Forum Indipendente Biciclette Elettriche, Pieghevoli e Utility

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Lycia
Utente Normale


Veneto


90 Messaggi

Inserito il - 06/04/2007 : 17:20:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lycia  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Lycia Invia a Lycia un Messaggio Privato
La BICICLETTA
è nata assieme all’automobile, è il più democratico mezzo di locomozione ma è stato sopraffatto.
La bici è l'unico mezzo che può risolvere i problemi delle nostre città angustiate da traffico e smog.

La lezione di Ivan Illich:

La nostra società dedica invece un tempo enorme agli spostamenti, è vittima del funzionamento ingombrante e controproducente che ha come centro l'auto.
L'automobile è un ossimoro.
La risposta individuale alla mobilità finisce per impedire all'individuo di spostarsi: il traffico e l'imbottigliamento non sono un effetto secondario del sistema, ne sono l'essenza.

Già negli anni '60 la cosa era talmente chiara da diventare il tema centrale dei film di Fellini - vi ricordate la scena di «8 e mezzo?»- e di Jean Luc Godard.
Julio Cortazar ne fa il centro della sua riflessione in un racconto paradossale: lo spostamento in auto il fine settimana diventa un safari di stanziali sull'autopista.

La nostra società è ancora vittima dell'automobile e l'automobile ormai è un soprammobile da città che ha perso qualunque carattere anche vago di utilità.

Guardate le pubblicità ossessive che ormai invadono tutto il campo della pubblicità televisiva.
L'auto è proposta non come mezzo per spostarsi, ma come opera d'arte, la gente si volta a guardarla come se fosse una bella donna, suscita stupore e soprattutto regala - almeno apparentemente - un vantaggio sul prossimo, l'invidia che suscita negli altri essere visti alla guida di un'auto siffatta.
Oppure la promessa è ancora "via dalla pazza folla".
Gigantesche Suv e 4 per 4 che conquistano i pochi boschi e le poche montagne rimaste.
La cosa ancor più ferale è che oggi non c'è più quasi una critica sociale all'automobile o sembra essersi rassegnata al dato di fatto - proprio oggi che siamo agli sgoccioli energetici e ambientali e che il disastro urbano è giunto al limite, o è una leggera scalfitura ad un sistema che ormai diamo quasi tutti per scontato a cui mettere ogni tanto pezze e di cui turare a turno i buchi.
L'effetto è fare credere ai più che l'ecologia sia solo una questione di stile di vita e di scelta - de gustibus- e non l'ultima uscita possibile.

Ivan Illich aveva scritto il testo che ora esce in italiano col titolo Elogio della bicicletta chiamandolo Energie et equité, su invito del direttore di Le Monde, a seguito del successo che in tutto il mondo qualche tempo prima aveva avuto I limiti dello sviluppo.
Si parlava allora (nel '73) - si parla ancora - di crisi energetica, di fine prossima del petrolio.
Rispetto ad allora sappiamo con certezza che il nostro clima è stato alterato indelebilmente dalla concentrazione di C02 nell'atmosfera, che il livello degli Oceani si sta alzando e che i Poli si stanno sciogliendo.
Sappiamo che la nostra vita quotidiana è peggiorata, che le città sono camere a gas ed incubi ad aria condizionata, che le automobili hanno occupato gran parte dello spazio che dovrebbe essere riservato ad una convivenza piacevole e sana e che di tutto questo le industrie automobilistiche, i governi, gli amministratori se ne fanno un ricco baffo e fanno pagare a noi i costi, come se tutto ciò fosse inevitabile.
Tale progresso che nel 1973 poteva ancora avere dei fedeli ma oggi è solo glamour, cinismo ironico delle brand e fatalismo dei politici.
Oggi nell'agenda di nessun politico c'è l'eliminazione del traffico privato dalle città, né esiste un solo paese d'Europa dove la contrazione del numero di vetture circolanti viene visto come un necessario, inevitabile provvedimento.
Ancora una volta come trent'anni fa vince la miopia, il brevissimo termine di una civiltà che nel suo insieme si sta suicidando e sta suicidando il mondo.

Illich ci ricorda che la bicicletta è una invenzione contemporanea a quella dell'automobile. E' anch'essa un omaggio all'individuo ed è l'inno alla meccanica, alla capacità di ruote e rondelle di cambi e bielle di moltiplicare la spinta umana, di rendere miracolosamente redditizio lo sforzo umano che già lo è di per se (anche l'uomo del risciò o del cyclo lo sa).
E' una soluzione funzionale perché ha la velocità giusta per un a città, riesce a districarsi in mezzo ad altre mille bici, non ha un problema di occupazione di spazio, non prevede l'eliminazione dell'uomo che cammina né l'invenzione del pedone.
Era una idea geniale, ma qualcuno ha trovato immediatamente il modo di metterla dentro una riserva: piste ciclabili si chiamano.
La bicicletta è il modo inventato per dare il massimo della libertà a tutti ed il massimo della democrazia ad una città. Non richiede che le strade divengano piste né che i centri storici vengano condannati perché ostili alla circolazione.

Oggi l'effetto più controproducente del monopolio automobilistico è che non è credibile che urbanità e auto possano convivere.
Nemmeno le grandi riforme urbanistiche dell'800 con i grandi boulevard e la città disegnata per assi di percorrenza "tengono più".
L'auto postula la fine della città, non ne ha bisogno, se ne serve solo come tappa per parcheggiarvi per un po', ma della qualità dei suoi spazi e soprattutto della fruibilità di strade e piazze non se ne fa nulla.
Per l'auto l'unica vera città è un autogrill, l'idea che la città è da fruire come piazzola di sosta o come luogo di passaggio.
L'ipotesi, praticata da tutto il «Movimento moderno per l'architettura», con in testa Le Corbusier, è che la città sia destinata a finire per dare luogo a "snodi" e nuclei molto concentrati di servizio agli spostamenti in auto.
Questa ipotesi è talmente poco credibile però che l'unico effetto dell'auto è stato solo di allontanare il centro, non di eliminarlo: è stato l'ingigantimento delle periferie.

L'auto ha allontanato la città come possibilità di godimento, è stata la causa e non la soluzione della crescita urbana, ha dilaniato e slabbrato una forma che è diventata una massa senza intelligenza né pensiero.
Nella carrellata del pensiero attuale della classe degli architetti è grottesco quanta poca intelligenza ci sia della impossibile convivenza tra auto e città.

Le soluzioni funzionali, le sopraelevate, i parcheggi sotterranei, i raccordi e le tangenziali, i tunnel e vi a dicendo servono solo ad aumentare il traffico.

Una strada al traffico è una strada destinata a riempirsi.

Architetti, urbanisti e amministratori continuano a giostrarsi nella mediocrità di soluzioni e proposte a breve e brevissimo termine.


I primi potrebbero avere la capacità immaginativa per capire che siamo alla fine e che nessuno si illude più, ma non hanno il coraggio di essere radicali e intelligenti. Preferiscono essere i "designer" della città, quelli che ne aggiustano i ritocchi mentre la qualità urbana va a catafascio.

La rinascita delle città passa per lo sgombero della strada dalle auto.

Nessuno ha mai deciso che le strade dovessero appartenere all'auto e non ai cittadini.


Franco La Cecla

www.comedonchisciotte.org

Fonte: www.avvenire.it
3.09.06



Per una mobilità intelligente

http://www.greenlinemobility.it

Lycia

elle
Utente Master

fondatore




17605 Messaggi

Inserito il - 06/04/2007 : 18:47:28  Mostra Profilo Invia a elle un Messaggio Privato
la cecla è sempre interessante -- particolarmente interessante è l'idea della ciclabile come "riserva" per neutralizzare il carattere eversivo della bicicletta: una tesi un po' estrema, che può apparire bislacca se si considera l'obbiettivo vantaggio che viene da buone ciclabili per la qualità della vita del ciclista, e però intelligente, che almeno come idea merita di essere tenuta presente --- io personalmente, vivendo in una città apparentemente anarchica e nello sfascio più nero, nella quale non c'è una singola ciclabile, approfitto enormemente della tolleranza che c'è su tutto e quindi anche sulla mia bici: questa, potendo fare con criterio tutto, dal lento passaggio sui marciapiedi del lungomare e nelle aree pedonali (contro legge) all'agilità ineguagliata in un traffico senza regole (magari contro mano e contro legge), mantiene in pieno il suo carattere eversivo... a rischio della vita, si potrebbe dire, ma in effetti non più di molte altre cose dalle mie parti


l.

giant lafree, 2006 - brompton M3L, 2007 - flyer T8, 2008 - xootr swift, 2009 - specialized tricross, 2012 - tag egolite, 2014
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pixbuster
Amministratore

fondatore



Veneto


12352 Messaggi

Inserito il - 06/04/2007 : 18:48:14  Mostra Profilo Invia a pixbuster un Messaggio Privato
Molto interessante !

La mia idea è che le auto siano utili in determinate circostanze ma che debbano essere tenute in garage per il maggior tempo possibile
E penso che le auto debbano essere piccole, leggere e agili. Così diventano anche economiche
Per gli spostamenti cittadini bici e mezzi pubblici (magari integrati) mi sembrano sufficienti per la stragrande maggioranza dei casi
Ci sono a volte situazioni in cui l'auto è insostituibile : ad esempio il trasporto di cose ingombranti o il trasporto di persone anziane (o entrambe le cose insieme come mi capitava spesso con mia madre)
Ma se la città fosse solcata solo da bus (elettrici?) e da bici (elettriche!) ci sarebbe lo spazio per quella rara volta in cui è necessaria l'auto

Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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sandrosandro
Utente Attivo




954 Messaggi

Inserito il - 07/04/2007 : 01:13:58  Mostra Profilo Invia a sandrosandro un Messaggio Privato
in realta credo che ormai non manchi la tecnologia per stangare le auto giu dalla canna del cesso ma soprattutto la volontà politica ... se solo si pensa al trasporto su gomma dei bestioni che fanno 2 o 3 al litro.... glu glu glu... pertrol petrol petrol.... din din din ...

http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=200

francamente inizio anche ad essere contro l'elettrico pesante.... perche devo girare con 600 kg di cozze addosso quando con 80 100 al massimo faccio lo stesso lavoro?

nato per pedalare -
www.bicircolo.net
www.facebook.com/bicircolo/
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job
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fondatore



Friuli-Venezia Giulia


7695 Messaggi

Inserito il - 07/04/2007 : 01:14:34  Mostra Profilo Invia a job un Messaggio Privato
Traggo notizie interessanti (o meglio agghiaccianti) da alcuni articoli del "Gruppo Beppe Grillo Trieste" e altro in rete...

(fonte ACI)
l’Italia è il paese con il più alto tasso di motorizzazione del mondo e per di più in costante crescita

La velocità media di un auto nelle città italiane è di 15km/h
Visto che la media è così bassa, è recente la richiesta di imporre nei centri urbani il limite di 30km/h per salvare la vita a ciclisti e pedoni

La velocità media di trasporto su gomma in Italia è la più bassa d'Europa e tende ai 45km/h rendendo tale trasporto il più costoso in Europa.

La velocità media di un autobus sta continuando a diminuire costantemente (varia da 5 a 11 km/h)

# Consumo di spazio

Il consumo di spazio di un'auto in sosta è di circa 17 mq, e quello di un'auto in corsa di 50.
Un pedone che cammina alla velocità di 5 Km/h occupa 0.8 mq; un ciclista (10 Km/h) tre metri quadrati; un'auto a pieno carico che viaggia a 10 Km/h occupa 6.2mq per passeggero, mentre la stessa auto con un solo passeggero che viaggia a 40 Km/h ne occupa 60. Un pullman a pieno carico che viaggia a 10 km/h occupa 3.1 mq di strada per passeggero, mentre lo stesso pullman che viaggia a 30 Km/h con solo un terzo del carico ne occupa 28.1; lo stesso rapporto per un tram (o metropolitana leggera) varia da 1.5 (a 20 km/h) a 6.9 mq per passeggero (a 30 Km/h).
Qui si vede benissimo come si genera la congestione da traffico: un automobilista che viaggia solo sulla sua macchina ha bisogno di nove volte lo spazio stradale del passeggero di un tram che viaggia quasi alla stessa velocità; ovvero, dove potrebbero passare nove passeggeri di un tram, passa un solo automobilista. (G. Viale - Tutti i taxi - Feltrinelli, 1996).


Dal Gruppo Beppe Grillo Trieste
La media annuale di Km percosi in automobile per persona, in Italia è passato da circa 6000Km nel 1980 a circa 12000Km nel 1998 (30Km al giorno!), contro una media di 300Km in bicicletta;

Tutti i costi dell’automobile

Le automobili contribuiscono ad impoverire la città. Le tasse finiscono allo stato, le macchine vengono costruite all’estero, i soldi del carburante nelle tasche delle compagnie petrolifere. Di tutti questi soldi cosa rimane in città?
Le strade devono essere gestite dal comune, i danni sanitari devono essere pagati dalla regione, la comunità paga i danni ambientali e sociali dovuti al traffico e all’inquinamento.
Investire nel trasporto pubblico significa far rimanere nel luogo il denaro che altrimenti sarebbe destinato all’automobile.
Diffusione delle automobili in Italia

Nel 2005 in Italia si contavano 1,69 abitanti ogni automobile, 59,2 automobili ogni 100 abitanti.


Il 46% delle entrate del Fisco deriva dall’imposizione legata ai carburanti. Trattandosi di “imposte” e non di “tasse”, il denaro incamerato può essere utilizzato per qualsiasi scopo.
Il gettito complessivo raggiunge la somma di circa 44 miliardi di euro. Una cifra elevatissima che nella sua quasi totalità viene incamerata dallo Stato (Province e Regioni sono destinatarie, almeno in via diretta, solo di una minima parte della fiscalità), cosicché il reinvestimento dei proventi nel settore della mobilità resta legato ai trasferimenti statali o alle “grandi opere” gestite direttamente dallo Stato, mentre i danni prodotti e la gestione sono a carico di Comune e Regione (vedi sanità).

Gettito fiscale generato dall'automobile (valori in mln di euro 2005)
Imposte relative all’acquisto 8.222,6
Imposte relative al possesso 7.208,9
Imposte relative all’utilizzo 27.570,4
Imposta di bollo su rilascio patenti 35,1
Tasse e concessioni governative su revisioni 185,4
Bollino blu 233,7
Imposta bollo su pratiche STA 479,4
Totale 43.935,5
Nonostante la cifra sembri già di per se altissima, gli automobilisti coprono con le tasse versate solo un terzo circa dei costi ambientali e infrastrutturali del trasporto stradale.
I costi reali del trasporto incentrato sull’automobile andrebbe ricalcolato tenendo conto dei costi non diretti.
Le esternalità

Per quanto riguarda l’Italia, gli Amici della Terra hanno stimato nel 1999 i costi di:

1. Incidenti in 27,7 miliardi di euro (pari al 29% dei costi della mobilità stradale);
2. Inquinamento atmosferico in 36 miliardi (38%), gas serra in 8,4 (9%)
3. Rumore in 11 miliardi (12%)
4. Congestione in 11 miliardi (12%)

Per un totale di costi esterni della mobilità stradale pari a 94,9 miliardi di euro, che rappresentano il 94,5% dei costi esterni della mobilità complessiva.
Con l’aumentare del numero dei veicoli circolanti e delle distanze percorse rispetto agli anni in cui sono state effettuate le valutazioni sopra citate, sono aumentate ulteriormente le esternalità negative.
1 Incidenti

Fra il 1970 e il 2000 sono morti oltre 1.600.000 cittadini europei. Un europeo su tre è destinato a restare ferito sulla strada nel corso della sua vita. Le categorie a maggior rischio sono i giovani fra i 15 e i 24 anni (10.000 morti), i pedoni (7.000 morti), i ciclisti (1.800 morti) e i motociclisti (6.000).
In Italia negli ultimi 30 anni hanno perso la vita in Italia circa 300.000 persone ( le statistiche Istat risultano in realtà sottostimate). E’ come se fossero state cancellate Trieste, Gorizia e Capodistria.

Italia anno 2004
Numero incidenti 224.553
Numero morti 5.625
Numero feriti 316.630
Numero di paralizzati ???
Fonte: Elaborazione su dati ACI e ISTAT

Per quanto riguarda l’Italia, sono state effettuate numerose valutazioni dei costi dell’incidentalità; pur con variazioni dovute agli approcci metodologici impiegati e ai fattori considerati, le stime più aggiornate collocano i costi al di sopra dei 30 miliardi di euro.
L’ISTAT stima i costi sociali dell’incidentalità stradale nel 2004 in 33,7 mld. di euro, pari a circa il 2,5% del PIL, di cui 16,5 miliardi per costi umani (mancata produzione, danni alle persone, costi sanitari), e 17,1 per costi materiali (amministrativi, assicurativi, giudiziari, interventi di polizia e soccorsi).
Una stima simile viene proposta dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS) utilizzando approcci metodologici in uso in altri paesi UE.
2 Inquinamento costi sanitari

Uno studio condotto dall’OMS in Austria, Svizzera e Francia indica come l’inquinamento da PM10 provochi ogni anno oltre 20.000 morti premature in individui con oltre 30 anni, circa 300.000 casi di bronchite cronica in bambini con meno di 15 anni, 25.000 casi di bronchite cronica tra gli adulti, 160.000 casi di attacchi di asma tra i bambini e 400.000 tra gli adulti, con costi sanitari valutati in
27 miliardi di euro (pari all’1,7% del PIL).
Il Centro europeo ambiente e salute dell’OMS ha svolto uno studio in otto fra le maggiori città italiane (con una popolazione complessiva di 8,5 milioni di abitanti) che dimostra come tutte presentino medie annuali superiori a 40 #956;g/m3; viene stimato che in queste città muoiano circa 3.500 persone al di sopra dei 30 anni (pari al 4,7% dei decessi totali) all’anno.
Una ricerca svedese dimostra come già un livello di 10 #956;g di PM 2,5 faccia crescere la mortalità del 4% e i casi di tumori polmonari dell’8%. I PM10 inoltre colpiscono particolarmente i feti e gli organismi giovani nella fase della crescita (limitazione della crescita polmonare, asma; allergie, malattie respiratorie); inoltre, ricerche condotte in alcune città italiane hanno mostrato come i bambini respirino benzene in quantità equivalente al contenuto di una decina di sigarette.
Nel complesso, fonti ufficiali stimano che nell’Europa geografica circa 80.000 morti di adulti sono causate dall’inquinamento atmosferico di origine veicolare.

Vi è poi un’altra implicazione sanitaria connessa alla situazione descritta: la diminuzione delle forme di mobilità che comportano un esercizio fisico - come appunto il camminare o il pedalare – comporta dei riflessi negativi rilevanti per la salute pubblica, come viene segnalato con
crescente preoccupazione da parte delle autorità sanitarie: l’aumento di patologie nelle società occidentali quali obesità e malattie cardiovascolari è connesso a uno stile di vita sempre più sedentaria, compreso l’uso crescente di veicoli a motore.
Una recente ricerca statunitense è giunta alla conclusione che chi vive in città compatte dove le distanze permettono di camminare invece di usare un veicolo pesa mediamente 3 kg meno di chi vive in contesti a urbanizzazione diffusa.
Inoltre, per quanto riguarda in specifico i bambini, ricerche condotte in Gran Bretagna mostrano come l’intelligenza e la capacità di apprendimento degli scolari aumenti del 15% quando si recano a scuola a piedi.


3 Rumorosità

Elevati livelli di rumorosità sono causa di disturbo con i processi di apprendimento e con le
comunicazioni verbali, ma anche di patologie che vanno dall’ansia all’insonnia (il rumore
interferisce con il sonno già a livelli bassi, 35-40 decibel - dB -)
L’OMS indica un livello massimo accettabile di 55 dB, ma di notte o in vicinanza di strutture quali scuole e ospedali i limiti dovrebbero essere inferiori; in Europa il 40% della popolazione è esposta a livelli di 55 dB di giorno e il 20% a livelli superiori; nella vicinanza di strade trafficate il livello del rumore può arrivare ai 70-80 dB.


4 Congestione

Cercare numero di ore perse nel traffico…
5 Danni ambientali

La costruzione di un’auto media richiede qualcosa come 685 kg di acciaio,
117 di ghisa,
43 di alluminio,
49 di vetro,
8 di rame,
105 di plastica,
57 di vernici,
35 di gomma (oltre a batteria, pneumatici, e liquidi vari), e genera 25 tonnellate di materiali di scarto nel processo di produzione
Un sistema che richiede una tonnellata di metalli e plastiche per spostare un individuo che pesa meno di 100 kg., e che disperde la maggior parte dell’energia consumata sotto forma di calore, risulta altamente inefficiente sotto il profilo energetico.



"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore)
"lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007
"piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008
"frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010
"jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010
"the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009
"the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011
"bumblebee" NCM Milano 24/07/2019
"steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
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Fabio T
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Lombardia


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Inserito il - 07/04/2007 : 22:52:35  Mostra Profilo Invia a Fabio T un Messaggio Privato
Presumo che siano dati veritieri, anche se agghiaccianti.
Impressionante la cifra del gettito fiscale legato alla mobilità, avevo però già sentito qualcosa in proposito), non sapevo della quantità di rifiuti connessi alla produzione di un'auto.

Fabio T - Italic Chinese Biker (1700 Km Coolthings - 4000 Km Frisbee - 400 Km Specialbikes pieghevole - 3000 Km ElettroBugno - 700 Km Atale E-Green)
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pixbuster
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12352 Messaggi

Inserito il - 07/04/2007 : 23:10:53  Mostra Profilo Invia a pixbuster un Messaggio Privato
Piccolo annedoto personale:

La mia nonna (classe 1899) mi diceva, per descrivermi la difficoltà dei tempi in cui era giovane, che faceva ogni giorno un'ora a piedi per andare a lavorare alla fabbrica del tabacco
Quando lavoravo io, facevo ogni giorno un'ora di macchina per andare a 45 km di distanza da casa
Vero che li facevo comodo, riscaldato o refrigerato e con la radio accesa, però anche sempre più grasso e con dolori alla cervicale

Ma che razza di "progresso" è questo ?

Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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Fabio T
Utente Senior


Lombardia


1419 Messaggi

Inserito il - 07/04/2007 : 23:26:52  Mostra Profilo Invia a Fabio T un Messaggio Privato
pixbuster ha scritto:

Piccolo annedoto personale:

La mia nonna (classe 1899) mi diceva, per descrivermi la difficoltà dei tempi in cui era giovane, che faceva ogni giorno un'ora a piedi per andare a lavorare alla fabbrica del tabacco
Quando lavoravo io, facevo ogni giorno un'ora di macchina per andare a 45 km di distanza da casa
Vero che li facevo comodo, riscaldato o refrigerato e con la radio accesa, però anche sempre più grasso e con dolori alla cervicale

Ma che razza di "progresso" è questo ?



Si progredisce da un lato ma si regredisce dall'altro.
Il progresso a 360° può esistere solo dove non esistano condizionamenti politici ed economici, e questo è tutto dire.

Fabio T - Italic Chinese Biker (1700 Km Coolthings - 4000 Km Frisbee - 400 Km Specialbikes pieghevole - 3000 Km ElettroBugno - 700 Km Atale E-Green)
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sandrosandro
Utente Attivo




954 Messaggi

Inserito il - 14/04/2007 : 22:21:05  Mostra Profilo Invia a sandrosandro un Messaggio Privato
dai però la bici e' un sacco zen!

nato per pedalare -
www.bicircolo.net
www.facebook.com/bicircolo/
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