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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Lupo elettrico Inserito il - 22/08/2010 : 18:45:39
La ciclabile Calalzo - Cortina



Prendendo spunto dalle proposte di itinerari ciclabili della provincia di Ferrara ho ideato un itinerario circolare con partenza e arrivo a Ferrara. Il percorso è quanto di più vario si possa immaginare, nelle prime due tappe si attraversa la zona lagunare del Delta del Po fino a Chioggia.

Le bici nel traghetto che porta al Lido di Venezia



Poi con l'aiuto di tre traghetti e del treno si arriva a Calalzo. Da Calalzo si percorre la bellissima pista ciclabile fino a Cortina, per poi proseguire in salita fino a Cimabanche (1500 m), punto più alto di tutto l'itinerario. In leggera discesa si arriva a Dobbiaco, per poi proseguire fino a Bressanone (per chi non lo sapesse fino ai primi di settembre, nel tratto di pista ciclabile compreso tra Calalzo e Dobbiaco, è disponibile un servizio pubblico di pullman con rimorchio porta bici, che permette di percorrere la pista in un senso per poi ritornare in autolinea al punto di partenza. Oppure di arrivare in bus a Cimabanche nel punto più alto dell’itinerario e poi percorrere in bici il percorso in discesa fino a Calalzo, o fino a Dobbiaco. Ma mentre da Cimabanche a Dobbiaco è tutta leggerissima discesa (ad eccezione di due brevissime rampe), per arrivare a Calalzo si incontra qualche breve salita per un totale di 150 m. di dislivello).

Bici e fiori a Bressanone

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Da Bressanone si prende la pista del sole, toccando Bolzano e Trento. Poco dopo Rovereto si prende la deviazione a destra per il Lago di Garda arrivando a Riva del Garda. Con il battello si attraversa tutto il Lago di Garda fino a Sirmione e si prende la ciclabile che conduce a Mantova.

IlLago di Garda dal Passo di S.Giovanni



Il castello di Sirmione, punto di arrivo della traversata in battello del Garda



Da Mantova, costeggiando il Mincio e il Po si ritorna a Ferrara. Sono circa 700 Km che io e mia moglie abbiamo percorso in 11 tappe, più un giorno di sosta a Dobbiaco dedicato ad una piacevole escursione in bici a Sesto e alla Valle Fiscalina.
Io ho usato una MTB muscolare mentre mia moglie ha usato la sua Helkama elettrica. Durante il percorso abbiamo avuto qualche inconveniente tecnico, il più grave è stata la rottura della catena dell'Helkama, cosa che per grande fortuna nostra si è verificata a Piazzale Roma a Venezia. Qui abbiamo caricato la bici sul treno e il giorno dopo, a Calalzo, abbiamo trovato un meccanico che fortunatamente è stato in grado di riparare la catena (nel kit di attrezzi avevo portato praticamente tutto, ma mi ero scordato di aggiungere le maglie per la giuntura della catena! ).

Si nota la lentezza della catena, poco prima della rottura

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Inoltre si è verificata due volte l'uscita della catena dal pignoncino del motore (probabilmente la catena era un po' lenta) e abbiamo subito due forature, una alla ruota anteriore dell'Helkama e una alla posteriore della mia MTB.
Il percorso è segnalato benissimo nel tratto che va da Calalzo a Rovereto, mentre per seguire le prime due tappe nel Delta del Po e le ultime due da Mantova a Ferrara è indispensabile un GPS con la traccia GPX caricata, o in alternativa avere con se il RoadBook del percorso (anche se è un po' scomodo leggere le indicazioni ad ogni bivio). Io senza GPS avrei avuto delle difficoltà anche solo per prendere la ciclabile giusta all'uscita da Ferrara, per non parlare poi di seguire il percorso nei meandri del Delta. Ci sono pochissime segnalazioni e senza GPS non so come avrei potuto trovare il percorso corretto. Sono poi rimasto colpito dalla solitudine di alcuni tratti del Delta, noi abbiamo sofferto moltissimo il caldo, nella zona lagunare non vi sono zone d'ombra e per molti km non si incontrano né centri abitati, né fontanelle. Vi assicuro che pedalare con il carico dei bagagli sotto il sole delle due di Agosto, senza acqua e senza ombra è un'esperienza poco gradevole.
Bellissimo è il tratto da Calalzo a Bressanone, la pista del Cadore che porta fino a Cortina è stata completamente realizzata ed è un vero piacere pedalare tra i prati e i monti di quei luoghi.

Nei pressi di Cortina:



Verso Dobbiaco:



In gran parte segue il tracciato della vecchia ferrovia e le pendenze in salita sono moderate, ci sono solo alcuni brevissimi tratti un po' ripidi, per il resto siamo sempre sul 3% - 4%.

Una sosta sulla Calalzo - Cortina

199,71 KB

Bellissimo anche il tratto da Cortina a Cimabanche, una salita moderata con pendenza media sul 4 %. E una volta arrivati a Cimabanche, una lunga e leggerissima discesa tra i boschi porta velocemente a Dobbiaco.
Sull'Helkama abbiamo usato due batterie da 8 Ah, che sono state più che sufficienti, nella tappa più lunga da Bressanone a Trento (113 Km) mia moglie ha consumato 13 A, per il resto molte volte è stata sufficiente una sola batteria da 8 A. Il peso leggero di mia moglie (52 Kg) e il suo stile di pedalata, con rapporti agili, le permette di consumare molto poco e alle volte con 8A ha fatto anche più di 70 Km.
Saluti a tutto il forum.


12   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Leo20 Inserito il - 24/08/2010 : 20:46:06
Molto bello il giro e anche il racconto.
Prendo il tuo racconto e le tue info come spunto per programmare qualcosa in quei posti in futuro.
Certo che quello che mi ha colpito di più è stato che avete fatto le vacanze IN bicicletta. Non CON la bicicletta. Complimenti ad entrambi. Io fino ad ora facevo le vacanze CON (intendo dire che andavo in vacanza e mi portavo le bici dietro...), ma sempre più sale la voglia di farle IN.
Sono convinto che in questo modo le vivi diversamente.
Bravi.
Lupo elettrico Inserito il - 24/08/2010 : 08:17:32

dipigi, veramente quando ho visto mia moglie venirmi incontro con la catena in mano ho passato un brutto quarto d'ora, ma siamo stati fortunati che la cosa è successa a Venezia alla fine della tappa, se fosse accaduto nella solitudine del Delta del Po, sotto il sole cocente di Agosto non so come ne sarei uscito fuori. Questa è la seconda rottura di catena che ho subito su una bici elettrica, evenienza che con le bici muscolari non mi è mai capitata in tanti anni di uso. Probabilmente le sollecitazioni che subisce la catena sono maggiori in una bici con motore centrale, il percorso che segue la catena è un po' tortuoso, anche se con il cambio al mozzo la catena lavora sempre in asse.
Ciao
dipigi Inserito il - 23/08/2010 : 22:20:29
Spettacolare, crepo di invidia!
Scusami ma mi è venuto da ridere per la rottura della catena, pensavo al mese scorso quando ti ho chiesto consiglio su quando pianificare la sostituzione della mia....
ik Inserito il - 23/08/2010 : 13:53:49
Io aggiungo solo che thread di questo tipo che ci fanno 'viaggiare' insieme a chi li pubblica sarebbero da premiare, basti pensare che: bisogna preoccuparsi del materiale fotografico, fare delle fermate in funzione di.. ma sopratutto metterci la faccia..e' veramente ammirevole!! Bravo!
job Inserito il - 23/08/2010 : 09:23:28
Lupo elettrico ha scritto:
Per quanto riguarda la scelta di una bici muscolare rispetto ad una elettrica, è stata dovuta al fatto, come dicevo a imayoda, che in un percorso dove la percentuale di pianura è molto elevata, il vantaggio di una elettrica rispetto ad una muscolare tende quasi ad annullarsi, se si considera il maggiore peso dell'elettrica, la maggiore probabilità di guasti e la necessità di portarsi dietro batterie e caricatori. Poi con questa scelta, ho livellato le prestazioni tra me e mia moglie, in pianura la media era più o meno uguale tra me e lei. Poi, per dovere coniugale, non posso certo partire in fuga come il Pantani dei tempi d'oro ! E di conseguenza non avrei potuto togliere le briglie alla Pro Connect 12 -16.


Tutto molto bello, istruttivo e da copiare . Lupo, dimostri come sembre, un grande acume nelle scelte. Ultimamente io ricevo molte richieste di consigli da mtbikers sportivi, che vorrebbero farsi i loro giri in muscolare ma accompagnati dalle/i compagne/i che non hanno interesse a far fatica e non sono allenate/i.


Lupo elettrico Inserito il - 23/08/2010 : 08:59:13
Grazie a tutti dei complimenti !
@imayoda
In realtà non ho fatto una grande fatica, nonostante il peso da portarmi dietro (14 kg); lungo il percorso non ci sono grandi salite e in pianura, mettendo un rapporto agile, si pedala con una certa facilità.
@bengi
Ciao bengi, ho dormito una notte a San Vito, in un albergo che sta proprio sulla pista, poche centinaia di metri prima del centro paese. Ci siamo dovuti fermare lì per l'arrivo di un forte temporale pomeridiano. Ho visto il contatore dei passaggi, che indicava una cifra molto alta. Questo tratto della pista è molto trafficato e, come dici tu, vi è una commistione tra pedoni e bici che alle volte crea qualche disagio. Come considerazione generale potrei dire che la bici per quelle zone è diventata una risorsa turistica veramente importante, tra Calalzo e Cortina, ma soprattutto nella vicina Val Pusteria vi è un movimento di bici impressionante, non più limitato alla Dobbiaco - Lienz, ma esteso un po' a tutte le ciclabili. Credo che ormai la bici abbia quasi superato lo sci di fondo come risorsa turistica, lo si vede anche dalla cura con cui vengono segnalati e proposti tutti gli itinerari.
Per quanto riguarda la scelta di una bici muscolare rispetto ad una elettrica, è stata dovuta al fatto, come dicevo a imayoda, che in un percorso dove la percentuale di pianura è molto elevata, il vantaggio di una elettrica rispetto ad una muscolare tende quasi ad annullarsi, se si considera il maggiore peso dell'elettrica, la maggiore probabilità di guasti e la necessità di portarsi dietro batterie e caricatori. Poi con questa scelta, ho livellato le prestazioni tra me e mia moglie, in pianura la media era più o meno uguale tra me e lei. Poi, per dovere coniugale, non posso certo partire in fuga come il Pantani dei tempi d'oro ! E di conseguenza non avrei potuto togliere le briglie alla Pro Connect 12 -16.
zappan Inserito il - 23/08/2010 : 00:04:28
Lupo complimenti come sempre
Barba 49 Inserito il - 22/08/2010 : 23:26:53
Complimenti, sei proprio un vero Lupo di montagna... non solitario ma sempre un Lupo. Sono felice di conoscere dei nuovi itinerari interessanti per le nostre bici.
pixbuster Inserito il - 22/08/2010 : 22:35:58
Lupo, sono estasiato !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bengi Inserito il - 22/08/2010 : 21:54:42
Ah Lupo, quando vedo questi mega itinerari, mi si apre il cuore! Come vorrei anch'io! Ma purtroppo la mia situazione familiare attualmente non me lo consente....
Inoltre alla fine di luglio mi trovavo in vacanza proprio nei luoghi dolomitici da te attraversati: esattamente a S. Vito di Cadore in appartamento in residence centrale a due passi dal parco giochi che confina con la ciclabile. In quella zona è sato installato anche un contatore automatico di passaggi sulla pista. Devo dire che è (giustamente) frequentatissima e anche se è divisa la parte ciclabile da quella pedonale, a volte - quando uscivo in passeggiata con i bimbi - ero sempre un po' in apprensione, tanto era il traffico cicabile su questo bellissimo percorso che diversi anni orsono ho potuto fare in bici, partendo però da S. Vito e arrivando a Dobbiaco: bellissimo!
Mi sembra anche di riconoscere il grande cartello della prima foto: zona di confine tra S. Vito e Borca, presso centro Pio X!

Complimenti ancora per questo bellissimo tour, per la costanza e l'impegno tuo e soprattutto della moglie.

Ma lo hai fatto in muscolare? E la Pro Connect?
Si ho capito: avresti seminato la moglie che a giudicare com'era stra-carica la sua Helkama, non avrebbe potuto certamente mantenere il tuo ritmo di elettrocilcista super allenato quale sei!
imayoda Inserito il - 22/08/2010 : 21:00:27
semplicemente bellissimo.. ma la tua mtb non è elettrica (chissà che faticaccia in confronto alla helk)
gigi35 Inserito il - 22/08/2010 : 19:21:13
complimenti lupo elettrico a te e tua moglie per il bello e lunghissimo giro che avete fatto.

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