Le Moggesse sono puntini neri smarriti sulla carta geografica, arroccati tra dirupi solcati da canaloni, rivoli e torrenti che con balzi vertiginosi si gettano nelle acque verdi del Glagnò.
Le Moggesse sono sorelle ma non figlie della stessa madre: Moggessa di Qua è legata indissolubilmente a quella matrona vivace e spregiudicata conosciuta come la Val Fella mentre Moggessa di Là è unita da un cordone ombelicale antico e fedele alla silenziosa e austera Val Aupa.
Di qua e di là dalla ferma presenza del Riu dal mulin che le divide e le unisce al contempo, Rio che con le sue acque bianche alimentava l'unico mulino (attivo fino al 1962) che dava il pane non solo ad esse ma pure alla frazione di Stavoli che sta di là del Glagnò.
Le Moggesse sono macchioline nere insignificanti di qua e di là dai confini di un mondo lontano..... fa un certo effetto leggere sul sito della Proloco di Moggio Udinese che tutt'oggi la distanza che divide il capoluogo dalle due sorelle Moggesse non si misura in chilometri ma in ore di cammino...cammino faticoso aggiungo io, perchè dagli antichi borghi un tempo non si saliva e non si scendeva mai a schiena vuota: la fatica non apparteneva a nessuno ma era per tutti una delle tante imprescindibili regole basilari per poter affrontare la durezza della vita in questi luoghi.
Alle 8 e 20 lascio l'auto nel parcheggio antistante l'Abbazia di Moggio Alto con annesso convento delle Clarisse Sacramentine e la massiccia torre delle prigioni risalente al XII secolo.
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l'Abbazia e la torre prese dalla località Riu poco prima di affrontare la mulattiera per la forca di Moggessa.
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.....e dove non provarlo se non qui il nuovo pignone da 42 denti!?
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Trafelato ma in sella, raggiungo finalmente la forca e scopro di aver scalato una discesa...
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L'Haibike sta percorrendo "contromano" un percorso mtb molto noto e blasonato e la cosa le piace...
Dopo un primo tratto in discesa, abbastanza impegnativo per il fondo scavato dalle piogge, il percorso si svolge con un susseguirsi di saliscendi immerso in un ambiente dominato dalla presenza di colonie di pino nero, unica essenza contorta, non solo nelle forme, che sfida la forza di gravità aggrappata ad un pugno di ghiaia..
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Dopo un piccolo ponticello il fondo ghiaioso si trasforma in ciottolato e presto compaiono i primi muretti di contenimento ancora in discrete condizioni, segno che l'abitato non è distante...
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Moggessa di Qua.
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Parcheggio la bipa ed entro in punta di piedi nel silenzioso villaggio.
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Mentre mi aggiro per le viuzze colgo il suono di una voce e trovo un signore con due secchi d'acqua attinta alla fontana che si dirige verso casa e attacco immediatamente bottone. Affabilissimo asseconda il curioso viandante che fa tante domande ma i secchi pieni pesano e la moglie si fa sentire sollecitando il marito all'addempimento della fornitura idrica, cosicchè gentile mi invita nella sua casa a prendere un caffè.
"non vorrei disturbare" dico ma deve essere talmente evidente che sto mentendo che vengo accolto come un vecchio amico e mi si fa vedere la casa.
tutta.
Anche la toilette
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Il panorama dalla finestra del solaio e su quello che rimane di una delle case più belle del paese.
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Ho visto il mantice del fabbro, un vecchio banco da falegname ed il torchio in legno usato per spremere il sidro.
...ed il focolare, l'orgoglio del padrone di casa.
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Preso il caffè, che la gentile signora nel frattempo aveva dimenticato sul fuoco mentre mi mostrava la dimora, ringrazio di cuore per la splendida accoglienza e con la promessa di ritornare a trovarli tolgo il disturbo.
Raggiunto il ponte sul Riu dal Mulin ne cerco invano i resti, sparsi ormai sotto le ghiaie e lungo la forra.
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Ripida ma bella e panoramica è la risalita che porta a Moggessa di Là
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Panthera felix Moggessensis
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Solo da pochi anni la vecchia mulattiera verso la Val Aupa è stata allargata e cementata permettendo così l'accesso a piccoli fuoristrada 4x4
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Superati gli ultimi ripidissimi 300 m di dislivello ed attraversato un meraviglioso corridoio di faggi giungo alla chiesetta comune a Morolz, Borgo di mezzo e Badiuz da dove inizia la veloce discesa verso Moggio.
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Sono salito alle Moggese leggero, senza portare nulla. me ne scendo con lo zaino carico di soddisfazione per le sorprese offerte da un percorso sconosciuto e per la semplice, genuina e rara accoglienza riservatami in questa valle dimenticata.
Mia figlia reclama la mia presenza e non mi permette di fare un commento adeguato, ma una tiratina di orecchi consentimi di fartela, ma come, hai la fortuna di trovare tanta ospitalità e non ricambi con un giro sulla tua bipa.
Complimenti davvero per le bellissime descrizioni! Bellissime immagini, bel giro, bel report!
Mi sembra di essere stato in loco, grazie alle bellissime immagini!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
urge studio di cartina geografica, tra tanti moggi piccoli e piccolussimi mi sono perso...
ma le bellissime foto di bellissimi posti parlano da sole.
E che fondo quelle mulattiere, proprio pane per la tua bipa!
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
sarà perchè in quei posti ci sono già stato a piedi, e ne rimpiango la fatica e la serenità sarà perchè mi sembra di sentirvi di parlare il furlan sarà perchè quest'estate devo ritornarci..
ma a me rimane un gran sorriso in volto e una gran voglia di ritornarci quest'estate! Grazie mille Bravo, bravo davvero stefano
"Chi non ride mai non è una persona seria" (F.F.Chopin)
Non c'è storia, non sono capace di trasferire la schermata del grafico del gps...ho dovuto arrendermi a fotografare il monitor. Vi prego ridete di me...datemi questa soddisfazione!
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Parentesi tecnica: sulla mia bipa il pignone One up da 42 denti lavora bene, meglio del Kit Leonardi da 40. Con i rapporti 31/42 la pedalata agile e l'assistenza corposa non ci sono limiti alle pendenze superabili se non quelli della capacità del ciclista di rimanere in sella se il fondo permette la presa alla ruota motrice.
Chiusa parentesi.
Gran bella esperienza questa della mtb elettrica.
Come afferma Pixbuster, in bipa è bello andare ma ancor più bello fermarsi ed io mi ci ritrovo proprio in questa riflessione.
Riuscire a fermarsi in questo mondo dove siamo sempre di fretta ed in lotta, è una conquista ed un privilegio che possiamo concederci troppo raramente. Io quando posso non ne perdo l'occasione e ne traggo piacere condividere con chi ne apprezza lo spirito di quelle che io considero per me stesso belle esperienze.
Molto spesso trascorro più tempo a curiosare che a pedalare, sono un zavorrone che solo mia moglie sopporta e che, rispondendo al simpatico intervento di Angy (che ringrazio per il complimento) con la sua grazia, aiuta talvolta a collocare le virgole al posto giusto nel testo.
Stefano, il tuo spirito di osservazione ed il senso pratico sono sempre presenti. Effettivamente per quanto possa risultare gradevole alla vista, il piano in marmo rosa evidentemente lo è molto meno al tatto...soprattutto delle parti più "sensibili"
Una poesia! Le immagini e i commenti... non ho parole. Sentirsi rapiti da posti bellissimi e per un attimo rimanerne rapiti, in un tempo senza tempo. Bellissimo, veramente complimenti per l'esperienza che, anche solo di riflesso, ci hai permesso di vi ere insieme a te. Non inserisco nemmeno un faccetta perchè nessuna saprebbe esprimere la tua esperienza ed il mio commento.
Una poesia! Le immagini e i commenti... non ho parole. Sentirsi rapiti da posti bellissimi e per un attimo lunghissimo rimanernecontagiati, in un tempo senza tempo. Bellissimo, veramente complimenti per l'esperienza che, anche solo di riflesso, ci hai permesso di vi ere insieme a te. Non inserisco nemmeno un faccetta perchè nessuna saprebbe esprimere la tua esperienza ed il mio commento.
Sono semplicemente incantato di quanti bei posti ci sono in Friuli , tanti complimenti anche a chi vive quotidianamente in quei posti !
Peccato Roger che la maggioranza dei Friulani non lo sappia che il Friuli Venezia Giulia è bello...non riesce a vedere la bellezza e la particolarità di un territorio ricco di potenzialità turistiche.
Gli Austriaci conoscono il Friuli meglio dei friulani e non sempre sono trattati con il riguardo e l'attenzione dovuta all'ospite.
Al parcheggio dove ho lasciato l'auto alle 8 del mattino, c'erano altre due macchine di escursionisti. con targa Austriaca.
L'unico agriturismo in Val Aupa è nato dall'entusiasmo di Kaspar, un ragazzo Austriaco che si è rimboccato le maniche ed ha affrontato la grande sfida di fare impresa in questa terra.
e già che ci sono, voglio mettere anche questo link, del sito di un ragazzo Inglese che si è innamorato della valle ed ha realizzato anche un bel libro fotografico (che ovviamente non mi sono fatto mancare):
Tanta e siffatta bellezza stordisce la mente, commuove il cuore, risana l'anima quale panacea per tutti i mali... Coglierne particolari e sfumature che ai più sfuggono, è come scrivere versi di grande poesia... per immagini.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).