Oggetto di questa prova è la pieghevole “entry level” prodotta dalla Green Spark di Costermano (Verona) [ www.greenspark.it ]
Mi è stata gentilmente messa a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho usata per circa 270 km Il modello si chiama:
LUCCIOLA
IN BREVE
E’ una bipa pieghevole Il telaio è di tipo aperto con scavalco basso e largo, completamente in alluminio 6061, di buona solidità e ovvimante pieghevole nella zona centrale La posizione in sella è a busto piuttosto verticale I pneumatici sono di buona sezione e la comodità in marcia, per la sella imbottita e per la naturale elasticità di questo telaio pieghevole, risulta ottima anche su fondi dissestati Anche sui sampietrini la marcia risulta confortevole Questo modello non ha cambio di marcia e il rapporto è piuttosto corto, imponendo la “pedalata simbolica” in molte circostanze Il cavalletto è solido e il portapacchi robusto I freni sono V-brake sia all’anteriore che al posteriore e sono morbidi da azionare La frenata è buona e ben modulabile; non si innescano ribaltamenti ne slittamenti L’arresto avviene in 3.12m da 25 km/h e testimonia la bontà dell’impianto frenante Il peso è di 19.7 kg compresa la batteria (che pesa 1.9kg) La batteria è una Litio Manganese, 24V , 8 Ah 192 Wh; ha una buona tenuta della tensione durante la scarica; è comoda da estrarre e da trasportare L’assistenza si regola su tre livelli tramite pulsante sul cruscottino a manubrio; tale cruscotto segnala anche lo stato di carica (a led) ed è dotato di pulsante “soft-start” per l’avviamento in assenza della pedalata Il motore è da 250W a mozzo, montato posteriormente, brushless, geared; brillante e silenzioso I cablaggi sono ben fatti e protetti Il sistema di controllo dell’assistenza è a sensore di pedalata (montato sull’asse pedali) senza proporzionalità con la velocità di rotazione dei pedali L’avvio dell’assistenza è piuttosto rapido (un terzo di giro di pedale), poi il motore spinge bene: 10.26” per percorrere i primi 50 metri con una velocità di uscita di 25 km/h (limitata a questo valore dal controllo tachimetrico); si può partire senza esercitare sforzo sui pedali con il soft-start, ma non è molto vigoroso Nella “camminata assistita” è invece ben tarato come velocità e consente di superare salite ripide (però senza carichi pesanti a bordo) Nel traffico è vivace e agile; il confort è buono anche sui dissestati fondi cittadini, ma le ruote piccole esigono di evitare le buche troppo pronunciate In salita si viaggia con uno sforzo nullo sul 4% Lo sforzo risulta ancora accettabile fino al 10% su cui la ripartenza è ancora agevole (utilizzando il soft-start) Sopra a questi valori di pendenza, lo sforzo necessario diventa troppo consistente vista anche la bassa velocità di pedalata imposta dalla mancanza di cambio La velocità massima è di 25km/h limitata dal cut-off tachimetrico; viaggiando al massimo livello di assistenza e semplicemente facendo girare i pedali, ho raggiunto i 24 km di autonomia con le prestazioni che si mantengono costanti per molta parte del percorso Nessun problema se si incontra uno sterrato leggero Il trasporto in auto è facile anche con portabagagli modesti Il trasporto in treno è comodo sia da aperta che da ripiegata Ad assistenza disinserita è mediamente scorrevole Le luci sono alimentate dalla batteria principale e garantiscono una discreta illuminazione della strada; rimangono accese a piena potenza anche a bipa ferma, ma se si toglie la batteria non funzionano più
Molte parti di questa bipa sono comuni anche alla Lumina di cui ho già pubblicato il pix-test; ho fatto perciò parecchi copia-incolla da quel test
Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è di tipo aperto con scavalco basso e largo, completamente in alluminio 6061, di buona solidità e ovviamante pieghevole nella zona centrale
Quella del test è color “Mela verde” ma sono disponibili anche i colori choco, lavanda, bianco e pesca
La posizione in sella è a busto piuttosto verticale
La sella è di tipo “unisex” imbottita e con molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi
La regolazione dell’altezza è di tipo rapido (assolutamente necessario nelle operazioni di piegatura)
Le ruote sono da 20”: piccole ma sufficienti a non creare problemi di stabilità anche in presenza di asperità sulla strada I pneumatici sono di buona sezione e la comodità in marcia, per la sella imbottita e per la naturale elasticità di questo telaio pieghevole, risulta ottima anche su fondi dissestati Anche sui sampietrini la marcia risulta confortevole
La valvola è una Schrader (tipo automobilistico)
La serie sterzo e il cannotto sono specifici per consentire la piegabilità Non ci sono giochi e il tutto risulta piacevolmente robusto anche in frenata
Il manubrio, a causa del meccanismo di piegatura, non è regolabile in altezza o in inclinazione Esso ha una inclinazione delle manopole di tipo sportivo che fa risparmiare spazio a bipa piegata e che consente, per la sua limitata larghezza, di destreggiarsi bene anche in spazi angusti
Le manopole sono ben imbottite e garantiscono una buona presa
Questo modello non ha cambio di marcia La corona è da 44 denti e il pignone è da 16
Lo sviluppo metrico della pedalata risulta di 4.14 metri: è piuttosto corto tanto che a 25 km/h la cadenza di pedalata è di 100 ped/min (esprimo la mia opinione: vedrei meglio un pignone da 14, ma approfondirò questa mia idea più avanti)
Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 15
La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 19 e il distacco del connettore motore
La stabilità in marcia, nonostante le dimensioni ridotte ed il passo corto, è ottimale anche a velocità elevate (testata fino a 53 km/h senza alcuna sensazione di instabilità) Certo che ne telaio ne ruote sono pensate per tali velocità: in discesa è meglio tenere andature decisamente più moderate La marcia senza mani è del tutto stabile, però l’elevata reattività dello sterzo, data dal passo corto, consiglia di tenere almeno una mano sul manubrio
Marcia senza mani
Il cavalletto è monopiede montato sul mozzo posteriore; consente la rotazione completa dei pedali (comodo nelle operazioni di piccola manutenzione) ed è sufficientemente stabile
La Lucciola viene fornita con un robusto portapacchi posteriore in acciaio (portata non dichiarata), munito di comodi elastici facilmente rimovibili
L’avvisatore acustito è di tipo elettronico ed è comandato da un comodo pulsante vicino alla manopola di sinistra (vicino al comando luci)
Il suono è forte ed ho notato che viene recepito dai pedoni anche se di timbro completamente diverso dai campanelli classici Qui riporto il filmatino relativo alla Lumina, che è identico
segnalatore acustico
Attenzione: bisogna che ci sia montata la batteria principale perché funzioni, ma non occorre accendere la centralina
La componentistica è di livello basico ma la cura nell’assemblaggio è senz’altro buona
IMPIANTO FRENANTE
I freni sono V-brake sia all’anteriore che al posteriore
Questo è l’anteriore
E questo è il posteriore
Le leve sono robuste e morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra
La frenata è buona e ben modulabile; non si innescano ribaltamenti ne slittamenti
L’arresto avvene in 3.12m da 25 km/h e testimonia la bontà dell’impianto frenante (Ricordo che per la normativa EN 14764, lo spazio di frenata da 25km/h deve essere inferiore a 7 m)
Frenata
Lo stridio dei freni è causato da un imperfetto allineamento di uno dei pattini … che per pigrizia non ho corretto
Nelle lunghe discese non ho rilevato perdite di efficacia e si conferma l’assenza di ribaltamenti o di bloccaggi al posteriore; la frenata non è particolarmente “robusta” in queste condizioni, ma del tutto sufficiente
RIPIEGABILITA’
La manovra di piegatura è semplice ma non da primato di velocità; soprattutto la piegatura del cannotto sterzo, con il suo meccanismo di blocco a vite, è un po’ lenta Ho eseguito la manovra di piegatura in circa 34 secondi (era solo la seconda volta che lo facevo) mentre in apertura ho impiegato 45 secondi: tempi comunque molto bassi
Piegatura
Le dimensioni da ripiegata non sono molto contenute: più adatte al trasporto nel bagagliaio di auto e camper che a quello sui mezzi pubblici; ottima la trasportabilità in treno Gli ingombri massimi sono mm 900 x 690 x 350 (che diventano 420 al pedale)
I pedali sono ripiegabili da entrambi i lati ma in realtà serve piegare solo quello di destra : l’altro rimane nell’ingombro del telaio
PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata nella parte fissa sotto alla batteria: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa; un robusto “roll-bar” la protegge da urti accidentali se si superano gradini o cordoli
Nella foto si vedono i contatti elettrici con la batteria
Dopo cinque minuti di inattività, la centralina si disconnette automaticamente (è un tempo piuttosto breve)
BATTERIA
La Lucciola è equipaggiata con una batteria al litio da 24V 8Ah 192Wh al litio-manganese E’ alloggiata nello spazio ricavato dietro al cannotto sella, soluzione che concentra il peso nella zona bassa centrale
Notare, in basso, il fusibile
La chiave di bloccaggio non interrompe il contatto elettrico, perciò i poli della batteria rimangono sempre sotto tensione; sono bene incassati (anche se nella foto non sembra), ma è meglio fare attenzione a non trasportare la batteria insieme a oggetti metallici
Si trasporta molto facilmente per la presenza di una maniglia ripiegabile ed il peso molto contenuto (1.9 kg)
Non è presente alcun indicatore dello stato di carica : per avere questa informazione è necessario avere la batteria montata sulla bipa, accendere la centralina e consultare i led sul cruscottino La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta Il connettore è in una posizione protetta, ma un po’ scomoda da raggiungere
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola
Pesa 540 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica la batteria completamente scarica in 5 ore e 45 minuti La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’ dotato della consueta spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
La Lucciola è dotata di un cruscottino a led posto a sinistra del manubrio ben leggibile anche in pieno sole
Vi trova posto (a sinistra) il pulsante a membrana On/Off che accende la centralina ed illumina i led del cruscotto
Il pulsante più a destra, sempre a membrana, commuta il livello di assistenza fra i tre disponibili con sequenza 1-2-3-1-2-3 Non è disponibile il livello “zero” cioè assistenza disinserita; questo si ottiene solo spegnendo la centralina col pulsante on/off Il livello di assistenza impostato è segnalato dall’accensione del corrispondente led blu
Una fila di quattro led blu segnala lo stato di carica della batteria
Un ulteriore pulsante, in posizione centrale, attiva il soft-start cioè la partenza del motore in assenza della pedalata L’azionamento di questo comando è evidenziato dall’accensione di una spia blu
Sotto al cruscottino ci sono altri due pulsanti per l’accensione delle luci e per l’avvisatore acustico elettronico
La visibiltà delle segnalazioni è ottima anche di notte, ma non c’è alcuna retroilluminazione dei pulsanti
L’azionamento dei pulsanti sul cruscottino è suffcientemente facile, ma diventa un po’ difficoltoso quando si indossano i guanti per lo scarso rilievo e la corsa limitatissima Il comando del cambio di livello di assistenza è piuttosto lontano da azionare: sarebbe stato meglio se l’ordine fosse stato l’inverso con il pulsante on-off , che è di utilizzo meno frequente, nella posizione più lontana
I comandi delle luci e del “campanello” sono invece raggiungibili facilmente e azionabili altrettanto facilmente con i guanti
L’indicazione della carica della batteria è di tipo voltmetrico e fornisce indicazioni sufficientemente corrette sulla carica restante
MOTORE
E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 24V, brushless, sensored
La spinta è sempre vivace e le partenze sono rapide
Durante la marcia il motore è silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta sensibilmente ma non arriva a dare disturbo
Rumore in marcia
E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
I cablaggi sono ben nascosti e protetti; viaggiano per quanto possibile all’interno del telaio
Nella parte che va al manubrio, i cavi sono ben ordinati
Anteriormente c’è una scatola di giunzione che facilita bene eventuali sostituzioni dei comandi elettrici a manubrio
Anche nella parte inferiore il percorso esposto è breve e protetto
Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota posteriore
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della presenza della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 3 disponibili; non esiste proporzionalità con la velocità di rotazione dei pedali
I tre livelli impostabili modulano decisamente la velocità di marcia Col primo livello si ottiene una velocità di marcia su strada piana di circa 15-16 km/h ed il motore assiste, diminuendo via via la sua spinta, fino a 19 km/h (velocità che si ottiene a ruota sollevata) Con il secondo livello si marcia su strada piana a 20 km/h ed il motore assiste fino a 23.1 km/h Con il terzo livello si marcia su strada piana a 25.5 km/h poi interviene il cut-off tachimetrico (perciò anche a ruota sollevata la velocità è la medesima)
L’intervento del cut-off tachimetrico (che si raggiunge solo al più alto livello di assistenza) è molto discreto e non produce il tipico andamento “ad onde” della velocità: in pratica si sente soltanto che la bipa non accelera più
Al primo livello è possibile aggiungere potenza muscolare a quella del motore
Ma già al secondo livello la pedalata diventa troppo veloce (a 20 km/h : 80 ped/minuto); man mano che la tensione della batteria scende, calando di conseguenza la velocità, si comincia a poter spingere sui pedali
Al terzo livello si può soltanto viaggiare con la “pedalata simbolica” cioè facendo girare i pedali a vuoto e affidando al motore tutto il compito della trazione
A mio avviso si potrebbe montare un pignone da 14 invece dell’attuale 16: così con una frequenza di pedalata di 75 ped/min (veloce ma ancora a portata di un ciclista “normale”) si potrebbe viaggiare a un po’ più di 21 km/h Così si potrebbe aggiungere un po’ di sforzo muscolare alla potenza del motore, aumentando significativamente l’autonomia In salita si perderebbe un po’, ma, come vedremo in seguito parlando di comportamento su strade in pendenza, non ci sarebbe una differenza importante
La velocità minima, in salita, è circa 6 km/h ; su strada piana si viaggia, con l’assistenza attiva, a non meno di 15 km/h
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.33 giri di pedale, cioè un terzo di giro ed è pari a 1.4m ; è un ritardo “medio” che non favorisce partenze scattanti ma che evita avviamenti indesiderati del motore
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
E’ presente il comando “soft-start” che consente di avviare il motore in assenza della pedalata Con tale comando si ottiene una marcia, stando in sella, di circa 3-4.5 km/h Il soft-start avvia il motore immediatamente alla pressione del relativo pulsante; non è molto potente ma il suo aiuto è assai comodo soprattutto in salita Da notare che la presenza della pedalata non disattiva questo comando e vedremo, parlando di salite, i limiti di tale soluzione Nelle partenze in piano bisogna rilasciare il pulsante appena compiuto mezzo giro di pedale per consentire la vivace accelerazione da parte del motore
Qui il filmato dell’avvio assistenza su strada
Se si conduce la bipa a mano (“camminata assistita”) la marcia è agevole e non ci si trova a rincorrere la bipa; la velocità, difatti, è di 4.5 km/h A ruota sollevata, il soft-start limita la velocità a 5.8 km/h
Camminata assistita
ACCELERAZIONE
Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.26” e la velocità di uscita di 25.2 km/h E’ un tempo molto buono nonostante l’intervento del cut-off tachimetrico già dopo 35 metri Ai semafori la mancanza del cambio rende necessaria una spinta decisa sui pedali per avere uno spunto rapido Ma se proprio non si vuole fare alcuno sforzo, c’è il “soft-start”
NEL TRAFFICO
La spinta del motore è vivace e la bipa è agilissima e manovrabilissima La piccola dimensione del manubrio consente di infilarsi ovunque L’avvio dell’assistenza non mette mai in imbarazzo anche manovrando in spazi angusti
La modulazione della velocità non è molto elevata, perciò ci si trova spesso a trafficare col pulsante del cambio di livello di assistenza, che non è facilissimo da raggiungere
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
I risultati ottenuti con la misura dinamometrica dello sforzo esercitato sui pedali sono raggruppati nella ormai consueta tabella
La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo, ma per avere un buono spunto è meglio spingere un po’ fino a che non si avvia il motore Se non si vuole far sforzo del tutto, c’è il pulsante soft-start
Il cavalcavia al 4% viene superato a 17.1 km/h semplicemente facendo girare i pedali per attivare il PAS (pedalata simbolica) La ripartenza, con il soft-start, richiede una modestissima spinta di 15 kg (appena di più del peso della gamba)
Cavalcavia 4 %
Cerco di spiegare il funzionamento del soft start che ha la preminenza sulla pedalata Alla partenza premo il pulsante; il motore si avvia immediatamente (a differenza di altri in cui c’è un ritardo) Contemporaneamente aiuto con i pedali Se continuo a tenere premuto il soft-start, il motore continua a esprimere la medesima forza che io pedali o meno e la velocità si stabilizza a pochi chilometri all’ora in piano Se invece, dopo aver eseguito mezzo giro di pedale, rilascio il pulsante, l’assistenza “normale” parte immediatamente e la bipa inizia ad accelerare con tutta la potenza disponibile
Il filmato che segue mostra il comportamento su pendenze dall’ 8 al 17 percento Questa bipa monorapporto non è certo pensata per le salite, ma fino all’8 percento si comporta egregiamente Notare come mi “bevo” il ciclista, che a onor del vero procedeva al risparmio per non morire prima della fine della salita … che la Lucciola si è fatta senza stancarsi Anche degli spettatori occasionali hanno notato la differenza di sforzo fra la bcd e la Lucciola che guidavo rilassato e con una mano sola filmando con l’altra
Fino all’8% è richiesto solo il peso della gamba per salire Sul 10% bisogna spingere ma esplicando una potenza che è raggiungibile anche da chi non è allenato (80W) La ripartenza comincia invece a richiedere un certo sforzo: il motore sarebbe sufficientemente potente, ma se si lascia a lui tutto l’onere interviene la protezione termica (o il BMS per evitare correnti troppo elevate della batteria)
Oltre queste pendenze lo sforzo necessario diventa notevole soprattutto perché la cadenza di pedalata scende a valori troppo bassi per avere un buon rendimento muscolare
Prove in salita
Ho voluto provare anche la terribile rampa al 27%: come prevedibile non ce la fà a salire …. ma percorrendola a piedi con il soft-start attivato, diventa molto facile anche con una borsa piena a bordo
Rampa al 27%
(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
VELOCITA’ e AUTONOMIA
La batteria della Lucciola è di piccola capacità, adatta a brevi spostamenti giornalieri
La brevità del rapporto di trasmissione consente, al livello massimo di assistenza, di marciare solo con la “pedalata simbolica” cioè facendo solamente girare i pedali Ho perciò eseguito la prova di autonomia al livello massimo di asistenza (livello 3) senza applicare i consueti 70W di sforzo sui pedali; i risultati non sono perciò confrontabili con quelli di altre bipa In queste condizioni e sul percorso usuale di prova, ho ottenuto una autonomia di 24 km La velocità iniziale era di 25 km/h (c’è il cut-off tachimetrico che la limita) poi via via è calata fino a 22 km/h al km 23; di li è praticamente crollata fino a niente nell’ultimo chilometro Per i primi 16 km la velocità è comunque sempre stata intorno ai 25 km/h Il consumo medio è stato di 8 Wh/km: molto soddisfacente vista la completa assenza di apporto muscolare
Ho poi eseguito una prova con il livello intermedio di assistenza (livello 2) anche questa con modalità specifiche perciò non omologabile con gli altri pix-test In queste condizioni la velocità iniziale è stata di 20-21 km/h ; anche in questo caso la cadenza di pedalata era troppo veloce per poter contribuire muscolarmente (oltre le 80 pedalate al minuto) Il primo tratto l’ho perciò percorso con la “pedalata simbolica” Dopo circa 15 km la velocità è scesa intorno ai 18 km/h e ho iniziato a pedalare semplicemente portando in appoggio la gamba (circa 40W applicati); si vede infatti nel grafico che cessa la progressiva diminuzione di velocità perché la compensavo muscolarmente; a questa velocità la cadenza di pedalata era poco superiore alle 70 ped/min: valore più …umano In queste condizioni di prova, ho ottenuto una autonomia di 35 km con un consumo di 5.4 Wh/km
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è agevole per la poca modulabilità della velocità: si finisce col dover pedalare ad intermittenza per mantenere la velocità del nostro compagno di viaggio
MARCIA SU FONDI STERRATI
Ci sono le manopole imbottite, la sella morbida e molleggiata, il telaio giustamente elastico e i pneumatici di sezione generosa: ne deriva un buon confort di marcia sugli sterrati Si sente la mancanza di una ruota più grande, ma la guidabilità è comunque buona La frenata è ben modulabile ed è sicura; difficilmente si arriva al bloccaggio di una delle ruote Nessuno slittamento in avvio Se si capita su uno sterrato leggero, si procede senza pensieri
Sterrato
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
Per le dimensioni e per la manovra di piegatura rimando al paragrafo “ripiegabilità”, più sopra
In auto si trasporta facilmente dopo averla ripiegata
Nel bagagliaio della mia Clio III (290 litri) ci stà, un po’ a fatica, stesa, occupando però tutto lo spazio utile Meglio sistemarla verticale, rimuovendo la cappelliera; in questo modo avanza spazio per i bagagli
In camper può trovare facilmente alloggio in qualche gavone, limitando fortemente il rischio di furti Visto il peso contenuto (meno di 18kg senza batteria) e la breve lunghezza (1640mm) non ci sono difficoltà a sistemarla sui portabici
Negli ascensori delle ferrovie entra assai comodamente Per il trasporto in treno, salvo situazioni particolari, direi che non vale la pena di sistemarla negli appositi vani per le bici, ma è meglio metterla in una sacca come semplice bagaglio (si risparmiano i 3euro e 50 del supplemento-bici) E’ meglio ripiegarla quando si è sul marciapiede del binario, movimentandola più possible sulle sue ruote perché il pesoè comunque elevato se si sostiene per più di una manciata di secondi
Nel caso di trasporto su mezzi pubblici c’è qualche difficoltà per le dimensioni non troppo contenute da piegata
Nel trasporto su scala, risulta facile la presa sul rinforzo del telaio; però il peso è sbilanciato indietro e la situazione non cambia molto togliendo la batteria Comunque il peso contenuto e la piccole dimensioni consentono di trasportarla senza troppi disagi
Trasporto su scala
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
Il motore è dotato di ruota libera e risulta ben scorrevole ad assistenza staccata
Scorrevolezza ruote
Anche in retromarcia la ruota motorizzata non presenta particolari attriti
(vorrei far notare che i tempi di marcia inerziale delle ruote sono piuttosto brevi non a causa di attriti, ma per la poca inerzia angolare di queste ruote di piccolo diametro)
I pneumatici di piccolo diametro non aiutano la scorrevolezza che risulta soltanto discreta
Lo sviluppo metrico della pedalata è giusto per la marcia muscolare, ma anche su salite minime diventa troppo duro
Ecco come si presenta senza batteria
La prova dinamometrica dice che occorrono 113 W per viaggiare a 18 km/h: di più che con una muscolare Attenzione a tenere le gomme gonfie alla giusta pressione perché altrimenti l’attrito peggiora rapidamente e sensibilmente
(come detto qui sotto, attenzione che senza batteria montata non funzionano le luci e l’avvisatore acustico)
IMPIANTO LUCI
L’impianto è alimentato dalla batteria principale: si ha perciò luce anche a bipa ferma
Il fanale anteriore è a 4 led bianchi “cold white” e produce un fascio luminoso sufficiente (maggiore del minimo previsto dalle norme) Il fanale posteriore è a due led rossi a luce fissa, visibile anche lateralmente e di giusta intensità
L’accensione avviene agendo sul pulsante sul manubrio, assai comodo quando si transita in sottopassi o gallerie Il pulsante non ha una spia di accensione ed è facile dimenticarsi le luci accese Se si presta un po’ di attenzione, si nota che il pulsante ha una posizione più “schiacciata” quando le luci sono accese mentre è più sporgente a luci spente: ci si può regolare con questo per capire se – di giorno- si hanno le luci accese, ma visto il basso consumo e la durata … eterna … dei led, direi che è meglio tenerle sempre alimentate
Se la batteria si scarica completamente, la centralina si spegne ma le luci no: si può perciò sfruttare il residuo di carica che è insufficiente per il motore ma che è abbondante per queste luci a basso consumo Rimarco il fatto che se si viaggia invece senza batteria, le luci non si possono accendere e non funziona nemmeno il campanello elettronico
ANTIFURTO
La Lumina non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa
Sul telaio è bulinato il numero di serie
All’interno del telaio è nascosto il trasponder Cymichip ( www.cymichipnews.com ) che consente di identificare in modo inequivocabile la propria bipa; i dati contenuti al suo interno sono registrati presso la GreenSpark e sono altresì riportate l’identificazione della batteria e l’avvenuta esecuzione dei tagliandi di manutenzione
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da bicicletta, presenti anche nel catalogo aftermarket della stessa GreenSpark
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
Questo modello è certificato per le norme EN14764 (bici turismo) ed EN 15194 (Epac)
La garanzia è di 2 anni ed è di 2 anni anche sulla batteria, ma con formula a scalare Sono previsti tagliandi periodici
Il prezzo di listino al momento del test è 939 € e la batteria di ricambio 242 €, ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
La Lucciola è un modello economico e adatto ad un uso a corto raggio, tipicamente cittadino Le sue dimensioni si accordano bene anche a ciclisti di piccola statura La comodità in sella è buona e la sua estrema maneggevolezza la rende piacevole nei centri urbani; anche la buona accelerazione contribuisce ad un suo proficuo uso nel traffico Lo scavalco basso e il capiente portapacchi consentono di utilizzarla per le commissioni e per la spesa Il trasporto di un bimbo risulta agevole per il baricentro che rimane basso
Nelle gite fuori porta occorre fare i conti con una autonomia limitata e con l’impossibilità di contribuire con la potenza muscolare
Non è una grande scalatrice, ma sulle salite fino all’ 8% viaggia benissimo; non è perciò adatta a città collinari
Ottima per il trasporto in camper o in auto Ottima per il trasporto in treno sia montata che ripiegata
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
I valori misurati sono tutti relativi a temperature estive
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Grande Pix come sempre e prova molto interessante per chi come me è cerca le ruote piccole. Concordo che la pedalata è corta e richiederebbe un pignone più lungo o un piccolo cambio; il peso e la trasportabilità mi sembrano molto buoni e, per un uso cittadino in pianura o non troppo in salita questa bipa mi pare ottima considerando anche il prezzo.
n/a
deleted
85 Messaggi
Inserito il - 20/10/2012 : 09:19:19
che meraviglia le tue recensioni,.anche se non mi interessa questa bipa in particolare ti ringrazio per il servizio che fornisci
Anche stavolta hai la camicia in tinta con la bici Questo testimonia la grande meticolosità precisione e professionalità dei test di PIX
Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
Grazie Pix, come al solito un test degno del TUV!!!! Per ampliare il discorso fatto da Iw6cpk riguardo al colore della tua camicia, ti consiglierei di tingere ogni volta la tua barba dello stesso colore della bici in prova...
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Iw6: la scelta del colore della camicia è casuale ma forse c'è un inconscio impulso che mi fa scegliere così Per Barba riguardo al colore della barba: quando era nera ... stava su tutto, adesso dovrò prendere in esame la tua proposta
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Complimenti ancora per questa impeccabile recensione! Quando vedo comparire i primi video su Youtube del tuo test aspetto sempre con ansia il lavoro finot su Jobike, che poi arriva!
Parlando della bicicletta, la linea è carina, mi piace molto il faretto anteriore in stile retrò! Ma che tu sappia ai faretti che corrente arriva? I 24Volt della batteria oppure una tensione ridotta?
Elettrociclista dal 2012 al 2016 con Bottecchia Be2.
Ritorno in bici con una muscolare dal 2019 con BTwin Hoprider 100.
Ritorno in bipa con Accolmile Bafang M200 (estate 2022)
Attualmente in sella a una e-mtb Raymon Hardray E3.0 hardtail
Anche in sella alla gradevole muscolare bicicletta Scott Sub Men per variegate avventure
Normalmente i motori reggono un incremento di tensione e immagino anche questo non faccia eccezione Ma una risposta sicura non te la posso dare perchè non conosco la marca del motore
Come dici bene tu stesso, poi c'è da cambiare centralina, batteria e display
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"