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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
pixbuster
Inserito il - 22/04/2015 : 00:10:10 Interrompo momentaneamente la sequenza di prove sulle pieghevoli per introdurre il test della “sportiva” prodotta dalla
Mi è stata gentilmente messa a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho cavalcata per 325 km
Devo fare una premessa : l’ E.Adventure viene fornita di serie con pneumatici tassellati per assecondare la sua vocazione di MTB Per il pix-test, ho però richiesto (e gentilmente ottenuto) il montaggio di gomme stradali più scorrevoli in modo da avere risultati più omogenei con le altre bipa testate, sui percorsi asfaltati che utilizzo normalmente …. e soprattutto perché mi pare che questo modello si presti bene ad un uso stradale sportiveggiante che sarebbe penalizzato da pneumatici con ridotta scorrevolezza
IN BREVE
Il telaio è chiuso, slooping, in alluminio, solido e certificato come MTB La posizione in sella è a busto inclinato in avanti, sportiva Anteriormente ha un ammo Zoom 550 regolabile, posteriormente è rigida e si scarica bene sui pedali la potenza muscolare Anche la sella è stretta e dura – da corsa – e sottolinea la sportività del modello Il cambio (Shimano Acera) è a 7 pignoni a deragliatore più 3 corone; il range risulta ottimo e consente cadenze di pedalata ottimali sia in piano che su salite a bassa velocità; è morbido da azionare, rapido e molto preciso Il peso con batteria è di 21.2kg La stabilità in marcia è ottima (testata a oltre 54km/h senza riscontrare problemi) Il cavalletto è monopiede regolabile e giustamente stabile La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima
I freni sono a disco Zoom da 160mm sia all’anteriore che al posteriore , molto morbidi da azionare e ottimamente modulabili; lo spazio di frenata risulta buono ma non da primato (4.7m da 25km/h); in compenso reggono ottimamente lunghe discese Si manifestano rapidi bloccaggi al posteriore ma senza intraversamenti; non c’è tendenza al ribaltamento
La batteria è del tipo “a borraccia” ed ingloba nel suo supporto la centralina: è ben protetta e facilmente accessibile La batteria è da 36V 9Ah 324Wh; la capacità non è molto alta ma vedremo che l’autonomia risulta comunque elevata L’estrazione è la più comoda fra tutti i modelli provati e il trasporto è agevole per il peso contenuto(2.5kg) Il caricabatteria è senza ventola perciò silenziosissimo e carica in 4ore e 50min la batteria completamente scarica
La E.Adventure ha un cruscottino a manubrio del tipo a led con pulsanti a membrana, ben visibile di giorno e di notte, con i pulsanti per la selezione del livello di assistenza (fra 3) e quello per l’accensione; i pulsanti si raggiungono facilmente
Il motore è un hub posteriore, brushless geared sensorless da 250W 36V e fornisce una buona spinta; silenzioso in marcia, non diventa fastidioso in salita
I cablaggi sono ordinati e protetti; sono tutti dotati di connettori, assai utili in caso di guasti
La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato (fra i 3 disponibili) Questo porta ad un avvio graduale ma, poiché la modulazione termina ad appena 35 ped/min, non si riesce a modulare la velocità in marcia E’ possibile invece adattare lo sforzo esercitato con i pedali fra “senza esercitare sforzo” e il “tutto muscoli” La marcia in piano può avvenire senza esercitare sforzo sui pedali e anche con “pedalata simbolica” ma solo se si fanno girare i pedali a più di 35ped/min Qui rilevo l’unica pecca di questa bipa: i livelli di assistenza sono soltanto 3 e ne meriterebbe almeno il doppio
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.5 giri di pedale (180°) pari a 0.65m col rapporto più corto; ma il motore non eroga subito tutta la sua potenza perché, a causa della proporzionalità con la velocità di pedalata, bisogna fare un intero giro di pedale per avvertire la spinta e questo penalizza le ripartenze in salita; in compenso, il range di rapporti da MTB consente comunque partenze in salita agevoli Non è previsto il soft-start cioè la partenza senza pedalata con ciclista in sella
L’accelerazione è ottima: 10.47” per percorrere i primi 50m con una velocità di uscita di 28.4km/h
Nel traffico si muove veloce, agile e vivace anche se l’avvio dell’assistenza non è prontissimo; ma questo ritardo consente manovre in spazi angusti senza improvvise e indesiderate accelerazioni
In salita sul 4% viaggia –velocemente- a 23.0 km/h senza esercitare sforzo sui pedali Il 10% e il 13.5% richiedono lo stesso sforzo che uso normalmente in pianure nelle prove di autonomia e non c’è bisogno di usare i rapporti più corti Il 17% richiede la medesima potenza muscolare, ma qui ho usato il rapporto più corto (1.a marcia e corona più piccola) La ripartenza richiede uno sforzo di appena 24kg Sul 20% la velocità è bassa (5.5km/h) ma la cadenza di pedalata resta comunque “da ottimo rendimento” Lo sforzo necessario rimane ancora modesto (93W) Si riparte anche sul 27% con una ben sopportabile spinta di 35kg Non è presente il comando per la camminata assistita: fortunatamente il peso contenuto aiuta Nella stesura del test (a cui rimando) faccio un ragionamento sul fatto che, essendo questa bipa piuttosto sportiva, se si contribuisce muscolarmente in salita, si può tenere il motore in zona di elevato rendimento guadagnando in dislivello superabile
La velocità massima è elevata: oltre 29km/h ( a batteria carica) L’autonomia su percorso prevalentemente pianeggiante, a livello massimo di assistenza e a 20°C risulta di 52km, più un paio di chilometri di riserva a prestazioni via via ridotte Ricordo che la batteria è da 9 Ah perciò il risultato è interessante Ho eseguito anche una prova a livello intermedio e con 100W muscolari applicati: l’autonomia utile si è portata a 77km con una velocità tipica di 24km/h
La marcia in coppia non è particolarmente agevole per la poca regolazione dell’assistenza
Sugli sterrati leggeri viaggia assai bene: è agile e guidabile; telaio e ammo consentono di seguire la traiettoria voluta anche in caso di fondi molto sconnessi (è pensata come MTB perciò gli sterrati duri sono il suo habitat) La modulabilità elevata dei freni e la loro instancabilità consente ripide discese in sicurezza Non è comunque una MTB estrema (ma non ne ha nemmeno l’elevato prezzo)
In auto si trasporta come una normale bici Il trasporto in treno è realizzabile senza problemi perché sufficientemente leggera ed equilibrata nel sollevamento
Senza assistenza e a 18km/h, richiede uno sforzo muscolare di circa 111W : valore buono per una bipa L’elevato numero di rapporti del cambio consente di trovare sempre la cadenza ottimale, anche in salite senza motore
La luce anteriore, a led e alimentata a pile, è buona per essere visti ma solo sufficiente per illuminare la strada; non basta se ci si muove su sterrati La luce posteriore, sempre a led e alimentata a pile, è efficace e di lunga autonomia
Non ci sono antifurti di serie
La E.Adventure è certificata per le norme europee anche riguardanti le batterie ed è certificata come MTB La garanzia è di 2 anni Sulla batteria la garanzia è, ottimamente, di 3 anni con formula a scalare ed è estendibile a 5 anni !!!
Il prezzo di listino dell’esemplare in prova è di 1450€ e la batteria costa 464€
Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali
Scheda valutazione
CICLISTICA
L’impostazione è sportiva e la posizione in sella risulta inclinata in avanti, favorendo così l’aerodinamica
Il telaio è di tipo chiuso slooping (cioè col tubo orizzontale … inclinato), completamente in alluminio, di ottima solidità (è certificato come MTB)
E’ ben legato e conferisce una sensazione di sicurezza nella guida anche su fondi sconnessi Come si addice ad un modello sportivo, non è cedevole e la forza impressa sui pedali si scarica bene sulla ruota La bipa risulta molto reattiva e il telaio asseconda senza imprecisioni anche manovre strette
La E.Adventure ha un ammortizzatore anteriore che lavora bene e non flette sensibilmente E’ il modello 550 della Zoom ed è regolabile
Qui si vede la corsa “su strada”
Il carro posteriore è invece molto rigido e occorre molleggiarsi sui pedali per non far soffrire la schiena sulle buche La sella è molto stretta e rigida tipo bici da corsa: si deve fare “il callo” ma poi risulta –se non proprio confortevole- molto efficiente; è dotata di lungo scavo “antiprostatite”
La regolazione dell’altezza è di tipo rapido e l’inclinazione si può regolare finemente; il cannotto ha un diametro di 27mm
Il peso della bipa senza batteria è di appena 18.7kg ; la batteria pesa2.5 kg e così il totale “su strada” è di 21.2kg : peso ben contenuto considerando anche la robustezza del telaio e la tripla corona anteriore
Il manubrio è dritto ed ha manopole con l’appoggio largo; ne risulta un buon confort nella guida ed un ottimo controllo dello sterzo
L’altezza è regolabile solo tramite spessori e la pipa è fissa
La serie sterzo è a cuscinetti integrati e il cannotto è da 30mm
Il cambio è un ottimo Shimano Acera a deragliatore con 7 pignoni e 3 corone per un totale di 21 rapporti
Gli innesti sono rapidi e precisi in entrambe le direzioni: non ha mai avuto esitazioni durante il test
Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a levetta e pulsante per cambiare pignone e a levetta per la corona Si può regolare la posizione del deragliatore anteriore in modo fine a seconda se si stanno usando i pignoni più grandi o più piccoli L’indicazione della marcia inserita è ben visibile, ma solo di giorno
Il range dei rapporti è bene esteso e si può passare da 28km/h con una cadenza di 75ped/min a 4.2km/h con una cadenza di 55 ped/min Significa che su salite molto ripide si riesce ancora a trovare un rapporto che ci permetta una buona efficienza nella pedalata Semmai il range è poco esteso verso le velocità maggiori : giusto per una MTB, appena un po’ corto per un uso stradale Ecco la … complessa… tabella dei rapporti e delle velocità relative
Lo smontaggio della ruota anteriore è di tipo rapido
La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 18mm (e l’uso di un paio di guanti per non sporcarsi con catena e pignoni)
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a quasi 54km/h senza alcun nemmeno lontano preavviso di instabilità) Vediamoci il filmato della discesa
E.Adventure-discesa
La posizione della batteria non disturba minimamente la guidabilità e il telaio non manifesta svirgolamenti rendendo piacevole la marcia in discesa
La marcia senza mani è del tutto stabile ma la bipa è troppo reattiva per questo tipo di guida
Come detto inizialmente, i pneumatici di serie sono di tipo tassellato ma ho richiesto il montaggio di un tipo più scorrevole per analizzare meglio le caratteristiche su asfalto Mi sono stati montati dei pneumatici da 26” x 1.50”, non estremi e con un rassicurante grip anche su fondi bagnati
Per chi intende usare questa bipa solo su asfalto si può valutare il montaggio di pneumatici ancora più scorrevoli
La valvola è una Schrader (tipo automobilistico): facile gonfiarla ai distributori di carburante e dai gommisti
Il cavalletto è monopiede; è regolabile per ottenere l’inclinazione desiderata ed è adeguatamente stabile; non consente la rotazione completa dei pedali
Un modello sportivo come questo non viene dotato di portapacchi ne di parafanghi, ma sul telaio sono presenti le predisposizioni per un eventuale montaggio
I pedali sono in lega a base larga e forte grip (da MTB); montano i catadiottri regolamentari Le pedivelle sono in lega da 170mm
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli Aggiungo un plauso alla Ditta costruttrice per la cura e l’attenzione con cui mi hanno consegnato la bipa: gomme gonfie, freni e cambio registrati correttamente, batteria ben carica e luci montate con le pile al loro posto … non sempre è così
IMPIANTO FRENANTE
L’impianto frenante, Zoom, è a dischi da 160mm sia all’anteriore che al posteriore ad azionamento meccanico
Le leve (a due dita) sono robuste e molto morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore Il freno anteriore è comandato dalla leva destra
La frenata è potente e molto ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è risultato di 4.70m: come sempre i freni a disco non primeggiano nelle frenate di panico, ma si prendono una abbondante rivincita sulle discese lunghe dove mantengono bene la loro elevata capacità frenante anche dopo lunghi e ripetuti azionamenti Si manifesta un rapido bloccaggio della ruota posteriore, ma senza intraversamenti della bipa; non c’è tendenza a ribaltarsi
E.Adventure-frenata
Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata in basso nella parte fissa della guida portabatteria: molto compatta, ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa
La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti di inattività
BATTERIA
La E.Adventure è equipaggiata con batteria al litio-ioni da 36V 9Ah e 324Wh del tipo “a bottiglia” (o “a borraccia”) La capacità non è molto elevata ma vedremo che consente percorrenze comunque elevate (per chi ha bisogno di maggior autonomia la soluzione più facile è una seconda batteria nello zaino)
Il suo alloggiamento consente di non alterare il passo della bipa e di equilibrare il peso del motore posteriore E’ anche in posizione sufficientemente bassa da non alzare il baricentro
L’estrazione avviene ruotando la chiave e sollevando la parte anteriore; il reinserimento richiede di posizionare il fondo della batteria nel comodo alloggiamento e nel bloccarla a scatto; nessuno sforzo da fare e nessuna ricerca del punto di inserimento : è il sistema più facile e comodo che mi sia mai capitato di provare
E.Adventure-Estrazione batteria
Ecco come si presenta la batteria quando estratta
C’è un incavo per il trasporto sufficientemente comodo, ma si trasporta ancora più facilmente sottobraccio Il peso è di 2.5kg perciò contenuto (anche da portare nello zaino)
Qui l’incavo per afferrarla
La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica ed è ubicata sulla parte fissa della struttura portabatteria
E’ presente un interruttore che interrompe del tutto l’alimentazione ai contatti elettrici
Qui si vedono i ben dimensionati contatti sulla batteria
Sulla parte superiore è presente un indicatore di carica a 5 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta , ma perché funzioni, l’interruttore della batteria deve essere su “acceso” E’ più bello che funzionale perché per azionarlo si nascondono i led col dito e, inoltre, si formano molti riflessi sul trasparente di protezione che rendono poco agevole la lettura quando c’è molta luce (al buio si vedono benissimo … salvo quelli coperti dal dito)
Qui si vedono i contatti sulla parte fissa della bipa
E qui si vede la struttura del portabatteria
La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile in entrambe le situazioni
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo Pesa 630 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica la batteria completamente scarica in 4 ore e 50 minuti La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “italiano” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Il cruscottino è il “classico” con pulsanti a membrana ed indicazione a led Ben visibile anche in pieno sole …
… e ancora più visibile al buio; i pulsanti non sono retroilluminati
I led indicano lo stato di carica della batteria e il livello di assistenza selezionato Un pulsante accende (e spegne) la centralina Quello in basso commuta ciclicamente il livello di assistenza fra i tre disponibili con logica 1-2-3-1-2-3 Il livello “zero assistenza” è ottenibile semplicemente spegnendo la centralina
I pulsanti sono un po’ più lontani del consueto per la presenza del comando del deragliatore anteriore, ma rimangono raggiungibili facilmente col pollice senza muovere troppo la mano dal manubrio Sono ben distanziati ma poco rilevati; con i guanti è comunque sufficientemente agevole trovarli Di notte bisogna ricordarsi dove sono e riconoscerli al tatto, ma essendo solo due è una operazione facile
MOTORE
La E.Adventure è dotata di un motore hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un affidabile Bafang- 8Fun
La spinta è buona e vigorosa Durante la marcia il motore è silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta ma non diventa mai fastidiosa
E.Adventure-rumore in marcia
E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
Il cablaggio è ordinato Nella zona manubrio i cavi sono un po’ sparsi ma non risultano disordinati
rapidamente entrano all’interno del telaio
Da notare la presenza di connettori per ogni cavo, utilissimi in caso di sostituzione di qualche componente
Il cablaggio riemerge nella zona del movimento centrale dove va immediatamente a centralina e batteria
Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona E’ ben protetto ma rimane ben accessibile per controllarne il funzionamento e per una eventuale sostituzione E’ dotato di un comodo led per verificarne la funzionalità
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato (fra i 3 disponibili) Questo porta ad un avvio graduale La modulazione è compresa fra 20 e 35 ped/min; significa che già a bassa velocità non è più presente Su strada infatti non si avverte il suo intervento, ma NON consente la “pedalata simbolica” cioè la semplice rotazione a bassa velocità dei pedali per attivare il sensore Non c’è un cut-off tachimetrico e la velocità è limitata solo dalle caratteristiche del motore (e dalla tensione di alimentazione)
Riporto le velocità ai vari livelli di assistenza a vuoto e su strada
La significativa differenza fra il valore di velocità su strada e quello a vuoto indica che è possibile modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra “nessuno sforzo” e “tutto muscoli” ; aumentando la spinta sui pedali si avverte un incremento di velocità che gratifica l’elettrociclista ed è allenante; l’autonomia cresce in proporzione e anche questo gratifica il pedalatore
Questo è il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
E.Adventure-avvio assistenza a ruota sollevata
Ecco, qui c’è l’unica pecca che, a mio parere, ha questa bipa : i livelli di assistenza sono soltanto tre mentre si desidererebbe un maggior numero di regolazioni, soprattutto per poter coordinare la spinta del motore con il proprio apporto muscolare E anche per poter mantenere la velocità voluta compensando la sua diminuzione naturale per effetto della progressiva scarica della batteria
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore bisogna attivare l’interruttore della batteria, accendere la centralina e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.5 giri di pedale (180°) pari a 0.65m in prima marcia e con corona più piccola; ma il motore non eroga subito tutta la sua potenza perché, a causa della proporzionalità con la velocità di pedalata, bisogna fare un intero giro di pedale per avvertire la spinta Questo penalizza un poco le ripartenze in piano, ma basta ricordarsi di scalare un paio di rapporti (e il cambio Acera viene in aiuto con cambiate rapide e precise) per avere comunque buoni spunti; rimando al paragrafo successivo “Accelerazione” in cui si evidenzia il buon tempo ottenuto e l’elevata velocità di uscita anche senza l’uso del cambio Anche in salita, l’abbondanza di rapporti consente di ovviare a questo ritardo
E.Adventure-avvio assistenza su strada
Non è presente la funzione “soft-start”
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo 0.5 secondi (valore molto buono) Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
ACCELERAZIONE
Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo (senza cambi di marcia ed esercitando solo una spinta sui pedali nella fase di avviamento)
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato ottimamente di 10.47” e la velocità di uscita è 28.4 km/h E’ una buona accelerazione che consente di districarsi bene nelle partenze ai semafori e la velocità di uscita è piacevolmente elevata
NEL TRAFFICO
La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente La bipa è assai agile, reattiva, molto manovrabile e asseconda docilmente anche le traiettorie complesse dettate dal traffico cittadino L’avvio dell’assistenza non è prontissimo, ma la bipa reagisce bene alla spinta sui pedali e risulta comunque pronta negli stop&go L’ammo anteriore assorbe bene le vibrazioni date dai “sampietrini” e dalle buche che tormentano le nostre strade urbane Il telaio è robusto perciò non flette o svirgola; però il posteriore è duro e bisogna molleggiarsi sui pedali … o installare un cannotto sella ammortizzato (ma così si perderebbe la prontezza con cui si scarica la propria potenza muscolare sui pedali) Si guida volentieri in città, guizzando nel traffico Anzi, nel tratto in centro storico dei test di autonomia, sono passato spesso al livello di assistenza inferiore perché la velocità era eccessiva Come detto, meglio ricordarsi di scalare un paio di marce prima di fermarsi (ma se non lo si fa, si parte lo stesso anche se meno briosamente) In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa e ci si trova a dover fermare la pedalata per adeguarsi alla velocità del traffico Il cambio a 21 rapporti consente, invece, di trovare facilmente la giusta cadenza L’attacco dell’assistenza è progressivo e mai brusco: non mette in imbarazzo nemmeno nelle manovre più lente
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
La E.Adventure è geneticamente una MTB e le salite sono nei suoi cromosomi (acci che linguaggio pretenzioso!) La tripla corona anteriore le consente di salire su pendenze elevate a bassa velocità … e il motore assiste efficacemente
Ecco la consueta tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative
Iniziamo però dalla marcia in pianura: si parte con sforzo lievissimo, anche con marce lunghe La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali; si può anche viaggiare con “pedalata simbolica” però facendo girare i pedali con almeno una frequenza di 35 pedalate al minuto Ma con una bipa come questa, che esprime subito la sua indole sportiva, viene naturale mettere sui pedali almeno un po’ di potenza muscolare
Ora vediamo come si comporta quando aumentano i “metri sul livello del mare” Premetto che, nella tabella degli sforzi, ho sempre indicato quello necessario alla partenza con il rapporto più corto (1.a marcia e corona più piccola) anche se, con le pendenze più lievi, è persino troppo corto
Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 23.0 km/h appoggiando semplicemente ai pedali il peso della gamba Come già visto, occorre mezzo giro di pedale per far partire il motore e questo penalizza gli avviamenti in salita Ma la E.Adventure ha l’asso nella manica (anzi nelle corone) della brevità dei rapporti Mettendo la prima marcia e la corona più piccola, si parte sul 4% con appena 9 chili (cioè meno del peso della gamba) Ma si riparte senza fatica anche col rapporto usato in pianura
E.Adventure-cavalcavia 4 %
Il tratto al 10% si supera a 11.7km/h in 5.a marcia, con la corona intermedia e aggiungendo 77W di sforzo fisico, cioè poco di più di quello che applico nelle prove di autonomia: si può sostenere questo sforzo per lungo tempo senza nemmeno sudare Nel filmato si può notare che, però, non si può salire con “pedalata simbolica”: ci vuole un po’ di pressione sui pedali per evitare che il motore scenda troppo di giri, andando a lavorare in una zona di basso rendimento La ripartenza, col rapporto più corto, richiede solo il peso della gamba
E.Adventure-salita 10 %
Sul tratto al 13.5% della salita di prova sono salito in quarta con la corona piccola a 7.2 km/h con 72W di sforzo muscolare: il motore comincia ad essere in una fascia di scarso rendimento energetico, ma si sale praticamente col solo peso della gamba La ripartenza, col rapporto più corto, richiede 20 chili di spinta sul pedale
E.Adventure-salita al 13.5 %
Sul 17% ho utilizzato la prima marcia e la corona più piccola Nel filmato si vede che la cadenza di pedalata risultante era anche troppo elevata: avrei potuto usare anche la seconda o la terza marcia La potenza necessaria è rimasta intorno ai 70 W perciò sostenibile a lungo L’avvio ha richiesto uno sforzo ancora molto limitato: 24kg; ed è confermato dal fatto che sono ripartito con una mano sola mentre nell’altra avevo la videocamera
E.Adventure-salita al 17%
Visto che la E.Adventure si è comportata bene su queste pendenze, l’ho portata anche sul 20% Anche qui ho utilizzato il rapporto più corto Sono salito a 5.5km/h con ancora una spinta molto modesta (15kg ) ed una cadenza di 71 ped/min (cadenza a cui si può esprimere molto bene la propria potenza muscolare) Lo sforzo per ripartire è stato di 28kg: ancora modesto ( si vede nel filmato come la bipa schizza in avanti appena inizio la pedalata)
E.Adventure-salita al 20%
E finiamo con la durissima rampa del garage al 27% La prima prova l’ho fatta partendo dal tratto al 10% in modo da arrivare sul 27% col motore già avviato Sono salito, anche in questa prova, con poco sforzo sui pedali ed il motore, anche se molto basso di giri, ha tirato su me e la bipa senza affanno A causa del ritardo nell’avvio dell’assistenza, sono ripartito praticamente con la sola spinta muscolare, ma i rapporti molto corti mi hanno permesso di farlo con una spinta ancora ben sopportabile: 35kg ; il “dididetro” non si stacca dalla sella
E.Adventure-rampa al 27%
Facciamo il punto dei risultati ottenuti: La E.Adventure ha una rapportatura da MTB e questo le consente di avviarsi su pendenze anche molto forti con un leggero contributo muscolare; questo compensa assai bene il mezzo giro di pedale necessario a far partire l’assistenza Dopo la partenza, il motore assiste vigorosamente anche su salite ripide Il motore, come tutti gli hub, a velocità basse, pur continuando a spingere forte, peggiora il suo rendimento elettrico, cioè fa consumare corrente … più del dovuto Abbiamo visto che fino al 10% la velocità rimane in zona di elevato rendimento Sopra a questo valore si vede nella tabella che le velocità scendono, con l’aumento della pendenza, a 7-6-5 km/h; ma questo succede perché nelle prove vado alla ricerca dello sforzo minimo per salire Questo modello è indirizzato ad un ciclista un po’ sportivo, che è in grado di sviluppare un certo impegno muscolare Se invece di spendere i 70-80W che ci ho messo nei test qui riportati, si passa a 100-120-140W muscolari, i tratti in salita si superano a velocità ben maggiori, riportando il motore in zone di rendimento più favorevole ed aumentando così sensibilmente l’autonomia e perciò il dislivello superabile (((queste considerazioni valgono per tutte le bipa con motore hub e di tendenza sportiva)))
E giacchè sono in fase logorroica, ripeto alcune considerazioni sulle misure dinamometriche, per rinfrescare la memoria dei lettori assidui e per fornire dati di riferimento a quelli nuovi
Il peso della semplice gamba appoggiata al pedale è di circa 12 kg (per un adulto di circa 70kg di peso) [ricordiamo che se si appoggia solo il peso della gamba, bisogna comunque fare lo sforzo di sollevare i 12kg dell’altra gamba altrimenti i pedali non girerebbero] Tale spinta corrisponde all’incirca a 60W esplicati durante la marcia ad una cadenza di pedalata di 70ped/min Per far viaggiare una bici muscolare turistica di media qualità a circa 20 km/h, occorre una spinta di circa 80W ed è uno sforzo che una persona appena un po’ allenata può mantenere per lungo tempo; per viaggiare a 25km/h -sempre su una muscolare turistica- occorrono circa 125W che richiedono di essere allenati se si vuol fare più di qualche chilometro Valori di potenza sopra i 150W possono essere mantenuti solo per breve tempo da una persona con un modesto allenamento 200-250W è una potenza di picco se non si è atleti Lo sforzo che applico durante le prove di autonomia è di circa 70W medi
Ok – ora lascio raffreddare la tastiera
CAMMINATA ASSISTITA
Questa funzione non è presente; ma, in piano e su leggere salite, il peso contenuto non la fa rimpiangere
VELOCITA’ e AUTONOMIA
La prima delle prove di autonomia l’ho effettuata con il livello di assistenza massimo (più i consueti 70W muscolari) La velocità iniziale è stata di oltre 29km/h e, progressivamente lungo l’arco della scarica della batteria, si è ridotta fino a circa 25km/h; poi, negli ultimi due chilometri, è scesa rapidamente Allo scadere dei primi 10km la velocità era ancora di 28km/h La E.Adventure si è perciò dimostrata una bipa veloce in piano; l’ampia gamma di rapporti mi ha consentito di viaggiare a queste velocità ancora con cadenze di pedalata “umane” L’autonomia riportata a 20°C risulta di 52 km utili più due chilometri “in riserva” a prestazioni rapidamente calanti; valore buono considerando che la batteria è da 9Ah (corrisponde ad un consumo di 6.0 Wh/km)
La seconda prova è relativa al livello di assistenza intermedio (liv2) sempre con 70W muscolari La velocità di marcia “tipica” è stata di 23km/h ed anche qui è pian piano scesa con la scarica della batteria Dopo aver percorso 50km, la velocità è scesa sotto al valore minimo che ho fissato per le prove come limite dell’autonomia utile cioè velocità iniziale meno il 10% Ma nella batteria c’erano ancora amperora, perciò sono passato al livello di assistenza massimo La velocità è salita a oltre 24 km all’ora e ho percorso altri cinque chilometri A 20°C ci si può aspettare perciò una autonomia utile di 65 km più un paio di chilometri “in riserva” Il consumo risulta di 4.84 Wh/km
Considerando che la E.Adventure è destinata a ciclisti almeno un po’ sportivi, ho fatto una ulteriore prova di autonomia a livello intermedio (liv2) ma aggiungendo 100W muscolari L’autonomia utile a 20°C è risultata 77km e quella totale 78km: 12 chilometri in più del caso “70W muscolari” e la velocità media complessiva è cresciuta di 1km/h Il consumo risulta perciò di 4.15Wh/km
Mentre ripeto la critica alla scelta progettuale di soli tre livelli di assistenza, elogio invece la WorldDimension per quanto dichiarato nelle caratteristiche tecniche: vengono indicati 60km di autonomia a livello 1 e in piano Le prove che ho effettuato dicono che è un valore inferiore alla realtà
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è agevole per i soli 3 livelli di assistenza e la poca modulazione Ci si trova spesso a dover interrompere la pedalata per adeguarsi alla velocità del compagno di viaggio
MARCIA SU FONDI STERRATI
La E.Adventure è certificata come “mountain bike” (En 14766 invece che 14764): buche e sassi non la mettono perciò in difficoltà Risulta molto agile e facilmente guidabile; il telaio è ben legato e si porta la bipa esattamente sulla traiettoria desiderata L’ammo anteriore lavora bene e segue bene buche e dislivelli dando un ottimo senso di sicurezza in discesa Il carro posteriore molto rigido consente di scaricare bene la potenza muscolare in salita ma richiede di molleggiarsi sui pedali in discesa La frenata è potente e molto ben modulabile: difficile bloccare l’anteriore; invece il posteriore, se non si usa “mano leggera”, tende a bloccarsi facilmente L’azionamento dei freni richiede poco sforzo anche per ottenere elevate forze frenanti … perciò la mano non si stanca sulle discese lunghe I freni mordono bene …. ma “fischiano” Vista la elevata capacità di scalare, viene voglia di portarla su percorsi montani anche impegnativi e dal fondo sconnesso
Se si prevede di fare molti sterrati, è bene optare per i pneumatici tassellati (che vengono montati di serie), sacrificando un po’ di autonomia in piano
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare turistica ed il peso è solo poco superiore (18.7 kg senza batteria); Le parti elettriche non richiedono attenzioni particolari Anche la lunghezza è come quella di una muscolare
Trasportarla sulle scale è agevole per il peso ancora accettabile (poco più di 21 chili con la batteria a bordo) E’ leggermente sbilanciata in avanti ma non dà fastidio; il punto di presa è sufficientemente comodo Si porta sui gradini senza difficoltà
E.Adventure-trasporto su scala
Il trasporto in treno è di conseguenza fattibile senza problemi; solo il manubrio è un po’ ingombrante per gli angusti spazi dei nostri vagoni nazionali Qui fotografata nel NON apposito spazio di un treno regionale che però è dotato di un seggiolino da cui si può agevolmente sorvegliare la bipa
Negli ascensori standard ci sta senza nemmeno dover girare il manubrio
(lo ricordo sempre: in treno portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco risulta buona: il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia; anche in retromarcia non frena in modo significativo
E.Adventure-scorrevolezza ruote
Nel filmato si può notare che la ruota anteriore ha una scorrevolezza inferiore a quella motorizzata: il mozzo non era regolato al meglio ma l’effetto sull’autonomia rilevata è trascurabile
La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) indica una richiesta di 111W : valore buono anche se leggermente superiore a quello richiesto da una bici muscolare
Fra i 21 rapporti del cambio si trova facilmente la giusta cadenza di pedalata anche a motore spento e su lievi salite senza motore
Ecco come si presenta senza batteria
IMPIANTO LUCI
La luce anteriore è a 5 led bianchi alimentata da 2 pile AA E’ dotata di un (forte) lampeggio ottimo per essere visti La luce fissa è sufficiente per rischiarare la strada in assenza di illuminazione pubblica ed il fascio luminoso è corretto e regolare; non è però abbastanza potente per un uso notturno su sterrati La luce è estraibile perciò può essere usata come torcia elettrica in caso di problemi notturni L’apertura del vano batterie non richiede l’uso di attrezzi
La luce posteriore è a tre led rossi a luce fissa E’ ben visibile anche lateralmente Si alimenta con due batterie AAA ed ha una lunga autonomia L’apertura del vano batterie si effettua con una monetina facendo leva nell’apposito incavo
ANTIFURTO
La E.Adventure non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio
Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da bicicletta, o meglio da MTB
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La World Dimension è molto sensibile all’argomento omologazioni e fa eseguire i test su tutti i suoi modelli La E.Adventure è perciò certificata per le vigenti normative: EN14766 (resistenza meccanica per bici MTB) EN15194 (EPAC perciò normativa sulle biciclette a pedalata assistita) EMC – EN55022 – EN 61000 (compatibilità elettromagnetica)
Una menzione particolare va all’ottimo manuale di istruzioni con molti dettagli e informazioni utili
La garanzia è un punto di forza di questo Costruttore: sulla intera bipa è dei canonici 2 anni ma sulla batteria è addirittura di 3 anni (con formula a scalare) ed è estendibile a 5 anni !!! ”
Il prezzo di listino è 1450 € al momento della prova e la batteria costa 464 € Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
La E.Adventure ha più facce: è una MTB elettrica non estrema ma dal costo contenuto che ci può portare con soddisfazione in giro per i sentieri montani E’ anche una sportiva stradale per itinerari lunghi che non soffre (ovvero non fa soffrire l’elettrociclista) anche se comprendono salite impegnative A mio parere è indicata a chi, abituato alle bici muscolari, vuole ampliare il suo raggio di azione e superare tratti ancora più impegnativi
Adatta, per velocità autonomia e robustezza, ad un uso da” commuter” (in italiano “pendolare” ma non suona altrettanto bene soprattutto se si parla con i soliti che snobbano le bici/bipa come mezzi di trasporto) Specialmente adatta in città non adagiate in pianura
Con il suo peso contenuto è bene adatta a itinerari turistici che prevedano anche l’uso di treni
Meno adatta a chi vuole portare bimbi o carichi
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
13 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
pixbuster
Inserito il - 18/09/2015 : 22:34:19 siiiiiiii abbiamo visto e il problema è presente anche su molti altri test e stiamo sistemando Abbiate pazienza, sono gli effetti collaterali del cambiamento di database
paolorighetti
Inserito il - 18/09/2015 : 16:47:17 Stavo rileggendomi il bel test di Pix di questo interessante modello, ma dopo la prova su salita del 27% è sparito tutto! Aiuto Pix!
checo
Inserito il - 26/04/2015 : 19:32:12
pixbuster ha scritto:
Grazie a tutti
Checo: con l'hub se cambi rapporto il motore non se ne accorge e continua ad andare alla sua velocità; non essendoci modulazione nell'assistenza, ma solo tre livelli, le velocità sono piuttosto vincolate e variano solo (ma poco) in funzione della spinta sui pedali (nella prova a 100W rispetto a 70, ho ottenuto un aumento di velocità di un paio di chilometri all'ora)
a ok [ensavo che la velocitá fosse in relazione alle pedalate al minuto
pixbuster
Inserito il - 24/04/2015 : 23:13:38 Grazie a tutti
Checo: con l'hub se cambi rapporto il motore non se ne accorge e continua ad andare alla sua velocità; non essendoci modulazione nell'assistenza, ma solo tre livelli, le velocità sono piuttosto vincolate e variano solo (ma poco) in funzione della spinta sui pedali (nella prova a 100W rispetto a 70, ho ottenuto un aumento di velocità di un paio di chilometri all'ora)
checo
Inserito il - 24/04/2015 : 13:47:38 mi son perso sul diuscorso di andare in coppia, al posto di fermare la pedalata, non basta cambiare rapporto? cmq la bici la vedo piu per un utilizzo allla pix, come lui stesso ha ribadito, piu che come mtb. certo sui freni potevano mettere dei buoni vbrake anzichè dei dischi meccanici, idem la forca, almeno una suntorur potevan mettercela, in fondo son sepre 1450E di bici...
bubunapoli
Inserito il - 24/04/2015 : 12:53:48 ..è sempre un piacere leggere un pix test, veramente.
Oltretutto hai reso "giustizia" a chi possiede una mtb, visto che molti di noi ne posseggono una. E confermo quello che dici circa l'autonomia in pianura, anche con una capacità ridotta (324 w/h) ma discreto apporto muscolare si possono percorrere tanti Km. Domenica scorsa in questo modo (ho una bipa simile) ne ho fatti 101. In salita impegnativa si dimezza bruscamente l'autonomia, per chi non è atleta. Su una cosa non sono pienamente d'accordo. Quando c'è sconnesso spesso si salta anche con sella rigida, al punto da perdere la pedalata. Tanto vale inserire un cannotto ammortizzato (tanto non siamo in gara tutti i giorni..). Penso che comprerò il suntour ncx, ne parlano bene. Grazie sempre pix. Bubu
Adriano Gecchelin
Inserito il - 24/04/2015 : 12:27:08 Bella prova... avendo una bici con hub e kit legale molto simile a questa mi ritrovo perfettamente nella descrizione del comportamento della bipa su salite anche molto ripide. Con la tripla davanti il binomio bici-ciclista può affrontare salite anche molto impegnative.
paolorighetti
Inserito il - 23/04/2015 : 22:52:39 Grazie Pixbuster, come sempre esauriente ed impeccabile! Mi sembra di vedere la bella copia della mia Nera, perchè essendo prodotta in serie è ovviamente meglio rifinita anche se dotata degli stessi componenti fondamentali (motore, ecc.). Ad es. è una bella soluzione la centralina invisibile perchè inglobata nell'attacco batteria. Ma mi chiedo da profano: che sia così difficile realizzare un regolatore dell'assistenza non basato su tre o più livelli, ma regolabile in modo continuo? So per esperienza che anche al livello minimo in certe situazioni (traffico intenso, oppure strade molto inghiaiate) l'intervento del motore finisce per essere fastidioso, in quei casi vorrei un'assistenza ancora più blanda. Questa ovviamente non è una critica particolare alla World Dimension, ma alle Ditte che realizzano i componenti che poi le varie Case utilizzano. Grazie ancora Pix!
claudio02
Inserito il - 23/04/2015 : 21:07:34 ma dai che è una bella bipa.
sunset
Inserito il - 23/04/2015 : 11:59:38 Complimenti pixbuster ,come sempre un test eccellente con una serie di indicazioni molto particolareggiate che non sempre sono reperibili al normale utente ,molti dati interessanti per capire la potenzialità della bici . Ti ringrazio per il lavoro e dedizione che dedichi a tutti noi, resto in attesa del prossimo test .
emme51
Inserito il - 23/04/2015 : 11:46:57 Grazie Pix!!!
leonardix
Inserito il - 23/04/2015 : 11:39:03 Ecco il nostro Pix! Pregevole come sempre, grazie per avercene fatta conoscere un'altra, alla tua approfondita e gradevolissima maniera
E complimenti per aver ripreso l'abbinamento cromatico! Giacca dello stesso tono di rosso delle scritte sulla bipa e degli inserti sulla sella, maestro di tecnica e d'eleganza bipesca
Rotolone
Inserito il - 23/04/2015 : 10:12:54
Messaggio di pixbuster
Io sono un fun del motore centrale perché mi da l'illusione di essere in grado di pedalare con la sola forza delle mie gambe, ma quando leggo i tuoi pixtest sugli hub mi fai venir voglia di ampliare il parco bici.
P.S. non lasciar riposare troppo la tastiera, altrimenti dovrò riprendere la lettura dei quotidiani
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