"Cos’hanno in comune una mucca e un’utilitaria? Entrambe producono emissioni di gas serra dannosi per l’ambiente, però le prime liberano nell’atmosfera metano, che è 25-100 volte più dannoso del CO2 nel produrre l’effetto serra. Allargando lo sguardo, gli allevamenti di animali destinati all’alimentazione umana sono responsabile di oltre il 51% delle emissioni di gas serra al mondo, contro il 13% del settore dei trasporti. Di questa cifra spaventosa, il 18% è prodotto dal sistema digestivo delle mucche, il 5% in più di quello prodotto dai combustibili fossili, che vengono comunemente additati come i principali produttori di gas serra.
Si tratta di dati dei quali è necessario prendere coscienza come cittadini, che adesso vengono pubblicamente denunciati da Cowspiracy, un documentario che promette di generare una rivoluzione epocale all’interno del movimento ambientalista, colpevole di non aver ancora avviato un dibattito interno su questi temi. La narrazione segue il percorso personale di maturazione del coregista Kip Andersen, fervente ambientalista e fermamente convinto che il cambiamento climatico si possa arrestare riducendo l’impatto sul pianeta.
Nelle sue ricerche verso uno stile di vita più ecosostenibile, scopre i dati sull’impatto dell’industria animale sul pianeta, che indicano gli allevamenti come la principale causa di deforestazione, di consumo di acqua, spreco di risorse e degrado ambientale. Per un ossessionato dei comportamenti virtuosi come lui, che utilizza quasi esclusivamente la bicicletta e centellina l’acqua della doccia, sapere che l’acqua necessaria per produrre un solo hamburger corrisponde a quella di due mesi di docce è sconvolgente.
A questo primo shock, si accompagna la scoperta che le principali associazioni ambientaliste ignorano completamente questo tema: nonostante negli anni più studi scientifici diffusi anche da istituzioni di alto livello e assoluta credibilità come la Fao e partner della Nasa abbiano diffuso l’allarme, questi dati passano misteriosamente sotto silenzio.
Una reticenza imbarazzante da parte delle organizzazioni che si impegnano quotidianamente a diffondere stili di vita più sostenibili ma che non chiedono mai ai propri aderenti o simpatizzanti di ridurre i consumi di carne e derivati. Nonostante l’enormità del problema, questo viene quindi deliberatamente ignorato, come se fosse in atto una vera e propria congiura (da qui il gioco di parole tra “cow”, mucca e “conspiracy”, congiura) che impedisce di denunciare pubblicamente “l’industria più distruttiva del pianeta” e di impostare quindi politiche anche pubbliche per produrre cambiamenti.
Da cosa nasce questa paura? Questa domanda è lo stimolo per la ricerca alla base di questo documentario ecologista, realizzato da Kip Andersen grazie anche all’impegno di Keegan Kuhn. L’obiettivo dei due registi è appunto far luce sulle motivazioni che spingono le più importanti associazioni ambientaliste a non esporre al pubblico queste informazioni e di conseguenza a non includere tra i comportamenti da adottare per salvare il pianeta la riduzione del consumo di carne, pesce e prodotti derivati. Non soltanto: attraverso interviste ad esperti e produttori virtuosi, Andersen va alla ricerca del segreto della sostenibilità, per cercare di scoprire se siano davvero percorribili nel lungo termine le alternative all’attuale sistema industrializzato di sfruttamento degli animali.
Un percorso accidentato, con molte porte sbattute in faccia, minacce velate e momenti a tratti drammatici, come quando si scopre che la principale causa di deforestazione dell’Amazzonia è la creazione di nuovi pascoli e campi di soia per produrre mangimi e che in Brasile oltre 1.100 attivisti negli ultimi anni hanno pagato con la vita la loro battaglia contro questo scempio."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Dasti! Il tuo " Bacio" è rimasto nella pagina precedente ma non l'ho certo dimenticato! E come potrei? Neanche in una memoria labile come la mia si potrà mai cancellare l'immagine di un bacio di cui Klimt ha fermato l'emozione di un attimo, trasformandolo in un sogno infinito...
continua... No, non stasera. Devo finire il secondo libro di Andrea Brunetti altrimenti il "Virus" s'impossessa del mio pc!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Niente!!! Volevo mettere un'immagine simpatica ma non si apre in nessun modo!!! ECCHECCAVOLO!
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Road Bike 28" Olmo Mod. Supergentleman. Road Bike 28" Olmo "recycled". Road Bike 28" Francesco Moser Mod. San Cristobal Road Bike 28" aluminium Ks Cycling (in fase di elettrificazione). City Bike aluminium 28" MBM Voyager, Cute Q-100. Classic Bike 28" WEG Classic, Cute Q-128SX. MTB full suspension aluminium 26" Sobim Diamond , Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Dahon Vitesse D7, Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Diamond Minivelo. Folding Bike 16" Dahon Dream-HT660, Cyclone. Folding Bike Brompton A Line LiFePO4 (dal 03/10/2007). Tai nasha no karosha (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità)
ahahahah!!!!!! C'è da morire!!!! Meglio della mia! Ah! Dasti! Lo sapevi che la prima bandiera italiana è conservata lì da qualche parte a casa tua?! Ehm.. a Genova! No? Cavolo! Beh fai una ricerca e se ti va la metti nell'arca! Io devo uscire! Buona festa a tutti!
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Certo che lo so; è conservata nella direzione della facoltà di giurisprudenza, dove ho studiato.
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Grazie Dasti! E' un vero peccato che non siano stati custoditi sotto vetro anche quegli ideali in nome dei quali non si lottava solo per il proprio orticello ma per l'affermazionee di valori universali i cui colori vanno sempre più sbiadendosi come quelli di quella bandiera. Spesso ci ostiniamo a conservare il ricordo di qualcosa che non esiste più, vivendo nella negazione piuttosto che nella consapevolezza di dover riprendere il possesso e il controllo della nostra vita in cui della libertà è rimasta solo una patetica illusione.
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Klimt nasce il 14 luglio 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna
La Vienna fin-de-siècle è un'epoca segnata da un profondo cambiamento. La crisi dei valori ottocenteschi e il conseguente disagio esistenziale costituiscono solo alcuni esempi di rottura con il passato.
lo scrittore Arthur Schnitzler descrive molto bene questo scenario, soffermandosi sulla nervosità dilaniante che inquieta il decoro borghese, nonché sulla crisi d'identità e sull'angoscia che colpiscono il soggetto.
La Traumnovelle ( dOPPIA NOVELLA O DOPPIO SOGNO), dello scrittore, da cui Stanley Kubrick realizza la sua ultima pellicola cinematografica Eyes Wide Shut del 1999, mette a nudo la società viennese tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento.
in questo periodo Vienna si trasforma in un centro culturale impareggiabile: è la città della psicoanalisi di Sigmund Freud, della musica di Gustav Mahler e Arnold F.W. Schönberg, dell'architettura moderna di Adolf Loos e della nuova concezione artistica di Gustav Klimt.
In questo clima detto della Secessione viennese, la figura dominante è senza ombra di dubbio quella di Gustav Klimt il quale attraverso il suo "simbolismo decorativo". quasi in controtendenza con gli accadimenti di quegli anni, in realtà opera un vero e proprio "ritorno al passato", un recupero consapevole degli stili del passato per dare un volto alle ossessioni del suo tempo.
I mosaici, diventano oggetto di studio ravvicinato per l'artista durante i suoi viaggi a Ravenna ( il padre era stato un orafo ricercato).
Dalle sue prime opere emerge la predilezione per il soggetto femminile, e opponendosi alle idee conservatrici dei suoi contemporanei, superando barriere e divieti realizzò dipinti erotici e simbolici che rappresentavano i sogni, le speranze, le paure e le passioni dell’uomo. Il sesso, viene però trattato dal pittore nei modi più appassionati che riflettono l'opinione che Klimt aveva delle donne, viste come idoli bellissimi, tenere madri, ma anche come predatrici, che si servono del loro fascino come di una trappola fatale, spesso in atteggiamenti decisamente provocatori, ma rappresentati con tale eleganza e tenerezza da non risultare mai volgari.
Fu contestato dalle autorità viennesi per il contenuto, ritenuto erotico e per l’inedita impostazione compositiva dei dipinti eseguiti per l’Aula Magna dell’Università di Vienna ed il grande fregio decorativo realizzato nel 1902 per la Sala che ospitava il monumento a Beethoven. Sul primo pannello, "Filosofia", ottantasette professori dell’università che si ritrovarono dinanzi a un turbinio di corpi sensuali , protestarono contro questa opera che poi invece ricevette sempre nel 1900 all’esposizione universale di Parigi, la medaglia d’oro.
FILOSOFIA MEDICINA GIURISPRUDENZA
Tutte e tre le opere andarono poi distrutte nel 1945 nell'incendio del castello di Immendorf appiccato dai Tedeschi in ritirata.
Dopo il "periodo aureo" Gustav Klimt ebbe un periodo di crisi esistenziale ed artistica dal quale l'artista uscì dopo qualche anno con un nuovo stile. Il mito della Belle Époque era ormai giunto al tramonto, così come i fasti dell'Impero austro-ungarico, che collasserà definitivamente con lo scoppio della prima guerra mondiale Influenzato dalla pittura espressionista che già da qualche anno si era manifestata in area tedesca e da lui conosciuta soprattutto attraverso l’attività di due artisti viennesi, già suoi allievi, Egon Schiele e Oscar Kokoschka., dai suoi dipinti scompaiono gli ori e le eleganti linee liberty ( Art nouveau), sostituiti da colori accesi e vivaci.
Vita e morte.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
L'opera " Il bacio",1907-1908, appartiene al "periodo aureo".
Quest'opera, in pieno accordo con i canoni dello stile Liberty, è dipinta su tela con decorazioni e mosaici, in color oro sullo sfondo.
L'uomo, in piedi, si piega per baciare la donna che sta inginocchiata sul prato tra i fiori e sembra accettare il bacio, partecipando emotivamente. Solo la faccia e le braccia dei per-sonaggi sono realistiche, il resto del quadro è formato da tinte piatte e volumi geometrici accostati.
La faccia della donna è racchiusa fra le mani del maschio, il quale ha il braccio della donna sul collo.
Klimt ha vestito, ed è curioso da notare, i suoi personaggi con la lunga tunica che era solito portare.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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La coppia è contornata da un ovale. Le forme geometriche sono abbastanza allusive,sul vestito dell'uomo vi sono raffigurati dei rettangoli posizionati in verticale, sul vestito della donna sono raffigurati dei cerchi concentrici,tutte e due le forme geometriche ricordano il sesso dei soggetti che indossano quelle tuniche.
Nella parte d'oro che ricopre l'uomo vi sono figure rettangolari e in bianco e nero, mentre la donna sembra essere punteggiata con mazzi di fiori ed è caratterizzata da forme rotondeggianti e prive di ogni possibile spigolo.
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È un’opera audace, che sfiora l’astrattismo ma è conservativo nello stesso tempo per i temi trattati.
Romantico senza essere sdolcinato, moderno senza apparire irriconoscibile, prezioso senza presentarsi sovraccarico, rappresenta il trionfo dell’eros e il suo potere di trascendere e armonizzare i conflitti e le antitesi tra uomo e donna.
Questo concetto è reso attraverso la diversa gestualità: alla presa sicura e forte dell’uomo, di cui si intravede soltanto il profilo, si contrappone il dolce abbandono della donna nelle sue mani.
L’elemento più appariscente, la profusione d’oro sul fondo e sugli abiti dei due amanti ricorda le icone bizantine ma anche per il diverso trattamento delle parti del corpo:tridimensionali le mani, i volti e i piedi, con un leggero chiaroscuro e una netta linea di contorno; completamente bidimensionali i corpi, gli abiti e lo spazio.
Nel 1911, Klimt si trasferì in un nuovo studio e continuò a lavorare fino all'11 gennaio 1918 quando, recandosi ad un caffè per la prima colazione, ebbe un gravissimo colpo apoplettico che gli paralizzò il lato destro del corpo impedendogli di continuare a dipingere.
Ammalato e senza la consolazione dell'arte, sopravvisse meno di un mese: morì il 6 febbraio 1918, a cinquantacinque anni, pianto come il più grande artista austriaco dell'epoca.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
« Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno e questo si avvicina al mio concetto di punk. » (Kurt Cobain)
E come i gatti, Kurt Cobain, "..adorava il cibo precotto, quelle assurde lattine senza senso, che erano la sua dieta insieme all'anima della chitarra.."
"Qualche anno dopo il suicidio, davanti alla tomba di Kurt, il cesto delle offerte funebri, composto dagli amici e dalla famiglia secondo il rito buddista, fu riempito soltanto con i suoi Cd preferiti, corde di ricambio per chitarra, petali secchi di gardenie e una buona scorta di cibo in scatola. Era tutto ciò di cui Kurt Cobain aveva bisogno per raggiungere il suo personalissimo Nirvana… Quello vero."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ho dimenticato di aggiungere alle mie due foto precedenti di questa pagina, che la farfalla si è posata eterea su croste di lava dell'Etna sbuffante di alcuni giorni fa e che l'"alternativo" coi dreads, l'Etna ce l'ha di fronte!
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La vita, laddove è stata bruciata, può rinascere.
Anche più bella.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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JACOB E PIRATE: IL BAMBINO AUTISTICO DI 6 ANNI CHE LEGGE OGNI GIORNO UNA STORIA AD UN PIT BULL.
Ogni giorno, immerso nel silenzio del suo universo, unbambino autistico di 6 anni si reca al canile municipale, il Carson Animal Shelter di La Habra in California, dove incontra un amico speciale.
I genitori di Jacob scoprirono che il figlio era affetto da autismo quando aveva solo 2 anni e iniziarono un percorso al suo fianco, fino a quando non hanno conosciuto una volontaria che ha portato Jacob a trovare i cani ospitati nel canile.
è ormai un ambito, quello della Pet Therapy. che sta entrando a far parte di un tipo di percorso di recupero e ci sono numerosi casi di bambini con problemi di autismo e altri handicap che sono riusciti attraverso la relazione con gli animali a trovare dei canali con i quali entrare in contatto con il mondo esterno. Piccoli passi in avanti che in realtà possono essere considerati passi da gigante, troppo spesso portati in secondo piano.
Jacob ha creato un rapporto speciale con un pit bill di nome Pirate. Ogni giorno, il bambino si reca al canile, per sedersi davanti alla gabbia di Pirate al quale legge delle storie: “Se leggo ai cani, usciranno dalle loro gabbie e troveranno una casa”, ha detto il bambino, spiegando che “aiuta i cani ad essere più socievoli”.
Dopo un periodo di blocco, Jacob ha iniziato a progredire da quando ha iniziato a leggere le storie a Pirate: “E’ più calmo. Non sbatte contro le gabbie o si mette ad urlare. Va al canile, con il suo libro in mano, nell’altra ha il suo tappetto. Arriva davanti alla gabbia di Pirate e si mette a leggere. Il cane lo ascolta”, racconta la responsabile del canile.
Dopo un periodo passato con Pirate, dai controlli, è emerso che Jacob è salito di livello, migliorando la sua patologia. Dal canile, invece, i responsabili hanno fatto sapere che Pirate a breve andrà a stare con un esperto che lo addestrerà per essere adottato.
In Italia, è stato invece avviato un progetto di Pet Therapy “leo Lucky” che consistete in un’attività basata sulla “lettura assistita” per i bambini in presenza di un compagno peloso.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Chissà perché l'immagine e il video non si aprivano né messi insieme dentro il post con l'articolo, né messi insieme in un altro post!
Vediamo se si apre youtube...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Stamattina il maledetto si è addormentato! ihihih!!! Niente campane! E così, senza il brusco risveglio del dindondan della chiamata a raccolta dei fedelisimi, pacifica e rilassata sorseggiavo il mio caffè tra gli ultimi nasturzi, tra i primi fiori di zucca appena sbocciati ( oggi frittatina!), tra svolazzi di cavolaie, guizzi di passeri guardinghi.il tintintin di ciottoli freneticamente sbattuti l'uno contro l'altro del richiamo dello scricciolo apprensivo al primo volo dei suoi pargoletti, e buffi saltelli di merli... alternativi, preferendo al movimento verticale quello longitudinale, quando il silenzio, perché di questi suoni è fatto il silenzio, l'"idilliaco" silenzio, venne oltraggiato da un ciùciùciùciù... più che di ciottoli, di lingue sbattutte dentro e fuori le bocche per emettere suoni che d'un tratto fecero estinguere ogni vita animale dal mio giardino. Spariti! Tutti! Gli animali, si sa, sentono una minaccia in arrivo molto prima dell'uomo che la scopre sempre quando è ormai troppo tardi e se pure lo sa prima non lo dice, per motivi che rimangono sempre a tutti ignoti!
E insomma riconoscendo il chiacchiericcio delle fedelissime, dalla cadenza ormai assuefatta a quella delle litanie ripetute in un tempo indefinibile e dove il soggetto dell'"ora pro nobis" si è perso nei recessi più reconditi della mente già al momento in cui fu inventato l'immutato copione se pure ci sia stato un tempo in cui il suo significato affiorasse sulla superficie della coscienza, mentre pensavo: " Ma 'ste problematiche si dicono il rosario strada facendo?!", mi sono avvicinata al cancello, e lì il chiacchiericcio si fece più chiaro. Una diceva:" 'A viristivu chi schifiu di torta ci purtò 'dda cretina a patri Cicciuzzu? Mancu si campa centu anni ci arrinesci comu a chidda ca ci purtavi iu !". E l'altra:" E d'atra 'ntolla! Ca ci purtò un termossi di cafè! Chi suddisfazzioni però ca patri Cicciuzzu preferiu 'a me tisana fatta cu' li me' manuzzi e l'irbiceddi di lu me' jardineddu!" E la terza:" E 'dda speci di copertina di plastica di 'dda piritolla, ehm... comu si risci... di pailli?! Iu, la mia, ci la fici 'stanotti cu li busi e la lanicedda di li me' picureddi!!!"
Traduzione: Una diceva:" Avete visto che schifo di torta ha portato quella cretina a padre Francesco? ( in dialetto e solo fra di loro, Cicciuzzu è vezzegiativo di Ciccio, diminuitivo di Francesco). Neanche se campa cento anni le riesce come quella che gli ho portato io!" E l'altra" E quella deficiente?!Che gli ha portato un thermos di caffè! Che soddisfazione però che padre Francesco ha preferito la mia tisana fatta con le mie manine e le erbette del mio giardinetto(vezzeggiativi per rendere più efficaci i benefici delle erbe officinali!), E la terza:"E quella specie di copertina di plastica di quella donnetta (di facili costumi!), ehm... come si dice... di pile ( pail)?! Io, la mia, gliel'ho fatta 'stanotte con i ferri e la lanetta delle mie pecorelle!" E vai ancora coi vezzeggiativi! Tranne però che per le... consorelle!!!
Intanto, giunte ormai davanti al mio cancelletto, a distanza però, nel senso che un po' prima si spostano simultaneamente con un saltello tutte di lato, come i merli, per aumentare la distanza fra loro e me che non andando a messa sono atea e se sono atea sono il diavolo! Ahah!! E lì le ho paralizzate, con un sonoro" Buongiorno!!!", e mentre pietrificate si stringevano l'una con l'altra per un'istintuale difesa per la sopravvivenza, io col viso più angelico di un angelo e con l'espressione così triste e preoccupata da commuovere perfino le pietre, dico: " Scusate signore se interrompo il vostro Santo Rosario, perché è quello che stavate recitando, no?!" E loro a cui finalmente si era pietrificata la lingua, con un sincronismo che un orologio svizzero non può, annuirono con la testa ma tipo robot, Rigide! E incalzo in dialetto per un'intesa più... intima: " No, vulia sulu sapiri comu mai 'u parrinu 'stamatina 'un sunò 'i campani... C'è cosa? M'avissi a preoccupari?" " No, volevo solo sapere come mai il prete stamattina non ha suonato le campane... E' successo qualcosa? Mi devo preocupare?" A quel punto, malgrado all'appellativo " 'u parrinu", avevano fatto in contemporanea sempre, una smorfia di disgustata disapprovazione, la mia preoccupazione messa in scena splendidamente, le ha ... come dire? Spiazzate! Non se l'aspettavano e nella solita perfetta simultaneità mi risposero e addoloratissime, quasi un lamento:" Havi 'a 'nfluenza....". " Ha l'influenza...."
E lì, mentre dentro di me esplodeva una risata irrefrenabile, il mio volto non tradì alcun sentimento se non quello di chi ha appena saputo che so... che il buco nell'ozono non si rimarginerà mai! Si tratta pur sempre di un pensiero rivolto... al cielo! E così, il loro sguardo d'improvviso si fissò catatonico verso le mie spalle dove alle ali del diavolo vedevano miracolosamente sostituirsi quelle di un angelo, mentre io rispondevo:" Ma chi mi riciti??? Ma veru....??? E che ca... spita! (per un pelo!) Ehm...( continuando in italiano per essere più... culturalmente credibile!), ho letto che gli antichi frati di un convento... ehm... non ricordo più quale, usavano accendere un fuoco accanto a un frate malato quando gli saliva la febbre...*** A quanto pare la guarigione era... ehm... immediata!" E loro con un sorriso ad immediato effetto miorilassante su tutti e 36 muscoli del viso:" Veru?!!! Ma allura stasira stessa, ca è la sira ca ci acchiana, ci pruvamu! Grazie, grazie! Grazziassai!!! Arrivederci... Bona santa ruminica...." " Vero?!!! Ma allora stasera stessa, ché è la sera che gli sale (la febbre), ci proviamo! Grazie, grazie! Grazie assai!!! Arrivederci... Buona santa domenica...".
Ehm... vedendolo peggiorare sarebbero venute subito da me e io avrei rettificato dicendo: " Caspita! Stavo proprio venendo da voi per dirvi che avevo dimenticato che il segreto della cura stava nell'immergerlo in una vasca piena di ghiaccio dopo aver fatto impennare la temperatura di proposito!" Eheh! Lo avrei salvato e sarei diventata il loro... Idolo!
Balle?! Chi è che ha detto" Balle!"? Ah! Ma allora voi non conoscete certe... fedelissime!!! Buona domenica a tutti.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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L'arca di Noè, ora di Ibla! (Parte seconda)
Inserito il - 31/05/2016 : 09:20:43
C'è da morire!!!!
