Oltre alla gamma di bici elettriche WAYEL e ITALWIN, hanno iniziato la produzione di microcar e di scooter elettrici Ed anche monopattini elettrici con il marchio uGo
Non per niente FIVE è l’acronimo di Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici !
Per ora le microcar e gli scooter sono prodotti in oriente e, in Italia, vengono praticamente solo omologati e commercializzati Il passo successivo (imminente) è la realizzazione dei pacchi batterie di questi veicoli (per le bipa già li producono internamente) Poi porteranno gradualmente la costruzione completa nel loro stabilimento
Le microcar sono omologate come quadricicli di tipo “pesante” e si guidano con la patente B1 Il loro marchio è
TODAY SUNSHINE
Sono disponibili in una ampia gamma di colori
Qui alcuni colori dal vivo
Sono dotate di due posti (comodi) hanno un bel bagagliaio e sono disponibili in due modelli Il primo, che si chiama M1, ha un allestimento più semplice, una velocità massima di 50km/h e una autonomia dichiarata fino a 100km Può superare pendenze fino al 15% Ha una batteria al litio a 72V da 8.6kWh ed è dotato di autoradio, condizionatore, telecamera posteriore e navigatore (c’è in una versione più economica con batteria al piombo) Il prezzo è di 13990 € con la batteria al litio e 11990 € con quella al piombo (che probabilmente sparirà presto dai listini) Questo l’interno
Il modello superiore, che si chiama M2, ha interni più rifiniti con due schermi (touch-screen) E’ disponibile in due varianti: con batteria da 4,5km/h e velocità massima 50km/h e con batteria da 8.6kWh Il “top di gamma” ha una batteria da 10,8kWh, una velocità massima di 80km/h e può superare fino al 20% di pendenza e una autonomia che arriva a 120km
Entrambi sono dotati di due schermi touch; il secondo – posto al centro del cruscotto – è da 9” ed è Android
Il prezzo di listino va da 15190 € a 16890 € (per la versione High Speed)
Indicano in 2 € per 100 km il costo del “rifornimento” Tutti i modelli usufruiscono dell’incentivo governativo di 3000 €
Anche gli scooter sono in due modelli: W1 e W2
Il W1 ha un motore Bosch da 1.5kW e una batteria al litio da 48V 26Ah 1250Wh a cui ne può essere aggiunta un’altra (alloggiata nel vano portabagagli) Può viaggiare fino a 45km/h ma non viene dichiarata l’autonomia; può superare fino al 20% di pendenza Il prezzo è di 1999€
Questo l’effetto con una bella ragazza in sella
Il modello W2 ha un motore – sempre Bosch – da 2kW ; la batteria (litio) è da 60V 26Ah1560Wh Anche questo modello può ospitare una seconda batteria nel portabagagli La velocità è sempre 45km/h massimi e può arrivare a 80km di autonomia La pendenza superabile sale al 25% Costa di listino 2299€
Come detto, hanno in catalogo anche un simpatico monopattino
Il marchio di questo prodotto è uGo
Pesa 12 kg ed è pieghevole; può alloggiare una seconda batteria Costa 469 €
Gli scooter e i monopattini sono sul sito www.wayel.it
E adesso passiamo alle bipa, più consuete per Jobike
Ho visto la nuova pieghevole con ruote fat da 20” e MOTORE CENTRALE (che è una novità nel panorama dei modelli sul mercato)
Si chiama ITALWIN K2 MAX
Credo che, con il potente motore Five F90 da 90 Nm che la equipaggia, possa affrontare qualsiasi terreno e pendenze fino … al ribaltamento (dichiarano 30%) Ha la forcella anteriore bloccabile e i freni a disco idraulici E’ in vendita proprio da questo periodo a circa 2000 € di listino
Nel loro show-room espongono anche la ITALWIN TRAIL ULTRA Anche questo modello è dotato di motore centrale, di gomme maggiorate e di freni a disco idraulici
Ho rivisto la WAYEL ICON dalla particolare geometria del telaio (che a me piace molto)
E poi c’è la
ITALWIN PEARL
che ho provato per diverse ore e per (appena) 45km a Bologna e di cui faccio un “flash-pix-test” Eccola sullo sfondo di San Luca dove l’ho portata per saggiarne le capacità di affrontare salite ripide
ecco la SCHEDA riassuntiva che, come tutto il test, non è dettagliata al pari delle altre, ma che dovrebbe riportare le informazioni più importanti
CICLISTICA
Il telaio è del tipo aperto, perciò molto comodo per salire e scendere anche con il portapacchi posteriore carico Il traversino di rinforzo e la elevata sezione del tubo obliquo rendono la Pearl ben legata ma con quel giusto di elasticità per rendere la marcia confortevole Ovviamente ha la zona del movimento centrale progettata intorno al gruppo motore, solida anche qui
Qui si vede la sezione elevata del tubo obliquo, che, stando in sella, restituisce una bella sensazione di robustezza e, secondo me, anche un gradevole aspetto
Non ho potuto provarla sulla lunga discesa al 10% dove faccio di solito il test, ma sui brevi (e ripidi) tratti della discesa da San Luca a Bologna, ne ho riportato una bella sensazione di controllo e l’assenza di trepidazioni o svirgolamenti La posizione della batteria sul portapacchi posteriore non mi ha dato alcun sintomo di sbilanciamento
L’ammortizzatore anteriore dell’esemplare in prova non è quello definitivo che avrà una qualità maggiore Ma anche questo si comporta bene sulle buche cittadine … e ci salva i polsi Quello definitivo è regolabile nella sua azione ed ha una corsa massima di 63mm; è prodotto dalla Suntour (nella foto si vede anche lo sgancio rapido anteriore)
La sella è della Bassano ed è dotata di scavo centrale; è imbottita e comoda
La regolazione è di tipo rapido e l’inclinazione si regola finemente Non ha ammortizzatori
Il manubrio ha una piega turistica e le manopole “ergonomiche” con l’appoggio per il palmo della mano
La serie sterzo è di tipo integrato ed ha una sezione abbondante
Visto che la prova è stata “in trasferta” non ho potuto verificare Il peso che è dichiarato 21kg senza batteria; con la batteria a bordo il peso totale è di 23.3kg
Ecco l’effetto con una graziosa ciclista in sella (solo questa volta, eh ! alle prossime torno tristemente io a fotografarmi in sella)
Il cavalletto monopiede è stabile e robusto ed è ancorato su un fazzoletto saldato robustamente al telaio
I pneumatici sono da 28”x1.75”: confortevoli anche per via del diametro grande della ruota e con una scolpitura leggera: adatta all’asciutto e al bagnato ma non particolarmente performante sugli sterrati La valvola è di tipo automobilistico (Schrader)
La ruota anteriore ha lo sgancio rapido e lo ha anche quella posteriore (vantaggio dei motori centrali)
Bello l’effetto della raggiatura
Il portapacchi è robusto ed ingloba la slitta portabatteria
Il campanello è del tipo anulare (abbraccia il tubo del manubrio) ed occupa poco spazio
I pedali sono in lega con catadiottri regolamentari
La Pearl è ben curata nell’assemblaggio e rifinita con cura
CAMBIO
E’ del tipo a deragliatore a 8 marce Shimano Acera
Il comando è del tipo a doppia levetta con una indicazione della marcia inserita chiara e ben visibile (ma solo di giorno)
Il range dei rapporti si estende sia verso i rapporti corti che verso quelli lunghi, privilegiando un po' questo estremo
Il cambio è preciso e veloce; morbido da azionare, non ho rilevato errori nelle cambiate né problemi con la catena A 25km/h (la velocità massima di questo modello) si ha una cadenza di quasi 54 ped/min in 8.a : molto tranquilla All’altro estremo, in prima marcia si può salire a poco meno di 9km/h con una cadenza ancora accettabile di 50ped/min
IMPIANTO FRENANTE
L’impianto frenante è a dischi ad azionamento idraulico; i dischi sono da 160mm sia all’anteriore che al posteriore
L’azionamento è molto morbido e la modulabilità è ottima
Nella prova di frenata da 25km/h ho misurato uno spazio di frenata di 4.00 metri : buono ma non da primato come molto spesso con i freni a disco Il posteriore, nelle frenate di panico, arriva al bloccaggio senza scomporre la bipa e senza alcuna tendenza al ribaltamento : si vede dalla strisciata rettilinea della ruota posteriore
La frenata in discesa è potente e si arriva difficilmente al bloccaggio della ruota posteriore, garantendo così il massimo di stabilità Non ho rilevato precoce affaticamento, ma le discese che ho potuto fare erano ripide però piuttosto brevi
Vediamo ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
La centralina è alloggiata all’interno del gruppo motore e raggiungerla richiede … che lo faccia la Italwin per non far decadere la garanzia La sua programmazione è fatta direttamente dalla FIVE L’autospegnimento della centralina interviene, se il motore è inattivo, dopo alcuni minuti
BATTERIA
E’ agli ioni di litio con una tensione di 36V La capacità può essere scelta fra tre disponibili 322 , 430 e 518 Wh seconda delle proprie esigenze in termini di autonomia (esprimendo le capacità in amperora sono da 8.7 11.6 e 14.0)
E’ alloggiata nella struttura del portapacchi e si estrae comodamente sfilandola verso la parte posteriore della bipa Una serratura a chiave evita che si possa sfilare in marcia … e che possa essere facilmente rubata
E’ presente un interruttore per isolarne i contatti : utile per staccare del tutto la batteria dalla centralina e per non correre rischi di cortocircuiti nel trasportarla con altri oggetti
E’ dotata di un indicatore di carica a led attivabile a pulsante
Il suo peso è di 2.25kg per le capacità maggiori e un po' meno per la minore: si trasporta facilmente
Il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile a batteria montata o estratta
Nella mia prova di un giorno non ho potuto verificare il tempo di ricarica; è dichiarato fra 5 e 6.5 ore a seconda della capacità Il caricabatteria è di tipo senza ventola perciò silenziosissimo
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Il display, a cristalli liquidi bianchi su sfondo nero, è posto al centro del manubrio ed è presente una pulsantiera vicino alla manopola sinistra
I pulsanti non sono molto grandi ma sono ben rilevati: molto comodi da azionare e sufficientemente utilizzabili anche con i guanti; sono ottimamente disposti e raggiungibili tutti facilmente col pollice senza muovere la mano dal manubrio Vi si comanda l’accensione della centralina, il cambio di livello di assistenza, la commutazione delle funzioni del display e la camminata assistita I livelli di assistenza sono 5 ed è presente il valore “zero” che stacca l’assistenza ma fa rimanere attivo il cruscottino con le sue indicazioni Sul fianco della pulsantiera è presente una porta mini-USB utilissima per ricaricare il GPS o lo smartphone
Comoda la posizione centrale del cruscottino che risulta anche maggiormente protetto in caso di caduta accidentale della BiPA Il display offre le indicazioni classiche dei ciclocomputer (velocità istantanea, trip, odo, velocità media e massima), il livello di assistenza selezionato e lo stato di carica della batteria La visibilità del display a fondo scuro è veramente ottima in qualsiasi condizione di luce, solo a volte occorre regolarne l’inclinazione perché si formano dei riflessi, ma è una evenienza rara (nella foto sopra si vede bene l’immagine della fotocamera con cui lo stavo riprendendo)
Al buio la retroilluminazione è ottima e non infastidisce proprio per lo sfondo nero
GRUPPO MOTORE
La motorizzazione è del tipo “centrale” perciò integra il motore, il riduttore di giri, il movimento centrale, la centralina elettronica ed il sensore dello sforzo applicato ai pedali Il motore è da 250W, brushless e dotato di un riduttore multistadio per adeguare la sua elevata velocità di rotazione a quella della pedalata Sviluppa una coppia, all’asse dei pedali, di ben 90Nm
La linea di catena è ideale: ottima la progettazione di questo gruppo in tal senso Anche l’ingombro laterale è molto contenuto e non altera la posizione dei pedali rispetto ad una bici muscolare
Questo gruppo motore è, per ora, prodotto all’estero ma alla Five contano di portarne la costruzione nel loro stabilimento; già adesso il software e la progettazione sono realizzati direttamente da loro
La spinta è buona e vigorosa Durante la marcia il motore è silenzioso, anche sotto sforzo elevato
Italwin Pearl- rumore in marcia
CABLAGGI
Il cablaggio è visibile solo nella zona manubrio, dove è comunque ordinato; subito entra nel telaio ed arriva direttamente al gruppo motore C’è un cavo che porta dal tubo sella alla batteria ed un cavetto per il sensore di velocità della ruota posteriore: entrambi ben poco “invadenti”
Ogni cavo è dotato di connettore, assai utile in caso di sostituzione di qualche componente
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La motorizzazione Five utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali (“torsiometro”), perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta esercitando muscolarmente una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge, più ci mette il motore La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite 5 livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio: in pratica si regola quanto i nostri muscoli diventano potenti con l’ausilio del motore E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “0”) ed è presente la camminata assistita (detta “walk”)
Velocità minima: su strada piana si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, anche lentamente; fra 16 e 25km/h la regolabilità è garantita
Superati i 25.2km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si interrompe (cut-off tachimetrico)
Come si sta diffondendo sulle bipa a sensore di sforzo, al livello massimo di assistenza si può marciare in piano con uno sforzo molto leggero
La velocità di marcia risente sensibilmente delle condizioni della strada perché, a differenza dei sistemi a controllo della rotazione dei pedali, non c’è una compensazione “automatica” della potenza erogata dal motore ma essa è sempre proporzionale alla spinta sui pedali; ovvero se incontriamo un po’ di vento, bisogna spingere di più altrimenti la velocità di marcia scende inesorabilmente di molti chilometri all’ora, proprio come succederebbe su una bici muscolare
Con ognuno dei livelli di assistenza si può raggiungere la massima velocità ma con sforzi crescenti esercitati sui pedali
AVVIO della ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore bisogna accendere la centralina e iniziare a pedalare (ricordo che con tutti i sistemi a sensore di sforzo bisogna accendere la centralina senza tenere i piedi sui pedali perchè in questa fase esegue una taratura del sensore e il peso della gamba sul pedale ne falserebbe il valore)
L’avvio dell’assistenza non è immediato alla pressione sui pedali, ma avviene dopo 0.13 giri di pedale (45°) pari a 0.37m in prima marcia; è un ritardo contenuto ma che vedremo penalizza l’avvio su pendenze elevate; il lato positivo è che evita picchi elevati di corrente alla batteria aumentandone la longevità Qui l’avvio del motore su strada
Italwin Pearl- avvio assistenza su strada
L’avvio è potente ma difficilmente mette in imbarazzo perchè regolato istintivamente con una maggiore o minore pressione sui pedali L’uso del pulsante “walk” per avviarsi è poco utile perchè quando si rilascia l’assistenza si interrompe per quasi due secondi, lasciandoci privi della spinta del motore proprio mentre si sta accelerando
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta immediatamente e questo giustifica l’assenza degli interruttori di cut-off sui freni
Anche su questo modello ho rilevato un piccolo difetto del software: dopo una discesa a velocità superiore al cut-off tachimetrico (25.2km/h), l’assistenza si riavvia solo scendendo di velocità fino a circa 23.5km/h In pratica significa che se quando la discesa termina si inizia con anticipo la pedalata, l’assistenza non si riavvia fino a che non abbiamo rallentato molto
La necessità di un arco di rotazione dei pedali per l’avvio del motore consente, quando si è fermi ai semafori, di non preoccuparsi del peso scaricato sul pedale e così non ci saranno mai avviamenti indesiderati
ACCELERAZIONE
Impiega 10.53” per percorrere i primi 50 metri con velocità di uscita già al massimo Raggiunge il cut-off tachimetrico (25.2km/h) dopo 7.24” che corrispondono a 26 metri Buon risultato che compensa il ritardo nell’avvio dell’assistenza
NEL TRAFFICO
La Pearl è scattante, agile e comoda nel traffico cittadino; si avverte il già citato lieve ritardo in avvio L’ammo anteriore, la sella imbottita e la giusta elasticità del telaio rendono la marcia confortevole anche se il fondo stradale è maltenuto L’impressione che ho ricavato è di una bipa solida, gradevole ed equilibrata: si muove bene negli spazi urbani
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
Avendo fatto la prova a Bologna, non ho potuto impegnare la Pearl sulle consuete salite Per “metterla alla prova” l’ho portata sulla strada per il santuario di San Luca dove ci sono pendenze … faticose
Ecco la tabella dei rilievi dinamometrici con i dati che ho potuto rilevare I valori di sforzo sono un po' approssimativi perché non ho potuto fare le prove nelle condizioni più controllate in cui le eseguo abitualmente e con molto più tempo disponibile
Avevo portato con me il mio fido inclinometro, così ho potuto verificare in modo preciso le pendenze
Sui cavalcavia (pendenze intorno al 4-5%) la velocità non scende e lo sforzo muscolare rimane quello della pianura Ho notato che i sensori di sforzo diventano via via più sensibili e avvicinano il funzionamento delle bipa con torsiometro a quello dei modelli dotati di sensore di rotazione (ovviamente impostando il livello massimo di assistenza)
Il primo tratto di salita è al 12% e la Pearl mi ha “portato su” a 12.0km/h e con uno sforzo muscolare di appena 80W , corrispondente ad una lieve pressione sui pedali che … non fa certo venire il fiatone La ripartenza richiede 30kg ma per un breve tratto, poi interviene il motore con la sua robusta coppia motrice (il tutto in 1.a marcia)
Italwin Pearl- tratto salita 12 %
Ho poi affrontato il famoso tratto chiamato “delle Orfanelle” … su cui si fatica a salire a piedi Le pendenze sono all’inizio del 18% e poi c’è il lungo rettilineo al 20% Lo sforzo sui pedali per tutta la salita è stato di circa 85W e ho misurato una velocità di 10.7 sul 18% e di 9.8 km/h sul 20% La velocità di rotazione dei pedali non mi è scesa sotto le 56ped/min : ancora una buona cadenza per avere un efficace rendimento muscolare La ripartenza sul 20% richiede (sempre per un breve tratto) circa 40kg di spinta sul pedale; purtroppo usare il pulsante per la camminata assistita non aiuta perché c’è un ritardo nel momento il cui lo si rilascia che, su salite ripide, fa perdere tutta la velocità conquistata
Italwin Pearl- salita al 18 e 20 %
Come si può sentire dalla mia voce, non mi è venuto il fiatone nemmeno su queste pendenze ! (ricordo che sono un nonno settantenne che predilige le lunghe pianure ai ripidi pendii)
Non ho potuto trovare salite più ripide ma ritengo che qualche percento in più di pendenza sia ancora alla portata di ciclisti appena allenati
Definirei questa bipa come “ottima scalatrice”
CAMMINATA ASSISTITA
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tenendo premuto il pulsante “meno” sulla pulsantiera a manubrio Perchè si avvii il motore bisogna attendere un po' più di 1 secondo (è il solito tempo di sicurezza che viene messo per evitare avviamenti accidentali)
La velocità dipende dal rapporto inserito : mettendo rapporti corti va piano ma ci tira molto Usando rapporti corti risulta abbastanza potente anche se non arriva a “trascinarci” su salite molto ripide E’ comunque potente abbastanza da farci superare cordoli o gradini bassi
Italwin Pearl- camminata assistita
SOFT-START
Come già dato parlando di salite, non è utile usare il pulsante “camminata assistita” per ripartire senza aiuto sui pedali perché, pur essendo potente, al rilascio del pulsantino c’è una interruzione di un paio di secondi nell’assistenza: in pianura è accettabile per partire a zero sforzo, ma in salita si perde tutta la velocità raggiunta col soft-start ed è come ripartire da quasi fermi
VELOCITA’ E AUTONOMIA
La velocità di marcia è limitata elettronicamente a 25.2km/h Si raggiunge con ognuno dei livelli di assistenza ma con sforzi via via crescenti La regolazione della velocità è, in piano, fra i 16 ed i 25km/h: non si riesce ad andare più lenti perché il sensore di sforzo è molto sensibile e già col solo peso della gamba fa erogare potenza al motore
Non ho potuto fare prove di autonomia : posso solo dire che, usando il motore sempre al massimo comprese appunto le prove in salita, ho superato i 45 chilometri e la batteria era lontana dall’essere scarica
MARCIA IN COPPIA
La facile regolazione della velocità che si ottiene modulando la spinta sui pedali e selezionando opportunamente la marcia e il livello di assistenza, consente di adattarsi assai bene alla velocità dei nostri compagni di viaggio Ad essere pignoli, la bipa tende a portarsi verso i 25km/h ma si controlla facilmente questa tendenza alleggerendo molto la pedalata In definitiva: è ben adatta alla marcia in coppia
MARCIA SU FONDI STERRATI
Confermo la buona guidabilità anche su fondi poco consistenti e il buon confort dato dalla sospensione anteriore e dalla sella Il telaio sopporta assai bene le buche Sicura la frenata per la sua elevata modulabilità E’ un modello pensato per asfalto: gli sterrati leggeri sono alla sua portata ma non si può ragionevolmente chiederle di affrontare sentieri scoscesi di montagna, anche se il motore lo potrebbe consentire agevolmente
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
Il punto di presa è comodo: bisogna afferrarla sul tubo sella che, avendo un canale per i cavi elettrici, è di generosa – e perciò comoda – sezione; se non si ha la batteria a bordo si può sollevare la bipa tenendola nel rinforzo orizzontale del telaio … ed è ancora più comodo La bipa è bilanciata anche con batteria a bordo Il sollevamento risulta perciò agevole, ma sono pur sempre 23 chili Non mi pare sia particolarmente adatta al trasporto in treno (salvo se ci sono le carrozze con l’ingresso a livello del marciapiede)
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La prova senza assistenza elettrica ha indicato un richiesta di 107W muscolari per marciare a 18km/h : è un valore “normale” ma non basso Gli 8 rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata anche a motore spento Se si dovesse restare a secco con la batteria, si torna a casa senza grossi problemi … ma con qualche goccia di sudore come con una normale bici turistica con gomme generose
IMPIANTO LUCI
La luce anteriore è sufficiente e con un fascio di luce corretto; l’alimentazione è a pile facilmente sostituibili E’ presente il catadiottro bianco In caso di uso frequente in orari notturni consiglio un upgrade per avere più luce e più autonomia
La luce posteriore è anch’essa a pile facilmente sostituibili ed ha anche il funzionamento automatico: se c’è buio e avverte i sobbalzi del movimento, si accende da sola Il fanalino può anche essere tenuto sempre spento o tenuto sempre acceso La sua visibilità è ottimale sia posteriormente che lateralmente Emette una luce fissa
Non ho potuto effettuare la prova di visibilità notturna laterale … perché ho restituito la bipa al costruttore prima che fosse buio; stimo che non sia particolarmente visibile perché ha solo i catadiottri regolamentari nei raggi ma non ha la banda riflettente sui pneumatici
ANTIFURTO
Non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Importante dotarla di un robusto sistema per legarla a qualcosa di fisso se la si lascia incustodita
Sul telaio è bulinato il numero di serie, utile per poterne rivendicare il possesso
ACCESSORI
Si possono applicare quelli normali per una bici muscolare Molto comodo il portapacchi posteriore per l’applicazione di borse a bisaccia che, a causa della presenza della batteria, risultano abbastanza alte da non “impicciare” nella pedalata anche se sono di generosa dimensione
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La FIVE-Italwin certifica tutti i suoi prodotti sia con prove interne (anche di fatica del telaio), sia certificandoli tramite ente terzo per le normative europee su bici elettriche, robustezza meccanica, compatibilità elettromagnetica e sicurezza delle batterie
La garanzia è di 2 anni Per la batteria, la garanzia è di 6 mesi ed è estendibile
I prezzi, al momento della prova, sono: 1679 € con batteria da 8.7Ah 1769 € con batteria da 11.6Ah 1869 € con batteria da 14.0Ah
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
La Pearl è potente, vivace, maneggevole: ben adatta ad un uso sia turistico che cittadino
Ottima per andare al lavoro per la sua maneggevolezza, velocità, frenatura efficace e solidità Nella marcia in piano si può anche far lavorare molto il motore consentendoci di viaggiare a sforzo molto modesto, perciò è utilizzabile anche se si è vestiti “da ufficio”
Con le borse a bisaccia se la cava bene anche per andare a fare la spesa quotidiana o lo shopping Il telaio aperto consente di salire e scendere facilmente con carichi sul portapacchi o col seggiolino per bimbi
La buona autonomia la rende adatta al turismo anche a lungo raggio e anche comprendente sterrati leggeri In questo caso è bene optare per la batteria di maggior capacità
Non particolarmente adatta ad un uso frequente sui treni a meno che le carrozze non abbiano il piano di salita a livello della banchina
Adatta come tender del camper soprattutto se si frequentano zone montane E’ un pò ingombrante da stivare, ma come lo sarebbe una muscolare equivalente
Adattissima a città con andamento collinare e in itinerari turistici anche montani visto che sale disinvoltamente anche sull’assai ripido 20%
Se si vuole usarla per allenare i muscoli, è molto adatta: basta selezionare i livelli più bassi di assistenza ed il motore fornisce un aiuto costante ma leggero
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare, fotocamera e merenda
2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
Miura72
Inserito il - 27/04/2020 : 09:43:19 Interessante è molto bella mi piace la Coppia 90 Nm sarei molto curioso e poter provarla una cosa non mi piace ma e il mio parere o gusto "non mi piace la batteria sul portapacchi" pero si può sempre migliorare e di sicuro l'evoluzione porterà ad incorporare la batteria anche in questi modelli da Città Bravo Pix
andrea28
Inserito il - 22/04/2020 : 11:30:58 Grazie per il Test: fa sempre piacere che l'industia italiana prepari novità interessanti. Guarda che la foto con la ragazza è venuta bene ma, ho guardato solo lei..
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