[ www.staiger-fahrrad.de ] di Sennfeld (Schweinfurt) Germania Questa società fa parte del gruppo WINORA e la linea delle biciclette elettriche si chiama SINUS L’esemplare in prova mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla ditta HUNO di Bergamo [ www.huno.eu ] che le rivende e me l’ha gentilmente lasciata usare per circa 400 km Tale ditta è presente qui sul Forum con il nickname “Huno”
Il modello si chiama
SINUS B2
IN BREVE
Il telaio è di tipo chiuso slooping, completamente in alluminio 6061, di ottima solidità La zona del movimento centrale ha una forma specifica per poter alloggiare il gruppo motore Bosch Il peso complessivo è di 22.8kg senza batteria che diventano 25.4kg con la batteria da 400Wh usata nelle prove
La forcella anteriore è ammortizzata (SF13-Nex-P), la sella è imbottita ed ha un funzionale ammortizzatore a cannotto Sommando la dimensione delle ruote (28”) e i pneumatici da 1.50”, risulta molto comoda su sterrati leggeri e su fondi sconnessi La posizione in sella può essere a busto eretto o leggermente inclinato in avanti; il manubrio è di tipo turistico
Il cambio è un preciso Shimano Deore a 9 rapporti del tipo a deragliatore Gli innesti sono molto precisi e molto rapidi in entrambe le direzioni; il comando è del tipo a doppia levetta: è comodissimo e molto morbido da azionare ma l’indicatore è poco capibile Il range dei rapporti è molto esteso: è facile trovare il rapporto giusto sia in salita che sui falsipiani in discesa a 25 km/h in 9.a la cadenza di pedalata è di appena 55 ped/min ; a 7 km/h in 1.a ancora 50 ped/min
La marcia senza mani è del tutto stabile e la guidabilità è ottima La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate: l’ho testata fino a oltre 52km/h senza alcun problema Il telaio non ha presentato, nemmeno minimamente, oscillazioni o svirgolamenti Buono il cavalletto monopiede e robusto il portapacchi posteriore
I freni sono degli ottimi e poderosi V-brake idraulici Magura HS11 La frenata è molto potente e molto ben modulabile e le leve sono morbide da azionare Lo spazio di frenata è da record: 2.7m da 25km/h e non ci sono cali di efficacia in discese lunghe Ma attenzione che, nelle frenate di panico, è facile arrivare al ribaltamento in avanti
La Sinus B2 mi è stata fornita con una batteria al litio da 36V 11Ah 400Wh Bosch ed è disponibile anche la taglia da 300Wh (8Ah) Il caricabatteria ricarica, da scarica completa, nel breve tempo di 3 ore ma è un po’ più pesante del consueto (0.8 kg) E’ senza ventola perciò silenziosissimo; ricarica dallo stesso connettore principale perciò bisogna estrarre la batteria
La Sinus B2 è dotata di un cruscottino con display a cristalli liquidi retroilluminato posto al centro sul manubrio E’ il modello “Intruvia” della Bosch La visibilità di giorno è sufficiente, ma alcune indicazioni risultano poco visibili Comprende le funzioni da ciclocomputer e fornisce un’utile indicazione della potenza utilizzata dal motore Indica anche, ovviamente in modo indicativo … perché non è in grado di prevedere il futuro, l’autonomia residua Una pulsantiera vicino alla manopola di sinistra permette di variare il livello di assistenza (4 livelli + zero assistenza) e di commutare i dati visualizzati sul display
La Sinus B2 è equipaggiata con il kit di motorizzazione centrale Bosch che è composto dal gruppo motore, dalla batteria, dal cruscottino e dal gruppo pulsanti E’ un kit che richiede un telaio apposito e che viene fornito solo ai Costruttori di biciclette elettriche Il motore è da 250W, a 36V, brushless, sensored , silenzioso e dalla spinta vigorosa ed utilizza i rapporti del cambio per mantenersi in un range di massimo rendimento (vincolando però un po’ la scelta della cadenza di pedalata)
I cablaggi sono molto ben nascosti e protetti; viaggiano per quanto possibile all’interno del telaio Nella parte che va al manubrio, i cavi sono esemplarmente ben ordinati
La motorizzazione Bosch implementa il sensore di sforzo applicato ai pedali, perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta con una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge più ci mette il motore La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite i quattro livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio Ai vari livelli di assistenza si ottengono queste velocità di marcia: 16.5 km/h in Eco con circa 70 W applicati ai pedali 19.5 in Tour ancora con 70W applicati 23 in Sport con 120W applicati 25 in Turbo con 100W applicati Per ottenere la partenza del motore è necessario semplicemente accendere la centralina (col comando sulla batteria o sul cruscottino) e iniziare a pedalare Diversamente dagli altri sistemi di controllo dello sforzo sui pedali, il kit Bosch richiede un piccolo angolo di rotazione prima che l’assistenza si avvii pari a 10 gradi di rotazione dei pedali; è un ritardo poco avvertibile ma che introduce una maggiore difficoltà nelle ripartenze su salite molto ripide rispetto ad altri sistemi a sensore di sforzo che questo ritardo non lo hanno Preserva però la batteria dai fortissimi spunti dell’avvio del motore da fermo Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 9.24” e la velocità di uscita di 27.4 km/h: sono valori molto buoni che certificano l’elevata potenza di questa motorizzazione (ma un pochino di sforzo in più rispetto alle prove usuali ce l’ho messo)
Nel traffico è agile (per la buona distribuzione dei pesi) e vigorosa; ricordarsi di scalare marcia prima di fermarsi per garantirsi partenze … feline; il confort è molto elevato anche se il fondo stradale è irregolare
In salita è molto performante: sale anche sulla ripidissima rampa al 27% con uno sforzo contenuto … ma gli amperora scorrono a fiume; anche la ripartenza è agevole fino a pendenze dell’ordine del 20% Però anche su pendenze lievi è sempre richiesto un certo sforzo per attivare l’assistenza al valore necessario E’ presente il comando per la camminata assistita, ma è poco potente ed è solo un aiuto ma niente più
La velocità massima con assistenza è 27km/h (quando interviene il cut-off tachimetrico), ma da 25km/ l’assistenza inizia a calare Lo sforzo muscolare per viaggiare a 25km/h in Turbo (livello di assistenza massimo) è di 100W: più dei consueti 70W Ho misurato una autonomia (a 20°C) di 63.5km: valore buono ma appunto viene richiesto un apporto muscolare … che tende a far sudare La velocità risulta pressoché costante per tutto l’arco della scarica Risulta che la Sinus B2 ha un sistema di controllo dell’assistenza che è molto allenante: si fa sempre un po’ di sforzo ma ci si trova “in forma” senza quasi accorgersene La mia sensazione è stata che si fa quasi meno sforzo in salita che in pianura
La marcia in coppia è molto agevole a qualsiasi velocità, anche se molto bassa La B2 è confortevole e ben guidabile su sterrati leggeri; attenzione alla potenza dei freni che porta facilmente al bloccaggio di entrambe le ruote (ma la modulazione è ottima e non si fa fatica a trovare la giusta frenata) E’ così confortevole che fa venire voglia di osare di più … ma cerchi e gomme preferiscono di no
E’ scorrevole anche senza assistenza e il cambio permette di trovare facilmente il rapporto giusto
In treno non è molto agevole portarla perché il sollevamento, che è di contro molto equilibrato, non ha un punto di presa comodo e le dimensioni sono un po’ generose per gli angusti spazi dei nostri vagoni nazionali Il trasporto in auto è come per una muscolare, ma occorre verificare la portata del portabici (23kg)
L’impianto luci è alimentato da una dinamo a mozzo nella ruota anteriore che accende bene i fanali anche a velocità molto basse Il fanale anteriore, a led, emette un fascio potente e largo La luce posteriore, a led fisso, è molto ben visibile anche lateralmente ed è dotata di persistenza nelle soste La retroilluminazione del cruscottino rende agevole la lettura dei dati al buio ed i pulsanti si trovano facilmente al tatto L’indicatore di marcia inserita è invece, ma come di consueto, invisibile al buio
C’è un solido lucchetto ad arco Abus Amparo che blocca la ruota posteriore, ottimo per le soste brevi Sono applicabili i normali accessori da bici
Questo modello è certificato per le norme europee vigenti La garanzia è di 2 anni ed è di 5 anni per il telaio La batteria è garantita per 1 anno Il prezzo di listino è 2199 € e la batteria da 400Wh costa 679€ (quella da 300Wh costa 529€)
Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche
CICLISTICA
Il telaio è di tipo chiuso slooping, completamente in alluminio 6061, di ottima solidità La zona del movimento centrale ha una forma specifica per poter alloggiare il gruppo motore Bosch
Il peso complessivo è di 22.8kg senza batteria che diventano 25.4kg con la batteria da 400Wh usata nelle prove
La forcella anteriore è ammortizzata (SF13-Nex-P) La guida rimane precisa anche in frenata e l’azione di assorbimento delle asperità stradali è ottima
Ha una buona escursione ; non è regolabile
La sella è imbottita e ha molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi La regolazione dell’altezza è di tipo rapido e quella dell’inclinazione è a regolazione fine
Un ben funzionante ammortizzatore telescopico sul cannotto sella aumenta considerevolmente il confort su strade sconnesse
Piccola nota: il cannotto ammortizzato, se si appende la bipa per la ruota anteriore (tipo in treno), tende a trafilare olio
La posizione in sella può essere a busto verticale o leggermente inclinato in avanti (“intermedia”)
L’altezza della sella può essere, al minimo, di 900 mm da terra mentre quella fra attacco sterzo e centro sella è 700mm: non è molto adatta a persone di bassa statura
Il manubrio ha una inclinazione delle manopole di tipo turistico: molto comoda ma non sportiva
Le manopole hanno l’appoggio largo e sono molto comode quando si resta in sella a lungo
La pipa è regolabile e la serie sterzo è semintegrata
Il cambio è un preciso Shimano Deore a 9 rapporti del tipo a deragliatore
Gli innesti sono molto precisi e molto rapidi in entrambe le direzioni
Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a doppia levetta: è comodissimo e si scalano anche due rapporti insieme, in più è molto morbido da azionare
L’indicazione della marcia inserita riporta solo le i valori estremi e occorre fare un po’ di abitudine per capire al volo che rapporto stiamo usando
Il range dei rapporti è molto esteso: è facile trovare il rapporto giusto anche sui falsipiani in discesa A 25 km/h in 9.a la cadenza di pedalata è di appena 55 ped/min In salita si può viaggiare a 7 km/h con una cadenza ancora di 50 ped/min
Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 15 e il distacco del connettorino della dinamo a mozzo
La ruota posteriore è dotata di sgancio rapido: curiosamente, visto che la ruota anteriore non lo ha
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate L’ho testata fino a oltre 52km/h senza alcun problema; avrei potuto andare anche oltre me le piogge intense dei giorni precedenti il test avevano portato in strada molto brecciolino…e da buon nonno ho tirato un po’ indietro Il telaio non ha presentato, nemmeno minimamente, oscillazioni o svirgolamenti
discesa
La marcia senza mani è del tutto stabile e la guidabilità è ottima
marcia senza mani
I pneumatici (da 28” x 1.50” Schwalbe Energizer) ammortizzano sufficientemente le piccole asperità ed hanno una buona tenuta
la valvola è una strana valvola con attacco “Presta” che è però dotata di una ghiera svitabile che consente lo sgonfiaggio del pneumatico
Il cavalletto, monopiede, è montato vicino all’asse della ruota posteriore ed è regolabile; consente la rotazione completa dei pedali (comodo nelle operazioni di piccola manutenzione) e conferisce una buona stabilità alla bipa durante la sosta
Il portapacchi posteriore è solido e consente un facile montaggio delle borse laterali
è omologato per 25 kg ed è certificato
è anche dotato di molla “portagiornali” molto comoda per agganciare, trattenere e staccare le borse a bisaccia
Nessun problema per il montaggio di un seggiolino per bimbi, salvo il fatto che il telaio è chiuso e non è agevole salire e scendere di sella quando c’è … il passeggero
Le pedivelle sono in lega e robuste; i pedali sono, a mio parere, un po’ sottotono rispetto alla componentistica generale di questo modello
Il campanello si aziona ruotando la ghiera posta alla sua base; è solo sufficientemente comodo ma risulta lontano dal pollice e occorre spostare la mano per azionarlo
La corona è dotata di un efficace disco di protezione per evitare che i pantaloni si sporchino sulla catena
Il movimento centrale è integrato nella motorizzazione: eventuali manutenzioni richiedono la spedizione in fabbrica
La componentistica è di ottimo livello e lo è anche la cura nell’assemblaggio; l’aspetto risulta curato anche nei dettagli
IMPIANTO FRENANTE
I freni sono degli ottimi e poderosi V-brake idraulici Magura HS11 La frenata è molto potente e molto ben modulabile
Questo è l’anteriore
Da notare che il pattino viene spinto dal pistoncino idraulico sempre parallelo al cerchio rendendo uniforme la pressione su tutta la superficie e migliorando così l’efficienza della frenata Una leva consente un facile sgancio per la rimozione della ruota e il cambio dei pattini-freno
E questo è il freno posteriore
Le leve di comando sono robuste e molto morbide da azionare; non ci sono gli switch di cut-off dell’assistenza, ma vedremo più avanti che, con la motorizzazione installata, non sono necessari
La frenata è molto potente e può portare, nelle frenate di panico, al ribaltamento in avanti; è quello che si vede in questo filmato (mi aspettavo questo comportamento, ma nell’atterraggio mi è scivolato un pedale è ho preso una bella “sederata” ricadendo sul sellino e meno male che è ammortizzato altrimenti avrei dovuto sospendere a lungo … i test)
frenata
Perciò attenzione a non tirare troppo il freno anteriore (il cui comando è a sinistra)
Gli spazi di frenata, senza arrivare al ribaltamento, sono veramente ottimi : da 25km/h mi sono fermato in 2.70m E’ il record fra tutti i test che ho effettuato finora ! Si blocca facilmente la ruota posteriore, ma la bipa non si intraversa
Su discese lunghe la frenata è sempre consistente e non ho mai rilevato affaticamenti
Ed ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ integrata nel gruppo motore ed è ispezionabile o sostituibile solo presso il Costruttore La sua posizione è, di conseguenza, totalmente protetta da urti e cadute della bipa
Qui si vede l’insieme del bel gruppo motore Bosch
La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti esatti
BATTERIA
La Sinus B2 mi è stata fornita con una batteria al litio da 36V 11Ah 400Wh Bosch
E’ sistemata sul tubo obliquo del telaio, nella posizione in cui normalmente si fissa la borraccia, migliorando così la distribuzione dei pesi Faccio notare che questa posizione non implica allungamenti del telaio
L’estrazione avviene molto facilmente sbloccando il fermo a chiave e ruotando la batteria verso l’indietro Anche il suo reinserimento è molto agevole e si trova assai facilmente la posizione di incastro A mio parere, è il miglior sistema che abbia finora trovato
Inserimento batteria
Ecco come si presenta la batteria quando estratta
Si trasporta molto facilmente per la presenza di una maniglia morbida ed il peso è contenuto (2.6 kg)
L’etichetta dichiara che è stata costruita in Polonia
Qui si vede l’indicatore dello stato di carica (a led) e il pulsante per l’accensione della centralina (che è duplicato sul cruscottino) Si vede anche la chiave che non ha funzioni elettriche, ma non è possibile “accendere” la batteria se non è inserita nella bipa e così i contatti restano senza tensione durante il trasporto A batteria estratta, premendo il pulsante di accensione, si attiva l’indicatore di carica, ma appunto non viene fornita tensione ai contatti nemmeno durante questa operazione A centralina accesa, i led rimangono sempre illuminati per segnalare il livello di carica residua
Questi sono i contatti sulla batteria
E qui quelli sul telaio
La ricarica può essere eseguita solo a batteria smontata perché avviene tramite lo stesso connettore di potenza E’ una piccola scomodità Consiglio di evitare di appoggiare la batteria sul pavimento durante la ricarica, come viene spontaneo fare, perché la si espone a pericolosi rischi di ingresso di acqua; stava per capitare a me quando il garage, per le piogge intense, si è via via coperto di un velo d’acqua
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola perciò silenziosissimo e molto rapido nella ricarica Eroga una corrente massima di 4.0A e ricarica una batteria completamente scarica in 3 ore esatte: assai comodo per una ricarica parziale ma consistente durante la pausa pranzo
Pesa 780 grammi compresi i cavi: è più pesante del normale, ma è lo scotto che si paga alla sua velocità nella ricarica Durante la ricarica i led dell’indicatore lampeggiano uno alla volta successivamente e restano tutti a luce fissa quando la carica è terminata ( sono persino riuscito a fare una immagine in formato gif-animata per mostrare il lampeggio)
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “italiano”
Come detto, la ricarica avviene dallo stesso connettore di potenza e perciò il caricabatteria è dotato di una (ingombrante) presa che duplica quella presente sulla bipa
E’ disponibile anche un modello di batteria di minore capacità, pari a 300Wh (8Ah)
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
La Sinus B2 è dotata di un cruscottino con display a cristalli liquidi retroilluminato posto al centro sul manubrio E’ il modello “Intruvia” della Bosch
La posizione è ottima per la lettura e per proteggerlo in caso di caduta della bipa Le cifre sono grandi ed agevoli da leggere durante la marcia La retroilluminazione (azzurra) è ottima e lo rende bel leggibile di notte; è sempre attivata anche di giorno
La visibilità di giorno non è molto buona: si legge bene la velocità ma le indicazioni nella parte inferiore, in condizioni di luce non ottimali, non sono ben identificabili Qui un confronto con un orologio digitale in cui si vede come il contrasto del display della Sinus (Bosch) sia basso
Vi si leggono la velocità istantanea, lo stato di carica della batteria e il valore di assistenza selezionato Nella parte inferiore vengono visualizzati, uno dopo l’altro ad ogni azione sul pulsante “info”, la distanza percorsa (trip), l’orologio, la velocità massima, la velocità media, il tempo di marcia e - molto interessante - la distanza ancora percorribile I valori di velocità e distanza percorsa sono precisi L’indicazione della distanza rimasta cambia istantaneamente in accordo con il cambiamento di livello impostato; è una indicazione di massima perché prevedere esattamente il consumo futuro è da … profeti, ma l’indicazione è utile Attenzione a non fidarsi troppo quando i chilometri indicati sono pochi perché in quelle condizioni diventa poco affidabile e i chilometri ancora disponibili calano più velocemente della strada percorsa realmente I valori indicati con la batteria da 400Wh completamente carica e dopo aver percorso mezzo chilometro per consentire alla centralina di fare calcoli realistici, sono: in Eco 134 km in Tour 86 in Sport 64 in Turbo 51
C’è anche un’altra utilissima indicazione: quella della potenza assorbita istantanea Una barra verticale la indica senza valori numerici ma consentendo di capire quanto si sta chiedendo alla batteria La si vede in questo fotogramma: è a fianco dell’indicazione del livello di assistenza inserito
L’indicazione è molto veloce nel suo aggiornamento
Sul cruscottino ci sono i pulsanti per selezionare le varie funzioni e per accendere la centralina Il pulsante delle luci su questo modello è inattivo Il comando “info” è duplicato sulla pulsantiera di cui parlo qui sotto e quello di accensione è duplicato sulla batteria Il cruscottino può essere rimosso facilmente e portato in casa per la lettura dei dati di viaggio e il loro azzeramento
Sul lato sinistro del manubrio è presente una pulsantiera
E’ in una posizione facilmente raggiungibile dal pollice senza muovere la mano dalla manopola del manubrio I pulsanti sono larghi e facilmente azionabili anche con i guanti Facile anche la loro identificazione
I due grossi pulsanti contrassegnati con + e – servono per cambiare il livello di assistenza fra i quattro disponibili ed è presente anche il livello “zero” che stacca l’assistenza ma lascia attivo il cruscotto con le sue indicazioni (soprattutto di velocità e di chilometri percorsi) C’è un terzo pulsante più piccolo, ma intelligentemente rilevato, che serve a commutare le funzioni del ciclocomputer C’è anche un altro pulsantino, più scomodo da azionare, posto sulla faccia superiore della pulsantiera che serve ad attivare la camminata assistita (vedi paragrafo relativo)
MOTORE
La Sinus B2 è equipaggiata con il kit di motorizzazione centrale Bosch che è composto dal gruppo motore, dalla batteria, dal cruscottino e dal gruppo pulsanti E’ un kit che richiede un telaio apposito e che viene fornito solo ai Costruttori di biciclette elettriche
Il motore è conglobato nel gruppo che comprende anche il movimento centrale, i riduttori, i sensori (compresi quelli di rotazione e di sforzo sui pedali) e l’elettronica di comando Esso aziona direttamente la corona e perciò sfrutta i rapporti del cambio per mantenersi a livelli di rotazione ottimali anche a velocità molto basse: è sufficiente scalare le marce; questa caratteristica lo rende molto adatto a superare salite estreme; di contro, vincola un po’ la scelta della cadenza di pedalata
E’ da 250W, a 36V, brushless, sensored Ci sono due coppie di riduzione ad ingranaggi per portare la sua velocità a quella della pedalata
La spinta è vigorosa e, utilizzando rapporti corti, scarica sulla ruota coppie notevoli
Durante la marcia il motore è molto silenzioso; anche sotto sforzo la rumorosità non diventa mai invasiva
rumore in marcia
CABLAGGI
I cablaggi sono molto ben nascosti e protetti; viaggiano per quanto possibile all’interno del telaio Nella parte che va al manubrio, i cavi sono esemplarmente ben ordinati
Anche il tratto che va verso la batteria è ben protetto da una guaina e molto corto (si vede a sinistra nella foto precedente)
C’è un sensore che rileva i giri della ruota posteriore e che fornisce alla centralina (e al computerino) il valore di velocità
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La motorizzazione Bosch implementa il sensore di sforzo applicato ai pedali, perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta con una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge più ci mette il motore La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite i quattro livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio
I quattro livelli di assistenza forniscono un aiuto che, per quanto scritto sul manuale di uso, corrisponde a: 30% di quanto si mette muscolarmente in Eco 100% in Tour 170% in Sport 250% in Turbo Significa che, riferendosi a quest’ultimo dato, se ci mettiamo 100W con i muscoli, il motore ci mette 250W: non so se questa è una potenza resa alla ruota o prelevata dalla batteria, ma, dalle prove fatte, propendo per la seconda ipotesi
In realtà, poi, l’apporto del motore non rispetta costantemente i valori dichiarati perché il suo apporto varie alle varie cadenze di pedalata : i valori indicati sono, perciò, solo medi Se applichiamo sempre la stessa spinta sui pedali, si ha una potenza erogata dal motore bassa a cadenze lente di pedalata, cresce poi con la cadenza e raggiunge il massimo fra 65 e 75 pedalate al minuto per poi tornare ad affievolirsi L’assistenza continua ad essere attiva fino a 98 pedalate al minuto; al di sopra il motore continua a girare ma a vuoto perché interviene il dispositivo di ruota libera che lo stacca dal cinematismo della bici Superati i 25km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si affievolisce e cessa del tutto a circa 27km/h
Il sensore di sforzo si attiva premendo sui pedali con 13kg e si satura con 29kg (cioè oltre a questo valore di spinta il motore non eroga potenze maggiori)
Le velocità ottenibili con i vari livelli di assistenza dipendono fortemente dal rapporto inserito e dalla spinta sui pedali Risentono anche sensibilmente delle condizioni della strada perché, a differenza dei classici sistemi con motore hub e controllo della rotazione dei pedali, non c’è una compensazione “automatica” della potenza erogata dal motore ma essa è sempre proporzionale alla spinta sui pedali; ovvero se incontriamo un po’ di vento, bisogna spingere di più altrimenti la velocità di marcia scende inesorabilmente di molti chilometri all’ora Ai vari livelli di assistenza si ottengono queste velocità di marcia: 16.5 km/h in Eco con circa 70 W applicati ai pedali 19.5 in Tour ancora con 70W applicati 23 in Sport con 120W applicati 25 in Turbo con 100W applicati
La velocità minima può scendere anche a 4km/h che è al limite dell’equilibrio
(il consueto filmato dell’avvio e modulazione dell’assistenza al banco non è presente perché, essendoci il sensore di sforzo, occorrerebbe fare prove sui rulli che oppongono resistenza come su strada; le prove perciò le ho fatte direttamente su strada)
AVVIO DELL’ASSISTENZA
Per ottenere la partenza del motore è necessario semplicemente accendere la centralina (col comando sulla batteria o sul cruscottino) e iniziare a pedalare
Diversamente dagli altri sistemi di controllo dello sforzo sui pedali, il kit Bosch richiede un piccolo angolo di rotazione prima che l’assistenza si avvii Questo implica che il motore non viene mai alimentato a bipa ferma, evitando così i forti picchi di corrente che questo potente motore richiederebbe allo spunto e allungando così la vita della batteria Implica inoltre che, al semaforo, se si tiene il piede sul pedale o anche se ci si appoggia con il proprio peso a freni tirati, l’assistenza non si avvia Quando si cessa la spinta sui pedali, l’assistenza si interrompe immediatamente Con questo tipo di funzionamento, gli switch di cut-off sui freni, che interromperebbero immediatamente l’assistenza, non servono …. e difatti non ci sono
L’angolo di pedalata per l’avvio è di circa 10 gradi: è una rotazione piccola di cui quasi non ci si accorge perché superata, almeno con i rapporti corti, dalla spinta esercitata col piede sul terreno E’ dell’ordine di grandezza dei più sensibili sistemi di controllo della rotazione dei pedali Però, rispetto agli altri sistemi di controllo dello sforzo che questo ritardo non lo hanno, introduce una difficoltà maggiore nella ripartenza su salite molto ripide
Qui si vede la sequenza dell’avvio; si nota che la barra che indica la potenza resta a zero per un certo tratto di rotazione della ruota e poi inizia a segnalare
Nel filmato stavo utilizzando la 6.a marcia e l’avvio è avvenuto dopo 13 centimetri di strada percorsa
ACCELERAZIONE
Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 9.24” e la velocità di uscita di 27.4 km/h Sono valori molto buoni che certificano l’elevata potenza di questa motorizzazione (ma un pochino di sforzo in più rispetto alle prove precedenti ce l’ho messo) La fase iniziale di partenza è un po’ sottotono perché a bassa cadenza di pedalata non viene fatta erogare al motore tutta la sua potenza, ma poi si avverte un allungo molto potente che ci porta in breve tempo –e spazio- al massimo della velocità Nel grafico si può vedere che i primi tre metri hanno una pendenza della curva meno accentuata di quella dei metri successivi e riproduce esattamente la sensazione che si prova Il punto a 15km/h è più basso perché lì ho cambiato marcia e, con i motori centrali, si ha uno stacco nell’accelerazione durante la cambiata La seconda cambiata è avvenuta intorno ai 24km/h
NEL TRAFFICO
La modulazione dell’assistenza che si ottiene con sensore di sforzo sui pedali consente una ottima regolazione della velocità e delle accelerazioni Bisogna solo ricordarsi di inserire il rapporto giusto, soprattutto in partenza, per garantirsi scatti … felini
Il telaio è ben legato e i pesi ben distribuiti e posti in basso, ne consegue una buona agilità anche se le dimensioni non sono molto contenute Si manovra con facilità ma è meglio tenere livelli di assistenza bassi per evitare eccessi di potenza, soprattutto se il fondo stradale è bagnato
Il confort è molto elevato anche su fondi dissestati e le ruote grandi consentono di superare bene le asperità Ne ho sperimentato l’efficacia sui lastricati di Milano, conditi con le assai pericolose rotaie del tram
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
I risultati ottenuti con la misura dinamometrica dello sforzo esercitato sui pedali sono raggruppati nella consueta tabella
Per la partenza in piano è sufficiente spingere quanto serve per attivare il sensore di sforzo, cioè 13kg (circa il peso della gamba) ma l’accelerazione che ne deriva è molto debole: meglio spingere con una ventina di chili per avere un buon valore di assistenza
Il cavalcavia al 4% viene superato a 21.0 km/h in sesta marcia e con un leggero apporto muscolare, necessario per attivare l’assistenza Anche la ripartenza richiede solo 20 kg di sforzo in 5.a marcia; scalando rapporti non si ottiene una diminuzione sensibile dello sforzo necessario perché bisogna comunque spingere con la forza necessaria ad attivare un consistente valore di assistenza
cavalcavia 4 %
La successiva salita analizzata è quella solita di Custoza con un tratto al 10% ed uno al 13.5%
Sul 10% sono salito in 2.a (sempre per la ragione detta sopra) a 14.2 km/h e con uno sforzo di 116W sui pedali E’ un valore di velocità elevato che conferma l’ottima spinta di questo motore Anche la ripartenza (in terza marcia) richiede il solito sforzo per l’attivazione del sensore (17kg)
Sul 13.5%, in 2.a, la velocità è risultata 11.5km/h con uno sforzo molto simile alla precedente pendenza: 108W La ripartenza ha richiesto - in 1.a - 26kg
salita al 10 e 13.5 %
Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo modesto (19 kg e 118 W); la velocità raggiunge l’ottimo valore di 10.5km/h ; il respiro accelera ma, se la salita è breve, non richiede di essere allenati La partenza da fermo richiede di applicare 31 kg, che è una spinta ancora modesta (come si può vedere, sono partito e salito con una sola mano sul manubrio)
salita al 17%
Come sempre con le bipa “scalatrici”, ho fatto la prova anche sul 20% La velocità – in 1.a – è stata di 7.5 km/h con 25kg di spinta e 111W di sforzo La cadenza di pedalata scende a 51ped/min che è ancora un valore accettabile per spingere con elevato rendimento La ripartenza richiede 41kg cioè richiede uno sforzo deciso
salita al 20%
( visto come arranca la Smart?)
E alla fine la severissima prova del 27% Per salire richiede uno sforzo poco superiore al caso precedente : 28kg e una potenza di 98W; ma la cadenza scende a 40ped/min e la pedalata diventa poco efficiente; ci vorrebbero rapporti ancora più corti perché, come si sa, il motore centrale gira alla velocità dei pedali e manterrebbe così valori di efficienza elevati anche a velocità molto basse La ripartenza richiede 57kg che è praticamente tutto il proprio peso
rampa al 27%
(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
Qui si vede la prospettiva di tale salita
Ho fatto anche una prova di ripartenza sul 12% usando i vari livelli di assistenza (in 1.a) e la spinta necessaria è stata: 33 kg in ECO 26 kg in TOUR 24 kg in SPORT 22 kg in TURBO Si riparte senza affanno anche con il livello di assistenza minimo
Nota d’uso: durante i cambi di marcia bisogna far interrompere l’assistenza annullando la spinta sui pedali; l’operazione è un po’ più lenta di quanto si fa normalmente con le bici/bipa senza la motorizzazione centrale; se non si rispetta questa regola, la catena subisce un forte strappo (anche se non ci si accorge); quando si scala marcia, l’effetto è meno sensibile
Da tutte queste prove risulta che la Sinus B2 è una ottima scalatrice anche su pendenze molto elevate Bisogna però fare attenzione ai consumi che in salita crescono in modo deciso Se si è in vena, meglio ridurre il valore di assistenza, sopportare un po’ di sudore e una velocità più bassa e fare decisamente più strada (come ci dimostrano nei loro racconti di viaggio i nostri avventurosi amici “boschisti”)
CAMMINATA ASSISTITA
Si può attivare la funzione di “camminata assistita” (“walk”) tramite un apposito pulsantino sulla consolle dei comandi
Premere questo pulsante non è troppo agevole perché è in una posizione un po’ scomoda ed è di piccola dimensione
In piano, anche inserendo un rapporto lungo, la velocità rimane piuttosto bassa (4.2km/h in 9.a) Non è molto potente e, in salita, occorre inserire un rapporto corto con una conseguente velocità troppo bassa per essere veramente utile
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Ho eseguito due prove sul consueto circuito urbano-extraurbano con qualche cavalcavia: una a livello “Sport” ed una a livello “Turbo”
Iniziamo dal livello Sport (il terzo livello su quattro)
Come visto nella tabella degli sforzi misurati col pedale dinamometrico, per viaggiare in pianura a 23.5 km/h occorre metterci circa 120W muscolari, decisamente di più dei consueti 70W con cui eseguo le prove In queste condizioni ho ottenuto una autonomia di circa 79 km con una temperatura di 16°C Normalizzando il valore a 20°C, risulta una autonomia “primaverile” di 84.5 km E’ un valore elevato, ma appunto ottenuto con un contributo muscolare sensibile La diminuzione di velocità nell’arco della scarica è contenuta
rettifica: nel grafico è riportato un errato valore di consumo (7.2 Wh/km) Il valore corretto è 5.0 Wh/km
Ho eseguito la seconda prova a livello Turbo e mantenendo una velocità di 25km/h Lo sforzo sui pedali è stato di 100W, anche in questo caso è un valore superiore ai consueti 70 Riducendo lo sforzo applicato a 70W , si ha una diminuzione proporzionale nel valore di assistenza che fa abbassare la velocità di marcia fino a 20-21km/h : troppo bassa per i miei test in cui considero, per le bipa che riescono a viaggiare a 25km/h, “fine autonomia” quando la velocità scende sotto a 25-10%=22.5km/h; è per questo che ho utilizzato 100W L’autonomia è risultata di 61 km con una temperatura di 17°C Anche qui riporto il valore a 20°C : si ottiene una autonomia normalizzata di 63.5 km Si conferma nuovamente la buona percorrenza ottenibile
Anche in questo caso la velocità rimane molto costante fino a fine scarica In realtà, nell’ultima parte del percorso, ho leggermente aumentata la spinta sui pedali La spinta esercitata sui pedali modula la corrente erogata dalla batteria e non la potenza: quando la tensione della batteria cala, cala a pari sforzo anche la potenza erogata dal motore [che è data dal prodotto della tensione per la corrente] perciò per mantenere la stessa velocità [=stessa potenza] bisogna spingere un po’ di più
C’è da considerare inoltre che il sistema di controllo di sforzo mantiene la proporzionalità fra la spinta del motore e la pressione esercitata sui pedali in un range fra le 60 e le 80 ped/min circa che sono le tipiche cadenze in pianura; questo implica che quando il percorso richiede una maggiore potenza (fondo sconnesso, vento contrario, falsopiano,…) se non si aumenta la pressione sui pedali la velocità scende vistosamente
Sopra ai 25km/h l’assistenza comincia a calare e si annulla a circa 27km/h, ma il motore sarebbe in grado di spingere la bipa a velocità notevolmente maggiori
Da tutto questo risulta che la Sinus B2 ha un sistema di controllo dell’assistenza che è molto allenante: si fa sempre un po’ di sforzo ma ci si trova “in forma” senza quasi accorgersene La mia sensazione è stata che si fa quasi meno sforzo in salita che in pianura
A batteria completamente scarica rimane acceso un led sulla batteria per segnalare che la centralina è ancora attiva mentre sul display la barra che indica la carica si vuota completamente; il display (perciò anche il tachimetro) rimane attivo anche a batteria prosciugata
Noticina: la potenza muscolare necessaria per viaggiare a 18km/h senza assistenza è la stessa che serve in Turbo per viaggiare a 25km/h Si vede bene che l’assistenza elettrica serve anche in piano !
MARCIA IN COPPIA
La marcia in coppia è molto agevole a qualsiasi velocità, anche se molto bassa; scegliendo il rapporto più adatto e modulando la spinta sui pedali, si ottiene facilmente ed istintivamente la velocità necessaria Nessun problema sia se ci si accompagna ad un ciclista elettrico oppure muscolare
MARCIA SU FONDI STERRATI
L’ammortizzatore anteriore, le ruote grandi, i pneumatici non certo esili e l’ammo della sella consentono di viaggiare sugli sterrati leggeri come sul velluto La regolazione della velocità è ottima ma consiglio anche qui, come detto nella marcia in città, di tenere livelli di assistenza leggeri per evitare eccessi di potenza con i rapporti corti
I freni sono molto potenti e bisogna tenere la mano leggera per evitare i bloccaggi su entrambe le ruote; la loro notevole modulabilità, però, aiuta bene
E’ così confortevole che fa venire voglia di osare di più … ma cerchi e gomme preferiscono di no
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto o in camper si trasporta come una normale muscolare, ma non è troppo leggera (quasi 23 kg senza batteria); le parti elettriche non richiedono attenzioni particolari Non è particolarmente corta: 1820 mm
Per conseguenza, il trasporto in treno non è molto agevole L’aggancio ai sostegni non presenta invece ostacoli
Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta a manubrio leggermente girato
Il sollevamento per superare scale non è agevole La bipa è ben equilibrata ma il punto di presa è scomodo per la presenza del tubetto del freno idraulico posteriore con i relativi attacchi al telaio che sporgono Anche il peso non è particolarmente contenuto
trasporto su scala
Scendendo dagli alti gradini del treno, ho battuto con la parte inferiore del motore, ma è un punto solido e non ci sono cablaggi
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
La scorrevolezza al banco e su strada risulta buona: il motore è dotato di ruota libera e non oppone resistenza nemmeno in retromarcia
scorrevolezza ruote
Come si vede dal filmato, la dinamo a mozzo frena la ruota anche a luci spente
I rapporti del cambio sono giusti anche per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata
La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) indica una richiesta di 101W : buono anche se necessariamente un po’ maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga
In caso di strada in pendenza, il peso si fa sentire, ma basta vincere lo sconcerto nel sentire che i nostri muscoli non sono più “bionici” e scalare un paio di rapporti per superare agevolmente i cavalcavia
Ecco come si presenta senza batteria; personalmente non mi piacciono le parti del supporto che restano così evidenti … ma perché togliere la batteria ?
IMPIANTO LUCI
La Sinus B2 ha un buon impianto di illuminazione, adatto alla guida notturna exrtaurbana L’impianto è alimentato da una dinamo a mozzo nella ruota anteriore, marca Shimano, che garantisce bassi attriti rispetto a quelli tangenti al pneumatico e mantiene le luci accese anche a velocità basse (già a 5 km/h si ha tutta la luce) Purtroppo le dinamo a mozzo assorbono un po’ di energia anche a luci spente : circa 5 W (vedi filmato scorrevolezza ruote) che rappresenta qualche percento rispetto alla potenza erogata dal motore in piano
Il fanale anteriore è monoled e produce un fascio luminoso buono e largo
Il fanalino posteriore è a led a luce fissa ed ha la funzione di persistenza: dopo qualche minuto di marcia rimane acceso, a bipa ferma, per alcuni minuti Produce una ottima luce, ben visibile anche di lato
L’accensione di entrambe le luci è comandata dall’interruttore posto sul retro del fanale anteriore
La retroilluminazione del cruscottino è molto buona e garantisce una ottima leggibilità notturna (direi migliore di quella diurna) I pulsanti non sono retroilluminati ma si trovano con facilità al tatto
L’indicatore della marcia inserita è invece completamente invisibile
ANTIFURTO
La batteria è dotata di chiave antifurto C’è poi un solido lucchetto ad arco Abus Amparo che blocca la ruota posteriore, ottimo per le soste brevi
(non ho trovato da nessuna parte il numero di telaio bulinato)
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori da bicicletta, compresi i seggiolini per bimbi
C’è una pompa in dotazione e con attacco sul portapacchi
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
La Sinus B2 ha le omologazioni europee per bici da turismo, per le biciclette a pedalata assistita (EPAC) e per la compatibilità elettromagnetica Una etichetta sul telaio lo dichiara
La garanzia è di 2 anni per l’intera bipa e di 5 anni per il telaio La batteria è garantita per 1 anno
Il prezzo di listino al momento della prova è 2199 € La batteria di ricambio da 300Wh ha un prezzo di 529 € e quella da 400Wh (quella usata per il test) costa 679€
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
La Sinus B2 è molto adatta alla mobilità urbana in città con forti salite e ad un uso quotidiano a motivo della sua componentistica robusta ed affidabile
Molto confortevole anche su fondi dissestati, è ben adatta in città per andare al lavoro o per fare la spesa caricando bene il portapacchi magari con generose borse laterali Il trasporto di bambini non è agevole per la forma del telaio che è di tipo chiuso ed ostacola la salita in sella e la discesa
Le lunghe autonomie facilmente raggiungibili la rendono ben adatta alle gite fuoriporta anche su percorsi collinari con salite difficili; i freni molto potenti assecondano la scelta di questi itinerari
In montagna consente di salire su pendenze molto dure con uno sforzo limitato … e di scendere in sicurezza
La necessità di esercitare un certo sforzo sui pedali anche in pianura, la rende adatta a chi vuol fare sempre un po’ di attività fisica e fa acquistare allenamento quasi senza accorgersene
Robusta e ben guidabile quando l’asfalto finisce ma non adatta al fuoristrada impegnativo
La marcia in coppia è davvero agevole a tutte le velocità perciò chi conta di accompagnarsi frequentemente con compagni di pedalata elettrici o muscolari avrebbe un punto a favore usando questa bipa
Non è particolarmente adatta al trasporto in treno Il trasporto in auto o camper è uguale a quello di una bici muscolare da turismo (salvo il peso maggiore)
NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
C'è però qualcosa che non mi quadra riguardo ai livelli di assistenza e alla spinta sui pedali:
"Iniziamo dal livello Sport (il terzo livello su quattro)
Come visto nella tabella degli sforzi misurati col pedale dinamometrico, per viaggiare in pianura a 23.5 km/h occorre metterci circa 120W muscolari, decisamente di più dei consueti 70W con cui eseguo le prove."
Mi sembra cioè che la potenza che ci deve mettere il ciclista (120W) per viaggiare in pianura a soli 23.5 km/h con l'assistenza sport (170%) sia davvero troppa. Per viaggiare in piano a quella velocità bastano infatti circa 120-130W. Ciò significa che il motore non aiuterebbe in alcun modo ... (assistenza zero).
Quindi credo che durante la prova ci sia stato un errore strumentale ...
Può essere che il sensore di pressione sui pedali si sia starato ...
(Nel grafico di questa prova c'è un errore nel calcolo del consumo medio che non può essere stato di 7.2Wh/km...)
Anche gli altri valori (nelle altre prove) relativi alla potenza espressa dal ciclista mi sembrano davvero notevolmente sovrastimati ...
"Ho eseguito la seconda prova a livello Turbo e mantenendo una velocità di 25km/h Lo sforzo sui pedali è stato di 100W, anche in questo caso è un valore superiore ai consueti 70"
Anche qui mi sembra del tutto improbabile che per viaggiare in piano a 25Km/h in turbo (250%) serva applicare sui pedali una potenza di ben 100W ...
Infatti per viaggiare a 25Km/h servono complessivamente 140W circa. Questo significa che a fronte dei nostri 100W il motore ci avrebbe messo solo 40W. Questo significherebbe avere un fattore di assistenza pari al 40% contro il 250% dichiarato. Anche questo non può essere ...
Se così fosse l'autonomia di una batteria in modalità turbo a velocità codice (25Km/h) in piano a velocità costante sarebbe di circa 180km, il che non è....
Anche volendo ipotizzare che i fattori di assistenza siano approssimati, una differenza così grande credo che sia davvero improbabile...
Credo che tutto dipenda dalla rilevazione della spinta sui pedali e dalla modalità della sua conversione in potenza ... In questi due aspetti probabilmente c'è qualcosa che non va e quindi va rivisto e corretto ...
Io il Bosch non ce l'ho (ma l'ho provato più di una volta) e quindi sarebbe interessante sentire anche il parere dei possessori di questo ottimo motore (Nicot, PedaloPiano, Windmillking, ...)
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Devo ammettere che anche a me i valori indicati a carico del biker per viaggiare a 23,5 Km/h in Sport sembrano un pò alti, come del resto quello previsto per viaggiare a 25 Km/h in Turbo. Non essendo in possesso della strumentazione di cui dispone Pix non posso certo discuterne i dati; ritengo però che la lunghezza del rapporto di serie (38x11 con ruote da 28) che impedisce al motore di girare al migliore rendimento (con una efficienza intorno al 60/65%, rispetto all'82% ottimale) unitamente al maggior peso ed alle gomme non particolarmente scorrevoli, possa spiegare le rilevazioni così diverse dalle sensazioni raccolte empiricamente con le nostre bipe.
Complimenti @Pix, dettagliatissimo e ottimo test! ma riconsegnala perchè non mi piace.
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Devo ammettere che anche a me i valori indicati a carico del biker per viaggiare a 23,5 Km/h in Sport sembrano un pò alti, come del resto quello previsto per viaggiare a 25 Km/h in Turbo. Non essendo in possesso della strumentazione di cui dispone Pix non posso certo discuterne i dati; ritengo però che la lunghezza del rapporto di serie (38x11 con ruote da 28) che impedisce al motore di girare al migliore rendimento (con una efficienza intorno al 60/65%, rispetto all'82% ottimale) unitamente al maggior peso ed alle gomme non particolarmente scorrevoli, possa spiegare le rilevazioni così diverse dalle sensazioni raccolte empiricamente con le nostre bipe.
attenzione : la bipa provata da Pix è una 25 km/h "vergine" senza speedup.
la Winora T3 di Susi (motore 2013 display Intuvia) che probabilmente monta una versione di software analogo a quello della Sinus, a 23 km/h inizia a tagliare l'assistenza specie nelle due posizioni più elevate di settaggio, quasi come se ci fosse una azione derivata/predittiva per non far passare i 25 km/h; sintomo non presente il tour o eco
la cura si chiama Speedup
La corona da 38T è la solita cacata della Bosch inutilmente lunga su una bipa da 25 km/h (e pure con lo speedup ... ti pregiudica le prestazioni sulle salite più elevate)
marco
Susi : Winora T3 & Specy Turbo Levo Carlo : Specy Kenevo Marco : Kalkhoff BS10, Giant Trance E+ Sx Pro , Trek Rail 9 e dove mi porta il cuore
Mi è capitato solo un paio di volte di uscire con la Hai vestito da cittadino e posso confermare che l'autonomia indicata da Pix in Sport è corretta.
Tutta altra musica quando si pedala da gobbetto, salgono le medie e aumenta pure l'autonomia. Questo perché si usa il motore nel suo range ottimale. Insomma se si usa il Bosch con lo SpeedUp e con i rapporti giusti è un conto, se si usa come previsto dalla Bosch e dalla Haibike è un mezzo disastro, meglio un buon Bafang al mozzo.
Bengi
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Inserito il - 15/12/2013 : 20:46:53
Nicot ha scritto:
Devo ammettere che anche a me i valori indicati a carico del biker per viaggiare a 23,5 Km/h in Sport sembrano un pò alti, come del resto quello previsto per viaggiare a 25 Km/h in Turbo.
...ritengo però che la lunghezza del rapporto di serie (38x11 con ruote da 28) che impedisce al motore di girare al migliore rendimento (con una efficienza intorno al 60/65%, rispetto all'82% ottimale) unitamente al maggior peso ed alle gomme non particolarmente scorrevoli, possa spiegare le rilevazioni così diverse dalle sensazioni raccolte empiricamente con le nostre bipe.
Può essere allora che le prove siano state fatte con rapporti troppo lunghi facendo lavorare il Bosch fuori range ...
... in ogni caso ritengo che doverci mettere 120W per viaggiare in Sport (170%) a 23.5 Km/h in piano sia comunque un'enormità!
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Modificato da - Bengi in data 15/12/2013 20:51:54
Bengi
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Inserito il - 15/12/2013 : 21:03:35
windmillking ha scritto:
attenzione : la bipa provata da Pix è una 25 km/h "vergine" senza speedup. a 23 km/h inizia a tagliare l'assistenza specie nelle due posizioni più elevate di settaggio,
Sì, ma fatico davvero a credere che superato di 0.5 Km/h il punto in cui il Bosch inizia a tagliare l'assistenza si possa passare da un teorico 170% a quasi zero di assistenza!
Credo che la riduzione di spinta avvenga in modo graduale ... del resto i consumi registrati stanno ad indicare un apporto comunque significativo del motore ...
Tra i 120W messi dal ciclista e i (max) 140W necessari per viaggiare a 23.5Km/h ci sono solo 20W che - sia pure in presenza di vari stop&go e qualche cavalcavia e l'azione un po' fuori range del motore - non possono giustificare, a mio avviso, l'esaurimento di una batteria da 400Wh in 79Km ...
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Bengi
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Inserito il - 15/12/2013 : 21:11:34
PedaloPiano ha scritto:
Mi è capitato solo un paio di volte di uscire con la Hai vestito da cittadino e posso confermare che l'autonomia indicata da Pix in Sport è corretta.
Attenzione, non sto dicendo che l'autonomia registrata dal Pix non sia coretta ... il mio dubbio riguarda l'apporto muscolare dichiarato di 120W che mi sembra davvero eccessivo per viaggiare in piano a 23.5Km/h con l'assistenza Sport (170%) ...
Ricordo che per viaggiare a quella (bassa) velocità anche da "cittadino" non servono più di 140W complessivi... e mi sembra davvero incredibile che il ciclista ci metta 120W e il motore solo i rimanenti 20W, per di più con un'assistenza alta (Sport 170% dichiarato) ...
Faccio notare anche che una pedalata che esprime 120W inizia ad essere un po' impegnativa: provate a salire su un cicloergometro e pedalate a 120W e vedrete che non è proprio una passeggiata ...
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Bengiiiiii dammi atto che avendo lavorato come strumentista per alcuni anni su impianti criogenici (prima di diventare capoimpianto e poi progettista) un pò di "mazzo" con gli strumenti di misura me lo sono fatto E dammi atto che, dopo avere letto questi valori, li abbia voluti verificare bene Ti confermo che la taratura la faccio ad ogni montaggio del dinamometro sulla bipa verificando l'indicazione col peso della mia gamba e poi con tutto il mio peso applicato: è una prova facile di cui conosco bene quali devono essere i valori indicati
Ma lasciamo stare perchè gli errori sono tipici degli umani e in particolare io sono molto ... fallace
Però ho avuto una prova empirica di questi valori utilizzando nei medesimi giorni anche la mia bipa hub Con il Bosch sono rientrato con l'interno della giacca a vento leggermente umida in "turbo" e decisamente bagnata in "sport" mentre con l'hub non avevo traccia di sudore
Ho poi fatto delle prove anche col Bafang centrale e questi sono i risultati comparativi
Immagine:
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Risulta una differenza di rendimento rispetto all'hub (utlizzato in piano e perciò anche lui ad elevato rendimento) del 16% con il Bosch e più del 22% con il Bafang (con quest'ultimo ho fatto le prove con il wattmeter e ho valori di consumo elettrico precisi)
Nel tuo calcolo della potenza necessaria per marciare ad una certa velocità consideri la potenza che deve arrivare sull'asfalto mentre nei miei calcoli (e nel calcolo delle potenze necessarie) c'è di mezzo il fastidiosissimo rendimento elettrico-meccanico perchè considero quanta energia viene prelevata dalla batteria (sulla Sinus c'è anche la dinamo a mozzo che assorbe 5W alla ruota, mentre il Bafang centrale l'ho usato su una bici decisamente non performante a livello di scorrevolezza)
C'è da considerare anche che i valori che danno i calcolatori di potenza necessaria ad una certa velocità la calcolano in piano e su pavimentazione liscia Invece le mie prove sono su strada dove ci sono le fasi di accelerazione, il fondo stradale che è quello che sappiamo e il test di autonomia comprende un terzo del percorso in zona urbana con semafori, fermate agli stop, traffico, più qualche tratto in salita per i cavalcavia Perciò i valori di assorbimento energetico medi sono sensibilmente più elevati
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Può essere allora che le prove siano state fatte con rapporti troppo lunghi facendo lavorare il Bosch fuori range ...
Purtroppo questo è uno dei potenziali punti critici del Bosch (e forse dei centrali): per ottenere il migliore rendimento del motore io cerco di mantenere la cadenza intorno agli 80 rpm, ma non posso pensare che ogni singolo biker viaggi con l'occhio sul cadenzimetro e con i rapporti intermedi, se servono, per poterlo fare.
Questo credo, vale ovviamente anche per le rilevazioni di Pix, che ringrazio anch'io per il suo approfondito lavoro.
Bengi ha scritto: Attenzione, non sto dicendo che l'autonomia registrata dal Pix non sia coretta ... il mio dubbio riguarda l'apporto muscolare dichiarato di 120W che mi sembra davvero eccessivo per viaggiare in piano a 23.5Km/h con l'assistenza Sport (170%) ...
Mi vesto come Pix, mi metto il cardio e vado sul Lungadige a provare ...
Bengi
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Inserito il - 16/12/2013 : 12:51:27
@Flavio, non puoi confrontare i tuoi dati con quelli del Pix.
Intanto tra te e lui ci saranno almeno 15Kg di differenza...
Anche la tua mole (cospicua) non è paragonalibe a quella del Pix (che ha il fisico asciutto) e sappiamo che questo (sezione trasversale) incide significativamente sui consumi...
Poi, ora - bene che ti vada - potrai fare la prova a 5°C, mentre il Pix ha fatto i test a 15-16°C... e anche questo incide ...
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Per quello che so io, e ho capito come utente finale, il Bosch Classic (versione 2013) funziona bene tra i 60 e gli 80 giri di pedale al minuto, e probabilmente ha un max di efficenza intorno ai 70 rpm. I motori del 2014 che hanno una demoltiplica da 2,25 tra pedali e corona, sono stati sviluppati anche per estendere fino a 40 rpm la funzionalità del motore. A me il dato di 100 W in turbo a 60 rpm per andare a 25Km/h in pianura suona strano. Non ho però strumenti di misura e quindi non posso che fidarmi della prova dell'ottimo Pix.
Credo che tutto dipenda dalla: 1) rilevazione della spinta sui pedali e 2) dalla modalità della sua conversione in potenza
Forse ci siamo: come già scritto ritengo che il punto critico riguardi questi due punti. Credo cioè di aver svelato l'arcano, ma prima avrei bisogno di sapere:
1) se viene applicato un coefficiente correttivo al valore di spinta registrato dal pedale dinamometrico;
2) considerato che questo è il metodo di calcolo adottato:
"Riguardo al mio calcolo della potenza in base ai chilogrammi applicati al pedale uso questa formula
(9.8 * kg spinta * lunghezza pedivella in metri) = Nm
La spinta però non è costante durante la rotazione del pedali sia per la geometria del pedale stesso sia per la fisiologia della nostra gamba che - dovendo esercitare uno sforzo alternativo - ha delle fasi di ripresa del muscolo che diminuiscono l'efficacia .. Il risultato pratico ... è che la coppia media è metà del valore impresso (che è meno del valore efficace della sinusoide - 0.71 - che si può ipotizzare pensando ad una pressione sempre uguale su tutti i 90 gradi). Qui si vede come la mia pedalata "a stantuffo" realizzi un andamento a cuspidi dello sforzo scaricato sul pedale (nella parte a destra del tracciato dell'oscilloscopio)"
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Moltiplico poi per la frequenza di pedalata (espressa in ped/min) e poi divido per 9.549 per rendere omogenee le unità di misura
(Nm /2) * freq pedalata / 9.549
... e uso sempre la stessa formula così i risultati per le varie bipa sono omogenei
Qui avrei bisogno di sapere quale valore di spinta sui pedali (kg spinta) viene preso alla base del calcolo nella formula succitata... cioè se il valore massimo strumentale o altro ...
Attendo gentile risposta per svelare l'arcano!
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Allora ... a parte il freddo becco e a parte la fascia cardio che avrà la batteria scarica visto che il Garmin mi dava praticamente morto a meno di 30 battiti ... una cosa mi sento certo di poterla dire: per andare ai 25 km/h con la mia Haibike, assistenza Sport (170%) con il 50 x 12 servono sicuramente meno di 70 W di sforzo da parte del ciclista. A quella velocità e con quel cambio praticamente si fa finta di pedalare. Non ho strumenti per misurare ma conosco la fatica che si fa a pedalare oltre i 100 W.
Se non facesse così freddo mi fionderei dal bravo Pix a fare una verifica.
Bengi, nel calcolo della potenza uso il valore massimo (ovviamente mediato su molte pedalate)
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Bengi
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Inserito il - 16/12/2013 : 21:51:00
Ok, grazie Pix per la conferma di quanto supponevo.
Ora sveliamo l'arcano!
Come già detto il passaggio critico è dovuto alla estrapolazione della coppia media e quindi della potenza espressa dal ciclista a partire dal valore medio massimo di spinta sui pedali rilevato dal pedale dinamometrico.
In particolare mi riferisco a questo:
"La spinta però non è costante durante la rotazione del pedali sia per la geometria del pedale stesso sia per la fisiologia della nostra gamba che - dovendo esercitare uno sforzo alternativo - ha delle fasi di ripresa del muscolo che diminuiscono l'efficacia ... Il risultato pratico ... è che la coppia media è metà del valore impresso ..."
Questo significa introdurre nel calcolo un coefficiente di riduzione pari a 0.5 per ottenere il valore medio di coppia a partire dal suo massimo.
Il problema sta proprio qui: 0.5 è un valore stimato in modo un po' troppo approssimativo e un po' ottimistico.
Infatti per passare dalla coppia massima al valore medio di coppia utile al moto, occorre considerare quantomeno tre aspetti:
1. Spinta sui pedali variabile. Nella rotazione di 180°, come giustamente sottolineato anche da Pix, la spinta sui pedali non è costante, ma varia da 0 fino ad un massimo. Questo si vede bene nel grafico dell'oscilloscopio postato da Pix e soprariportato. Per valutare correttamente tale coefficiente di riduzione occorre osservare attentamente il profilo di tale grafico. Come osservato anche da Pix si nota una successione di cuspidi, cioè un andamento pressochè triangolare, anche se talvolta la curva tende leggermente ad un andamento simil-sinusoidale. In caso di profilo triangolare si avrebbe un coefficiente pari a 0.5, mentre nel caso di andamento sinusoidale si avrebbe un coefficiente di 0.7 circa. Salomonicamente possiamo ipotizzare di mediare fra i due valori, adottando un coefficiente pari a 0.6.
2. Spinta verticale e non tangenziale. Poichè la spinta sui pedali di un ciclista normale (non dotato di scarpini a sgancio rapido) avviene praticamente sempre in direzione verticale e non tangenziale, questo comporta la necessità di applicare un'ulteriore coefficiente di riduzione della coppia massima assunta alla base del calcolo. Infatti la conseguenza di una pedalata a stantuffo è quella di avere una coppia variabile nell'arco dei 180° di spinta sui pedali. In tal caso la variazione segue una legge sinusoidale e conseguentemente occorre introdurre un coefficiente pari a 0.71.
3. Spinta passiva dell'arto in fase di richiamo. Prove sperimentali hanno evidenziato che un normale ciclista non agonista normalmente, senza accorgersene, non è in grado di annullare del tutto la spinta passiva dell'arto in fase di richiamo, cioè mentre passa dal punto morto inferiore a quello superiore. Ciò significa che una parte della spinta sul pedale attivo viene neutralizzata dalla controspinta involontaria dell'arto passivo. La valutazione di quale sia il valore di tale spinta passiva non è facile ed è abbastanza soggettivo. Comunque cautelativamente possiamo ipotizzare un 5%. Ne consegue che il valore di coppia debba essere ulteriormente ridotto tramite un fattore 0.95.
CONCLUSIONE Considerando questi tre aspetti, si ottiene un coefficiente correttivo della coppia mssima per avere quella media efficace, pari a:
Cr = 0.6*0.71*0.95 = 0.40
Se accettiamo tale valore e lo confrontiamo con quello assunto dal Pix (0.5), vediamo come i valori di coppia e quindi di potenza espressa dal ciclista debbano essere rivisti riducendoli di un fattore 0.8 cioè del 20%.
Queste considerazioni dimostrano che probabilmente i valori di potenza del ciclista sono sovrastimati di circa il 20%.
Mi scuso per la prolissità e per l'aridità della trattazione numerica, e ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguire fino a qui.
Mi congratulo comunque col caro Pix per la pazienza e la meticolosità con cui esegue i suoi test. Certo la conversione della spinta sui pedali in potenza media è cosa assai complessa ed è umanamente comprensibile qualche svista o semplificazione.
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Bengi
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Inserito il - 16/12/2013 : 22:11:09
PedaloPiano ha scritto:
Allora ... a parte il freddo becco e a parte la fascia cardio che avrà la batteria scarica visto che il Garmin mi dava praticamente morto a meno di 30 battiti ... una cosa mi sento certo di poterla dire: per andare ai 25 km/h con la mia Haibike, assistenza Sport (170%) con il 50 x 12 servono sicuramente meno di 70 W di sforzo da parte del ciclista. A quella velocità e con quel cambio praticamente si fa finta di pedalare. Non ho strumenti per misurare ma conosco la fatica che si fa a pedalare oltre i 100 W.
Se non facesse così freddo mi fionderei dal bravo Pix a fare una verifica.
@Flavio, non scorazzare troppo in bipa con queste giornate gelide! Riguardati che anche tu ormai c'hai un'età!
Scherzi a parte, concordo. Nella stagione fredda salgo sul cicloergometro almeno una volta alla settimana ed ho quindi una buona percezione dela potenza espressa pedalando. Devo dire che è parso anche a me che 120W siano davvero troppi per viaggiare a 23.5Km/h in Sport (170%) che inizia ad essere un'assistenza molto consistente ...
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Ho appena provato la nuova Haibike con il Bosch Performance. Devo dar ragione a Pix e a "ho sempre la risposta giusta, ma perché non state più attenti quando leggete?" windmillking. In assistenza Turbo a 25 km/h faccio la stessa fatica che con la bici da corsa. Senza SpeedUp queste bici sono una disgrazia, con SpeedUp e doppia corona una vera goduria.
In assistenza Turbo a 25 km/h faccio la stessa fatica che con la bici da corsa. Senza SpeedUp queste bici sono una disgrazia, con SpeedUp e doppia corona una vera goduria.
ecco, in tre righe qui c'è la sintesi perfetta della situazione , frutto della esperienza
Susi : Winora T3 & Specy Turbo Levo Carlo : Specy Kenevo Marco : Kalkhoff BS10, Giant Trance E+ Sx Pro , Trek Rail 9 e dove mi porta il cuore
Grande pix i tuoi test li leggo sempre volentieri anche quando provi bici che non comprerei mai,ma questa mi piace! sale per le rampe che è un piacere e il cessare l'assistenza a 25 o a 27km/h è purtroppo prerogativa di tutte le bici commerciali,e se anche questa è legalmente lenta perlomeno ti porta in cima!
grande pix.... qualche giorno fa ho capito cosa comporta frenare nel panico quando hai all'anteriore un magura HS... improvvisamente ti senti leggero, i piedi e il sedere si sollevano e incominci a.... a volare
La bicicletta fa bene alla salute, all'ambiente e all'economia.... Bikenomics.
Bengi, l'argomento è interessante ma mi scuso con chi non è interessato a queste disquisizioni e li invito a saltare a piè pari il seguito
Allora: quando faccio i test ho l'abitudine di prendere "appunti vocali" E lo faccio riprendendo un filmato alla "come viene" tanto mi serve solo l'audio Da qusti filmati ho provato ad estrarre alcuni fotogrammi della marcia, in sport e in turbo, in tratti in cui viaggiavo a velocità costante
Questi sono in "sport"
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e questi in "turbo"
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Si vede che l'indicatore di potenza segna sempre valori molto bassi ma non ho idea a quanti watt corrispondano
Huno sta fecendo delle prove perchè gli è venuto un sospetto (ma per ora è proprio solo un sospetto) Le Sinus vengono prodotte sia nella versione con cambio a deragliatore che in quella con cambio interno; la Bosch fornisce motorizzazioni che, nella versione per cambio interno, assistono meno (150% contro 170% in sport e 200% contro 250% in turbo) Il dubbio è che possano sempre utilizzare il motore depotenziato sia col cambio interno sia con quello a deragliatore
Riguardo al coefficiente .5 che utilizzo, non so se è corretto perchè non ho modo di verificare la potenza ma solo la spinta che, come hai ben notato tu, è a "quasi sinusoidi" e non ad "onde quadre" L'unica certezza è che utilizzo sempre lo stesso calcolo per ogni test; per cui se il coefficiente corretto fosse 0.4 significa che con questa bipa ci ho messo, in sport, 96W invece di 120, ma significa anche che in tutti i test con i modelli a sensore di rotazione dei pedali, ci ho messo 56W invece dei 70 ipotizzati Il valore dei watt impiegati può perciò essere sovrastimato, ma il rapporto fra le potenze impiegate con i vari modelli resta costante (ed alla fine penso sia questo che interessa nel valutare le varie soluzioni)
A dire il vero ero arrivato a questo coefficiente leggendo varia do cumentazione e facendo delle prove con la mia vecchia bici muscolare da 28" (ora ormai venduta) e confrontando i risultati con quelli previsti dai software di calcolo della potenza richiesta Ma posso aver sbagliato perchè ... di questi software in realtà non ho molta fiducia viste le troppe variabili in gioco
Vediamo se ci viene qualche idea per approssimare meglio questo coefficiente
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Interessantissimo questo test e la discussione "scientifica" che ne scaturisce
@pix ...e quanto ai magura avevi le pasticche nere, con le rosse che sono ancora più performanti si viaggia ultrasicuri, ma bisogna andarci davvero con mano leggera!
@Pix, in effetti dalle pochissime barre che compaiono nel display si vede che gia' a 23km/h il Bosch taglia brutalmente ... Sinceramente mi sarei aspettato una riduzione piu' progressiva... Si deduce quindi che i fattori di assistenza dichiarati valgono esclusivamente per velocita' inferiori ai 23km/h.
Per quanto riguarda il fattore di riduzione della coppia e il modo di ricavarlo per via sperimentale e non teorica, ho gia' in mente una prova che potrebbe darci tale valore.
Per questo pensavo di aprire un topic dedicato all'approfondimento di tale questione che chiamerei: il fattore k di Pix!
Panasonic 26V forever! Bengi the AironMan: "Salire in bipa è come spiccare liberi in volo"
Il bosch fino a 25 kmh spinge al massimo poi piano piano cala fino a 27/28..
In pianura se si tiene un rapporto agile in turbo si fa molta piu fatica che con un rapporto bello lunghetto..
In pratica il bosch spinge bene se viene sollecitato dalla durezza del rapporto e dalla spinta dei pedali, altrimenti se si ricerca agilità lui non assiste quasi niente..
Anche io all'inizio facevo fatica a capire bene il suo funzionamento, ora dopo circa 100km di dislivello, posso affermare che è un gran motore proprio perchè ti allena sempre, anche con turbo, un po del tuo ce lo devi sempre mettere e non sembra mai un motorino..
L'ho fatta provare ad un amico che ha gambe pazzesche e in salita è rimasto allibito dalla potenza, mentre in pianura mi disse che non notava grosse differenze con la sua mtb tradizionale..
Bisogna imparare a conoscerlo, usare le giuste cadenze e i giusti rapporti, secondo me è fenomenale, anche se il mio ticchetta..
Ho letto con interesse, anche se con molto ritardo, e ora ho capito come mai venivano vantati da Bosch autonomie mirabolanti: praticamente a qualsiasi livello di assistenza raggiunta una certa livello di cadenza/velocità/sforzo praticamente viene mandata corrente al motore poco superiore al livello necessario a superare gli assorbimenti derivati dal maggior peso e attriti rispetto ad una buona bici endurance. Praticamente Bosch imita Panasonic, nel senso che stimola una benefica pedalata attiva
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