Qui senza le borse laterali per apprezzarne l’intera struttura
IN BREVE
Il telaio è di tipo slooping, completamente in alluminio, di buona solidità Il peso complessivo è di 24.7kg compresa la batteria
Ha la forcella anteriore ammortizzata (Zoom stelo 23mm non regolabile) di buona robustezza Anche il cannotto sella è ammortizzato (Promax) e lavora bene sulle buche non troppo profonde I pneumatici sono dei Kenda tassellati 26”x2.30” (55-559) antiforatura che sono un buon compromesso fra il grip e la comodità di marcia La serie sterzo è del tipo integrato ed ha una ottima solidità
Il cambio è un preciso Shimano Alivio a 8 rapporti a deragliatore con comando a due levette morbido e preciso Gli sviluppi metrici della pedalata vanno da 3.38m a 8.33m Il range dei rapporti è ottimo ma un po’ esteso verso i rapporti lunghi: adatto alla marcia a velocità sostenute, ma un po’ carente nelle salite più ripide
La Freedom è dotata di impianto frenante a dischi meccanici Tektro Novela Entrambi i dischi sono da 160mm La modulazione della frenata è ottima e la potenza dei freni elevata; si apprezza particolarmente nelle discese lunghe Manca invece il mordente nelle frenate di emergenza: lo spazio di arresto rilevato è di 5.20 metri da 25km/h
La batteria è litio-polimeri da 36V 10Ah 360Wh alloggiata all’interno del telaietto del portapacchi Non è particolarmente leggera: 3.87kg Lungo tutta la scarica mantiene elevate le prestazioni che poi scendono repentinamente nella fase finale
La Freedom è dotata di un display a cristalli liquidi retroilluminati ben leggibile anche in pieno sole e con cifre grandi Oltre alle consuete informazioni da ciclocomputer e quelle per la parte elettrica, vi si può leggere il valore della potenza assorbita dal motore
Il motore è un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un ben collaudato e potente Bafang Durante la marcia il motore è silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta ma non diventa mai invasiva
I cablaggi sono nascosti e molto ben ordinati anche nella zona del manubrio; il PAS è montato fra corona e movimento centrale
La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 5 disponibili e fino a 600W di picco E’ possibile modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra “solo rotazione pedali” e “tutto muscoli” E’ possibile, da fermo e con una particolare sequenza di comandi, cambiare il valore del cut-off tachimetrico L’avvio dell’assistenza è progressivo e non ci sono mai “strappi” che possano mettere in difficoltà La cadenza minima per mantenere attiva l’assistenza è di 12 ped/min; quella per ottenere la massima assistenza è 53 ped/min E’ presente il pulsante “soft-start” L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.50 giri (=180°) di pedale pari a 1.69m in prima marcia: è un po’ pigro anche perché poi l’assistenza si avvia progressivamente senza spinte brusche e diventa potente solo al crescere della velocità di pedalata Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato comunque di 10.58” e la velocità di uscita è 27.8 km/h (a tachimetrica disinserita): valori buoni
Nel traffico è agile, il passo è corto e il telaio ben legato; è facile regolare l’assistenza per viaggiare alla velocità desiderata; in definitiva ci si muove con disinvoltura; è assai confortevole anche sugli acciottolati Il manubrio è un po’ largo e impiccia negli spazi ristretti
Il cavalcavia al 4% viene superato a 23.6 km/h senza esercitare sforzo sui pedali e la ripartenza è facile
Sul 10% si sale a 11.8km/h in prima marcia con una potenza sui pedali di 80W: è una potenza che può essere mantenuta a lungo senza particolare impegno La ripartenza, usando il soft-start, richiede solo 14kg di spinta
Sul 13.5% si sale in prima a 8.5km/h e per salire occorre metterci 85W di forza muscolare, ma la frequenza di pedalata cala a valori piuttosto lenti La ripartenza rimane ancora facile con i 27kg richiesti utilizzando il potente soft-start
Da questa pendenza in su, non si riesce più a raggiungere la velocità di rotazione dei pedali di 53ped/min che dice alla centralina di pompare la massima energia nel motore: occorrerebbero rapporti più corti
Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo appena superiore a quello per il 13.5% La partenza da fermo richiede di applicare 43kg con il soft-start azionato e poi bisogna continuare a spingere con vigore per far prendere giri al motore
Per salire sulla durissima rampa al 27% occorre spingere con vigore e non si riesce a ripartire
A 25 km/h l’autonomia utile risulta di 58.6km La marcia è “a onde”: l’assistenza continua ad attaccarsi e a staccarsi per l’intervento del cut-off tachimetrico e la velocità oscilla in continuazione fra i 25 e i 24km/h
Si può settare la tachimetrica anche a valori superiori con una sequenza particolare di comandi (ma attenzione a non uscire dai limiti del codice per evitare sanzioni e sequestro) La velocità massima raggiungibile è intorno ai 29-30km/h ma risente molto delle piccole pendenze e del vento contrario
Col pulsante soft-start si può eseguire la “camminata assistita” cioè stare a terra a fianco della bipa; è potente e consente di salire (e di farsi un po’ trainare) anche su pendenze considerevoli
Sugli sterrati l’ammortizzatore anteriore, quello della sella e i pneumatici larghi e tassellati consentono di viaggiare con molta naturalezza; si trova con facilità la giusta andatura Il telaio è robusto e la frenata è potente e molto ben modulabile: viene voglia di osare di più !!!
In auto si trasporta come una normale muscolare ed è abbastanza leggera (poco meno di 21 kg senza batteria); lo sgancio rapido della ruota anteriore ne favorisce il carico a bordo Buona per l’uso con il camper
Il trasporto in treno non è facilissimo per via del suo peso e dell’ingombro del manubrio, ma se lo si fa in occasione di qualche gita è fattibilissimo L’aggancio ai sostegni presenta qualche difficoltà per la grossa larghezza del pneumatico
La scorrevolezza al banco e su strada risulta buona: la prova dinamometrica a 18km/h indica una richiesta di 102W : buono anche se necessariamente un po’ maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga
L’impianto luci è alimentato dalla batteria principale Il fanale anteriore è a 4 led; il fascio è un po’ irregolare ed è a norma ma non di più; la luce non è dotata di lampeggio Il fanalino posteriore è anch’esso a led a luce fissa ed è incorporato nella batteria; ben visibile da dietro, ma meno di lato La batteria mantiene accese le luci e il cruscottino anche quando troppo scarica per alimentare il motore
La Freedom non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio del vano batteria
Opzionali, sono disponibili le ruote in lega di magnesio
E’ certificata per le norme europee EN 14764 (robustezza per bici da turismo) EN 15194 (bici elettriche) e EMC (compatibilità elettromagnetica) La garanzia è di 2 anni anche sulla batteria, senza limitazioni
Il prezzo di listino della Freedom usata nella prova è di 1698€ La batteria di ricambio costa 345€
Ecco la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è di tipo slooping a tubi curvi e di sezione variabile, completamente in alluminio, di buona solidità Il portapacchi, che è anche supporto della batteria, è integrato nel telaio
Il peso complessivo è di 20.8kg senza batteria e diventa 24.7kg a batteria montata
La forcella anteriore è ammortizzata (Zoom non regolabile con stelo da 25mm) L’ammo ha una buona escursione , è solido e stabile; anche in frenata flette molto poco e mantiene ottimamente controllabile la guida
Anche il cannotto sella è ammortizzato (Promax) e lavora bene sulle buche non troppo profonde
La sella (Velo) ha lo scavo centrale ed ha una imbottitura morbida La regolazione di inclinazione e posizione avanti-indietro è precisa e fine La regolazione dell’altezza è di tipo rapido
All’ammortizzazione contribuiscono i pneumatici: sono dei Kenda tassellati 26”x2.30” (55-559) che sono un buon compromesso fra il grip e la comodità di marcia
Sono di tipo “antiforatura” e hanno la valvola di tipo “automobilistico” cioè Schrader I cerchi sono a doppia camera
Ammo anteriore, ammo sella e pneumatici larghi, consentono di viaggiare molto comodamente anche su fondi dissestati
Per chi non ha bisogno delle gomme tassellate, consiglierei di richiedere il montaggio di pneumatici tipo Schwalbe Fat-Frank che hanno la stessa dimensione ma che ammortizzano meglio
La posizione in sella è a busto eretto o leggermente piegato in avanti
Il manubrio è dritto (da MTB) e piuttosto largo: si controlla bene la bipa anche su fondi difficili
Non è facilmente regolabile in altezza perché richiede l’uso di spessori; ha però la pipa regolabile Le manopole sono cilindriche e realizzate con un materiale gradevole e che non affatica
La serie sterzo è del tipo integrato ed ha una ottima solidità
Il cambio è un preciso Shimano Alivio a 8 rapporti del tipo a deragliatore
Gli innesti sono rapidi e precisi in entrambe le direzioni; perdona anche le cambiate sotto sforzo … ma è meglio non abusarne
Il comando del cambio – sempre Shimano Alivio- è del tipo a doppia levetta: morbido e comodo in entrambe le direzioni, si scalano anche più rapporti insieme L’indicazione della marcia inserita è ben visibile ma solo di giorno
La corona è da 52 denti e i pignoni sono da 32-28-24-21-19-17-15-13 denti Gli sviluppi metrici della pedalata vanno da 3.38m a 8.33m Il range dei rapporti è ottimo ma un po’ esteso verso i rapporti lunghi: adatto alla marcia a velocità sostenute, ma un po’ carente nelle salite più ripide I rapporti sono ben scalati e si trova facilmente la giusta cadenza di pedalata A 25 km/h in 8.a marcia, la cadenza di pedalata è di appena50 ped/min; a 30 km/h sale a 60, ancora cadenza di tutto riposo
Lo smontaggio della ruota anteriore è di tipo rapido
La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 18 e il distacco del connettore motore
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 48.5km/h senza alcun problema) Visti i pneumatici tassellati è un buon risultato
La marcia senza mani è del tutto stabile, ma il poco autoritorno dello sterzo penalizza la guidabilità
Freedom-marcia senza mani
Il cavalletto è un monopiede regolabile montato in posizione arretrata; consente la rotazione completa dei pedali e sorregge stabilmente la bipa
I pedali sono a base larga e li ho trovati molto comodi anche dopo parecchio tempo di uso
Il portapacchi è integrato nel telaio e perciò di ottima solidità Gli si agganciano facilmente le corde elastiche Ha però una larghezza importante: 190mm Questo complica la ricerca di un adatto seggiolino per bimbi che normalmente accetta larghezze di 130-150mm
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli
Una piccola prova di questo è il campanello che è integrato nel comando del freno Ottima soluzione che riduce gli ingombri sui nostri già affollati manubri e che consente un suo facilissimo azionamento senza muovere la mano dalla manopola
IMPIANTO FRENANTE
La Freedom è dotata di impianto frenante a dischi ad azionamento meccanico Tektro Novela Entrambi i dischi sono da 160mm
Questo è l’anteriore
E questo è il posteriore
Le leve sono a tre dita, robuste e morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra
Qui si vede lo switch, facilmente smontabile
La modulazione della frenata è ottima e la potenza dei freni buona In discesa le frenate sono efficaci, senza affaticamento dell’impianto
Manca invece il mordente nelle frenate di emergenza: lo spazio di arresto rilevato è di 5.20 metri da 25km/h; valore abbondantemente sotto ai minimi previsti dalla EN14764 ma … altri modelli, anche della stessa BadBike, fanno meglio La frenata di panico è comunque molto stabile e si manifestano solo bloccaggi della ruota posteriore, senza sbandamenti (e nessuna tendenza al ribaltamento) Qui un filmato in cui si sente lo strisciamento del pneumatico posteriore e si vede che non ci sono accenni di sollevamento
Freedom-frenata
Ed ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata vicino al tubo sella, nella testata della slitta portabatteria
La parte elettronica risulta perciò molto ben protetta anche da cadute della bipa, ma è allo stesso tempo facile da raggiungere per eventuali sostituzioni
La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti di inattività
BATTERIA
La Freedom è equipaggiata con una batteria litio-polimeri da 36V 10Ah 360Wh Rimane all’interno della gabbia formata dal portapacchi, preservandola da urti accidentali
Eccola estratta
Il connettore di ricarica è sempre accessibile a batteria sia montata che estratta La maniglia lo protegge quando si marcia (senza bisogno di, spesso scomodi, tappi)
I contatti della batteria sono di tipo usuale e risultano ben incassati Di fianco c’è il fusibile principale, facilmente sostituibile
Una chiave, posta sul corpo della batteria, consente di bloccare la batteria stessa sia per mantenerla in posizione durante la marcia sia per evitarne il furto Tale chiave ha anche la funzione di interruttore principale e stacca la tensione dai contatti (più sicuro durante il trasporto
Qui si vede il piolo di bloccaggio
L’estrazione della batteria avviene sfilandola verso la parte posteriore della bipa ed è agevole Bisogna solo ricordarsi di togliere la chiave di bloccaggio perché non ci passa dalla struttura del portabatteria
Freedom-estrazione batteria
Il suo trasporto è agevole per la presenza di una larga e comoda maniglia, anche se non è … un peso piuma (3.86 kg)
La curva di scarica è piuttosto favorevole (tanto da avermi fatto dubitare che sia una li-poli) e mantiene elevate le prestazioni praticamente fino a quasi completa scarica A fine scarica l’assistenza si affievolisce (rapidamente) fino a diventare nulla, ma restano comunque accesi il quadro e le luci
E' presente, protetto dalla maniglia per il trasporto, un indicatore di carica della batteria attivabile tramite un pulsantino
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola perciò silenziosissimo La corrente nominale di carica è 2A e il tempo di carica da batteria completamente scarica è risultato di 6 ore e 8 minuti Il suo peso è di 630 grammi compresi i cavi I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
La Freedom è dotata di un display a cristalli liquidi retroilluminati in azzurro, posto al centro del manubrio ben leggibile anche in pieno sole e con cifre sufficientemente grandi per poter essere agevolmente lette durante la marcia
Vi si leggono la velocità istantanea (a grandi cifre), il livello di assistenza impostato, lo stato di carica della batteria e, novità rispetto ad altri analoghi, la potenza assorbita dal motore E’ indicato anche il chilometraggio percorso e quello totale (trip e odo) Vi si può leggere, in alternativa alla velocità, la media oraria e la velocità massima
Di notte è retroilluminabile in modo uniforme e ben leggibile; l’accensione delle luci attiva contemporaneamente la retroilluminazione e compare il simbolo del faro nel display
La regolazione dell’assistenza (che è a controllo della velocità di rotazione dei pedali) è regolabile su 5 livelli E’ disponibile il livello “zero” cioè assistenza disinserita che mantiene attivo il cruscottino con le sue indicazioni anche di velocità e chilometri percorsi
I comandi per selezionare il livello di assistenza e per le funzioni del computerino sono posizionati a sinistra sul manubrio in una zona facilmente raggiungibile con il pollice Buona la soluzione di tenere il display al centro per evitare facili danni in caso di caduta della bipa
I pulsanti sono tre: quello centrale accende e spegne la centralina, gli altri due incrementano o decrementano il valore di assistenza Combinazioni varie della pressione dei tasti consentono di controllare le funzioni del computerino La pressione mantenuta per più di 1.5 secondi sul pulsante inferiore attiva il “soft-start”
I pulsanti non sono retroilluminati per cui bisogna affidarsi al tatto nella marcia notturna I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio I pulsanti non sono piccoli, ma sono poco distanziati e poco rilevati; il loro azionamento con i guanti è piuttosto difficile
Per accendere la bipa occorre prima agire sulla chiave della batteria e poi sul pulsante centrale del gruppo a manubrio, mantenendo la pressione per circa un secondo
Attenzione che se si spegne la centralina si azzerano anche il contachilometri parziale e le indicazioni di media e velocità massima; da ricordare quando ci si ferma … a mangiare un gelato
Il tachimetro (ed anche il contachilometri) è preciso sia nell’indicare la velocità che la distanza percorsa
L’indicazione della potenza al motore è molto utile per coordinare il proprio sforzo con il consumo della batteria; è però piuttosto “ballerina” e i valori cambiano un po’ troppo in continuazione
L’indicazione dello stato di carica della batteria è di tipo voltmetrico ma risulta abbastanza affidabile per valutare l’autonomia residua
Questa cosa l’ho già detta per la Arrow e la ripeto, sempre sottovoce: E’ possibile regolare, a bipa ferma e con una particolare combinazione di tasti, la velocità a cui interviene il cut-off tachimetrico; di serie viene impostata su 25 km/h; è possibile regolarla a valori superiori ma ricordo che sopra ai 27km/h la bipa diventa illegale per il codice della strada
MOTORE
E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un ben collaudato Bafang
La spinta è sempre buona anche se il ritardo nell’avvio dell’assistenza, di cui parlerò più avanti, la penalizza
Durante la marcia il motore è silenzioso ma avvertibile ; sotto sforzo la rumorosità aumenta ma non diventa mai invasiva Nel filmato seguente si può udire il rumore prodotto alla massima velocità raggiungibile
Freedom-rumore in marcia
Al massimo dello sforzo in salita ho letto sul display un assorbimento di 615W
Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
CABLAGGI
I cablaggi sono molto ben ordinati qui la zona manubrio
I cavi passano per quanto possibile all’interno del telaio e, nelle zone dove emergono, sono ordinati
Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota posteriore
Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta ma facile da raggiungere per eventuali manutenzioni
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 5 disponibili
La centralina è dotata di cut-off tachimetrico che viene tarato in fabbrica a 25km/h ma che può essere innalzato sino a 27 km/h restando entro il limite massimo previsto dal codice della strada; si invita seriamente a non portarlo a valori superiori per non rendere il mezzo “sequestrabile” Riporto le velocità ai vari livelli senza cut-off tachimetrico (ovvero settato a 40km/h)
Liv 1 – su strada 04.8 senza applicare sforzo ai pedali – a vuoto 07.5 km/h Liv 2 – su strada 11.3 senza applicare sforzo ai pedali – a vuoto 16.0 km/h Liv 3 – su strada 17.0 senza applicare sforzo ai pedali – a vuoto 22.3 km/h Liv 4 – su strada 23.5 con 70W muscolari – a vuoto 27.0 km/h Liv 5 – su strada 30.2 con 70W muscolari – a vuoto 34.2 km/h
La velocità minima al primo livello è di 6.7km/h a vuoto e 4.8km/h su strada
La significativa differenza fra i valori su strada e quelli a vuoto indicano che è possibile dosare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra la “solo rotazione pedali” (cioè applicando solo il peso della gamba) e il “tutto muscoli” La presenza della modulazione in base alla velocità di pedalata NON consente la “pedalata simbolica” cioè la semplice rotazione a bassa velocità dei pedali per attivare il sensore
L’avvio dell’assistenza è progressivo e non ci sono mai “strappi” che possano mettere in difficoltà Come detto, l’assistenza fornita dal motore è anche funzione della velocità della pedalata La cadenza minima per mantenere attiva l’assistenza è di 12 ped/min; corrisponde a 5km/h in 6.a Quella per ottenere la massima assistenza è 53 ped/min; è un valore piuttosto alto che corrisponde a quasi 11km/h in prima marcia e 20km/h in 6.a
Come vedremo successivamente queste caratteristiche penalizzano in salita Il lato positivo è che si può modulare l’assistenza rallentando la pedalata e ciò è utile nel traffico o nella marcia in coppia
E’ presente il pulsante “soft-start”
Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata
Freedom-avvio assistenza a ruota sollevata
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore è necessario alimentare la centralina agendo sulla chiave, poi tenere premuto per mezzo secondo il pulsante Mode sul manubrio, eventualmente selezionare il livello di assistenza desiderato e iniziare a pedalare
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.50 giri (=180°) di pedale pari a 1.69m in prima marcia: è un po’ pigro, ma così non causa mai avvii indesiderati del motore anche conducendo la bipa a mano L’assistenza si avvia progressivamente senza spinte brusche e cresce con il crescere della velocità di pedalata
Freedom-avvio assistenza su strada
E’ presente un controllo tachimetrico che stacca inesorabilmente l’assistenza al raggiungimento del valore settato
Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo circa mezzo secondo (valore buono) Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente
Il riattacco dell’assistenza dopo una pausa nella pedalata è piuttosto lungo e, in fondo alle discese e nel traffico, risulta un po’ noioso
Con il pulsante “soft-start” non è necessario esercitare alcuno sforzo sui pedali in partenza ma c’è un ritardo di 1 secondo dalla pressione del pulsante per avere l’avvio del motore La pedalata non ha prevalenza sul soft-start: se si inizia a pedalare la velocità rimane bassa e occorre rilasciare il pulsante per poterla aumentare (ma c’è un istante di “vuoto” di potenza) Il “soft start” è potente ed aiuta anche nelle ripartenze in salita
Come detto, per attivare il motore è necessario mantenere la pressione sul pulsante “soft-start” per almeno 1.5”; quando si è fermi al semaforo è però possibile la sua attivazione … preventiva: si tiene almeno uno dei freni tirato e si mantiene premuto il pulsante; al rilascio del freno, il motore si avvierà immediatamente
Con questo comando si ottiene una velocità a vuoto di 12.6km/h ed una su strada piana di 8.5: sono valori un po’ elevati (e che superano il valore dettato dalla … fumosa … normativa su tale funzione che parla di 6km/h)
Freedom-soft start
Questa funzione si è rivelata piacevole per effettuare manovre molto strette su fondi disagevoli, tenendo i piedi vicini al terreno, pronti in caso di perdita di equilibrio
ACCELERAZIONE
Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.58” (buon valore) e la velocità di uscita è 27.8 km/h (a tachimetrica settata a 28km/h) Si sconta il ritardo nell’avvio dell’assistenza che non consente partenze brucianti, ma poi l’allungo è ottimo, come testimoniato dalla buon velocità di uscita
NEL TRAFFICO
La Freedom nel traffico è agile: il passo è corto e il telaio ben legato: ci si muove con disinvoltura Il manubrio è un po’ largo e questo ostacola un po’ le manovre in spazi ristretti e il passaggio in spazi limitati
La spinta del motore è potente e, nel traffico, si trova facilmente la velocità giusta sia agendo sui livelli sia con la modulazione della pedalata
Il ritardo nell’avvio dell’assistenza e la progressività dell’erogazione consentono manovre anche in spazi ristretti senza imbarazzo, ma non le partenze “brucianti” anche se abbiamo visto più sopra che l’accelerazione risulta comunque buona E’ un po’ pigra nelle ripartenze; è richiesta una spinta muscolare iniziale, ma poi rapidamente interviene il sostegno del motore Per avere un buon spunto in partenza, è meglio ricordarsi di scalare un paio di marce quando ci si ferma ai semafori
Il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini Sui sanpietrini si viaggia in relax … anche se ne manca qualcuno Anche gli acciottolati non la mettono in imbarazzo … e soprattutto non mettono in imbarazzo il nostro fondoschiena e i nostri polsi
Freedom-Marcia su fondi sconnessi
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
Ecco la consueta tabella con i risultati delle misure dinamometriche dello sforzo esercitato sui pedali
Per la partenza in piano è sufficiente il peso della gamba sul pedale a patto di mettere un rapporto intermedio Con il soft-start non è necessario nemmeno quel minimo sforzo
La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali e in questa condizione si raggiungerebbero i 28km/h se non intervenisse il controllo tachimetrico
Il cavalcavia al 4% viene superato a 23.6 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali
Freedom-cavalcavia 4 %
La ripartenza, con i rapporti più corti, richiede uno sforzo leggero e se si usa il soft start si riparte col solo peso della gamba anche in 5.a
Sul 10% si sale a 11.8km/h in prima marcia con una potenza sui pedali di 80W: è una potenza che può essere mantenuta a lungo senza particolare impegno (…. salvo la durata della carica della batteria) La ripartenza, usando il soft-start, richiede invece solo 14kg di spinta cioè circa il peso della gamba
Sul 13.5% si sale, in prima, a 8.5km/h e occorre esprimere 85W di forza muscolare; la frequenza di pedalata però scende a 42ped/min e non si riesce più ad esprimere proficuamente la propria forza muscolare La ripartenza rimane ancora facile con 27kg di spinta richiesta (utilizzando il potente soft-start)
Freedom-salita 10 % e 13.5%
Già al 13% ma ancora di più per pendenze maggiori, la velocità di rotazione di pedali rimane nettamente inferiore alle 53/ped/min e perciò si entra nella zona di modulazione della potenza inviata al motore; la conseguenza è che non viene più fornito il massimo dell’assistenza: occorrerebbero rapporti più corti
In effetti la corona da 52 denti è un po’ troppo grande e, se da un lato consente di andare veloci con una cadenza tranquilla, dall’altro penalizza la marcia quando la pendenza diventa sensibile Per chi è intenzionato ad usare questa bipa abitualmente su percorsi ondulati, suggerisco il passaggio ad una corona più piccola (z46 o addirittura 42)
Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo appena superiore a quello per il 13.5; la velocità scende a 6.7km/h ma la cadenza di pedalata risulta di solo 33ped/min La partenza da fermo richiede di applicare 43kg con il soft-start azionato, ma poi il motore non riesce più a prendere i giri; occorre perciò continuare a spingere con vigore per far salire la velocità di pedalata e costringere così la centralina … a darsi da fare Senza il prezioso pulsantino non si riesce a ripartire
Freedom-salita al 17%
Per ultimo ho provato la solita durissima rampa al 27% Qui anche la salita con il motore già in velocità richiede di applicare molto del proprio peso La ripartenza dal tratto al 10% inizia ma poi il motore non riesce a prendere velocità per la pigrizia nell’avvio dell’assistenza
Freedom-rampa al 27%
Come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono agevolmente solo le fuoristrada dotate di marce ridotte Qui si vede la prospettiva di tale salita
La frenata in discesa è efficace e non si affievolisce con l’uso prolungato dei freni Si arriva anche in questa circostanza al bloccaggio della ruota posteriore I freni però non “mordono”
Nel complesso risulta una bipa orientata alla pianura e a salite non troppo ripide, almeno con la corona di serie
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Ho eseguito due prove di autonomia tutte al livello di assistenza massimo (quinto) ma con differenti settaggi del cut-off tachimetrico
La prima sul consueto percorso urbano-extraurbano con qualche cavalcavia e con 70W provenienti dai miei muscoletti In questa prova ho settato il controllo tachimetrico a 25 km/h Come si vede dal grafico, la velocità è rimasta molto costante fino alla fine della prova quando è scesa repentinamente Ho percorso 54.5km a prestazioni “piene” poi ancora un chilometro e mezzo a prestazioni in rapido affievolimento
La temperatura durante la prova era di 15°C: riportando l’autonomia utile a 20°C, risulta di 58.6 km
In questa modalità la marcia è “a onde” di velocità: la bipa raggiunge rapidamente i 25km/h poi interviene il controllo tachimetrico e l’assistenza si stacca facendo diminuire la velocità; quando si scende quasi a 24km/h si riavvia l’assistenza e si torna in un attimo a 25; questo effetto permane per tutta la scarica fino alle ultimissime fasi
Autonomia cutoff 25
Nella seconda prova ho settato il cut-off tachimetrico a 28km/h (massimo tollerato dal codice della strada ... ehm … anzi un pelino di più) Anche qui il calo di velocità nell’arco della scarica è assai contenuto: per i primi 20km si viaggia a 27km/h Qui le “onde di velocità” permangono per i primi 20 km circa, ma sono meno evidenti (e fastidiose) che nel caso precedente; dopo, la tensione non è più sufficiente a fare raggiungere alla bipa il valore di cut-off e le “onde” scompaiono Ho rilevato una autonomia utile di 44.9km, poi è giunta fino a quasi 47 km a prestazioni in calo rapido (considero terminata l’autonomia utile quando la velocità scende sotto a 25 km/h meno il 10% , cioè 22.5km/h)
La temperatura durante la prova è stata di 16°C perciò riportandola a 20°C si stima una autonomia utile di 47.6 km
Autonomia cutoff 28
Ho fatto anche una prova “non a norma”: ho fissato il cut-off tachimetrico a 40km/h (il massimo valore impostabile) Ho ottenuto una autonomia inferiore di un paio di chilometri a quella con il limitatore a 28km/h Ho marciato inizialmente a 29-30km/h con i soliti 70W applicati ai pedali; piccole variazioni di pendenza della strada o leggero vento contrario fanno scendere sensibilmente la velocità; dopo una quindicina di chilometri, la velocità è scesa pian piano ai valori della prova precedente Con questo settaggio sono completamente sparite le “onde” di velocità
Se si marcia su falsipiani in salita, l’andamento ad “onde” sparisce e la velocità di marcia rimane piacevolmente alta
Come si vede dai grafici, nonostante la batteria sia una litio-polimeri, la tensione si mantiene elevata per tutta la scarica consentendo prestazioni ottime per tutto l’arco di utilizzo
Con il 4.o livello di assistenza, la velocità su strada piana è intorno a 23-24 km/h; in questa condizione non si manifestano onde di velocità e la marcia è molto regolare Poiché la velocità a vuoto è di 27km/h , si può contribuire con i muscoli per viaggiare a 25km/h con ancora una certa assistenza: è una marcia allenante e che consente di prolungare sensibilmente l’autonomia
CAMMINATA ASSISTITA
E’ potente e consente di accompagnare (o farsi tirare) dalla bipa anche su salite considerevoli Con questo comando si ottiene una velocità a vuoto di 12.6km/h ed una su strada piana di 8.5km/h: sono valori un po’ elevati e richiedono una camminata veloce Se non si inizia rapidamente a camminare, si impenna !
Freedom-camminata assistita
Quando la salita diventa così difficile da non poter stare in sella, la camminata assistita … ci assiste !
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia non è molto agevole perché la modulazione della velocità non è molto efficace e i, pur abbondanti, 5 livelli di assistenza non consentono di adeguarsi finemente alla velocità del nostro compagno/a di viaggio Ci si riesce ma interrompendo spesso la pedalata
MARCIA SU FONDI STERRATI
L’ammortizzatore anteriore, quello della sella ed i pneumatici larghi consentono di viaggiare sugli sterrati con molta naturalezza; si trova la giusta andatura scegliendo il valore di assistenza Il telaio è robusto e la frenata è potente ma molto ben modulabile; si manifestano bloccaggi alla ruota posteriore che non fanno però intraversare la bipa Se si incontra uno sterrato quasi non ci si accorge e viene voglia di osare … anche tanto … di più !!!
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare ed è abbastanza leggera (meno di 21 kg senza batteria); Lo sgancio rapido della ruota anteriore ne favorisce il carico a bordo Le parti elettriche non richiedono attenzioni particolari Anche la lunghezza è quella di una normale muscolare Buona per l’uso con il camper
Il trasporto in treno non è facilissimo per via del suo peso e dell’ingombro del manubrio, ma se lo si fa in occasione di qualche gita, è fattibilissimo L’aggancio ai sostegni presenta qualche difficoltà per la grossa larghezza del pneumatico Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta agevolmente senza alcuna manovra
(ricordo sempre di portare con sé una corda elastica perché a volte i sostegni sono tutti occupati e occorre fissare la bipa in posizioni inconsuete)
Il peso, nel sollevarla, risulta sbilanciato verso la coda; occorre afferrarla nella zona del portapacchi per equilibrarla La presa è comunque agevole anche se il punto è piuttosto in alto e bisogna piegare molto il braccio La compattezza delle dimensioni, invece, è di notevole aiuto
Freedom-trasporto su scala
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco e su strada è risultata buona: il motore è dotato di ruota libera e non oppone resistenza nemmeno in retromarcia
Freedom-scorrevolezza ruote
Il buon numero di rapporti del cambio consente di trovare facilmente la cadenza desiderata anche senza assistenza I rapporti sono però un po’ lunghi per poter affrontare salite in muscolare in cui anche il peso della bipa si fa sentire
La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) indica una richiesta di 102W : un pò maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga; si torna a casa anche a batteria scarica !
Così si presenta la Freedom senza batteria
IMPIANTO LUCI
L’impianto è alimentato dalla batteria principale e comandato dai pulsanti a manubrio che attivano contemporaneamente la retroilluminazione del display; l’accensione viene segnalata dal simbolino del faro sul display stesso
Il fanale anteriore è a 4 led ed incorpora il catadiottro bianco; il fascio è un po’ irregolare ed è a norma ma non di più; la luce non è dotata di lampeggio
Il fanale posteriore è a led rossi incorporati nella batteria La luce è solo fissa, è molto ben visibile posteriormente ma non altrettanto lateralmente
La batteria mantiene accese le luci e il cruscottino anche quando troppo scarica per alimentare il motore Ne caso si sia … così masochisti da usare questa bipa senza batteria a bordo e di notte, bisogna attrezzarsi con un diverso sistema di illuminazione
Come sulla Arrow, ho rilevato una cosa a cui bisogna prestare attenzione: l’accensione della luce anteriore (e della retroilluminazione) richiede la pressione contemporanea dei pulsanti “mode” e “up” per un paio di secondi Se si fa questa manovra in movimento le asperità della strada fanno facilmente perdere la pressione di uno dei due pulsanti; se è quello “mode” si incrementa il livello di assistenza perché rimane attivo il solo pulsante “up”, ma se scappa dal dito il pulsante “up” facilmente si spegne l’assistenza e così si azzera anche il valore del “trip” e quelli della media oraria e di velocità massima
ANTIFURTO
La Freedom non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa
Sul telaio è bulinato il numero di serie che è bene annotarsi (o fotografare) per averlo disponibile in caso di furto e dimostrare così la proprietà del mezzo ritrovato
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da bicicletta Il seggiolino per bimbi anteriore trova molta difficoltà di fissaggio perché non c’è un tubo sterzo con un tratto accessibile Quello posteriore richiede di verificare se è compatibile con la larghezza del portapacchi/portabatteria che misura 190mm di larghezza (mentre normalmente i seggiolini accettano 130-150mm)
Opzionali, sono disponibili le ruote in lega di magnesio
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La Freedom è certificata per le norme europee EN 14764 (robustezza per bici da turismo) EN 15194 (bici elettriche) e EMC (compatibilità elettromagnetica)
La garanzia è di 2 anni anche sulla batteria, senza limitazioni
Il prezzo di listino della Freedom usata nella prova è di 1698 €
La batteria di ricambio costa 345 €
Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Il piacere di salire in sella ad una bipa dalla linea piacevole e sportiva, la maneggevolezza e il confort anche sulle buche cittadine, la buona velocità e la buona autonomia sono motivi convincenti per sceglierla per andare al lavoro
Non è altrettanto indicata per andare a farci la spesa o per portare i bimbi a scuola
Nelle gite fuoriporta si sta volentieri in sella anche quando finisce l’asfalto; la solidità del telaio ci assiste Non è una scalatrice dura e pura, ma, se le pendenze non sono eccessive, non ci delude sicuramente E nelle discese i freni a disco ci daranno sempre sicurezza
Se si vuole fare un po’ di muscoli, basta selezionare il quarto livello di assistenza e spingere un po’ sui pedali Così si può riuscire ad entrare nel “club dei 100km”
I viaggi in treno sono affrontabili con tranquillità, ma non è la bipa più adatta per i pendolari bici-treno Invece l’uso con il camper è sicuramente fra le sue possibilità Il trasporto in auto è senza problemi perché non è troppo pesante e ha dimensioni contenute
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
(pix, leggendo pensavo che uno degli aspetti straordinari di queste tue straordinarie prove è che mantengono tutte lo stesso livello da anni, mai una sbavatura... davvero straordinario!)
I pix test sono semplicemente LAPIDARI, un'analisi accurata e soprattutto obbiettiva dei prodotti provati. Grazie, sinceramente. Ho avuto anche io modo di provare, per una decina di minuti, la Freedom e non posso che confermare le buone impressioni riportate da Pix. Le uniche cose che non mi hanno convinto del tutto sono state l'eccessivo sbilanciamento di peso a danno del posteriore, con un avantreno troppo leggerino ma comunque stabile, e la mancanza di parafanghi adeguati ad un uso quotidiano. Per il resto, la reputo una bipa quasi ideale, una sorta di piccolo suv a due ruote, per chi intende utilizzarla in alternativa allo scooter lungo le martoriate strade delle nostre città.
“La terra non è un eredità ricevuta dai nostri padri ma un prestito da restituire ai nostri figli”
Caspita Pix, di solito non leggo post tecnici, ma i tuoi test sono così curati che non mi rendo di essere arrivato alla fine! Si leggono con passione e curiosità, grazie.
E' che non solo sono post tecnici, precisi e scrupolosi, ma sono anche davvero interessanti e gradevoli da leggere! Grazie Pix
Dalla bad-bike ti hanno dato una "bipa antinebbia" con quel giallo acceso! Altra curiosità... mi sono andato a vedere una prova di 4 anni fa, e la strada con la salita al 17% aveva più o meno gli stessi rattoppi e le stesse buche sull'asfalto che ci sono oggi
I tuoi test sono così curati e coinvolgenti che viene voglia ogni volta di comprare la bici testata... meno male che non ho soldi/spazio se no a quest'ora avrei preso anche anche la bicicarriola dell'altro test!!!!!
Grazie a tutti per l'apprezzamento ... cerco di continuare così
Segnalo che ho apportato alcune correzioni :
da poco la Bad-Bike è diventata un marchio a "vita autonoma" e non è più sottomessa alla CMF Europe
La garanzia è passata a 2 anni anche sulla batteria (invece di 1 come in precedenza)
Il prezzo - di listino - aggiornato è di 1648€
Ho erroneamente detto che sulla batteria non c'è indicazione di carica: invece c'è; ho corretto e ho anche aggiunto la foto (grrr mentre scrivevo il test, invece di cancellare la frase giusta ho cancellato quella sbagliata)
Sono disponibili, opzionali, le ruote in lega di magnesio: sono in attesa di una foto per poterla aggiungere
--- edit : arrivata la foto delle ruote; l'ho inserita
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"