(Wolsit del 1920 riesumata e trasformata in opera d'arte da Pablo Dilet con la collaborazione di Massimo Cannatella . Palermo.)
La bici incarna il mito dell'uomo libero. (Aligi Sassu)
Ormai me la ritrovo ovunque, lei, la bicicletta, ovunque si parli di Libertà! Che non è solo il senso di libertà, quello che si prova pedalando dentro vento o pioggia o sole fino a sentirti vento, pioggia o sole. E aria. Sino a respirare te stesso. Ma è anche e soprattutto la Libertà, quella perduta o quella mai conosciuta, di cui essa, la bicicletta, nel passato ma ancora nel presente, si è fatta e si fa mezzo di conquista di un diritto naturale di cui mai nessun essere vivente dovrebbe essere privato.
«Con Aligi Sassu, che con me si esercitava nel ciclismo dilettante, ci siamo recati più volte a Como, dove Scavino,il guardiano di Villa Olmo, ci portava pacchi non ingenti de l’Unità e del Nuovo Avanti, che compagni ferrovieri nascondevano nei treni provenienti da Lugano. Prendevamo i pacchi e poi via di volata con il cuore in tumulto».
(R. Degrada -Resistenza in bicicletta)
«La Cesarina imparò tutte le strade per andare da Modena a Bologna, ci andava fino a cinque giorni la settimana, portando comunicazioni, stampa clandestina, armi, una volta portò perfino una ricetrasmittente. Ogni volta si trattava di superare quattro o cinque posti di blocco…fece per mesi avanti e indietro Modena-Bologna: quaranta chilometri in bicicletta ogni volta con il brutto tempo, la pioggia, la neve, i mitragliamenti in una campagna dilaniata dalle rappresaglie partigiane e dai rastrellamenti tedeschi».
(da "Pane nero" di Miriam Mafai)
Giovanna Zangrandi.
"No, le camere d'aria della bici non vanno bene, toppe e toppe, sotto i ponti dei torrenti a cercare il buco, i miei amici mi ritengono fortunata perchè possiedo tre levacopertoni e un tubetto di mastice..."
(da "I giorni veri. Diario della Resistenza" di Giovanna Zangrandi. - Staffetta delle brigate comuniste, che faceva la spola tra Cortina d’Ampezzo, dove insegnava e il Cadore, dove si erano concentrati i partigiani, i nazifascisti misero una taglia di 50 mila lire, tale era la sua abilità.)
(La bicicletta felice - Enrico Benaglia)
Ma c'è anche purtroppo quella che più che felice è... verde. Verde di rabbia!
La bicicletta verde (Wadjda) - Un film di Haifaa Al-Mansour.
E dopo l'amaro ci vuole il dolce... quello della fantasia:
(di Anna Silivonchik, artista bielorussa nata a Gomel nel 1980)
(Malesia - street artist Ernest Zacharevic.)
E' diciamo un abbozzo di una discussione che potrei via, via continuare aggiungendo altro materiale ma magari anche voi... ... Insomma, l'idea era di dedicare qualche pagina alla bicicletta che muscolare o elettrica sempre bici è, ma dedicandole un'attenzione che non fosse tecnica e del resto tutto jobike già lo è, ma che fosse al centro di storie del passato o del presente e perché no, fantasia permettendo, anche del futuro, personali o vissute da altri ma di cui siamo a conoscenza. Si possono mettere anche solo immagini che ci hanno colpiti particolarmente o quello che volete insomma, purché prevalga una visione del ciclismo come forma di... umanesimo! No? L'idea non vi piace? E vabbé, niente. Se ne avrò ancora voglia, continuerò pure da sola. E intanto chiudo con una bellissima foto in bianco e nero di Doisneau, che trovo molto divertente:
(Lezione di bici - Robert Doisneau)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Bell, belle tutte! L'ultima storica. Con l'avvento delle bicine senza pedali per i bambini piccoli non si farà più la fatica di insegnare l'equilibrio in questa maniera.
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Mi fa piacere che ti siano piaciute, Giordano. Grazie.
@lby64: ...Domanda... anche foto "storiche" di famiglia in tema bici?
Certo Ibi. E poi, le foto sono tue, per cui contento tu di postarle, contenti tutti di guardarle! Almeno io, sì. Grazie anche a te!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte, e non hai un ricordo tanto accurato del paese che hai attraversato in macchina come ce l’hai passandoci in bicicletta”.
Ernest Hemingway
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"La sensazione di libertà": potenziare le donne rifugiate di Berlino attraverso il ciclismo.
Emily è una rifugiata afgana di 21 anni che vive a Berlino, e la sua migliore esperienza in
Germania finora è stata, senza dubbio, imparare ad andare in bicicletta.
"Mi ha dato la sensazione di libertà e fiducia in se stessi. Voglio dire, è stata un'esperienza così bella, essere in grado di avere il controllo e concentrarsi su due sole ruote. Mi sentivo come un uccello nel cielo ",
ha scritto in una nota di ringraziamento ai suoi insegnanti di ciclismo.
Bikeygees è una NGO di Berlino che nel 2015 ha iniziato ad offrire corsi sull’uso della bici alle donne rifugiate della città.
L'idea è iniziata nel 2015, quando, in seguito all'enorme aumento degli arrivi di rifugiati in Germania, Krüger eil suo compagno, entrambi ciclisti, si sono recati nel campo profughi nel distretto di Moabit per insegnare allepersone come pedalare.
"Abbiamo un milione di nuovi cittadini in Germania, quindi la domanda è: vogliamo un milione di automobilisti o possiamo avere un milione di nuovi appassionati di ciclismo?" Chiede Krüger
A me 'sta Tedesca mi piace assai! ("a me mi", è un rafforzativo di cui a volte non si può fare a meno. E' come la licenza poetica che prescinde dalla sintassi per dare maggiore espressività al sentimento!) Mi piace quindi dicevo, perché mi piacciono le persone che sanno vivere usando il cuore e la testa insieme. E mi convinco sempre di più che i cambiamenti in meglio possono avvenire solo dal basso e non dall'alto. Il cambiamento in ogni singolo porterebbe pian piano al cambiamento globale.
Consegnare le chiavi delle porte del miglioramento agli "altri" ci priva della possibilità di aprirle noi quelle porte che finiremo per trovare sempre chiuse. Se poi butto un occhio (tutti e due non reggerebbero alla vista dell'obbrobrio!), "lassù", perché per me che sono giùi "tronisti" sono lassù, mi appare sempre più chiaro tutto il dacadimento dell'idealismo a favore del bieco populismo che da anni, troppi ormai, imperversa nel nostro Bel Paese, con i risultati che tutti purtroppo conosciamo. Gran brutta cosa il populismo che ottunde le menti le quali però secondo me già forse di suo, ottuse un po' lo sono già!
Ma torniamo alla nostra fantastica bicicletta dispensatrice di libertà... No, perché a questi che secondo alcuni vengono solo a romperci le scatole,la "bicina", (a proposito Giordano, che è 'sta bicina senza rotelle?), quando erano piccoli non gliel'ha regalata nessuno... Alle... femminucce poi... uuuuhhhh! manco a parlarne! Ecco, se proprio dovessi credere a qualche presenza lassù, ma noo, non quello di prima! più su ancora, vorrei che esistesse veramente... il diavolo! Perché? Perché se li portasse una buona volta tutti all'inferno tutti gli arroganti cerebrolesi maschilisti di tutto il mondo! Ah! A proposito di diversità, di chi crede di essere sempre migliore dell'altro diverso da lui, a me 'sto tormentone del burka mi ha proprio rotto le scatole! Eh sì, perché a tutti questi con gli occhi e le bocche spalancate per l'orrore dinanzi a 'sta specie di velo che altri cerebrolesi impongono di indossare alle "femminucce", vorrei dire: "Senti beddu! Chiudi intanto quella boccaccia da supponente e soprattutto gli occhi per meglio riflettere su tutti i veli imposti alle donne italiane dagli uomini italiani fino a qualche anno fa. Mai imposto burka alle donne, dici? Cretino, i veli non sono solo fatti di stoffa! I veli sono tutte quelle limitazioni all''affermazione della propria dignità di persona, che le donne qui indossavano con l'imposizione fino a qualche anno fa! Dici che sono passati secoli? E allora sei proprio cretino. Ti faccio solo un esempio, ti evito l'elenco perché potresti non riprenderti più dallo shok per l'improvvisa presa di coscienza! "Suffragio femminile"! 1945! Quanti anni fa? Ma che fai, il conto con le dita? Vabbé, te lo dico io: 73! Cavolo! Non arriviamo nemmeno ad 1 secolo! Altro che secoli! E sai che c'è? Ancora sulla dannata disparità fra uomo e donna permangono brandelli dei metaforici veli!" Ah! A proposito, Luc: non abbiamo un ministero per le pari opportunità! Mi hai relegata in una specie di ufficio cosiddetto Dipartimento, perché i cambiamenti in Italia vengono sempre sputacchiati con sforzi immani e male per giunta. Già, perché a questo per esempio mancano pure i fondi per controllare che venga applicato ciò che già in illo tempore era stato sancito dalla Costituzione all'art. 3! Ma la nostra coscienza "civile" ha bisogno di controllori! Ma 'sti fondi che mancano sempre, in quali fondi tasconi vanno a finire? Sempre gli stessi! Sarà stato per mancanza di questi che ad un femminicida sono stati dati gli arresti domiciliari? Boh!
Che nessuno si azzardi solo a pensare che sto dando una giustificazione al discorso del burka! Io non giustifico un tubo laddove si attui una sopraffazione del più forte sul più debole, laddove c'è sempre il cretino di turno che si fa forte nel sentirsi migliore rispetto ai suoi simili senza nemmeno rendersi conto che nel momento stesso in cui lo pensa dimostra di essere lui il peggiore!
Ehm... concludo. Con un'altra affermazione della Tedesca:
"Fin dall'inizio, abbiamo potuto vedere il divertimento nei loro occhi - il linguaggio non è così importante. Quando muovi il tuo corpo e ottieni qualcosa, come quando fai sport, l'adrenalina arriva di fretta. E puoi anche sentire che qualcuno ti sta tenendo fisicamente, il che è importante dopo che alcune donne hanno subito un trauma."
Il trauma di cui parla non è quello di avere sbattuto durante il "viaggio", che so, la testa per esempio! Macché! E' quel trauma che la donna subisce quando il cerebroleso di turno ha deciso di toglierle per convenienza sua... il velo. E non solo quello. Sistematicamente. Continuamente. E le mie fonti sono certe, perché chi me ne parla, comunica con questa donne. Per aiutarle. Ma per quanto grande sia l'aiuto, le cicatrici che lasciano questi traumi non si rimargineranno mai del tutto nemmeno con... i secoli.
Ah! Il nostro Paese civile e migliore di quelli considerati inferiori, li ha pagati i cerebrolesi perché le trattenessero quelle donne affinché non venissero a calpestare il nostro bel giardinetto!
E dire che a renderle felici basta poco: una semplice bici su cui pedalare per sentirsi... vento nel vento.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
i miei amici mi ritengono fortunato perchè possiedo tre levacopertoni,
un tubetto di mastice..
una full
un tandem
una 21s10p
due centraline minikelly
due amici
un gatto
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Così affrontavamo i passi Dolomitici 37 anni fa. Traffico: zero. Camera: usa e getta di cartone Kodak Abbligliamento: da palestra. Bagaglio: stile emigrante Alberghi: mezza pensione stile famigliare Fiato: tanto. Medie: da viandante. Tragitti: centinaia di km di pianura prima e dopo i monti Kit riparazione: cagna pezze e cacciaviti Telefonino: manciata di gettoni Soldi: per la pura sopravvivenza Alimentazione: panini con mortadella e birra Peso totale: come adesso nudo con bdc in carbonio Bici: le stesse usate per la spesa.
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“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
Modificato da - @lby64 in data 07/06/2018 16:57:29
Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Claudio... quando tiri fuori i tuoi schemini ed elenchi, mi viene sempre da pensare ai titoli di testa di un film che scorrono, scorrono, senza che il film abbia mai inizio! L'unico elemento riconducibile al discorso bici-libertà, e le bici sono addirittura tre, è... il gatto! Che come si sa è uno spirito... libero! Anzi, fai una cosa: portalo sull'arca dove potrà fare almeno buona compagnia a quell'altro spirito libero che vi ho appena lasciato. Foto.
Ah! A proposito, quasi me lo scordavo. Ho visto dei parafanghi per bici e ho subito pensato a te! No, per il fatto che so come ti piace smanettarci di continuo per renderle sempre più belle!
Ecco la foto:
Sulla ruota anteriore, mi raccomando!
@lby64: .... + foto.
Ahahah! Ibi! Ma sei tu allora nelle foto! E io che m'aspettavo di trovarci qualcuno dei tuoi avi visto che avevi fatto riferimento a foto storiche. Ma lì sei proprio uno sbarbatello! Immagino neanche vent'anni... Che bellezza! Ma noo, non tu Ibi!
Mi riferisco alla bellezza di quell'età spensierata, quella in cui mordi il freno nell'impazienza di assaporare fino in fondo il gusto della vita non ammettendo limiti a quella forza che senti pulsare nelle vene e rimbombare come un tumulto nel cuore. Una forza che ha nome... Libertà. E la senti come parte di te, imprescindibile da te, come essenza stessa del tuo essere uomo. Senza di lei scende un silenzio di morte nel cuore. Per lei, al silenzio si preferisce la morte.
Mi riferisco alla bellezza dei luoghi, delle montagne e delle vette così aguzze quasi a volere incutere rispetto a chi a loro si avvicina, alla bellezza del senso di appartenenza che c'è fra voi e loro e che io molto stimo, alla bellezza della vostra passione per la bicicletta trasmessa da generazione in generazione.
Mi riferisco alla bellezza della sensazione di fendere l'aria col proprio corpo pur senza ali come gli uccelli ma pedalando. E di quella che arrivato in cima fin dove ruote e gambe ti possono portare, ti fa sentire non re dell'universo ma parte di esso. E la natura tutta risponde al tuo urlo di gioia con le tue stesse parole: "Io sono parte di teeeee....."
Beh, immagino. Che sia così! Supergiù...
Riguardo alle Kodak usa e getta, ti dirò Ibi... Le foto facevano veramente pena! Eppure... Eppure quello sfocato, specie quello delle Dolomiti alle tue spalle, a me mi piace molto (è la solita licenza. Poetica!) Dà proprio l'idea del ricordo di quel periodo magico che negli anni si fa sempre più sfocato . Ma le sensazioni no. Quelle rimangono sempre vivide dentro di noi. Persino con l'alzheimer!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Grazie per le belle "immagini" Ibla. Di fatto è come fossero foto di un'avo tanto è lontana quella figura e quell'ambiente dal presente.
Era un'età in cui tutto era solo strumento perchè il fine era esprimere il proprio anelito di libertà e ricerca dell'io in divenire e non il mero possesso di un oggetto senz'anima se non quella di chi lo animava. Ma che strumento meraviglioso però!
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Con la bici ognuno è libero... di fare il mestiere che più gli aggrada.
(Unità cinofile rumene - 1936)
(1917 circa, Gran Bretagna. Durante la Prima Guerra Mondiale, in caso di allarme-bombardamento i poliziotti avvisavano la popolazione girando in bici con un cartello di allerta e attirando l’attenzione grazie a un fischietto.)
(Arrotino)
Chi vuole aggiungere aggiunga e ... abbondi pure! Io intanto... sono cotta!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Aggiungo questa però e anche se non c'entra con le precedenti. Ma mi piace troppo!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
« Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.»
(Robert Doisneau)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Che bella questa carellata di declinazioni ciclistiche! Mi ha fatto venire in mente la realtà immaginaria Steampunk dove si ipotizza che la rivoluzione industriale fosse rimasta legata al vapore. Questa sembra una realtà immaginaria dove la personal mobility fosse rimasta legata alle bici. Cyclingpunk!!!
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
Quest'immagine però con tanto di bici in stile steampunk, non mi sembra appartenere ad una storia di ambientazione vittoriana! L'abito tradizionale del proprietario della bici poi,non vi appartiene proprio! Riguardo invece alle tendine della finestra, più che di anacronismo parlerei di ucronìa... Nel senso di... luogo alternativo rispetto a quello reale!
Carine però! Le vedo come indice di un rispetto più per i luoghi esterni e comuni che precipuamente per quelli di casa propria. Dov'è? Tirolo? Trentino? Alto Adige? O no?!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
di fatto ci immergono in una realtà che il tempo ha cercato di cancellare senza riuscirvi scatti che hanno bloccato il momento giusto, scatti che hanno bloccato il momento che però corre ugualmente nella nostra fantasia
di chi la storia l'ha studiata per davvero, ed anche di chi la letta a macchia di leopardo
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
(Foto di Henri Cartier-Bresson, uno dei padri del fotogiornalismo - Suonatore di contrabbasso va a suonare ad un festival in un villaggio della Serbia)
"Infanzia. Il ricordo degli odori e dei suoni della campagna, della spensieratezza gioiosa delle corse in bicicletta nelle strade polverose non ancora violate dall’asfalto, la sensazione di libertà dell’aria che scuote il viso rinfrescando i pensieri e rivelandone i segreti. Pedalare a lungo esplorando con la curiosità dei bambini e lasciandosi trascinare in luoghi ignoti col costante bisogno di possedere il mondo." (Barbara Picci)
(Concerto di beneficenza al Centro culturale Kadans ad Achter d'Hoven - Wuustwezel)
Paolo Casolo, vicentino, muratore, ama suonare il pianoforte. E per fare l'artista di strada, lo traina con la bici e si ferma dove più gli aggrada. Qui è a Bergamo:
Non ci sono quindi dubbi sul fatto che la bici libera la mente inducendola ad una maggiore creatività! E c'è chi si spinge fino a trasformare la stessa, in strumento musicale!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Stavo continuando a preparare l'altro post e non ho notato affatto la vostra presenza, Claudio e Giordano. Solo adesso vedo i vostri post. Grazie anche a voi per i vostri interventi.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ehm... a ben rifletterci, Giordano, alla immagine da te postata, la parola "libertà", si addice ben poco!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Giordano: Con l'avvento delle bicine senza pedali per i bambini piccoli non si farà più la fatica di insegnare l'equilibrio in questa maniera.
Dimenticavo Giordano di chiederti di nuovo (la prima volta non ci avrai fatto caso), relativamente alla frase di cui sopra, che sono 'ste bicine senza pedali, (la prima volta ho scritto distrrattamente "senza rotelle"). No, perché veramente non so di che parli e la cosa m'incuriosisce assai perché non riesco a immaginare una bici senza pedali!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ha! Ha! è l'ultima novità per imparare presto ad andare in bici. Invece di regalare ai bambini quei salamotti a quattro ruote ci sono queste bici che fanno la stessa cosa ma si impara l'equilibrio quasi subito. Non è una novità la stanno usando da molto tempo nel nord europa!!
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La libertà bisogna guadagnarsela e se la bici dovesse servire a difenderla va bene impiegarla anche così
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Giordano: La libertà bisogna guadagnarsela e se la bici dovesse servire a difenderla va bene impiegarla anche così
Grazie intanto, Giordano, per la risposta. Ero certa del fatto che prima ti fosse sfuggita la mia domanda. D'altra parte non c'era nessuna ragione per cui non dovessi rispondere. Sai Giordano, quelli che fanno gli gnorri, quelli che non hanno il coraggio di rispondere, (ovviamente non a domande come quella in oggetto), insomma i muti, e non certo quelli diversamente abili, mi fanno venire un nervoso...! A volte anche un certo prurito alle mani!
Allora... "La libertà bisogna guadagnarsela", scrivi tu. E mi hai fatto ricordare un filosofo, Jasper, non sono sicura sia scritto così ma vado di fretta, che a proposito della libertà e del tentativo dell'uomo di conquistarla, diceva che era solo un'illusione e che era destinato a soccombere dinanzi allo "scacco dell'esistenza". Sulla definizione di "Libertà" e di "Uomo libero" sono sorte nei secoli varie correnti filosofiche dentro cui non entreremo ovviamente, per non essere noi a soccombere di... broncopolmonite. Rimarremo invece entro i termini della discussione, e quindi della bici come simbolo di libertà, e in particolare adesso, della tua "bicina", oggetto del tuo post. Ntz Ntz! Non mi convince 'sta bicina del nord-nord a me, Giordano! E del resto non mi convincono già di suo 'sti nordici tutti d'un pezzo, "muti", minimalisti e tali anche in certe ricette da loro inventate per trovare la felicità, i cui ingredienti contenuti in quella per esempio chiamata Hygge si possono riassumere in immagini fatte di calde coperte sotto cui dicono si trovi la felicità coi tuoi cari e amici strettissimi... Dello stesso Paese? Ntz! Villaggio, meglio! E cani e gatti inclusi, ovvio. E con tanto di vaporeggianti tisane tutt'attorno e candele profumate, insomma tutto un mondo idilliaco... Mondo?! No, che c'entra! é solo un modo di dire, no, perché, per " il resto del mondo"... niente! Non c'è spazio sotto le loro coperte da... favola!
Tu sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori!
Cantava Vasco!
No, così, le solite libere associazioni della mente!
Oppure l'altra ricetta... come si chiama..? Ah, sì! LAGOM! "Lagom, la ricetta svedese per vivere con meno ed essere felici". No, non sto divagando Giordano, ora arrivo alla "bicina"! In Inghilterra sono impazziti per 'sta ricetta! E se non sbaglio, dopo la brexit... Sì, per carità, ci sono consigli utili che condivido anche, ma a parte che hanno fatto la scoperta della carta vetrata con l'ammonimento al risparmio di soldi, di energie fisiche, naturali, e blablabla. L'abbiamo sempre saputo anche se ignorato. Ma in ogni caso, l'"IN PIU'" in base a cosa lo stabiliscono, cioé l'in più secondo la ricetta, potrebbe essere essenziale per me per esempio! Io nemmeno in cucina rispetto le ricette! Tolgo, aggiungo, secondo i miei gusti, la mia fantasia. Figuriamoci nella vita!
Faccio un esempio: loro hanno vietato la visione di "ET" ai bambini. Io invece non ci trovo nulla di terrificante, devastante, destabilizzante e blabla per la psiche di un bambino. Per loro è più istruttivo, edificante, formativo soprattutto per la crescita di una coscienza in cui si affermi soprattutto il rispetto per la natura e il senso della pietà e mi fermo qui, un altro spettacolo: l'uccisione crudele di balene e foche e cuccioli annessi. Per me invece 1) non è uno spettacolo 2) non dovrebbe essere proprio permessa la strage 3) ai bambini fa bene ET e non assistere al massacro. Perché a forza di assistervi si corre il rischio che diventino come Mitridate che si somministrava ogni giorno piccole dosi di un cocktail di veleni, finché ne divenne immune cosicché i suoi nemici non avrebbero potuto avvelenarlo. Loro, i bambini spettatori invece, nel tempo diventerebbero immuni al dolore. Altrui! Comunque poi Mitridate morì lo stesso per mano nemica. Pugnalato!
Insomma per farla breve, presi da questa improvvisa smania di togliere tutto l'in più possibile e immaginabile... non mi vanno a togliere d'un colpo solo, ZAC!, rotelle e perfino i pedali dalle bicine dei bambini? Ahah! C'è da morire! Ma che fa 'sto bambino con le gambette aperte seduto su una bici che non si muove? L'equilibrista? Per questo basta un asse su cui camminare, no? La spinge con i piedi? E perché non con i pedali? E poi, perché poi uno deve comprare una seconda bici coi pedali? Ma la prima non sarebbe un "in più"? Ma poi, se è vero che s'impara prima senza rotelle e senza pedali, chi m'impedisce di comprarla completa di tutto e togliere l pedali e poi rimetterli, mettere le rotelle e poi toglierle e poi magari rimetterle di nuovo! E infine... ma perché deve imparare prima? Ma prima rispetto a che o a chi? Perché stressarli 'sti bambini imponendogli una fretta che è solo nostra e non lasciamo che ognuno si prenda il tempo che più si confà al suo carattere, al suo temperamento, e che tolga, rimetta e poi tolga di nuovo quello che cavolo più gli aggrada della sua bicicletta senza sentire il fiato oppressivo sul collo di chi già comincia a insinuare nella sua mente il seme della diversità che eregge muri in cui quello che ha bisogno di più tempo per imparare e che ne metterebbe anche altre due davanti alla bici, di rotelle, è lo sfigato del gruppo, il pappamolla, il diverso, l'INFERIORE rispetto al clan degli eletti! Ogni bambino deve decidere da solo e serenamente quando potrà fare a meno della mano che anche solo per finta lo soregge ma di cui sente il contatto protettivo che lo rassicura e presto o tardi, non importa, finirà per urlare felice: "Non mi tenete, non mi tenete! Vado da solooo!"
Intanto, Giordano, io l'altra sera ad una festa di compleanno, alla bambina che compiva un anno ho portato questa:
"Che bellezza sentirsi libera con la bici... Di mettere i piedi dove voglio io! Ehm... Tanto mi spingono!"
No, niente, non le avevo ancora scaricate le foto e ora ho veramente fretta. Più tardi le posto! Un'ultima precisazione: le mie riflessioni sui nordici-nordici non vogliono affatto evidenziare che invece noi Italiani siamo migliori rispetto a loro o ad altri. Manco per sogno! Siamo tutti pieni di difetti. L'importante è riconoscerli e magari migliorare... Non rileggo...scusate errori e imperfezioni! Cavolo come sono in ritardo!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Che bellezza sentirsi libera con la bici... Di mettere i piedi dove voglio io! Ehm... Tanto mi spingono!"
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"[...] durante il quinquennio 1944-1948, l'imperativo di produrre in fretta e in grande quantità per poter approfittare della forte domanda internazionale, aveva fatto optare per una soluzione più immediata: l'approvvigionamento massiccio di manodopera a basso costo disposta ad accettare condizioni di vita e lavoro che la maggioranza dei Belgi rifiutavano (Cumoli, 2009,2)
[...] Secondo l'art.9 del contratto firmato a Milano dai candidati minatori e dagli ingegneri rappresentanti delle miniere, si promettono un alloggio adatto e decente. Ma questa decenza sarà molto relativa perché i minatori italiani verranno alloggiati nei campi di concentramento costruiti durante l'occupazione nazista per i prigionieri di guerra sovietici che erano occupati come mano d'opera nelle miniere di carbone."(Adriano Ogliosi.)
Quelle baracche fatiscenti venivano chiamate... "campi di attesa".
Già...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Pieghevole Hinergy Click 20", 36V 250Watt, 7vel. Batteria Long, con celle Samsung 36V 11,6 Ah. Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A. -VENDUTO Agosto 2023!
Ma l'hai visto quando atterra di spalla da quella altezza? Si sarà mai ripreso? Secondo me hanno cambiato l'ordine dei filmati per far intendere che non si era fatto niente ma...
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
Modificato da - @lby64 in data 31/07/2018 16:27:42
Cara Ibla ho letto ora il pippotto che mi riguardava, quando l'avevi scritto non avevo voglia o tempo Fra le variazioni sul tema mi è rimasto impresso le "rotelline si, rotelline no" "pedali si pedali no" Ma dai, i non pedali servono per imparare l'equilibrio! Che lo si impari da soli a con l'aiuto di un adulto cosa vuoi che interessi al bambino, al grande forse. Non è questione di nord EU è questione pratica si impara prima, poi la bicina la passi al fratellino.
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Modificato da - giordano5847 in data 31/07/2018 17:25:53
Ibla, intervengo anch'io "tecnicamente" sulla questione delle bici con le rotelline o senza
Con quelle a "4 ruote" l'equilibrio in sella è quello delle automobili per cui in curva il peso grava verso l'esterno; cioè se giro a destra il peso va sulla rotellina di sinistra Appunto come nelle automobili che ti spingono verso la portiera se sterzi a destra (e stai guidando) Invece le bici sono come le moto: il peso deve essere portato verso il centro della curva per poter stare in equilibrio
Perciò le bici con le rotelle non insegnano per nulla l'equilibrio ma solo a pedalare Invece le bicine senza pedali insegnano l'equilibrio e la sterzata in modo naturale (perchè anche noi quando camminiamo portiamo il peso verso il centro della curva) Imparare poi a far girare i pedali è una cosa facilissima
E poi questa cosa delle rotelline è una tecnica di "voi giovani": ai miei tempi (perciò un pò più di 60 anni fa) quando ho potuto per la prima volta salire su una bici mia, mi hanno insegnato tenendomi per la sella mentre io spingevo con i pedali e si imparava l'equilibrio e la pedalata tutto insieme ... con grandi zig-zag
Immagine:
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Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Ci scommetto, caro Giordano, che più che trovare tempo e avere voglia di leggere e rispondere al mio "pippotto" sulla bicina dopo circa un mese e mezzo, tu ti sia invece preoccupato per la mia prolungata assenza e miabbia mandato un input a risponderti e scoprire così se ero ancora viva! . E' che a volte manca pure a me il tempo o la voglia. Riguardo comunque al come lo chiami tu "pippotto, (strana metafora la tua...), in realtà caro Giordano, poiché come da premessa, questa discussione si prefigge di parlare non di bici dal punto di vista tecnico ma da quello relativo all'idea di libertà che essa esprime e da quello umanistico che a quell'idea si collega, è di questo che ho voluto parlare, per metafore. E la bicina è diventata lo strumento per raggiungere equilibri altri. Altrimenti mi sarei documentata sulla tua balance bike o push bike, o run bike o come diavolo la si voglia chiamare e avrei scritto un bel pippotto tecnico per la gioia tua e di molti altri, presumo. Dici che anche le mie metafore sono strane e che vado per analogie un po' azzardate? Può darsi ma sai, Giordano, la strada per la libertà è alquanto impervia, resa tale dall'uomo contro un altro uomo nella folle convinzione di godere di un diritto esclusivo e personale invece che riconoscerne l'universalità. Per cui ritengo che azzardati semmai siano certi commenti su una libertà negata fatti con la superficialità di chi non ha nemmeno la consapevolezza della propria disinformazione e spara minchiate col botto e avalla comportamenti e decisioni di chi il senso di umanità l'ha perso da tempo o non l'ha avuto mai e in cui persino alla sembianza umana si è sostituita la maschera di un sordido clown.
Quindi tecnicamente parlando, ok, il discorso sull'equilibrio l'ho capito specie con la spiegazione di Pix. Riguardo invece a quell'altro equilibrio, quello nei rapporti umani, non so Giordano se hai avuto tempo e voglia di soffermarti sulla foto qui a conclusione del post sui minatori e sul suo significato. No, perché se lobotomizziamo le nostre coscienze rimuovendone i ricordi di un passato che ci appartiene, come diavolo possiamo sperare in quell'equilibrio che presuppone un'empatia che significa immedesimazione nella sofferenza altrui e specie se quella sofferenza l'abbiamo provata anche noi? Dici che sto mescolando due discussioni? Sì, è vero! Ma perché è la storia umana che mescola sempre gli stessi ingredienti, che continua a girare dentro una giostra dove ogni giro si ripete sempre uguale a se stesso perché a farla girare c'è chi trova conveniente questo ripetersi dello stesso gioco. Starci dentro o saltar giù dipende solo da noi, dalla nostra capacità di pensare senza la quale non ci distingueremmo dal destriero di legno che continueremmo a cavalcare convinti di stare galoppando verso la libertà.
@pixbuster:
Grazie Pix.Sempre squisitamente gentile. Come ho già detto a Giordano non sono andata a documentarmi perché miravo ad altro. Però le tue spiegazioni tecniche come sempre precise e chiare, hanno comunque destato il mio interesse e arricchito le mie conoscenze tecniche sinceramente scarsette! Aggiungo solo un'altra considerazione: sei ancora tale e quale al bambino nella foto! Ahah! Stessa faccia!
P.S.: Che tu ricordi, non era forse rassicurante essere sorretto dalla mano di uno dei tuoi genitori mentre imparavi ad andare in bici, non è rimasto un bel ricordo in te questo momento importante per te bambino condiviso coi tuoi genitori? Non pensi sia stato un modo per trascorrere dei bei momenti insieme tu con loro e loro con te, senza che andassero sempre di fretta rimpiangendo magari il tempo che avrebbero potuto dedicare ai loro impegni? Insomma è più prioritario l'equilibrio del corpo o quello della mente per un bambino,secondo te?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Si Ibla, imparare con la mano di mio babbo che mi sorreggeva è un ricordo dolce e indelebile Ma penso si possa fare lo stesso con la bicina a rotelline o senza pedali ... basta che il babbo (o la mamma) sia un bravo babbo che ama il suo figliolo
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Si Ibla, imparare con la mano di mio babbo che mi sorreggeva è un ricordo dolce e indelebile Ma penso si possa fare lo stesso con la bicina a rotelline o senza pedali ... basta che il babbo (o la mamma) sia un bravo babbo che ama il suo figliolo
Concordo in pieno! Mi ricordo che è stata una gran fatica da parte mia e di mio fratello; mio padre non aveva tempo ma la sera voleva sapere i progressi. Quando sono riuscito a fare il giro del cortile da solo è stata una liberazione. Bei tempi
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Non c’è un’altra parola per dire bici. Non esiste un sinonimo. È qualcosa che sventola tra la libertà, il muoversi, l’essere consapevole e il potersi ascoltare con il rumore della città che si srotola intorno.
Io mi sono liberato del mio vivere seminascosto, sono uscito dal mio difendermi torvo quando ho deciso di lasciare gli ormeggi per una pedalata non autorizzata. Era sera. Quasi notte. E io un bambino che provava ad addomesticare il proprio equilibrio. Ho imparato ancora ad annusare il tempo senza bisogno di armi, scorte e difese. Io e la bici, con quella bulimia di ingoiarsi le strade, il vento, le case. Sorridevo, pedalando. Chissà se loro, quelli che sperano di avermi condizionato la vita con la prepotenza e le minacce, se lo sarebbero mai aspettati di vedermi passare.
Ecco perché non c’è un sinonimo per dire bici: quel punto d’equilibrio tra l’essere libero ma veloce, quello stare soli. Io ho bisbigliato all’orecchio della mia bici di provare a scappare insieme e lei, come sempre, mi ha tenuto con sé. C’è un mondo sulle bici: i nostri mondi.
Pedalate la libertà. Siate liberi. E poi raccontate la vostra libertà: magari a Il Bicicletterario.
Giulio Cavalli
("Children have no age" - Ema Mihalachi , Bistrita, Romania).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
una bici blu, senza rotelle ed un po sovradimensionata rispetto alla mia misura, ricordo la strana scorrevolezza, l'emozione di salire in sella, applicai una leggera forza sul pedale e magicamente dopo pochi secondi sentii l'aria che mi soffiava sul viso, stupendo, non era un orgasmo, ma l effetto era molto simile, fino alla prima curva però perchè non avevo idea di come si potesse fare, quindi mi fermai.
poi mi iscrissi su jobike.
l'emozione fu veramente al top con la minikelly, che mi chiedeva il range di tensione della batteria poi
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
una bici blu, ... l'emozione di salire in sella... e magicamente dopo pochi secondi sentii l'aria che mi soffiava sul viso...
Tra quei vicoli sopravvive sempre la magia della poesia. E sebbene bambino, forse la percepivi nell'aria che sentivi soffiarti sul viso che portava con sé l'eco dei shakespeariani versi...
Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.
da Romeo e Giulietta (Atto III, Scena 2)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Scattata di corsa non perché correvo io ma loro, come il vento!
Dedicata a Giordano!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ci sono due foto in questa pagina che hanno anche in comune un curioso particolare... Qualcuno l'ha notato o dopo il mio suggerimento è capace di trovarle insieme alla strana coincidenza?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Se non ti riferisci al bollino rosso in basso a destra nelle due foto di @lby64 (e non credo) e neppure al contrabbasso che in due foto se ne va a tracolla del ciclista (e in una terza sul carrello), allora scommetto sullo sfondo dolomitico di @lby64 e Zangrandi.
Tralascio che in due foto si trasportano animali e che in altre due si trasportano persone che non vorrebbero trovarsi lì.
Beh, devo proprio complimentarmi Prudente. per l'impegno messo nella tua bella e interessante disamina delle foto oltre che ringraziarti per aver gentilmente risposto. Mi ha colpita la tua osservazione sulle due foto con le Dolomiti sullo sfondo, (io non l'avevo notato ), ed è anche in queste una strana coincidenza, cioè quella di due persone che in due periodi di tempo diversi hanno fatto una foto entrambi con la bici ed entrambi con le Dolomiti alle spalle! Ma sono un uomo ed una donna. Mentre io. dicendo "hanno anche in comune", alludevo al fatto che oltre ad essere uguali i soggetti delle foto, questi avevano stranamente in comune anche un particolare (se avessi usato la parola "uguali", sarebbe stato troppo facile rispondere al quesito!). Insomma, Prudente, le foto sono quella in bianco e nero coi due bambini sul triciclo e quella scattata di recente da me coi due bambini sule bicine senza pedali! In entrambe, i bambini sono un maschietto e una femminuccia e in entrambe, i maschietti hanno il casco, le femminucce no! Beh, strana come coincidenza, no?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
...le foto sono quella in bianco e nero coi due bambini sul triciclo e quella scattata di recente da me coi due bambini sule bicine senza pedali! In entrambe, i bambini sono un maschietto e una femminuccia e in entrambe, i maschietti hanno il casco, le femminucce no! Beh, strana come coincidenza, no?
Nella foto in bianco e nero il presunto maschietto sarebbe quello a sinistra, con il vestito a fiori stretto e corto, bretelline e margheritoni? Quella secondo me è una bambina con i capelli più corti (o nascosti sotto il casco). :)
........ Quella secondo me è una bambina con i capelli più corti (o nascosti sotto il casco). :)
Vero! anche secondo me è una femmina. Non penso che, specialmente se bambini, ai maschi venga prescritto il casco e alle bimbe no. Se capita sono sicuro che è un caso.
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Ahah! C'è da morire! Mi diverto un sacco con 'sti giochetti! Di', Prudente, ma tu oltre a ingrandirle le foto ti ci butti pure sopra così?
Eheh! Non ti dai per vinto facilmente, tu, vero? Ti dirò la verità... M'era sembrato un pagliaccetto. Non avevo notato il risvolto dell'orlo poggiato sul sellino! Però... Ti sentiresti di portare davanti ad un giudice come prova schiacciante per determinare l'appartenenza al sesso femminile del bambino col caschetto, il fatto che indossi quello che tu consideri un vestito perché stretto e corto, perché con bretelline e perché stampato con margheritoni? Io penso che considererebbe tutto ciò nient'altro che indizi! Perché non potrebbe essere una magliettina a canottiera? Mai visto addosso ad un maschietto una canotta con spalline? Mai visto stampe a fiori sull'abbigliamento maschile? Dici che i figli dei fiori sono morti e sepolti? Macché! Ci sono i figli dei figli che poi riprendono la moda dei padri, dei nonni.... Ed è da un bel po' di tempo che è diventata di moda... la moda "vintage"! Tu la segui la moda, Prudente? No? No, nel senso che non vesti all'ultima moda o nel senso che non ti aggiorni? Beh, io la seguo quando posso nel secondo senso, e cioé se capita mi soffermo a guardare una sfilata o creazioni sartoriali su riviste, vetrine o dove capita per il piacere di ammirare l'estro creativo così come godo di un bel quadro, di belle foto, di arte insomma. Guarda un po' qui:
(Gucci)
(Etro)
(Gherardi)
ecc... Tutto vintage della moda uomo primavera-estate 2018!
Bene. Ora, sei d'accordo con me nel sostenere che il bambino col caschetto potrebbe essere sia un maschietto che una femminuccia? Intanto, sto indagando anch'io
e se avrò risposte certe te ne renderò partecipe. E giuro che dirò la verità, tutta la verità. nient'altro che la verità!
@Giordano5847.
Chi ha parlato di prescrizione, Giordano? Ma nooo... Il punto non era sottolineare che siccome il bambino aveva il caschetto era un maschio! Ma solo mettere in evidenza la peculiarità delle due immagini nell'avere gli stessi soggetti e che guarda caso in entrambe i due maschietti , (ok, Prudente, uno presunto!), indossassero il caschetto mentre tutte e due le femminucce (quelle certe!), no. Si parlava insomma di strane coincidenze, di associazioni della mente...
A proposito... Ho letto un articolo di cui vi renderò partecipi appena possibile, ora no! Parla di 350 biciclette... per ricordare. Per ricordare le vittime della libertà negata. Qual'è la strana coincidenza, l'associazione della mente inconscia, con la libertà negata? No, niente... Dopo l'articolo sono andata su youtube ed è partito un video... Da solo! Certi eventi mi fanno venire la pelle d'oca! Volete sapere che video? Ah! Ma siete proprio curiosi allora! Ok! Vi accontento:
Forti 'sti Simpson, no?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Hai stabilito tu le regole del gioco: trovare le due foto in questa pagina "che hanno anche in comune un curioso particolare..." Io ho trovato più di una coppia di foto che integra con ragionevole certezza le regole che tu hai stabilito ed io accettato. Invece nella tua coppia di foto è quanto meno lecito dubitare sull'elemento fondamentale, che non sono io a dover provare (io ho proposto le Dolomiti e contrabbassi). Sei tu a sostenere (senza evidenze) che nella tua foto c'è un maschietto. Infatti, se indossare un vestitino attillato a fiori, corto sulle ginocchia, con le bretelline sottili e grandi margheritoni disegnati, non provasse il genere della bambina (nemmeno ai tempi delle foto in bianco e nero) allora come si può sostenere che sia un maschietto per via dei capelli che non sono lunghi ed anzi non si vede affatto come siano?
Tu la segui la moda, Prudente? No? No, nel senso che non vesti all'ultima moda o nel senso che non ti aggiorni?
Penso di non averle mai seguite. Da bimbo indossavo la divisa scolastica. Al liceo forse tentavo di seguirla un po' di più nel ridicolo tentativo di integrazione sociale con i figli di papà che ero costretto a frequentare. Sicuro che non mi aggiorno (alle mode). Anzi, mi accorgo e mi incuriosisco delle mode solo quando ormai sono tramontate. Mi interrogo allora su cosa le abbia fatte tramontare o se possano ancora trovare uno spazio oggi, insomma solo in questo caso le adotterei volentieri se possibile. Comunque ne resto a questo punto in un certo senso affascinato per come possano "firmare" un arco temporale. Ma non mi riferisco solo all'abbigliamento. Qualche giorno fa in tv passavano Harry ti presento Sally. I vestiti di Mag Ryan, mi hanno ricordato quelli di Margherita Buy in Maledetto il giorno che t'ho incontrato, e così mi sono ricordato che in quegli anni anche qualche mia amica si vestiva con quelle mantelline, gli impermeabili lunghi con le spalline, i pantaloni a vita alta, i cappellini a bombetta, quei colori nocciola, marron, avana... e c'erano i cordless bianchi con l'antenna, i televisori con tubo catodico, le prime mtb... ma in quegli anni non mi accorgevo che tutto questo fosse di moda. Riconoscevo che i pantaloni a zampa d'elefante fossero stati di moda e tramontati, ma non mi accorgevo della moda del momento. Posso dire che la moda per me è all'incirca come la gioventù: mentre la vivi è solo la normalità; la capisci meglio solo dopo che è passata. Forse.