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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
dumil Inserito il - 21/02/2010 : 18:03:43
Chi può stare appresso 10 ore alla carica di una batteria? Io carico in cantina di notte, non posso certo mettermi una brandina accanto alla bici.

Si pone quindi la questione di trovare sistemi per evitare fatti spiacevoli come quello accaduto a giorgio (casa incendiata e 50000€ di danno). Nel mio caso potrei far danno ad una serie di appartamenti e quindi vorrei trovare un modo per dormire tranquillo.

Io ho una lifepo4, dovrebbe quindi essere più sicura, ma il charger è molto "cinese" e non mi fa star sicuro lasciarlo incustodito a fare il suo sporco dovere.

Qualcuno ha suggerimenti su come implementare un rivelatore di fiamma che stacchi la corrente e magari dia anche un allarmetto?
50   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
davide_ttk Inserito il - 21/03/2010 : 22:21:24
joffa ha scritto:

davide_ttk ha scritto:

(senza distinzione fra i tipi)
Non ho idea di quale sia la possibilità di guasti del genere, ma se ne viene vietato il trasporto su camion, tenersi la batteria in casa carica, anno dopo anno, non mi sembra meno rischioso.

E come credi che le consegnino ai grossisti, sui pattini ?
Le LiFePO4, comunque, sono le uniche ad essere autorizzate per il trasporto AEREO in stiva di carico.


Non per creare una polemica, nel mio penultimo messaggio sul thread "refitting batteria di progetto zev"
ci sono i riferimenti alle norme del 2009 per il trasporto di merci pericolose.
Si tratta di un accordo sottoscritto dal governo italiano che credo abbia valore di legge
Non ho avuto il tempo di leggermi tutto il malloppo e non sono sicuro che non ci sia qualche altra esenzione, ma se ti vai a leggere le prescrizioni, trovi quello che intendo.
Probabilmente se dichiari pile zinco-carbone sei a posto, a me interessa che qualche comitato tecnico ha stabilito che ci dovrebbero essere delle protezioni interne, anche nelle condizoni che tu consideri sicure (batteria imballata bene per il trasporto, e non durante la ricarica).
Di che norma parli quando dici "autorizzate per il trasporto AEREO in stiva di carico"?

Davide
joffa Inserito il - 21/03/2010 : 15:15:50
joffa ha scritto:

davide_ttk ha scritto:

(senza distinzione fra i tipi)
Non ho idea di quale sia la possibilità di guasti del genere, ma se ne viene vietato il trasporto su camion, tenersi la batteria in casa carica, anno dopo anno, non mi sembra meno rischioso.


Le LiFePO4 sono le uniche ad essere autorizzate per il trasporto AEREO in stiva di carico.
E poi come sarebbe "vietato il trasporto su camion"...???
Come pensi che le consegnino ai grossisti, sui pattini ?
joffa Inserito il - 21/03/2010 : 15:14:24
davide_ttk ha scritto:

(senza distinzione fra i tipi)
Non ho idea di quale sia la possibilità di guasti del genere, ma se ne viene vietato il trasporto su camion, tenersi la batteria in casa carica, anno dopo anno, non mi sembra meno rischioso.

E come credi che le consegnino ai grossisti, sui pattini ?
Le LiFePO4, comunque, sono le uniche ad essere autorizzate per il trasporto AEREO in stiva di carico.
Inoltre, tutte le chimiche, se la lasci sul tavolo, staccata dal carichino e coi cavi distanti, non potrà MAI succedere nulla, se non che te la ritrovi scarica e magari da buttare (pardon.."smaltire").
dumil Inserito il - 20/03/2010 : 16:48:40
dall'idea che mi sono fatto la strada del sensore di fumo attaccato ad un allarme o combinatore telefonico dovrebbe essere la più semplice e sicura.
davide_ttk Inserito il - 20/03/2010 : 13:07:45


Secondo me state cercando di prevenire qualcosa di improbabile, cioè un guasto del sistema carichino-batteria durante la ricarica, che porti alla sovratemperatura della batteria.

Come ho scritto in un altro thread, il problema potrebbe essere invece un eventuale corto circuito in una cella in un qualsiasi momento e la mancanza di qualsiasi sistema di protezione INTERNO al pacco.
Il recente accordo per il trasporto di merci pericolose ADR2009 prevede che le batterie al litio (senza distinzione fra i tipi) possano essere trasportate solo se esistono dei sistemi per impedire un cortocircuito esterno, e per impedire scariche fra le celle in parallelo (non ho idea di come si potrebbe fare questo senza perdere un mucchio di energia).
Non ho idea di quale sia la possibilità di guasti del genere, ma se ne viene vietato il trasporto su camion, tenersi la batteria in casa carica, anno dopo anno, non mi sembra meno rischioso.

Chiedo anche qui se qualche produttore a vostra conoscenza monti sulle batterie dei sistemi di protezione del genere.

Davide



necknecks Inserito il - 20/03/2010 : 11:42:45
necknecks ha scritto:
mi ha condotto alle seguenti conclusioni (che tutti già empiricamente ci aspettavamo).


... certe volte anche quello che già sappiamo tutti è una notizia...
necknecks Inserito il - 20/03/2010 : 11:31:43
Mi è arrivato da HK il termostato comprato su ebay che avevo già linkato addietro. L'aggeggio vale davvero la pena, è fatto bene e costa poco.
Ma sopratutto ho potuto effettuare una rilevazione di temperatura un pò più scentifica durante la carica che mi ha condotto alle seguenti conclusioni (che tutti già empiricamente ci aspettavamo).
Le Li-Ion di Dennj, durante un ciclo di carica "fisiologica" fino al limite dei 4,2V ad elemento, dopodichè cutoff, NON ALTERANO MINIMAMENTE LA PROPRIA TEMPERATURA RISPETTO A QUELLA DI AMBIENTE.
Il termometro digitale del termostato ha una risoluzione al decimo di grado. E' rimasto costante a 18,4 gradi (la temperatura dell' ambiente dove effettuavo la carica) per tutta la carica fino al cutoff.
Quindi, tornando alla sicureza in fase di carica, confermo la validità di un sistema a termostato elettronico la cui NTC sia ben infilata e a contatto con gli elementi della batteria, e la cui temperatura di soglia sia fissata ad un valore "sicuro".
elle Inserito il - 25/02/2010 : 15:45:08
imayoda ha scritto:
basta fare una ricerca su ebay secondo me , per farsi un idea di quante inserzioni al litio "normale" ci siano rispetto alle pochissime con lifepo4...


veramente se faccio electric bike battery su ebay.com mi escono quasi solo lifepo4...

ma ripeto: la mia non è un'obiezione contro le lifepo4, solo un invito a non demonizzare le altre

casty Inserito il - 25/02/2010 : 12:39:41
Cmq quello che dice Elle è sacrosanto...se ci fossero "tutti" sti problemi di sicurezza non credo che le Case si metterebbero a buttar su bombe sulle bici....
Evidentemente le litio "fatte in casa" richiedono un minimo di attenzione da "buon padre di famiglia"...infatti anch'io chiedevo in altro post..."ma alla fine esiste qualche statistica di esplosioni?"..
Forse il pericolo c'è, non bisogna sottovalutarlo, ma poi bisogna vedere anche come vengono trattate le cose. E facendo cose "normali" non mi pare che ci siano tutte ste biciclette che vanno a fuoco....tranne qualche situazione particolare e cmq da chiarire..

dumil Inserito il - 25/02/2010 : 11:09:46
io credo che aziende importanti che possono permettersi di progettare batterie in un certo modo con le sicurezze del caso, preferiscano orientarsi verso tecnologie massimamente performanti e infatti sappiamo che le lifepo4 non sono eccellenti come densità. La gente vuole che il portatile e il telefonino (e anche la bici) abbiano prestazioni migliori (da nuovo e sulla carta). Una persona normale al massimo può valutare le caratteristiche dalle specifiche della casa, quel che sarà del computer (o della bici) tra 3 anni non lo trovi scritto sui "bugiardini".

Per me comunque basterebbe il solo aspetto ecologico a farmi propendere per l'una o l'altra tecnologia, sperando che quello che si legge sulle lifepo4 sia vero.
maxpoz Inserito il - 25/02/2010 : 09:13:12
Elle così sconfiniamo nei soliti discorsi di interessi economici, secondo me.
Le litio oramai ci sono da anni, vengono prodotte anche da aziende + grosse quindi con interessi
economici maggiori. Per un pò di sicurezza in più(sempre che ci sia) magari il gioco non vale la candela
(per loro) e quindi non prendono piede.
imayoda Inserito il - 25/02/2010 : 09:09:45
elle ha scritto:

visto che il discorso si è fatto un po' più generale...

secondo voi perché le lifepo4 non sono ancora adottate da nessuna grossa casa di bici elettriche?

eppure sono in circolazione da un certo tempo e nell'uso amatoriale non stanno dando cattivi riscontri nell'insieme, sicché immagino che panasonic, yamaha, giant, bionx, heinzmann, sparta ecc. abbiano guardato con qualche attenzione a queste novità - ma fatto sta che si mantengono stabilmente sulle solite litio... qualche casa un po' più piccola ha iniziato, è vero, a installare le lifepo4 e i riscontri non sono cattivi.. ma perché le "migliori" non lo fanno?

voglio dire: anch'io credo di aver capito che le lifepo4 siano nell'insieme più consigliabili di altre per l'uso amatoriale, perché sono un po' più sicure, promettono di vivere più a lungo e a parità di qualità costano in genere meno, ma - tabelle a parte (quelle che abbiamo visto erano di provenienza commerciale) - confesso che non mi convince la demonizzazione delle altre chimiche






usando batterie moderne il loro margine si assottiglia troppo.. basta fare una ricerca su ebay secondo me , per farsi un idea di quante inserzioni al litio "normale" ci siano rispetto alle pochissime con lifepo4...
elle Inserito il - 25/02/2010 : 08:47:02
visto che il discorso si è fatto un po' più generale...

secondo voi perché le lifepo4 non sono ancora adottate da nessuna grossa casa di bici elettriche?

eppure sono in circolazione da un certo tempo e nell'uso amatoriale non stanno dando cattivi riscontri nell'insieme, sicché immagino che panasonic, yamaha, giant, bionx, heinzmann, sparta ecc. abbiano guardato con qualche attenzione a queste novità - ma fatto sta che si mantengono stabilmente sulle solite litio... qualche casa un po' più piccola ha iniziato, è vero, a installare le lifepo4 e i riscontri non sono cattivi.. ma perché le "migliori" non lo fanno?

voglio dire: anch'io credo di aver capito che le lifepo4 siano nell'insieme più consigliabili di altre per l'uso amatoriale, perché sono un po' più sicure, promettono di vivere più a lungo e a parità di qualità costano in genere meno, ma - tabelle a parte (quelle che abbiamo visto erano di provenienza commerciale) - confesso che non mi convince la demonizzazione delle altre chimiche




dumil Inserito il - 25/02/2010 : 01:56:58
@necks le considerazioni andavano fatte sulle cose che dicevo poco dopo. Non erano poi così appanicanti, erano anzi di tipo economico/ecologico e la sicurezza era solo uno degli aspetti. Mi sembrava fosse abbastanza realista e poco ansiogeno. Tra l'altro pare che giorgio avesse delle lifepo4, chi ci capisce più niente? Quello che voglio dire e che ribadisco (in maniera realistica) è che i vantaggi delle li-ion non sono poi così tanto dei vantaggi, vanno considerati anche degli aspetti diversi dal costo immediato.


Poco tempo fa ho comprato un frigo classe a++, costava di più di un a+ (anch'esso incentivato dallo stato), ma mi sono bastati due stupidi calcoli su consumo medio / speranza di vita (del frigo ) per capire dove stava la convenienza.


Le tabelle e i video postati da joffa qui e là per me sono abbastanza esplicativi per valutare tutti gli aspetti (o molti) nell'acquisto di una batteria.

Tornando al tecnico, io comunque mi focalizzerei più sul carichino che mi pare il sospettato numero uno
necknecks Inserito il - 25/02/2010 : 01:32:59
pixbuster ha scritto:
Ma mi fido poco anche del "carichino" che è in grado di erogare correnti notevoli ed è collegato alla rete a 230V


Ciao Pix!
Puoi spiegare piu' in dettaglio questa frase per piacere?
(i carichini sono sempre collegati alla 220V, e perchè ti fidi poco di un carichino potente? Perchè hai meno tempo per intervenire in caso di guai?)
Solo per capire.

imayoda Inserito il - 24/02/2010 : 23:37:12
pixbuster ha scritto:

Mi piace l'adozione di un sensore di temperatura per la batteria

Ma mi fido poco anche del "carichino" che è in grado di erogare correnti notevoli ed è collegato alla rete a 230V

Perciò il sensore di fumo lo aggiungerei; visto che di solito le bipa le teniamo in garage, questo sensore serve anche ad avvisare in caso di problemi con gli altri mezzi





già.. quoto
pixbuster Inserito il - 24/02/2010 : 23:19:12
Mi piace l'adozione di un sensore di temperatura per la batteria

Ma mi fido poco anche del "carichino" che è in grado di erogare correnti notevoli ed è collegato alla rete a 230V

Perciò il sensore di fumo lo aggiungerei; visto che di solito le bipa le teniamo in garage, questo sensore serve anche ad avvisare in caso di problemi con gli altri mezzi



imayoda Inserito il - 24/02/2010 : 23:15:40
un bel imax b8 con sensore di temperatura e passa la paura.. chiediamo ai cinesi di farne fino a 12 celle e il gioco è fatto
gip_mad Inserito il - 24/02/2010 : 22:52:27
T4R ha scritto:
Quello postato da Gip Mad non mi sembra sia adatto allo scopo.


A me sembra di sì... Basta che il charger non consumi più di 2A a lato 220V. Comunque ripeto che non mi sembra la soluzione adatta...
T4R Inserito il - 24/02/2010 : 21:53:04
Chiedo scusa per l'acronimo davo per scontato che fosse di uso comune.
Però allora proprio per non dare nulla per scontato ma allo stesso tempo non per fare il professore, fate attenzione al tipo di termostato che userete le caratteristiche devono contemplare la resistenza alla 220V se volete metterli sull'alimentazione del carica.
Quello postato da Gip Mad non mi sembra sia adatto allo scopo.


Saluti Pino
gip_mad Inserito il - 24/02/2010 : 21:09:32
imayoda ha scritto:
bocciato!


ehi ehi! non era del tipo simile al to3, era come quello a questo link:
http://www.batteryspace.com/componenttwothermostat39v060f-55degclimit.aspx
ma con il corpo metallico invece che plastico!!!
Vabbè, per fortuna lavoravo con tensioni basse!
imayoda Inserito il - 24/02/2010 : 19:11:34
gip_mad ha scritto:

imayoda, dove li hai montati? Come al solito dò cose per scontate, e ti sarai immaginato che ho preso la scossa perchè li ho attaccati al 220... in realtà l'ho scoperto attaccandolo ad un dissipatore non isolato e quindi facendo un bel corto. MICA sono scemo, so cos'è la MICA! E se sapevo che internamente i contatti erano collegati alla carcassa, l'avrei usata l'aMICA.. però sul fondo i contatti escono da una resina, e danno tutta l'idea di essere isolati dal contenitore, comparandolo per esempio ai transistor in contenitore metallico dove è evidente il pin collegato al contenitore.

Dissipazione con ventole da 220V in casi di emergenza: a volte i clienti vogliono la potenza di elaborazione al costo del ciao.. beh cmq ha funzionato e abbiamo mangiato bene quella sera

il package così simile degli interruttori a quello TO-03 avrebbe dovuto risvegliare in te il dubbio sul modo di collegare il case di dissipazione

bocciato!
maxpoz Inserito il - 24/02/2010 : 18:40:52
Certo neck,
A me sicuramente va bene da 5A dato che il carichino è 2A,
Non vorrei aprire la batteria per la garanzia (anche se Robero chi lo sa se tornerà)
comunque nel caso che non lo infili a contatto dovrò calcolarlo tenendo conto della normale temperatura
in fase di carica, mi farò prestare da un mio amico un termometro al laser, e vedrò se questa cosa è fattibile.

gip_mad Inserito il - 24/02/2010 : 18:03:35
imayoda, dove li hai montati? Come al solito dò cose per scontate, e ti sarai immaginato che ho preso la scossa perchè li ho attaccati al 220... in realtà l'ho scoperto attaccandolo ad un dissipatore non isolato e quindi facendo un bel corto. MICA sono scemo, so cos'è la MICA! E se sapevo che internamente i contatti erano collegati alla carcassa, l'avrei usata l'aMICA.. però sul fondo i contatti escono da una resina, e danno tutta l'idea di essere isolati dal contenitore, comparandolo per esempio ai transistor in contenitore metallico dove è evidente il pin collegato al contenitore.
necknecks Inserito il - 24/02/2010 : 17:56:32
maxpoz ha scritto:

NECK,
E a questo punto ti chiedo: secondo te (DA SCARSO ELETTRONICO :) ) potrebbe servire oppure è una boiata?


Guarda che scherzavo davvero, eh?

Penso che è un sistema semplicissimo che può andare bene. Praticamente interrompi il filo che dal caricabatterie va al BMS (anche subito dopo il connettore) e ci attacchi in mezzo questo sensore. Devi verificare che le tue correnti di carica siano SEMPRE minori del massimo carico ammesso dal sensore. Sceglilo abbastanza grande, quello che avevo visto da 5A forse potrebbe andarti bene...
Però, se puoi, aprila la batteria! E' bene che quella linguetta sia davvero a contatto degli elementi, se no rischia di non funzionare. Nei pacchi batterie per i PC portatili sono proprio "scotchati" sulle celle. Il calore lo devono sentire tutto, se no come fanno a lavorare?

Sulla seconda domanda mi piacerebbe sentire altri. A me sembra un pasticcio di troppo...

imayoda Inserito il - 24/02/2010 : 17:05:25
gip_mad ha scritto:

Oh Cristo adesso mi ricordo perchè evito sempre di scrivere cose tecniche sui forum, do troppe cose per scontate e poi va a finire che qualcuno si mette a spellare fili a 220 (AT = Alta Tensione) e ci rimane attaccato.
necksnecks nell'ultimo post ha chiarito un pò le cose, poi quando torno a casa cercherò di colmare un pò di omissioni da parte mia (scusate!)
Il mio fusibile termico, avevo detto, è _simile_ a quello della foto, simile in funzionamento e in aspetto, solo che il mio è più grosso () e in metallo, e dovrebbe tenere 15A, più che sufficienti sia per la carica che per la scarica del mio pacco.
Mi sono venuti i brividi quando imayoda ha proposto di metterlo in serie alla 220, visto che l'aspetto non lo lascia intendere ma i terminali nel mio erano collegati all'involucro metallico!! (l'ho scoperto a mie spese)
Un ottima guida che ho trovato per caso cercando una foto da postare forse può chiarire un pò di concetti fondamentali:
http://www.mpoweruk.com/protection.htm

pensa un po'... io in passato ne avrò montati circa un centinaio e non ho mai preso la scossa.. hai presente quella cosa chiamata "mica" ??

maxpoz Inserito il - 24/02/2010 : 16:51:56
NECK,

Non avevo considerato il fatto della scarica massima(magari non ci sarei arrivato ugualmente) perchè io ragionavo
pensando, come ho scritto, di mettere la termocoppia/interruttore termico appena prima del bms, oppure appena dopo l'attacco del carichino,
in modo tale che uno come me (incompetente) senza aprire la batteria possa comunque montarlo.
E a questo punto ti chiedo: secondo te (DA SCARSO ELETTRONICO :) ) potrebbe servire oppure è una boiata?

e ancora da incompetente chiedo, appena prima del carichino non si può montare anche un componente (se esiste) che taglia il circuito sopra un certo voltaggio in modo tale che se il carichino decide di buttare + v di quello che dovrebbe, questo blocca tutto?


gip_mad Inserito il - 24/02/2010 : 16:32:36
Oh Cristo adesso mi ricordo perchè evito sempre di scrivere cose tecniche sui forum, do troppe cose per scontate e poi va a finire che qualcuno si mette a spellare fili a 220 (AT = Alta Tensione) e ci rimane attaccato.
necksnecks nell'ultimo post ha chiarito un pò le cose, poi quando torno a casa cercherò di colmare un pò di omissioni da parte mia (scusate!)
Il mio fusibile termico, avevo detto, è _simile_ a quello della foto, simile in funzionamento e in aspetto, solo che il mio è più grosso () e in metallo, e dovrebbe tenere 15A, più che sufficienti sia per la carica che per la scarica del mio pacco.
Mi sono venuti i brividi quando imayoda ha proposto di metterlo in serie alla 220, visto che l'aspetto non lo lascia intendere ma i terminali nel mio erano collegati all'involucro metallico!! (l'ho scoperto a mie spese)
Un ottima guida che ho trovato per caso cercando una foto da postare forse può chiarire un pò di concetti fondamentali:
http://www.mpoweruk.com/protection.htm
necknecks Inserito il - 24/02/2010 : 15:50:32
Che confusione… L’italiano è una lingua piena di complicazioni. Chiedo scusa in anticipo e provo a chiarire meglio quello che pensavo di dire a un sacco di voi…

@ maxpoz:
A) Immaginavo che volessi mettere il sensore (la termocoppia) a protezione della batteria in carica. Se è cosi’ devi mettere la termocoppia attaccata (congiunta fisicamente, termicamente) alla batteria scoperta, in modo che possa scaldarsi con lei. Sulla batteria, non “sul caricatore scoperto”. Se intendi realizzare una protezione basata sulla interruzione della alimentazione del caricabatterie allora porterai la fase della 220v ad uno dei capi della termocoppia. L’altro capo va collegato al caricabatterie. Il neutro va direttamente dalla presa al caricabatterie.
Siccome stiamo dicendo che la termocoppia deve "eventualmente" interrompere l’alimentazione del caricabatterie, questo deve essere NORMALMENTE CHIUSO, e si deve aprire solo al raggiungimento della temperatura critica. (Chiuso e aperto sono termini riferiti al sensore, come se fosse un interruttore. A sensore chiuso la corrente passa. A sensore aperto no.).
Come dicevo prima, quello “che non mi piace di questo sistema è che devi portare una linea a 220V vicino alla batteria.”

B) Quando parlavo delle correnti forti (i famigerati 40A) stavo analizzando queste:
http://www.batteryspace.com/componenttwothermostat39v060f-55degclimit.aspx

Gip_Mad diceva “Quindi basta metterlo in serie alla batteria e quando si scalda troppo quello stacca tutto.”
Assumo che ciò equivalga a dire che all’interno della batteria interpongo la termocoppia tra due qualsiasi delle sezioni in serie. Ebbene, se faccio una cosa del genere attraverso la termocoppia ci passa la corrente di carica (5A) ma anche la corrente di scarica (40A). Ma il datasheet dice che la TC regge al massimo 5A, se lo facessi la incollerei definitivamente e non funzionerebbe più...

Oppure, come avevo immaginato, si intendeva “metterlo in serie sul cavetto di carica della batteria”. Anche in questo caso, dicevo “le correnti sono un pò "al limite" per me”. Perché il mio caricabatterie carica a 5,1A mentre La TC ne interrompe 5. Troppo poco.

Sulle temperature. Non ho ancora rilevato precisamente le mie temperature in fase di carica (Ho delle LiIon). Ma non sembrano diverse dalla temperatura di ambiente. Su questo posso fare un’osservazione più precisa.

@ Joffa: certo che per i nostri usi è impossibile un carichino a 40A. Perché è inutile, se lo avessi non credo che lo utilizzerei... Sarebbe anche potenzialmente pericoloso, non credi?

@Giordano: Personalmente, ero interessato ad una protezione della batteria, non del carichino (che se si brucia fa tutt’al più un corto e fa scattare il contatore). Credo che di questo si parlasse.

@Dumil: tu dici “ma se consideri alcune cose dovrai convenire con me che è meglio evitarle”. Questo è un passaggio complicato e “alcune cose” è troppo generico . Credo che sia importante essere realisti e non alimentare ansie basate sull’ignoranza. Col forum possiamo contribuire a diffondere la conoscenza in modo che gli oggetti che usiamo siano usati sempre nel modo appropriato e in sicurezza. Evitare di sceglierli (o usarli) perche se usati male sono pericolosi sarebbe un eccesso.

Non pretendo di tranquillizzarvi (max, tu evochi un elettronico). Malgrado la mia ridotta autorevolezza, io lo sarei. Sicuramente scarso. Ma competente abbastanza per tranquillizzare me stesso. (sto scherzando, eh?)

Un abbraccio a tutti, questo forum è fighissimo.
SergioF Inserito il - 24/02/2010 : 15:14:20
T4R ha scritto:

@SergioF
Per il primo che hai segnato significa che fino a 50° è APERTO e NON fà passare corrente.
Il secondo è ovviamente l'opposto.
Per questo tipo di utilizzo è adatto il secondo a 50° apre e ferma tutto.
Ma starei comunque attento ad utilizzarli con la 220V, sarebbe un circuito da fare custom e chi non è praticissimo di corrente ed isolamenti in A.T. potrebbe peggiorare le cose.

Saluti Pino


Ciao Pino e bentrovato.
In merito alla "scossa" e alle sue particolarità sono ben scafato e avere un barcotto da gestire sia sull'alternata che sulla continua aiuta parecchio.
Non mi preoccupo dell'isolamento ma dell A.T. si (perchè non conosco l'acronimo e francamente non so cosa intendi, ahimè), ma credo che portare la 220v sulla batteria dopo aver isolato i fastom nn dovrebbe essere pericoloso, resta il fatto che nella peggiore delle ipotesi di un corto (ma qui stiamo verificando il sesso degli angeli) salterebbe immediatemente il differenzuiale (salvavita) di casa.
Che ne pensi??
giordano5847 Inserito il - 24/02/2010 : 15:02:52
SergioF ha scritto:

......Mi si dice che il sensore deve essere normalmente chiuso (il circuito chiude) e alla temperatura programmata si "apre" impedendo alla tensione di circolare....Rimane il dubbio del doppio sensore sul caricabatteria e sulla batteria.....

Ma siamo sicuri che i caricabatteria non abbiano già un interruttore termico? Io vedo che ce l'ho sulla saldatrice, mola, cancello elettr del box, centralina della bici, scommetto anche sul bafang; chiederei ai fornitori prima di fasciarci la testa.
T4R Inserito il - 24/02/2010 : 14:55:49
@SergioF
Per il primo che hai segnato significa che fino a 50° è APERTO e NON fà passare corrente.
Il secondo è ovviamente l'opposto.
Per questo tipo di utilizzo è adatto il secondo a 50° apre e ferma tutto.
Ma starei comunque attento ad utilizzarli con la 220V, sarebbe un circuito da fare custom e chi non è praticissimo di corrente ed isolamenti in A.T. potrebbe peggiorare le cose.

Saluti Pino
dumil Inserito il - 24/02/2010 : 14:45:00
@necks ma forse la peste sarà peggio, ma se consideri alcune cose dovrai convenire con me che è meglio evitarle. Credo che su questo forum dovremmo dissuadere le persone dall'acquistarle.
Anzitutto l'impatto sull'ambiente, da non sottovalutare, visto che ci facciamo paladini (chi più chi meno) di idee ecologiste. Oltre ad essere più tossiche durano anche meno e quindi devono essere smaltite prima (discorso che vale vieppiù per le piombo). Se poi ci metti il fattore sicurezza eccola lì che chi si fermasse a pensare per decidere che chimica comprare non dovrebbe avere indecisioni di sorta e buttarsi sulle lifepo4 (aspettando qualcosa di ancora meglio).

Certo ci sono problemi immediati di costi, ma la differenza con altre chimiche non è molta e alla lunga (che poi due tre anni io non la vedo così lunga) il bilancio sarà a favore delle lifepo4.

Tornando al termostato, io personalmente non ho involucri di metallo, la batteria è sigillata con guaina liquida, rifare tutto il lavoro di impacchettamento non lo considero plausibile. Nella triste evenienza che dovesse prendere fuoco la batteria mi farò carico del danno. Il mio cruccio è far sì che il danno si fermi lì, a caricatore o batteria, al peggio alla bici, e non succedano danni più gravi ed estesi.

SergioF Inserito il - 24/02/2010 : 14:44:16
Allora il buon Ping ti da allegato alla batteria il carichino da 2A e se invece vuoi andare di fretta con una aggiunta di circa 30/40 eurini ti da quello da 5A.
IL carica batteria del mio barcotto arriva a 40A con tensione a 12V e vi assicuro che ha una dimensione importante !!!

Mi si dice che il sensore deve essere normalmente chiuso (il circuito chiude) e alla temperatura programmata si "apre" impedendo alla tensione di circolre....

Rimande il dubbio del doppio sensore sul caricabatteria e sulla batteria.....
joffa Inserito il - 24/02/2010 : 14:27:14
Non sono un elettronico, ma è impossibile che quel carichino sia da 40A.
AL massimo potrebbe essere da 25A, ma sarebbe già parecchio "anomalo" rispetto a quanto visto in giro fin'ora,
DI solito i carichini di Ping sono da 1,8A o da 2,5A.
Altri sono da 3A. Noi forniremo quelli veloci, da 5A e da 8A, ma OCCHIO a non usare MAI un caricabatterie più potente di quello fornito con la batteria, perchè secondo le diverse caratterietiche degli elementi ci vuole il carichino giusto.
Se mettete un carichino troppo potente rispetto alla capacità di ricarica tipica della batteria (diversa anche se della stessa tecnologia) questo surriscalderà il pack fino a bruciarlo (nelle diverse "maniere" rispetto alla chimica usata) e le batterie con deriva termica autoinnescante (termal runaway) si incendieranno (cosa esclusa nelle LiFePO4: vedere istruzioni casa costruttrice...).
maxpoz Inserito il - 24/02/2010 : 14:18:17
Scusate una cosa:

Secondo me il sensore deve essere normalmente aperto (taglia quando supera una certa temperatura)
poi perchè dite che dovete metterlo sul caricatore scoperto, con vicino la corrente ecc.ecc.?
Scusate dalla mia batteria escono cavi, rosso e nero, uno va al bms e poi dal bms va alla centralina e al caricatore giusto?
quindi basta interromperlo o appena prima del bms oppure prima dell'attacco del caricabatterie (che in entrabi i casi è in prossimità della batteria)

necknecks tu dici che la tua batteria sukkia 40A, in scarica, non in carica giusto, in carica ti succhia o megli gli fornisci gli A del carichino,
non penso che hai un carichino da 40A.

Servirebbe Un elettronico che confermasse i nostri dubbi!!!

Poi un'altra cosa 50° per me sono bassissimi, 35° d'estate di temperatura ambiente.
SergioF Inserito il - 24/02/2010 : 14:02:56
Ultima domanda tanto per non fare casino.
Questi sensori sono di due tipi:

INTERRUTTORE TERMICO NORMALMENTE APERTO 50°C

INTERRUTTORE TERMICO NORMALMENTE CHIUSO 50°C

Quando si intende aperto significa che fa passare corrente???

Giusto per non comprare quello opposto....
SergioF Inserito il - 24/02/2010 : 13:58:07
Ima E neck sono d'accordosul fatto che ne basti uno per la batteria ma rimane scoperto il caricabatteria.
Mi spiego meglio se dovesse andare in corto o per un contatto o per la rottura della ventola di raffreddamento il caricabatteria, questi potrebbe surriscaldarsi e nella peggiore delle ipotesi fare fiamma.
Se a contatto con il caricabatteria ne porto uno e in serie un secondo a contatto con la batteria (ovvio che li passa la 220v ma il cavo elettrico è di fatto isolato) dovrei essere tutelato sia in caso di problema alla batteria (eventuale BMS che non stacca) che del caricabatteria (eventuale ventola o corto).

Che ne pensate??
imayoda Inserito il - 24/02/2010 : 12:27:38
SergioF ha scritto:

imayoda ha scritto:

tempo fa compravo e usavo tramite Farnell dei sensori di temperatura che, a una temperatura stabilita dal costruttore, chiudevano o staccavano (a seconda del modello) il circuito di potenza.. erano come degli switch di potenza attuati da uan determinata temperatura, monoblocco e senza elettronica... se trovo il datasheet lo posto

Con uno di quelli si potrebbe inserire una sirena alimentata direttamente da una batteria (o un elemento solo di essa) che scatti se l'involucro (magari metallico) si scaldasse troppo.


edit.
ecco un link
http://cgi.ebay.it/INTERRUTTORE-TERMICO-N-C-100-C_W0QQitemZ120438488802QQcmdZViewItemQQptZComponenti_elettronici_attivi?hash=item1c0ab17ee2


quindi e riassumento (scusate se scrivo un c...ta) comprando due di questi termostati e collegandoli in serie uno attaccato alla batteria e uno attaccato al carica batteria dovrei essere certo di interropere la tensione a 220v nel caso caricabatteria o batteria raggiungessero la temperatura limite del termostato???

In parole povere se qualcosa va in corto e inizia a scaldare almeno si interrope la tensione della 220v....

Giusto??



esatto
ne basta uno sulla 220.. è solo scomodo perchè deve essere messo in contatto con la parete metallica della batteria, serrato.

questi cosi riattaccano la corrente se scendono a 30 gradi anche sotto il livello di innesco.
necknecks Inserito il - 24/02/2010 : 12:15:48
@ Sergio. Se la protezione che cerchi è in sede di carica te ne basta uno, da mettere a contatto fisico (termico) con la batteria e da porre in serie all'alimentazione del caricabatterie. L'unica cosa che non mi piace di questo sistema è che devi portare una linea a 220V vicino alla batteria.

@ Dumil: Definirla "peste" forse è un esagerazione... Comunque sono daccordo, non smonterei la batteria per inserire termocoppie qua e la. Però un unico termistore da infilare al centro del pacco, collegato ad un termostato che toglie la corrente al caricabatterie, lo farei senza indugio. Non pretendo di convincerti, ma sulla efficiente informazione "anticipatoria" prodotta da sensori di fumo e fiamma ho già espresso tutti i miei dubbi...

dumil Inserito il - 24/02/2010 : 11:45:51
le batterie agli ioni di litio "serie" hanno questo tipo di protezione e infatti alla fine tra mpicci e mbroji sia il peso che il costo di queste batterie non è dissimile dalle lifepo4. Nonostante tutto queste batterie rimangono ancora in minima parte insicure, prova ne sia il fatto che nei portatili e negli iphone sono accadute esplosioni e alcune case hanno dovuto richiamarle per difetti. Se poi sono caserecce mi immagino io che il rischio possa essere ben più alto. Io per la mia situazione le eviterei come la peste.

Per i pacchi già creati mi pare assurdo mettersi a smontare tutto per inserire i sensori per ogni fila di celle.

Per i più l'unica soluzione plausibile credo rimanga la protezione per il carichino e i sensori di fumo o di fiamma

SergioF Inserito il - 24/02/2010 : 10:50:56
imayoda ha scritto:

tempo fa compravo e usavo tramite Farnell dei sensori di temperatura che, a una temperatura stabilita dal costruttore, chiudevano o staccavano (a seconda del modello) il circuito di potenza.. erano come degli switch di potenza attuati da uan determinata temperatura, monoblocco e senza elettronica... se trovo il datasheet lo posto

Con uno di quelli si potrebbe inserire una sirena alimentata direttamente da una batteria (o un elemento solo di essa) che scatti se l'involucro (magari metallico) si scaldasse troppo.


edit.
ecco un link
http://cgi.ebay.it/INTERRUTTORE-TERMICO-N-C-100-C_W0QQitemZ120438488802QQcmdZViewItemQQptZComponenti_elettronici_attivi?hash=item1c0ab17ee2


quindi e riassumento (scusate se scrivo un c...ta) comprando due di questi termostati e collegandoli in serie uno attaccato alla batteria e uno attaccato al carica batteria dovrei essere certo di interropere la tensione a 220v nel caso caricabatteria o batteria raggiungessero la temperatura limite del termostato???

In parole povere se qualcosa va in corto e inizia a scaldare almeno si interrope la tensione della 220v....

Giusto??

necknecks Inserito il - 24/02/2010 : 10:18:30
Mi piacerebbe metterne solo uno in serie, ma non posso.
Questi aggeggi reggono max 5A, mentre io ne succhio 40...

Ne dovrei mettere uno per ogni linea di carica del BMS.

Positivo o negativo non fa differenza. Se vuoi interrompere l'alimentazione devono essere normalmente chiusi. Se vuoi alimentare una sirena (l'ho letto, non lo condivido) normalmente aperti.
maxpoz Inserito il - 24/02/2010 : 08:21:41
Neck. se non ho capito male Gip,(nel suo caso hamontato un interruttore termico ogni fila di cella)
nel nostro che abbiamo un pacco già creato potremmo metterne uno in uscita della batteria, appena prima del bms....penso.

Ma si installerebbe (se è come ho scritto sopra) sul negativo o sul positivo?
io li ho visti da 250v 10A potrebbero andare bene? Normalmente aperti giusto?
imayoda Inserito il - 24/02/2010 : 03:22:44
il modello da me postato di interruttore termico può interrompere fino a 2500W alternata.. ma io lo userei per creare un allarme sonoro..

qualcuno deve pur andare a spegnere l'incendio, no???!!!
Dasti Inserito il - 23/02/2010 : 23:42:43
...Estiqaatsi...
necknecks Inserito il - 23/02/2010 : 23:20:52
Queste termocoppie sono proprio carine. Ma non ho capito con un BMS a sette sezioni come il mio come dovrebbero essere installate. Una per ogni sezione? Cioè sette... E se ne metto sette, cosa succede se uno scatta e gli altri sei no? Si stacca la sola sezione che frigge?
Anche le correnti sono un pò "al limite" per me.
E' una bella soluzione perchè è miniaturizzata, ma forse non è adatta ai miei scopi. Peccato.
Resto sul termostato da acquario che è bello un bel pò. Mi dice anche la temperatura della batteria durante la carica in ogni momento. Me lo regolo sulla temperatura che voglio, al grado centigrado...

P.S. Dasti! Per Estiqaatsi su questo forum voglio il copyright, eh?
gip_mad Inserito il - 23/02/2010 : 21:17:09
maxpoz ha scritto:

Allora basterebbe mettere un interruttore termico tra il charger e la batteria,
in modo che se la battera sale sopra (come dice il nostro ing GipMad) 70°C stacca la corrente.

Da profano di elettronica chiedo è fattibile? l'interruttore come percepisce il calore, ha un sensore che si può
portare fino all'interno del pacco?


Il sensore è semplicemente un cilindretto metallico con due fili che escono da un lato.. i fili normalmente sono collegati fra loro, ma se supera una certa temperatura si scollegano. E' simile nel funzionamento a quello che ha postato imayoda qualche post più su. Quello che ho io è simile a questo:
http://www.batteryspace.com/componenttwothermostat39v060f-55degclimit.aspx
Quindi basta metterlo in serie alla batteria e quando si scalda troppo quello stacca tutto.
Bisogna tenere conto però che potrebbe comunque essere troppo tardi: può essersi già innescata la "reazione a catena" (thermal runaway) e la temperatura potrebbe continuare a crescere anche dopo aver staccato l'alimentazione. E' già un buon inizio comunque, e un dispositivo collaudato visto che come fa notare jumper si trova praticamente in tutte le batterie ricaricabili.

Il concetto base quando si parla di sicurezza delle batterie, è che vengono chiamate "accumulatori" proprio perchè "accumulano" energia. Tutta questa energia, che è proprio tanta, in casi particolari può scaricarsi in tempi brevi, provocando gli effetti che conosciamo tutti. E questo succede con qualsiasi tipo di batteria, tranne con le piombo che proprio perchè sono delle batterie di m*** vengono sporaffatte dall'effetto peukert prima di provocare danni seri.
Dicevamo, l'energia viene scaricata da qualche parte; in caso di un corto con un cavo (vedi video che ha postato joffa: http://www.youtube.com/watch?v=Vf2LlZPy3GM&feature=related) l'energia si scarica sia sul cavo che sulla batteria, in proporzione a seconda della resistenza interna della batteria e del cavo, e si trasforma in calore. Visto che i metalli non prendono fuoco a temperature così basse, ovviamente chi ne fa le spese è la guaina in plastica e/o qualsiasi materiale infiammabile a contatto con loro. Le batterie lifepo4 sono più sicure in quanto non contengono materiali infiammabili, e quindi si limitano a produrre molto calore senza incendiarsi spontaneamente, però visto che vengono spedite in genere scariche e quindi con poca energia immagazzinata, sono considerate sicure per le spedizioni aeree.

Ho scritto di fretta perchè devo scappare, se non si capisce qualcosa chiedete, se ho detto castronerie od ho omesso parti scusatemi! Il concetto è quello comunque.
Dasti Inserito il - 23/02/2010 : 20:34:02
essegi Inserito il - 23/02/2010 : 20:29:29
Dasti ha scritto:

Come direbbe il "Grande Capo Estiqaatsi..."





beh, ho cercato di fare un elenco, ma mica dobbiamo fare tutto e subito! ...sennò Estiqaatsi al ²...




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