vi piace spingere, cercare la pista, orientarvi tra vento e nebbia, fatevi sotto: la Cretes de Bermonnet è fatta per voi.
Per la E-mtb non è forse il percorso migliore ma, col senno di poi, permette di mettere alla prova i nostri “sistemi”, conoscerli in condizioni d’uso diversi dal solito e vedere come cambia il consumo delle batterie.


Per chi avesse voglia di replicare qui c’è la relazione.

Avvicinamento in auto: autostrada dei fiori, frontiera di Ventimiglia, e poi si esce alla terza uscita di Nizza, direzione “ Auron, Isola 2000, Annot”. Raggiunta la località Plan du Var, si svolta a destra, si imbocca la valle della Vesubie e la si segue sino a poco prima di Roquebilliere, dove si svolta destra, per la Valle della Gordolasque. Si parcheggia nel paesino di Belvedere (830 mt/slm).

Percorso: 27 km e 1450 D+, difficoltà BC(salita)/OC+(discesa)
si comincia a pedalare seguendo la strada asfaltata, direzione St. Grat.
Dopo pochi minuti si abbandona la strada principale, per svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per la Vacherie de Ferisson. La strada fino a circa quota 1400 mt/slm è asfaltata, poi diventa sterrata. Giunti alla Vacherie de Ferisson, a circa 1900 mt, lo sterrato si trasforma in sentiero e si punta alla Baisse de Ferisson a quota 2254. il sentiero è in discrete condizioni e s può scegliere se spingere o mettersi la bici in spalla.



Giunti alla Baisse de Ferisson si svolta a destra e comincia un bellissismo sentierino, quasi tutto ciclabile, che ci porta a toccare, o a sfiorare, in successione la Tete de Cinant (2314mt), la Tete de La Lave ( 2385 mt), la Cime du Pertus (2437 mt), la Cime de La Valette de Prals (2495 mt) e infine la Cime de Mont Joia ( 2366 mt).
In alcuni casi il sentiero permette di tagliare e non toccare tutte le cime menzionate, ma visto il minimo dislivello che comporta, vale la pena toccare tutte le cime.
Una volta raggiunta la Cime de La Valette de Prals, si scende per alcuni minuti fino a raggiungere la Balise 300 a quota 2314. A questo punto, volendo, si potrebbe scendere direttamente a sinistra, per il Vallon di Belart, sentiero impegnativo ma ben tracciato e conosciuto. Noi invece abbandoneremo il sentiero principale e punteremo alla cresta che porta in vetta al Cime de Mont Joia ( 2366 mt). Da qui in avanti dovremo prestare molta attenzione alle tacche gialle, infatti fino a quota 1900 circa , in località Le Tres Crous, non c’è traccia di sentiero.
La prima tacca gialla è collocata in mezzo a una piccola pietraia, e non è molto invitante. Per giunta, la voglia di spingere la bici comincia a calare ma il dislivello da percorrere per arrivare in vetta al Mont Joia è minimo, per cui è uno sforzo che si affronta volentieri.
In pochi minuti si raggiunge la cima, e comincia la discesa. Inizialmente ci sono ancora alcune piccole e insignificanti pietraie da affrontare, ma l’euforia di poter infine lasciar correre la nostra mtb ce le fa affrontare con grande impeto.
In pochi minuti siamo finalmente sulla parte erbosa della cresta: il panorama è magnifico, oserei quasi dire grandioso e resta solo da scegliere la propria linea di discesa. E’ raro provare questa libertà sulla bici, e assomiglia molto a quando con gli sci si decide una linea che ci pare assicurare la neve migliore o il pendio più adatto a noi.
Nonostante l’aria da prateria occorre prestare molta attenzione infatti in alcuni punti la pendenza è accentuata e i buchi nell’erba possono causare repentini e violenti capottoni.
Raggiunta la località “Les Tres Crous” a circa quota 1900, vedrete proprio tre croci. Se state odiando questo giro, e magari provate del rancore nei miei confronti per avervi indotto in tentazione, vi consento di immaginarmi appeso a una di quelle croci.
Se invece, come me, avrete un bel sorriso stampato sul volto, vi consiglio di fermarvi, rilassarvi un po’, rosicchiare una barretta, prestare attenzione al ronzio delle api, lascare che il vento vi asciughi il sudore.
Ma, soprattutto, preparatevi ad affrontare una discesa di quelle toste.
Qui non si parla del sentierino preparato per le bici, con le sponde, le passerelle, che permette di spingere a fondo.
Qui siamo in montagna e il terreno è “ 100% nature “. Da qui sino alla macchina la pendenza si farà sentire sui vostri avambracci e solo il muschio e la terra che vi circondano, vi ricorderanno la fortuna che avete nel percorrere sentieri come questo.

Poco sotto Les Tres Crous, si incontra la balise 301 (q. 1771 mt) e si prosegue dritto per Places d’Armes ( q. 1558 mt).



Si continua ancora sulla cresta direzione Belvedere, fino a raggiungere ( q.1100 circa) la strada asfaltata percorsa in salita.
Dopo pochi metri si incrocia l’altro sentiero, sulla destra, che ci permette di ritornare a belvedere senza percorre più asfalto (la mia traccia non comprende quest ultimo tratto in quanto causa brutto tempo e orario ho preferito tagliare quest ultimo pezzo).



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Allegato: prals e bermonnet completo.gpx
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3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
sandrullo Inserito il - 12/08/2014 : 08:51:35
grazie ragazzi :)
durante l'anno cerco sempre di fare un pò di uscuite di questo tipo
la bicicletta è quel mezzo che mi ha permesso di continuare ad andare inmontagna dopo un brutto incidente
in effetti la mia provenienza è "alpina" (a piedi) e non bici
tuttalpiù, ho origini nelle moto (sia on che off)

questo è il motivo per cui con la bici mi piace percorrere sentieri come quelli proposti
se vedrò che c'è interesse, posterò anche i giri futuri
ciao
Adriano Gecchelin Inserito il - 12/08/2014 : 08:21:07
Bravo guerriero, hai fatto un bel sentiero!.
Su diversi confini 8grunf ha trovato un degno compagno.
pilotaDD Inserito il - 12/08/2014 : 07:06:50
uh, bei posti e bel compagno... ma quel sentierino col burrone io lo percorrerei a tre all'ora...

Ma le tre croci cosa rappresentano? altrettanti ciclisti che non ce l'hanno fatta...?

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