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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 16/09/2007 : 21:44:39
Come premessa avverto che di cose mediche ne so pochissimo, ma ho pensato che il controllo delle pulsazioni possa essere un buon indicatore del tipo di sforzo che si fa con una bicicletta

Ho percorso lo stesso itinerario tre volte: con la bici muscolare e con quella elettrica in due condizioni di uso e ho rilevato le pulsazioni cardiache durante il tragitto
Il percorso era di 14km, pianeggiante, con un falsopiano e due cavalcavia

Queste sono state le modalità delle tre prove



Immagine:

12,44 KB

Questa è una tabellina che riporta le pulsazioni cardiache nelle varie condizioni di sforzo

Immagine:

21,56 KB

Ed ecco il grafico dei risultati

Immagine:

39,76 KB

Quello che capisco io dal grafico è che , con la bici muscolare, si fa uno sforzo di tipo aerobico, con punte in zona di sforzo
Con la bici elettrica si può restare nella zona degli sforzi molto moderati Questo è lo stesso sforzo di una passeggiata a piedi, utile per mantenere il fisico attivo
Si può però incrementare lo sforzo per portarsi nella zona “aerobica”, con lievi incrementi nei tratti di maggior sforzo
Questa contenuta variazione delle pulsazioni è molto adatta ai cardiopatici e a persone prive di allenamento


Aggiungo il dato delle velocità medie, per maggior comprensione delle condizioni delle prove
Muscolare : 20.6 km/h
Frisbee ped : 21.3 km/h
Frisbee max : 25.2 km/h

E le velocità di percorrenza dei cavalcavia
. . . . . . . . . . 6% . . . . . . 8%
Muscolare : 14 km/h . . . . 12 km/h
Frisbee ped : 17 km/h . . . . 16 km/h
Frisbee max : 20 km/h . . . . 17 km/h


Se ci fosse qualcuno più esperto di me (e ci vuole poco), mi piacerebbe che commentasse questi dati
20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
aretuseo Inserito il - 25/06/2012 : 23:03:00
@ Petor:secondo me dipende da quanto coraggio hai a spingere in discesa
aretuseo Inserito il - 25/06/2012 : 23:01:03
Petor ha scritto:

ecco, gia' spiega tutto, io per arrivare a casa ( abito a roma) da s.lorenzo all'eur 14Km ho dei saliscendi non gravi ma lunghi.
per la precisione sono 6 e piu' mi avvicino a casa e piu' sono ripidi. approposito: e' vero che anche se in salita ci metti piu' tempo a percorrere un tratto x che in pianura....... mi sonpo perso, riformulo la domanda piano piano.

ho due percorsi di uguale lunghezza.
uno e' in piano e l'altro e' in salita per meta' e in discesa per l'altra meta'(arrivo e partenza alla stessa quota).
la mia domanda e': mentre affronto la salita a minor velocita' che la pianura e la discesa a maggior velocita' che la pianura, in quale dei percorsi arrivo prima a destinazione?

sono stato chiaro o e' una di quelle domande che capisce solo chi la fa?

aretuseo Inserito il - 25/06/2012 : 22:59:08
Petor ha scritto:

ecco, gia' spiega tutto, io per arrivare a casa ( abito a roma) da s.lorenzo all'eur 14Km ho dei saliscendi non gravi ma lunghi.
per la precisione sono 6 e piu' mi avvicino a casa e piu' sono ripidi. approposito: e' vero che anche se in salita ci metti piu' tempo a percorrere un tratto x che in pianura....... mi sonpo perso, riformulo la domanda piano piano.

ho due percorsi di uguale lunghezza.
uno e' in piano e l'altro e' in salita per meta' e in discesa per l'altra meta'(arrivo e partenza alla stessa quota).
la mia domanda e': mentre affronto la salita a minor velocita' che la pianura e la discesa a maggior velocita' che la pianura, in quale dei percorsi arrivo prima a destinazione?

sono stato chiaro o e' una di quelle domande che capisce solo chi la fa?

claudio02 Inserito il - 24/06/2012 : 13:39:15

Anche le diete più complete necessitano di un'integrazione[senza fonte]. Ai fini dei DOMS si tiene conto che nel processo di ricostruzione occorre un apporto continuo di amminoacidi ramificati (valina, leucina, isoleucina) e di alcuni altri amminoacidi come la glutammina che agevolando la ricostruzione accelerano il processo di smaltimento dei DOMS


"
E gli amminoacidi?

Qui personalmente vado controcorrente con tutti i rischi relativi…gli amminoacidi sono i costituenti principali delle proteine, in teoria sono degli ottimi elementi pre-digeriti in quanto lo stomaco non ha bisogno di effettuare la denaturazione delle proteine per ottenerli, qualche bravo scienziato si è accorto che per costruire muscolo servono tre amminoacidi essenziali specifici: valina, leucina e isoleucina; nella genesi della contrazione muscolare è coinvolto un altro amminoacido chiamato “creatina”, la secrezione di GH da parte dell’ipofisi è stimolata da un altro amminoacido ancora che si chiama “arginina” e via così di seguito…fin qua tutto ok, tutti d’accordo, ma sperare che ingerendo queste sostanze loro entrino nel circolo sanguigno e vadano ad effettuare il lavoro sperato sinceramente ce ne vuole e io in linea di massima non ci credo. E’ un po’ come dar da mangiare del fegato alla veneziana a un malato di cirrosi e aspettarsi che guarisca; questa qui deve essere una balla che si è inventato qualche preparatore atletico per giustificare il motivo per cui il suo cliente arriva sempre primo e dire che è dopato non è conveniente.
Queste sostanze vengono si assorbite dai microvilli intestinali, ma non se ne vanno in giro per i fatti loro in cerca del target, ma di fatto entrano nella vena “porta” e vengono destinate di filato al fegato il quale deciderà sul da farsi:

eliminarle perché ritenute “in eccesso” (ed ecco che come per magia la nostra pipì nella stragrande maggioranza dei casi vale un sacco di soldi, piena zeppa di costosi amminoacidi che di “essenziale” in quel caso lì hanno solo il nome. Un’ elevata schiumosità dell’urina deve farci pensare questo)

usare questi “mattoni” per costruire proteine con scopi diversi da quelli che noi ci eravamo preposti ( è come dare del vetro fuso ad un artista di murano per farci fare una bella statuina e lui ci fa un bel posacenere…)

raramente ci si azzecca e vengono utilizzate per lo scopo desiderato, in ogni caso un lieve effetto si può notare solo assumendone quantità elevate (della serie: “quello che non strozza ingrassa”)

Il discorso cambia se noi contemporaneamente assumiamo steroidi anabolizzanti, queste sostanze infatti forzano il fegato ad utilizzare i nutrienti impedendone di fatto l’eliminazione. Il discorso vale anche per gli innumerevoli preparati proteici in polvere, sono integratori, nella maggioranza dei casi, superflui.
Una dieta normale difficilmente è deficitaria di proteine, casomai lo è di vitamine per i motivi di cui abbiamo accennato prima.

ESEMPIO:

Se prendiamo un soggetto normale che vuole aumentare qualche centimetro di muscolo ed integriamo la sua dieta con un surplus di proteine in polvere, noteremo un aumento della sua azotemia (prodotto di scarto delle proteine) ed una coseguente ritenzione idrica che contribuirà a renderlo un po’ più gonfio, ma di acqua. Le scorie azotate sono tossiche ed il corpo reagisce trattenendo i liquidi per eliminarle con l’urina.
Se noi prendiamo lo stesso soggetto e non gli aggiungiamo neanche un po’ di proteine a quelle già presenti naturalmente in una dieta bilanciata, ( quindi qualche bistecca in più per chi si allena duramente) ma gli somministriamo un anabolizzante, la persona ha un aumento sia ponderale che muscolare notevole. Quindi non sono le proteine che mancano generalmente per ottenere una crescita, ma gli ormoni, semprechè non siamo davanti ad un individuo che si ciba solo di pasta, pomodori, sedano e carote…



La somministrazione di farmaci ha in genere lo scopo di aumentare l’appetito e di incrementare per tale via l’apporto calorico, ma a quale prezzo? Rimandiamo questo argomento nel capitolo “doping”, per quanto mi riguarda chi vuole aumentare un po’ muscolarmente deve seguire un programma di allenamento anaerobico breve e intenso (30 min. 3 volte alla settimana max) in modo da stimolare una naturale secrezione ormonale endogena, alimentarsi in modo adeguato frazionando i pasti, assumere un integratore multivitaminico e all’occorrenza un po’ di sali minerali; stop." fonte: "invecchiare, ma a quale età?" (mio)
MilleMiglia Inserito il - 24/06/2012 : 10:10:36
Indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


L'indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata, più comunemente chiamato con l'acronimo DOMS (Delayed onset muscle soreness) è un dolore muscolare che si presenta tra le 14 e le 72 ore dopo un'intensa attività muscolare. Si tratta di un fenomeno per il quale la lingua italiana non dispone di un nome corrente nel parlato quotidiano (tedesco Muskelkater, francese courbature, spagnolo agujetas). Tuttavia è presente un termine in lingua veneta che lo descrive (carnegrea, carne grea o carne greva)ed in lingua friulana (cjar crète) nonostante non sia effettivametne traducibile in italiano.In ferrarese esiste un termine simile (carn catia, carne cattiva),mentre in Abruzzo viene identificata come (carnegretta). A Modena si usa dire "carne greve" che deriva dal latino "caro gravis", vale a dire "carne pesante". Nel salento si usa il termine "infustamento", traducibile come "irrigidimento" o "indolenzimento".

Cause

La causa del DOMS, sia a livello medico che popolare, è comunemente stata attribuita a un deposito di acido lattico nei muscoli; tuttavia l'acido lattico, per il suo stesso ciclo metabolico, ad attività muscolare terminata non può permanere nel circolo sanguigno per più di qualche minuto, e questo permette che, successivamente, esso venga in larga parte smaltito anche a livello muscolare, nel giro di poco tempo.

Recenti ricerche[senza fonte] attribuiscono la causa dell'insorgenza del DOMS a micro-lacerazioni del tessuto muscolare dovute a contrazioni muscolari cosiddette "eccentriche". Comunemente questo fenomeno si verifica in soggetti generalmente non allenati (nello specifico non allenati a questo genere di movimenti), che effettuano sforzi di resistenza alla contrazione del muscolo: ciò si verifica - ad esempio - piegando le ginocchia nell'atterrare dopo un salto (sforzo di resistenza alla contrazione del muscolo quadricipite), o anche durante dei semplici piegamenti sulle braccia, per la precisione mentre si scende verso il basso (sforzo di resistenza alla contrazione del muscolo tricipite). Tuttavia, i DOMS colpiscono quotidianamente anche i bodybuilder allenati, che considerano il fenomeno come una conferma dell'efficacia del lavoro svolto. Occorre infatti distinguere tra i dolori avvertiti dal principiante (fastidiosi e davvero dolorosi, che sono spesso micro-strappi) dai veri DOMS di chi pratica una costante attività di bodybuilding. In quest'ultimo caso i DOMS sono descritti da chi ne è colpito, come un leggero inturgidimento del muscolo allenato, per nulla doloroso. Nei bodybuilder allenati secondo tabella strutturata, i DOMS si accompagnano a volte da un effetto di pumping (è un sintomo del glicogeno muscolare che riempie il muscolo svuotato proprio di glicogeno durante l'allenamento).

Decorso e cura

La durata dei DOMS è correlata con il processo di ricostruzione muscolare (compensazione). Muscoli piccoli come i bicipiti possono compensare in pochissimi giorni, gruppi muscolari importanti come dorso o gambe, compensano in molti giorni (in un bodybuilder in gara si può arrivare anche a 10-15). Perciò i DOMS di norma scompaiono entro 2 o 3 giorni dall'attività fisica, ma possono perdurare anche fino a 6 o 7 giorni e oltre, raggiungendo il culmine proprio tra il secondo ed il terzo giorno successivo all'allenamento; durante il decorso, essi si ripresentano ogni qualvolta i muscoli interessati devono nuovamente porre resistenza alla contrazione: per questo, anche nello scendere banalmente delle scale (resistenza alla contrazione del quadricipite), potrebbero palesarsi i caratteristici fastidi o dolori locali ai muscoli interessati.

Continuare con l'allenamento dei muscoli indolenziti può causare un prolungamento dei sintomi; secondo alcuni è dunque consigliabile non allenarsi in presenza del DOMS o comunque allenare solo i muscoli non soggetti. In attività fisica orientata alla costruzione della massa muscolare secondo tabella ad alta intensità, non si allena il muscolo prima che siano terminati i DOMS, segno dell' avvenuta compensazione (andando oltre questo periodo si parla di supercompensazione) per evitare di bloccare il processo di crescita muscolare.

Per alleviare i sintomi si è spesso consigliato di effettuare stretching, sebbene vi siano tesi che ne sostengono la negatività (e d'altronde è difficile vedere un bodybuilder fare stretching, l'allungamento eccessivo del muscolo provocherebbe stiramenti). È stato dimostrato, infatti, che la stessa attività di stretching muscolare può causare il DOMS. Un rimedio meno discusso consiste praticare l'idroterapia, alternando getti di acqua calda a getti di acqua fredda sulla parte interessata. Tuttavia, vi possono essere dei microstrappi o degli indolenzimenti dovuti ad un over-training (sovra-allenamento rispetto alle proprie potenzialità) che genereranno dolori muscolari ben oltre ai classici DOMS. In questo caso un rimedio diffuso sono gli impacchi di ghiaccio.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE

I DOMS sono correlati con il processo di crescita muscolare. È opportuno capire quali sono i fattori principali della crescita:

allenamento
8 ore di sonno per favorire la produzione di ormone della crescita
alimentazione
compensazione e supercompensazione (sufficiente intervallo tra gli allenamenti dedicati al muscolo)
Ai fini della corretta gestione dei DOMS, prendiamo in considerazione specifica il punto 3 "alimentazione". Sebbene la dieta possa variare in base al tipo di allenamento che vuole supportare, è dimostrata l'efficacia di in un regime di alimentazione completa (nel bodybuilding è importante non andare mai in negativo con il bilancio proteico per non innescare processi di cannibalismo/catabolismo muscolare).

Anche le diete più complete necessitano di un'integrazione[senza fonte]. Ai fini dei DOMS si tiene conto che nel processo di ricostruzione occorre un apporto continuo di amminoacidi ramificati (valina, leucina, isoleucina) e di alcuni altri amminoacidi come la glutammina che agevolando la ricostruzione accelerano il processo di smaltimento dei DOMS, ovvero li rendono più leggeri. L'importanza di questa integrazione deriva dalla difficile introduzione degli amminoacidi attraverso gli alimenti, a volte perché la dieta è povera di queste sostanze, altre volte perché occorrerebbe mangiare più volte al giorno quantità di cibo non tollerabili per ottenere pochi grammi di amminoacidi.
Barba 49 Inserito il - 24/06/2012 : 10:00:23
Quoto Claudio, oltretutto se non erro l'acido lattico viene poi ritrasformato in glicogeno nelle ore successive allo sforzo anaerobico...
claudio02 Inserito il - 24/06/2012 : 09:50:10
ho speso una vita su queste cose..test di conconi, soglia aerobica, cardiofrequenzimetro e la massa magra e la massa grassa e la neoglucogenesi e l'acido lattico temuto come fosse una malattia ...attento! vai in acidosi!!...sembra che resti corroso da un momento all altro. sono d'accordo comunque con pix e su quasi tutto quello che è stato scritto, ma attenti!l'acido lattico è un fortissimo precursore dell ormone della crescita, niente paura quindi dell esercizio anaerobico perchè serve. tanto
goppedisano Inserito il - 23/06/2012 : 21:47:06
Uso,sempre il cardio freq. Per le mie uscite con al bici da corsa.
Direi che è uno strumento importantissimo x chi fa attività aerobica, bici, corsa od altro...
La soglia anaerobica, oltre la quale nn ci si tiene in forma ma si produce solamente acido attico che si accumula nei muscoli,
è empiricamente calcolabile con la formula 220 - età togliendo ancora 10% pertanto una persona di 62 anni avrà
un valore di 142.
Allenandosi si può aumentare tale soglia, dopo gli allenamenti si può effettuare un test "test di Conconi".

In maniera molto più pratica, senza calcoli e test costosi: quando percorriamo un tratto di corsa, bici, bipa ecc... Al momento che nn
riusciamo più a conversare normalmente con chi ci sta a fianco possiamo leggere sul cardio il valore che rapperesenta la solgia anaerobica.
Petor Inserito il - 18/09/2007 : 09:47:04
grazie pix.
tutto chiaro
ora so' perche le mie medie sono un po piu' basse (muscoli di mozzarella)
elle Inserito il - 18/09/2007 : 01:04:34

(sono quelle che io chiamo le spiegazioni cristalline di pix )
pixbuster Inserito il - 17/09/2007 : 18:39:37
Credo di aver capito la domanda, ma la risposta è difficile perchè dipende sostanzialmente da quanto spingi in salita !!!!

Facciamo il discorso teorico

Supponiamo di spingere sempre sui pedali allo stesso modo (stessa potenza)
Se il percorso è pianeggiante lo percorriamo ad esempio a 20 km/h, cioè :
la potenza che sviluppiamo eguaglia la potenza persa per gli attriti meccanici e quelli aerodinamici a 20km/h

Adesso facciamo metà del percorso in salita, sempre con la stessa potenza applicata
La potenza, in questo caso, serve a vincere gli attriti ma anche a sollevare il peso della bicicletta+ciclista
Perciò la velocità cala fino a che gli attriti (che sono funzione della velocità)mi lasciano disponibile una certa potenza per il sollevamento (anche questa è funzione della velocità), diciamo alla metà = 10 km/h

Nella successiva discesa, alla potenza che ci metto con i pedali (perchè continuo sempre a spingere come prima), si somma quella del peso bici+ciclista : andrò perciò più forte ma ......... non al doppio della velocità (40km/h) perchè gli attriti meccanici sono (abbastanza) proporzionali alla velocità ma quelli aerodinamici sono invece funzione del quadrato (se raddoppio la velocità gli attriti diventano quattro volte tanto)
a questo punto percorrerò la discesa diciamo a 35 km/h e non riuscirò a compensare il tempo perso in salita

Ma queste è teoria:
in pratica nella salita spingo di più che in pianura, mentre in discesa non pedalo del tutto ed ecco che la soluzione del problema dipende ....... da quanto sudore produco nella salita: se sono così atletico da salire alla velocità in cui viaggio in pianura, impiegherò meno tempo complessivo (perchè in discesa andrò più forte), ma se ho "i muscoli di mozzarella" (è la tipologia di muscolo che ho io) perderò un sacco di tempo sulla salita che percorrerò con dei rapporti cortissimi e la media sarà definitivamente compromessa

Con le bici elettriche si rischia di andare più forte quando ci sono i saliscendi: perchè in salita il motore può anche triplicare la potenza erogata rispetto alla marcia in pianura
Ma l'autonomia si riduce sensibilmente

Petor Inserito il - 17/09/2007 : 15:01:24
ecco, gia' spiega tutto, io per arrivare a casa ( abito a roma) da s.lorenzo all'eur 14Km ho dei saliscendi non gravi ma lunghi.
per la precisione sono 6 e piu' mi avvicino a casa e piu' sono ripidi. approposito: e' vero che anche se in salita ci metti piu' tempo a percorrere un tratto x che in pianura....... mi sonpo perso, riformulo la domanda piano piano.

ho due percorsi di uguale lunghezza.
uno e' in piano e l'altro e' in salita per meta' e in discesa per l'altra meta'(arrivo e partenza alla stessa quota).
la mia domanda e': mentre affronto la salita a minor velocita' che la pianura e la discesa a maggior velocita' che la pianura, in quale dei percorsi arrivo prima a destinazione?

sono stato chiaro o e' una di quelle domande che capisce solo chi la fa?
pixbuster Inserito il - 17/09/2007 : 14:50:52
elle ha scritto:

grazie pix... non ho dubbi sull'utilità della "frisbee max".... ma per essere sicuro di aver capito lo sforzo della "frisbee ped": stai dicendo che tra le 81 e le 100 pulsazioni al minuto sono appunto quelle che tu hai a 15-18 kmh su una muscolare in piano?


grossomodo si, ma ho mezzi molto esigui per poter fare prove rigorose


per rispondere a Petor: la mia media è ottenuta su un percorso prevalentemente pianeggiante dove i tratti in falsopiano e in salita sono percentualmente molto piccoli e su strade extraurbane senza semafori ne traffico, perciò con velocità molto costante

Petor Inserito il - 17/09/2007 : 12:50:53
bravo pix.
molto interessante.
mi domando ancora (tra me e me) come fate ad avere velocita' medie cosi' alte.
anche un mio amico, quando mi racconta che va in bici mi dice che ha una media di 20Km/h mentre io di 16.
o ho settato male il compiuterino sulla bici io o tutti voi.
e' anche vero che non mi ci ammazzo con la bici ma.....
parlo di bici muscolare.
cmq bel test
a presto
job Inserito il - 16/09/2007 : 23:55:38
Aggiungo: la cosa bella delle pedelec è che si ha uno strumento per far tutto cio' che serve in un allenamento di qualsiasi tipo. Ricordo che all'occorrenza è peggio di una palla medica o di correre coi pesi alle caviglie: 37kg di frisbee a motore spento saranno un buon allenamento o no... poi permette di arrivare all'esaurimento muscolare... ma anche di riportarti a casa...

E poi si puo' andare per tentativi come faccio io... alle volte dico.. vuoi scommettere che riesco a fare quella salita a motore spento? poi regolarmente non ce la faccio... accendo il motore e via...
elle Inserito il - 16/09/2007 : 23:46:58
grazie pix... non ho dubbi sull'utilità della "frisbee max".... ma per essere sicuro di aver capito lo sforzo della "frisbee ped": stai dicendo che tra le 81 e le 100 pulsazioni al minuto sono appunto quelle che tu hai a 15-18 kmh su una muscolare in piano?
job Inserito il - 16/09/2007 : 23:45:00
Arggg, ho scritto mezz'ora e poi ho perso la linea e tutto cio' che ho scritto... forse un segno del destino... riassumo in 2 parole...

20 anni fa ho fatto studi di biologia e una tesina sulla "biodinamica del movimento" ma state tranquilli non ricordo più nulla...

Comunque butto là in ordine sparso... di ognuno di noi per fare delle valutazioni bisognerebbe conoscere i battiti a riposo, i battiti della cosiddetta "velocità di soglia" e i battiti massimi raggiungibili. I battiti a riposo andrebbero misurati appena svegli senza neanche scendere dal letto e dopo una notte tranquilla con sonno ristoratore. Questi battiti non sono quasi per niente allenabili ma più bassi sono più è facile fare performance di lunga durata (Coppi e Indurain li avevano attorno ai 25). Importantissima per uso sportivo e' la velocità di soglia ovvero da quanti battiti al minuto in poi si passa da uno sforzo aerobico (bruciare grassi e zuccheri con l'ausilio dell'ossigeno) ad uno sforzo anaerobico lattacido (ovvero energia sviluppata all'interno del muscolo con produzione di acido lattico come "scoria" che sopra una certa quantità "tetanizza" il muscolo creando i famosi crampi...) Non è tanto difficile misurare empiricamente questa soglia che tra l'altro è allenabile (si puo' abbassare con allenamenti mirati) in quanto i battiti aumentano linearmente aumentando la velocità di corsa fino alla soglia, poi non è più così i battiti cominciano a crescere sempre meno fino a fermarsi alla potenza massima (che è un terrificante indice della vecchiaia perche' diminuisce costantemente negli anni). A tal proposito Pix potrebbe immolarsi a fare il cosiddetto "test di conconi".

Ancora un paio di notazioni. Nei primi 10 minuti di sforzo il cuore balla un po' la rumba e non dà quasi mai dati attendibili. Dopo sforzo prolungato i battiti non tornano più al minimo anche dopo ore che è finito lo sforzo stesso. Un discorso diverso dal cosiddetto "recupero" che è allenabile e viene considerato completo quando si scende sotto i 100 battiti.

Ora, non sappiamo la velocità di soglia di Pix, ma profetizzo che è di gran lunga sopra a tutta la tabellina delle ciclo-esperienze. Calcolate che in genere con un po' di footing si viaggia attorno ai 130 battiti e siamo in un comodo sforzo aerobico.

Quindi che dire: dal punto di vista allenante bisogna lavorare su valori attorno alla "soglia", un po' sotto e un po' sopra e non ci siamo proprio...
Dal punto di vista del consumo di calorie, lo sforzo meno forte sbilancia più il consumo sui grassi piuttosto che sugli zuccheri pero' bisognerebbe pedalare per 10 ore per avere un consumo calorico apprezzabile, ma questo vale più o meno anche per gli altri due test.

Quindi la morale è: non è un gran che nei 3 casi come allenamento, ma se uno dei tre ti porta a farlo per ore ogni santo giorno... allora vince su qualsiasi allenamento fighissimo fatto una o due volte all'anno.

Dal punto di vista dei "cardiopatici" non mi pronuncio, ma comunque per qualsiasi idoneità sportiva ti fanno fare la prova dei 2 scalini... (là il cuore comincia a pompare che è un piacere)

p.s.- anche con una flyer su una salita al 26% è difficile lavorare sulla "soglia". Per allenarsi bisogna lavorare a "spot"... un tratto col motore - un tratto senza - e avanti...
oppure bisogna finire le batterie a 30km da casa ;)))
pixbuster Inserito il - 16/09/2007 : 22:56:39

la condizione "frisbee max" è forse poco utile come esercizio, ma è preziosa in "tenuta da lavoro" sotto il solleone

Nella condizione "frisbee ped" la manopola era a 2/3, ma non è significativo
Lo sforzo è paragonabile a quello che si fa su una bici muscolare quando si viaggia a 15-18km/h ... cioè quando si gironzola in infradito guardando la gente intorno, senza avere fretta, sul lungomare
Senz'altro meno di quello che si compie viaggiando con una Flyer(o una Enjoy), salvo gli "aiutini" in partenza e in salita come si vedono nel grafico
elle Inserito il - 16/09/2007 : 22:34:46
mi unisco ai complimenti

effettivamente sarebbe bello se qualcuno con maggiore cognizione di causa ci aiutasse a analizzare questi risultati

quello che riesco a osservare io che la condizione "frisbee max" è molto riposante e forse conseguemente poco utile come esercizio, come ci si può aspettare da una potente bici a pedalata sostituita qual è la frisbee, mentre la condizione "frisbee ped" si fa più interessante come esercizio e senz'altro però non stanca il guidatore... mi chiedo in che modo sarebbe possibile specificare meglio quest'ultima condizione per renderla comprensibile anche a chi non guida una frisbee (e forse anche a chi la guida: non ci sono dei gradi di assistenza, mi sembra, ma forse pix ci può dire se la manopola era al minimo o a metà corsa)... sulla base della tua ormai ricca esperienza di diverse bici elettriche pix, a sensazione lo sforzo "frisbee ped" può trovare corrispondenze con quello richiesto da altre bici?

Fabio T Inserito il - 16/09/2007 : 22:23:00
Anzitutto complimenti vivi a Pix per la sua ricerca.

Bisogna considerare anche i parametri legati all'età del soggetto.
Mentre nel giovanissimo (Pix non me ne volere, non ti do del vecchietto !!!) frequenze cardiache dell'ordine di 130-150 pulsaz/min sono sopportabili anche per periodi lunghi, aumentando.. gli anni è bene non salire troppo in frequenza cardiaca.
La muscolare quindi va bene anche ai cardiopatici eccezion fatta per le aree di pulsazioni più rapide che si vedono nel grafico.
L'elettrica va bene per tutti, soprattutto se si può modulare l'assistenza.

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