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Hai fatto bene Dasti a postare questa bellissima canzone di Guccini per ricordarci che oggi ricorre il " Giorno della memoria". Perché l'uomo la memoria ce l'ha corta. O rimuove. Che è cosa ben diversa dal dimenticare. Rimuovere è come bluffare con se stessi, per non soffrire. O per anestetizzare la propria coscienza. E se una coscienza invece uno non ce l'ha, il bluff va bene comunque per schiacciare il suo prossimo giustificandosi dinanzi al mondo.
E ritorna ad illuminarci la favola. Quella del lupo e l'agnello di Fedro e prima ancora di Esopo. Il bluff del lupo consisteva nell'addurre accuse pretestuose contro il povero agnello al solo scopo di sbranarlo. E malgrado le deboli difese dell'agnello contro l'infondatezza delle accuse, alla fine il lupo se lo mangiò lo stesso con un'ultima infida bugia.
La nostra immaginazione dentro quei campi di sterminio non riesce a guardarvi oltre un certo limite perché non reggeremmo alla vista di certe immagini. Che ci sia questo giorno della memoria, " per non dimenticare", il genocidio di sei milioni di Ebrei, di esseri umani innocenti e indifesi, commesso più di settanta anni fa, è giusto e lo condivido. Non vedo però perché non siano stati e non vengano via via aggiunti nella commemorazione gli altri genocidi perpetrati contro altri milioni di innocenti, che sono seguiti a quello e che continuano a tutt'oggi ad essere perpetrati, malgrado l'esistenza di questo... giorno della memoria. E c'è un'altra cosa che pur sforzandomi al massimo non riesco a capire: come può un popolo che ha sofferto, infliggere la stessa sofferenza ad un altro popolo.
Nella favola di Fedro il lupo viene umanizzato per fini allegorici. Ma nella realtà, il lupo non uccide per cattiveria e soprattutto non uccide né tantomeno mangia il proprio simile.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
« Nulla è cambiato. Il corpo trema, come tremava prima e dopo la fondazione di Roma, nel ventesimo secolo prima e dopo Cristo, le torture c'erano, e ci sono, solo la terra è più piccola e qualunque cosa accada, è come dietro la porta »
(Wis#322;awa Szymborska)
Ventisette ossa, trentacinque muscoli, circa duemila cellule nervose in ogni polpastrello delle nostre cinque dita. È più che sufficiente per scriver Mein Kampf o Winnie the Pooh.
(Wislawa Szymborska)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Lo chiamiamo granello di sabbia. ma lui non chiama se stesso né granello, né sabbia. fa a meno di un nome generale, individuale, permanente, effimero , scorretto o appropriato. Nel nostro sguardo, del tocco non si sente guardato e toccato. e che sia caduto sul davanzale è solo un'avventura nostra, non sua. Per lui è come cadere su una cosa qualunque, senza la certezza di essere già caduto o di cadere ancora.
Dalla finestra c'è una bella vista sul lago, ma quella vista, lei, non si vede. senza colore e senza forma, senza voce, senza odore e senza dolore è il suo stare in questo mondo. Senza fondo è lo stare del fondo del lago e senza sponde quello delle sponde. Né bagnato né asciutto quello della sua acqua. Né al singolare né al plurale quello delle onde, che mormorano sorde al proprio mormorio intorno a pietre non piccole, non grandi. E tutto ciò sotto un cielo per natura senza cielo, ove il sole tramonta senza tramontare affatto e si nasconde senza nascondendosi dietro una nuvola ignara. Il vento la scompiglia senza altri motivi se non quello di soffiare. Passa un secondo. un altro secondo. un terzo secondo. tre secondi però sono solo nostri Il tempo è passato come un messo con una notizia urgente. Ma è soltanto un paragone nostro. Inventato il personaggio, fittizzia la fretta, e la notizia non umana.
(Wislawa Szymborska - Vista con un granello di sabbia)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Un miracolo comune: l’accadere di molti miracoli comuni. Un miracolo normale: l’abbaiare di cani invisibili nel silenzio della notte. Un miracolo fra tanti: una piccola nuvola svolazzante, e riesce a nascondere una grande pesante luna. Più miracoli in uno: un ontano riflesso sull’acqua e che sia girato da destra a sinistra, e che cresca con la chioma in giù, e non raggiunga affatto il fondo benché l’acqua sia poco profonda. Un miracolo all’ordine del giorno: venti abbastanza deboli e moderati, impetuosi durante le tempeste. Un miracolo alla buona: le mucche sono mucche. Un altro non peggiore: proprio questo frutteto proprio da questo nocciolo. Un miracolo senza frac nero e cilindro: bianchi colombi che si alzano in volo. Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti: oggi il sole è sorto alle 3,14 e tramonterà alle 20,01 Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe: la mano ha in verità meno di sei dita, però più di quattro. Un miracolo, basta guardarsi intorno: il mondo onnipresente. Un miracolo supplementare, come ogni cosa: l’inimmaginabile è immaginabile.
( La fiera dei miracoli di Wislawa Szymborska - Poesie di Wislawa Szymborska)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Io – un’adolescente? Se ora, d’improvviso, si presentasse qui, dovrei salutarla come una persona cara, benché mi sia estranea e lontana?
Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte per la sola ragione che la nostra data di nascita è la stessa?
Siamo così dissimili che forse solo le ossa sono le stesse, la calotta cranica, le orbite oculari.
Perché già gli occhi è come fossero più grandi, le ciglia più lunghe, la statura più alta e tutto il corpo è fasciato dalla pelle liscia, senza un’imperfezione.
In verità ci legano parenti e conoscenti, ma nel suo mondo di questa cerchia comune sono quasi tutti vivi, mentre nel mio quasi nessuno.
Siamo così diverse, i nostri pensieri e parole così differenti. Lei sa poco – ma con un’ostinazione degna di miglior causa. Io so molto di più – ma non in modo certo.
Mi mostra delle poesie, scritte con una grafia nitida, accurata, con cui io non scrivo più da anni.
Leggo quelle poesie, le leggo. Be’, forse quest’unica, se fosse accorciata e corretta qua e là. Dal resto non verrà nulla di buono.
La conversazione langue. Sul suo modesto orologio il tempo è ancora incerto e costa poco. Sul mio è molto più caro ed esatto.
Per commiato nulla, un sorriso abbozzato e nessuna commozione.
Solo quando sparisce e nella fretta dimentica la sciarpa –
Una sciarpa di pura lana, a righe colorate, che nostra madre ha fatto per lei all’uncinetto.
La conservo ancora.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
La celebre esibizione dei Beatles sul tetto della Apple è la realizzazione di un'idea concepita il 26 gennaio nel corso di una riunione. Fu la prima delle due "esibizioni" consecutive dei Beatles con Billy Preston che conclusero il progetto Get Back: la seconda si sarebbe svolta il giorno successivo nello studio del seminterrato. L'esibizione di quel giorno è passata alla storia come l'ultima del vivo dei Beatles, anche se non fu un vero e proprio concerto. Lo show durò 42 minuti (se ne vede circa metà nel sensazionale film Let it be) e incominciò all'ora di pranzo, come un'esplosione nel vento gelido, che paralizzò parte della capitale fino all'arrivo della polizia, che interruppe lo spettacolo. Gran parte dei 42 minuti sul tetto fu sfruttata commercialmente, nel film Let It Be e negli album GET BACK (inedito) e LET IT BE.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
La vita – è il solo modo per coprirsi di foglie, prendere fiato sulla sabbia, sollevarsi sulle ali; essere un cane, o carezzarlo sul suo pelo caldo; distinguere il dolore da tutto ciò che dolore non è; stare dentro gli eventi, dileguarsi nelle vedute, cercare il più piccolo errore. Un’occasione eccezionale per ricordare per un attimo di che si è parlato a luce spenta; e almeno per una volta inciampare in una pietra, bagnarsi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra l’erba; e seguire con gli occhi una scintilla di vento; e persistere nel non sapere qualcosa d’importante.
WISLAWA SZYMBORSKA
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
A quel memorabile evento era presente anche Alan Parsons che era "assistant engineer" alla Apple (la casa discografica dei Beatles) per le sessioni di registrazione. Parsons è quel ragazzo con giacca scura, cravatta nera e camicia arancione ed era presente sul tetto della Apple e non come erroneamente riportato da quasi tutte le fonti al piano di sotto a cambiare la bobine per le incisioni.
Road Bike 28" Olmo Mod. Supergentleman. Road Bike 28" Olmo "recycled". Road Bike 28" Francesco Moser Mod. San Cristobal Road Bike 28" aluminium Ks Cycling (in fase di elettrificazione). City Bike aluminium 28" MBM Voyager, Cute Q-100. Classic Bike 28" WEG Classic, Cute Q-128SX. MTB full suspension aluminium 26" Sobim Diamond , Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Dahon Vitesse D7, Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Diamond Minivelo. Folding Bike 16" Dahon Dream-HT660, Cyclone. Folding Bike Brompton A Line LiFePO4 (dal 03/10/2007). Tai nasha no karosha (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità)
Al centro del gruppetto in fondo dietro il cameramen! No, perché anche l'arancione della camicia, Dasti, è sfocato, e non è facile individuarlo il tuo "assistant engineer"!
A rettificare la notizia fu lui stesso che ci teneva a far sapere che era lì presente, dichiarando infatti: " 47 years ago today... Wow! A couple of small inaccuracies in the Rolling Stone article: Although I was the assistant engineer for the Let It Be sessions at Apple, I was on the roof for this occasion, not in the control room downstairs. If you look at the colored photo, that's me stage right in the orange shirt and black tie. So someone else changed tape reels in the studio, not me."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Non è così difficile identificarlo visto che è in fondo ma in posizione centrale. La precisazione di Alan è di 22 ore fa...
Road Bike 28" Olmo Mod. Supergentleman. Road Bike 28" Olmo "recycled". Road Bike 28" Francesco Moser Mod. San Cristobal Road Bike 28" aluminium Ks Cycling (in fase di elettrificazione). City Bike aluminium 28" MBM Voyager, Cute Q-100. Classic Bike 28" WEG Classic, Cute Q-128SX. MTB full suspension aluminium 26" Sobim Diamond , Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Dahon Vitesse D7, Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Diamond Minivelo. Folding Bike 16" Dahon Dream-HT660, Cyclone. Folding Bike Brompton A Line LiFePO4 (dal 03/10/2007). Tai nasha no karosha (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità)
Dasti@: Non è così difficile identificarlo visto che è in fondo ma in posizione centrale.
Certo... Conoscendolo!
@Dasti: La precisazione di Alan è di 22 ore fa...
Adesso...23!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
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Al centro del gruppetto in fondo dietro il cameramen! No, perché anche l'arancione della camicia, Dasti, è sfocato, e non è facile individuarlo il tuo "assistant engineer"!
Qui si vede meglio.
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Come al solito, nella valle, Ibla non... connette più! In tutti i sensi! Lì... " si entra in un "multiverso" dove tempo e spazio si curvano fino al collasso... diciamo che è "l'orrizzonte degli eventi"". Già! Credetele, è proprio così! Ma consapevole del fatto che jobike affetto ormai da una specie di sindrome dell'abbandono tanto che alcuni dei suoi abitanti si lasciano addirittura prendere dal panico e cominciano a dare i numeri, nel senso letterale della parola, altri fuggono non reggendo il dolore per la temuta perdita, e altri ancora non connettono più e dicono ora una cosa ora tutto il contrario di essa, e si scatena una specie di delirio infinito, Ibla è alla fine costretta a tornare coi piedi per terra... su quella di jobike, appunto! Anche se col rammarico di abbandonare il suo tetto zeppo di stelle... quelle vere! Sono talmente tante che fanno a gomitate per poter mostrare tutto il loro splendore non nascoste dalle altre! Eheh! Fanno a gomitate! C'è da morire! Mi diverto anche da sola... con le mie stesse battute... anche perché almeno io le capisco le mie battute! E comunque dicevo... ah, sì le stelle! Ci sono persone che considerano le stelle come il fine ultimo del mondo, pardon... la fine, la linea di confine, i paletti col filo spinato oltre cui non c'è più nulla, paletti che altro non sono se non la proiezione di quelli conficcati nella loro mente. E la mente incatenata ha la maledetta tendenza a voler incatenare tutte le altre. Immagine:
67,4 KB Ci sono invece quelli che vedono oltre le stelle, ancora... spazio, uno spazio infinito, perché infinita è la capacità di vedere della loro mente. Questi non si sentono mai... stretti, spinti, schiacciati, assillati, condizionati, soffocati....ecc.. ecc.. No, no! Perché la proiezione della loro mente è ciò di cui fa di questa una mente illuminata e illuminante: la libertà. Una mente libera non si lascerà mai incatenare da niente e da nessuno e l'unico suo desiderio è che anche tutte le altre lo siano. Libere! Bene! Andiamo agli auguri! Di compleanno. Ne ho notati un po' in giro e anche se in ritardo valgono sempre perché il compleanno dura tutto l'anno! Ahah! Ehm... sono ancora frastornata dal mio multiverso e quindi li faccio tutti qua sull'arca, più comodamente. Allora, vediamo se me li ricordo tutti... Auguri a Daniele Consolini su cui il peso degli anni comincia a farsi sentire visto che non punta più la sveglia per alzarsi di notte per andare... a giocare coi gatti! Auguri a Gabizio che invece bambino continua ad esserlo tanto che non può ancora fare a meno del suo Carosello e ce ne rende partecipi perché sa che qualcuno, come me per esempio, si diverte ancora a guardarlo. Auguri a Millemiglia che invita tutti ad ignorare Ibla ma che in realtà non perde mai d'occhio neanche un solo attimo delle sue assenze. Auguri a Giuggen!!! Auguri a Claudio, a Leon ( che bijou di uomo!),a iw6,a Pilota, a Baldiniantonio, a Giordano a Dasti... Come? Non è il loro compleanno? E vabbé, un augurio affettuoso in generale fa sempre piacere riceverlo e darlo! Per cui auguri per tutti allora, anche per i non citati e ehm... i non citabili. E auguri infine agli Admin. e a Job, perché... Perché la mente libera riesce a fare anche di una comunicazione amministrativa, la più alta espressione della comunicazione artistico-letteraria... Una poesia: http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=72551
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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@Ibla hai letto male.. non ho invitato tutti ad ignorare Ibla, ho invitato uno ad ignorare le tre discussioni che tanto lo infastidiscono, vai a rileggere meglio. Auguri anche a te.
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iw6! Com'è che ti trovi sempre nel posto giusto, al momento giusto E CON LA MACCHINETTA( si fa per dire...), APPESA AL COLLO?!! Ahah! Il palloncino che esce dal cassonetto! C'è da morire! Lo sai, il numero 3 è il mio numero fortunato! Bah... si fa per dire anche in questo caso. Nel senso che non ci credo a queste cose.
***
Sì! Vero Millemiglia! Hai ragione! Ho letto a per e...E' che la pagina l'ho scorsa velocemente specie su alcuni punti dove... brrr... la pelle d'oca! E non ci sono più tornata. Ma poi... ignorare... scappare... Da chi, da cosa, perché?! Boh!
*** Leon!!! Quando ti presenti qua con Battiato io non so mai se abbraciare te o lui... Vabbé, facciamo tutti e due! Eheh!! Di', i 24 Grana ti piacciono? La domanda la rivolgo a te ma la canzone, una delle mie preferite, la posto ovviamente per tutti!
Lu cardillo. Sto crescenno nu bello cardillo Quanta cose che l'aggio 'mpara' Adda ire da chisto e da chillo Ll'immasciate po' m'adda purta' Siente cca' bello mio lloco 'nnante ',c'e' na casa 'na nenna 'nc'e' stà tu la vide ca nun è distante chella nenna aje da ire a truvà si la truove ca stace durmenno pe' 'na fata gue' nun 'a piglia' nu rummore nun fa cu li penne guè cardì tu l'avissa scetà? Si affacciata po' stà a lu barcone Pe' na rosa l'avissa piglia'? Gue' cardi' vi' ca ll'a' nun te stuone Va vattenne cardi' n'addura' Ma Si la truove che face l'ammore 'stu curtiello 'nnascunnete cca' 'nficcancillo deritto allu core ma lu sango tu m'aje da purtà Ma si pensa vattè chianu chianu Zitto zitto te nce l'aje accustà Si afferrà po' te vo' co' la mano Priesto 'mpietto tu l'aje da zumpa' Si te vasa o t'afferra cianciosa tanno tu l'aje a dire accussii': lu patrone po' te nun reposa puveriello pecchè adda muri' Ti accarezza te vasa ah… Viato chiu' de me tu si certo cardi' Si cu' tico cagnarme m'è dato voglio dopo davvero muri' A me e stongo 'cca Vaso e jastemm Sulamente pe' sfuga' Fuosse 'stu tiempo ce da'…
Il cardellino. Sto allevando un bel cardellino… Quante cose gli devo insegnare: Deve andare da questo e da quello, deve portare le notizie "segrete" (ambasciate)!… Senti mio bello: qui davanti, c'è una casa, c'è una donna, tu la vedi perché non è distante: devi andare a trovare quella donna! Se la trovi che sta dormendo, Non la scambiare per una fata… Non fare nessun rumore con le piume… O cardellino, che dovresti svegliarla!? Se invece è affacciata al balcone, che dovresti scambiarla per una rosa? Oh, cardellino, stai attento che ti stordisci… Vattene via cardellino, non odorare!… Se la trovi che fa l'amore, Nasconditi qua questo coltello… Ficcaglielo direttamente nel cuore Ma se pensa… vattene piano piano, zitto zitto ti devi accostare Se poi ti vuole prendere con la mano, Subito in petto le devi saltare… Se ti bacia o ti prende vezzosa, allora le devi dire così: "Il padrone per causa tua non riposa più… poveretto, perché deve morire?" Ti accarezza, ti bacia… ah, beato certamente più di me tu se o, cardellino… Se mi è permesso cambiarmi con te, dopo, voglio veramente morire! E a me che rimango qua bacio e bestemmio solamente per sfogarmi (????) il tempo ci da.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Questo ovviamente non è il cardillo ma lo scricciolo, che quest'anno invece delle mutande ha scelto un cappello per farvi il nido! Anche in 10 grammi di scricciolo ci può essere la voglia... di essere migliore. Ha voluto strafare e la foglia, il doppio di lui, gli è sfuggita!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita. Chi legge avrà vissuto 5000 anni. La lettura è un'immortalità all'indietro". Umberto Eco (Alessandria 5 gennaio 1932 - Milano 19 febbraio 2016)
I tre cosmonauti. C'era una volta la terra. E c'era una volta marte. Stavano molto distanti l'uno dall'altra, in mezzo al cielo e intorno c'erano milioni di pianeti e di galassie.
Gli uomini che stavano sulla terra volevano raggiungere marte e gli altri pianeti: ma erano così lontani!
Comunque ci si misero d'impegno. Prima lanciarono dei satelliti che giravano intorno alla Terra per due giorni e poi tornavano giù.
Poi lanciavano dei razzi che facevano alcuni giri intorno alla Terra, ma invece di tornare giù, alla fine sfuggivano all'attrazione terrestre e partivano per lo spazio infinito.
Dapprima nei razzi misero dei cani: ma i cani non sapevano parlare, e attraverso la radio trasmettevano solo «bau bau». E gli uomini non capivano cosa avessero visto e dove fossero arrivati.
Alla fin trovarono uomini coraggiosi che vollero fare il cosmonauta.
Il cosmonauta si chiamava così perché partiva ad esplorare il cosmo: e cioè lo spazio infinito coi pianeti, le galassie e tutto quello che ci sta intorno.
I cosmonauti partivano ma non sapevano se sarebbero tornati. Volevano conquistare le stelle, in modo che un giorno tutti potessero viaggiare da un pianeta all'altro, perché la Terra era diventata troppo stretta e gli uomini crescevano di giorno in giorno.
Un bel mattino partirono dalla terra da tre punti diversi tre razzi.
Sul primo c'era un americano che fischiettava tutto allegro un motivetto jazz.
Sul secondo c'era un russo che cantava con voce profonda «Volga, Volga»
Sul terzo c'era un cinese che cantava una bellissima canzone, che agli altri due sembrava stonata
Tutti e tre volevano arrivare primi su Marte per mostrare che era più bravo.
L'americano infatti non amava il russo e il russo non amava l'americano, e il cinese diffidava di tutti e due.
E questo perché l'americano per dire buon giorno diceva «how do you do» Il russo diceva: «3APABCTBYNTE» E il cinese diceva: «YJYJY!» Così non si capivano e si credevano diversi.
Siccome tutti e tre erano bravi, arrivarono su marte quasi nello stesso momento. Scesero dale loro astronavi col casco e la tuta spaziale…
....trovarono un paesaggio meraviglioso e inquietante: il terreno era solcato da lunghi canali pieni d'acqua color verde smeraldo. C'erano strani alberi blu con uccelli mai visti , dalle piume di colore stranissimo.
All'orizzonte si vedevano montagne rosse che mandavano strani bagliori.
I cosmonauti guardavano il paesaggio e si guardavano l'un l'altro, e se ne stavano ciascuno in disparte diffidando l'uno dell'altro.
Poi venne la notte. C'era intorno uno strano silenzio, e la Terra brillava nel cielo come fosse una stella lontana.
I cosmonauti si sentivano tristi e sperduti e l'americano, nel buio, chiamò la mamma. Disse: «Mommy»…
E il russo disse: «Mama.»
E il cinese disse : «Ma-Ma.»
Ma capirono subito che stavano dicendo la stessa cosa e provarono gli stessi sentimenti. Così si sorrisero, si avvicinarono, accesero insieme un bel fuocherello e ciascuno cantò le canzoni del suo paese. Allora si fecero coraggio e, attendendo il mattino impararono a conoscersi.
Infine venne il mattino: faceva molto freddo. E improvvisamente da un ciuffo d'alberi uscì un marziano. A vederlo era davvero orribile! Era tutto verde, aveva due antenne al posto delle orecchie, una proboscide e sei braccia.
Li guardò e disse: «GRRRR!»
Nella sua lingua voleva dire: «Mamma mia, chi sono quegli esseri orribili?!»
Ma i terristri non lo capirono e cedettero che il suo fosse un ruggito di guerra.
Era così diverso da loro che non erano capaci di capirlo e di amarlo. Si sentirono subito d'accordo e si schierarono contro di lui.
Di fronte a quel mostro le piccole differenze scomparivano. Che importava se parlavano un linguaggio diverso? Capirono che erano tutti e tre esseri umani.
L'altro no. Era troppo brutto e i terrestri pensavano che chi è brutto è anche cattivo.
Così decisero di ucciderlo con i loro disintegratori atomici.
Ma improvvisamente, nel gelo del mattino, un uccellino marziano, che era evidentemente fuggito dal nido, cadde al suolo tremando di paura.
Pigolava disperato, più o meno come un uccellino terrestre. Faceva davvero pena.l'americano il russo e il cinese lo guardarono e non seppero trattenere una lacrima di compassione.
E a quel punto accadde un fatto strano. Anche il marziano si avvicinò all'uccellino, lo guardò e lasciò sfuggire due fili di fumo dalla proboscide. E i terrestri, di colpo, compresero che il marziano stava piangendo. A modo suo, come fanno i marziani.
Poi videro che si chinava sull'uccellino e lo sollevava tra le sue sei braccia cercando di scaldarlo.
Il cinese si volse allora ai due amici terrestri
“Avete capito?” disse:” noi credevamo che questo mostro fosse diverso da noi, e invece anche lui ama gli animali, sa commuoversi, ha un cuore e certamente anche un cervello! Credete che sia ancora il caso di ucciderlo”?
Non era neppure una domanda da farsi.
I terrestri avevano ormai capito la lezione: non basta che due creature siano diverse perché debbano essere nemiche.
Perciò si avvicinarono al marziano e gli tesero la mano.
Ed egli, che ne aveva sei, strinse in una volta sola la mano a tutti e tre, mentre con quelle libere faceva gesti di saluto.
E additando la terra lassù nel cielo, fece capire che desiderava farsi un viaggio, per conoscere gli altri abitanti e studiare insieme a loro il modo di fondare una grande repubblica spaziale in cui tutti andassero d'amore e d'accordo.
I terrestri dissero di si tutti contenti
E per festeggiare l'avvenimento gli offrirono una bottiglietta di acqua freschissima portata dalla terra. Il marziano tutto felice infilò il naso nella bottiglia, aspirò, e poi disse che quella bevanda gli piaceva molto, anche se gli faceva girare un po' la testa. Ma ormai i terrestri non si stupivano più.
Avevano capito che sulla Terra, come su gli altri pianeti, ciascuno ha i propri gusti, ma è solo una questione di capirsi a vicenda.
Umberto Eco
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Umberto mi ha tenuto compagnia per decenni con i suoi romanzi, gli ultimi Baudolino e il Cimitero di Praga...
riposa in pace, spero che lassù avrai trovato una immensa biblioteca dove potrai passare l'eternità senza annoiarti
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
Quindi pilota, tu dovresti avere circa 2000 anni già! Cavolo!!! Ma non li dimostri proprio!!! Sei sulla buona strada per assicurarti l'eternità... Highlander! A proposito di " Eternità"...
Montale... La consapevolezza di un qualcosa che possa esistere di là, oltre la materia, nonostante la sua fede di non credente, gli fa scrivere alcuni versi sofferti di grande poesia: Il viaggio finisce qui: nelle cure meschine che dividono l’anima che non sa più dare un grido…. Il viaggio finisce a questa spiaggia che tentano gli assidui e lenti flussi. Nulla disvela se non pigri fumi la marina, che tramano di conche i soffi lenti… Il cammino finisce a queste prode che rode la marea col moto alterno. Il tuo cuore vicino che non m’ode salpa già forse per l’eterno. ( Da: Casa sul Mare – Ossi di seppia )
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"Mediterraneo"... La poesia... come eco dell’eterna voce del mare, l’incerto trascorrere della vita, la tensione verso l’infinita percezione del mare... Il poeta sogna di trascendersi in un infinita vastità, quella di cui il mare è il simbolo eloquente.
Noi non sappiamo quale sortiremo domani, oscuro o lieto; forse il nostro cammino a non tòcche radure ci addurrà dove mormori eterna l’acqua di giovinezza; o sarà forse un discendere fino al vallo estremo, nel buio, perso il ricordo del mattino. Ancora terre straniere forse ci accoglieranno; smarriremo la memoria del sole, dalla mente ci cadrà il tintinnare delle rime. Oh la favola onde s’esprime la nostra vita, repente si cangerà nella cupa storia che non si racconta! Pur di una cosa ci affidi, padre*, e questa è: che un poco del tuo dono sia passato per sempre nelle sillabe che rechiamo con noi, api ronzanti. Lontani andremo e serberemo un’eco della tua voce, come si ricorda del sole l’erba grigia nelle corti scurite, tra le case. E un giorno queste parole senza rumore che teco educammo nutrite di stanchezze e di silenzi, parranno a un fraterno cuore sapide di sale greco.
... per i pochi (i cuori fraterni) che sanno cogliere la sofferenza e la ricerca di verità espressi dal poeta.
(* il mare)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).