Inserito il - 03/08/2016 : 19:39:49 perchè fare una cosa in modo semplice quando si può fare in modo molto più complicato e costoso ?
Pacap sta sottolineando come siano molto simili il progetto "idrogeno" e quello "no catena"
Anch'io sono scettico riguardo all'utilizzo del pericoloso idrogeno; e poi sapete che sono fissato con i rendimenti: e allora usare la corrente per fare l'elettrolisi, poi immagazzinare l'idrogeno pompandolo a pressione molto elevata (altrimenti mi servono bombole molto grandi), poi farlo "reagire" nella cella a combustibile ... per poi caricare una batteria perchè la cella a combustibile non sopporta le elevate correnti dei nostri motori in spunto e in salita (si, è vero, basta una batteria più piccola .... ma che deve sopportare i tanti ampere che i nostri motori assorbono perciò magari dura poco) E per caricare le bombolette o vado al negozio (e perdo tempo ad andarci invece che semplicemente attaccare la batteria alla spina) oppure mi faccio l'idrogeno in casa ..... brrrrrr con tutte le fughe di gas che fanno scoppiare le case, non mi fa per niente voglia E chissà quanto costa tale apparecchietto
Mi pare che usare la corrente per caricare direttamente la batteria sia molto più efficiente
con cinque chili di batteria al litio si ha bordo UN CHILOWATTORA: tre ore a 300W assorbiti dal motore 150 chilometri a 25 all'ora in pianura con un aiuto muscolare ... da Pix
a mio parere è assai meglio concentrarsi sull'abbattimento dei costi delle batterie
Semsem
Inserito il - 03/08/2016 : 16:36:07 Si, "si possono fare centinaia di cose". Per cui siamo ancora nella fase 1 o 2? (chiedo scusa, non è lo spazio adatto, non lo faccio più...)
andrea 104KG
Inserito il - 03/08/2016 : 11:38:15 pacap.... ma tutte ste complicazioni per sudare di più? una bella semplice e leggera bicicletta alimentata a spaghetti che mangia il conducente non è meglio ??
pacap
Inserito il - 03/08/2016 : 01:45:01 Macchè idrogeno e idrogeno: i pedali scollegati dalla ruota (niente catena! CAMBIO SUPERFLUO!!!) che fan girare un alternatore che produce corrente pulita al 100% che alimenta l'hub posteriore!!!! Semplice e geniale, ecche idrogeno e idrogeno, autonomia infinita: niente bombole, niente ricarica della batteria. In + è allenante al massimo (si fatica piu che con una bici muscolare)!!!!
E soprattutto (e non ha prezzo come con la mastercard) quando vi chiedono (e lo fanno sempre, incredibile!) "ma ricarichi la batteria pedalando??" tu puoi rispondere con orgoglio: "SIIIIIIIIIIII!!!!!!!"
Scusa eh, il mio link sarebbe di parte, e questi sarebbero imparziali? Hai letto che cosa è Linde? "The Linde Group is a world leading supplier of industrial, process and speciality gases and is one of the most profitable engineering companies" (dicono loro stessi per descriversi). Mah.Vorrei propio vedere l'EROEI di una filiera dell'idrogeno. Qui mentre si manda il pianeta a ramengo si riesce anche a spendere tempo e soldi (tanti) per pensare di sviluppare una rete distributiva per l'idrogeno. Mentre le centrali a carbone rappresentano il 45% della produzione elettrica tedesca (TEDESCA!). Pazzi e in malafede.
pixbuster
Inserito il - 13/11/2015 : 16:23:13 Io devo ancora capire dov'è il vantaggio di usare l'idrogeno su una bipa (salvo per utilizzi speciali)
La capacità delle batterie sta crescendo e gli ingombri scendendo; in più è facile caricarsi a bordo una seconda batteria per i giri più lunghi; avere energia per più di un giorno di utilizzo è, a parer mio, poco utile visto che si hanno comunque le ore impiegate a dormire per ricaricare (sempre salvo utilizzi speciali)
Con l'idrogeno ho il problema di dover andare in un posto specifico per caricare o sostituire le bombole; con le batterie basta una presa di corrente presente in ogni dove, soprattutto in casa o in albergo
Poi bisogna vedere anche i costi: per ora l'idrogeno, soprattutto in bombole piccole, costa come ... un gas raro
E poi ci sono tubi tubetti, valvole, rubinetti e riduttore di pressione - perciò una tecnologia di tipo diverso dal meccanico e dall'elettrico - che si aggiunge a quanto esistente già su una bipa
E da ultimo la sicurezza: ci siamo fatti tanti scrupoli per il pericolo di incendio delle batterie ed ora vogliamo metterci in garage bombolette di un gas che (in virtù della sua molecola piccolissima) scappa fuori da tutte le più piccole perdite e diventa subito esplosivo ?! (ricordo che idrogeno ed ossigeno formano quella che si chiama "miscela tonante" e il nome mi pare spieghi bene le sue caratteristiche)
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diverso è invece, sempre a parer mio, il suo utilizzo su mezzi pubblici pesanti: ci sono meccanici sempre disponibili, attenzioni alla sicurezza di tipo "industriale" (non "fai da te") e la necessità di grandi quantità di energia che giustificano questo utilizzo
Siamo sempre al vecchio dubbio: Impiego l'energia elettrica (naturalmente ottenuta da fonti alternative) per caricare la batteria della bici oppure con la stessa energia (magari, in realtà ne occorre un sacco in più) produco idrogeno a pressione per alimentare una cella a combustibile che produrrà di nuovo corrente per alimentare il motore della bici?
Io la risposta ce l'ho già, vediamo se ho convinto almeno altre due o tre persone...
Concordo pienamente con Barba, e inoltre l'introduzione di modelli a idrogeno è ovviamente condizionata dalla creazione di un'infrastruttura distributiva. E metter su una rete di distributori di idrogeno, date le caratteristiche intrinseche del gas, è a dir poco futuribile. Alternativa sarebbe installare sul veicolo un reformer, e usare come vettore l'etanolo. Certo è che il rendimento energetico, i costi e gli ingombri di una catena composta di reformer, celle energetiche e batterie sono ancora molto problematici (credo che le celle non siano in grado di alimentare direttamente un motore elettrico dati i picchi di assorbimento).
Ad oggi gran parte dei i prototipi che si vedono sui media sono sviluppati dai costruttori non per uno sviluppo a breve di modelli commercializzabili, ma bensì realizzati per accedere ai finanziamenti statali erogati alla ricerca sul campo...
Non cominciamo ad usare l'etanolo per trazione, io lo preferisco decisamente di più come bevanda!!!
Si anch'io preferisco bermelo l'etanolo, almeno quando è buono, ma ti assicuro che certo etanolo ricavato da certi residui sarebbe imbevibile Il problema rimane però come produrre grandi quantità di bioetanolo in maniera sostenibile, senza deforestare, senza creare squilibri sulla filiera agroalimentare ecc... In Brasile ad esempio hanno fatto anche molti danni all'ambiente.
ecocar 49 ha scritto:
Quando stavo allestendo il trike, avevo pensato di installarci una fuel cell Efoy 80 sotto al sedile passeggero, ma non avevo i 2500euro necessari... per una bici è un po' ingombrante (mi sembra 8kg e circa cm30x40x20, se non ricordo male). Però il negoziante non era stato capace di dirmi se l'energia veniva prodotta per combustione o per altra reazione chimica.
Nelle celle a combustibile non avviene una combustione come nei motori endotermici, ma reazioni di ossidoriduzione al catodo ed all'anodo delle celle. L'idrogeno, prodotto per reforming dall'etanolo, è un riduttore, cede elettroni al catodo e si trasforma in ione idronio (è in soluzione acquosa) invece all'anodo abbiamo l'ossidazione, l'ossigeno dell'aria si riduce acquisendo gli elettroni che l'idrogeno ha ceduto, trasformandosi così in OH-. L'unico sottoprodotto è l'acqua ottenuta per reazione tra OH- e H3O+, che evapora per via della sua tensione di vapore a quella temperatura. Gli elettroni circolano dal catodo all'anodo producendo così corrente elettrica che può essere utilizzata. Sono reazioni che avvengono a temperature basse a differenza della combustione ed hanno efficienze exergetiche elevatissime, l'exergia è una grandezza che mi esprime la "qualità" di una conversione termodinamica, ovvero quanta entropia viene creata ed entalpia dispersa.
Sono stato molto terra a terra, ma spero sia chiaro Le fuel cells sono qualcosa di ancora un po futuribile, meglio aspettare, ma sicuramente è una tecnologia molto promettente, i costi ovviamente sono ancora molto alti, ma sono stati fatti grandi passi avanti in questo senso per utilizzare materiali meno pregiati e forme e delle celle più semplici da ottenere (alcune celle sono tubolari) con lavorazioni collaudate (le prime fuel celles avevano celle in leghe di Platino, immagina i costi... )
ecocar
Inserito il - 13/10/2014 : 13:40:38
Mauro27 ha scritto:
Se vogliamo parlare di fuel cells sulle ebikes penso il futuro non sia l'idrogeno stoccato a temperature criogeniche o a centinaia di bar, ma piuttosto l'etanolo, liquido che può essere stoccato in un semplice ed economico contenitore di plastica, non è tossico ne esplosivo e può essere ricavato anche da biomasse e residui di lavorazione vegetali. L'etanolo poi può essere trasformato in idrogeno e CO2 in un reformer (un piccolo reattore chimico) e poi passare alle fuel cells. Produce poca CO2. Penso davvero sia questa la tecnologia che verrà adottata colle fuel cells.
Quando stavo allestendo il trike, avevo pensato di installarci una fuel cell Efoy 80 sotto al sedile passeggero, ma non avevo i 2500euro necessari... per una bici è un po' ingombrante (mi sembra 8kg e circa cm30x40x20, se non ricordo male). Però il negoziante non era stato capace di dirmi se l'energia veniva prodotta per combustione o per altra reazione chimica.
Barba 49
Inserito il - 13/10/2014 : 13:32:11 Non cominciamo ad usare l'etanolo per trazione, io lo preferisco decisamente di più come bevanda!!!
Gli è che con l'idrogeno se ne combina di tutti i colori!
Mauro27
Inserito il - 11/10/2014 : 21:42:49 Se vogliamo parlare di fuel cells sulle ebikes penso il futuro non sia l'idrogeno stoccato a temperature criogeniche o a centinaia di bar, ma piuttosto l'etanolo, liquido che può essere stoccato in un semplice ed economico contenitore di plastica, non è tossico ne esplosivo e può essere ricavato anche da biomasse e residui di lavorazione vegetali. L'etanolo poi può essere trasformato in idrogeno e CO2 in un reformer (un piccolo reattore chimico) e poi passare alle fuel cells. Produce poca CO2. Penso davvero sia questa la tecnologia che verrà adottata colle fuel cells.
ecocar
Inserito il - 11/10/2014 : 20:39:43 Quoto Claudio... la bipaidrogenata ha un bell'aspetto da cessobiruotato. e quoto Barba: è meglio usare l'energia nel modo più diretto possibile, per la poca energia che necessita una bipa non vedo l'utilità di incasinarla con bombole d'idrogeno e relativa apparecchiatura.
claudio02
Inserito il - 10/10/2014 : 23:47:17 La tecnologia delle bipacesso sbarca nel mercato delle mobilità dolce. Il merito va ai ricercatori dell’University of garchof che hanno realizzato la prima bicicletta elettrica cesso per uomo rude dell’Australia. Hy-Cycle, questo il nome dell’innovativa e-bike, è in grado di percorrere fino a 1250 km con una singola carica della batteria e una spesa di soli due euri.
Barba 49
Inserito il - 10/10/2014 : 23:17:45 Le nostre bipa con una semplice batteria percorrono quei chilometri con soli 15 centesimi di Euro, quindi per ora vinciamo noi!!!
(Rinnovabili.it) – La tecnologia delle fuel cell sbarca nel mercato delle mobilità dolce. Il merito va ai ricercatori dell’University of New South Wales che hanno realizzato la prima bicicletta elettrica a idrogeno dell’Australia. Hy-Cycle, questo il nome dell’innovativa e-bike, è in grado di percorrere fino a 125 km con una singola carica della batteria e una spesa di soli due dollari.
proprimi
Inserito il - 29/05/2014 : 10:39:05 "Presentata al Congresso dei ''Club des Villes et Territoires Cyclables'' a Nizza, l'Alter Bike nasce dalla collaborazione tra le tre aziende francesi Cycleurope, Pragma Industries e Ventec."
E siccome sono un San Tommaso, quando comparirà fra le bici blu del bike sharing di Nizza io vi avvertirò subito e magari inviterò Pix per testarla. Anzi, mollerò subito sulla ciclabile la mia reclinata per provare quella ad idrogeno! Per inciso, le bici blu di Nizza mi sembrano ben fatte, tipo quelle gialle a Milano.
pixbuster
Inserito il - 29/05/2014 : 00:03:56 ... e io concordo pienamente con Barba
E' solo una questione di costi perchè 1kWh su una bipa lo si porta a spasso facilmente
Barba 49
Inserito il - 26/05/2014 : 13:15:34 Siamo sempre al vecchio dubbio: Impiego l'energia elettrica (naturalmente ottenuta da fonti alternative) per caricare la batteria della bici oppure con la stessa energia (magari, in realtà ne occorre un sacco in più) produco idrogeno a pressione per alimentare una cella a combustibile che produrrà di nuovo corrente per alimentare il motore della bici?
Io la risposta ce l'ho già, vediamo se ho convinto almeno altre due o tre persone...
"La Provincia di Siena continua a investire nello sviluppo e nella crescita sostenibile del territorio, puntando anche sulle nuove forme di mobilità rispettose dell’ambiente. A confermarlo è il protocollo approvato dalla giunta provinciale con la Provincia di Pisa, Apea e la società consortile Pont-Tech Pontedera & Tecnologia per realizzare progetti di sperimentazione di sistemi di mobilità sostenibile o di gestione energetica, fondati sull’utilizzo di idrogeno prodotto con energia elettrica da fonti rinnovabili. L’attenzione per una mobilità “green” rafforza e sviluppa ulteriormente uno dei cardini di Siena Carbon Free, con la riduzione dei consumi energetici da fonti fossili.
Il protocollo e gli obiettivi. Il protocollo nasce con l’obiettivo di coniugare e integrare le esperienze promosse finora nelle province di Siena e Pisa nella valorizzazione delle energie rinnovabili, partendo dalla consistente quantità di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile che unisce i due territori e che in particolare per Siena supera l’energia elettrica totale consumata. E’ proprio tale surplus di “energia pulita” che ci si propone di utilizzare, sviluppando nuove tecnologie e modelli di mobilità sostenibile tesi a garantire una gestione energetica efficiente. In particolare, il protocollo prevede, come ambiti di interesse la sperimentazione di veicoli e infrastrutture a sostegno della mobilità sostenibile e della elettromobilità per sviluppare un sistema coerente con gli indirizzi green del Piano Regionale di Sviluppo 2011-2015 della Regione Toscana; la sperimentazione di prototipi di veicoli dotati di queste tecnologie per spostamenti in aree urbane e centri storici, in aree come quelle aeroportuali, portuali e ospedaliere o in aree produttive ecologicamente attrezzate, cercando di rinnovare il parco mezzi del sistema pubblico con veicoli non inquinanti. Il terzo e ultimo ambito è la ricerca sui green process per la produzione di idrogeno e di composti connessi, da impiegare nella propulsione dei veicoli con un approccio di sostenibilità economica ed ecologica."
Bici con celle ad idrigeno sono già state presentate in varie esposizioni, qui la vera novità è la ricarica a cartuccia, pratica e veloce.
Verrà però commercializzata solo a fine 2016!!!
Per forza, prima devono testare con che frequenza esplodono
Barba 49
Inserito il - 03/06/2013 : 17:46:41 Bici con celle ad idrigeno sono già state presentate in varie esposizioni, qui la vera novità è la ricarica a cartuccia, pratica e veloce.
Verrà però commercializzata solo a fine 2016!!!
baldiniantonio
Inserito il - 03/06/2013 : 16:41:08 aprilia enjoy gia ci provo nel secolo scorso
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