Utilizzerò foto prese da internet perché le mie sono sul pc fisso che da ieri si trova in uno stato di morte apparente , lo spero almeno, perché se no addio foto e tutto il resto. E dire che avevo appena ordinato un HD esterno! Comunque andiamo alle cose serie. Dunque, in Sicilia, in fatto di alberi monumentali abbiamo un primato! Sissignore! Ogni tanto abbiamo anche primati positivi, e meno male, altrimenti ci sarebbe da spararsi! Vado:
Poco distante dal centro abitato, lungo la provinciale che conduce a Linguaglossa, è possibile ammirare il famoso "Castagno dei Cento Cavalli" che costituisce il grande richiamo naturalistico del territorio di Sant'Alfio in un'area tutelata dal Parco Regionale dell'Etna. , la sua età è stimata tra i 2000 e i 4000 anni.
Il Castagno dei Cento Cavalli è il più vecchio albero d'Europa con i suoi oltre duemila anni di vita, per la grandezza il primo al mondo come elencato nel famoso libro "il Guinnes dei primati". Un albero straordinario salvaguardato da Dio e baciato dalla leggenda. Il Castagno dei Cento Cavalli è un colosso vegetale che detiene in Italia e in Europa il primato per quanto riguarda longevità. Un albero così non poteva passare inosservato nei secoli scorsi e infatti descrizioni di esso le troviamo nelle opere di storici siciliani il De Amodeo e il Carrera a partire già dal 500 e per seguire in anni più vicini il poeta catanese Giuseppe Villaroel ne "Le vie del silenzio" ed in altri poeti come Giuseppe Borrello e Carlo Parini vissuti tra l'800 ed il 900. L'enorme e vetusto Castagno risulta nel famoso dei Guinnes dei primati il più grande castagno vivente al mondo, con i suoi 62,18 metri di circonferenza e con un'altezza di 25 metri. Questo famoso castagno oltre che per la sua mole vanta un ulteriore primato per quanto riguarda la longevità, calcolata con metodi scientifici in oltre duemila anni. Questo gigantesco castagno, descritto ampiamente dal Ferrara nel 1818 nelle sue opere letterarie, fù esplorato e analizzato dal punto di vista scientifico dal celebre botanico palermitano Filippo Parlatore (1816-1877) il quale assegnò all'albero etneo un'età presunta di circa 4000 (quattromila) anni. Recentemente Bruno Peyronel, docente di botanica all'Università di Torino, ha calcolato l'età del famoso castagno in oltre 2000 (duemila) anni. Visto oggi il Castagno dei Cento Cavalli sembra un relitto di un'antica civiltà, un totem della natura custodito da una cancellata di ferro, da guardare con curiosità e venerazione. In esso per certi aspetti sopravvive un ancestrale simbolismo, quel culto per gli alberi giunto in vario modo sino a noi e mirabilmente spiegato da James Franzer, nel fondamentale saggio "Il ramo d'oro". Il Castagno dell'Etna, visto in questa dimensione, finisce di essere gloria locale per assumere valore universale, esso diventa l'Albero per antonomasia, L'albero cosmico delle leggende, caro a Jacques Brosse e protagonista del bellissimo libro : "Mitologia degli alberi". Sin dal 1630 questo mitico castagno insieme ai terreni circostanti divienne di priorietà dei nostri antenati illustre ed antica famiglia Sant'Alfiese dei Caltabiano "Cavalieri della Reale Corona d'Italia" quando l'hanno ricevuto in concessione dai vescovi Conti di Catania, essi solevano invitare sotto le frondi del famoso Castagno illustri personaggi ed artisti ed in loro onore organizzavano conviviali con pranzi e banchetti luculliani. Nel 1965 L'amministrazione Provinciale di Catania procedette all'esproprio per farne monumento Nazionale. Foto Castagno dei 100 Cavalli Un albero tanto al di fuori del comune non poteva non essere ammantato di leggenda, e di fatto è chiamato "dei Cento Cavalli", proprio perchè la tradizione vuole che "Giovanna I D'Angiò", che divenne Regina di Napoli nel 1343 ( alla morte di Roberto D'Angiò ) vi avrebbe trovato riparo con tutto il suo seguito formato da cento cavalieri tra nobili e scorta e cento cavalli essendo stata sorpresa da un furioso temporale mentre era intenta in una battuta di caccia sull'Etna. Ivi trascorse la notte con tutto il suo seguito, una notte che per la bella e voluttuosa sovrana e per i suoi cortigiani, fu come, tramanda la leggenda, piena "d'amore, lussuria e peccato". Altra leggenda tramandata dai vecchi del paese narra che nelle immediate vicinanze del Castagno anticamente sia stato sepolto un sarcofago pieno di monete d'oro e gioielli da parte di antichi guerrieri datesi alla fuga, sconfitti in una delle tante invasioni della zona avvenute in tempi remoti, tesoro o "travatura" che potrebbe essere portato alla luce recitando una particolare orazione alla mezzanotte di un venerdì diciassette. Inoltre il castagno dei cento cavalli dal 2008 fà parte del patrimonio dell'UNESCO come "Monumento messaggero di pace". Per altre informazioni puoi leggere altre notizie su Wikipedia (IT)
Vale la pena citare lo scrittore Vincenzo Consolo che su Specchio del 16/10/1999 ha definito il "Castagno dei Cento Cavalli "un prodigio della natura, una miracolosa sopravvivenza di un profondissimo tempo" per smentire quanti vorrebbero privarci di questo "superbo orgoglio di una vita che non si spegne".
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Scena di un convegno di uomini illustri sotto il Castagno dei Cento Cavalli dell'anno 1943, presenti il Cavalliere Tommaso Caltabiano
A soli 300 metri di distanza, in contrada Taverna di Mascali, si trova il secondo albero più grande d'Italia con un'età di oltre 1000 anni il cosiddetto "Castagno della Nave".
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Di questo Bagolaro di s. Gimignano, ne parlo perché ci ho dormito sotto, sopra una panchina, dopo chilometri di camminate nei dintorni di Siena. Sarà stata la stanchezza, sarà stato che tra le braccia specie degli enormi alberi ti senti protetto, confortato, ristorato, quasi dentro l'utero materno... fatto sta che sprofondai in un sonno profondo malgrado il via vai di gente intorno a me!
Nome: Bagolaro di San Gimignano Genere specie: Celtis australis Nome volgare: Bagolaro Circonferenza m.: 5,7 Altezza m.: 26 Età stimata: 130 anni Località: Centro storico San Gimignano Comune: San Gimignano Provincia: Siena Regione: Toscana
Informazioni sull’ubicazione dell’albero e come raggiungerlo: nel centro storico di San Gimignano, nel cortile dell’Ostello della Gioventù, tra via Folgore da San Gimignano e via delle Fonti. Descrizione: Albero maestoso e robusto a chioma rotondeggiante, in discrete condizioni vegetative incluso nel progetto Grandi Alberi del WWF che ha predisposto la rimonda dei seccumi, il consolidamento delle branche a rischio di rottura, l'applicazione di micro-iniezioni e miglioramenti al terreno.. Il cortile nel quale si trova era nel XIX secolo un orto di proprietà del Conservatorio di Santa Chiara. Nel 1897 una porzione dell'orto diviene il luogo di ricreazione dell'asilo infantile Principessa Maria Vittoria, situato nell'edificio adiacente (Palazzo della Vergine, ora sede dell'Ostello). Nel 1934 il Comune toglie i locali all'asilo per crearvi la Casa del Balilla ma negli anni '50 l'asilo infantile ritrova la sua sede e il suo cortile. Il Bagolaro è conosciuto anche con il nome di "spaccasassi" per via del potente apparato radicale. Un tempo, il legno duro ed elastico del bagolaro veniva utilizzato per fabbricare attrezzi e strumenti resistenti alle sollecitazioni. I frutti, molto appetiti dagli uccelli, contengono semi da cui si estrae un olio dal sapore gradevole mentre dalla corteccia e dalle radici si ricava un principio tintorio giallo.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Questa è la fantastica storia di Luna, una sequoia antica alta oltre 70 metri, che stava per essere tagliata dalla Pacific Lumber, una nota industria del legno, ma che è stata miracolosamente salvata da un’ambientalista statunitense di nome Julia Hill, chiamata anche “Butterfly”, proprio per la sua propensione a lottare per il bene della natura, di alberi, foreste e affini.
Julia ha passato ben 738 giorni della sua vita sopra quell’albero, per riuscire a salvarlo. E, alla fine, ci è riuscita! La donna è dovuta rimanere lì sopra per ben due anni, ma alla fine a qualcosa è servito. Grazie al suo intervento, la Maxxam Corporation è stata fermata: il loro progetto era quello di bruciare l’intera area, effettuando il “taglio a raso”, dunque il taglio di alberi di tutte le età e dimensioni.
Correva l’anno 1997: fino ad allora, il record di permanenza su un albero era di 42 giorni. E lei, dopo 100 giorni trascorsi sull’antica sequoia, apparse su tutti i giornali spiegando quanto fosse importante salvare questi alberi. Ovviamente, è stata un’esperienza davvero difficile: come potete immaginare, Julia ha dovuto resistere a privazioni, qualsiasi tipo di condizione climatica, vento, freddo e pioggia.
La donna parla dell’albero che è riuscita a salvare come del “miglior maestro e amico che abbia mai avuto”. Da quando vi salì, iniziò una vita che l’avrebbe completamente cambiata, trasformata in un’altra persona, e quando scese non era sicura di riuscire a tornare alla vita nel mondo. Come darle torto?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
«When it comes to the sustenance of the economy, women act as experts and providers. Even though women’s work in providing sustenance is the most vital activity, a patriarchal economy treats it as non-work.»
«Quando si tratta del sostentamento dell’economia, le donne agiscono come esperti. Anche se il lavoro delle donne nel fornire il sostentamento è l’attività più vitale, dall’economia patriarcale non è considerato come un lavoro.» Queste sono le parole di Vandana Shiva che ha dato il nome ad un movimento di donne che da anni si battono in difesa del pianeta, delle popolazioni e delle foreste, dalla mano delle multinazionali, dai pesticidi e dagli Ogm. Sono le Ecowarriors ovvero le eco-guerriere. E nelle eco-guerriere si distinguono le donne del Movimento Chipko nell’Himalaya centrale, donne che proteggevano le foreste dalla deforestazione e dai tagli per il ricavo di legname a Uttarakhand. Tale pratica provocava terribili inondazioni, siccità, frane e altri disastri naturali. E questo provocava a sua volta la scarsità di alimenti e foraggio causando anche la scomparsa di fonti e ruscelli, e costringendo le donne e percorsi più lunghi e distanti per trovare dell’acqua.
Chipco significa abbraccio ed è proprio con questo che le donne chipco hanno difeso le loro foreste, abbracciando gli alberi. Le donne del movimento Chipko insegnarono al mondo che legname, che introiti e profitti non erano i veri prodotti della foresta: i veri prodotti della foresta erano il suolo, l’acqua e l’aria pura. Oggi, la scienza si riferisce ad essi come alle funzioni ecologiche degli ecosistemi. Donne illetterate della regione Garhwal dell’Himalaya erano quattro decenni più avanti degli scienziati mondiali.
E le donne che abbracciano gli alberi hanno cominciato la loro “guerra” a suon di abbracci nei primi anni del 20esimo secolo e grazie alla non violenza (satyagraha) tra gli anni 1970 e 1980 il movimento si è rafforzato a tal punto che nel 1981, il governo fu costretto a smettere di deforestare l’Himalaya, per almeno 15 anni.
Da sole le donne Chipko hanno salvato più di 2500 alberi
Vendana continua a parlare delle Ecowarriors… Il 22 aprile 2002, durante il Giorno della Terra, fui invitata dalle donne di un piccolo borgo chiamato Plachimada in Palghat, nel Kerala, e ad unirmi alla loro lotta contro la Coca Cola che aspirava un milione e mezzo di litri d’acqua al giorno e inquinava l’acqua che restava nei loro pozzi. Le donne erano costrette a camminare per dieci chilometri ogni giorno in cerca di acqua pulita da bere. Le donne allestirono un “campo satyagraha”, una protesta non violenta, davanti allo stabilimento e così un altro movimento di guerriere, nel 2004, ottenne un’altra pacifica vittoria. Coca Cola infatti fu costretta a porre fine al proprio progetto. Un’altra vittoria Vandana e le sue donne la ottennero contro lo stablimento per la produzione di pesticidi Bhopal… Nel 1984, un terribile disastro causato da una perdita dell’impianto produttore di pesticidi della Union Carbide a Bhopal uccise all’istante 3.000 persone. Migliaia di bambini nascono tuttora con disabilità. La Union Carbide è ora proprietà di Dow, che rifiuta di assumersi responsabilità. Nel 1984, in risposta al disastro, io diedi inizio alla campagna “Non più Bhopal, piantate un albero Neem”
Le donne lottarono, aiutarono i disabili, organizzarono fondi e dopo 11 anni di lotta, l’8 marzo 2005, nel Giorno Internazionale delle Donne, l’ufficio brevetti europeo ha disconosciuto il brevetto “biopiratato” e dal 1994 venne introdotto l’uso dell’albero Neem per controllare insetti nocivi e malattie in agricoltura, brevettato anche dal Dipartimento Agricoltura statunitense e dalla multinazionale WR Grace. Queste donne ma non solo, guerriere e sostenitrici della vita, che quando vedono minacciate la vita e la sopravvivenza, si sollevano a risvegliare la società rendendola consapevole della crisi e si sollevano a difendere la Terra e le esistenze.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Sarà perché sono monumentali questi alberi, ma fatto sta che andando contro ogni principio di fisica a me noto, (mi ricordo solo quello di Archimede!), STANNO AFFONDANDO!
E quindi per salvarli, malgrado mi ero ripromessa di non entrare più in questa discussione perché... ehm... avevo parlato toppo ( e anche... cantato!), ho deciso di postare un paio di foto per... tirarli sù!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Ehm... Li tengo d'occhio! Se rischiano di affondare... ritornerò!
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Ne aveva parlato bedexx, ripromettendosi di tornare a fare le foto a questa bellissima quercia roverella detta popolarmente la "quercia del cancellone", ho fatto prima di lui, ma sono più che certo che mi scuserà!
A Frascati, uno dei centri più noti dei Castelli Romani, al di là di uno degli accessi monumentali di Villa Falconieri, c’è questo audace albero di cui uno dei rami, prima che fosse tagliato per motivi di sicurezza e di stabilità, usciva addirittura attraverso le sbarre del cancello creando un singolare abbraccio con il portale stesso! E’ molto curiosa e scenografica la sua posizione coricata, sostenuta da pilastri in mattoni.
Il portale monumentale della villa ed il cancello da cui si intravede il tronco: le dimensioni della chioma confrontate con l'automobile sulla dx parlano da sole
Nonostante la lente grandangolare aggiuntiva che rende l'obiettivo quasi un fisheye, l'albero non entra per intero nell'inquadratura... suggestivi i pilastri che ne sostengono i pesanti rami!
Una vista orizzontale in cui si apprezzano meglio le grandi dimensioni della pianta
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Caro Leonardo, non sarei stato in grado di fare foto più belle delle tue. Come sempre quando c'è di mezzo Madre Natura, ti esalti. Bravissimo.
Ibla, complimenti anche a te per le bellissime foto e per lo spirito con cui le hai pubblicate.
Io ho fatto per anni una particolare disciplina che si chiama "Bioenergetica", ricordo che uno tra i tanti esercizi ed esperienze era quello di abbracciare un albero e "restare centrato" su di esso. Questo per dire che io li adoro e gli voglio un gran bene.
e ma non vale, le foto e gli alberi sono bellissimi ma le bipe dove sono?
e allora vi schiaffo un po' di palmizi che mi hanno impressionato per la loro altezza vertiginosa...lontani 10000 km!
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BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
o questo paio di poveri alberelli che spuntano nel deserto di Mojave...
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si chiamano Joshua Trees...
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
o questo paio di poveri alberelli che spuntano nel deserto di Mojave...
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si chiamano Joshua Trees...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ben ritrovati in questa sezione! In questi giorni, ho fatto alcuni "giretti" quasi come spesso succede, quando è tutto normale, per i nostri parchi cittadini!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Carino lo scoiattolo! Avevi uno zoom o eri veramente così vicino?
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
Carino lo scoiattolo! Avevi uno zoom o eri veramente così vicino?
Garantisco la pura verità! Mi è venuto quasi sotto le ruote!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
@Giordano50847: le tue immagini, sono tutt'altra cosa!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Riprendo a documentare il mio "giretto" per Parchi cittadini, il report iniziato l'altro giorno! Oggi piove!
Di seguito, gli alberi non sono monumentali pero' sono stupendi e "fascinosi"! Al Valentino da Massimo D'Azeglio:
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segue....
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Modificato da - luc_maz48 in data 05/09/2019 22:06:21
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Qualche albero ancora e qualche monumento storico naturalmente, senza dimenticare che, Torino è stata la prima capitale d'Italia Unita. Immagine:
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Cosa interessante e positiva, alla fine del giro, verso sera... accompagnato e "scortato" dai Vigili Urbani in BiPA! Immagine:
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N.B.: non ho commesso nessun reato nè infrazione!
Buona serata e qui continua a piovere!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Che bellezze in quel di Torino, grazie di averle condivise !
Ah se gli alberi secolari potessero parlare, quante ne hanno viste.
Ieri ero in un castagneto con alberi vecchissimi e notavo che tutti presentavano vaste ferite rimarginate, ho pensato a dei fulmini ma alla fine quelli del posto mi hanno spiegato: sono state le bombe a mano durante il massacro che avvenne qui tra tedeschi e alleati nella seconda guerra mondiale .
Ho voluto fotografare il più bello dal lato non ferito:
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"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore) "lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007 "piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008 "frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010 "jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010 "the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009 "the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011 "bumblebee" NCM Milano 24/07/2019 "steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
Sergiom2
Utente Master
Campania
3797 Messaggi
Inserito il - 05/09/2019 : 23:38:13
Che bici hanno i vigili? Sembra con un centrale e con i freni vbrake.
@Job: grazie. Davvero, se gli alberi potessero parlare! Complimenti per queste due bellissime immagini! Se può interessare: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260 Scusatemi se mi sono permesso, dato che sono in contatto col referente della Regione Piemonte, proprio per poter segnalare quello che eventualmente non fosse ancora stato segnalato nell'albo degli alberi monumentali!
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Modificato da - luc_maz48 in data 06/09/2019 00:32:00
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