Autore |
Discussione |
|
ecocar
Utente Senior
Piemonte
1816 Messaggi |
|
ecocar
Utente Senior
Piemonte
1816 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 16:42:47
|
Purtroppo nel mio caso (trike cabinato), non ho trovato quello che cercavo perchè le norme, le specifice ed i test proposti in molti casi non sono applicabili al mio velocipede. Ad esempio il mio manubrio ha una forma completamente diversa da quello di una bici e non può essere sottoposto ai test di sforzo nelle stesse direzioni proposte. Stesso discorso per la sella (non ce l'ho neanche...). In questo caso essendo per legge obbligatorio dare un veicolo sicuro, ma non potendo contare su un ente che me lo certifichi (non essendoci nè obbligatorietà nè effettiva possibilità), la responsabilità rimane completamente al costruttore. Non potendo usare queste norme, potrei sottoporlo ad esempio al TUV per poter dimostrare che il prodotto è costruito a regola d'arte? E' molto importante perchè in caso di rotture o incidente, se ho la certificazione posso dimostrare la buona qualità del prodotto. |
ecocar |
|
|
elle
Utente Master
fondatore
17605 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 16:51:40
|
personalmente nutro la più profonda diffidenza per questo genere di normative, che richiamandosi a una tutela della sicurezza mirano a imporre regole che riducono la libertà di costruire, modificare, amministrare la propria bicicletta
una cosa sono le leggi, che puniscono chi imbroglia e sono sacrosante, specialmente perché è possibile che siano concepite nell'interesse generale... un'altra sono le normative suggerite da un sistema di interessi privati come quello che si concentra in queste organizzazioni (uni, iso ecc.) e che spinge alla creazione di monopoli, pochi soggetti accreditati da una parte e tutti gli altri fuori
sappiamo tutti citare esempi di cose perfettamente a norma ma fatte malissimo e pericolose (specie nel settore alimentare e ambientale) e di cose fatte invece con cura artigianale e nella sostanziale indifferenza agli standard... tra l'altro tutte queste operazioni di valutazione e accreditamento della qualità sono un affare enorme per le agenzie che le fanno, che speso succhia danari e energie dando in cambio cambio soltanto fuffa
per restare alla bicicletta, è credo il solo mezzo di locomozione rimasto libero da omologazione... per quanto ne so - ma posso sbagliarmi - non c'è luogo al mondo dove non sia possibile costruirsi una bicicletta da sé... a me sembra un bellissimo contrassegno di libertà di questo mezzo e non vorrei scambiarlo con nessun certificato di conformità
|
l.
giant lafree, 2006 - brompton M3L, 2007 - flyer T8, 2008 - xootr swift, 2009 - specialized tricross, 2012 - tag egolite, 2014 |
|
|
ecocar
Utente Senior
Piemonte
1816 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 18:18:45
|
| elle ha scritto:
personalmente nutro la più profonda diffidenza per questo genere di normative, che richiamandosi a una tutela della sicurezza mirano a imporre regole che riducono la libertà di costruire, modificare, amministrare la propria bicicletta
una cosa sono le leggi, che puniscono chi imbroglia e sono sacrosante, specialmente perché è possibile che siano concepite nell'interesse generale... un'altra sono le normative suggerite da un sistema di interessi privati come quello che si concentra in queste organizzazioni (uni, iso ecc.) e che spinge alla creazione di monopoli, pochi soggetti accreditati da una parte e tutti gli altri fuori
sappiamo tutti citare esempi di cose perfettamente a norma ma fatte malissimo e pericolose (specie nel settore alimentare e ambientale) e di cose fatte invece con cura artigianale e nella sostanziale indifferenza agli standard... tra l'altro tutte queste operazioni di valutazione e accreditamento della qualità sono un affare enorme per le agenzie che le fanno, che speso succhia danari e energie dando in cambio cambio soltanto fuffa
per restare alla bicicletta, è credo il solo mezzo di locomozione rimasto libero da omologazione... per quanto ne so - ma posso sbagliarmi - non c'è luogo al mondo dove non sia possibile costruirsi una bicicletta da sé... a me sembra un bellissimo contrassegno di libertà di questo mezzo e non vorrei scambiarlo con nessun certificato di conformità
|
Non sai la soddisfazione che ho quando vado in giro con il mio trike ideato, costruito e perfino saldato (ho imparato a saldare apposta per questo progetto)da me, pensando che la legge mi ha permesso questa libertà. Io credo di aver fatto bene e con coscienza (sapendo che ha ancora difetti da eliminare), ci porto in giro i miei figli, tanto ne ho fiducia, però produrlo e venderlo è un'altra cosa: mi mette paura. Se un cliente dovesse avere un incidente in seguito ad una rottura (magari causata da un utilizzo sbagliato che non posso dimostrare) correrei dei grandi rischi (perdere un processo e dover fallire perchè non posso pagare il risarcimento). Io anni fa ho rischiato di rompermi la faccia per la rottura di un telaio tipo graziella, ma non mi sarei mai sognato di prendermela con il produttore, ma adesso i tempi sono cambiati e tanta gente non aspetta altro che fare denunce. Avevo pensato di produrre il trike nell'anarchia totale,a livello hobbistico richiedendo ai compratori una dichiarazione di scarico di responsabilità in quanto oggetto amatoriale, ma non mi sembra giusto verso gente che non conosce la mia buona fede. Molti non lo comprerebbero di fronte ad un compromesso del genere... le certificazioni mi sembravano una tutela più mia che del cliente (che dovrebbe già essere tutelato dai collaudi che faccio a mio rischio). Cosa dovrei fare...? |
ecocar |
|
|
giordano5847
Utente Master
Lombardia
4064 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 18:28:28
|
Secondo me neanche i crash test sollevano da responsabilità i costruttori. Trovo però utile una linea guida per il controllo standardizzato dei vari componenti più o meno simili. Sarebbe un po' come le unificazioni dei vari componenti: viti, catene, ecc. |
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo) |
|
|
Bengi
Utente Master
Veneto
3686 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 19:16:49
|
La questione che hai sollevato è giustissima. La sicurezza è il primo requisito quando si commercializza un prodotto potenzialmente pericoloso. Fare dei test di laboratorio o avere delle omologazioni, credo che sia molto costoso ...
Una cosa molto importante che potresti fare e che non dovrebbe costare eccessivamente è quella di farti fare un'analisi strutturale agli elementi finiti del telaio, magari da un giovane ingegnere meccanico neolaureato ...
In questo modo potresti capire intanto se il dimensionamento strutturale è sufficientemente affidabile e - se necessario - intervenire nei punti critici ...
Se ti cauteli da un cedimento strutturale, credo che sei già a buon punto!
|
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo" |
|
|
pixbuster
Amministratore
fondatore
Veneto
12352 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 19:51:03
|
Sono daccordo con Elle sul fatto che una eventuale obbligatorietà tarperebbe la autosperimentazione su questo che è l'ultimo veicolo libero che ci è rimasto Temo appunto anch'io che impongano l'omologazione
Ma le norme attuali sono solo una "certificazione" che non è obbligatoria
Attualmente, se compro una bici o una bipa, mi fà piacere sapere che è stata sottoposta ai test di resistenza, di sicurezza e di non emissione di disturbi elettromagnetici; non mi dà la certezza che il telaio o il manubrio non si romperanno, ma è molto meglio di chi me la vende senza far cenno al superamento di questi test Comprare una bici da un abile artigiano con una lunghissima esperienza mi fa sentire altrettanto (se non più) sicuro, ma in caso di bici elettriche di cui non c'è una maturata esperienza specie nelle parti elettriche, preferisco che sia certificata
Nel caso la bici/bipa me la sia costruita io stesso, allora mi assumo anche i rischi e le responsabilità anche di danni verso gli altri utenti della strada Se sono competente a sufficienza per scegliere i materiali adatti, dormirò sogni tranquilli
Vediamo dal punto di vista del Costruttore Se ha ottenuto le certificazioni, in caso di contestazione sarà comunque responsabile e dovrà dimostrare che il suo prodotto è conforme a quanto certificato
Ma se non ha fatto i test, sicuramente il giudice non gli darà facilmente ragione
|
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
|
|
|
ecocar
Utente Senior
Piemonte
1816 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 19:55:04
|
| Bengi ha scritto:
La questione che hai sollevato è giustissima. La sicurezza è il primo requisito quando si commercializza un prodotto potenzialmente pericoloso. Fare dei test di laboratorio o avere delle omologazioni, credo che sia molto costoso ...
Una cosa molto importante che potresti fare e che non dovrebbe costare eccessivamente è quella di farti fare un'analisi strutturale agli elementi finiti del telaio, magari da un giovane ingegnere meccanico neolaureato ...
In questo modo potresti capire intanto se il dimensionamento strutturale è sufficientemente affidabile e - se necessario - intervenire nei punti critici ...
Se ti cauteli da un cedimento strutturale, credo che sei già a buon punto!
|
Il mio trike è un mezzo che si presta facilmente ad utilizzi inappropriati anche a causa di un'estetica più sportiva di quanto siano le reali qualità tecniche (è un mezzo turistico, non sportivo). Io deliberatamente (per vedere le reazioni) faccio vandalate: prendo buche in velocità e faccio derapate, curve al limite su buche. Un acquirente, magari giovane e indisciplinato potrebbe fare le stesse cose (o peggio...), magari con un carico superiore a quello previsto. In condizioni del genere il mezzo potrebbe anche avere cedimenti strutturali e non posso strutturare il trike per sopportare qualsiasi abuso. Il mio ragionamento, come esempio, è questo: da decathlon vendono bici con l'avvertenza "non per utilizzo downhill, ecc." , io invece la uso per saltare come una bestia giù dalle montagne, così il telaio si indebolisce e un giorno mentre prendo una normale buca della strada, spacco la forcella e mi rompo i denti perterra. Faccio causa a Decathlon che si rivale sul costruttore(che non può provare che l'ho usata in modo inapproriato). In tribunale, il giudice deve decidere chi ha torto: se non ci sono certificazioni, il costruttore finisce subito sospettato, basterebbe una relazione di un ingeniere? Forse nel caso del mio trike può darsi, perchè non esiste una categoria di certificazione omogenea cui fare riferimento.
|
ecocar |
|
|
ecocar
Utente Senior
Piemonte
1816 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2012 : 20:50:23
|
Vediamo dal punto di vista del Costruttore Se ha ottenuto le certificazioni, in caso di contestazione sarà comunque responsabile e dovrà dimostrare che il suo prodotto è conforme a quanto certificato
Ma se non ha fatto i test, sicuramente il giudice non gli darà facilmente ragione
[/quote] Ecco un punto cruciale: si certifica un modello, non ogni singola bici... in tribunale non si è ancora sicuri: come dimostrare la conformità di un prodotto che magari è finito spiaccicato sotto ad un camion? Riguardo ai test UNI, per il mio caso (trike cabinato), non essendoci test specifici avrei una chiara scusante per non averli fatti.
|
ecocar |
|
|
pixbuster
Amministratore
fondatore
Veneto
12352 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2012 : 23:15:34
|
Hai ragione Ecocar: non si può essere completamente sicuri; però se non puoi provare che la bici/bipa incidentata era conforme alla certificazione, non lo può provare nemmeno la parte avversa (ma gli spessori, le saldature e la composizione del materiale non si alterano dopo un incidente anche distuttivo e se corrispondono a quelli della certificazione è un bel passo avanti)
Non sono esperto, ma credo che se decidi di vendere il tuo trike, devi almeno munirti di una buona documentazione di progetto, come ti suggeriva Bengi
|
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
|
|
|
Barba 49
Utente Master
Toscana
36172 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2012 : 23:34:06
|
Per tutti i veicoli viene testato solo il prototipo, le altre sono copie conformi... Per vendere un prodotto comunque devi far firmare il progetto ad un perito iscritto all'albo o ad un ingegnere meccanico, altrimenti puoi veramente avere futuri guai. |
|
|
|
Discussione |
|
|
|