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 Pix test n. 64 – BadBike EVO FAT

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 31/07/2016 : 21:56:29
Il test questa volta riguarda una “BiPA” equipaggiata con pneumatici Fat

E’ un nuovo modello della BAD-BIKE di Napoli http://bad-bike.it/ e si chiama

EVO FAT


Eccola in tutta la sua “abbondanza pneumatica”










Per chi non volesse tali pneumatici, è disponibile anche in versione con gomme da 26”x2.3” (che sono comunque generose)

Il modello in prova mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho portato in giro per quasi 350 km


Faccio una precisazione: l’esemplare in prova è una preserie che differisce dal modello definitivo per queste caratteristiche:

la batteria utilizzata nelle prove è da 10 Ah 360Wh perché non era ancora disponibile quella di serie da 13Ah 470Wh

il cambio è ad 8 rapporti ma diventerà da 7 che migliora nettamente la linea di catena; questa modifica non inficia le prove perché l’ottavo rapporto era troppo lungo e non l’ho mai utilizzato

il comando del cambio sarà Revoshift

le velocità selezionabili dal cruscottino erano provvisorie e concidono con quelle di serie per la velocità minima e quella massima

Di tutto questo se ne parlerà più specificamente nei paragrafi relativi



IN BREVE

Il telaio è di tipo aperto a doppio tubo, completamente in alluminio, di ragguardevole solidità
Tubi, manubrio e forcella hanno diametri generosi che ben si adattano alle altrettanto generose gomme
Il peso ne risente e con la batteria montata raggiunge i 27.6kg
La posizione in sella è a busto verticale o leggermente inclinato e il manubrio è comodo
Il cambio è a 7 rapporti a deragliatore con un buon range; a 27km/h in 7.a si pedala a72ped/min: non si “frulla” con le gambe; all’altro estremo si può marciare a poco più di 9km/h con ancora 50 ped/min
La stabilità in marcia è ottima (testata a 51km/h riportandone un’ottima sensazione di stabilità)
Il cavalletto monopiede mantiene stabilmente in equilibrio la bipa
Il portapacchi è robusto (omologato per 25kg) e consente agevolmente il montaggio del seggiolino per bimbo
La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è curato

I pneumatici sono da 4” a bassa pressione e conferiscono a questa bipa un aspetto che non passa inosservato
Mi hanno chiesto tutti se fanno molto attrito: dipende fortemente dalla pressione di gonfiaggio
Su asfalto o sterrati leggeri si gonfiano a 1 bar e il loro attrito è appena superiore a quello di una qualsiasi bipa con pneumatici un po’ generosi
Ammortizzano assai bene le asperità stradali regalando un ottimo confort di marcia (coadiuvato dal cannotto sella ammortizzato)
Su sterrati più impegnativi e su terreni soffici si gonfiano a 0.5 bar: l’attrito cresce sensibilmente ma cresce ancora di più il confort di marcia; erba, sabbia e anche ghiaia si superano assai bene “galleggiandoci” sopra
E dove non si riesce più a restare in sella, c’è la potente “camminata assistita” che ci tira fuori d’impaccio
Però se le buche diventano profonde, l’effetto ammortizzante non è più sufficiente e ci vorrebbe anche l’ammo anteriore
Il “difetto” che ho riscontrato è l’elevata rumorosità
La EVO è disponibile anche in una versione con pneumatici più “normali” da 2.3”

L’impianto frenante è realizzato con dischi ad azionamento meccanico Tektro Novela
L’anteriore è da 180mm e il posteriore da 160 e sono morbidi da azionare
La frenata è potente ed ottimamente modulabile; lo spazio di frenata da 25 km/h è di 4.50m: buono ma non da primato, come sempre con gli impianti a disco; si manifesta il bloccaggio al posteriore ma non c’è tendenza al ribaltamento
In discesa invece sono molto efficaci e mantengono l’efficacia frenante anche in un uso prolungato

La batteria e la centralina sono alloggiate nell’apposita forma del tubo obliquo del telaio: ottima posizione per mantenere basso e centrato il baricentro
Nelle prove ho utilizzato una batteria da 10Ah, ma quella fornita di serie sarà da 13Ah 470Wh
E’ una taglia generosa che ben si adatta ad una bipa come questa che concede di viaggiare su terreni molto morbidi dove il consumo di corrente è abbondante
L’estrazione è facilissima e comodissima; il suo trasporto, invece, non è comodissimo per via della forma spigolosa
Sul corpo della batteria è presente una presa USB (utilizzabile a batteria estratta o inserita) per poter ricaricare qualsiasi apparecchio elettronico con tale connessione

La EVO ha un cruscottino a manubrio a led rossi di tipo un po’ diverso dal solito e gradevole nell’aspetto
E’ dotato di pulsanti a membrana per l’accensione, il cambio di livello di assistenza, l’accensione delle luci e per il soft-start; vi si leggono il livello di assistenza selezionato e lo stato di carica della batteria
In pieno sole è poco visibile e occorre “fagli ombra” con la mano per vederlo bene
Di notte, all’accensione delle luci, la luminosità si abbassa gradevolmente
I pulsanti si raggiungono facilmente

Il motore è un hub posteriore brushless geared sensorless da 250W 36V
La spinta è buona e sempre vigorosa; il motore è molto silenzioso anche sotto sforzo

I cablaggi sono ordinati e gradevoli; i vari componenti sono dotati di connettori

La centralina eroga potenza al motore in presenza della rotazione dei pedali e in funzione del livello di assistenza selezionato (fra i 3 disponibili); non c’é modulazione in funzione della velocità della pedalata
L’assistenza rimane attiva al di sopra di 20ped/min che è una cadenza assai bassa
E’ perciò possibile la “pedalata simbolica” ma si può modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra “niente sforzo e “tutto a muscoli”
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.5 giri di pedale (180°) pari a 1.5m in prima marcia; ma il motore ha una fase di accelerazione, regolata dalla centralina, che dura diversi secondi (circa 7)
Il motore perciò parte con una spinta leggera (che non mette in imbarazzo) e poi gradualmente raggiunge la sua potenza massima
Il soft-start è potente e consente di avviarsi e salire sul 12% senza nemmeno mettere i piedi sui pedali
L’accelerazione è buona: 11.21” per percorrere i primi 50m con una velocità di uscita di 28.2km/h

Nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile al contrario da quanto ci si aspetterebbe da gomme così larghe
L’unico neo è la lentezza della prima fase di avvio, ma, appena superata, la spinta diventa potente
In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa e ci si trova a dover fermare la pedalata per adeguarsi alla velocità del traffico

Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 24 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali
Il 10% di salita viene superato a 12.5km/h con un contributo muscolare appena superiore a quello che utilizzo nei test in pianura
Sul 17% la velocità scende a 7.4km/h e richiede uno sforzo che, se non si prolunga per troppo tempo, è ancora sostenibile bene anche da chi non è molto allenato, ma la cadenza di pedalata comincia a diventare un po’ bassa (40ped/min)

E’ presente il comando per la camminata assistita che veloce in piano, ma è potente in salita

La velocità massima è elevata: 27km/h limitata elettronicamente
A questa velocità si possono percorrere, a 20°C di temperatura ambiente, 52km
Il consumo al chilometro risulta appena più alto rispetto ad una analoga bipa con pneumatici più stretti: bravi questi Fat!
Viaggiando al livello più basso di assistenza – a circa 22km/h- l’autonomia “normalizzata” sale a 76km
In entrambi i casi le prestazioni rimangono elevate fino alla fine della scarica

La marcia in coppia non è agevole per i soli 3 livelli di assistenza e la poca modulazione

Sugli sterrati leggeri si viaggia come sul velluto: si può mantenere la pressione ai livelli “stradali” e il confort è garantito; la Evo restituisce una sensazione di controllo sicuro e preciso delle traiettorie
Anche in frenata bisogna proprio impegnarsi per far bloccare le ruote
Se lo sterrato diventa “bitorzoluto”, meglio ridurre la pressione a circa 0.5bar e si riacquista confort mantenendo l’ottima governabilità
Ma le buche si sentono: l’escursione che il pneumatico può fornire non è quella di una buona sospensione !
Invece il grip rimane ottimo e non si avvertono slittamenti ne al posteriore ne, più importante, all’anteriore
Su sterrati difficili (che generalmente sono accompagnati da pendenze elevate) motore e rapporti non sono sufficienti: meglio pensare ad un modello diverso
La robustezza di tutta la bipa ci permette di affrontare senza timori anche sollecitazioni gravose
Come già detto, ghiaia e sabbia (e assai probabilmente anche fango e neve) la impegnano ma non la domano

Il trasporto all’interno dell’auto richiede lo stesso spazio di una muscolare
Sul portabici bisogna considerare che le gomme così larghe non entrano negli incavi e che il peso è elevato (24.5kg senza batteria)
Il trasporto su scala è facilitato dal comodo punto di presa e dall’ottimo bilanciamento, ma il peso dopo i primi gradini si fa sentire nettamente; questo rende il trasporto in treno consigliabile solo occasionalmente

La EVO FAT, senza assistenza elettrica, risulta scorrevole come molte altre bipa: con i suoi 104W richiesti ai muscoli per viaggiare a 18km/h, si colloca nella media; perciò nessun timore: se si resta senza batteria si torna a casa facilmente ….. a meno che non ci siano salite dove il peso rilevante si fa sentire e bisogna ricorrere ai rapporti più corti
Comunque i rapporti del cambio sono adeguati anche alla marcia solo muscolare

La Evo è dotata di un impianto luci luminoso che consente la marcia notturna anche in condizioni di asfalto bagnato
L’alimentazione delle luci è fornita dalla batteria principale
La luce anteriore produce un potente fascio di forma allungata ma con una buona illuminazione residua laterale
La luce posteriore, a luce fissa e a led, è ben visibile anche lateralmente
La visibilità laterale, cioè quando viene illuminatadai fari delle auto, è sufficiente: ci sono i catadiottri sulle ruote ma niente di più

Non ci sono antifurti di serie; è preesente la bulinatura del numero del telaio

La EVO è autocertificata per le normative europee vigenti
La garanzia è di 2 anni su tutta la componentistica; di 1 anno sulle parti elettriche e di 7 anni sul telaio
Sulla batteria la garanzia è di ben 2 anni, con la condizione dei tagliandi periodici obbligatori

Il prezzo di listino al momento delle prova è di 1800€ con la batteria da 470Wh





Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali






CICLISTICA

Il telaio è di tipo aperto a doppio tubo, completamente in alluminio, di ragguardevole solidità
Non ho rilevato elasticità ne tanto meno svirgolamenti, come si addice a questa tipologia di mezzo
Ingloba la sede per la batteria



Tutti i tubi che compongono il telaio hanno diametri generosi
E anche la forcella anteriore è assai massiccia; oltre ad avere le giuste caratteristiche meccaniche, si armonizza bene con la grossa larghezza dei pneumatici
Non è ammortizzata perché questa azione è delegata alla larga sezione delle gomme



Lo scavalco è basso e largo: agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o nel caso in cui si debba scendere precipitosamente di sella su qualche sterrato insidioso

Tutta questa robustezza si fa sentire ed il peso complessivo è di 24.6 kg senza batteria (27.6 con a bordo il “serbatoio di elettroni”)
Parlando di pesi, la ruota anteriore indica sulla bilancia 3.90kg : è un peso più alto di una normale ruota da MTB ma non quanto mi aspettassi; la maggior parte della grossa dimensione … è aria


La sella è di tipo “unisex” imbottita e con scavo centrale; è montata su molle ad elastomeri e risulta confortevole anche su fondi sconnessi



La regolazione dell’altezza è di tipo rapido



La regolazione dell’inclinazione è “fine”



Un ammo coassiale regolabile aumenta ulteriormente il confort sui fondi dissestati




La posizione in sella è a busto leggermente inclinato in avanti (cosiddetta “intermedia”)




Il manubrio è dritto, da MTB, e la presa è sicura
Il diametro è proporzionato a questa bipa: 32mm nel punto di attacco e 22 sulle manopole (attenzione agli accessori eventualmente da applicare perchè devono poter abbracciare tale generoso diametro)



La pipa è regolabile e l’altezza è modificabile solo nel senso di abbassarla cambiando l’ordine degli spessori
Attenzione perciò perché l’altezza del manubrio può solo essere ritoccata e non cambiata



La serie sterzo è a cuscinetti semintegrata




Come detto inizialmente, il cambio sarà uno Shimano Tourney TX a deragliatore con 7 rapporti
Non posso dire nulla sul suo funzionamento su questa bipa perché appunto l’esemplare del test era equipaggiato con un altro modello, ma l’esperienza su altre bipa dice che è un cambio onestamente rapido e preciso
Tanto per capire di cosa si tratta ecco una foto però relativa ad un’altra bipa



E anche il comando del cambio sarà il modello Shimano Revoshift, come questo




Il range dei rapporti rimarrà il medesimo (si perde solo il rapporto più lungo che non ho mai utilizzato)
Questa variazione (che implica anche la riduzione della corona a 42 denti) apporterà un sensibile miglioramento della linea di catena, con relativa maggior durata della stessa catena e migliore facilità nelle cambiate

Ecco la tabella relativa



Come si vede, a 27km/h la cadenza in 7.a è di 72 ped/min: non si frullano le gambe !
E, all’altro estremo, si può marciare a poco più di 9 km/h con 50 ped/min in prima


La ruota anteriore è dotata di sgancio rapido



La ruota posteriore richiede, per lo smontaggio, l’uso di una chiave esagonale da 18mm e il distacco del connettore del motore



La stabilità in marcia è risultata piacevelmente elevata: sulla discesa al 10% sono arrivato a 51 km/h con un’ottima sensazione di controllo
La marcia senza mani risulta stabile e, nonostante le grosse gomme, sufficientemente guidabile

Il cavalletto è monopiede; è molto robusto e montato in una posizione ottimale: mantiene assai bene in equilibrio la bipa
Non consente la rotazione completa dei pedali, perciò se si muove in retromarcia la bipa bisogna ricordarsi di retrarlo




Il portapacchi posteriore è robusto (omologato per 25kg) ed ha la molla “portagionrali” (utile per fermare rapidamente le borse a bisaccia); la larghezza è di 140mm perciò adatta al montaggio di un seggiolino per bimbi




I pedali sono in lega, tipo MTB con le sporgenze per fermare la suola della scarpa e le pedivelle sono in lega; ci sono i catadiottri regolamentari




Il campanello è integrato nella leva freno di sinistra: molto comodo e dal suono gentile



L’assemblaggio è curato e ne risulta un aspetto ben rifinito; la componetistica è di buon livello



PNEUMATICI

Per la prima volta incontro in un test i pneumatici FAT da 4” perciò apro un paragrafo specifico

Sono molto divertenti ! e fanno un effetto “moto” che non passa certamente inosservato





Sono dotati di tacchette piuttosto distanziate adatte a fare grip sui terreni sterrati



La prima domanda che mi hanno fatto tutti quelli che hanno visto questa bipa è stata” ma fanno tanto attrito?”
Per rispondere dobbiamo sottolineare un aspetto importante: questi pneumatici richiedono aggiustamenti della pressione a seconda dell’utilizzo perché a seconda della pressione cambiano “personalità”

Li ho gonfiati a 1 bar (su un massimo di 1.4) per avere scorrevolezza su asfalto e sterrati leggeri
Con questa pressione l’attrito risulta simile a quello di un pneumatico da 2”: il contatto con la strada avviene su una sezione di piccola larghezza
Perciò la scorrevolezza è simile a quella di molte altre bipa testate
L’effetto ammortizzante sulle asperità non molto rilevate è invece ottimo e non fa desiderare l’ammortizzatore anteriore
Ho constatata una leggera ritrosia ad entrare in piega, ma è proprio un’inezia
Sulla solita discesa ho raggiunto i 51km/h con una ottima stabilità e guidabilità; anzi direi che la grossa sezione mi dava una sensazione di controllo delle traiettorie molto rassicurante
Ho anche sperimentato che si può passare sul pericolosissimo brecciolino che si forma ai lati delle strade asfaltate con grande sicurezza senza mai avvertire alleggerimenti della ruota anteriore
Piccola nota: dopo un percorso a velocità sostenuta il motore era freddo, la centralina era fredda, la batteria era fredda …. ma era caldo il pneumatico posteriore


Li ho poi “sgonfiati” a 0.5 bar per affrontare i terreni soffici
E il comportamento cambia in modo radicale !
L’attrito cresce ma cresce moltissimo anche il confort di marcia anche su asfalto normalmente sconnesso (nel senso che le nostre povere strade sono assai spesso malandate)
Sembra di rimbalzare sulle buche
La guida diventa però più difficile perché a questa pressione la bipa tende ad essere –come dire?- “sovrasterzante” ovvero bisogna spingere nella direzione di raddrizzare lo sterzo per mantenere le traiettorie in curva
Ci si fa presto l’abitudine ma tende a stancare le braccia
Ho provato la EVO FAT su erba alta con terreno sottostante morbido e poi l’ho portata su una riva ghiaiosa del lago di Garda
Fantastico ! dove gli altri pneumatici si piantano inesorabilmente questi “galleggiano” e consentono non solo la marcia ma anche una eccellente guidabilità
Bisogna però tener presente che su questi terreni soffici il consumo aumenta in modo violento: è come andare su una salita molto dura
Sulla sabbia bagnata viaggia come sull’asfalto; sulla sabbia morbida ce la fa comunque a marciare
E se il terreno è proprio morbido, si può scendere ed affidarsi alla potente “camminata assistita” per tirarci fuori d’impaccio

BadBike Evo Fat – marcia fuoristrada


Peccato non avere avuto a disposizione la neve appena caduta! Perché immagino che questi Fat si comportino assai bene

Devo dire che comunque se le buche sono profonde l’effetto ammortizzante non è più sufficiente e ci vorrebbe un ammortizzatore; perciò su sterrati difficili rimane il vantaggio dell’elevato grip ma non è questo il modello di bipa più adatto per affrontarli

La valvola è una Shrader (quella “automobilistica”)
Visto che è necessario adattare la pressione alle condizioni di utilizzo, consiglio di portare con se una pompa
E di sceglierla con una portata elevata (cioè non le piccole pompe da bici da corsa) perché bisogna pompare parecchia aria all’interno di quelle … profonde caverne




Nota negativa: sono pneumatici decisamente rumorosi ed il loro rumore copre abbondantemente quello del motore
A qualsiasi pressione di gonfiaggio si sente sempre questo forte ronzio che, devo dire sinceramente, dopo il primo periodo in cui lo trovavo divertente, è diventato un po’ fastidioso



IMPIANTO FRENANTE

L’impianto frenante è realizzato con dischi ad azionamento meccanico
L’anteriore è da 180mm e il posteriore da 160
Sono marca Tektro Novela






Le leve, anch’esse Tektro, sono morbide da azionare e comode da usare; quella di sinistra aziona il freno anteriore e incorpora un comodissimo campanello da azionare col dito indice



Entrambe le leve sono dotate di sensori di cut-off dell’assistenza



La frenata è potente ed ottimamente modulabile
Lo spazio di frenata da 25 km/h è di 4.50m: come ormai appurato, gli impianti a disco non eccellono nella frenata di panico; ma si prendono abbondantemente la rivincita nei percorsi in discesa in cui la frenata rimane sempre efficace
Si manifestano dei bloccaggi alla ruota posteriore ma non fanno minimamente perdere la stabilità di guida
Non c’è tendenza al ribaltamento in avanti

BadBike Evo Fat - frenata






Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ alloggiata nella struttura del telaio, davanti alla batteria: la posizione è molto bene protetta anche da eventuali passaggi nell’acqua
E risulta invisibile



La centralina è dotata di autospegnimento dopo 5 minuti di inattività



BATTERIA

Nelle prove ho utilizzato una batteria da 10Ah, ma quella fornita di serie sarà da 13Ah 470Wh
E’ una taglia generosa che ben si adatta ad una bipa come questa che concede di viaggiare su terreni molto morbidi dove il consumo di corrente è abbondante

E’ parzialmente integrata nel tubo obliquo del telaio, in ottima posizione per l’equilibrio delle masse



Viene bloccata da un aggancio protetto da chiave con funzione antifurto
La chiave non ha funzioni elettriche
Nella foto sopra si vedono anche i contatti sulla bipa



La sua forma è particolare per potersi inserire … come un guanto … nel vano del telaio



Si trasporta facilmente sottobraccio, ma la sua forma complessa non ne rende comodo il trasporto
Il suo peso è di 3 chilogrammi esatti



L’estrazione avviene ruotandola verso l’esterno, con la contemporanea azione sulla chiave
La manovra si è dimostrata facilissima e comodissima, senza il minimo impuntamento e senza dover cercare faticosamente la posizione per l’inserimento
Qui si vede l’aggancio nella parte inferiore



BadBike Evo Fat - estrazione batteria


L’estrazione è facilitata dalla presenza di una maniglia a scomparsa




Qui si vedono i contatti sulla batteria; rimangono sempre sotto tensione ma sono in una posizione incassata
Attenzione comunque a non riporre la batteria insieme ad oggetti metallici soprattutto se di piccola dimensione (tipo chiavi)




Il connettore di ricarica è celato da un coperchio in gomma morbida (con fissaggio di sicurezza per evitare di perderlo) che cela anche una porta USB con sui poter ricaricare apparecchi elettronici
E’ sempre accessibile sia a batteria montata che estratta





Questo coperchio garantisce un’ottima tenuta agli spruzzi ma è un po’ laborioso da chiudere


E’ presente un indicatore di carica a 4 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta



Per quanto riguarda il caricabatterie non ho potuto avere quello definitivo perciò non posso indicarne dimensioni e tempo di ricarica
Quello che ho usato, con la batteria da 10Ah , impiega 5 ore per una ricarica da batteria completamente scarica
E’ probabile che quello definitivo carichi con 3A perciò con un tempo massimo analogo



COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

Il cruscottino è a led rossi di tipo un po’ diverso dal solito (ma applicato su altri modelli della Bad-Bike) e gradevole nell’aspetto



E’ dotato di pulsanti a membrana per l’accensione della centralina, il cambio di livello di assistenza, l’accensione delle luci e per il soft-start

In pieno sole i led sono risultati poco visibili e occorre “fagli ombra” con la mano per vederli bene

Di notte, all’accensione delle luci, la luminosità si abbassa ed è ben visibile senza rimanere abbagliati dai led troppo luminosi

I pulsanti non sono retroilluminati: di notte bisogna ricordarsi dove sono e riconoscerli al tatto, ma essendo solo due (e distanziati) è una operazione facile



I led indicano lo stato di carica della batteria e il livello di assistenza selezionato
Un pulsante accende (e spegne) la centralina
I pulsanti + e – cambiano il livello di assistenza fra i tre disponibili (molto comodo avere i due comandi distinti)

E’ presente il livello zero di assistenza che consente di viaggiare a sola forza muscolare ma con i fanali accesi

Il pulsante +, tenuto premuto per più di un secondo, accende o spegne le luci; il pulsante - , anch’esso dopo un secondo di pressione continuata, attiva il soft-start/camminata assistita

I pulsanti sono entrambi raggiungibili facilmente col pollice senza muovere la mano dal manubrio
Sono ben distanziati ma poco rilevati; con i guanti è comunque sufficientemente agevole trovarli



MOTORE

La EVO è dotata di un motore montato nel mozzo ruota posteriore (hub) marca 8Fun / Bafang da 250W, a 36V, brushless, geared e sensored modello SWX-02





La spinta è buona e sempre vigorosa
Durante la marcia il motore è molto silenzioso anche sotto sforzo
Quello che si sente nel filmato è il rumore di rotolamento dei pneumatici che sovrasta tutto

BadBike Evo Fat - rumore in marcia



Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota






CABLAGGI

Il cablaggio è ordinato
Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati ed inguainati; rapidamente entrano all’interno del telaio





I cavi riappaiono nella parte sotto al movimento centrale dove sono esterni ma protetti dalla corona stessa



Nella parte posteriore c’è solo il cavo che va al motore, col suo connettore




Da notare la presenza di connettori per ogni cavo, utilissimi in caso di sostituzione di qualche componente

Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali lato corona
E’ ben protetto ma facilmente raggiungibile per eventuali manutenzioni






MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in presenza della rotazione dei pedali e in funzione del livello di assistenza selezionato (fra i 3 disponibili); non c’é modulazione in funzione della velocità della pedalata

L’esemplare in prova aveva la taratura dei livelli di assistenza provvisoria per cui non mi è possibile compilare la consueta tabellina delle velocità a vuoto e su strada ai vari livelli

Sicuramente il livello massimo sarà limitato elettronicamente a 27-28km/h (il motore è in grado di spingere la EVO
a velocità sicuramente più elevate)
Il livello 1 dovrebbe invece rimanere invariato

Al livello 1 si raggiunge, a ruota sollevata, il limite tachimetrico dei 27km/ h mentre la velocità su strada è risultata di 22.3km/h; la notevole differenza fra vuoto e strada consente di applicare … con soddisfazione … uno sforzo maggiore ai pedali, ottenendo in cambio un aumento di velocità e di autonomia sensibili

L’assistenza rimane attiva al di sopra di 20ped/min che è una cadenza assai bassa
E’ perciò possibile la “pedalata simbolica” ma si può modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra “niente sforzo e “tutto a muscoli”

E’ presente il pulsante “camminata assistita” (da molti chiamato “walk”) che ha anche la funzione “soft-start” cioè consente di avviare il motore anche da fermi e in assenza di pedalata (fino a 6km/h)
In questa modalità la potenza è elevata e ci aiuta consistentemente nelle partenze in salita o nel portare la bici a mano

Ecco il filmato dell’avvio, stop e riavvio dell’assistenza a ruota sollevata

BadBike Evo Fat - avvio assistenza a ruota sollevata



E’ presente il “livello zero” che consente di tenere accese le luci a motore disattivato
Assai importante se si dovesse restare “a secco” di notte perché quando non c’è più energia per il motore ne rimane ancora per un po’ di tempo per tenere accese le luci



AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per ottenere la partenza del motore bisogna accendere la centralina e iniziare a pedalare, eventualmente selezionando il livello di assistenza desiderato

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.5 giri di pedale (180°) pari a 1.5m in prima marcia; ma il motore, come si sente bene nel filmato precedente, non eroga subito tutta la sua potenza : inizia una fase di accelerazione che dura diversi secondi (circa 7)
Il motore perciò parte con una spinta leggera (che non mette in imbarazzo nemmeno nelle manovre strette) e poi gradualmente raggiunge la sua potenza massima, che è considerevole

BadBike Evo Fat - avvio assistenza su strada



Con il pulsante “soft-start” non è necessario esercitare alcuno sforzo sui pedali in partenza e l’avvio è vigoroso ed immediato,
Faccio notare specificamente che il soft-start non ha la rampa di accelerazione
C’è il consueto ritardo di circa 1 secondo dalla pressione del pulsante per avere l’avvio del motore
C’è però un trucco: al semaforo si può premere il soft-start e contemporaneamente almeno uno dei freni con un po’ di anticipo sul verde; al momento del via, rilasciando il freno, il motore si avvia immediatamente
Ma, soprattutto nelle partenze in salita, è meglio tenere attivo il soft-start per almeno due o tre secondi in modo che al suo rilascio la rampa di accelerazione (il cui tempo inizia a scorrere all’avvio del motore) si sia già quasi esaurita; se invece si rilascia subito il pulsante, il motore cala di potenza in modo vistoso per poi riacquistarla gradualmente (e in salita non è conveniente)

Qui si vede come ci si possa avviare e salire su una pendenza del 12% (che è tosta) senza nemmeno mettere i piedi sui pedali

BadBike Evo Fat - soft start su 12%


(per la prima volta ho la videocamera che segue l’azione anche se con qualche inevitabile traballamento: merito della mia nipotina – ormai grandicella - che ha aiutato nonno Pix nelle riprese)

Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo circa un secondo (valore normale)
Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente



ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato ottimamente di 10.21” e la velocità di uscita è 28.2 km/h
Sono valori buoni nonostante la “rampa di accelerazione” del motore
Nei primi metri sembra che non “spinga” (però così non mette mai in imbarazzo nemmeno i ciclisti più paciosi);
poi diventa vigorosa recuperando il gap iniziale
La Evo Fat consente di districarsi bene nelle partenze ai semafori



NEL TRAFFICO

La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile al contrario da quanto ci si aspetterebbe dalle gomme così larghe
L’unico neo è la lentezza della prima fase di avvio, ma, appena superata, la spinta diventa potente
In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa e ci si trova a dover fermare la pedalata per adeguarsi alla velocità del traffico
Il cambio a 7 rapporti consente, invece, di trovare facilmente la giusta cadenza
L’attacco dell’assistenza non è mai brusco

Le gomme Fat e l’ammo della sella fanno bene il loro lavoro nell’assorbire le asperità stradali
Sui sampietrini …. non ci si accorge che ci siano e asugli acciottolati si viaggia senza sentir vibrare i polsi ne martellare il didietro

Attenzione alla forma dei parcheggi per le bici: la ruota spesso non entra negli incavi previsti



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Cominciamo subito con la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative



La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lieve, ma se si utilizza il soft-start diventa nullo

La marcia in piano può avvenire anche semplicemente tenendo in rotazione i pedali sopra a 20 ped/min (“pedalata simbolica”) ed ovviamente con qualsiasi rapporto del cambio inserito

Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 24 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali con lo stesso rapporto del cambio utilizzato in pianura
Anche qui, col soft-start, lo sforzo per la ripartenza è nullo: basta tener premuto il pulsante per qualche secondo dopo che la bipa si è avviata così, al suo rilascio, la “rampa di avviamento” si è esaurita e il motore continua a spingere senza vuoti di potenza
Nel filmato si sente bene il ticchettio della ruota libera: segno inequivocabile che non stavo aiutando per nulla con i pedali

BadBike Evo Fat - cavalcavia 4 %



Il tratto di prova al 10% si supera a 12.5km/h , in 2.a marcia e con una spinta sui pedali di 16chili (circa 82W) ;
è un valore appena superiore ai 70W che utilizzo nei test di autonomia per la marcia in piano: si può sostenere a lungo anche se non si è allenati
Anche qui la ripartenza, utilizzando il soft-start, non richiede alcuno sforzo

BadBike Evo Fat - salita 10 %



Il tratto finale della salita di prova è al 13.5%; si sale in 1.a marcia a 9.0 km/h e con uno sforzo lievemente superiore al caso precedente: 18kg di spinta sui pedali; la cadenza di pedalata è ancora di buon rendimento: 48 ped/min
La ripartenza richiede di appoggiare ai pedali almeno il peso della gamba

BadBike Evo Fat - salita al 13.5 %



Sul 17% la velocità scende a 7.4km/h e la cadenza di pedalata inizia a diventare un po’ lenta : 40 ped/min; la pressione sui pedali richiesta è di 24kg che inizia a diventare sensibile
La ripartenza è ancora alla portata di tutti con 18kg di spinta muscolare richiesti

BadBike Evo Fat - salita al 17%



Sulla durissima rampa al 27%, sale se già in velocità; ma la prova che simula un tratto più lungo (partendo alla base del tratto al 27%) evidenzia che siamo al limite e che se la rampa fosse più lunga non riuscirebbe a percorrerla
La ripartenza risulta impossibile anche col soft-start

BadBike Evo Fat - rampa al 27%


Il rumore del motore non cresce in modo fastidioso anche quando il motore è al massimo sforzo, ma è comunque avvertibile

In definitiva la EVO FAT non è una scalatrice purosangue, ma su pendenze anche molto faticose muscolarmente, ci allevia fortemente l’impegno fisico



CAMMINATA ASSISTITA

Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite il pulsante “6km” sul cruscottino
L’attivazione avviene dopo circa un secondo ed è molto potente: fa superare alla bipa un gradino partendo da fermo
E’ però un po’ veloce e in piano bisogna accelerare il passo per starle dietro
Fino a salite del 17% ci si può “far tirare”; sul 27% sale bene ma non ce la fa ad aiutare anche il ciclista nella salita

BadBike Evo Fat - camminata assistita





VELOCITA’ e AUTONOMIA

Ho eseguito due prove di autonomia, sempre con molta curiosità per via dei pneumatici di grossa sezione
Ricordo che ho eseguito queste prove con una batteria di capacità inferiore a quella che verrà montata di serie: (360Wh invece di 470 !); perciò correggo i risultati finali in modo proporzionale a tale differenza
La pressione delle gomme è stata di 1 bar perciò quella “stradale”; con pressioni di gonfiaggio inferiori (quelle adatte al fuoristrada) i valori di autonomia si ridurrebbero sensibilmente

Ho percorso la prima prova ad una velocità tipica di 27km/h (perciò al livello massimo di assistenza) ed aggiungendo i consueti 70W circa di contributo muscolare
In queste condizioni ci stiamo muovendo alla massima velocità che il codice della strada ci concede e le medie risultano piacevolmente elevate
A 32°C di temperatura, ho percorso 43.5 km prima che intervenisse il BMS dicendomi chiaramente che ero rimasto a secco di elettroni
Fino all’ultimo la velocità non è mai scesa sotto ai 24km/h
Riportando i valori alla temperatura normalizzata di 20°C e compensando la differenza di capacità si ottiene una percorrenza “normalizzata”, tutta pienamente utilizzabile, di 52 km

Facendo il calcolo dei wattora al chilometro si ottiene 9.0: è un valore appena più alto rispetto ad una analoga bipa a questa velocità ma con pneumatici … più magri; peso maggiore, inerzia maggiore della ruota nelle accelerazioni e sezione frontale delle ruote più grande sono la spiegazione di questa differenza

Autonomia livello alto



Ho eseguito la seconda prova con una velocità tipica di 22km/h e aggiungendo i consueti 70W muscolari
A 34°C ho percorso 65.2km prima che il solito BMS mi avvertisse che non ce n’era più
Nell’ultimissimo tratto ho utilizzato il livello di assistenza superiore perché la velocità stava calando troppo
Riportando a 20° e considerando la batteria di maggior capacità calcolo una autonomia pienamente utilizzabile di 76km
Anche lunghe gite fuoriporta – percorse senza grosso impegno muscolare - sono alla sua portata !

Autonomia livello basso



Non essendo i livelli di assistenza definitivi, non ho eseguito altre prove, ma i risultati saranno facilmente interpolabili fra questi valori sperimentati



MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia non è agevole per i soli 3 livelli di assistenza e la poca modulazione



MARCIA SU FONDI STERRATI

Dopo il lungo discorso fatto all’inizio sui pneumatici , analizzo qui il comportamento generale sui fondi sterrati consistenti

Sugli sterrati leggeri si viaggia come sul velluto: si può mantenere la pressione ai livelli “stradali” e il confort è garantito
E lo è anche la guidabilità: la Evo restituisce una sensazione di controllo sicuro e preciso delle traiettorie
Anche in frenata bisogna proprio impegnarsi per far bloccare le ruote

Se lo sterrato diventa “bitorzoluto”, meglio ridurre la pressione a circa 0.5bar e si riacquista confort mantenendo l’ottima governabilità
Ma le buche si sentono: l’escursione che il pneumatico può fornire non è quella di una buona sospensione !
Invece il grip rimane ottimo e non si avvertono slittamenti ne al posteriore ne, più importante, all’anteriore

Su sterrati difficili (che generalmente sono accompagnati da pendenze elevate) motore e rapporti non sono sufficienti: meglio pensare ad un modello diverso

Come già detto, ghiaia e sabbia (e assai probabilmente anche fango e neve) la impegnano ma non la domano



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

Le dimensioni non sono diverse da una normale bipa, perciò il trasporto all’interno dell’auto richiede lo stesso spazio di una muscolare
Sul portabici bisogna considerare che le gomme così larghe non entrano negli incavi e che il peso è elevato (24.5kg senza batteria)

Il comodo punto di presa e l’ottimo bilanciamento fanno dimenticare il peso (27 kg con la batteria) quando la si trasporta su una scala: ma solo per i primi gradini … poi sembra che diventi sempre più pesante

BadBike Evo Fat - trasporto su scala


Il trasporto sui treni, se non occasionale, non è consigliabile
Anche l’aggancio ai supporti o l’inserimento della ruota negli incavi contrastano con l’uso sistematico in treno
Negli ascensori “standard” , però, entra senza bisogno di acrobazie






PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco risulta buona: il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia;
anche in retromarcia non frena in modo significativo

BadBike Evo Fat - scorrevolezza ruote


Ero curioso di vedere l’esito del test dinamometrico in assenza di aiuto del motore con questi pneumatici “ciccioni”
Ebbene , ha confermato la sensazione avuta stando in sella: la EVO FAT risulta scorrevole come molte altre bipa
Non è da primato, ma con i suoi 104W richiesti ai muscoli per viaggiare a 18km/h, si colloca nella media

Perciò nessun timore: se si resta senza batteria si torna a casa facilmente ….. a meno che non ci siano salite dove il peso rilevante si fa sentire e bisogna ricorrere ai rapporti più corti anche con pendenze leggere
Comunque i rapporti del cambio sono adeguati anche alla marcia solo muscolare

Ecco come si presenta senza batteria






IMPIANTO LUCI

Come altre Bad-Bike provate, anche la Evo ha un buon impianto di illuminazione e mi dilungherò un po’ nel descriverlo
Tale impiantoè adatto non solo ad essere visti, ma anche ad illuminare bene la strada priva di luce pubblica
Anche il commuter che torna a casa con il buio e con la strada bagnata non sentirà il bisogno impellente di un upgrade del sistema di illuminazione

L’alimentazione viene dalla batteria principale ed è attivabile con un comando sul cruscottino
E’ possibile marciare senza assistenza ma con le luci accese;
anche in caso di batteria troppo scarica per il motore, si ha ancora un certo tempo a disposizione per tenere le luci accese

Il fanale anteriore è monoled a luce fissa; è dotato di catadiottro



il fascio luminoso che produce è potente e di forma allungata e regolare con una buona illuminazione residua laterale (si definisce “spillbeam”): anche le zone laterali risultano così illuminate




La luce posteriore, monoled rosso a luce fissa, è ben visibile anche lateralmente ed ingloba un largo catadiottro





Vabbè faccio il pignolo: mancherebbe il lampeggio che ci farebbe immediatamente percepire dagli automobilisti come bicicletta e non come scooter … ma il codice della strada non lo prevede

La visibilità laterale è sufficiente ma non di più: come si vede dalla foto, risaltano la luce anteriore e posteriore ma l’illuminazione riflessa dai fari è limitata ai due catadiottri sulle ruote (non c’è la fascia antiriflesso sui pneumatici)
A chi utilizza abitualmente la bipa nelle ore notturne o a chi vuole comunque essere visto meglio dagli altri utenti della strada, consiglio l’adozione dei bastoncini catadiottrici da applicare ai raggi (ma attenzione che i raggi sono grossi)






ANTIFURTO

La EVO non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio

Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso






ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta
Il portapacchi è largo 140mm perciò ben compatibile con i seggiolini per bimbi
Sono disponibili, come optional, delle capaci borse a bisaccia personalizzate Bad-Bike


90,22 KB




CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La EVO è autocertificata per le normative europee vigenti: EN15194 EPAC per le biciclette a pedalata assistita, EN14764 per le bici da turismo



La garanzia è di 2 anni su tutta la componentistica; di 1 anno sulle parti elettriche e di 7 anni sul telaio
Sulla batteria la garanzia è di ben 2 anni, con la condizione dei tagliandi periodici obbligatori

Il prezzo di listino al momento delle prova è di 1800€ con la batteria da 470Wh



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

La EVO FAT si è rivelata adatta a molti tipi di impiego: dalla marcia cittadina, in cui si apprezza la guidabilità e il confort, alle gite fuoriporta su asfalto in cui si può contare su una buona autonomia
Anche l’uso da “commuter” le è congeniale per via dell’elevata velocità
Se il percorso comprende salite, non ci fa affaticare almeno fino al 17% e le ripartenze sono agevoli per via del potente soft-start

Sui terreni soffici marcia dove le altre bici/bipa con gomme anche generose si impantanano: passeggiare sulla battigia del mare è un piacere
Non ho potuto sperimentarlo, ma è probabile che si comporti bene anche su neve fresca

Sterrati anche ruvidi non la impensieriscono ma se diventano difficili si sente la mancanza di un ammo anteriore

In definitiva un mezzo … inarrestabile e sempre piacevole da guidare

Non troppo adatta a frequenti viaggi in treno per via del peso elevato e da valutare caso per caso se si vuole trasportare in auto o camper perché di nuovo il peso e la dimensione dei pneumatici potrebbero creare difficoltà



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


11   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
comesquirol98 Inserito il - 17/02/2017 : 11:22:17
Ne aprofitto, chiedo un'informazione:

Vicino alla leva di destra c'è uno spinotto "libero", non è quello del cut-off, per la precisione si vede anche in una foto della prova, quella con la didascalia

"La pipa è regolabile e l’altezza è modificabile solo nel senso di abbassarla cambiando l’ordine degli spessori
Attenzione perciò perché l’altezza del manubrio può solo essere ritoccata e non cambiata"

può essere il collegamento per un'eventuale display?
bubunapoli Inserito il - 17/02/2017 : 09:15:34
Bella prova, come sempre. Grazie Pix.

Mi sembra di capire che occorre quindi sfatare un preconcetto,
ossia quello di relegare questo tipo di bipa allo sterrato e sabbia.
Ne ho viste parecchie anche nella mia città (che batte tutti
i primati in quanto a strade rovinate) e adesso posso capire il perchè.
Come pix, anche io sono un pò pignolo sul sistema di illuminazione, per vedere
ed essere visti, e mi fa piacere osservare sempre maggiore attenzione dei
costruttori vs sistemi a led efficienti.
Unico neo, l'utilizzo di una guarnitura sempre monocorona in questo marchio.


comesquirol98 Inserito il - 16/02/2017 : 21:30:23
Spero di aggiungere alcune informazioni utili:
comprata e ritirata oggi per mia moglie, la bicicletta è montata esattamente come quella della prova (probabilmente le modifiche annunciate non sono poi state trasferite sulla serie) quindi:
cambio Shimano Acera a 8 rapporti, con comando push-pull e batteria da 10Ah
andrea 104KG Inserito il - 06/08/2016 : 11:29:58
luc_maz48 Inserito il - 03/08/2016 : 16:40:10
andrea 104KG ha scritto:

Mamma mia scusate la risposta già sono sgrammaticato di mio, col cellulare che cambia le parole diventò incomprensibile!


Non ti preoccupare, io ho solo visto l'orario del tuo post precedente quindi.... per me comprensibilissimo!

andrea 104KG Inserito il - 03/08/2016 : 09:04:04
Mamma mia scusate la risposta già sono sgrammaticato di mio, col cellulare che cambia le parole diventò incomprensibile!
andrea 104KG Inserito il - 03/08/2016 : 03:08:54
Ottima prova come sempre del resto! Bella bipa una delle poche bipede col telaio aperto che mi piace! Una cosa che non ho capito sembra avere lo stesso motore che ho io sulla citybike armonia, ma sulle fatture non ci va un motore apposito con carro più largo???
claudio02 Inserito il - 02/08/2016 : 21:42:11
bella sta bipa, meriterebbe qualche newton in più.
Miura72 Inserito il - 02/08/2016 : 21:11:03
Grande Pix, io l'ho vista in mano a Pix dal vivo se guardate bene nell'ascesore si vedono spechiati io e Pix

molto carina la batteria agganciata al telaio voto 8

PS Pix subito ministro al trasporto verde
pixbuster Inserito il - 01/08/2016 : 20:57:54
job Inserito il - 01/08/2016 : 17:08:45
Grazie Pix, prova completissima come sempre. Ci voleva una "fat" nel tuo repertorio e mi pare di capire, che ti sei piuttosto divertito a fare il giovane tamarro con le turiste sulle sponde del lago di Garda

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