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Mister D
Utente Attivo
Trentino - Alto Adige
514 Messaggi |
Inserito il - 29/09/2014 : 13:04:31
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Dopo anni di inutilizzo e una fugace conversione a bipa con kit Nine Continents ho ripristinato la mia gloriosa Ganna 1985 a muscolare con l'aggiornamento di qualche particolare.
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Si tratta di una delle prime MTB apparse in Italia di fabbricazione nazionale. Proprio nel 1985 la Cinelli presentò il suo rampichino con il supporto della rivista naturalistica "Airone" che pubblicava ampi e slendidi reportage. La Ganna introdusse questo modello lievemente più economico (900.000 Lire all'epoca contro i 980.000 del Rampichino Cinelli), ma di pari componentistica. In più Ganna proponeva il meraviglioso bianco perlato (del quale mi innamorai)oltre ad una arancio fluo, mentre Cinelli aveva colori più mimetici, verde oliva e blu, mi pare di ricordare.
L'occasione furono i 14 anni, età critica per i ragazzi che si distinguevano in "motorizzati" o "appiedati" autobus dipendenti. Io rientravo nella seconda categoria e, poichè quasi tutti i miei compagni avevano il motorino, dietro promessa di rinunciare per sempre ad una due ruote a motore termico (promessa che mantengo tutt'ora), mi fu regalata questa meraviglia. Devo dire che la misura del telaio era esagerata, una 52 abbondante, ma la voglia di girare era così forte che la usavo veramente tanto. All'epoca era una novità e mi capitava spesso di dovermi fermare a dare spiegazioni o far provare il mezzo. In origine montava freni cantilever con cordini freno maggiorati e leve di derivazione motociclistica. La forza frenante era scarsa ed ho deciso, seppur a malincuore e conservando le parti originali,di installare dei potenti v-brake. L'altro punto critico, trattandosi di una rigida, erano le coperture. Quelle originali bicolore tassellate, disgregatesi alcuni anni fa, erano state sostituite con copertoni trekking semi-slick che mi facevano penare sulle buche. L'idea di un ripristino per l'uso fuoristrada mi è venuta alla recente fiera bici di Padova nella quale,osservando le numerose Fat Bike esposte, ho notato che i telai in acciaio (in particolare quelli Surley) non si discostavano molto da quello della mia Ganna.
Ho deciso così di installare delle enormi gomme da enduro Geax Sturdy misura 26X2,25 (reali) gonfiate a pressione media (2,5 atm) ottenendo così un mezzo particolarmente massiccio nell'estetica e anche funzionale nell'uso.
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Queste sono le immagini di un giro sul monte Marzola, ad est di Trento, con ascesa su asfalto e discesa su sentieri di roccia e terra.L'ascesa su asfalto è stata di 8 Km portandomi da una quota di 300m a 730 metri del Passo del Cimirlo. Altra piccola salita di raccordo fino a 840 metri per procedere poi su sterrato sassoso con discesa di circa 7 Km su sentiero molto roccioso e poi sassoso nel tratto finale.
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Le corone anteriori sono le "Biopace" ellittiche di Shimano: la pedalata è più dura nella spinta e più leggera nel ritorno. Il deragliatore posteriore non oscilla durante la pedalata poichè la parte di catena impegnata sulla corona è sempre della stessa lunghezza. Un buon progetto che sta tornando in voga, decisamente sottovalutato.
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I pignoni posteriori sono 6 e il più grande ha 32 denti.
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Da notare la qualità eccelsa dei primi cambi Shimano: il comando a manubrio, non indicizzato, disponeva di una chiavetta per regolare la durezza.
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Manubrione in acciaio, probabilmente il componente più pesante.
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La forcella in acciaio: è sottilissima e apparentemente fragile. Non lo è, ho fatto scalini per anni e non ha mostrato alcun cedimento. In velocità è spettacolare vedere la lieve flessione che ha sullo sconnesso.
Percorrendo regolarmente lo stesso giro con la mia bipa front (Scott Aspect 29" Bosch Classic) e con l'altra MTB full muscolare (Bulls bi-ammortizzata) devo dire che la vecchietta se l'è cavata bene. Le gomme over-size mi hanno fatto faticare un po' in salita per l'attrito, ma il peso contenuto della Ganna (13 Kg scarsi gomme comprese) mi ha permesso di arrivare bene in cima.
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Il tratto veloce su sterrato sassoso si è rivelato decisamente piacevole: risposta immediata dello sterzo e dei freni, ma, soprattutto, accelerazioni brucianti dovute probabilmente al peso ridotto.
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Il tratto in discesa ripida sassosa è risultato un po' più difficile, poichè l'unico effetto ammortizzante era affidato alle coperture e alla lievissima flessione della forcella in acciaio. Ma, con un po' di pazienza, sono arrivato a casa decisamente soddisfatto ed intenzionato a usare di nuovo la mia vecchia Ganna.
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Un saluto da Marco!
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dipigi
Utente Master
Lazio
3899 Messaggi |
Inserito il - 29/09/2014 : 13:27:19
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Bellissima, bell'esemplare! abbine cura ancora per molti anni, tra l'altro porta un bellissimo nome, Luigi Ganna è un mito del ciclismo umile |
E-go Shopping 2008 (venduta subito); Agattu 7G 2008 12000 Km (venduta); Flyer T8 2900 Km ( assetto da pioggia copertoni Schwalbe Marathon Supreme 50-622 pignoni 19/14/41) Venduta ; Kalkhoff Agattu 8G diamant 2010 11000km (freni Magura HS11 e assetto "sportivo" pignoni 16/11/35); Flyer X Series Panasonic 26v/300W cambio Rohloff, Freni Magura Louise, Forcella RockShox Recon, Posteriore Fox Float CTD Evolution
Ultimo acquisto Flyer X29 (di nuovo Panasonic 26v 300W anche questa ex-windmillking) |
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pixbuster
Amministratore
fondatore
Veneto
12353 Messaggi |
Inserito il - 29/09/2014 : 18:04:42
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Che bella !!!! Bravo ad averla riportata al suo meritato splendore
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Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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octopus
Utente Attivo
924 Messaggi |
Inserito il - 29/09/2014 : 19:51:46
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Quando usciva sta bici, avevo 5 anni, quindi avevo tolto le rotelle da poco penso Certo mi fa strano capire perchè potesse suscitare stupore, ma all'epoca anche un commodore64 faceva lo stesso effetto. Dov'era la svolta rispetto alla bici di tutti i giorni? La tripla anteriore e rapporti dietro > 4? Perchè è rigida, coi vbrake e non penso all'epoca avesse quei signori cerchi/copertoni! Io credo che Airone alla fine fece una bella operazione di marketing!!! Quelli che fecero i servizi immagino abbiano sputato sangue dov'era la gran ficata del 'rampichino' sul serio non capisco...
ps: Acciaio forever! |
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Mister D
Utente Attivo
Trentino - Alto Adige
514 Messaggi |
Inserito il - 30/09/2014 : 11:59:31
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Il fascino delle prime mountain-bike stava proprio nel poter raggiungere, virtualmente, ogni luogo. Era più un'idea che una realtà, perchè alcuni temerari si spingevano, con questi modelli rigidi e certamente "sputando sangue", fin sulle cime rocciose oltre i 3.000 metri su sentieri a malapena camminabili per quanto erano stretti. E non oso immaginare le discese con i primi cantilever e il loro angolo di tiraggio sbagliato che richiedeva leve del freno motociclistiche lunghissime per frenate solo sufficienti. Alcuni componenti, però, erano all'avanguardia: i comandi del cambio a manubrio erano innovativi rispetto a quelli a telaio, seppur non indicizzati: si doveva "sentire" a orecchio la posizione giusta per cambiare e non far grattare la catena in marcia. Le corone ellittiche, scomparse per decenni stanno ritornando in voga perchè ottimizzano lo sforzo della pedalata e permettono di allentare un minimo la tensione in corrispondenza del "punto morto" superiore/inferiore con il risultato di avere articolazioni meno indolenzite a fine salita. In pratica è come avere una corona più grande in spinta e più piccola in rilascio. I bellissimi cerchioni in alluminio con sezione larga sono originali. Anche i cerchi con sezione allargata stanno tornando in voga soprattutto nell'enduro, perchè permettono al copertone di avere un appoggio migliore e alla camera d'aria (dove presente) una posizione più naturale. Proprio osservando la larghezza dei cerchi della mia Ganna ho notato una vaga similitudine con le attuali fat-bike e mi è venuta voglia di installare gomme larghe. Considerata la larghezza dei cerchioni e del carro posteriore/forcella sarebbe addirittura possibile installare delle gomme ancora più larghe (2,4 se non 2,5). Magari con le prime nevicate farò l'esperimento e vi terrò aggiornati.
Un saluto da Marco! |
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Sjoroveren
Utente Senior
1509 Messaggi |
Inserito il - 30/09/2014 : 18:05:31
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Belle le corone ovalizzate, le avevo anch'io sulla mia prima MTB, non ricordo assolutamente nome e marca, ma avevo grossomodo 20 anni, quindi più di 5 lustri fa a occhio e croce. Confermo che all'epoca sembrava futuristica rispetto a quello che girava, poi dopo qualche anno mi sono preso un Olympia Leopard blu, con la forcella ad elastomeri gialla, ed un cambio, credo Altus, a 24 rapporti, con le doppie levette pollice/indice, che per l'epoca era bella, anche se col senno di poi mi sarei dovuto tenere la vecchia MTB in acciaio |
Raleigh Dover 9v 35-11-40/11 Gobbetta Haibike Adventr 5.0 Fiido D2S |
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pixbuster
Amministratore
fondatore
Veneto
12353 Messaggi |
Inserito il - 30/09/2014 : 18:53:21
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All'epoca e se mi ricordo bene (io c'ero e non ero nemmeno un bambino ... e nemmeno un ragazzo ) la novità era soprattutto nel gran numero di rapporti tutti spostati verso un utilizzo in salita: la mia bici da corsa dell'epoca aveva due corone e non c'erano ancora le tre
E prima non esistevano nemmeno le gomme artigliate per le bici
Ecco che la novità c'era : dove prima si saliva solo ed esclusivamente a piedi con gli scarponi, si cominciò a muoversi in bici
Ricordo anche le proteste degli "alpinisti" perchè i ciclisti montani, scendendo dai sentieri, bloccavano molto facilmente la ruota posteriore e scavavano solchi in cui poi si incanalava l'acqua delle piogge rendendoli spesso impraticabili
I cantilever sembravano la soluzione ideale per poter smontare le ruote cicciotte senza dover allentare la vite che ferma il cavetto: all'epoca non c'era di meglio (poi sono arrivati i V-brake con anche lo sgancio della guaina guidafilo)
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Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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octopus
Utente Attivo
924 Messaggi |
Inserito il - 30/09/2014 : 19:35:51
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Ecco i pezzi del puzzle che mi mancavano, copertoni tassellati+comandi al manubrio+rapporti cortissimi = svolta TEORICA di scalare il k2. più una specie di rivendicazione sportiva opposta alla velocità da strada, o facevi quello o usavi la bici per utilità e bon. Il fatto che il cambio non abbia gli scatti mi lascia un pò così però i cerchi originali mi stupiscono e la corona ovale manco l'ho notata porca miseria! Aaahhhh... gli anni '80 quante belle speranze, a me m'han venduto il sogno dell'europa unita e l'informatica come lavoro sicuro e ben pagato! |
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Sjoroveren
Utente Senior
1509 Messaggi |
Inserito il - 30/09/2014 : 23:15:18
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In effetti io mi ricordo che il cambio shiamano era sempre starato, e aveva la possibilità di "smollare" la levetta in modo che non si fermasse più sulle 6 posizioni prefissate, così riuscivi a cambiare a orecchio, credo di averla usata al 90% con le leve così.
Per me la MTB è stata la bici che mi ha avvicinato all'andare in bici per divertimento, prima avevo una bici normale, che usavo perché era pratica, ma non mi piaceva, con la MTB ho scoperto i sentieri sterrati, molti ancora non ben tenuti come ora, tipo la vecchia ferrovia in disuso che adesso è un casino più frequentata di un'autostrada, all'epoca in alcuni punti era una specie di "single track", se non fosse stato per queste bici probabilmente io non avrei mai cominciato ad usare la bici anche per divertimento, la BdC l'ho presa in considerazione solo 3-4 anni fa, sarà per questo che mi piacciono tanto queste vecchie bici in acciaio e senza sospensioni, tanto che me ne sto costruendo un paio
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Raleigh Dover 9v 35-11-40/11 Gobbetta Haibike Adventr 5.0 Fiido D2S |
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octopus
Utente Attivo
924 Messaggi |
Inserito il - 01/10/2014 : 19:59:56
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In quel triangolo cromato, ci vedo benissimo uno computerino di bordo, ma addio vinage! |
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genesi86
Utente Senior
1151 Messaggi |
Inserito il - 26/10/2014 : 14:53:27
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Mister-D sai dirmi qualcosa sulla Cinelli modello "sentiero"? pure dovrebbe essere una MTB degli anni 80-90.
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La bicicletta fa bene alla salute, all'ambiente e all'economia.... Bikenomics.
E-Hoptown SWXH Brompton S6L Black |
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