Questo è un test “slim” perciò sintetico ed è un aggiornamento di quello eseguito sul modello del 2014 e dell’aggiornamento 2017 Lo eseguo perché è cambiata la centralina e le risposte del motore nelle varie circostanze di utilizzo sono mutate Molte parti, per le caratteristiche che non sono mutate, sono il copia-incolla dei test precedenti
L’esemplare usato nel test era color “titanio satinato” ma è disponibile anche in “blu navy”
Per verificarne bene le caratteristiche l’ho “cavalcata” per circa 340km
Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali
CICLISTICA
Il telaio è completamente in alluminio 6061 T6, molto solido e legato: non ha svirgolamenti nemmeno nelle manovre strette E’ di tipo slooping che garantisce la robustezza quasi come un telaio chiuso, ma ne aumenta la facilità di salire in sella se si hanno carichi sul (robusto) portapacchi
L’ammortizzatore anteriore, Suntour Nex con escursione da 50mm, aumenta il confort sui fondi sconnessi e sulle buche lavora bene
Il peso senza batteria è di 22.4kg ; la batteria pesa 3.6kg e porta il peso complessivo a 26 kg; è un peso “nella media” ma va ricordato che è dotata di parafanghi e di carter di protezione della catena e che è stata privilegiata la robustezza di tutti i componenti
La sella è di tipo “unisex” imbottita con strato al gel e con morbida zona centrale: è il modello RoyalGel della SR E’ montata su molle ad elastomeri ed è imbottita: risulta confortevole anche su fondi sconnessi La regolazione dell’altezza è rapida e quella dell’inclinazione è fine Un ammo coassiale aumenta sensibilmente il confort su strade dissestate
Il manubrio è largo e comodo, di tipo turistico Le manopole sono morbide e di diametro generoso: non affaticano anche dopo lunghe pedalate
La regolazione è del tipo a dado e controdado ed è presente una lunga pipa regolabile che consente di adattare l’inclinazione del busto al valore preferito La serie sterzo è “integrata” ed il diametro è da 25.2mm: buona garanzia di durata
La posizione in sella è a busto eretto o leggermente inclinato in avanti L’adozione di un telaio slooping ha risolto il problema della poca adattabilità a ciclisti non molto alti di cui soffriva la serie precedente: ora l’altezza minima della sella rispetto al terreno è di 890mm
Il cambio è un supercollaudato Shimano Altus a deragliatore con 8 rapporti che si è rivelato preciso e rapido; non ha dato il benchè minimo problema in tutto l’arco della prova
Il comando, sempre Shimano, è del tipo a doppia levetta : comodo e morbido da azionare con pollice e indice L’indicatore della marcia inserita è ben visibile, ma solo quando c’è luce
Il range dei rapporti è esteso e consente di pedalare con buon rendimento muscolare sia alla velocità massima sia a meno di 9 km/h: si trova il giusto rapporto in ogni condizione di strada Chi va frequentemente in salita potrebbe proficuamente adottare una corona più piccola
Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 15mm
La ruota posteriore si smonta utilizzando una chiave da 19mm e staccando il connettore del motore
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate; l’ho portata fino a 57km/h senza alcun problema; segnalo comunque che sopra ai 40 km/h si comincia ad avvertire il peso della batteria montata così in coda al telaio (e vabbè sono velocità da cinquantino !)
Lunghezza e passo sono quelli di una classica bici muscolare; il telaio non manifesta svirgolamenti nemmeno nelle manovre strette e questo rende la MG reattiva nei cambi di direzione
La marcia senza mani è del tutto stabile e la bipa risulta facilmente guidabile: il peso della batteria praticamente non altera le doti dinamiche di questo modello
I pneumatici sono da 28” x 1”5/8 ; superano bene le piccole asperità ed hanno una buona tenuta Hanno una leggera tassellatura sul fianco che risulta inavvertibile in marcia, ma che favorisce il grip sugli sterrati
la valvola è una Schrader (tipo automobilistico): facile gonfiarla ai distributori di carburante e dai gommisti
Il cavalletto è monopiede; è regolabile per ottenere l’inclinazione desiderata; si estende bene lateralmente e conferisce una buona stabilità alla bipa anche quando si caricano pesi sul portapacchi; non consente la rotazione dei pedali perciò quando si spinge la bipa in retromarcia bisogna ricordarsi di ripiegarlo
Il portapacchi posteriore è robusto ed integra il portabatteria; la presenza appunto della batteria, alza il baricentro del carico facendo leggermente peggiorare la guida; vale soprattutto per l’applicazione del seggiolino per bimbi La portata certificata è di 25kg e si vede che la sua struttura è solida La sua larghezza massima è di 175mm: bisogna controllare che il seggiolino per bimbi sia compatibile con questa misura
I pedali sono in resina e le pedivelle sono in lega; ci sono i catadiottri regolamentari
Il campanello è integrato nella leva freno di sinistra e si aziona col dito indice: comodo ed evita ulteriori ingombri sui nostri manubri sempre molto affollati; il suono che produce ha un tono dolce ma non è particolarmente forte
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli
IMPIANTO FRENANTE
L’impianto è “misto” con freno a disco anteriore e V-brake al posteriore Questa non frequente soluzione si è dimostrata efficace per garantire spazi di frenata brevi e tenuta sulle discese lunghe
Il freno a disco anteriore ha un diametro di 160mm
Qui il freno posteriore che è azionato dalla leva destra
Le leve sono robuste e morbide da azionare
entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore
La frenata è potente e ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 3.60m: buon valore molto distante dai 7 metri che la legge prescrive come valore massimo Per far bloccare la ruota posteriore bisogna tirare la leva con forza: normalmente non succede; se nelle frenate di panico si raggiunge il bloccaggio, c’è un leggero intraversamento del posteriore ma assai facilmente gestibile Non c’è alcuna tendenza al ribaltamento In discesa, la frenata è potente e ben modulabile; si arriva progressivamente al bloccaggio del posteriore ma senza che venga compromessa la stabilità; il disco anteriore, dopo un uso intenso, tende a diventare rumoroso ma non perde di efficacia
In definitiva: un ottimo impianto frenante
Vediamo ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata nella parte fissa della guida portabatteria, dal lato sella: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa
La centralina è dotata di autospegnimento dopo 7 minuti di inattività (perciò se ci si dimentica la bipa “accesa” non si corre il rischio di trovarsi con la batteria scarica)
BATTERIA
La Serie MG è equipaggiata con una batteria al litio a 48 Volt che incrementa il campo di utilizzo consentendo al motore un più ampio range di velocità con rendimenti elevati La capacità è passata dagli 8.8Ah del modello precedente a 11.6Ah con una energia immagazzinata di 550Wh Gli elementi da cui è composta sono della Panasonic
Il suo alloggiamento, nella robusta struttura del portapacchi posteriore, consente di non alterare il passo della bipa; in quella posizione piuttosto alta e tutta indietro tenderebbe a dare problemi di stabilità, ma come visto parlando del telaio, si comincia ad avvertire qualche indizio soltanto in discesa
L’estrazione della batteria avviene sfilandola verso il dietro dopo averla sbloccata con la chiave e non richiede sforzi particolari
Ecco come si presenta la batteria quando estratta
Qui si vede una parte della slitta con cui si aggancia alla struttura della bipa e si vede l’interruttore di cui è dotata Tale interruttore interrompe del tutto l’alimentazione ai contatti elettrici (utile per isolare la batteria dalla centralina o per trasportare in sicurezza la batteria smontata insieme ad altri oggetti)
Si trasporta molto facilmente sottobraccio, ma dopo un pò si avverte il peso: 3.6kg
La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica ed è ubicata sulla parte fissa della struttura portabatteria Nelle foto si vedono i contatti sulla bipa
Qui si vedono i contatti sulla batteria, ben incassati e ma non troppo protetti (però c’è l’interruttore che ci fa star tranquilli)
Sul lato superiore è presente un indicatore di carica a 4 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta (si vede anche il pulsante per l’accensione della luce posteriore)
La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile in entrambe le situazioni
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo Pesa 600 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A (ma non dimentichiamo che è a 48V) e ricarica la batteria completamente scarica in 6 ore e 17 minuti La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’ dotato di una spia che indica la connessione alla reta e un’altra che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Il cruscottino, rispetto alla versione precedente, è stato cambiato: ora ha il display a centro manubrio e i pulsanti sono separati e posti vicino alla manopola sinistra; è una soluzione che aumenta la facilità di consultazione del display e che lo preserva in caso di cadute accidentali della bipa Vi si legge, con cifre grandi, la velocità istantanea e il livello di assistenza selezionato Una barra, posta a sinistra, indica la potenza istantanea inviata al motore: utile per tenere sotto controllo i consumi soprattutto in salita C'è ora anche una utile precisa indicazione numerica della tensione della batteria oltre alla classica barra Ci sono poi le indicazioni del trip-computer che sono commutabili con il pulsante SET
I pulsanti servono ad accendere la centralina (se l’interruttore della batteria è su ON), a cambiare il livello di assistenza, ad accendere la retroilluminazione e a comandare le funzioni del trip-computer Il pulsante GIU’ avvia il soft-start/camminata assistita
I pulsanti sono ben distanziati e sufficientemente rilevati: agevole azionarli con i guanti Anche di notte non è difficile identificarli al tatto I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio
Di giorno la visibilità del display è buona ma non ottima: le cifre non hanno un elevato contrasto e in certe condizioni la loro leggibilità non è ottimale Qui le confronto con un orologio da polso Casio
Per la notte, la retroilluminazione è ottima e la leggibilità … è addirittura migliore che di giorno
MOTORE
E’ un hub posteriore geared, da 250W, a 48V, brushless, sensored E’ un motore ad alta coppia (Hi-Torque) adatto alle salite ma, in virtù della elevata tensione di alimentazione, conserva buone doti velocistiche Come tutti i motori utilizzati dalla Ekletta, viene prodotto dalla giapponese DAPU (che fornisce anche la centralina)
La spinta è vigorosa e il funzionamento silenzioso anche sotto sforzo
Ekletta MG 2019 - rumore in marcia
Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
Il cablaggio è ordinato Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati; rapidamente entrano all’interno del telaio
Da notare la presenza di connettori per ogni cavo, utilissimi in caso di sostituzione di qualche componente
I cavi riemergono sotto al movimento centrale rimanendo nascosti alla vista ma in realtà non molto protetti
Scompaiono poi in un tubo apposito per riemergere nella zona batteria, anche qui con comodi connettori
Il sistema che controlla la rotazione dei pedali (quello che definiamo PAS ) è montato sull’asse pedali, lato corona Pur se in una posizione ben protetta, rimane comodo da raggiungere per una eventuale sostituzione del sensore E’ dotato di un piccolo led per verificarne facilmente il funzionamento
Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 6 disponibili; c’è il livello “zero” che mantiene acceso il display ma disattiva il motore per una marcia solo muscolare E’ presente la funzione “soft-start”/”camminata assistita”
Non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata e l’avvio è potente ma progressivo
I livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra 15.6 e quasi 25.6 km/h Questi i valori di velocità ai vari livelli
Velocità minima: su strada piana non si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, a meno di15 km/h La differenza fra le velocità a vuoto e su strada è praticamente nulla: aumentando la spinta sui pedali, la velocità cresce poco perciò, in piano, si è portati ad esercitare un contributo fisico basso .... ma l’altra faccia della medaglia è che non si suda nemmeno d’estate La centralina ha una risposta potente ad ogni diminuzione di velocità dovuta alla pendenza o al vento: quando inizia una salita, il motore “pompa” con vigore per mantenere più possibile costante la velocità di marcia; fino a pendenze di circa il 5% la velocità non cala … e non ci si accorge nemmeno di essere in salita
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
Ekletta MG 2019 - avvio assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore bisogna attivare l’interruttore della batteria, accendere la centralina e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.28 giri di pedale (100°) pari a 0.83m in prima marcia: è un valore non molto breve che consente comunque di avviare rapidamente la spinta del motore nella marcia in piano Il motore eroga, con una veloce progressione, tutta la sua potenza e l’accelerazione risulta sostanziosa
Ekletta MG 2019 - avvio assistenza su strada
Anche il riattacco del motore dopo un rallentamento non ha ritardi sensibili: la MG è scattante ! Invece ho verificato anche su questo modello (come altri con centraline a 48V) il ritardo nel riavvio dell’assistenza dopo una discesa: in questa situazione bisogna lasciar scendere la velocità di qualche km/h rispetto al valore corrispondente al livello di assistenza prima che il motore riattacchi E’ il risvolto negativo della compensazione molto forte che si ha quando si inizia una salita
Utilizzando il pulsante “soft-start”, non è richiesto alcun contributo muscolare per la partenza Detto soft-start è utilissimo nelle partenze in salita dove ci allevia sostanziosamente il picco iniziale di sforzo
Questa centralina consente la “pedalata simbolica” cioè una pedalata lenta e senza esercitare sforzo Si possono perciò utilizzare rapporti lunghi a bassa velocità (la tipica andatura “da lungomare”) senza perdere il contributo del motore
La pedalata non ha prevalenza sul soft-start: se si parte con questo comando attivato e si inizia a pedalare, la velocità rimane a 6 km/h; appena si rilascia il pulsante, interviene la normale regolazione dell’assistenza Perciò appena la bipa si è avviata si deve rilasciare il pulsante e il motore prende velocità con decisione
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo circa un secondo (valore normale) Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
ACCELERAZIONE
Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è breve: 10.33” e la velocità di uscita è quella massima: 26.5 km/h; si raggiungono i 25km/h in 6.40” corrispondenti a 22m dalla partenza E’ una ottima accelerazione che consente di districarsi bene nel traffico (questa prova viene eseguita con la batteria appena staccata dal carichino dopo la ricarica)
NEL TRAFFICO
La spinta del motore è potente e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile Il telaio non flette o svirgola anche prendendo buche in curva L’ammo anteriore, quello del cannotto sella e la sella imbottita con gel rendono la marcia confortevole anche se il fondo stradale è maltenuto Le partenze sono potenti anche se mi sarebbe piaciuto un avvio più rapido dell’assistenza I sei livelli di assistenza consentono di trovar facilmente la giusta velocità ed il cambio ben spaziato favorisce il rendimento della nostra pedalata
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
La MG è una buona scalatrice ! L’alimentazione a 48V e il motore ad alta coppia fanno bene la loro parte
Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative
La partenza in piano può avvenire anche con sforzo molto lieve vista la buona scorrevolezza e se si usa il soft-start lo sforzo scende a zero
La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali, ma solo tenendoli in lenta rotazione
Il cavalcavia al 4% viene superato a ben 25.6. km/h, che è la velocità massima in piano, senza esercitare alcuno sforzo sui pedali perciò con qualsiasi rapporto innestato La ripartenza con il soft-start non richiede alcuno sforzo
Ekletta MG 2019 - cavalcavia 4 %
La salita al 10% si supera a ben 19.3 km/h con lo sforzo normalmente esercitato in pianura (70W) e in 4.a marcia E anche la ripartenza – col pulsantino provvidenziale – non ci obbliga ad usare i muscoli : solo 14kg
Ekletta MG 2019 - salita 10 %
Sul 13.5% si sale ancora in 4.a marcia a 16.3 km/h e ancora con uno sforzo di 70W E la partenza richiede solo 14 chili applicati al pedale (col solito soft-start)
Nel filmato si sente che, alla base della pendenza del 13.5%, ho staccato per un momento la pedalata per far perdere velocità alla bipa e non sfruttare l’inerzia nel percorrere la salita
Ekletta MG 2019 - salita al 13.5 %
Passiamo sul 17% : bastano anche qui 70W per superare la pendenza a 9.8km/h in prima marcia La partenza richiede appena di spingere sul pedale (15kg) sempre con l’ausilio del pulsantino apposito
Ekletta MG 2019 - salita al 17%
Come sempre quando la bipa in prova arrampica bene, la porto sul difficile 20% La potenza necessaria a salire si è incrementata appena (75W) e sono salito a 8.9km/h in 1.a marcia La ripartenza richiede, sempre col soft-start, 20kg che è un valore esplicabile da chiunque
Ekletta MG 2019 - salita al 20%
E per finire: la durissima prova sulla rampa al 27% Partendo dal piano si percorre senza nemmeno accorgersene Partendo dal tratto al 10% si fa un certo sforzo (33kg sui pedali) perchè il motore non riesce a raggiungere i giri di buon rendimento Sul 27% non sono riuscito a ripartire: il soft-start riesce ad avviare la bipa ma, al suo rilascio, il motore non spinge immediatamente con abbastanza vigore per prendere velocità
Ekletta MG 2019 - rampa al 27%
L’indicazione nel display della potenza assorbita è utile per coordinare bene il proprio sforzo con la potenza erogata dal motore al fine di prolungare l’autonomia
Tiriamo le somme: si può andare su pendenze fino al 20% … in giacca e cravatta, ma attenzione che i wattora scorrono come un fiume impetuoso
CAMMINATA ASSISTITA
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite il pulsante “giù” sul cruscottino
L’attivazione del motore avviene dopo 1 secondo La velocità in piano è piuttosto elevata: 8.2 km/h che corrisponde ad una camminata veloce Ma l’uso di questa funzione è importante in salita dove non solo si incarica di far marciare la bipa senza doverla spingere, ma addirittura ci “tira” anche su pendenze del 27% Perciò, se anche la salita dovesse essere troppo dura o sconnessa per restare in sella, una forma di assistenza elettrica ci viene comunque garantita
Ekletta MG 2019 - camminata assistita
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Le velocità ai vari livelli di assistenza sono risultate esattamente uguali su strada e a ruota sollevata: segno che il motore potrebbe spingere la bipa a velocità maggiori di quella massima, ma che è limitato elettronicamente La centralina, come già detto, compensa le variazioni di pendenza e di vento contrario in modo molto efficace facendo rimanere la velocità costante fino a pendenze di circa il 5% (con il mio peso di 72kg)
Ho eseguito due prove di autonomia a livello di assistenza crescente sul consueto itinerario prevalentemente pianeggiante ma che include un tratto urbano e alcuni cavalcavia; ho applicato ai pedali l’altrettanto usuale tranquillo sforzo di 70W
A livello 4, con cui ho eseguito la prima prova, la velocità tipica è risultata di 21.6km/h e ho usato la quinta marcia La velocità è rimasta piacevolmente costante per tutto l’arco della prova e solo negli ultimi chilometri ha segnalato una modesta riduzione Il totale dei chilometri percorsi è stato 87.1 La temperatura ambiente durante la prova era di 16°C ; normalizzando il valore a 20°C si prevedono 92 km di autonomia “primaverile”
La seconda prova l’ho eseguita col livello massimo di assistenza (6) e in 5.a marcia La velocità è risultata di 25.6km/h anche in questo caso molto costante per tutto l’arco della scarica Con una temperatura ambiente di 17°, la percorrenza totale è stata di 69.4km; normalizzando il valore a 20°C si prevedono 72 km di autonomia
Sono valori che permettono turismo anche a lungo raggio e che non ci costringono mai alla marcia solo muscolare nell’uso urbano
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia prende come voto solo la sufficienza: si hanno molti livelli di assistenza per cui ci si avvicina bene alla velocità del partner, ma poi la regolazione “fine” della velocità è ostacolata dalla mancanza di modulazione nell’assistenza e ci costringe ad interrompere la pedalata (o a chiedere al nostro compagno/a di viaggio di adeguare un pò la sua velocità)
MARCIA SU FONDI STERRATI
Sugli sterrati leggeri si marcia senza incertezze; anche su fondi inconsistenti rimane ben guidabile ed equilibrata Il confort di marcia rimane molto elevato I freni, molto ben modulabili, consentono rallentamenti sicuri (qualche bloccaggio al posteriore ma facilmente controllabile) Il telaio è robusto e le ruote non sono esili: se incontriamo una stradina da esplorare, possiamo farlo senza timore Se invece lo sterrato diventa impegnativo, non è questo il modello di bipa giusto ... a meno di non scendere ed affidarsi alla potente camminata assistita
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare, solo un pò più pesante (22.4 kg senza batteria); Le parti elettriche non richiedono necessità particolari Anche la lunghezza è come quella di una muscolare
Il trasporto su scala è un pò ostacolato dallo sbilanciamento verso l’indietro e dal punto di presa non troppo comodo Anche il peso con la batteria a bordo non favorisce questa manovra Se il sollevamento è saltuario si può fare; se frequente meglio pensare ad un altro modello (anche della stessa Ekletta)
Il trasporto in treno è di conseguenza consigliato solo occasionalmente; anche il manubrio largo e curvo ostacola nel salire sulle vetture L’aggancio ai sostegni non presenta ostacoli Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta semplicemente girando lo sterzo
(lo ricordo sempre: in treno portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita; altra buona precauzione è dotarsi di un grosso elastico o di un velcro per bloccare una delle leve dei freni in posizione di frenata ed impedire così alla bipa di andarsene a spasso nello scompartimento)
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco risulta molto buona: il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia; anche in retromarcia non frena in modo significativo; ci preannuncia una marcia con poco sforzo a motore non alimentato
Ekletta MG 2019 - scorrevolezza ruote
La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) conferma tale scorrevolezza e indica una richiesta di appena 89W applicati ai pedali: ottimo valore che ci permette di tornare a casa senza sforzi “sudoriferi” se si dovesse restare a secco con la batteria, ma soprattutto consente di staccare l’assistenza in piano e proseguire praticamente come con una normale bici muscolare
Gli 8 rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata anche a motore spento
Ecco come si presenta senza batteria
IMPIANTO LUCI
La luce anteriore è monoled a luce fissa; la luce che emette è regolare ma appena sufficiente per la marcia in zone non illuminate (e, se la strada è bagnata, diventa scarsa) E’ alimentata da due pile AAA la cui sostituzione non richiede attrezzi
La luce posteriore è una ottima Spanninga Lineo, caratterizzata dalla forma a linea della zona luminosa; la luce è fissa ed è ben visibile sia da dietro che lateralmente L’alimentazione avviene tramite due pile AA che garantiscono alcune decine di ore di autonomia e che si sostituiscono senza usare attrezzi La luce è dotata di catadiottro ed è omologata
Faccio notare che tale luce è inserita nel contenitore della batteria: se si decide di lasciare a casa “il serbatoio di elettroni”, considerare che non si avrebbe più né luce né catadiottro posteriore
Quando una automobile con i fari accesi illumina la MG, si ha una buona visibilità laterale della luce posteriore e un ottimo effetto riflettente da parte della banda catadiottrica sui pneumatici; l’effetto è di una buona visibilità
ANTIFURTO
La MG non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio
Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso
Tutte le bipa della Ekletta possono essere assicurate per il furto e possono avere anche l’Europassistance con recupero del mezzo in caso di guasto; sono dotate anche del sistema Cymi-Chip che è un trasponder che restituisce i dati del cliente nel caso venga ritrovata dopo un furto
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da bicicletta
Come già detto, l’adozione del seggiolino per bimbi richiede di verificare che sia compatibile con i 175mm di larghezza del portapacchi; poi la posizione risulta alta e questo rende la guida più difficoltosa (anche se così il bimbo respira aria un pò meno inquinata); il telaio slooping consente senza ... numeri da circo .... di salire e scendere di sella col seggiolino montato ma non è agevole come con i telai aperti
Sono disponibili come optional numerosi accessori fra cui borse a bisaccia in pelle ed ecopelle
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La MG (come tutte gli altri modelli Ekletta) è certificata dal TUV tedesco per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac cioè biciclette a pedalata assistita, e compatibilità elettromagnetica Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.3 per la sicurezza
Sul telaio è riportata la conformità alle normative relative all’assistenza elettrica
La garanzia è di 2 anni ma estendibile a 4 e lo è anche sulla batteria
Il prezzo di listino, al momento del test, è di 1690 €
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
La Serie MG è una bipa con ampio campo di impiego
Ottima per andare al lavoro per la sua maneggevolezza, velocità, robustezza ed affidabilità (dovuta anche alla marca di motore e batteria); sicuro ed efficace l’impianto frenante e non vanno sottovalutati la cura costruttiva ed il gradevole aspetto (ovviamente a meno dei gusti personali) Nella marcia in piano si può anche far lavorare molto il motore consentendoci di viaggiare a sforzo nullo, perciò è utilizzabile anche se si è vestiti “da ufficio” e c’è il solleone Con le borse a bisaccia se la cava bene anche per andare a fare la spesa quotidiana o lo shopping Interessante la possibilità di assicurarla contro i furti
L’elevata autonomia la rende adatta al turismo in bici anche a lungo raggio, anche in presenza di sterrati leggeri
Non particolarmente adatta ad un uso frequente sui treni a meno che le carrozze non abbiano il piano di salita a livello della banchina
Adatta come tender del camper soprattutto se si frequentano zone montane E’ un pò ingombrante da stivare, ma come lo sarebbe una muscolare con ruote da 28”
Di grande aiuto in salita anche su pendenze molto dure perciò consigliabile in città collinari e in itinerari anche montani
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
13 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
chicc0zz0
Inserito il - 05/03/2020 : 12:14:41 ci proverò, più per curiosità che per reale esigenza (rimango sempre su 6 )
Sergiom2
Inserito il - 04/03/2020 : 20:36:12 Questa diatriba tra sensore di pedalata e sensore di sforzo non finirà mai. La Ncm è controllata in tensione ma anche no. Al livello 2 in salita le tacche dell'assorbimento arrivano max a 5 su 7. Avevo postato un video dove sul 10% ad assistenza 2 la tacca della corrente non superava le 5 sulle 7 mentre a partire dalla assistenza 3 la tacca arriva al massimo. @Chicc0zz0 Fai anche tu questa prova.
Miura72
Inserito il - 04/03/2020 : 20:09:55
chicc0zz0 ha scritto:
c02, non concordo: io riesco a spingere bene con la ncm, sia in pianura, dove l'assorbimento è sempre al minimo se non a 0 quando vado oltre il limite di velocità, sia in salita, dove spingendo sui pedali riesco a salire più veloce di quanto si riesca con la pedalata sostituita. la grossa differenza è che con un torsimetro si ha un maggiore controllo sulla velocità, ovvero puoi andare esattamente alla velocità che vuoi, mentre qui sei obbligato alle mappe impostate. ma quasi tutti gli hub sono così... ad ogni modo, rispetto alla Panasonic non direi che con la ncm faccio meno sforzo, perché mi obbligo a spingere comunque sui pedali
Concordo su tutto tranne il Panasonic che purtoppo non conosco "mai usato"
chicc0zz0
Inserito il - 04/03/2020 : 12:22:20 c02, non concordo: io riesco a spingere bene con la ncm, sia in pianura, dove l'assorbimento è sempre al minimo se non a 0 quando vado oltre il limite di velocità, sia in salita, dove spingendo sui pedali riesco a salire più veloce di quanto si riesca con la pedalata sostituita. la grossa differenza è che con un torsimetro si ha un maggiore controllo sulla velocità, ovvero puoi andare esattamente alla velocità che vuoi, mentre qui sei obbligato alle mappe impostate. ma quasi tutti gli hub sono così... ad ogni modo, rispetto alla Panasonic non direi che con la ncm faccio meno sforzo, perché mi obbligo a spingere comunque sui pedali
Sergiom2
Inserito il - 03/03/2020 : 20:34:04 Obsoleta, così avevi scritto ma, ma mi sa che obsoleta è l'ekletta. Se consideri, poi, che costa 500 euro in più, continuo e continuerò ad essere innamorato della Ncm
Sergiom2
Inserito il - 03/03/2020 : 20:27:26 Era ovvio che parlassi delle mie esigenze. Ma questa ekletta mi sembra anch'essa controllata in tensione. Mi aspettavo una bici diversa da quella del 2014 o 2017, tutto qui.
claudio02
Inserito il - 03/03/2020 : 20:10:32 la ncm va forte in salita ed è ideale per te sergio, per me va bene lo stesso anche se non ho salite perchè mi piace metterci del mio, ma per mia figlia non va bene per niente perchè il motore è troppo sostitutivo della pedalata, inoltre la centralina è stupida perchè diminuendo il grado di assistenza il sistema smette di assistere ben prima dei miseri 25kmh canonici.
perchè in assistenza 1-2-3 non posso essere aiutato fino ai 25? è un errore grossolano di progettazione.
Sergiom2
Inserito il - 03/03/2020 : 18:16:53
pixbuster ha scritto:
Sergiom, sei proprio innamorato della tua bipa ! E non vuoi convincerti che le prestazioni in salita non sono "tutto"
Per i miei percorsi e il mio peso, le prestazioni in salita sono fondamentali. Ti ripeto, mi aspettavo una bici diversa invece è cambiata solo la batteria che adesso è da 11.6 Ah Per il resto non vedo differenze.
Miura72
Inserito il - 03/03/2020 : 14:45:56
chicc0zz0 ha scritto:
io la batteria sul portapacchi proprio non la digerisco: - è un punto molto soggetto a sollecitazioni dovute alle asperità - crea una distribuzione dei pesi non ottimale (se non sbaglio questa bici tende a impennare) - riduce la portata del portapacchi (se il portapacchi è dato per 25kg e 5 se li prende la batteria, rimangono 20kg. se ci devo portare un bambino, togli ancora almeno un paio di kg del seggiolino e rimangono meno di 18kg per il bambino, un po' pochi, almeno sulla carta)
non capisco perché i costruttori siano così restii ad abbandonare il portapacchi in favore del tubo obliquo (o anche dietro al tubo della sella)
Quoto in pieno
chicc0zz0
Inserito il - 03/03/2020 : 01:15:49 io la batteria sul portapacchi proprio non la digerisco: - è un punto molto soggetto a sollecitazioni dovute alle asperità - crea una distribuzione dei pesi non ottimale (se non sbaglio questa bici tende a impennare) - riduce la portata del portapacchi (se il portapacchi è dato per 25kg e 5 se li prende la batteria, rimangono 20kg. se ci devo portare un bambino, togli ancora almeno un paio di kg del seggiolino e rimangono meno di 18kg per il bambino, un po' pochi, almeno sulla carta)
non capisco perché i costruttori siano così restii ad abbandonare il portapacchi in favore del tubo obliquo (o anche dietro al tubo della sella)
pixbuster
Inserito il - 03/03/2020 : 00:54:31 Sergiom, sei proprio innamorato della tua bipa ! E non vuoi convincerti che le prestazioni in salita non sono "tutto"
Sergiom2
Inserito il - 02/03/2020 : 23:55:55 Sale sul 17% a 9.8 kmh La Ncm sul 17% sale a 14.9 Che dire di più?
Sergiom2
Inserito il - 02/03/2020 : 23:26:04
claudio02 ha scritto:
pixbuster ha scritto: ...invito a seguire i prossimi due test: MG ed MC entrambe a 48V
test in cui risulterà obsoleta la tanto blasonata ncm
Cos'è cambiato a parte la batteria più capiente ma sempre messa a sbalzo sul portapacchi? Qualcuno diceva che avrebbe mandato in pensione la Ncm Milano ma dal tuo test mi sembra proprio di no! Inoltre, costa 500 euro in più... Sempre con freni misti e meccanici.
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