Questa bici ha già percorso 4500 km perciò la prova è anche un buon “test di maturità” di questo modello
IN BREVE
Mezzo di buona fattura con componenti di buona qualità E’ ammortizzata anteriormente e sul cannotto sella e affronta comodamente le asperità non troppo pronunciate L’autonomia è buona : 45 km a 25km/h più una riserva a prestazioni decrescenti di altri 15 km (che in estate possono diventare 50+20) Il sensore di sforzo applicato ai pedali consente una modulazione dell’assistenza molto naturale ed immediata Purtroppo c’è un ritardo di mezzo giro di pedale alla partenza prima che il motore cominci ad assistere e questo penalizza in ambito urbano e nelle ripartenze in salita Il detto sensore di sforzo richiede che si applichi sempre una certa spinta sui pedali (non si può pedalare ”simbolicamente”) Si comporta benissimo sulle salite che si incontrano in città (5-6%) E anche su pendenze più forti ci aiuta considerevolmente, diciamo fino al 15% Per pendenze superiori occorrono buoni muscoli e fiato Il livello di assistenza si può regolare su tre valori visibili su un comodo e ben leggibile display a manubrio (retroilluminabile) La velocità massima è di circa 27km/h Entra bene negli ascensori delle ferrovie ma la mancanza di un punto di presa per il sollevamento complica il carico in treno e la possibilità di superare scale La scorrevolezza è pari alle bici muscolari ma il peso è di 27kg compresa batteria L’impianto di illuminazione è con dinamo a mozzo e fanali a led: buono
Qui c’è la SCHEDA con tutte le caratteristiche (ne parlerò meglio più avanti, ma da questo test parte la misurazione della forza esercitata sui pedali)
CICLISTICA
E’ tutta in alluminio Ha un monoammortizzatore sulla forcella, anch’esso Tranz-X , ad elastomeri …
… e un ammortizzatore sul cannotto sella, regolabile facilmente ruotando l’anello alla sua base
Sono ammortizzatori dall’escursione limitata ma compensano bene la rigidità del telaio e le gomme piuttosto sottili Le sconnessioni della strada vengono assorbite bene ma gli ostacoli più “secchi” superano la loro capacità
Sullo sconnesso si sentono alcuni rumorini che provengono dal coperchio che blocca la batteria, che Rouge ha minimizzato con il suo immancabile Patafix
La sella è della Royal con strato di gel e contribuisce al confort di marcia
La regolazione dell’altezza sella è di tipo rapido e non richiede l’utilizzo di attrezzi La posizione in sella è a busto verticale, detta comunemente “olandese” ed è piuttosto difficile trovare una regolazione per mantere il busto inclinato in avanti Non ci sono problemi per le persone di elevata statura ed il telaio slooping consente di trovare la giusta posizione anche per persone non particolarmente alte; ma il telaio della bipa in prova è piuttosto grande e si possono scegliere misure più piccole
La regolazione della posizione e inclinazione del manubrio richiede l’uso di attrezzi
Lo sterzo ha una molla di richiamo che aumenta la stabilità in marcia e che impedisce rotazioni indesiderate quando si parcheggia (così si evitano pericolosi stiramenti dei cavi elettrici che vanno al manubrio)
Il cambio è un buon Shimano Deore a 7 rapporti: preciso e rapido
Il range dei rapporti non è troppo elevato e non ha rapporti molto corti per affrontare salite ripide; invece consente ritmi di pedalata tranquilli in pianura (nelle mie prove mi sono trovato bene con la 6.a, tenendomi la 7.a per le discese) A 25 km/h la cadenza di pedalata è un pacifico “63 pedalate al minuto” in 7.a In salita, con 40 pedalate al minuto (valore normale che si mantiene quando ci si impegna a spingere) si viaggia a 8 km/h
Il comando del cambio è uno Shimano a due levette e consente di scalare due rapporti per volta E’ posizionato a destra nella consueta posizione delle bici muscolari ed è comodo da azionare L’indicatore della marcia inserita è chiaramente leggibile anche se si viaggia sullo sconnesso
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 49km/h senza alcun problema) L’ammortizzatore anteriore consente una guida senza imprecisioni La marcia senza mani è agevole e non si innescano oscillazioni
Film senza mani
I pneumatici (da 28” x 1.4” ) sono Schwalbe Marathon Plus con banda riflettente e antiforatura Buona aderenza e buona scorrevolezza
La valvola è del tipo “Presta”
Lo smontaggio della ruota anteriore richiede una chiave esagonale per svitare i due dadi che la bloccano Bisogna prestare attenzione al cavetto della dinamo a mozzo che va scollegato
Lo smontaggio della ruota posteriore richiede la medesima chiave esagonale dell’anteriore ma anche un cacciavitino per rimuovere il coperchietto del sensore di coppia (vedi più avanti quando si parla di PAS)
Il peso contenuto della batteria non cambia sensibilmente la pedalabilità A batteria montata od estratta, si ha la sensazione di guidare una normale bici muscolare (ovviamente salvo il peso che si fa sentire in partenza e sulle salite)
Il cavalletto è del tipo “monopiede” e non consente la rotazione completa dei pedali quando è estratto (perciò in retromarcia va sollevato) ma rende il parcheggio molto stabile (aiutato anche dalla molla che mantiene il manubrio dritto)
Il portapacchi è robusto e dotato di comodi elastici ; la sua portata dichiarata è ottimamente 25 kg
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è buona; ne deriva un aspetto curato anche nei dettagli
IMPIANTO FRENANTE
I freni sono V-brake all’anteriore e al posteriore
La frenata è buona e sicura; in emergenza ci sono facili bloccaggi della ruota posteriore Non ho riscontrato alcun problema in lunghe discese I rallentamenti sono morbidi per merito della buona modulabilità della frenata Lo spazio di frenata risulta, ottimamente, di 3.4 metri da 25km/h (secondo la EN 14764, deve essere inferiore a 7m)
Le leve sono in alluminio a tre dita; il freno anteriore è comandato dalla leva a sinistra
Ed ora la PARTE ELETTRICA
CENTRALINA
E’ alloggiata nella parte fissa in fondo alla slitta portabatteria: molto discreta e protetta da urti e cadute della bipa
La velocità che si può ottenere è circa 27km/h ; l’assistenza decresce in modo leggero e non si innescano “onde” nella velocità
La velocità minima a cui si può viaggiare è quella minima in cui si riesce a stare in equilibrio
La centralina è dotata di autospegnimento dopo alcuni minuti di inattività
PROGRAMMAZIONE CENTRALINA
I parametri dell’assistenza sono programmabili (vedi sempre la prova fatta da Rougegan linkata all’inizio) Per il test ho utilizzato i parametri che ha ottimizzato il legittimo proprietario
BATTERIA
La Houston viene fornita con una batteria al litio da 36V 10Ah litio polimeri E’ alloggiata nell’apposita struttura posta sopra alla ruota posteriore che funge anche da portapacchi
La batteria può essere estratta aprendo con la chiave lo sportellino posteriore dove è montato il fanalino e facendola scorrere verso l’indietro della bipa Non è presente alcun interruttore per scollegare la batteria dai suoi contatti che perciò rimangono sempre sotto tensione Sono piuttosto incavati, ma è bene fare attenzione a non riporre la batteria ad esempio in una borsa dove ci sono cose metalliche (attrezzi ma anche un mazzo di chiavi) per prevenire, seppur poco probabili, cortocircuiti
La ricarica della batteria può avvenire indifferentemente a batteria montata o staccata; uno sportellino in plastica tenera protegge i contatti dalla polvere (bisogna ricordarsi di chiuderlo bene prima di inserire od estrarre la batteria per evitare di danneggiarlo)
Sulla batteria non è presente alcun indicatore dello stato di carica: questa indicazione è visibile solo sul cruscottino a manubrio a centralina alimentata; non è un difetto, ma è una comodità in meno
L’involucro è dotato di una comoda maniglia pieghevole che ne consente un trasporto agevole
Il peso è di 3.3 kg , perciò molto contenuto grazie al tipo di chimica usato
Come per tutte le Li polimeri, l’andamento della tensione è calante durante la scarica All’inizio la tensione fornita è elevata e consente alla bipa una ottima brillantezza Poi le prestazioni via via calano fino a diventare insufficienti negli ultimi chilometri
Il caricabatteria è di tipo usuale, senza ventola
Pesa 660 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2 A e ricarica una batteria completamente scarica in circa 6 ore (per un mio problema tecnico non sono riuscito a fare una misura ma il dato me lo ha fornito Rougegan che la conosce molto bene) I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “tedesco” E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata
COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA
Un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato consente di vedere: - la velocità con una cifra decimale - il livello di assistenza impostato - lo stato di carica (con 5 livelli) - i km percorsi dall’ultima carica (o estrazione della batteria) - l’odometro (cioè il totale dei km percorsi da quando si è comprata la bipa)
Quando si è fermi viene visualizzato il valore dell’odometro; appena ci si mette in movimento questa indicazione commuta automaticamente su “km percorsi dall’ultima carica” e non è possibile tornare all’odometro Così pure, quando si è fermi, non si può passare ai km dall’ultima carica In questo modo si evita la necessità di pulsanti dedicati a questa commutazione o a doppie funzioni dei pulsanti esistenti, ma è scomodo, quando si è fermi, non poter vedere i km fatti nel giro da cui si è appena tornati
La visibilità è ottima con tutte le condizioni di luce e le cifre sono ben leggibili anche su fondi sconnessi
La retroilluminazione è efficace Il simbolo della lampadina segnala che la retroillluminazione è attivata (per saperlo quando c’è il sole)
Sul cruscottino ci sono anche i pulsanti di comando Il primo a sinistra è quello dell’accensione della centralina Una pressione un po’ prolungata accende , una nuova pressione spegne l’assistenza ma non spegne il tachimetro, una successiva pressione spegne completamente la centralina ed il cruscotto Notare che, se si viaggia senza batteria o a centralina spenta, il contachilometri e l’odometro non si incrementano
Il pulsante centrale commuta l’assistenza su 3 livelli in successione: minimo, medio, massimo poi torna a minimo e così via; non c’è una posizione di assistenza esclusa: bisogna usare il comando di spegnimento della centralina e la riaccensione richiede una pressione prolungata, lenta e difficile se si viaggia su fondi sconnessi
Il pulsante a destra accende e spegne la retroilluminazione (probabilmente è predisposto anche per l’accensione delle luci, ma su questo modello esse sono a dinamo con un comando separato)
I pulsanti non mi sono piaciuti molto: li ho trovati duri da azionare, non sono retroilluminati e sono lontani per essere azionati senza staccare la mano dal manubrio; con i guanti non è difficile identificarne la posizione perché sono ben distanziati fra loro, ma è difficile riuscire a premerli perché bisogna trovare il punto esatto su cui fare forza senza che ci siano rilievi che aiutino nella ricerca Al buio bisogna imparare la loro posizione rispetto al cruscotto illluminato per identificarli; il tatto aiuta poco
Non ci sono altri comandi elettrici in altre parti della BiPA; come già detto, nememno sulla batteria
MOTORE
E’ un hub posteriore, geared, da 250W a 36V, brushless e sensored (cioè montato nel mozzo posteriore, dotato di ingranaggi di demoltiplica, senza spazzole e dotato di sensori interni di posizione del rotore)
Al massimo dell’assistenza, la spinta è buona e le partenze sono rapide
E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota
Durante la marcia il motore è silenzioso
sotto sforzo elevato la rumorosità aumenta, ma non è mai fastidiosa (vedi i filmati avvio assistenza e salite)
CABLAGGI
I cablaggi sono nascosti all’interno del telaio eccetto nella parte che va al manubrio e in un tratto fino alla centralina/batteria : in questa zona sono piuttosto lunghi e un po’ troppo visibili
Nel passaggio sotto al movimento centrale, i cablaggi sono esposti anche se la presenza della corona evita che si possano danneggiare se si superano gradini alti (picchia prima la corona)
Il sistema PAS è realizzato con un sensore di rotazione dei pedali realizzato con il consueto dischetto a magneti e posto di fianco alla corona …
E da un sensore di sforzo applicato ai pedali che sostituisce il forcellino posteriore destro (protetto da un carterino in plastica)
Questo sensore funziona rilevando la deformazione del forcellino quando la catena và in tensione In pratica quando spingo sui pedali la catena si tende e tira la ruota verso avanti: più o meno intensamente a seconda della forza che ci metto; il sensore si accorge di ciò e incrementa o diminuisce l’assistenza proporzionalmente allo sforzo esercitato La particolare geometria del supporto consente di non sentire il peso della bici-ciclista ma solo la trazione della catena E’ una cosa che si può schematizzare così
MODALITA’ DI ASSISTENZA
La centralina eroga potenza al motore in funzione della spinta esercitata sui pedali: si ha perciò la sensazione che la propria forza muscolare sia moltiplicata Si possono selezionare tre livelli di rapporto forza esercitata/spinta motore Questi tre livelli cambiano lo sforzo necessario per procedere ad una certa andatura ma anche la velocità massima fino a cui viene fornita assistenza elettrica In pratica col primo livello si arriva a 23 km/h, con il secondo a 25-26 e con il terzo a 27-27.5 Con questo sistema occorre sempre esercitare uno sforzo sui pedali altrimenti il motore non si avvia Il controllo dell’assistenza fornita è intuitivo e molto sensibile, conferendo una notevole naturalezza nell’uso della BiPA
AVVIO DELL’ASSISTENZA
A differenza di altri sistemi di controllo dello sforzo esercitato sui pedali, l’assistenza non si avvia a bipa ferma: occorre una rotazione di mezzo giro di pedale per farla partire Questo controllo viene ottenuto tramite il sensore di pedalata posto sul movimento centrale Purtroppo questa caratteristica penalizza la rapidità di partenza sia in piano sia, maggiormente, in salita In pratica bisogna avviare la bipa con la sola forza muscolare e solo dopo un tratto compreso fra 1.5 e 3 metri, a seconda del rapporto inserito, si ha la benefica spinta del motore Il (piccolo) vantaggio che si ottiene è che, quando si è fermi al semaforo, si può lasciare tutto il peso della gamba sul pedale senza che avvengano avviamenti indesiderati (un funzionamento analogo è presente sul Bion-X)
Quando si smette di premere sui pedali (o quando si ferma la pedalata) l’assistenza scende rapidamente di valore e si annulla completamente dopo circa 1 secondo; l’effetto di rallentamento è immediato
Se, durante la marcia, si smette di pedalare e poi si riprende (tipico caso della frenata di rallentamento), il riavvio dell’assistenza avviene dopo un intero giro di pedale Anche qui il ritardo è fastidiosamente lungo e, se si ha bisogno di riprendere velocità rapidamente, ci si trova a dover spingere con vigore sui pedali
Ecco il filmato in cui si vedono (e soprattutto si sentono) le fasi di partenza, di stacco e di riavvio dell’assistenza
Il consueto filmato dell’attacco e modulazione dell’assistenza “al banco” non mi è stato possibile realizzarlo perché la tipologia di sensore di sforzo che misura la tensione della catena non si attiva con il mezzo sollevato da terra
ACCELERAZIONE
Da questo test parte un nuovo rilievo dell’accelerazione Filmando la rotazione della ruota anteriore e poi analizzando il filmato con un software apposito, si riesce ad ottenere non soltanto il tempo impiegato per percorrere i primi 50 metri, ma una più utile curva della velocità (le ondulazioni della curva nella parte finale non sono reali ma sono dovute alle tolleranze nel calcolo della velocità, conto di eliminarle nei prossimi test)
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.7” e la velocità di uscita è circa 25 km/h: è un valore buono (nonostante il mezzo giro di pedale necessario ad avviare l’assistenza elettrica) che conferma la buona spinta del motore
NEL TRAFFICO
La necessità di eseguire mezzo giro di pedale prima che si avvii l’assistenza penalizza la dinamicità nelle ripartenze Ma, nel traffico, la maneggevolezza del telaio ed il facile dosaggio dell’assistenza con la semplice maggiore o minore spinta sui pedali rendono facilissimo ed istintivo regolare la propria velocià in funzione delle esigenze del momento, anche nelle manovre a bassa velocità e con ampi angoli di sterzata
Sempre per la necessità di eseguire mezzo giro di pedale per avviare l’assistenza, bisogna ricordarsi di scalare marcia prima di fermarsi altrimenti (visto che in pratica si deve eseguire la prima fase di avviamento con la sola forza muscolare) la ripartenza può essere faticosa; nelle mie prove ho sempre (ehm quasi) scalato un paio di rapporti
La maneggevolezza complessiva è invece molto buona e consente di destreggiarsi facilmente nel traffico
COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI
Il comportamento in salita è buono e si possono superare pendenze elevate
Le ripartenze in salita sono invece penalizzate dal ritardo di mezzo giro di pedale necessario all’avvio dell’assistenza
Si sente un po’ la mancanza di rapporti del cambio ancora più corti
Da questo test parte il rilevamento strumentale dello sforzo esercitato dal ciclista tramite un pedale dinamometrico E’ così possibile indicare valori oggettivi e non semplicemente giudizi Il sistema di misura ha sicuramente delle imprecisioni ; riporto i valori con indicazione al chilogrammo e al watt, sapendo che hanno un certo margine di errore Ma per il tipo di valutazione “su strada” e non “in laboratorio”, ritengo che siano sufficientemente indicativi
Per una comprensione migliore dei risultati indico che il peso della semplice gamba appoggiata al pedale è di circa 10 kg (per un adulto di circa 70kg di peso) (ricordiamo che se si appoggia solo il peso della gamba, bisogna comunque fare lo sforzo di sollevare i 10kg dell’altra gamba altrimenti i pedali non girerebbero) Tale spinta corrisponde all’incirca a 60W esplicati durante la marcia Per far viaggiare una bici muscolare turistica di media qualità a circa 20 km/h, occorre una spinta di circa 80W ed è uno sforzo che una persona appena un po’ allenata può mantenere per lungo tempo; per viaggiare a 25km/h -sempre su una muscolare turistica- occorrono circa 125W e richiede di essere allenati se si vuol fare più di qualche chilometro Valori di potenza sopra i 150W possono essere mantenuti per breve tempo da una persona con un modesto allenamento 200-250W è una potenza di picco se non si è atleti Detto questo passiamo ai dati della Houston
Il cavalcavia al 4% viene superato a 24 km/h e con apporto muscolare molto simile a quello richiesto in piano a 25km/h, cioè 97W (in sesta marcia e assistenza al massimo)
Filmato 4%
La salita al 10% viene superata a 11.5 km/h in 1.a marcia con uno sforzo di 111W pari ad una spinta sui pedali di 22kg La ripartenza richiede una spinta di 41 kg Ci vuole un certo impegno
La salita al 13.5% viene superata a 8.5 km/h in 1.a marcia con uno sforzo di 128W Non ho eseguito la prova di ripartenza
La salita al 17% viene superata a 8 km/h in 1.a marcia con uno sforzo di 207W pari ad una spinta sui pedali di 58kg Qui lo sforzo diventa consistente La ripartenza richiede una spinta di 70 kg cioè praticamente bisogna alzarsi sui pedali e spingere con tutto il proprio peso
La rampa al 27% viene superata (al limite) partendo dal piano e arrivando sulla pendenza già in velocità con lo sforzo massimo applicabile sui pedali Partendo dal tratto a pendenza minore (10%) e arrivando sul 27% a motore già avviato, si riesce a salire ma applicando tutto il peso del proprio corpo ai pedali ; siamo al limite La ripartenza sul 27% risulta impossibile anche perché il rapporto più corto è ancora … troppo lungo per consentire di fare il mezzo giro di pedale necessario ad avviare l’assistenza
Tirando le somme, la Carver Houston Tranz-x si comporta benissimo sulle salite che si incontrano in città (5-6%) E anche su pendenze più forti ci aiuta considerevolmente, diciamo fino al 15% Per pendenze superiori occorrono buoni muscoli e fiato
VELOCITA’ e AUTONOMIA
Ho eseguito la prova di autonomia al livello massimo di assistenza e in 6.a marcia Ho mantenuto più possibile costante lo sforzo nella pedalata per tutto l’arco della prova
La potenza sui pedali che richiede per marciare a 25km/h (iniziali) è di 93W ; non è impegnativo ma si tende … a sudare un po’ (il lato positivo è che ci si allena senza accorgersene)
La temperatura durante la prova è stata di 10°C
La velocità massima a cui si può viaggiare con aiuto del motore è circa 27 km/h
Essendo l’assistenza regolata in base allo sforzo esercitato sui pedali, non è possibile la “pedalata simbolica” cioè far semplicemente girare i pedali senza spingere
Come detto più sopra, le batterie al litio-polimeri hanno un andamento sensibilmente decrescente della tensione Dopo 45 km la velocità è scesa sotto ai 24km/h e le prestazioni in accelerazione e in salita sono scese sensibilmente Proseguendo la marcia, la velocità è scesa lentamente fino a 18km/h quando ho considerato conclusa la prova, dopo 62 km (anche se l’indicatore di carica segnava ancora due tacche) A questo punto le semplici ripartenze risultavano praticamente tutte a carico del ciclista Perciò si può dire che l’autonomia è di 45km a prestazioni piene e che si ha una successiva “riserva” a prestazioni sempre più ridotte di altri 17 km
Viste le temperature della prova, considero che in condizioni estive l’autonomia cresca fino a oltre 50km con prestazioni piene Ovviamente utilizzando livelli di assistenza più bassi si ottengono valori di autonomia più alti, ma a più bassa velocità di crociera e con sforzo muscolare maggiore
MARCIA IN COPPIA
La regolazione su 3 livelli dell’assistenza e la sua proporzionalità alla spinta esercitata sui pedali consente una regolazione molto fine della velocità; perciò è assai facile ed istintivo adeguarsi alla velocità di chi ci accompagna
MARCIA SU FONDI STERRATI
Su sterrati leggeri non ci sono difficoltà: gli ammortizzatori fanno il loro lavoro L’istintiva regolazione della spinta del motore, ottenuta variando la pressione sui pedali, consente di regolare molto bene, molto facilmente e molto rapidamente la velocità Gli sterrati pesanti non sono il suo habitat preferito ... ma ha portato Rouge senza problemi su tutto l’anello del Cansiglio (vero che ha forato per una pizzicatura , ma non aveva gonfiato bene le gomme) http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=11047
TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO
In auto si trasporta come una normale muscolare, salvo il peso: le parti elettriche non creano necessità particolari
Trasportarla sulle scale è difficile: per il peso che non è troppo contenuto (27kg con la batteria) ma soprattutto perché manca un punto comodo per afferrarla Il peso risulta sbilanciato verso la parte posteriore
Filmato scala
Il trasporto in treno è penalizzato dalla difficile sollevabilità e dalle dimensioni generose che rendono poco agevole il passaggio dalle anguste porte dei vagoni Negli ascensori standard delle ferrovie entra senza difficoltà
PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA
Il motore è dotato di ruota libera e risulta ben scorrevole ad assistenza staccata (anche in retromarcia) La ruota anteriore, con la presenza della dinamo a mozzo non disinseribile, è leggermente frenata anche a luci spente (però inavvertibile in marcia)
Filmato ruota libera
La scorrevolezza complessiva della bipa è buona e simile a quella di una normale bici muscolare, ma il peso ovviamente la penalizza La presenza della batteria o meno non cambia sostanzialmente la pedalabilità I rapporti del cambio sono adeguati anche ad una marcia turistica senza assistenza Senza assistenza elettrica (escludendo la centralina con la chiave) e in piano, si marcia praticamente come con una muscolare
Ecco come si presenta la Houston senza batteria: l’estetica non cambia
IMPIANTO LUCI
L’impianto luci è alimentato da una dinamo a mozzo della Shimano (6V a corrente alternata perciò sarebbe più corretto dire “alternatore”) Non è disinseribile e provoca un attrito, seppur molto leggero, anche nella marcia a fanali spenti (vedi filmato scorrevolezza ruote) Riesce ad alimentare correttamente i fanali sopra ai 6 km/h; fra 4 e 6 km/h le luci si accendono ma con una rapida intermittenza in corrispondenza delle fasi dell’alternatore: poco utile per illuminare correttamente il cammino; sotto ai 4km/h si accende fiocamente solo il fanalino posteriore
Il fanale anteriore è un AXA modello Sprint, a singolo led bianco, del tipo “reverse beam” cioè col led orientato verso l’interno del fanale che indirizza così tutta la sua luce sulla parabola riflettente senza dispersioni L’illuminazione che produce è buona sia come intensità che come conformazione del fascio, decisamente superiore a quella dei “vecchi” fanali a lampadina E’ dotato di catarifrangente bianco
Nella parte posteriore del fanale c’è un interruttore che accende contemporaneamente il suddetto fanale e contemporaneamente il fanalino rosso posteriore Questo interruttore ha tre posizioni che fanno pensare a “spento-automatico-acceso” dove la posizione “automatico” dovrebbe accendere e spegnere a seconda della luce ambiente; però non sono riuscito a capire se tale funzione c’è: anche in pieno sole il fanale rimaneva acceso (chiedo lumi a Rougegan )
Il fanale posteriore (non sono riuscito ad identificare la marca) è fissato allo sportellino della batteria ed è dotato di un led indirizzato posteriormente e da altri due led indirizzati lateralmente E’ a luce fissa e l’intensità è discreta E’ dotato della funzione di persistenza perciò, dopo almeno un minuto di marcia, il fanalino rimane acceso per circa 6 minuti anche a bici ferma; la luminosità decresce a poco a poco e dopo tale tempo non è più sufficiente
Un catadiottro fissato al parafango posteriore completa la dotazione
Tutte le luci sono omologate secondo le normative europee
ANTIFURTO
La Houston non è dotata di antifurti integrati, salvo lo sportellino a chiave che blocca la batteria
ACCESSORI
Sono applicabili i normali accessori per bici, facendo solo attenzione alla larghezza del portapacchi che è maggiore del normale (da considerare se si vuole applicare un seggiolino per bimbi)
CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI
Non sono al corrente delle certificazioni ottenute ne della garanzia (anche qui chiedo lumi a Rougegan)
Il prezzo indicativo è di circa 1450 €
CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO
Bipa adatta ad un uso generale La buona autonomia e la comodità in sella la rendono adatta sia ai percorsi cittadini che alle escursioni “fuori porta” e la potenza del motore le consente di superare bene i percorsi collinari
Non particolarmente adatta ad essere portata sul?Pix-test n. 28 - Carver Houston Tranz-Xguo e adesso ho l'occasione di cimentarmi nella mia prima opera!
Bravissimo Rougean e naturalmente soprattutto Pix, leggo con molto interesse, non sapevo che avesse un sensore di sforzo mi pare di capire che si tratti di una BiPA più che onesta anche come prezzo, peccato il difettuccio del ritardo nelle partenze e ripartenze che deve essere molto fastidioso. Si sa quanto costa la batteria?
E-go Shopping 2008 (venduta subito); Agattu 7G 2008 12000 Km (venduta); Flyer T8 2900 Km ( assetto da pioggia copertoni Schwalbe Marathon Supreme 50-622 pignoni 19/14/41) Venduta ; Kalkhoff Agattu 8G diamant 2010 11000km (freni Magura HS11 e assetto "sportivo" pignoni 16/11/35); Flyer X Series Panasonic 26v/300W cambio Rohloff, Freni Magura Louise, Forcella RockShox Recon, Posteriore Fox Float CTD Evolution
Ultimo acquisto Flyer X29 (di nuovo Panasonic 26v 300W anche questa ex-windmillking)
Sono senza parole, fantastico. Le tue "recensioni" sono di una "professionalità" sbalorditiva e leggerle cercando un aiuto per la scelta della propria bipa è illuminante e rassicurante.
ROTOLONE
P.S. Magari, se riesci a fare un test della BH NEO cross, riuscirei a fare una scelta definitiva per l'acquisto della mia bipa e sarei piacevolmente "costretto" ad offrirti un buon caffè.
Condivido totalmente le tue osservazioni, i tuoi apprezzamenti e anche i punti critici che hai individuato. Riguardo alla stabilità nella guida senza mani devo dire che è migliorata sensibilmente da quando ho sostituito gli pneumatici originali (Schwalbe "Silento") con i Marathon Plus. I Silento avevano una sezione più "piatta" e l'area di impronta sull'asfalto era certamente molto più larga anche con pressioni di gonfiaggio elevate. Con i Silento, ti assicuro, non era possibile mollare le mani dal manubrio nemmeno per un secondo!.
La rigidezza del telaio in alluminio data dalle sezioni generose dei tubi del telaio è elevata e ogni piccola asperità dell'asfalto giunge alle mani e al fondoschiena anche in presenza della forcella ammortizzata con il monoshock e dell'ammortizzatore sotto la sella che a mio avviso non funziona quasi niente. Entrambi intervengono in caso di asperità pronunciata, ma non abbastanza o almeno non come vorrei. Ci vorrebbero delle gomme tipo le big-apple.
Il caricabatterie è un po' troppo grande per i miei gusti (odiosa la spina tedesca...) e il tempo di carica della batteria vorrei fosse di due ore (per poter ricaricare le batterie durante una pausa pranzo in un ipotetico tour estivo).
Ottima la dinamo nel mozzo e buona la illuminazione anteriore e posteriore, concordo. Viaggio sempre con le luci accese anche di giorno e non mi sono mai chiesto se c'è un interruttore crepuscolare... indagherò....
La ritardata entrata in funzione del motore nelle partenze è un altro aspetto che mi ha fatto storcere la bocca, anche se ciò prolunga certamente l'autonomia.
Il sistema Tranz-X è in continua evoluzione e dal sito aggiornato http://www.tranzxpst.com/ ho visto che stanno proponendo varie novità a partire da un sensore di coppia sull'asse dei pedali, nuovi display e anche un motore centrale.
Immagine:
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Sulla programmazione della centralina non c'è molto da fare. Si tratta piuttosto di una taratura del sensore di coppia da effettuare appena dopo l'acquisto ( a me l'hanno consegnata starata e la differenza tra i tre livelli di spinta non era quasi avvertibile). Dalla mia esperienza la taratura va ripetuta ogni volta che si smonta la ruota posteriore in quanto questa operazione "disturba" il sensore. E' molto facile, basta applicare un peso di 10 kg sul pedale destro con la pedivella in posizione orizzontale (che simula il semplice peso della gamba appoggiata al pedale) e armeggiare opportunamente sul display. Applicando un peso maggiore, diciamo di 15 o 18 kg, si inganna la centralina e la differenza tra i tre livelli di spinta aumenta e il livello "eco" diventa leggero leggero come è giusto che sia. Quindi io l'ho tarata con 18 kg, appoggiando sul pedale una tanica d'acqua da 20 litri quasi piena.
Ottimo secondo me l'involucro monolitico delle batterie. E' vero, manca un interruttore e la batteria potrebbe andare in corto se i connettori urtassero parti metalliche, evenienza che non si verificherà mai visto che io li proteggo sempre con mezzo chilo di Patafix.
Apprezzo moltissimo il contachilometri totalizzatore, che ora ho imparato chiamarsi odometro! Fastidiosi i pulsanti del display, in effetti, se si indossano i guanti. Precisazione: esiste una posizione che disinserisce il motore e mantiene però in funzione il display e quindi il tachimetro e l'odometro.
Per aumentare l'autonomia si può sempre acquistare la batteria da 13Ah anche se il rivenditore italiano Sportler, stranamente, dice che non è possibile (pur essendo a catalogo della ditta produttrice, misteri....).
Insomma, ormai alla soglia dei 5000 km, sono molto soddisfatto dell'acquisto, che ripeterei senz'altro!
Grazie ancora Pix!
2011-2014 Carver Houston Man - 8800 km 2014 Kona Ute + Bafang BBS01 - 1300 km
Rouge, sono io che ti ringrazio ancora per avermi messo a disposizione la tua bipa personale
Ti confesso che aspettavo con trepidazione il tuo giudizio per capire se il "protocollo dei pix-test" fornisce dati corretti Visto che non hai trovato discordanze sensibili con la tua esperienza ... continuo a fare i test
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"