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 Pix test n. 63 – VeloCity ZEUS motorizzata Ansmann
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12353 Messaggi

Inserito il - 13/06/2016 : 23:48:05  Mostra Profilo Invia a pixbuster un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Entra una nuova marca nella ormai lunga serie di test:

E’ la VeloCity ed ha sede a Tavernelle (Vicenza)

www.velo-city.it




E’ un costruttore di piccole dimensioni che fa costruire e verniciare i telai in Italia e che ha, all’interno del’azienda, la linea di assemblaggio
Proprio per questo può offrire modelli personalizzati
Nella loro gamma, i modelli dotati di motore hub sono marca Ansmann (tedesca) e della stessa marca sono anche le batterie ; questo li porta ad offrire una garanzia di ben 4 anni sui motori e di ben tre anni (36 mesi) sulle batterie

Il modello in prova è la

ZEUS

una piacevole bipa a telaio chiuso slooping

Mi è stata gentilmente messa a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho … strapazzata … per 460 km












Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali






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IN BREVE

Il telaio è di tipo chiuso slooping, completamente in alluminio, di buona solidità, costruito verniciato e assemblato in Italia
Il peso, con la capace batteria da 482Wh usata nelle prove, è di 22kg (senza batteria 19.5kg)
La posizione in sella è a busto verticale o leggermente inclinato in avanti ; il manubrio è comodo ma le manopole non sono ad appoggio largo

Il cambio è a 7 rapporti a deragliatore con un buon range; a 25km/h in 7.a si pedala a 69ped/min
La stabilità in marcia è ottima: ho raggiunto più di 55km/h senza alcun disagio e la posizione anteriore del motore è, in pratica, inavvertibile
Il cavalletto è monopiede regolabile ma non molto stabile nelle manovre di sistemazione del bimbo sul seggiolino posteriore
Il portapacchi è assai robusto però la presenza della batteria innalza il baricentro del carico
La componentistica è di discreto livello e la cura nell’assemblaggio è ottima

I freni sono a disco da 160mm sia al’anteriore che al posteriore; morbidi da azionare e ben modulabili; lo spazio di frenata risulta buono ma non da primato come sempre per i freni a disco (4.45m da 25km/h); si manifestano bloccaggi al posteriore senza intraversamenti e non c’è tendenza al ribaltamento
Su discese lunghe i freni “mordono” bene e bisogna impegnarsi per surriscaldarli

La centralina è alloggiata nella stessa zona della batteria ed è ben protetta ma accessibile
La batteria è fornita dalla Ansmann, la stessa Casa che produce il motore
Si può scegliere fra due taglie di batteria : 418 e 482 Wh (quest’ultima è quella usata nel test)
L’estrazione è comoda e lo è altrettanto il trasporto
Il caricabatteria è senza ventola perciò silenziosissimo ma ha un tempo di ricarica particolarmente lungo: 9 ore e mezza (così non stressa minimamente la batteria), ma c’è disponibile un modello che carica più velocemente

La Zeus ha un cruscottino a manubrio del tipo a led, ben visibile di giorno e di notte, con i pulsanti per la selezione del livello di assistenza (6 + il livello zero) e quello per la camminata assistita; i pulsanti si raggiungono facilmente

Il motore è un brushless geared sensorless da 250W 36V prodotto, come detto sopra, dalla Ansmann e fornisce una buona spinta; molto silenzioso in marcia ed anche in salita: direi quasi inavvertibile

I cablaggi sono ordinati e protetti escluso nella zona del movimento centrale (però la presenza della corona li difende); non ho rilevato la presenza di connettori per una rapida sostituzione dei componenti elettrici sul manubrio

La centralina eroga potenza al motore in funzione del livello di assistenza selezionato (fra i 6 disponibili)
E’ possibile la “pedalata simbolica”, ovvero basta tenere in lenta rotazione i pedali per mantenere attiva l’assistenza
L’avvio, per preservare la durata nel tempo della batteria, è molto graduale: l’avvio del motore avviene dopo 200° cioè poco più di mezzo giro di pedale; ma il motore ha una spinta debolissima che lo pone semplicemente in rotazione senza spingere la bipa; la spinta da parte del motore inizia (ed è vigorosa) solo dopo un giro intero di pedale
Questo significa che i primi 3 metri in prima marcia (che diventano 4.7 metri in quinta marcia) sono a totale carico dei nostri muscoli; penalizza nelle ripartenze soprattutto in salita ma non mette mai in imbarazzo nemmeno i ciclisti più pacifici

L’accelerazione è buona: 11.37” per percorrere i primi 50m con una velocità di uscita di 25.9km/h
Sconta il ritardo nell’avvio dell’assistenza ma poi la spinta è corposa

Nel traffico si muove veloce, agile e vivace; l’unico neo è la pigrizia nell’avvio

In salita sul 4% viaggia a 20.4km/h senza esercitare sforzo sui pedali
Il 10% richiede uno sforzo modesto, sopportabile anche da chi non è allenato
Sul 17% lo sforzo muscolare richiesto … fa sudare … e la frequenza di pedalata diventa un pò troppo bassa;
Per affrontare salite toste con questo modello è bene essere un po’ sportivi per mantenere il motore a giri di buon rendimento

E’ presente il comando per la camminata assistita che è un po’ veloce in piano, ma che ci allevia totalmente dal peso della bipa anche su salite molto impegnative (come il 27% della cattivissima prova della rampa di garage)
Anche qui è presente la progressività dell’avviamento che deve essere eseguito a carico dei nostri muscoli

La velocità massima è poco più di 25km/h: perfettamente (ehm anzi abbondantemente) in regola col codice della strada
L’autonomia su percorso prevalentemente pianeggiante, a livello massimo di assistenza e a 20°C risulta di 55 km, più altri 14 km a prestazioni via via ridotte: ottimo risultato
Ma se ci basta una velocità inferiore – 21.5km/h – l’autonomia sale a ben 95km (col livello 4 di assistenza)

La marcia in coppia è abbastamza agevole avendo a disposizione 6 livelli di assistenza

Sugli sterrati leggeri viaggia bene e rimane confortevole

In auto si trasporta come una normale bici
Se occasionalmente si trasporta in treno non ci sono difficoltà, ma un uso quotidiano su tale mezzo è penalizzato dallo scomodo punto di presa per il sollevamento; il peso è accettabile

Senza assistenza e a 18km/h, richiede uno sforzo muscolare di appena 85W : valore molto simile a quello richiesto da una bici muscolare
I sette rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata

La luce anteriore, a led e a pile, è ottima per essere visti ma solo sufficiente per illuminare la strada
Comoda la possibilità di rimuoverla facilmente dal supporto e utilizzarla come torcia elettrica in caso di problemi meccanici nelle ore buie
La luce posteriore, sempre a led e a pile, è efficace e ben visibile lateralmente
La visibilità laterale notturna è sufficiente

Non ci sono antifurti di serie, salvo la chiave di bloccaggio della batteria

La Zeus è certificata per le norme europee anche riguardanti le batterie
La garanzia è di 2 anni sulla parte ciclistica ma diventa di ben 4 anni sul motore e, ancora più ghiotto, 3 anni sulla batteria
Sono previsti tagliandi periodici obbligatori

Il prezzo di listino dell’esemplare in prova, con la batteria da 482Wh, è di 1908€

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CICLISTICA

Il telaio è di tipo chiuso slooping, completamente in alluminio, di buona solidità e, come detto, costruito e verniciato in Italia
Anche l’assemblaggio viene eseguito all’interno della stessa ditta costruttrice
Ovviamente la componentistica è straniera ma è Shimano o Tektro, universalmente adottate

La colorazione può essere scelta fra altre varianti, sempre a due colori

Il telaio ha la giusta elasticità per non farci soffrire troppo sui fondi dissestati ma è molto legato e non flette
L’ammo anteriore, con 40 mm di corsa, migliora ulteriormente il confort di marcia senza introdurre imprecisioni nella guida




Lo scavalco, in caso di voluminosi carichi sul portapacchi o in caso di montaggio del seggiolino per bimbi, non è così comodo come con i telai aperti, ma la forma “slooping” del tubo orizzontale facilita un po’ le cose




L’altezza del movimento centrale è di 275mm da terra: un valore “correttamente mediato” che consente di arrivare bene col piede a terra stando in sella e non è troppo basso per toccare facilmente col pedale nelle curve

Il peso senza batteria è di 19.5kg : rientra fra le bipa leggere; la batteria pesa in relazione alla capacità scelta; quella utilizzata nelle prove è di capacità più alta e pesa 2.53kg portando il peso complessivo al buon valore di 22.0 kg

La sella è di tipo “unisex” imbottita e con scavo centrale



è montata su molle ad elastomeri e risulta confortevole anche su fondi sconnessi
La regolazione dell’altezza è di tipo rapido Il diametro del cannotto è 27 mm
La regolazione dell’inclinazione è invece a scatti e risulta un po’ difficoltoso trovare l’esatta inclinazione




La posizione in sella è a busto verticale o leggermente inclinato in avanti




Il manubrio ha una inclinazione ergonomica e le manopole sono abbastanza confortevoli ma non hanno l’appoggio largo; ne risulta una buona presa ma nei percorsi lunghi i palmi delle mani si arrossano




La pipa è regolabile e la serie sterzo è “classica” a cuscinetti esterni






Il cambio è un onesto Shimano Tourney TX a deragliatore con 7 rapporti



Gli innesti sono sufficientemente precisi in entrambe le direzioni e non mi ha mai dato problemi

Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione (revoshift)
L’indicazione della marcia inserita è ben visibile, ma solo di giorno



Il range dei rapporti è corretto ed ha una discreta estensione
A 25 km/h la cadenza di pedalata è di 69 ped/min in 7.a: consente ancora agevolmente di aiutare con i muscoli senza che le gambe … frullino
In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a 9 km/h: valore corretto per una bipa a motore nel mozzo




Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 17mm e il distacco del connettore del motore
C’è anche un comodo fermacavo a scatto per liberare del tutto il cavo




La ruota posteriore ha un comodo sgancio rapido



La soluzione a motore anteriore porta il vantaggio della maggior facilità dello smontaggio delle ruote: quella anteriore motorizzata è facile da estrarre e da reinserire nei forcellini e il peso del motore non disturba
La ruota posteriore, che ha la scomodità data dalla catena, non è gravata da ulteriori pesi ed è smontabile come su una normalissima bici muscolare

La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate
Sono arrivato a provarla ad oltre 55km/h senza avvertire il minimo disagio e continuando ad avere una ottima sensazione di controllo: avrei potuto osare anche di più
La presenza del motore anteriore è praticamente inavvertibile




Il passo è quello di una classica bici muscolare e la batteria sul portapacchi non introduce instabilità; il telaio non manifesta svirgolamenti nemmeno nelle manovre strette e questo rende questa bipa reattiva nei cambi di direzione
La marcia senza mani è del tutto stabile; la guidabilità è abbastanza buona (è una bipa reattiva e senza mani bisogna apportare correzioni leggere)
Il telaio è progettato e costruito ottimamente !

I pneumatici sono da 26” x 1.50” e superano bene le piccole asperità; hanno una buona tenuta in curva
Hanno marcate scolpiture per scaricare l’acqua quando si marcia su strada bagnata



la valvola è una “Dunlop” : classica da bici




Il cavalletto è monopiede; è regolabile per ottenere l’inclinazione desiderata; non è molto stabile quando si carica un bimbo sul suo seggiolino, ma va bene nell’uso normale; non consente la rotazione completa dei pedali se estratto



Quando è ripiegato non … impiccia




Il portapacchi posteriore è robusto ed omologato per 30kg (a cui però bisogna sottrarre i 4 chili della batteria);
la presenza appunto della batteria, alza il baricentro del carico facendo leggermente peggiorare la guida quando si portano pesi






I pedali sono in resina e le pedivelle sono in lega; ci sono i catadiottri regolamentari




La componentistica è di discreto livello ma ci sono alcune … cadute di stile, come la regolazione della sella; la cura nell’assemblaggio è invece ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli ed è gradevole nell’insieme






IMPIANTO FRENANTE

I freni sono a disco da 160mm sia all’anteriore che la posteriore; il comando è meccanico
Sono dei Tektro Novela morbidi, ottimamente modulabili e potenti





Le leve sono robuste e morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore
Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra



Qui si vede il sensore di cut-off, facilmente sostituibile in caso di guasto




La frenata è buona e modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 4.45m: abbondantemente meno di quanto prescritto dalle normative (7 metri) ma, come sempre, i freni a disco non eccellono nella frenata di panico
Si manifestano bloccaggi della ruota posteriore ma senza intraversamenti e non c’è tendenza a ribaltarsi
Su discese lunghe i freni “mordono” bene e non ho mai avuto precoci surriscaldamenti anche dopo frenate ripetute

VeloCity Zeus - frenata





Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ alloggiata nella parte fissa della guida portabatteria, dal lato sella: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa



Non so se c’è l’autospegnimento; se si, non è prima di 16 minuti



BATTERIA

La Zeus utilizzata nel test era equipaggiata con una batteria al litio-ioni da 36V 13.4Ah che significano ben 482Wh
E’ assemblata dalla stessa Ansmann ed è perciò, dal punto di vista elettrico, “tagliata su misura” sul motore
E’ possibile scegliere una taglia inferiore: 11.6 Ah 418Wh (che è comunque una capacità generosa)
E’ da rimarcare il lunghissimo periodo di garanzia: ben 3 anni !
Ma vedremo che questo vantaggio porta a qualche rinuncia



L’estrazione avviene sfilandola verso il dietro dopo averla sbloccata con la chiave e non richiede sforzi particolari salvo il consueto impuntamento iniziale quando si separano i contatti
Ecco come si presenta la batteria quando estratta



Si trasporta molto facilmente sottobraccio



Gli incavi presenti sull’involucro non sono molto utili per il trasporto, ma lo sono per l’estrazione






Il peso della batteria usata nelle prove è di soli 2.53 kg nonostante l’elevata capacità: ormai le batterie non sono più un problema di peso !!!

La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica ed è ubicata sulla parte fissa della struttura portabatteria



E’ presente un interruttore, con led di segnalazione, che interrompe del tutto l’alimentazione ai contatti elettrici, utile anche quando si trasporta la batteria smontata dalla bipa per evitare cortocircuiti accidentali



Qui si vedono i contatti sulla batteria, ben incassati e protetti



Sul lato superiore è presente un indicatore di carica a 4 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta



Qui si vedono i contatti sulla parte fissata alla bipa



La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta
il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile in entrambe le situazioni




Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo
Pesa 430 grammi compresi i cavi: è facilmente trasportabile anche per le dimensioni particolarmente contenute



Il lato negativo è un lungo tempo di ricarica: infatti eroga una corrente di soli 1.35A che ricaricano la grossa batteria in 9 ore e 33 minuti: bisogna calcolare bene il tempo per non trovarsi il giorno dopo a batteria ancora non del tutto carica



E’ però disponibile un modello (che immagino di dimensioni più usuali) che consente una ricarica più veloce

I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo”
E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata



COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

Questo modello è dotato di un cruscottino a led posto a sinistra del manubrio ben leggibile anche in pieno sole



Ci sono tre pulsanti:
I due più in basso contrassegnati con + e - commutano il livello di assistenza fra i 6 disponibili
I tre led verdi, posti alla destra di tali pulsanti, indicano il livello impostato
L’indicazione è originale: al primo livello lampeggia il primo led, al secondo il led diventa fisso, al terzo livello lampeggia il led successivo … e così via; con questo sistema bastano 3 led per coprire l’indicazione dei sei livelli ma la comodità di lettura ne risente un pochino
E’ presente il livello “zero” cioè assistenza disinserita che viene segnalato con lo spegnimento di tutti e tre i led

Più sopra è presente la fila di 4 led sempre verdi che indicano lo stato di carica della batteria
L’indicazione della carica della batteria è di tipo voltmetrico ma la sequenza di spegnimento dei led è ben correlata al reale stato di carica della batteria (e spesso su altri modelli non è così)

Il pulsante contrassegnato con la lettera A è quello per la camminata assistita

La visibilità delle segnalazioni è ottima anche di notte, ma i pulsanti restano bui



L’azionamento dei pulsanti è sufficientemente facile, ma diventa un po’ difficoltoso quando si indossano i guanti per lo scarso rilievo e la corsa limitatissima
I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio e sono correttamente posizionati



MOTORE

La ZEUS è dotata di un motore hub anteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensorless ed è prodotto dalla tedesca Ansmann
Il modello di questo motore è FM4.0



La spinta è buona e vigorosa, ma vedremo poi che si attiva con un certo ritardo
La silenziosità in marcia è davvero ottima: si fa fatica a percepirne il rumore nella marcia in piano; ma rimane silenziosissimo anche all’avviamento e quando è al massimo dello sforzo in salita
Nel filmato ho dovuto avvicinare moltissimo la videocamera alla ruota perché se ne possa percepire il rumore

VeloCity Zeus - rumore in marcia



Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota






CABLAGGI

Il cablaggio è ordinato
Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati ed inguainati; rapidamente entrano all’interno del telaio





Non ho rilevato la presenza di connettori che sarebbero utili per una più rapida sostituzione di qualche componente guasto

Anche nella zona del movimento centrale, il cablaggio è ben nascosto ma in realtà non è molto protetto nella zona inferiore (lo protegge però la presenza della corona)




Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota

Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali lato corona
E’ in una posizione ben protetta e sufficientemente comoda per una eventuale sostituzione del sensore



Il cablaggio risulta gradevole anche nel tratto che va alla batteria dove viaggia prevalentemente in un apposito tubo parallelo al tubo sella






MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione del livello di assistenza selezionato (fra i 6 disponibili)
Non c’è modulazione in base alla frequenza di pedalata perciò è possibile la “pedalata simbolica”, ovvero basta tenere in lenta rotazione i pedali per attivare l’assistenza
C’è il pulsante “walk” che permette di camminare a fianco della bipa anche in salita senza sforzo per spingerla

Questi sono i valori di velocità rilevati a ruota sollevata e nella marcia in piano ai vari livelli di assistenza



La differenza fra il valore su strada e quello a vuoto indica che è possibile modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra la “pedalata simbolica” e il “tutto muscoli”

Ecco il filmato dell’avvio, riattacco e stop dell’assistenza a ruota sollevata

VeloCity Zeus - avvio assistenza a ruota sollevata





AVVIO DELL’ASSISTENZA

Dicevamo che la batteria ha una garanzia lunghissima; ma questo ha come conseguenza una fase di avvio molto lunga
Vediamo di capire bene
Per ottenere la partenza del motore bisogna attivare l’interruttore della batteria, selezionare il livello di assistenza desiderato e iniziare a pedalare

Come si vede nel filmato precedente, l’avvio del motore avviene dopo 200° cioè poco più di mezzo giro di pedale; ma il motore ha una spinta debolissima che lo pone semplicemente in rotazione senza spingere la bipa
La spinta da parte del motore inizia (ed è vigorosa) solo dopo un giro intero di pedale
Questo significa che i primi 3 metri in prima marcia (che diventano 4.7 metri in quinta marcia) sono a totale carico dei nostri muscoli
Le implicazioni pratiche sono la necessità di scalare un paio di rapporti quando ci si ferma per avere un po’ di brio nelle ripartenze e una marcata difficoltà nelle partenze in salita che, in pratica, avvengono senza assistenza da parte del motore
Come detto, il vantaggio è in uno stress decisamente minore della batteria

Ma voglio tranquillizzare: nelle ripartenze in piano ai semafori la cosa non è fastidiosa e si riparte bene anche se ci si dimentica di scalare marcia
Ed è un ritardo utile a chi ha una guida tranquilla perché il motore non è mai invadente e non mette mai in imbarazzo

E’ comunque disponibile un “sensore sport” opzionale che dimezza questo spazio (senza comunque penalizzare la batteria)

Qui il filmato dell’avvio su strada (non cercate di sentire il rumore del motore allo spunto … perché non ce n’è ! Osservate invece il repentino aumento di velocità della ruota dopo la prima pedalata)

VeloCity Zeus - avvio assistenza su strada





ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.37” e la velocità di uscita è 25.9 km/h
Sconta il ritardo nell’avvio dell’assistenza ma poi si riprende bene con una corposa accelerazione; in definitiva si comporta agilmente



NEL TRAFFICO

La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente
Il telaio è giustamente elastico ma ben legato e restituisce una buona sensazione di guidabilità anche nelle manovre strette
La partenza “pigra” penalizza un po’ nelle continue soste imposte dal traffico cittadino, ma così si evitano bruschi avviamenti dell’assistenza che potrebbero mettere in imbarazzo i ciclisti meno sportivi
Per facilitare le cose è bene ricordarsi di scalare un paio di marce prima di fermarsi
I 6 livelli di assistenza consentono di trovare sempre la giusta andatura e il passaggio da un livello all’altro è agevolato dalla presenza di due pulsanti (+ e -) per cui in ogni condizione si può facilmente scegliere se aumentare o diminuire l’aiuto del motore
Anche il cambio a 7 rapporti consente di trovare facilmente la giusta cadenza
I feni sono pronti e ben modulabili anche se, come visto più sopra, non eccellono nella frenata di panico

La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui fondi stradali cittadini di cui è proverbiale il dissesto



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Questo modello non è stato progettato per le salite impegnative, ma se la cava bene sulle pendenza non eccessive
Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative




La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lieve, se si scalano un paio di marce

La marcia in piano può avvenire anche soltanto facendo girare lentamente i pedali perciò a sforzo nullo (è quella che qui chiamiamo “pedalata simbolica”)

Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 20.4 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali, perciò con qualsiasi rapporto innestato
La ripartenza richiede una pressione sui pedali leggera (26kg in prima) ma prolungata per due giri di pedale
Ecco il filmato in cui spicca l’assenza di rumorosità del motore

VeloCity Zeus - cavalcavia 4 %



La salita al 10% si supera a 10.4km/h , in 1.a marcia applicando ai pedali poco più che il peso della gamba (91W): anche un ciclista poco allenato può percorrere un tratto lungo con questa pendenza; lacadenza di pedalata (58ped/min) è ancora ottima per poter scaricare, con buon rendimento, la propria potenza muscolare sui pedali

La ripartenza richiede una spinta sui pedali di 43kg : comincia a diventare uno sforzo sensibile e l’avvio dell’assistenza ritardato richiede che tale spinta si protragga per due (((lunghi))) giri di pedale
Sono partito con una sola mano sul manubrio (con l’altra filmavo) e questa è la causa dei serpeggiamenti iniziali : con entrambe le mani sul manubrio si parte decisamente meglio !

VeloCity Zeus - salita 10 %



Sul 17% lo sforzo sui pedali diventa sensibile (119W) ma ancora sostenibile da chi ha un po’ di allenamento
La velocità scende a 6.2km/h e la cadenza di pedalata si porta a 35 pedalate al minuto : il motore inizia a girare in zona di basso rendimento elettrico ed anche i nostri muscoli fanno fatica – con un regime così lento – a scaricare efficacemente la propria potenza
Siamo al limite per un ciclista non particolarmente allenato
Se invece a bordo c’è uno sportivo, spingendo con vigore sui pedali si ottiene un deciso incremento di velocità che fa tornare motore e muscoli in zona efficace
La ripartenza richiede una spinta di 65kg : quasi tutto il proprio peso
In corrispondenza delle irregolarità della strada si possono sentire nel filmato leggere perdite di aderenza della ruota dovute alla trazione anteriore: siamo al limite anche qui

VeloCity Zeus - salita al 17%



Ho provato a fare salire la Zeus sul terribile 27%: se già in velocità e la rampa non è troppo lunga riesce a superarla ma siamo proprio al limite
A causa del già detto ritardo nell’avvio del motore e dei rapporti del cambio non pensati per salite estreme, non c’è speranza di farla ripartire su tale pendenza (occorrerebbero più di 100kg sui pedali con un ciclista da 75 chili)

VeloCity Zeus - rampa al 27%



Poiché siamo in presenza di una Marca di cui non ho mai eseguito in precedenza test, approfitto per riportare alcune considerazioni sulle misure dinamometriche, per una comprensione migliore dei risultati
Il peso della semplice gamba appoggiata al pedale è di circa 10-12 kg (per un adulto di circa 70kg di peso)
[ricordiamo che se si appoggia solo il peso della gamba, bisogna comunque fare lo sforzo di sollevare i 10kg dell’altra gamba altrimenti i pedali non girerebbero]
Tale spinta corrisponde all’incirca a 60W esplicati durante la marcia
Per far viaggiare a circa 20 km/h una bici muscolare turistica di media qualità (perciò non da “supermercato”), occorre una spinta di circa 80W ed è uno sforzo che una persona appena un po’ allenata può mantenere per lungo tempo;
per viaggiare a 25km/h -sempre su una muscolare turistica- occorrono circa 125W e richiede di essere allenati se si vuol fare più di qualche chilometro
Valori di potenza sopra i 150W possono essere mantenuti per breve tempo da una persona con un modesto allenamento
200-250W è una potenza di picco se non si è atleti
I valori della tabella sono riferiti ad un peso del ciclista di 75 kg




CAMMINATA ASSISTITA

Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite il pulsante “A” sul cruscottino
Come già detto, non è un “soft start” perché non ha abbastanza potenza da avviare la bipa con il ciclista a bordo

L’attivazione avviene dopo circa un secondo dalla pressione del pulsante ed ha l’avviamento dolce già visto in precedenza
E’ molto comoda per muoversi in mezzo alla gente nelle zone in cui la bipa può essere condotta solo a mano (tipo nelle vie dello “struscio”) ma soprattutto in salita se la pendenza o le condizioni della strada non ci consentono di restare in sella
La velocità in piano si assesta sui 5.5km/h perciò entro i limiti del codice della strada ma è un po’ veloce ed obbliga ad un passo svelto
La progressività nell’avvio impedisce il superamento del gradino da fermo, ma basta arretrare un po’ per poter consentire al motore di essere già “entrato in coppia”
In salita ci allevia completamente dallo sforzo di spingere la bipa; e lo fa anche sul 27%
Ma non ci si può “far tirare” dal motore perché – senza il peso del ciclista – la ruota motrice tende a slittare
Alla fine del filmato si vede bene la fase di avvio “morbido” al banco

VeloCity Zeus - camminata assistita





VELOCITA’ e AUTONOMIA

Ho eseguito tre prove di autonomia a livelli decrescenti di assistenza

La prima prova è relativa al livello 6 (il massimo)
In questa modalità si viaggia tipicamente a 25 km/h (qualcosa di più nel primissimo tratto quando la batteria è ancora sotto l’effetto … euforizzante … della carica appena avvenuta)
Ho applicato i consueti 70W muscolari ai pedali ed ho utilizzato sempre la 7.a marcia (salvo nelle ripartenza)
La velocità, come comunemente accade, è scesa pian piano con la scarica della batteria
A 24°C di temperatura, ho percorso 57.1 km prima che la velocità si riducesse a 22.5km/h (cioè 25km/h meno il 10%): nelle mie prove considero questo il limite per l’autonomia utile
Ho potuto proseguire fino a 71.4km e a questo punto è intervenuta la centralina spegnendo il motore ; questo senza che la velocità scendesse sotto ai 20km/h : velocità ancora lontana dai 18km/h che nei test considero il valore a cui interrompere la prova
Il consumo elettrico è risultato 6.75Wh/km: buono
Riportando i risultati alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo che l’autonomia utile normalizzata sia di 55Km e che quella totale diventi quasi 69km




Ho eseguito la seconda prova a livello di assistenza 5 con i medesimi 70W applicati ai pedali
In questo caso la velocità tipica è stata di 23km/h ed ho utilizzato la 6.a marcia; la temperatura esterna era di 21°C
Poco dopo il chilometro 70, la velocità è scesa sotto ai 20.7km/h (cioè ha perso il 10% del valore iniziale), ma la batteria era ancora piuttosto carica e sono passato al livello 6 di assistenza per guadagnare autonomia utile (è ciò che si farebbe durante un reale giro in bipa per non fare il ritorno, quando siamo stanchi, a velocità bassa)
Ho proseguito fino a poco più di 85km prima che la centralina dichiarasse che la batteria era scarica del tutto
Non sono praticamente mai andato al di sotto di 20.7km/h che rappresenta la fine autonomia utile (23km/ -10%)
Perciò autonomia utile e totale coincidono
Il consumo è sceso a 5.66Wh/km
Anche qui eseguo una piccola correzione per riportare il numero alla temperatura “normalizzata” di 20°C e ottengo una autonomia prevista utile e totale di 84 km




Terza ed ultima prova: livello di assistenza 4 con i consueti 70W muscolari
La velocità tipica è scesa a 21.5km/h (qui stiamo andando ad una velocità turistica, adatta ad accompagnarsi con amici di gita dotati di bici muscolari)
Ho usato ancora la 6.a marcia
Anche in questa prova, dopo 50 km sono passato al livello di assistenza 5 per mantenere più possibile la velocità di crociera iniziale e sono passato al livello 6 dopo 92km
Ho così ottenuto una percorrenza di poco più di 97 km che vale come autonomia utile e totale
Se questa prova è caratterizzata da una velocità piuttosto bassa, in compenso il calo di prestazioni lungo tutto l’arco della scarica della batteria è stato molto modesto consentendo di viaggiare con la medesima media oraira anche nell’ultimo tratto di scarica
La temperatura durante la prova era di 22°C per cui correggo e ottengo una autonomia normalizzata utile e totale di ben 95 km




La VeloCity riporta come autonomie quelle dichiarate dalla Ansmann che sono addirittura più pessimistiche di quanto ho ottenuto io: molto corretti



MARCIA IN COPPIA

I sei livelli di assistenza e una certa modulabilità della velocità a seconda della spinta sui pedali consentono di allinearsi abbastanza bene alla velocità del nostro compagno/a di viaggio
Se il nostro compagno/a di viaggio è … molto pigro … e procede sotto ai 10km/h, non possiamo far altro che staccare l’assistenza e procedere anche noi a muscoli



MARCIA SU FONDI STERRATI

Nonostante la trazione sia anteriore, l’avvio progressivo dell’assistenza garantisce partenze senza slittamenti anche su fondi poco consistenti; solo in presenza di ghiaino profondo si inizia a sentire qualche perdita di aderenza

Su sterrati leggeri il telaio assorbe bene e restituisce sempre una buona sensazione di controllo: si marcia in modo confortevole
La frenata è stabile e i bloccaggi alla ruota posteriore sono progressivi
Sui sampietrini la marcia è sufficientemente confortevole

Non è un modello a cui si può chiedere di affrontare sterrati impegnativi



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare un po’ robusta (19.5 kg senza batteria);
le parti elettriche non richiedono necessità particolari
Anche la lunghezza è come quella di una muscolare

Sulle scale il peso non è eccessivo ma il punto di presa non è particolarmente comodo e risulta spostato in alto
Sollevandola dal tubo sella, risulta squilibrata in avanti ma tenendola contemporaneamente dal manubrio si compensa bene

VeloCity Zeus - trasporto su scala



Il trasporto in treno è di conseguenza buono per via del peso ma difficoltoso per la suddetta difficoltà nell’afferrarla e per la generosa dimensione del manubrio che fatica a passare negli angusti spazi dei nostri vagoni nazionali
L’aggancio ai sostegni non presenta ostacoli
Negli ascensori standard delle ferrovie entra senza particolari precauzioni



(lo ricordo sempre: in treno portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)



PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco risulta buona:
il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia; anche in retromarcia non frena in modo significativo

VeloCity Zeus - scorrevolezza ruote



La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) indica una richiesta di appena 85W : valore decisamente buono
I 7 rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata anche a motore spento

Se ci si ritrova con la batteria scarica, si torna a casa senza sfiatarsi !

Ecco come si presenta senza batteria (ok, praticamente non si vede la differenza)






IMPIANTO LUCI

La luce anteriore è a led bianchi alimentata da 3 pile AAA
E’ dotata di un (forte) lampeggio ottimo per essere visti ed è rimovibile per cui si può utilizzare come torcia elettrica (ci risolve un problema in caso di malaugurato piccolo guasto o di odiosa foratura in zone buie)
Il lampeggio è assai ben visibile da lontano e ci fa identificare subito come bici/bipa
La luce fissa non è però molto potente: per chi usa abitualmente la bipa nelle ore serali consiglio un “upgrade”
L’apertura del vano batterie non richiede l’uso di attrezzi; è perciò adatta ad un utilizzo con pile ricaricabili




La luce posteriore, monoled rosso a luce fissa è luminosa e ben visibile anche lateralmente
Si alimenta con due batterie AA che garantiscono una lunga autonomia
Qui l’apertura del vano batterie richiede l’uso di un cacciavitino; metterne tassativamente uno nella borsetta attrezzi
se si usano le ricaricabili



La visibilità laterale è sufficiente per la presenza dei catadiottri sui raggi e le luci sono ben visibili
Non c’è la banda riflettente sui pneumatici






ANTIFURTO

La Zeus non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio

Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso (sui documenti di acquisto viene normalmente indicato)






ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta
Il portapacchi è largo 150mm (solo in due punti è 170) perciò ben compatibile con i seggiolini per bimbi

Qui ho fotografato la Zeus in assetto “viaggio turistico”, con le borse a bisaccia che si possono fissare, assai comodamente, con la “molla portagiornali” del portapacchi






CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La ZEUS è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica
Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.33
Sul telaio non sono però riportate le conformità alla normativa

Il pragrafo “garanzia” è di un … elevato godimento:

2 anni su tutte le parti meccaniche
Ma ben 4 sul motore !!!
E la garanzia sulla batteria è di 36 mesi (si, proprio tre anni) senza condizioni
Ottimo !
Per ottenere questi elevati valori di garanzia è obbligatorio portare la bipa ad eseguire dei “tagliandi” periodici

Il prezzo di listino dell’esemplare in prova (ammortizzato anteriormente e con batteria maggiorata) è di 1908€
La batteria di ricambio costa 143€ con la capacità di 11.6Ah e di 247€ con la capacità di 13.4Ah (quella utilizzata nel test)



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Buona autonomia, discreta velocità, confort e un solido telaio costruito in Italia sono caratteristiche da considerare
Buona per andare al lavoro senza sudare grazie alla possibilità di marciare veloci con minimo apporto muscolare
Portapacchi robusto per portare anche qualche carico o il bimbo sul seggiolino, ma attenzione allo scavalco che, con questo uso, richiede una certa agilità

Se le salite restano nel - già impegnativo muscolarmente- 10% non ci sono problemi anche se non si vuole fare sforzi
Meno adatta a percorsi montani con pendenze elevate
Ma attenzione alle ripartenze in salita perché sono un po’ faticose

Adattissima alle gite fuoriporta anche accompagnandosi ad altri ciclisti elettrici o muscolari e anche su strade sterrate in buono stato

Meno indicata per il trasporto regolare in treno perché un po’ ingombrante e senza un punto comodo per sollevarla

La Zeus mi sembra una buona bipa per uso generale



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


bubunapoli
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Inserito il - 14/06/2016 : 01:15:49  Mostra Profilo Invia a bubunapoli un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
..come sempre un test impeccabile. Grazie.

P.s. una banale constatazione:
ho notato che nei test "trasporto su ascensori standard delle ferrovie "
sei tentato di posizionare la bici sulla diagonale dell'ascensore, per guadagnare spazio.
Giusto !!

Però non ruoti a 90° quella anteriore. Se lo fai
anche le bici più lunghe entrano senza alcun ostacolo.
Lo so perchè la mia non entrava per 2 cm.. m'è bastato girare
la ruota ant. ad angolo retto, per capire che non era l'ascensore
sottodimensionato, ma il mio intelletto.
Bubu



T
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pixbuster
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Inserito il - 14/06/2016 : 18:46:42  Mostra Profilo Invia a pixbuster un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Bubunapoli
Ma quando provo le bipa in ascensore e non ci stanno ... le tento tutte per vedere qual'è la posizione migliore
Solo che alcuni telai (soprattutto quelli con la batteria posizionata in verticale dietro al tubo sella) non ci stanno proprio

Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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Rotolo
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Inserito il - 14/06/2016 : 22:39:28  Mostra Profilo Invia a Rotolo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cia Pix, grande recensione come sempre, ho letto che la batt aggiuntiva da 11,6Ah costa 143€, ma si può comprare separatamente a quel prezzo?!? Perchè se fosse così, ne compro un paio..
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pixbuster
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Inserito il - 15/06/2016 : 21:43:30  Mostra Profilo Invia a pixbuster un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anche a me è sempbrato un prezzo ... fin troppo interessante
Ho chiesto alla Ditta la conferma e sto aspettando

Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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Rotolo
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Inserito il - 15/06/2016 : 21:56:22  Mostra Profilo Invia a Rotolo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Siamo in molti ad aver mandato la mail alla ditta, sono due giorni che aspetto senza risposta..
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pixbuster
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Veneto


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Inserito il - 15/06/2016 : 22:41:19  Mostra Profilo Invia a pixbuster un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Frenate !!!!

Credo che le batteria Ansmann vadano solo con le centraline Ansmann e in ogni caso se usata su un'altra bipa si perderebbe subito la garanzia


Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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Rotolo
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Inserito il - 15/06/2016 : 23:00:43  Mostra Profilo Invia a Rotolo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pazienza per la garanzia, ma se il prezzo è quello, ne vale la pena lo stesso
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dibi
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Inserito il - 16/06/2016 : 16:14:50  Mostra Profilo Invia a dibi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Pix. Come al solito un grande test. Concreto ed esaustivo.

Quanto alle batterie il prezzo pubblicato è davvero molto concorrenziale.
Non potrebbe essere che sia quello richiesto come differanza rispetto alla batteria fornita di serie, che infatti sul sito del produttore è data per 9ah?

“La terra non è un eredità ricevuta dai nostri padri
ma un prestito da restituire ai nostri figli”
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Steu851
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Inserito il - 16/06/2016 : 17:11:19  Mostra Profilo Invia a Steu851 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in effetti visto che vendono a oltre 1900 euro una bici col motore anteriore e componentistica che si trova identica su bici cinesi non può essere che la batteria costi solo 143 euro.
Faccio notare che con la stessa cifra o poco di più si trovano bici a motore centrale con freni e forcelle decisamente migliori

Stefano da Brugherio (MB)

E-MTB: Haibike Xduro AllMtn 3.0 2020
E-MTB moglie : Haibike Xduro AllMtn 3.5 2020
Util-Ebike: Libellula versione 2.6 con step-up e centralina sine wave
Il mio canale Youtube https://www.youtube.com/c/YACVlog?sub_confirmation=1
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bubunapoli
Utente Master


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Inserito il - 16/06/2016 : 17:59:54  Mostra Profilo Invia a bubunapoli un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
steu851,
non necessariamente un hub anteriore (se di qualità)
è meno apprezzato di una bici con motore centrale (spesso
modello "risicato" per quel prezzo). Chi ne deve fare un
uso prettamente turistico o da trekking, anche questo modello
stradale può ben figurare e rientrare nelle esigenze
di una platea di clienti.
Ad essere sincero però credo che il più grosso difetto di questa bipa
sia il tempo di completa di ricarica (oltre le 9 ore) della batteria
che ne limita fortemente l'impiego. Non è immaginabile di dover aspettare tutto
sto tempo per la ricarica completa (cosa saggia e giusta da fare)
a meno che non ne compri due...
e ritorniamo al discorso iniziale.
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Steu851
Utente Master



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Inserito il - 16/06/2016 : 23:04:19  Mostra Profilo Invia a Steu851 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tu dici risicato, ma per buono che possa essere, ed io ho seri dubbi che quel motore non sia un cinese oem, un hub anteriore costa molto meno di un qualsiasi centrale, e con quella cifra ci prendi una Atala col bosh performance, il resto della componentistica è di fascia bassa, forcella ad elastomeri, freni tektro meccanici, deragliatore revoshift con cassetta a 7 rapporti li trovi identici in bici cinesi il cui prezzo ha un 1 in meno davanti, non hanno messo nemmeno il comando del motore con display e bici computer, che trovi nel sito del produttore del motore, per ultimo non ha manco una firma glamour che la renderebbe appetibile ai modaioli.
Insomma nel suo genere potrà essere una bella bipa, ma per come è montata costa almeno 500 duro di troppo.

Stefano da Brugherio (MB)

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bubunapoli
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Inserito il - 16/06/2016 : 23:40:50  Mostra Profilo Invia a bubunapoli un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma si steu851,
tutto volevo dire tranne che sia una bipa dal rapporto
prezzo/qualità concorrenziale. Mi riferivo in generale
al fatto di dover per forza scartare un hub a favore di un centrale.
Ci sono ottime bici con hub che non fanno rimpiangere bipe con centrali,
anche se dello stesso prezzo.
Alcuni decenni fa un mio amico meccanico mi diceva: "piuttosto che comprarmi
la 127 coi cerchi in lega, finestrini elettrici e accessori vari, mi compro
il modello successivo modello base (era appena uscita la uno).
Costano uguale ma sono di un'altra categoria".

Diciamo che forse il prezzo del modello testato da pix è giustificato
da una garanzia accettabile (3 aa sulla batteria, 4 sul motore),
dal prezzo batteria aggiuntiva concorrenziale,
dal fatto che sia prodotta in Italia, dal peso contenuto (nonostante sia
allestita con fanali, portapacchi, parafanghi, etc.. pesa appena
22 Kg), dalle discrete percorrenze e dalla buona scorrevolezza. Insomma c'è di meglio,
ma può piacere ad una clientela "tranquilla" per un uso prettamente cittadino.
Di tutti i difetti però basterebbe il tempo di ricarica (ben 9 ore) della
batteria (cui non hai fatto cenno) per scartarla, almeno
secondo i miei gusti.

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