E' un antico proverbio orientale quello che dice "quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito...". Ed è dalla filosofia orientale che Alejandro Jodorowsky trae ispirazione per raccogliere nel libro " Il dito e la luna", racconti che invitano il lettore a guardare oltre il dito per ammirare la bellezza della luna.
Libro che sia tu Leon che ottogrunf mi avete riportato alla mente e che mi ero ripromessa di comprare allorché qualche tempo fa, ne lessi aprendone una pagina a caso, un racconto, mentre aspettavo, nel salottino di una casa semplice ma accogliente di un naturopata, che questi mi ricevesse.
Il racconto non mi è stato difficile trovarlo su internet, il libro invece su internet... lo devo comprare!
Ecco il racconto: [...] Il discepolo confida al maestro : “Mi sento oppresso. Non smetto di oscillare tra questi due stati: un momento mi sembra di affogare e il momento dopo ritorno a galla. Quando potrò liberarmi di questo mondo di sofferenza? Quando sarò finalmente libero?”. Il maestro non risponde nulla. Dopo qualche minuto il discepolo, sorpreso, gli dice ancora: “Maestro! Non sono forse qui, seduto di fronte a te, a farti una domanda?” … “Dove sei ora?” chiede il maestro. “A galla o sott’acqua?”.
Per il maestro non ci sono dubbi che qui e ora, nel presente, siamo realizzati. La realizzazione è qui. Se torna al presente con il maestro, il discepolo è realizzato.
Siccome lui è tutto impegnato a chiedersi se rimane a galla o se affoga, non vive l’istante. In fin dei conti, si fa delle illusioni. In realtà, non rimane a galla e non affoga.
La differenza tra i due uomini è che il maestro ha dato realtà alla sua perfezione. Il monaco no. Egli la va cercando e gli sembra di affogare per poi ritornare a galla. Si crea un’angoscia immensa perchè non entra nel presente. E’ per questo motivo che il maestro non gli risponde. Se il suo discepolo gli confida che a volte si sente a galla e a volte sott’acqua, vuol dire che non è quì, nell’istante, e nell’istante non c’è nulla che permetta di affogare o di rimanere a galla. Non esiste nè oceano nè acqua nè angoscia. Solo pace. Il maestro non risponde a un discepolo assente. Allora questi insiste : “Maestro, ti sto parlando!”. E il maestro gli chiede: “Se mi stai parlando, dove sei?”. Lasciamo che le cose arrivino senza farcene un cruccio. Verranno. Noi saremo in mezzo a loro, ma rimarremo completamente centrati nel presente. Non affogheremo in mezzo alle nuvole o al suono dell’acqua. Saremo qui … semplicemente…
*** Mi ricordo di una pubblicità per delle pillole che rafforzano la memoria e che simpaticamente diceva, supergiù: " Non diventi un genio... però aiuta!"
Così come aiuta a riflettere sulla vita, su noi stessi, sugli altri, il porsi a pensare da prospettive diverse che ci farà spostare lo sguardo dal dito per scoprire non solo la luna ma un infinito firmamento.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Ma 'sta bambina, Claudio, com'è che è sempre arrabbiata? Vabbé! Proverò a farla ridere io...
Con me funziona!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Altra idea Claudio! Portala al cinema a vedere questo:
Ah!Ah!Ah! C'è da morire! E nella scena del bassotto e il frullatore e in quella finale col barboncino bianco... beh, lì, o ride o ride, cavolo!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una ricerca pubblicata su Biology Letters rivela nuovi dettagli sulla straordinaria intelligenza dei corvi della Nuova Caledonia (Corvus moneduloides). Una coppia di studiosi ha utilizzato delle spy camera per documentare in condizioni naturali la capacità dei volatili di modellare e usare piccoli strumenti per procacciarsi cibo. Finora queste abilità erano sempre state testate in ambienti artificiali, poiché i corvi strumentisti sono animali molto "riservati" e quindi difficili da osservare nel proprio habitat.
Jolyon Troscianko, dell'Università di Exeter, e Christian Rutz, dell'università scozzese di St. Andrews, hanno applicato delle minuscole videocamere sulla coda di alcuni corvi nel Pacifico sud ovest. Le registrazioni sono state recuperate grazie a dei radiofari integrati, che hanno consentito di individuare la posizione dei dispositivi una volta avvenuto il distacco dal piumaggio dell'uccello.
I filmati hanno avvalorato le informazioni acquisite in passato grazie ai test in laboratorio: i corvi della Nuova Caledonia afferrano i rametti con il becco e li usano per estrarre le larve di insetto dalle fessure negli alberi o altri buchi nel suolo. Non solo: nel giro di un minuto sono in grado di piegare il bastoncino a mo' di uncino, creando utensili ancora più funzionali alla caccia.
IL CORVO NON DIMENTICA. A colpire maggiormente i ricercatori è però un'altra sfumatura del comportamento del corvide, che lo porrebbe sullo stesso piano di certi primati. «In una scena», racconta Troscianko «un corvo fa cadere il suo attrezzo, ma poi lo recupera da terra poco dopo, riconoscendone l'importanza».
Rutz spiega inoltre che gli esemplari di Corvus moneduloides attuano diversi stratagemmi per evitare di perdere gli strumenti del mestiere. Ad esempio, riponendo temporaneamente i ramoscelli nelle cavità degli alberi, «proprio come farebbe un uomo mettendo una biro preziosa in un portapenne».
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Non so, ma ho l'impressione che qualcuno scambi l'arca per una ribalta sotto i cui riflettori è offerta loro l'opportunità di mettersi in mostra. Invece di considerarla più semplicemente un luogo dove disquisire di ciò che più gli aggrada, così... per fare quattro chiacchiere... amichevolmente! Cavolo! Non saranno per caso gli occhi di tutti gli animali che stanno sull'arca ad essere scambiati per... le luci della ribalta? Beh! In effetti brillano come le stelle... Di luce propria!
Ora però per favore... Un po' di rispettoso silenzio, perlomeno per " un grande", morto. Poche ore fa: Ettore Scola.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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L'orologio batteva la mezzanotte e mentre stavo dormendo udii un lieve bussare alla mia porta. Guardai, ma nulla si stagliava nell'oscurità e così, ancora una volta me ne tornai a letto. Con mio stupore, c'era un corvo la cui ombra cadeva sulla porta. E nel profondo silenzio proferì l'unica parola che dovrò udire per sempre.
"Mai più", così disse il corvo, "Mai più".
Ed il corvo rimane ancora nella mia stanza, non ha importanza quanto lo implori. Nessuna parola lo può blandire, nessuna preghiera può allontanarlo ed io devo ascoltare per sempre.
Disse il corvo: "Mai più". Così disse il corvo: "Mai più"
Road Bike 28" Olmo Mod. Supergentleman. Road Bike 28" Olmo "recycled". Road Bike 28" Francesco Moser Mod. San Cristobal Road Bike 28" aluminium Ks Cycling (in fase di elettrificazione). City Bike aluminium 28" MBM Voyager, Cute Q-100. Classic Bike 28" WEG Classic, Cute Q-128SX. MTB full suspension aluminium 26" Sobim Diamond , Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Dahon Vitesse D7, Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Diamond Minivelo. Folding Bike 16" Dahon Dream-HT660, Cyclone. Folding Bike Brompton A Line LiFePO4 (dal 03/10/2007). Tai nasha no karosha (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità)
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Festival cinematografico internazionale di Mosca 1975:
C'eravamo tanto amati Ettore Scola Italia
Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure Akira Kurosawa URSS
La terra della grande promessa (Ziemia obiecana) Andrzej Wajda Polonia
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Al termine della cena lei gli disse: “Dimmi qualcosa di bello!”.
Lui le rispose scrivendo su un fazzoletto:
La luce delle candele che lei aveva messo sul tavolo illuminava fiocamente l’equazione. Lei si avvicinò confusa e chiese: “Cos’è questa roba?”
Lui le sorrise compiaciuto: “È la formula dell’entanglement, del groviglio quantistico! Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema… proprio come noi”.
Lei ricambiò il sorriso, arrossendo. Si alzò e prese una prolunga della corrente da un mobile. Gli si avvicinò mormorando suadente nell’orecchio: “Chiudi gli occhi”.
Lui guardò il cavo e ubbidì, con un sorriso ebete sul volto, “Hai gusti… particolari?”, chiese.
Per tutta rispota lei gli avvolse velocemente la prolunga intorno al collo dicendo: “Disaggrovigliati da questo!”
Il ragazzo provò a liberarsi ma senza successo. La prolunga era sfilacciata e miriadi di fili appuntiti di rame gli si infilavano nella carne come tanti spilli. Ogni tentativo lo avvolgeva sempre di più al filo elettrico.
La ragazza terminò di legarlo e disse: “Primo: L’equazione è tutta sbagliata. Ci va un meno davanti alla massa, la quantità immaginaria davanti alla derivata e la derivata è tagliata: (i#8706;#824;- m) #968; = 0”. Prese un mestolo di legno e lo colpì in testa
“Secondo: è quel taglietto sulla derivata a fare tutta la differenza. Quella non è UNA equazione ma un sistema di QUATTRO equazioni. È lì il genio di Dirac: cercando di mettere insieme meccanica quantistica con la relatività di Einstein si accorse che non era possibile scrivere un’equazione di particelle cariche con spin (per cui servono due equazioni), come ad esempio l’elettrone, senza avere anche due soluzioni ad energia negativa. Originariamente si pensò ad un mare di particelle, detto appunto mare di Dirac, ma poi ci si rese conto che le altre due equazioni rappresentavano, il positrone, l’antiparticella dell’elettrone.”
“Il mare di Dirac?” riuscì a mormorare lui, “non era in una puntata di Evangelion?”
Altra mestolata, ancora più forte.
“Terzo: il quantum entanglement ha senso per i sistemi microscopici. Se una particella a carica nulla decade producendo due particelle di carica opposta ciascuna delle due particelle non ha carica determinata sino a che qualcuno non la misura”.
“Come quando io non so se fuori piove o no?”, chiese lui.
“No!” Colpo sulla fronte. “La pioggia è un sistema macroscopico. Fuori o piove o NON piove. Sei tu che sei ignorante di quello che succede all’esterno. In un sistema microscopico la carica di ciascuna particella è sia positiva che negativa. Quando fai la misura e trovi ad esempio una particella con carica negativa allora puoi star sicuro che l’altra particella, si trovasse anche all’altro capo della galassia, assumerà istantaneamente carica positiva”
Il sangue iniziava a colare sul volto di lui, ma la foga della ragazza, per quanto eccessiva gli piaceva. “Istantaneamente, vuoi dire più veloce della luce?”, rispose preparandosi all’ennesima botta.
Stranamente non giunse nulla: “Esatto. Einstein evidenziò questo paradosso come limite della meccanica quantistica, ma poi alla lunga si convinse che era così che il mondo microscopico funziona. Anche perché in ogni caso non è possibile trasmettere informazione o comunicare in questo modo. Sono stati fatti vari esperimenti che confermano questo fenomeno”.
“Allora è vero che tutti gli esseri dell’universo sono collegati tra loro. Come la Forza in Guerre Stellari”
Lei riprese a colpirlo ripetutamente con il mestolo, sempre più forte. Ogni parola un colpo: “Quale. Parte. Di. ‘Non. È. Possibile. Comunicare’. Non ti è chiara?” il mestolo si ruppe lasciando il volto del ragazzo insanguinato: “Basta con queste scemenze new age, oltretutto da quando Lucas ci ha messo i Midicosi nelle nuova trilogia ha distrutto anche la poesia ed il fascino della Forza”.
“Ma tu come fai a sapere tutte queste cose?” chiese il ragazzo. Lentamente si stava districando dal cavo elettrico. Già pensava al dopo pregustandolo.
“Ho studiato questa roba sui libri, non su facebook, ho un dottorato in fisica”
Uno sguardo scettico si fece strada sul volto di lui: “Ma come è possibile, una ragazza così carina come….”
Non finì la frase. La ragazza infilò la spina nella presa.
MARCO CASOLINO - MAGGIO 2015 POSTED IN FISICA, RICERCA, SCIENZA (Scientificast.it)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
se tutto lo spazio è qui presente adesso anche il tempo deve, deve esserlo.
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ogni mio momento io l’ho vissuto un’altra volta in un’epoca fonda fuori di me (Da Risvegli di Giuseppe Ungaretti).
Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle
Respiro il fresco che mi lascia il colore del cielo
Mi riconosco immagine passeggera
Presa in un giro Immortale
(Sereno - Giuseppe Ungaretti).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"La bellezza là fuori c'è solo se ti giri a guardarla"... In pochi, pochissimi grammi!
Tutta la bellezza del mondo negli uccelli più piccoli al mondo!
Colibrì. Peso tra 2,5 e 6,5 g - Lunghezza tra 6 e 12 cm. Alcune varietà sono in grado di battere le ali fino a 52 volte al secondo, questo dà loro la capacità di rimanere quasi immobili a mezz'aria e di librarsi e volare all’indietro - cosa che pochissimi altri uccelli possono fare.
Si nutre del nettare dei fiori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Non è un colibri ma una farfalla: la Macroglossum stellatarum
Proviamo a considerare quelle persone che, per gli spostamenti quotidiani, si trovano nelle condizioni di poter sostituire l'auto con la bici. Se anche solo la metà di loro lo facesse veramente, quanto più vivibili sarebbero le nostre città? E se poi lo facessero tutti, che paradisi diverrebbero!?
le differenze antropometriche ne tradiscono l'origine eterogenea.
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Proviamo a considerare quelle persone che, per gli spostamenti quotidiani, si trovano nelle condizioni di poter sostituire l'auto con la bici. Se anche solo la metà di loro lo facesse veramente, quanto più vivibili sarebbero le nostre città? E se poi lo facessero tutti, che paradisi diverrebbero!?
La "tua" Macroglossum stellatarum, Aschenaz, in realtà è una falena anche se gironzola di giorno. Ha lunga spiritromba, ecco perché Macroglossum, e cioè (dal greco)... ha la lingua lunga! Come qualcuno! Si chiama anche "Sfinge del gallio" perché la femmina depone le uova dentro i fiori del Galium di cui si nutre la larva, e che sarebbe quella fastidiosa pianta che ti si appiccica sui pantaloni quando cammini in mezzo all'erba. "Sfinge colibrì" anche, perché come dicevi tu viene scambiato spesso per un colibrì,specie nel suo volo librato sui fiori da cui sugge il nettare, battendo velocemente le ali ad una frequenza di circa 200 volte al secondo! La stessa che dovrebbe a volte avere Claudio02 nell'elaborazione di un pensiero specialmente prima di trasferirlo sull'arca! E così per esempio lui non sa forse che sono i LUCCIOLONI MASCHI a lampeggiare di bioluminescente luce per attirare le femmine! Ah! Riguardo all'obbrobrio... Sono d'accordo con te Aschenaz!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
@Claudio02: Quando la natura tenta di imitare se stessa...
No! La natura là, in quel tipo di realtà Claudio, non ha più nulla a che vederci! Lì semmai l'essere umano si è snaturato! E a differenza dell'animale lui ha l'uso dell'intelletto, ha una coscienza, prova sentimenti che sono proprio quelli a dare un senso alla parola " umanità", si è snaturato l'istinto materno che invece è più forte nell'animale che non darebbe mai i propri cuccioli in pasto alle iene. No, perché nella foto c'è un cucciolo se non vado errata! L'immagine da te postata altre volte mi ha sempre dato fastidio soprattutto per quella presenza, ma anche perché è un'immagine " stereotipata" di quello che significa prostituzione, parola questa che poco ha a che fare con chi lo fa sui marciapiedi spesso per sopravvivere e fino a che punto per libera scelta è bene chiederselo. E molto invece ha a che fare, anzi sostanzialmente, con chi si prostituisce nel corpo e nello spirito, uomo o donna che sia, dietro le finte facciate dell'integrità morale, per l'ingordigia di un arricchimento che mai li sazierà. E'comunque un'immagine questa, più di altre, messa in ogni caso... a sproposito. Scusa, Claudio, ma se me la metti proprio sotto il naso, stavolta non mi sono potuta trattenere dal dirti come la penso. E ora pensatela come vuoi, pure tu!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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A proposito della distinzione tra farfalle e falene che comunque non risponde a una classificazione scientifica tassonomica, quella comunemente seguita è questa: le falene sono di abitudini diurne e notturne (visibili normalmente intorno alle sorgenti di luce, da cui sono attirate) mentre le farfalle sono tutte diurne.
Le farfalle hanno le antenne filiformi ingrossate nella parte terminale (clavate), le falene hanno antenne normalmente a pettine, filiformi, ecc. Infatti le antenne a forma di piuma sono fornite di sofisticati organi sensoriali adatti a captare i vari suoni, anche i più deboli, in quanto al buio la possibilità di vedere è alquanto limitata.
Le falene a riposo tengono le ali chiuse a tetto o aperte, le farfalle le tengono chiuse a libro. Ma anche questa non è una regola sempre valida.
A proposito di antenne a pettine....
eheh!!
Questo è il "Bombyx mori" la cui larva è meglio conosciuta come baco da seta! E questo è un altro capitolo che è meglio che non apro adesso perché altrimenti mi passa la voglia di ridere che m'ha fatto venire l'immagine... dei pettini!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano
un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco.
"Cosa credi di fare, tu?" gli chiese il leone.
"Vado a spegnere l'incendio!" rispose il piccolo volatile.
"Con una goccia d'acqua?" ribattè il leone con un sogghigno di derisione.
Il colibrì, proseguendo il volo, rispose:
"Io faccio la mia parte!"
(da una favola africana)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano
un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco.
"Cosa credi di fare, tu?" gli chiese il leone.
"Vado a spegnere l'incendio!" rispose il piccolo volatile.
"Con una goccia d'acqua?" ribattè il leone con un sogghigno di derisione.
Il colibrì, proseguendo il volo, rispose:
"Io faccio la mia parte!"
(da una favola africana)
questa ce l'hanno detta proprio l'altro giorno al corso aziendale "GESTIRE IL CAMBIAMENTO" , con la solita manfrina che ognuno deve portare il suo contributo, vedere le cose da un punto di vista positivo, collaborare, ecc. ecc. ecc. (chissà perchè, però, questa bella condivisione non prevede di condividere anche gli utili aziendali) .
Ho contestato subito che non viene raccontata la probabile fine della storia: il colibrì, ovviamente, finì bruciato e il leone e gli altri fifoni si salvarono e vissero felici e contenti non ricordandosi nemmeno che una volta c'era un colibrì
ps- uno dei motivi principali di questi corsi è di far digerire agli impiegati l'imminente introduzione degli uffici "open-space" . Della serie: "quando la natura/arte/poesia vengono forzatamente manipolate per i propri fini"
Immagine:
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"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore) "lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007 "piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008 "frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010 "jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010 "the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009 "the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011 "bumblebee" NCM Milano 24/07/2019 "steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano
un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco.
"Cosa credi di fare, tu?" gli chiese il leone.
"Vado a spegnere l'incendio!" rispose il piccolo volatile.
"Con una goccia d'acqua?" ribattè il leone con un sogghigno di derisione.
Il colibrì, proseguendo il volo, rispose:
"Io faccio la mia parte!"
(da una favola africana)
questa ce l'hanno detta proprio l'altro giorno al corso aziendale "GESTIRE IL CAMBIAMENTO" , con la solita manfrina che ognuno deve portare il suo contributo, vedere le cose da un punto di vista positivo, collaborare, ecc. ecc. ecc. (chissà perchè, però, questa bella condivisione non prevede di condividere anche gli utili aziendali) .
Ho contestato subito che non viene raccontata la probabile fine della storia: il colibrì, ovviamente, finì bruciato e il leone e gli altri fifoni si salvarono e vissero felici e contenti non ricordandosi nemmeno che una volta c'era un colibrì
ps- uno dei motivi principali di questi corsi è di far digerire agli impiegati l'imminente introduzione degli uffici "open-space" . Della serie: "quando la natura/arte/poesia vengono forzatamente manipolate per i propri fini"
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Beh... magari ce l'ha fatta! No, perché sai Job, il nostro Colibrì è una specie di supereroe coi suoi 1200 battiti cardiaci al minuto, coi suoi 45 kmh di velocità nel volo anterogrado e più di 90 nel volo in picchiata! E si fa 4000 chilometri di migrazione tutti in una tirata, così( schiocco delle dita), come niente! Ehm... tu Job, quanto ci hai impiegato invece per i tuoi 400 chilometri nel giro ad anello nel tuo bel Friuli? EhEh!! Ehm... m'è capitato proprio oggi di leggerlo, per caso. Strana coincidenza! Comunque, bellissimo giro, complimenti!
Tornando alla favola africana... Penso che quando l'indigeno africano nella sua foresta, un giorno di centinaia di anni fa, notando la goccia d'acqua nel becco di un colibrì in volo ne trasse ispirazione per inventarsi la favola del colibrì, non credo pensasse all'uomo in un contesto aziendale a sua volta in un contesto socio-economico-politico ecc... che nulla ha a che spartire con la sua rude vita in piena libertà. Né tantomento che di lì a poco la sua libertà sarebbe stata sostituita da corte catene ai polsi e alle caviglie! E anche se dovettero passare generazioni, alla fine, ad un colibrì con la sua goccia d'acqua se ne unirono tanti che, la furia di un fiume in piena si riversò su quelle catene, spezzandole. Rimanendo invece nell'ambito di certe realtà aziendali di oggi, c'è da dire anche che ci sono stati casi in cui l'imprenditore pur di non ricorrere ai licenziamenti con l'incalzare di quell'altra favola della crisi, ha rinunciato ad una parte del suo guadagno per attuare quella condivisione cui tu accennavi, Job. Anche in Italia. Non ricordo esattamente dove ma sicuramente al nord!
Questa favola africana come tutte le favole non tiene conto di descrizioni spazio-temporali, in quanto l'unico scopo è quello di tramandare attraverso figure allegoriche
l'universalità e l'eternità degli insegnamenti e della saggezza in esse contenuti.
E l'eternità ci riporta il colibrì! Quando si nutre del nettare dei fiori, per restare sospeso in aria, ripreso il suo battito d'ali a oltre 3.000 frame per secondo, si è visto che descrive con le ali questo movimentohttp: L'8 rovesciato: il segno dell'infinito!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Tutto il bene possibile e immaginabile, baldiniantonio! Fa parte della tradizione siciliana e spero non vada perduta. Se la diminuzione di prezzo non va ad incidere sulla qualità, non trovo che il nome ne venga svilito, trovo invece che sia giusto che sia disponibile per tutte le tasche. Ehm... casomai aumentarlo qualcosina in più... approfittando di tasche arabe belle piene...Beh, che male ci sarebbe?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Claudio... Mi lasci completamente indifferente, con la tua notizia. Delle tue banane ne faccio volentieri a meno. Preferisco quelle locali, siciliane e biologiche! Dico solo che il fungo invece di attaccare le banane avrebbe dovuto attaccarsi ai personaggi delle super produzioni, delle supercoltivazioni, dei superguadagni, tutto super tranne il cervello. Mi dispiace se la loro estinzione causerà danni all'ecosistema facendo estinguere alcuni animali, quando ad estinguersi invece dovrebbero essere certe multinazionali, ( v. Dole, Chiquita e v. jobike dove ne ho già parlato se t'interessa), i cui guadagni sono stati direttamente proporzionali al numero di vittime tra i bananeros del Nicaragua, per il dannato pesticida dalle dannate introdotto che ha mietuto morte per cancro, peggio della peste nel 600!
Soddisfatto? Così ora che conosci la mia opinione sulle tue banane di Panama, stanotte dormirai come... un angioletto!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
Ibla ha scritto: ...Dico solo che il fungo invece di attaccare le banane avrebbe dovuto attaccarsi ai personaggi delle super produzioni, delle supercoltivazioni, dei superguadagni, tutto super tranne il cervello. Mi dispiace se la loro estinzione causerà danni all'ecosistema facendo estinguere alcuni animali, quando ad estinguersi invece dovrebbero essere certe multinazionali, ( v. Dole, Chiquita e v. jobike dove ne ho già parlato se t'interessa), i cui guadagni sono stati direttamente proporzionali al numero di vittime tra i bananeros del Nicaragua, per il dannato pesticida dalle dannate introdotto che ha mietuto morte per cancro, peggio della peste nel 600! ...
Parole sacrosante. Il mondo è impazzito: ormai siamo schiavi del profitto e delle banche. Ed è il profitto a creare direttamente i più grandi mali del nostro tempo, come il terrorismo, solo per fare un esempio. Il profitto, che si può benissimo incarnare nel Fondo Monetario Internazionale, ha tutto l'interesse a mantenere un mondo a due velocità, con sfruttatori e sfruttati. Una divisione da cui deriva immancabilmente l'odio, la violenza, il terrore. Andate a vedere quali sono i paesi che non aderiscono al FMI! Vedrete che sono quelli dove ci sono stati i maggiori interventi internazionali per "stroncare il terrorismo" o per debellare le "armi di distruzione di massa" (che poi, guarda caso, non si trovano mai...). Abbiamo tutti pianto per i 130 morti in Francia (ed è sacrosanto farlo), ma nessuno ha pianto per gli oltre 2.000.000 di morti (e per una cifra almeno doppia di sfollati) del Sudan, direttamente dovuti all'interessata ingerenza occidendale! Sarebbe il caso di svegliarsi un po'... Qualche link (i primi che mi capitano, solo per farvi capire che non sono paranoie mie): Sul FMI: http://www.disinformazione.it/fondo_monetario.htm Ma guardatevi anche i centinaia di video su YT a riguardo della vergogna Rothschild... Sul Sudan (che, ripeto, è solo un esempio, ma ci sarebbe da discutere anche sull'Indonesia, sulla Libia, sull'Iraq, sull'Afghanistan, adesso sulla Siria...): http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2015/09/18/news/sud_sudan_le_ragioni_di_una_guerra_infinita-123150567/
Proviamo a considerare quelle persone che, per gli spostamenti quotidiani, si trovano nelle condizioni di poter sostituire l'auto con la bici. Se anche solo la metà di loro lo facesse veramente, quanto più vivibili sarebbero le nostre città? E se poi lo facessero tutti, che paradisi diverrebbero!?
Modificato da - aschenaz in data 27/01/2016 08:30:09
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ibla ha scritto: ...Dico solo che il fungo invece di attaccare le banane avrebbe dovuto attaccarsi ai personaggi delle super produzioni, delle supercoltivazioni, dei superguadagni, tutto super tranne il cervello. Mi dispiace se la loro estinzione causerà danni all'ecosistema facendo estinguere alcuni animali, quando ad estinguersi invece dovrebbero essere certe multinazionali, ( v. Dole, Chiquita e v. jobike dove ne ho già parlato se t'interessa), i cui guadagni sono stati direttamente proporzionali al numero di vittime tra i bananeros del Nicaragua, per il dannato pesticida dalle dannate introdotto che ha mietuto morte per cancro, peggio della peste nel 600! ...
Parole sacrosante. Il mondo è impazzito: ormai siamo schiavi del profitto e delle banche. Ed è il profitto a creare direttamente i più grandi mali del nostro tempo, come il terrorismo, solo per fare un esempio. Il profitto, che si può benissimo incarnare nel Fondo Monetario Internazionale, ha tutto l'interesse a mantenere un mondo a due velocità, con sfruttatori e sfruttati. Una divisione da cui deriva immancabilmente l'odio, la violenza, il terrore. Andate a vedere quali sono i paesi che non aderiscono al FMI! Vedrete che sono quelli dove ci sono stati i maggiori interventi internazionali per "stroncare il terrorismo" o per debellare le "armi di distruzione di massa" (che poi, guarda caso, non si trovano mai...). Abbiamo tutti pianto per i 130 morti in Francia (ed è sacrosanto farlo), ma nessuno ha pianto per gli oltre 2.000.000 di morti (e per una cifra almeno doppia di sfollati) del Sudan, direttamente dovuti all'interessata ingerenza occidendale! Sarebbe il caso di svegliarsi un po'... Qualche link (i primi che mi capitano, solo per farvi capire che non sono paranoie mie): Sul FMI: http://www.disinformazione.it/fondo_monetario.htm Ma guardatevi anche i centinaia di video su YT a riguardo della vergogna Rothschild... Sul Sudan (che, ripeto, è solo un esempio, ma ci sarebbe da discutere anche sull'Indonesia, sulla Libia, sull'Iraq, sull'Afghanistan, adesso sulla Siria...): http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2015/09/18/news/sud_sudan_le_ragioni_di_una_guerra_infinita-123150567/
E c'è da morire anche in questo caso, ma non dal ridere stavolta, neanche per le barzellette raccontate da chi mostra fra l'altro di avere un senso macabro dell'umorismo. C'è da morire proprio nel senso che le persone muoiono veramente! Come mosche! Dentro una gigantesca ragnatela tessuta da quattro ragnoni velenosi in agguato dietro la falsa trasparenza della libertà!
Riporto solo delle significative parole di Lev Nikolàevi#269; Tolstòj, il grande scrittore e filosofo russo ( 1828-1910), di cui ricordo fra le opere da lui scritte e da cui anche Gandhi trasse grande ispirazione, " Guerra e pace". Appunto!
“Siedo sulla schiena di un uomo, soffocandolo, costringendolo a portarmi. E intanto cerco di convincere me e gli altri che sono pieno di compassione per lui e manifesto il desidero di migliorare la sua sorte con ogni mezzo possibile. Tranne che scendere dalla sua schiena.” Lev Tolstoj
E ritorno ai miei mostriciattoli che almeno loro volano liberi... Almeno finché qualche geniaccio non comincia a sparargli!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
O finché qualcuno di loro non finisce anche lui nella trappola! Tesa sempre dallo stesso geniaccio!!!
Regolo. (Regulus regulus)
No, dai ragazzi! Non si può imprigionare né uccidere tanta tenerezza!!!
Fiorrancino punk!
In realtà è un fiorrancino [Regulus ignicapillus( capello di fuoco!)] maschio con la crestina rosso-arancio, mentre la femmina ce l'ha gialla.
Tutti e due appartengono alla specie di uccelli più piccoli d'europa, mentre il colibrì, del mondo.
continua...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).