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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
OSCAR95 Inserito il - 15/01/2024 : 17:50:29
Ieri è stata una giornata molto gelida, dal tempo coperto e incerto, ma questo non mi ha limitato nell'affrontare una bella uscita lunga con la mia ebike, uscita ed esperienza che mi ha permesso di riscoprire le gioie di un bel giro in bici, in cui ho totalizzato per 8 ore di sella la percorrenza di 100km esatti.
Mi è venuta così l'idea di replicare un giro che affrontai esattamente 10 anni fa con la bipa di prima, ovvero il giro completo del lago di Lugano, toccandone tutte le punte, che lambiscono due province (Como e Varese) e due nazioni (Italia e Svizzera).

Ecco qui il resoconto di questo giro molto apprezzato.

Parto ore 8:25 da casa mia, assemblo la bici in assetto cicloturistico con due delle tre borse che ho preso da un kit su Amazon. Prima tappa la fontana con le acque sorgive del paese, a rifornire le due borracce che avevo appresso.


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Da qui salgo di quota, utilizzando la modalità Eco+ che nel software Yamaha questa modalità equivale ad un assistenza appena appena percettibile del motore centrale, che tuttavia su salite di lieve pendenza permette di non sentire il peso della bici e di pedalare con disinvoltura.
Giungo al valico di Valmara, discendo la discesa che conduce ad Arogno, da qui in territorio elvetico, prendo la strada per Rovio e mi soffermo ad ammirare una delle due sorgenti principali del paese, la sorgente Bossi che in virtù della sua portata, alimenta una centrale idroelettrica più a valle.


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Arrivo alla prima punta del lago dopo una lunga discesa di più di 700 metri di dislivello, e qui apprezzo sempre i freni idraulici e la loro affidabilità su lunghe discese. Qui sono a Riva S.Vitale, che è anche capolinea della ferrovia elettrica a scartamento ridotto che affronta l'impervia salita del Monte Generoso, oltre ad essere attuale stazione FFS e un tempo, capolinea della tramvia elettrica Chiasso-Mendrisio-Riva S.Vitale.



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Qui proseguo sulla sponda che si dirige verso Porto Ceresio, quindi pedalo in direzione della provincia di Varese. Essendo principalmente la strada piana, pedalo ad assistenza disattivata, lasciando acceso il computerino di bordo per segnare i soli km e la velocità. Mi sorprende di come la bici sia piacevolmente scorrevole, anche se nei limiti delle gomme tassellate e del peso.


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Qui arrivo alla dogana di Porto Ceresio, e proseguo nella piccola località varesina, capolinea della ferrovia Varese-Porto Ceresio, rinnovata alcuni anni fa.




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Questo è il dismesso binario pontile, dell'antico interscambio di merci lago terra.

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Lasciata Porto Ceresio, riprendo la provinciale in direzione del noto valico di Lavena Ponte Tresa, noto per l'impraticabilità a causa dello spaventoso traffico automobilistico che vi converge in settimana, rendendolo di difficile transito. Per fortuna di domenica le auto sono poche, e riesco agevolmente a rientrare in territorio elvetico per proseguire la mia pedalata.
A Ponte Tresa mi fermo ad ammirare i nuovi elettrotreni della ferrovia a scartamento ridotto Lugano-Ponte Tresa.


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Qui ho modo di apprezzare l'inizio di una bella ciclopedonale, che mi conduce verso Agno, costeggiando la ferrovia. Giunto ad Agno, noto con piacere che da qui iniziano tutta una serie di itinerari ciclopedonali numerati, che permettono di raggiungere le zone limitrofe e mete più lontane. Per proseguire verso il lago seguirò il numero 3, che segue una strada poco trafficata conducendo a Melide (da lì prosegue per Chiasso, ma non è la mia destinazione).



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Qui faccio una lunga tirata senza sosta di 18km, pedalando immerso nella sensazione di beatitudine che un viaggio in bici riesce ad offrire. Supero uno in fila all'altro, gli abitati di Figino e Morcote, luoghi di fanciullesca memoria di gite domenicali in famiglia. Tengo per gran parte del percorso l'assistenza a 0, pedalando solo con le gambe. Mi culla così il ronzìo dei tasselli sull'asfalto, qualche ciclista che mi sorpassa, e nulla di più. Mi sento rinascere in questa sensazione, la bici e l'essenza della semplicità del ciclo viaggiare. Tutto ciò è bellissimo, anche se devo abituare il mio corpo alla lunga permanenza in sella, di fatto, qualche dolorino sopraggiunge a farsi sentire, ma lo prendo come un limitatore che mi consiglia di fare una sosta, e di godermi un pò il viaggio, dopotutto il bello del viaggiare in bici è anche, non avere premura. Per sostare scelgo un muretto dopo Melide, a ridosso della ferrovia, e mi gusto tra un treno e un altro, il mio pranzo al sacco.
Ripartito, affronto la salita di Lugano Paradiso, ed entro con una bella discesa, in città. Lugano mi appare come una gradevole città molto bike friendly, ci sono piste e linee ciclabili, ben armonizzate con l'architettura del paesaggio.



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Pedalando lungo il lungo lago, raggiungo il parco verde della cittadina, Parco Ciani, che sorge a ridosso della foce del fiume che bagna la città, il Cassarate. Qui ne approfitto per condurre a mano la bici, e sgranchire non tanto le gambe, quanto i piedi congelati dal freddo pungente. In giro ci sono veramente poche persone, e questo rende la passeggiata in qualche modo un pò più gradevole. In effetti in piena estate a tratti la cittadina si rende invivibile per la troppa affluenza.



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Lascio Lugano e raggiunta la località Castagnola, seguo la salita per raggiungere le gallerie che portano, dopo una discesa al valico di Gandria, e qui entro nei luoghi del poeta Fogazzaro, ovvero il piccolo mondo antico, la bellissima Valsolda, luogo molto caro sia per gli aspetti ciclistici, ma anche per le bellissime uscite a piedi su sentieri impervi che conducono a panorami di rara bellezza, dal Monte dei Pizzoni ai bivacchi di Alpe Vecchio ed Alpe Pessina.
Raggiungo così con un ultimo tratto di ciclabile, una volta strada provinciale, ora dismessa, l'abitato di Porlezza, completando l'ultima punta del lago di Lugano.


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Qui inizia la vera chiusura dell'anello, e affronto la lunga salita che da Osteno, quota 288 metri, conduce a casa mia, quota 800 metri circa. Il difficile dislivello viene affrontato senza richiedere grandi sforzi, nonostante per il piacere di pedalare salga in modalità Eco. Accuso qualche dolorino tra ginocchia e schiena e sedere, forse devo regolare meglio la posizione in sella, o semplicemente rodarmi meglio per i giri lunghi, dopotutto con la Bottecchia nel lontano 2013 avevo anche pedalato 172km in giornata, ma allora ero anche molto più allenato alla bici, ed il mio obiettivo è riprendere quella gradevole abitudine di ciclo viaggiare.

Giungo a casa con due tacche su quattro accese sulla batteria Yamaha da 500wh, e tre tacchette su 10 nel display. Mica male, tutto merito della gamba messa da parte mia. Vorrei poter fornire qualche dato in più su dislivello e altri parametri, ma il Bryton, ciclocomputer GPS, che non caricavo da un mese e qualche uscita, mi ha abbandonato giustamente a pochi km dalla partenza.

Esperienza bellissima concludendo, e non vedo l'ora della primavera per nuove avventure bipesche.
10   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
OSCAR95 Inserito il - 24/01/2024 : 20:42:53
Ciao leonardix, grazie per gli apprezzamenti, fanno sempre molto piacere

Certamente il treno suscita sempre il suo fascino in me, fu la prima di una lunga serie di interessi che crebbero in me nel tempo.

leonardix Inserito il - 21/01/2024 : 19:59:11
Oscar che bel giro! Bravissimo!
Qualcosa mi dice che la passione per i treni ti è rimasta!
OSCAR95 Inserito il - 21/01/2024 : 14:24:49
Concordo Norma, è una specie di meditazione meravigliosa. Una sensazione difficile da descrivere

Grazie Giordano
giordano5847 Inserito il - 19/01/2024 : 17:20:53
"Ani e guai i se dise mai" Bravo Oscar complimenti per il giretto.
Norma Inserito il - 19/01/2024 : 13:29:47
Penso che pedalare per tanto tempo, da soli, sia una sorta di meditazione. A me piace tantissimo, anche se arrivo al massimo a fare 80 km. @andrea 104kg, guarda che i 60 anni li ho già raggiunti anch'io, dai che ce la fai
OSCAR95 Inserito il - 16/01/2024 : 12:49:32
Grazie per gli apprezzamenti, ma con la Bipa la vita idilliaca si può ricercare anche in altri contesti

Mi fa piacere che nonostante la distanza, conosca la zona. Sono posti davvero carini
chicc0zz0 Inserito il - 16/01/2024 : 00:44:40
Lago = Vita idilliaca
Bel giro, bei posti, che anche io conosco un po', nonostante siano a 300km da casa
OSCAR95 Inserito il - 15/01/2024 : 22:16:38
Grazie, troppo gentili

Vi confesso che dietro a questi giri, c'è la volontà, oltre a quella di divertirmi, anche di capire se possa essere in grado di affrontare la mia prima esperienza di cicloturismo grazie a questa Bipa superiore ai 2 giorni con la bella stagione che verrà. Dico due giorni perché in muscolare, questo è sempre stato il mio massimo come uscita, anche con "tapponi" da più di 100/150km in giornata, come feci nell'Agosto 2021 quando con una bici della Decathlon ho fatto 150km il primo giorno e 50km il secondo facendo il giro del Lago Maggiore partendo sempre da casa mia.

Ho capito il potenziale di questa Bipa nel viaggiare su asfalto e strade bianche, a questo punto devo solo capire quale itinerario fare e poi, che dire, sentirmela di partire

andrea 104KG Inserito il - 15/01/2024 : 21:51:47
Mi associo ai super complimenti di luc_maz48, qualche giro da 100km l'hofatto ma mai in inverno, complimenti per il coraggio! E poi ormai raggiounti i 60.. Posti eccezionali complimenti, ricordo ancora quando ci venni da Como nell'89 con la muscolare e la tenda, era agosto però e feci solo un giro per lugano..
Bravissimo la bici ti riconcia col mondo
luc_maz48 Inserito il - 15/01/2024 : 18:39:34

Wow Oscar, complimenti!
Bellissime immagini in un giro sicuramente bello e magnificamente descritto in questo report!

Grazie nel farci sognare!

Caspita 8 ore in sella e 100Km percorsi!



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