Dove alle bici stendono un tappeto ovviamente verde
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Ed i noleggiatori si sfregano le mani
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Divertimento assicurato ma nel rispetto delle regole: corsia dedicata ai pedoni e percorso a senso unico di marcia per ciclisti e pattinatori a Stanley Park
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l'occhio della legge pedala vigile e disponibile
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e quando non ce la fate più..
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Questa non ha i pedali ma l'acceleratore a piede e 4 ruote per maggior stabilità..la vendono già col pieno.
Siamo un po' indietro ma, almeno da me, quando il Comune riprende per mano una strada si fa una ciclabile e si abbassa la velocità delle auto rialzando a tratti il manto stradale. Il numero delle bici sta aumentando anche se molte sono molto vecchie causa furti frequenti.
Da me invece quando il comune riprende in mano una strada la allarga e migliora il manto stradale per aumentare la velocità delle auto.... le ciclabili credo non sappiano cosa siano.
Visto ma non ancora commentato... scusa il ritardo Bella esperienza e tante per noi nuove e desiderabili realizzazioni belle, anzi bellissime le ciclabili ...ma mamma mia quanti cartelli, la corsia per i pedoni, quella per le bici, la velocità massima, quella minima, magari anche quella media! le corsie ciclabili senza nemmeno un'auto parcheggiata di traverso, il verde pubblico perfettamente "tosato"...
insomma, bello, bello, bello... ma vivo e reale quanto? dovendo scegliere non penso cambieresti un metro quadrato dei tuoi monti o un metro lineare dei tuoi sentieri in cambio di tutto quell'ordine e quelle piste ciclabili segnate a vernice, vero?
Grande Leòn!!! Quando dici queste cose, io... ti abbraccerei!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
belle, anzi bellissime le ciclabili ...ma mamma mia quanti cartelli, la corsia per i pedoni, quella per le bici, la velocità massima, quella minima, magari anche quella media! le corsie ciclabili senza nemmeno un'auto parcheggiata di traverso, il verde pubblico perfettamente "tosato"...
insomma, bello, bello, bello... ma vivo e reale quanto? dovendo scegliere non penso cambieresti un metro quadrato dei tuoi monti o un metro lineare dei tuoi sentieri in cambio di tutto quell'ordine e quelle piste ciclabili segnate a vernice, vero?
Beh si, tra una "pista non ciclabile" dove vi parcheggiano le auto di traverso e nessuno dice nulla ed una pista ciclabile su green carpet dove il pedone non può salire perchè a fianco dispone di un percorso a lui dedicato e ben segnalato non ho dubbi e scelgo la prima!
Scherzi a parte, io sinceramente mi sento a casa dove sto bene e non importa in quale angolo di mondo mi trovi; divieti e prescrizioni (rispettati e fatti rispettare a tutti) non mi infastidiscono affatto se l'alternativa è il caos totale come da noi.
Gran bel posto la British Columbia..i Canadesi sono easy come piace a me, gentili e sorridenti ma soprattutto sanno pronunciare ancora la parolina magica: "take your time" fai con calma, non c'è fretta.
Ma noi, (sopratutto in una grande città) siamo capaci di farlo?
Mi permetto di rispondere 8grunf e non certo volendo sostituirmi a Leòn a cui ti sei rivolto e che fra l'altro non ha certo bisogno di portavoci ché la sua di voce è "limpida" e "squillante" abbastanza, ma solo per una specie di proprietà transitiva per cui avendolo... quotato, ritengo di poter intervenire sulla tua risposta a lui. Ho condiviso del commento di Leòn soprattutto là dove dice "dovendo scegliere non penso cambieresti un metro quadrato dei tuoi monti o un metro lineare dei tuoi sentieri in cambio di tutto quell'ordine e quelle piste ciclabili segnate a vernice, vero?", anche se non l'ho citato, e in cui ho colto la velata esaltazione della bellezza dei tuoi monti più che quella di denigrare la bellezza di Vancouver o di qualsiasi altro luogo di questa terra per la scoperta della cui bellezza occorrerebbero non so quante vite. Ma c'è un altro riferimento velato nelle parole di Leòn e che io sento profondamente ed è quello dell'appartenenza, delle proprie radici, e Leòn supera anche me in questo suo atavico attaccamento alla sua terra... Ma l'hai visto che fa nelle ore di pausa lavorative? Invece di collassarsi su un divano per rilassarsi, lui il suo relax se lo va a cercare saltando sulla sua bipa, in giro per la sua città e dintorni e come se non li conoscesse già abbastanza... li fotografa, come a volerli fissare nella sua " memoria", ammirandoli e mostrandoli a tutti con l'orgoglio proprio dell'appartenenza! Certo a volte nella foga mi fotografa pure i cubi di cemento ma è che dinanzi alle meraviglie della sua terra lui... perde la testa! Ehm...Ho parlato troppo come al solito? E' che noi specie del centro-sud, abbiamo il vizio di parlare troppo andando spesso e volentieri... off topic! E visto che ormai ci sono, ci vado fino in fondo OT, lasciandoti una stupenda canzone di Guccini. Parafrasando Leòn... " Ci sta tutta"! Buone vacanze nella bellissima Vancouver di cui fra l'altro ho varie foto ma non fatte da me personalmente nel senso che io non ci sono mai andata...
La casa sul confine della sera oscura e silenziosa se ne sta, respiri un' aria limpida e leggera e senti voci forse di altra età, e senti voci forse di altra età...
La casa sul confine dei ricordi, la stessa sempre, come tu la sai e tu ricerchi là le tue radici se vuoi capire l'anima che hai, se vuoi capire l'anima che hai...
Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te, come il fiume che ti passa attorno, tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei, lentamente, giorno dopo giorno ed io, l'ultimo, ti chiedo se conosci in me qualche segno, qualche traccia di ogni vita o se solamente io ricerco in te risposta ad ogni cosa non capita, risposta ad ogni cosa non capita...
Ma è inutile cercare le parole, la pietra antica non emette suono o parla come il mondo e come il sole, parole troppo grandi per un uomo, parole troppo grandi per un uomo...
E te li senti dentro quei legami, i riti antichi e i miti del passato e te li senti dentro come mani, ma non comprendi più il significato, ma non comprendi più il significato...
Ma che senso esiste in ciò che è nato dentro ai muri tuoi, tutto è morto e nessuno ha mai saputo o solamente non ha senso chiedersi, io più mi chiedo e meno ho conosciuto. Ed io, l'ultimo, ti chiedo se così sarà per un altro dopo che vorrà capire e se l'altro dopo qui troverà il solito silenzio senza fine, il solito silenzio senza fine...
La casa è come un punto di memoria, le tue radici danno la saggezza e proprio questa è forse la risposta e provi un grande senso di dolcezza, e provi un grande senso di dolcezza...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ibla ha scritto: Invece di collassarsi su un divano per rilassarsi
Ibla, Ibla, sapessi quante collassate sul divano mi faccio!
Tu (come spesso sono anch'io) sei per il disordine creativo fin dalla firma (ci vuole (...) il gusto per (...) i vicoli ciechi, le giravolte inutili (...) la passione per le macchinazioni architettoniche) però, come spesso accade, mi hai ben capito, così come sono certo mi abbia ben capito l'ottimo amico 8grunf, l'orso montanaro allevato a manicaretti di Palla al Piede che è in grado di sentirsi a suo agio sui selvaggi monti del confine Italo-Sloveno così come nella iper-organizzata Vancouver... figuriamoci quindi se vado a criticare se non bonariamente chi ha realizzato ciò che più volte affermiamo di desiderare (anche perchè il Canada di natura incontaminata ne ha sicuramente da vendere)
Sotto sotto abbiamo tutti e tre elementi in comune, ci piace gustare il bello in ciò che abbiamo intorno come di tanto tanto sentiamo il bisogno di denunciare il brutto, poi è ovvio che bello e brutto sono soggettivi tant'è che anche io sono capace di trovare splendidi alcuni cubi di cemento (non mi riferisco a quello della foto) e orribili alcune architetture organiche ( e non mi riferisco a quella postata da Ibla ) tant'è che il paragone improponibile che proponevo al nostro grunf (a cui rinnovo il grazie per la condivisione di queste fotocartoline dal nuovo mondo ) era fra la ciclabile canadese e una delle "sue" ciclabili (tipo questa per capirci) ... non certo l'altrettanto improponibile paragone con le zozzerie di pseudo-ciclabili che ci troviamo a Roma ( tipo questa ) di cui abbiamo unicamente titolo a vergognarci...
Sotto sotto abbiamo tutti e tre elementi in comune, ci piace gustare il bello in ciò che abbiamo intorno come di tanto tanto sentiamo il bisogno di denunciare il brutto
Queste righe esprimono esattamente il mio pensiero
Ebbene si, è vero: l'orso preferisce ballare con la sua "scimmia" sulla mulattiera piuttosto che sulla ciclabile ma come ben sai il plantigrado è un onnivoro opportunista (mi son fatto una cultura sugli orsi in Canada..) e divora tutto: piste, tracce e tracciati; sterrate, asfaltato, cemento e ciotolati siano essi ciclabili o meno ma ci sono cose che fatica a digerire, per esempio le zozzerie che denunci nel tuo report e quelle non dette di casa sua, perchè come si suol dire, se la capitale dell'impero piange la provincia non ride, così diventa un orso scorbutico ma si sfoga solo con gli amici che sanno comprendere.
Grazie Ibla per la bellissima "Radici"
Radici di Francesco Guccini...grande Album fatto di grandi canzoni, canzoni fatte di grandi parole..Guccini evergreen, come le ciclabili di Vancuover che come l'erba del vicino..sono sempre più verdi.
Sono colpito da quel segnale "No motor power assisted bikes allowed" e me ne chiedo il senso. Non vorrei sbagliare, ma in Canada mi pare siano consentite biciclette che sviluppano potenze e velocità superiori all'Europa. Quel segnale potrebbe essere l'amara contromisura e anche, implicitamente, una risposta a quelli che vorrebbero un innalzamento dei limiti anche da noi. Se fai biciclette che vanno come i motorini (o come le moto) allora i ciclisti muscolari rivendicheranno, a mio avviso correttamente, una esclusività sulla la pista ciclabile.
_________________________________ Know your machine... Enjoy Racing (Dennj LiIon 7s15p) 07/07 - HopTown Electra Glide 12/10 - Helkama e2800 04/08
Non riesco a fare un uso utilitario delle ciclabili (quando le trovo). Per passeggiare a 10km/h vanno bene, ma se devi andarci a lavorare a massima velocità sono inutilizzabili. Troppi ostacoli, poco spazio, ad ogni incrocio devi fermarti anche se teoricamente avresti la precedenza, hai sempre tra le scatole i ciclisti lenti... in generale preferisco strade un po' larghe dove c'è lo spazio per permettere agli automobilisti di superarti agevolmente e dove si può sfruttare bene l'assistenza elettrica.