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andrea 104KG
Utente Master
Marche
14131 Messaggi |
Inserito il - 07/11/2015 : 22:33:55
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ciao a tutti, ho un piccolo impianto fotovoltaico autocostruito tre quattro anni fa. Purtroppo l'inverter è un economico onda quadra, non sinusoidale. Se lo uso per caricare la batteria della bipa potrei avere inconvenienti? Dicono che gli switching non hanno problemi perche rimodulano l'onda ma io non me ne intendo, qualcuno ha provato? ciao
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panurge
Utente Medio
Toscana
311 Messaggi |
Inserito il - 20/11/2015 : 11:22:59
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Ciao dicci un po' di piu sul tuo impianto...tieni presente pero' una serie di cose:
- il caricabatterie con ogni probabilità non avrà problemi legati all forma dell'onda - passare da DC a DCstabilizzata ad AC e poi di nuovo a DC non è il massimo in termini di efficienza, sebbene sia spesso la soluzione piu' semplice ed economica. - l'inverter deve essere dimensionato al caricabatterie nel senso che il caricabatterie cercherà di ottenere in partenza tutta la corrente che gli serve e se non è abbastanza la cosa non funziona.
Ci sono poi alcune soluzioni faidate interessanti:
in teoria potresti usare un convertitore DC-DC boost che partendo dal DC (stabilizzato) del tuo impianto ti dia la tensione in DC necessaria a ricaricare le batterie ed eliminare del tutto l'AC-DC, ma la fattibilità dipende da vari fattori quali le tensioni in gioco, il tipo di batterie, il BMS se ce l'hai ecc.
La maggior parte degli switching accetta direttamente la corrente continua....dipende da come usi attualmente l'impianto e qual'è la sua tensione/potenza e quella delle batterie/caricabatterie, facilmente la tensione sarà poca...potresti stabilizzare a 48 o 72v se hai abbastanza pannelli avendo possibilità di successo se carichi a 24-36V.
Una forma di DCDC booster casalingo ma efficiente ed economico (solo per smanettoni guantati che sanno quello che fanno e quindi non lo fanno) si puo' ottenere utilizzando un inverter come il tuo (onda quadra economico) ma con uscita a 110 invece che 220, infatti, questi oggetti di fatto portano la tensione DC in ingresso a 110-120V DC per poi "invertirla" in AC, quindi andandosi a prendere tale corrente si potrebbe ricaricare direttamente un bel pacco di un veicolo elettrico leggero come quello di una moto o di una bipa supermegadopata (26s-30s) o anche 2 comuni pacchi da 48V (14s) messi in serie per la ricarica.
Viva l'energia rinnovabile, Viva la mobilità elettrica!!!!!! |
"...Forsan et haec olim meminisse iuvabit..."
Tutte le informazioni, documenti ed immagini forniti da "panurge" in questo forum sono da considerarsi Open Source, qualora non protetti da altri diritti, e ne è liberamente permesso l'uso e la diffusione per fini personali e non commerciali accettando le condizioni del http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/deed.it |
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panurge
Utente Medio
Toscana
311 Messaggi |
Inserito il - 20/11/2015 : 11:37:35
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Un'altro modo che sarebbe ottimo, forse il migliore che posso immaginare, ma devo ancora provarlo, sarebbe di usare il Cycle Satiator (un caricabatterie intelligente prodotto dalla Grin, la stessa del Cycle Analyst, che è di fatto il primo caricabatterie universale onboard pensato per bipe) e metterlo direttamente all'output non stabilizzato dell'impianto, l'unica cosa è che bisognerebbe andare su con la tensione, perchè ci vogliono almeno 110 VDC per avviare lo stadio PFC del Cycle Satiator (circa 90V DC per mantenerlo) , ma, disponendo di un impianto a tale tensione, o con qualche trucchetto in avvio, il Satiator sarebbe poi teoricamente in grado di gestire le variazioni tipiche di un impianto fotovoltaico e permetterebbe di caricare direttamente in DC, e con delle funzioni di battery management molto interessanti, la stragrande maggioranza delle batterie da bici.
Inoltre il Satiator avrebbe, in teoria, essendo isolato galvanicamente ed avendo altre dotazioni di alto livello, la interessante caratteristica potenziale di poter lavorare in serie con un caricatore in qualsiasi tensione per caricare qualsiasi pacco batterie che abbia una differenza fra carico e scarico (SOC #916;V) non superiore ai 60 volt di #916;V di cui è capace, ovviamente servirebbe un firmware dedicato e un modo per far conoscere al Satiator la tensione dello switching e magari la maniera di spegnerlo e proteggerlo da una eventuale rottura o spegnimento del caricatore, nel qual caso il Satiator vedrebbe l'intero voltaggio reagendo in modo sicuramente disastroso.
Questo caricabatterie tra l'altro è impermeabile, efficientissimo, piccolo, leggero e fanless quindi perfetto anche per una applicazione in esterna, unico neo è che costa un po' come tutti i prodotti Grin, ma la qualità, quando è vera, si paga più volentieri.
Per intenderci un pacco 28s ad esempio di una Brammo o di una Zero ha un SOC #916;V di circa 33V e rientrerebbe nel range, mentre quello di una Tesla Model S 85Kw avendo una configurazione 96s ha 115V circa di differenza (ed una tensione a piena carica di 400+ volt) e sarebbe quindi ovviamente fuori.
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andrea 104KG
Utente Master
Marche
14131 Messaggi |
Inserito il - 20/11/2015 : 11:42:31
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Grazie, l'impianto è composto da 1000w di pannelli, 8 batterie auto da 80 ah semi andate e un inverter onda quadra da 600w. Da marzo a settembre lo uso per riscaldare l'acqua sanitaria. In inverno è inutilizzato, ma pensò potrebbe facilmente caricare una bipa... Pensò che proverò, al limite bruciò un caricabatterie, ma spero di no! |
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romariu
Utente Attivo
Sardegna
510 Messaggi |
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panurge
Utente Medio
Toscana
311 Messaggi |
Inserito il - 20/11/2015 : 18:35:42
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si, anche se non ci hai detto la batteria della bipa e il caricabatterie cosa sono, quel dc-dc boost potrebbe andare bene.
Anche se, sapendo che già usi un banco di accumulo, allora io spenderei qualcosa per un carichino da modellismo tipo graupner icharger hyperion ecc. che lo alimenti dalle batterie direttamente, e ti permette anche di scaricare....sempre dipendendo dal tipo di batteria ecc. meno "fico" ma tutto sommato valido, oltretutto spenderesti solo per il carichino che, a differenza dello step-up, puo' esserti utile in tante altre situazioni.....
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andrea 104KG
Utente Master
Marche
14131 Messaggi |
Inserito il - 20/11/2015 : 19:05:45
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la batteria della bipa è una comune batteria di alcedo da 11,6 ah. Il caricabatterie è un normale piccolo caricabatterie switching da 1,2ah. Sinceramente visto che ho gia l'inverter che sta li a predere polvere pensavo semplicemente di attaccare il caricabatteria alla 220 dell'inverter :-) è vero che ci sono delle perdite ma il caricabatterie assorbe solo 1,2ah x42v = 50,4 watt e con il mio impianto penso di potermi permettere :-) l'unica cosa è se tale caricabatteria si brucia con l'onda quadra... Siccome una ricarica credo che costi più o meno 0,40 € se uno ci spende 40 euro ha già perso 100 ricariche non è per i soldi che fa ridere ma anche dal punto di vista ambientale anziche risparmiare brucia.... la maggior parte degli impianti esistenti, non si fanno i conti ma recupereranno le spese? molti di quelli amatoriali sicuramente no... uno si accorge solo dopo esserci passato :-) L'immattimento sarà portare tutte le volte in mansarda al terzo piano la batteria... purtroppo solo li ho la 220 da fotovoltaico... Grazie mille |
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