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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
pixbuster
Inserito il - 22/04/2013 : 00:17:15 Questa volta abbiamo un nuovo arrivo nel mercato delle biciclette a pedalata assistita: il costruttore si chiama BAD-BIKE ed è italiano; i prodotti vengono commercializzati in esclusiva da CMF Europe di Napoli
Il telaio è di tipo slooping, completamente in alluminio, di buona solidità Il peso complessivo è di 24.3kg compresa la batteria che è integrata nel telaio e “semiestraibile”
Ha la forcella anteriore ammortizzata (Zoom 550 non regolabile) di buona robustezza Anche il cannotto sella è ammortizzato (Promax) e lavora bene sulle buche non troppo profonde I pneumatici sono dei Kenda tassellati 26”x2.30” (55-559) che sono un buon compromesso fra il grip e la comodità di marcia La serie sterzo è del tipo integrato ed ha una ottima solidità
Il cambio è un preciso Shimano Alivio a 8 rapporti a deragliatore con comando a due levette morbido e preciso Gli sviluppi metrici della pedalata vanno da 3.38m a 8.32m Il range dei rapporti è ottimo ma un po’ esteso verso i rapporti lunghi: adatto alla marcia a velocità sostenute, ma un po’ carente nelle salite più ripide
La Arrow è dotata di impianto frenante a dischi ad azionamento idraulico Entrambi i dischi sono da 160mm Tektro; le pinze e le leve sono Hygia La modulazione della frenata è ottima e la potenza dei freni elevata; si apprezza particolarmente nelle discese lunghe Manca invece il mordente nelle frenate di emergenza: lo spazio di arresto rilevato è di 4.30 metri da 25km/h
La batteria è litio-polimeri da 36V 10Ah 360Wh alloggiata all’interno del telaio; si può estrarre anche spesso, ma non comodamente Lungo tutta la scarica mantiene elevate le prestazioni che poi scendono repentinamente
E’ dotata di un display a cristalli liquidi retroilluminabili ben leggibile anche in pieno sole e con cifre grandi Oltre alle consuete informazioni, vi si può leggere il valore della potenza assorbita dal motore
Il motore è un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un ben collaudato e potente Bafang Durante la marcia il motore è silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta ma non diventa mai invasiva
I cablaggi sono nascosti e molto ben ordinati anche nella zona del manubrio La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 5 disponibili e fino a 600W di picco E’ possibile modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra la “pedalata simbolica” (cioè facendo semplicemente girare a vuoto i pedali) e il “tutto muscoli”
L’avvio dell’assistenza è progressivo e non ci sono mai “strappi” che possano mettere in difficoltà La cadenza minima per mantenere attiva l’assistenza è di 14 ped/min; quella per ottenere la massima assistenza è 54 ped/min E’ presente il pulsante “soft-start” L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.44 giri (=160°) di pedale pari a 1.49m in prima marcia: è un po’ pigro anche perché poi l’assistenza si avvia progressivamente senza spinte brusche e diventa potente solo al crescere della velocità di pedalata Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.7” e la velocità di uscita è 28.5 km/h (a tachimetrica disinserita)
Nel traffico è agile, il passo è corto e il telaio ben legato; è facile regolare l’assistenza per viaggiare alla velocità desiderata; in definitiva ci si muove con disinvoltura Il manubrio è un po’ largo e impiccia negli spazi ristretti
Il cavalcavia al 4% viene superato a 24.5 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali
Sul 10% si sale a 12km/h in prima marcia con una potenza sui pedali di 93W: è una potenza che può essere mantenuta a lungo con un minimo di forma fisica La ripartenza, usando il soft-start, richiede invece solo 22kg di spinta
Sul 13.5% si sale in prima a 9.5km/h e per salire occorre metterci 111W di forza muscolare La ripartenza inizia invece a diventare impegnativa con i 37kg richiesti per almeno un paio di pedalate anche con il soft-start
Da questa pendenza in su, non si riesce più a raggiungere la velocità di rotazione dei pedali di 54ped/min che dice alla centralina di pompare la massima energia nel motore: occorrerebbero rapporti più corti
Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo analogo al 10% La partenza da fermo richiede di applicare 46kg con il soft-start azionato; in pratica quasi tutto il proprio peso
Per salire sul 20% la potenza muscolare richiesta sale a oltre 200W : bisogna proprio essere allenati! Anche la partenza richiede, nonostante il soft start, di alzarsi sui pedali per imprimere tutto il proprio peso
Per salire sulla durissima rampa al 27% occorre spingere con vigore e non riesce a ripartire
A 25 km/h l’autonomia risulta di 75km La marcia è “a onde”: l’assistenza continua ad attaccarsi e a staccarsi per l’intervento del cut-off tachimetrico e la velocità oscilla in continuazione fra i 25 e i 24km/h
Si può settare la tachimetrica anche a valori superiori con una sequenza particolare di comandi La velocità massima raggiungibile è intorno ai 29km/h
Sugli sterrati l’ammortizzatore anteriore, quello della sella e i pneumatici larghi e tassellati consentono di viaggiare con molta naturalezza; si trova con facilità la giusta andatura Il telaio è robusto e la frenata è potente e molto ben modulabile: viene voglia di osare di più !!!
In auto si trasporta come una normale muscolare ed è abbastanza leggera (poco più di 21 kg senza batteria); lo sgancio rapido della ruota anteriore ne favorisce il carico Buona per l’uso con il camper
Il trasporto in treno non è facilissimo per via del suo peso, della mancanza di un punto di presa ergonomico e dell’ingombro del manubrio, ma se lo si fa in occasione di qualche gita è fattibilissimo L’aggancio ai sostegni presenta qualche difficoltà per la grossa larghezza del pneumatico
La scorrevolezza al banco e su strada risulta buona: la prova dinamometrica a 18km/h indica una richiesta di 99W : buono anche se necessariamente un po’ maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga
L’impianto è ad alimentazione mista: il fanale anteriore è alimentato dalla batteria principale e quello posteriore a pile (anche ricaricabili)
Il fanale anteriore è a 4 led; il fascio è un po’ irregolare ed è a norma ma non di più; la luce non è dotata di lampeggio
Il fanalino posteriore, anch’esso a led, è alimentato da batteria (anche ricaricabili) ed ha il lampeggio
La Arrow non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio del vano batteria
E’ certificata per le norme europee EN 14764 (robustezza per bici da turismo) EN 15194 (bici elettriche) e EMC (compatibilità elettromagnetica) La garanzia è di 2 anni ed è di 1 anno sulla batteria, senza limitazioni
Il prezzo di listino della è di 1690€ con i pneumatici da 1.95”, il cambio a 7 rapporti e il display a led Quella oggetto della prova è corredata del “Racing Pack” che porta a 8 i rapporti, monta pneumatici da 2.30” ed ha il display con schermo a cristalli liquidi. Il prezzo lievita di 90€ portandosi a 1780€
Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è di tipo slooping, completamente in alluminio, di buona solidità
Il peso complessivo è di 24.3kg compresa la batteria che è “semiestraibile”
La forcella anteriore è ammortizzata (Zoom 550 non regolabile) L’ammo ha una buona escursione , è solido e stabile; anche in frenata flette molto poco e mantiene ottimamente controllabile la guida
Anche il cannotto sella è ammortizzato (Promax) e lavora bene sulle buche non troppo profonde
La sella (Velo) ha lo scavo centrale ed ha una imbottitura morbida La regolazione di inclinazione e posizione avanti-indietro è precisa e fine La regolazione dell’altezza è di tipo rapido
Per completare il quadro dell’ammortizzazione, vediamo i pneumatici: sono dei Kenda tassellati 26”x2.30” (55-559) che sono un buon compromesso fra il grip e la comodità di marcia
Ammo anteriore, ammo sella e pneumatici larghi, consentono di viaggiare comodamente anche su fondi dissestati
Per chi non ha bisogno delle gomme tassellate, consiglierei di richiedere il montaggio degli Schwalbe Fat-Frank che hanno la stessa dimensione ma che ammortizzano meglio
La posizione in sella è a busto leggermente piegato in avanti
Il manubrio è dritto (da MTB) e piuttosto largo: si controlla bene la bipa anche su fondi difficili Non è però facilmente regolabile in altezza perché richiede l’uso di spessori Le manopole sono cilindriche e realizzate con un materiale gradevole e che non affatica
La serie sterzo è del tipo integrato ed ha una ottima solidità
Il cambio è un preciso Shimano Alivio a 8 rapporti del tipo a deragliatore
Gli innesti sono rapidi e precisi in entrambe le direzioni; perdona anche le cambiate sotto sforzo … ma è meglio non abusarne
Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a doppia levetta: morbido e comodo in entrambe le direzioni, si scalano anche tre rapporti insieme
L’indicazione della marcia inserita è ben visibile ma solo di giorno
La corona è da 52 denti e i pignoni sono da 32-28-24-21-19-17-15-13 denti Gli sviluppi metrici della pedalata vanno da 3.38m a 8.32m Il range dei rapporti è ottimo ma un po’ esteso verso i rapporti lunghi: adatto alla marcia a velocità sostenute, ma un po’ carente nelle salite più ripide I rapporti sono ben scalati e si trova facilmente la giusta cadenza di pedalata A 25 km/h la in 8.a la cadenza di pedalata è di appena50 ped/min; a 30 km/h sale a 60, ancora cadenza di tutto riposo
Lo smontaggio della ruota anteriore è di tipo rapido
La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 18 e il distacco del connettore motore
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a oltre 51.6km/h senza alcun problema) … ce la facciamo anche questa volta una ripresa on-board della discesa ?!
discesa
La marcia senza mani è del tutto stabile e la guidabilità ottima
marcia senza mani
Parlando più sopra di pneumatici non ho citato la valvola: è una Schrader (tipo automobilistico) E i cerchi sono dei robusti doppia camera
Il cavalletto è un monopiede regolabile montato vicino al movimento centrale; non consente la rotazione completa dei pedali ma sorregge stabilmente la bipa
I pedali sono a base larga (quelli da MTB) e li ho trovati molto comodi anche dopo parecchio tempo di uso
La Arrow non è dotata di portapacchi : se fosse necessario bisognerebbe montare uno di quelli a sbalzo fissati al cannotto sella Questo complica il montaggio di un seggiolino posteriore per bimbi modifica vedi intervento successivo per chiarire meglio E anche quello anteriore non troverebbe un facile punto di ancoraggio al telaio
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli
IMPIANTO FRENANTE
Per la prima volta in un pix-test troviamo i freni idraulici !
La Arrow è dotata di impianto frenante a dischi appunto ad azionamento idraulico Entrambi i dischi sono da 160mm Tektro Le pinze e le leve sono Hygia
Questo è l’anteriore
E questo è il posteriore
Le leve sono a tre dita, robuste e morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra
Qui si vede lo switch, facilmente smontabile
La modulazione della frenata è ottima e la potenza dei freni elevata In discesa se ne apprezza tutta la bontà con frenate efficaci e potenti, senza affaticamento dell’impianto Anche su pendenze elevate non ho riscontrato mai problemi anzi ne ho apprezzato la potenza (adesso i “caprioli” che scendono 1500m di dislivello in mezzo … alle rocce laviche … non mi facciano le pulci: mi riferisco a discese “umane” di percorsi collinari come quelli dei test)
Manca invece il mordente nelle frenate di emergenza (ma mi pare tipico dei dischi): lo spazio di arresto rilevato è di 4.30 metri da 25km/h; valore abbondantemente sotto ai minimi previsti dalla EN14764 ma non particolarmente brillante
La frenata di panico è comunque molto stabile e si manifestano solo bloccaggi della ruota posteriore, ma senza sbandamenti (e nessuna tendenza al ribaltamento)
Qui un filmato
frenata
Si sente lo strisciamento del pneumatico posteriore ma non ci sono accenni di sollevamento della ruota
Per una ulteriore prova di frenata rimando al filmato della discesa, più sopra, in cui la velocità iniziale era oltre i 40 km/h
Ed ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
Il telaio della Arrow ha un capace vano in cui sono sistemate batteria e centralina
La batteria occupa la parte più alta e alla sua base c’è la centralina Qui si vede a batteria smontata
La parte elettronica risulta perciò molto ben protetta dagli agenti atmosferici e anche da cadute della bipa, ma è allo stesso tempo facile da raggiungere per eventuali sostituzioni
La centralina è dotata di autospegnimento dopo circa 8 minuti di inattività
BATTERIA
La Arrow è equipaggiata con una batteria litio-polimeri da 36V 10Ah 360Wh
Il suo alloggiamento è particolare: il tubo obliquo del telaio ha una grande sezione ed al suo interno è ricavato lo spazio, chiuso da un coperchio a chiave, per batteria e centralina
Ecco la batteria alloggiata nel suo spazio
Il connettore di ricarica è riportato all’esterno del telaio in posizione molto facile da utilizzare
La batteria è “semiestraibile” non perché lo smontaggio sia complicato o richieda attrezzi, ma per la mancanza di una maniglia o incavo per afferrarla e per lo spazio esiguo per tale operazione Anche l’apertura e la chiusura del coperchio non sono velocissime; la chiusura poi richiede un po’ di pratica perché sulla parte inferiore del coperchio c’è uno spessore di gomma che immobilizza la batteria e oppone una certa resistenza alla chiusura
I contatti della batteria verso la centralina sono i classici perciò non hanno problemi per ripetute manovre di inserimento/disinserimento
La batteria è dotata di un connettore di ricarica (visibile più in alto dei contatti) che viene riportato all’esterno tramite un cavetto (che si vede nella foto della centralina, più sopra) Tale cavetto è però da scollegare quando si estrae la batteria La batteria ha un contenitore spigoloso; quando si trasporta è poco gradevole (anche di aspetto) ; il suo peso è di 2.8 kg
Diciamo che se si deve caricare abitualmente in casa, non è la soluzione ideale ma non è nemmeno così scomodo Nota: se si ricarica abitualmente la batteria estratta dalla bipa, non occorre collegare ogni volta il cavetto quando la si inserisce
I contatti rimangono sotto tensione perché non c’è un interruttore sulla batteria, ma sono in posizione difficilmente raggiungibile accidentalmente (se la trasportate evitate di tenerla insieme ad altri oggetti metallici)
La curva di scarica è piuttosto favorevole (tanto da avermi fatto dubitare che sia una li-poli) e mantiene elevate le prestazioni praticamente fino a completa scarica, poi scendono repentinamente
Non sono presenti indicatori dello stato di carica sulla batteria
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola perciò silenziosissimo La corrente nominale di carica è 2A e il tempo di carica da batteria … esausta… è di 6 ore e 20 minuti Il suo peso è di 600 grammi compresi i cavi I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
La Arrow è dotata di un display a cristalli liquidi retroilluminabili in azzurro posto verso il centro del manubrio; ben leggibile anche in pieno sole e con cifre sufficientemente grandi per poter essere agevolmente lette durante la marcia
Vi si leggono la velocità istantanea (a grandi cifre), il livello di assistenza impostato, lo stato di carica della batteria e, novità rispetto ad altri analoghi, la potenza assorbita dal motore E’ indicato anche il chilometraggio percorso e quello totale (trip e odo) Vi si può leggere, in alternativa alla velocità, la media oraria e la velocità massima
Di notte è retroilluminabile in modo uniforme e ben leggibile; l’accensione della luce anteriore attiva contemporaneamente la retroilluminazione e compare il simbolo del faro nel display
La regolazione dell’assistenza (che è a controllo della velocità di rotazione dei pedali) è regolabile su 5 livelli Non è disponibile il livello “zero” cioè assistenza disinserita; questo si ottiene solo spegnendo la centralina (ma si perde l’indicazione della velocità e dei chilometri percorsi)
I comandi per selezionare il livello di assistenza e per le funzioni del computerino sono posizionati a sinistra sul manubrio in una posizione facilmente raggiungibile con il pollice Buona la soluzione di tenere il display al centro per evitare facili danni in caso di caduta della bipa
I pulsanti sono tre: quello centrale accende e spegne la centralina, gli altri due incrementano o decrementano il valore di assistenza Combinazioni varie della pressione dei tasti consentono di controllare le funzioni del computerino La pressione mantenuta per più di 1.5 secondi sul pulsante inferiore attiva il “soft-start”
I pulsanti non sono retroilluminati per cui bisogna affidarsi al tatto nella marcia notturna I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio I pulsanti non sono piccoli, ma sono poco distanziati e poco rilevati; il loro azionamento con i guanti è piuttosto difficile
Sul tubo obliquo-portabatteria, dalla parte opposta al connettore di ricarica, troviamo una chiave: essa ha funzione puramente elettrica e stacca l’alimentazione alla centralina
La chiave è la medesima che apre il coperchio del vano batteria
Per accendere la bipa occorre prima agire su tale chiave e poi sul pulsante centrale del gruppo a manubrio, mantenendo la pressione per circa un secondo
Attenzione che se si spegne la centralina si azzerano anche il contachilometri parziale e le indicazioni di media e velocità massima; da ricordare quando ci si ferma … a mangiare un gelato
Il tachimetro (ed anche il contachilometri) è un po’ pessimista e indica circa il 2.5% in meno : quando segna 28km/h in realtà sono quasi 29
L’indicazione della potenza al motore è molto utile per coordinare il proprio sforzo con il consumo della batteria; è però piuttosto “ballerina” e i valori cambiano un po’ troppo in continuazione
L’indicazione dello stato di carica della batteria è di tipo voltmetrico ma risulta abbastanza affidabile per valutare l’autonomia residua
Questa cosa la dico sottovoce: E’ possibile regolare, a bipa ferma e con una particolare combinazione di tasti, la velocità a cui interviene il cut-off tachimetrico; di serie viene impostata su 25 km/h; è possibile regolarla a valori superiori ma ricordo che sopra ai 27km/h la bipa diventa illegale per il codice della strada
MOTORE
E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un ben collaudato Bafang
La spinta è sempre buona anche se il ritardo nell’avvio dell’assistenza, di cui parlerò più avanti, la penalizza
Durante la marcia il motore è silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta ma non diventa mai invasiva
Nel filmato seguente si può udire il rumore prodotto alla massima velocità raggiungibile
rumore in marcia
Al massimo dello sforzo in salita ho letto sul display un assorbimento di 615W
Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
I cablaggi sono molto ben ordinati anche nella zona del manubrio (con la sola eccezione del cavetto del fanale che avevo montato io forse non bene)
Nella zona sotto al telaio i cavi scorrono in una canalina facilmente apribile che li nasconde e protegge
Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota posteriore
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta ma facile da raggiungere per eventuali manutenzioni
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 5 disponibili
La centralina è dotata di cut-off tachimetrico che viene tarato in fabbrica a 25km/h ma che può essere innalzato sino a 27 km/h restando entro il limite massimo previsto dal codice della strada e; si invita a non portarlo a valori superiori per non rendere il mezzo “sequestrabile” Riporto le velocità ai vari livelli senza cut-off tachimetrico (ovvero settato a 40km/h)
Liv 1 – su strada 06.0 – a vuoto 07.4 km/h Liv 2 – su strada 12.0 – a vuoto 15.3 km/h Liv 3 – su strada 18.0 – a vuoto 21.7 km/h Liv 4 – su strada 24.5 – a vuoto 27.4 km/h Liv 5 – su strada 30.0 – a vuoto 34.7 km/h
La velocità minima al primo livello è di 6.6km/h a vuoto e 4.5km/h su strada
La significativa differenza fra il valore su strada e quello a vuoto indica che è possibile modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra la “pedalata simbolica” (cioè facendo semplicemente girare a vuoto i pedali) e il “tutto muscoli”
L’avvio dell’assistenza è progressivo e non ci sono mai “strappi” che possano mettere in difficoltà L’assistenza fornita dal motore è anche funzione della velocità della pedalata La cadenza minima per mantenere attiva l’assistenza è di 14 ped/min Quella per ottenere la massima assistenza è 54 ped/min; è un valore piuttosto alto che corrisponde a 3km/h in prima marcia e 18km/h in 5.a Nella tabellina del cinematismo ho messo la colonna delle velocità proprio alla cadenza di 54 ped/min
Come vedremo successivamente queste caratteristiche penalizzano in salita Il lato positivo è che si può modulare l’assistenza rallentando la pedalata e ciò è utile nel traffico o nella marcia in coppia
E’ presente il pulsante “soft-start”
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore è necessario alimentare la centralina agendo sulla chiave, poi tenere premuto per mezzo secondo il pulsante Mode sul manubrio, eventualmente selezionare il livello di assistenza desiderato e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.44 giri (=160°) di pedale pari a 1.49m in prima marcia: è un po’ pigro, ma così non causa mai avvii indesiderati del motore conducendo la bipa a mano L’assistenza si avvia progressivamente senza spinte brusche e cresce con il crescere della velocità di pedalata
avvio assistenza su strada
E’ presente un controllo tachimetrico che stacca inesorabilmente l’assistenza al raggiungimento del valore settato
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo circa mezzo secondo (valore buono) Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
Il riattacco dell’assistenza dopo una pausa nella pedalata è noiosamente lungo e lo si soffre particolarmente al termine delle discese quando si vorrebbe sfruttare il residuo di inerzia per mantenere più a lungo la velocità acquisita
Con il pulsante “soft-start” non è necessario esercitare alcuno sforzo sui pedali in partenza ma c’è un ritardo di più di un secondo dalla pressione del pulsante per avere l’avvio del motore La pedalata ha prevalenza sul soft-start: se si inizia a pedalare la velocità aumenta in funzione del livello di assistenza selezionato; questa funzione è assai comoda nelle partenze Il “soft start” non è particolarmente potente ma fornisce un aiuto assai utile nelle partenze in salita
Per attivare il motore è necessario mantenere la pressione sul pulsante “soft-start” per almeno 1.5”; quando si è fermi al semaforo è però possibile la sua attivazione preventiva: si tiene almeno uno dei freni tirato e si preme il pulsante; al rilascio del freno il motore si avvierà immediatamente
Con questo comando si ottiene una velocità a vuoto di 12.6km/h ed una su strada di 8.5: sono valori un po’ elevati per consentire la “camminata assistita” in piano, ma corretti se si cammina a fianco della bipa in salita
soft start e camminata assistita
ACCELERAZIONE
Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.7” e la velocità di uscita è 28.5 km/h (a tachimetrica disinserita) Si sconta il ritardo nell’avvio dell’assistenza che non consente partenze brucianti, ma poi l’allungo è ottimo (come testimoniato dalla buon velocità di uscita nonostante la fase di avvio lenta)
NEL TRAFFICO
La Arrow nel traffico è agile: il passo è corto e il telaio ben legato, ci si muove con disinvoltura Il manubrio è un po’ largo e questo penalizza un po’ le manovre in spazi ristretti e il passaggio in spazi limitati
La spinta del motore è potente e, nel traffico, si trova facilmente la velocità giusta sia agendo sui livelli sia con la modulazione della pedalata
Il ritardo nell’avvio dell’assistenza e la progressività dell’erogazione consentono manovre anche in spazi ristretti senza imbarazzo ma non le partenze “brucianti” anche se abbiamo visto più sopra che l’accelerazione risulta comunque buona E’ un po’ pigra nelle ripartenze; è richiesta una spinta muscolare iniziale, ma poi rapidamente interviene il sostegno del motore Per avere un buon spunto in partenza, è meglio ricordarsi di scalare un paio di marce quando ci si ferma ai semafori
Il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
I risultati ottenuti con la misura dinamometrica dello sforzo esercitato sui pedali sono raggruppati in questa tabella
Per la partenza in piano è sufficiente il peso della gamba sul pedale a patto di mettere un rapporto intermedio Con il soft-start non è necessario nemmeno quel minimo sforzo
La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali (“pedalata simbolica”) e in questa condizione si raggiungerebbero i 28km/h se non intervenisse il controllo tachimetrico
Il cavalcavia al 4% viene superato a 24.5 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali
cavalcavia 4 %
La ripartenza con i rapporti più corti richiede uno sforzo leggero e, se si usa il soft start, si riparte col solo peso della gamba anche in 5.a
Segue le prova sul 10% Si sale a 12km/h in prima marcia con una potenza sui pedali di 93W: è una potenza che può essere mantenuta a lungo con un minimo di forma fisica La ripartenza, usando il soft-start, richiede invece solo 22kg di spinta
salita 10 %
Sul 13.5% si sale in prima a 9.5km/h e per salire occorre metterci 111W di forza muscolare La ripartenza inizia invece a diventare impegnativa con i 37kg richiesti per almeno un paio di pedalate anche con il soft-start
Da questa pendenza in su, non si riesce più a raggiungere la velocità di rotazione dei pedali di 54ped/min che dice alla centralina di pompare la massima energia nel motore: occorrerebbero rapporti più corti In effetti la corona da 52 denti è un po’ troppo grande e, se consente di andare veloci con una cadenza tranquilla, penalizza la marcia quando la pendenza diventa sensibile Per chi è intenzionato ad usare questa bipa abitualmente su percorsi ondulati, suggerisco il passaggio ad una corona più piccola (z46 o addirittura 42)
salita al 13.5 %
Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo analogo al 10% la velocità si assesta intorno all’ottimo valore di 8.5km/h La partenza da fermo richiede di applicare 46kg con il soft-start azionato; in pratica bisogna appoggiarsi sul pedale con quasi tutto il proprio peso Senza il prezioso pulsantino non si riesce a ripartire
salita al 17%
Ho portato la Arrow anche sul 20% Qui per salire a 8.o km/h la potenza muscolare sale a oltre 200W : bisogna proprio essere allenati! Anche la partenza richiede, nonostante il soft start, di alzarsi sui pedali per imprimere tutto il proprio peso
Per ultimo ho provato la durissima rampa al 27% Qui anche la salita con il motore già in velocità richiede tutto il proprio peso La ripartenza dal tratto al 10% inizia ma poi il motore non riesce a prendere velocità per la pigrizia nell’avvio dell’assistenza
rampa al 27%
(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
Qui si vede la prospettiva di tale salita
Nel complesso risulta una bipa orientata alla pianura e a salite leggere, almeno con la corona di serie
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Ho eseguito tre prove di autonomia tutte al livello di assistenza massimo (quinto)
La prima sul consueto percorso urbano-extraurbano con qualche cavalcavia e con 70W provenienti dai miei muscoletti In questa prova ho settato il controllo tachimetrico a 25 km/h Come si vede dal grafico, la velocità è rimasta molto costante fino alla fine della prova quando è scesa repentinamente Ho percorso 57.3km prima del calo definitivo delle prestazioni La temperatura durante la prova era di 6°C: riportando l’autonomia a 21 gradi, risulta di 75km In questa modalità la marcia è “a onde” di velocità: la bipa raggiunge rapidamente i 25km/h poi interviene il controllo tachimetrico e l’assistenza si stacca facendo diminuire la velocità; quando si scende quasi a 24km/h si riavvia l’assistenza e si torna in un attimo a 25; questo effetto permane per tutta la scarica fino alle ultimissime fasi
Nella seconda prova ho settato il cut-off tachimetrico a 27km/h (massimo tollerato dal codice della strada) Anche qui il calo di velocità nell’arco della scarica è assai contenuto Qui le “onde di velocità” permangono per i primi 15 km circa; dopo, la tensione non è più sufficiente a far raggiungere alla bipa il valore di cut-off Ho rilevato una autonomia utile di 57.6km, poi è giunta fino a 60 km a prestazioni in calo rapido (considero terminata l’autonomia utile quando la velocità scende sotto a 25 km/h meno il 10% , cioè 22.5km/h) La temperatura durante la prova è stata di 14°C perciò riportandola a 21°C si ottiene 62 km
La terza prova è solo per vedere le possibilità del motore perché l’ho eseguita senza controllo tachimetrico (non sul solito percorso urbano-extraurbano ma su stradine di campagna pochissimo frequentate perciò con pochi stop&go) La velocità iniziale è stata di 29 km/h, ma anche a fine prova era sopra ai 26; poi il solito repentino calo fino all’intervento di sicurezza della centralina
Come si vede dai grafici, nonostante la batteria sia una litio-polimeri, la tensione si mantiene elevata per tutta la scarica consentendo prestazioni ottime per tutto l’arco di utilizzo
Con il 4.o livello la velocità su strada piana è intorno a 23-24 km/h; in questa condizione non si manifestano onde di velocità e la marcia è molto regolare; poiché la velocità a vuoto è di 27km/h , si può contribuire con i muscoli per viaggiare a 25km/h con ancora una certa assistenza: è una marcia allenante e che consente di prolungare sensibilmente l’autonomia
Le gite fuori porta sono bene alla sua portata !
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia è abbastanza agevole modulando lo sforzo sui pedali e selezionando il giusto valore di assistenza, anche se il nostro compagno di viaggio è lento
MARCIA SU FONDI STERRATI
L’ammortizzatore anteriore, quello della sella e i pneumatici larghi e tassellati consentono di viaggiare sugli sterrati con molta naturalezza; si trova con facilità la giusta andatura Il telaio è robusto e la frenata è potente ma molto ben modulabile Se si incontra uno sterrato quasi non ci si accorge e viene voglia di osare di più !!!
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare ed è abbastanza leggera (poco più di 21 kg senza batteria); lo sgancio rapido della ruota anteriore ne favorisce il carico le parti elettriche non richiedono necessità particolari, salvo che è meglio rimontare il coperchio del vano batteria per proteggere centralina e contatti se si monta la bipa sul portabici Anche la lunghezza è quella di una normale muscolare Buona per l’uso con il camper
Il trasporto in treno non è facilissimo per via del suo peso e dell’ingombro del manubrio, ma se lo si fa in occasione di qualche gita è fattibilissimo L’aggancio ai sostegni presenta qualche difficoltà per la grossa larghezza del pneumatico
Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta agevolmente senza alcuna manovra
(ricordo sempre di portare con sé una corda elastica perché a volte i sostegni sono tutti occupati e occorre fissare la bipa in posizioni inconsuete)
Quando si solleva la bipa per superare una scala, si sente la mancanza di un punto di presa ergonomico ma la manovra si porta a termine senza grosse difficoltà; ovviamente si sente il peso e si avverte un leggero sbilanciamento in avanti La compattezza delle dimensioni, invece, è di notevole aiuto
trasporto su scala
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco e su strada risulta buona: il motore è dotato di ruota libera e non oppone resistenza nemmeno in retromarcia
scorrevolezza ruote
Il buon numero di rapporti del cambio consente di trovare facilmente la cadenza desiderata anche senza assistenza I rapporti sono però un po’ lunghi per poter affrontare salite in muscolare in cui anche il peso della bipa si fa sentire
Vorrei mettere l’attenzione sulla dimensione dei pneumatici: la loro larghezza farebbe pensare ad un maggior attrito, invece la loro sezione circolare determina che l’impronta a terra è molto sottile, non più larga di quella di un pneumatico di sezione inferiore Forse si riesce a vedere in questa foto la riga nera della parte a contatto col terreno dopo essere passato da sterrato ad asfalto pulito
La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) indica una richiesta di 99W : buono anche se necessariamente un po’ maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga
La batteria, essendo integrata nel telaio, non fa cambiare l’estetica generale quando è rimossa
IMPIANTO LUCI
L’impianto è ad alimentazione mista: il fanale anteriore è alimentato dalla batteria principale e comandato dai pulsanti a manubrio che attivano contemporaneamente la retroilluminazione del display; l’accensione viene segnalata dal simbolino del faro sul display stesso Quello posteriore è alimentato a pile (anche ricaricabili)
Il fanale anteriore è a 4 led ed incorpora il catadiottro bianco; il fascio è un po’ irregolare ed è a norma ma non di più; la luce non è dotata di lampeggio
Il fanalino posteriore, per un piccolo disguido, non mi è stato fornito ed ho usato un fanale analogo per le foto Mi hanno comunicato che è molto simile a quello che ho usato perciò a pile anche ricaricabili e con la funzione di lampeggio (che ritengo molto utile per farsi immediatamente identificare come bicicletta)
Ho rilevato una cosa a cui bisogna prestare attenzione: l’accensione della luce anteriore (e della retroilluminazione) richiede la pressione contemporanea dei pulsanti “mode” e “up” per un paio di secondi Se si fa questa manovra in movimento le asperità della strada fanno facilmente perdere la pressione di uno dei due pulsanti; se è quello “mode” si incrementa il livello di assistenza perché rimane attivo il solo pulsante “up”, ma se scappa dal dito il pulsante “up” facilmente si spegne l’assistenza e così si azzera anche il valore del “trip” e quelli della media oraria e di velocità massima
ANTIFURTO
La Arrow non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio del vano batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa
Sul telaio è bulinato il numero di serie che è bene annotarsi per averlo disponibile in caso di furto e dimostrare così la proprietà del mezzo ritrovato
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da mountain-bike perciò portapacchi posteriori da fissare al tubo sella Il seggiolino per bimbi anteriore trova molta difficoltà di fissaggio perché non c’è un tubo sterzo con un tratto accessibile Quello posteriore richiede il fissaggio al tubo sella (ma si aggiungono le difficoltà nello scavalco del telaio chiuso)
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La Arrow è certificata per le norme europee EN 14764 (robustezza per bici da turismo) EN 15194 (bici elettriche) e EMC (compatibilità elettromagnetica)
La garanzia è di 2 anni ed è di 1 anno sulla batteria, senza limitazioni
Il prezzo di listino della Arrow è di 1690€ con i pneumatici da 1.95”, il cambio a 7 rapporti e il display a led
Quella oggetto della prova è corredata del “Racing Pack” che porta a 8 i rapporti, monta pneumatici da 2.30” ed ha il display con schermo a cristalli liquidi Il prezzo lievita di 90€ portandosi a 1780€
La batteria di ricambio costa 345€
Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Il piacere di salire in sella ad una bipa dalla linea piacevole e sportiva, la maneggevolezza e il confort anche sulle buche cittadine, la buona velocità e la buona autonomia sono motivi convincenti per sceglierla per andare al lavoro
Non è altrettanto indicata per andare a farci la spesa o per portare i bimbi a scuola
Nelle gite fuoriporta si sta volentieri in sella anche quando finisce l’asfalto; la solidità del telaio ci assiste Non è una scalatrice, ma se le pendenze non sono forti non ci delude sicuramente E nelle discese i freni (idraulici) ci daranno sempre sicurezza
Se si vuole fare un po’ di muscoli, basta selezionare il quarto livello di assistenza e spingere un po’ sui pedali Così si può riuscire ad entrare nel “club dei 100km”
I viaggi in treno sono affrontabili con tranquillità, ma non è la bipa più adatta per i pendolari bici-treno Invece l’uso con il camper è sicuramente fra le sue possibilità Il trasporto in auto è senza problemi perché non è troppo pesante e ha dimensioni contenute
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
33 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
funkarletto
Inserito il - 02/10/2013 : 14:28:42 Ragazze e ragazzi ben trovati. Ho questo modello da luglio. A parte qualche disavventura dovuta al trasporto che sicuramente ha messo a dura prova la resistenza della bipa e che mi ha rotto l'attacco elettrico per la batteria (oltre ad incastrare la batteria nel telaio) devo dire che ho avuto la possibilità di farci circa 1000 km per le strade impegnative (come buche e sconnessioni) del centro di Roma. Vorrei condividere pareri ed eventualmente chiedere consigli. Resto a disposizione anche per chiarimenti di ogni tipo. Un caro saluto a tutti
Yurassik
Inserito il - 04/09/2013 : 18:14:58 Ritirata anche io però ho delle differenze tecniche e a livello di garanzia:
La forcella è regolabile (non conosco marca e modello). I pedali sono ora in metallo. Mi è stata garantita 7 anni per il telaio, 2 anni la batteria e le parti meccaniche, 1 anno le parti elettriche.
Pirre
Inserito il - 08/08/2013 : 20:58:39 Ritirata proprio stasera L'attesa è stata estenuante e il ritardo notevole considerando che mi avevano promesso per metà luglio!
Comunque a parte questo gli addetti alle vendite sono molto cortesi e simpatici e poi la bici è davvero bella!! Non avrò modo di testarla per bene subito in quanto domani parto per le vacanze..... ma a settembre conto di usarla quotidianamente e quindi posterò le mie impressioni!
BUONE VACANZE A TUTTI!!!!!
Pirre
Inserito il - 28/05/2013 : 21:54:46 Grazie pix! L'ho ordinata proprio oggi ad un prezzo vantaggioso ma arrivo a Luglio! Uguale a questa della recensione, bianco perla!
pixbuster
Inserito il - 25/05/2013 : 19:31:44 Pirre, sul telaio sono presenti diversi fori per le viti: credo chi un portapacchi si possa montare ma è decisamente meglio se chiedi al rivenditore (o direttamente alla Bad-Bike) perchè probabilmente ne hanno già di "giusti"
Pirre
Inserito il - 25/05/2013 : 13:30:48 Molto bella questa ARROW! Decisamente più moderna della FREEDOM che ho provato pochi giorni fà. La tua recensione dettagliatissima stimola all'acquisto! Sai se è possibile mettere un portapacchi dietro?
albertone63
Inserito il - 29/04/2013 : 23:47:15 come immaginavo in entrambi i casi grazie Pix!
iw6cpk
Inserito il - 29/04/2013 : 22:32:36 Io penso che questa bipa ammicca ai modelli Mountain bike. Le ruotone tassellate e i parafanghi quasi inesistenti, la postura sportiva, ricalcano questa filosofia. Almeno il parafanghino anteriore può servire a proteggere il fanale dallo sporco ma per il resto lascerà strisciate di fango su tutto il ciclista. Ma il mountainbiker duro e puro adora rotolarsi nel fango. Il motore però non è proprio adatto a condizioni offroad gravosi e perciò questa bipa la vedrei perfetta per l'uso cittadino "cattivo", cioè su buche prese in velocità senza troppe preoccupazioni, entrare e uscire dai marciapiede senza distruggere i cerchi, e su sterrato non impegnativo.
pixbuster
Inserito il - 29/04/2013 : 19:33:57
albertone63 ha scritto: 1)il parafanghino posteriore ferma l'acqua o nel caso di una pozzanghera ti disegna la schiena?
si, ti disegna la schiena
2)la bicicletta va ordinata solo online,ti viene spedita smontata? ...
Arriva così:
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perciò si deve montare manubrio, ruota anteriore, sella (semplicemente da infilare nel tubo-sella del telaio), pedali e luci
nessuna difficoltà !
pixbuster
Inserito il - 29/04/2013 : 19:25:21
OSCAR95 ha scritto: .... Sbaglio o il soft start è un po' troppo veloce però, vedo che in piano ti ha fatto "correre" dietro alla bipa ...
lo so che scrivo tantissimo e che non è agevole raccapezzarsi ma
... Con questo comando si ottiene una velocità a vuoto di 12.6km/h ed una su strada di 8.5: sono valori un po’ elevati per consentire la “camminata assistita” in piano, ma corretti se si cammina a fianco della bipa in salita
albertone63
Inserito il - 28/04/2013 : 19:25:19 scusa Pix,sono alla ricerca di una bella bipa e questa devo dire che mi attira molto,però ho un paio di dubbi: 1)il parafanghino posteriore ferma l'acqua o nel caso di una pozzanghera ti disegna la schiena? 2)la bicicletta va ordinata solo online,ti viene spedita smontata? grazie per le eventuali risposte!
claudio02
Inserito il - 25/04/2013 : 09:33:46
pixbuster ha scritto:
grazie a tutti .... ma commentate anche la bipa
aa era un test di una bipa?
la bici ha un aspetto bello massiccio, la batteria è collocata in modo furbo, il prezzo è buono come l'autonomia del resto...vogliamo dire per forza un ma? ..è una bici nuova, sarebbe interessante uno stresstestpix sul lungo periodo, specialmente per conoscere a fondo il sistema centralina-batteria.
OSCAR95
Inserito il - 25/04/2013 : 01:06:02
pixbuster ha scritto:
iw6cpk ha scritto: .... svela a noi fortunati lettori comodamente seduti sulla poltrona e con il tablet in mano.....
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In realtà Pix ci ha segretamente svelato la sua prossima Bipa da testare, che è proprio quella sullo sfondo
OSCAR95
Inserito il - 25/04/2013 : 01:04:12 Bè che dire della bipa che non è già stato detto nella tua recensione: La forma del telaio è piuttosto originale e sicuramente orienta la bici all'uso sullo sterrato, buona la scelta della batteria integrata nel telaio, che però allo stesso tempo trovo limitante perché, anche a causa della mancanza del portapacchi, non ci si può portare con se una seconda batteria se non in spalla in uno zaino.
Noto con piacere che anche questa azienda emergente non ha esitato nella scelta del mitico Bafanghino come motore, che ormai equipaggia il 98% delle bici di fascia media. Sicuramente una buona novità il display LCD bello ampio con l'indicazione dei Watt consumati, che aiutano a regolare lo sforzo in funzione di una maggiore autonomia.
Sbaglio o il soft start è un po' troppo veloce però, vedo che in piano ti ha fatto "correre" dietro alla bipa
pixbuster
Inserito il - 24/04/2013 : 22:31:55 grazie a tutti .... ma commentate anche la bipa
gigi35
Inserito il - 24/04/2013 : 20:24:36 bravissimo pix!
pixbuster
Inserito il - 24/04/2013 : 19:22:06 Rotolone, per questa bipa non lo posso più fare perchè l'ho già resa, ma è una prova che farò sicuramente sul mio percorso-test per capire quanta differenza si può riscontrare in pratica
Rotolone
Inserito il - 24/04/2013 : 09:51:00 Pix rileggendo, volevo chiederti, sai sono un po duro di testa e la mezzoretta di iw6cpk non mi basta, se non era possibile eseguire una prova della/e bici aggiungendo un peso di una trentina di kg, in quanto, credo, che una parte di coloro che si avvicinano alle ebike lo facciano perchè sono in sovrappeso e avere delle prove in salita con ciclista da 100 kg o più, potrebbe soddisfare maggiormente la curiosità di molti "rotoloni" ed inoltre, anche chi non supera i 75 kg del pix-test, potrebbe essere interessato ad aggiungere un seggiolino per bimbini e quindi arrivare comunque a quel peso. ROTOLONE
Barba 49
Inserito il - 24/04/2013 : 09:50:38 Stamani mi sono preso un bel pò di tempo per leggere attentamente questo test, non si può solo "dare una scorsa" a tutto questo mare di dati e di considerazioni dettate dalla lunga esperienza del Pix!!!
Come al solito complimenti vivissimi per la professionalità e l'impegno, e comunque hai ragione, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo...
Rotolone
Inserito il - 24/04/2013 : 09:34:38
iw6cpk ha scritto:
Le recensioni di pix sono meglio delle recensioni di una rivista di settore, di una attenzione e meticolosita unici. Quando esce un nuovo pix test bisogna ritagliarsi una mezzora di tempo in relax per "degustare" ogni particolare, ogni video, ogni immagine delle bici che quest'uomo, con impegno e passione, ci svela a noi fortunati lettori comodamente seduti sulla poltrona e con il tablet in mano.
Condivido in pieno quanto detto da iw6cpk, leggere le tue recensioni è............non ho parole.......... Immagine:
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bravo, bravo, bravo.
claudio02
Inserito il - 24/04/2013 : 09:09:43
pixbuster ha scritto:
iw6cpk ha scritto: .... svela a noi fortunati lettori comodamente seduti sulla poltrona e con il tablet in mano.....
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quotone anche a tutti i complimenti!!
AlexSv
Inserito il - 24/04/2013 : 00:49:33 Grande Pix, ottimerrima recensione come al solito !!!
iw6cpk
Inserito il - 23/04/2013 : 23:39:12 Ahahahah! Sono a un passo dall'infarto!!!! Non solo grande passione e meticolosità, ma pure con un maledetto senso dell'umorismo.
pixbuster
Inserito il - 23/04/2013 : 23:17:34
iw6cpk ha scritto: .... svela a noi fortunati lettori comodamente seduti sulla poltrona e con il tablet in mano.....
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iw6cpk
Inserito il - 23/04/2013 : 11:23:38 Le recensioni di pix sono meglio delle recensioni di una rivista di settore, di una attenzione e meticolosita unici. Quando esce un nuovo pix test bisogna ritagliarsi una mezzora di tempo in relax per "degustare" ogni particolare, ogni video, ogni immagine delle bici che quest'uomo, con impegno e passione, ci svela a noi fortunati lettori comodamente seduti sulla poltrona e con il tablet in mano.
pixbuster
Inserito il - 23/04/2013 : 01:12:44 Iacomino grazie per la tua osservazione: chiarisco meglio E' difficile ancorare il seggiolino anteriore perchè il grosso tubo obliquo e quello "slooping" occupano tutto lo spazio del cannotto sterzo Quello posteriore non può essere del tipo da fissare al portapacchi appunto perchè non c'è e bisogna trovare un portapacchi adatto ai fori del telaio Altrimenti bisogna montare quelli da tubo sella Ma in quest'ultimo caso và controllato che la forte apertura della forcella posteriore (vedi la foto iniziale della Arrow vista da dietro) consenta il passaggio dei sostegni del seggiolino anche quando flette sulle buche Confermo che, essendo lo scavalco alto, non è agevole salire e scendere con il seggiolino e il bimbo a bordo
E visto che ho ricevuto il prezzo della batteria, aggiungo anche quello (345€ al momento attuale)
---
Ringrazio Iacomino e tutti gli altri per l'apprezzamento
Iacomino
Inserito il - 22/04/2013 : 22:48:53 Pix, per quanto le tue prove siano sempre di una completezza impareggiabile e di una precisione notevole, mi permetto una piccola correzione: quando hai fatto riferimento al montaggio di un eventuale seggiolino portabimbi posteriore, hai scritto che la forma del telaio e del tubo reggisella potrebbero creare problemi. Invece i seggiolini portabimbi non vanno fissati assolutamente al reggisella, ma al tubo del telaio in cui il reggisella è inserito, e in questo caso la forma del telaio non ha niente che non va (anzi è meglio di tante altre). Se intendevi dire che ci sono problemi a installare un seggiolino portabimbi di quelli che si montano direttamente sul portapacchi allora la tua considerazione è corretta, salvo per il fatto che il mercato offre anche l'altra tipologia, quella cui ho fatto riferimento nella mia osservazione, che tra l'altro ha il pregio di molleggiare il pargolo trasportato.
job
Inserito il - 22/04/2013 : 22:20:51
Fede ha scritto: Job, tu che sei il padrone di casa, che ne pensi?
E' da tempo che analizziamo la cosa in amministrazione, per il momento, per quanto mi riguarda, non potrei concretizzare per cronica mancanza di tempo (e tutto sommato sono contento così, vuol dire che ho ancora un lavoro e di questi tempi non è poco ) . Certo, le prove di Pix non hanno certo nulla da invidiare a testate ben più blasonate
Fede
Inserito il - 22/04/2013 : 15:25:23 Come sempre eccellente prova. Pix, sei fantastico. Lancio un'idea/provocazione:
Ma con il know how che gira qui sul forum, perché non mettiamo in piedi un sito jobike che produca articoli informativi e,periodicamente, dei report stile extraenergy? Lo so, ad oggi son 4 gatti interessati alle ebike, ma nel giro di poco potrebbe cambiare radicalmente...
Che ne dite? Job, tu che sei il padrone di casa, che ne pensi? Chi si sentirebbe di contribuire?
:-) ciao fede
leonardix
Inserito il - 22/04/2013 : 13:45:52 Bel test Pix, e benvenuta a questa nuova bipa dalle soluzioni particolari (...una forma che mi sembra comunque di aver già visto su qualche sito dagli occhi mandorlati...)
Un altro elettrovelocipede messo a nudo con la "prova verità" dei pix-test, che dimostra in ogni caso (...e qualunque sia l'origine del mezzo) che prodotti di qualità nel complesso più che accettabile non siano necessariamente da ricercarsi fra i più blasonati e tradizionali marchi dell'industria delle due ruote a pedali... Certo a 1780 euro di alternative se ne trovano comunque parecchie, anche fra prodotti più conosciuti...
Spericolato nel discesone e nella marcia senza mani!!! BRAVO!
elle
Inserito il - 22/04/2013 : 10:44:06
utile anche al fabbricante per mettere a punto una seconda versione senza i punti deboli della prima (e in questo senso aggiungerei che parafanghi interi e portapacchi con attacchi al telaio sono accessori necessari ad una bici utilitaria)
Bengi
Inserito il - 22/04/2013 : 10:34:58 Altra chicca del nostro GRANDE PIX!
Credo che di meglio non si possa fare.
Leggendo questo supertetst ho avuto l'impressione di provare personalmente tale bipa!
COMPLIMENTI DAVVERO!
OSCAR95
Inserito il - 22/04/2013 : 09:08:45 Urca Pix complimenti anche per questa tua pregevole recensione!
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