Forum Indipendente Biciclette Elettriche, Pieghevoli e Utility

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ecocar
Utente Senior


Piemonte


1816 Messaggi

Inserito il - 31/12/2012 : 10:40:49  Mostra Profilo Invia a ecocar un Messaggio Privato
Pensavo alla fattibilità del progetto sottoelencato, domandandomi se è realizzabile o, a parte la mancanza di buona volontà a livello governativo, ci sono ostacoli pratici. Visto che è abbastanza inerente agli argomenti ed allo spirito di jobike, potremmo provare a migliorarlo e proporlo ai vincitori delle prossime elezioni.

Documento programmatico di rapida e plausibile applicazione finalizzato alla creazione di 300.000 nuovi posti di lavoro in Italia, alla riduzione dell'inquinamento ambientale da autotrasporto nelle aree urbane ed allo snellimento del traffico urbano.

Il programma si basa su larga diffusione di una nuova tipologia di veicolo elettrico caratterizzato da economicità di acquisto e gestione, facilità costruttiva, piccole dimensioni, elevata praticità di utilizzo.

La semplicità di costruzione del veicolo ne permette l'asemblaggio in piccole officine capillarmente distribuite sull'intero territorio nazionale, che, abbinate ad un locale commerciale, provvedono anche alla vendita diretta del prodotto finito.
Ogni officina è costituita da 4 soggetti (1 amministratore/ venditore, 3 operai assemblatori), lavora autonomamente con propria ragione sociale ed è responsabile per la qualità del prodotto finito.
L'officina assembla il prodotto servendosi di semiltavorati provenienti da stabilimenti italiani immagazzinati presso una sede centrale.

Presupposti:
Traffico urbano insostenibile, elevato costo dell'utilizzo dell'auto in ambito urbano (carburante, parcheggi a pagamento, multe), elevato inquinamento da scarichi automobilistici, assenza di un veicolo che possa sostituire in modo soddisfacente l'auto in ambito urbano.
Conseguente necessità dell'introduzione massiccia con forte incentivazione statale di un veicolo elettrico leggero ad abitacolo chiuso (adatto quindi all'utilizzo in ogni condizione climatica) in grado di trasportare almeno due passeggeri e relativo bagaglio a velocità e distanze utili in ambito urbano.

Benefici:
Risparmio economico da parte dell'utilizzatore che ripaga rapidamente l'investimento dell'acquisto con il risparmio derivante dall'utilizzo.
Riduzione inquinamento urbano.
Decongestione del traffico.
Riduzione a lungo termine delle patologie legate all'inquinamento.
Riduzione dei consumi di combustibili e conseguente riduzione dell' importazione e del conseguente indebitamento ad essa dovuto.
Rapida crescita del PIL.
Aumento dell'occupazione in modo uniforme su tutto il territorio.

Proposta delle caratteristiche del veicolo:
Cabina per proteggere dagli agenti atmosferici
Dimensioni prossime a quelle di una bicicletta per non intralciare il traffico,
Motore elettrico per garantire assenza di manutenzione ed efficienza energetica.
Capacità di trasporto di due adulti o un adulto e due bambini.
Tara massima 100Kg.
Peso lordo massimo 250Kg
Capacità di carico 150Kg
Rispondenza alla categoria di ciclomotore, quadriciclo leggero o velocipede ex normativa pedelec.
Riciclabilità prossima al 100%
Visto il basso consumo energetico, può essere prevista l'alimentazione con energia fotovoltaica autoinstallata per almeno il 25% del fabbisogno energetico.
Il costo di gestione complessivo mensile per la versione omologata quadriciclo leggero si attesta su 80 euro su base di percorrenza mensile di 500km, ammortamento dell'acquisto in 5 anni e successiva rigenerazione ogni 3 anni, inclusa manutenzione e materiali di consumo.
Riparazioni e manutenzione devono essere alla portata di personale non specializzato.
I dati sopraelencati fanno riferimento ad un prototipo già esistente e funzionante in fase di sviluppo.

Sistema produttivo

Il veicolo è costituito da poche e semplici componenti: un telaio in acciaio, una carrozzeria in materiale sintetico, uno o più motori elettrici, componentistica varia di natura automobilistica e ciclistica.
Le componenti che necessitano lavorazioni di tipo industriale vengono prodotte in outsourcing, da imprese italiane su commissione dell'impresa detentrice del marchio che provvede all'immagazzinamento dei semilavorati ed alla successiva distribuzione alle officine di assemblaggio che provvedono a realizzare il prodotto finito ed a commercializzarlo tramite l'ufficio commerciale ad esse abbinato.
Le officine di assemblaggio si intendono come piccole unità produttive costituite da 4 soci in forma di S.r.l con un amministratore con funzioni di contabilista e venditore, e tre operai assemblatori. Ogni officina è tenuta ad assemblre e vendere 8 esemplari al mese, ciascuno vendibile ad un prezzo calcolato imposto tale da garantire un reddito netto annuo di 20.000 euro per ogni soggetto a fronte di 30 ore settimanali di lavoro.
La vita utile garantita di ogni veicolo è di 5 anni a seguito dei quali il veicolo viene sottoposto a rigenerazione a spese del proprietario che comporta ulteriori 3 anni di garanzia. Rispettando queste indicazioni i veicoli mantengono piena efficienza, l'utilizzatore no va incontro a spese impreviste per la manutenzione e viene mantenuta l'occupazione lavorativa delle officine di assemblaggio anche a mercato saturo. Viene ridotta al minimo la produzione di rifiuti derivante dalla demolizione dei veicoli usati, che prima di venire distrutti e riciclati vengono riutilizzati a lungo per la componente rigenerabile.
Questo sistema produttivo ha per finalità l'equa distribuzione della ricchezza generata dalla produzione e commercializzazione ed il diretto contatto tra produttore ed acquirente (produzione sul posto).

Valutazioni quantitative

Il parco auto italiano e di circa 45.000.000 di vetture (il maggiore d'Europa in rapporto alla popolazione) mentre il parco biciclette e sui 25.000.000 di esemplari.
Affinchè questo progetto abbia piena efficacia, dalla data di inizio della commercializzazione devono essere prodotti 4.000.000 di esemplari all'anno per 4 anni, dopodichè, a partire dal quinto, essendo ormai da considerarsi il mercato saturo, la continuità produttiva verrà garantita dalla rigenerazione dei veicoli esistenti, dalla sostituzione dei veicoli non rigenerabili e dall'esportazione.
La produzione di 4.000.000 di veicoli all'anno comporta la creazione di 40.000 officine di assemblaggio creando 160.000 posti di lavoro oltre ad altrettanti probabilmente generati dall'indotto per la produzione dei semilavorati.
Si genera un aumento del PIL di circa 12.000.000.000 di euro annui cosa che inoltre genererebbe un aumento del gettito fiscale di circa 3.000.000.000 di euro annui a patto di reintegrare il minor gettito derivante dal minor consumo di carburante aumentando le imposte su beni dannosi alla salute (es.: superalcolici, tabacchi, ecc.)..
Il calcolo è basato sulla produzione interamente italiana e su un prezzo di vendita di 3000/3500 euro per ogni veicolo omologato quadriciclo leggero, considerando una pressione fiscale del 25/30% sull'intero reddito creato in considerazione dell'elevato frazionamento del reddito, che, essendo distribuito equamente tra numerosi soggetti, è soggetto ad aliquote di imponibilità di bassa percentuale.

Altre conseguenze economiche

Vista la possibilità del veicolo di ripagarsi con il risparmio energetico è plausibile basare la commercializzazione su una forma di credito bancario le cui rate siano commisurate al risparmio ottenibile, facendo sì che l'acquisto si riveli a costo zero. Le banche stesse ne trarrebbero un guadagno in interessi a fronte del basso rischio garantito dalla pignorabilità di un veicolo soggetto a scarsa svalutazione (grazie alla possibilità di rigenerazione con spesa predefinita) e dalla sua assicurabilità.

Considerazioni per l'applicabilità della medesima filosofia produttiva ad altri prodotti

Simile procedimento produttivo può essere applicato ad altri prodotti che possono essere assemblati e venduti in piccole officine e che si possono ripagare con il risparmio da essi generati.
Un esempio è quello degli impianti fotovoltaici ad uso privato: le banche possono finanziarne l'acquisto, potendo conoscere il reale valore dei singoli pannelli, potendo pignorarli se necessario e potendo richiedere l'assicurazione da danneggiamento e furto, avendo ragionevole certezza che il risparmio di spesa sulla bolletta elettrica permetta il pagamento del prestito.
I pannelli posso essere assemblati, venduti e montati da officine di assemblaggio simili a quelle di cui sopra.

Considerazioni sulla normativa necessaria

Simili processi di produzione e vendita richiedono una particolare tutela dello stato che deve incentivare e mantenere l'intero processo produttivo sul territorio Italiano. Se lo stato consentisse l'importazione e la vendita di un prodotto simile, o dei semilavorati da paesi esteri, la maggior parte dei vantaggi di cui si è scritto andrebbero persi.
E' ovvio che la realizzazione dei prodotti di cui sopra sarebbe più efficiente ed economica se effettuata in normali stabilimenti (magari in paesi con basso costo della manodopera), con sfruttamento intensivo della manodopera e concentrazione della produzione, ma il fine di questo diverso sistema produttivo è l'equità sociale e la qualità di vita di chi presta il proprio lavoro.
E' quindi necessario un quadro normativo specifico che attraverso disincentivazione doganale ed incentivazione su vari fronti alle imprese italiane porti a compimento un adeguato protezionismo sul nostro mercato. Senza queste norme si darebbe solo un'altra possibiltà di espansione ai prodotti stranieri in Italia.
Interessante notare che la forma di Srl per le officine di assemblaggio, non produce padroni e dipendenti, ma soci paritari, riducendo i conflitti di classe, promuovendo l'equità sociale e responsabilizzando i lavoratori, creando un tessuto di imprenditori responsabili e motivati occupati in un lavoro non logorante che permette un' adeguata quantità di tempo libero.


ecocar

Bengi
Utente Master



Veneto


3686 Messaggi

Inserito il - 31/12/2012 : 10:52:53  Mostra Profilo Invia a Bengi un Messaggio Privato
Non ho letto tutto tutto, ma credo di aver capito in sostanza qual è la tua proposta e per questo ti ammiro e ti stimo, ma credo che tu non abbia ben presente com'è la situazione qui in itaglia ...

Tu credi davvero che qui da noi le scelte strategiche tipo quella che proponi siano ispirate dalla volontà di fare gli interessi della gente? Ti sembra che finora sia stato così?
Io invece ho l'impressione che ogni decisione di chi è nella stanza dei bottoni sia ispirata da altro ... e non vado oltre...

Sia chiaro, se questa idea dovesse essere accolta, sarei il primo a rallegrarmene, anzi io aggiungerei anche la pianificazione di una rete viaria dedicata a questi veicoli e alle bici/bipa in modo da evitare la pericolosa promisquità con autotreni, autobus, auto, moto ...






Panasonic 26V forever!
Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"

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Gizzo
Utente Attivo


Lazio


522 Messaggi

Inserito il - 31/12/2012 : 16:01:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gizzo Invia a Gizzo un Messaggio Privato
Caro Ecocar, apprezzo il tuo entusiasmo, ricorda le parole di Steve Jobs all'Università della California. Credo che l'unica cosa che non funzioni nella tua proposta è l'aspettarsi un appoggio dalla "classe dirigente italiana". Io realizzerei prima di tutto il prototipo o in modo autonomo, ossia gruppo di appassionati, ma competenti o con il meccanismo della banca delle idee. Ossia un gruppo di finanziatori privati, più o meno numeroso, compra delle azioni proporzionalmente all'investimento ed affida l'incarico ad un Centro di Ricerca specializzato. Quando il prototipo è pronto si definisce un business plan per diffonderlo.
O meglio: si crea uno spin-off a cui partecipano i realizzatori ed i finanziatori, se c'è un brevetto depositato, lo spin -off può facilmente ricevere finanziamenti a fondo perduto ed agevolati per realizzare il business plan.

Rinnovabili ad ogni costo
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claudio02
Utente Master




9016 Messaggi

Inserito il - 31/12/2012 : 16:28:46  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato
ma buona idea comunque

Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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