“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Quel matto di Bruce! Va proprio matto per i capelli! Un balzo e te lo ritrovi sulle spalle a sciarpa e comincia a strofinarsi tra i capelli, a mangiucchiarli...
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...e a rimanerci ... aggrovigliato! Ahah! E' un pazzo scatenato!
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Il vostro gatto è altrettanto matto? Ssssé... vabbé!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una cosa scipita, col suo sapore di prati bagnati, questa mattina nella mia bocca ancora assopita. Negli occhi nascono come nell'acque degli acquitrini le case, il ponte, gli ulivi: senza calore. Manca il sale del mondo: il sole.
(G. Ungaretti)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Gracili, arbusti, ciglia di celato bisbiglio... Impallidito livore rovina... Un uomo, solo, passa col suo sgomento muto... Conca lucente, trasporti alla foce del sole! Torni ricolma di riflessi, anima, e ritrovi ridente l'oscuro... Tempo, fuggitivo tremito...
( G. Ungaretti)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Domenica ore 7:00 Risveglio. Labbra serrate, chiaro deterrente all'idea di rivolgermi la parola, servendomi infatti del linguaggio del corpo visto che non ho la benché minima intenzione di usare quello verbale. Tutti i miei neuroni sono ancora in stato comatoso e così vorrebbero rimanere per non affrontare le solite notizie che si riassumono in una sola: " Il mondo non è cambiato nemmeno stanotte.." L'unico attivo manda al mio corpo solo un messaggio: "VAI A FARE IL CAFFE'!" E come al solito tazzina in mano, mi lascio investire dalla sferzata d'aria fresca del mattino ancora silenzioso pure lui, e che oggi ha il suo cielo di malumore... pure lui! E i passeri! Quelli ormai mi conoscono e mi danno il loro buongiorno discreto ma festoso in un batter d'ali che con un "fffrummm..." ovattatoli porta via altrove, schivi di un contatto umano troppo confidenziale. E a ragione. Il merlo no! Quel buffone che rastrella freneticamente tra le foglie per poi d'improvviso scattare in ripetuti saltelli laterali con movenze che mi ricordano Charlot, lui invece mi guarda sfacciato e resiste al mio avvicinarmi a lui finché superata da parte mia quella che ritiene la distanza di sicurezza, strappa alla terra ancora umida di rugiada un ultimo lombrico e... wroommmm, no lui non fa frummm, lui ingrana la quarta e rumorosamente scatta via con un grido di rimprovero che ho sempre interpretato come un.. " ecchecc... 'sto viziaccio maledetto del caffè in giardino all'alba!!!" Ma io non me la prendo.. Non me la prendo mai con chi... Sa farmi ridere. E mentre fugge via indisppetito, gli lancio con un mesto sorriso sulle labbra un messaggio col pensiero: " Occhio ragazzo! Ché sparano anche a te!". (Ma se lo mangiano con tutti i lombrichi nel suo stomaco? Mi chiedo all'improvviso con un brivido che non è quello piacevole dell'aria frizzantina!). Ma ecco che intanto sento avvicinarsi il " ciùciùciùciù" delle solite pie pettegole della domenica mattina di ritorno dalla santissima messa! "Cavolo!", mi dico, " ora che ci penso... ma le campane stamattina io non le ho sentite...!" E le aspetto al varco... Sono così "attamaticate" ( concentrate), nel loro ciùciùciù, che al mio urlato " BUONGIORNO!!!", come sempre fanno un balzo laterale come il merlo che mi fa però sghignazzare più che ridere, ma di piacere, per essere riuscita ancora una volta a farle spaventare. Ahah! Già, perché malgrado gliel'abbia salvato il loro preticello... maledetto, ehm...da una sicura polmonite, mi vedono ancora con un'ala d'angelo e una da diavolo! Eheh!! " Ma! Signore... gentilissime signore!", rivolgendomi a loro urlando perché mi piace scuoterle dal loro torpore mentale, " Sbaglio o stamattina le campane non hanno fatto "Din Don"? Cerco di raggiungere il loro livello di capacità intellettiva con un linguaggio onomatopeico! "Ehm...", iniziano a farfugliare, " No... don Cicciuzzu... in effetti... è partito...in vacanza..." Sentirglielo chiamare il maledetto prete, " don Cicciuzzu", mi fa smuovere dentro una voglia irrefrenabile di prenderle a legnate! "Ah! In vacanza..." replico io con tono fintamente compiaciuto, " e certo... dopo tanto lavoro... ci vuole! E dove, di grazia... se mi è concesso chiedere..." e qui, giù col linguaggio forbito, per condizionar loro il cervello ché la soggezione di fronte all'intellettuale le fa... cantare! " Ehm..." farfugliano di nuovo " in un'isola... come si chiama... ehm.." chiedendo soccorso all'altra e poi anche a Dio! "E' un nome che assomiglia... ehm... alla parola... ascelle..." risponde l'altro genio arrossendo! Ma non per la sua ignoranza ma perché pronunziare la parola "ascella" è peccaminoso essendo una parte per loro già molto intima del loro corpo! Ahah! " Le Seychelles!!!" urlo io, ma stavolta perché già comincio a incavolarmi! Ma perché, penso, Ustica non era alla sua... altezza! Beh... in effetti no. Quella " Perla... nera" non è adatta per vacanze... dozzinali! "Sì!Sì!Sì"", mi rispondono all'unisono come le oche starnazzanti dell'Olimpo. " Ehm... ma allora, scusate, careee signore..., ma che ci siete andate a fare in chiesa?", di rimando io, che già ovviamente conoscevo la risposta" E difatti arrossiscono nel rispondermi:" Ehm... così... Per fare due passi... Per incontrare gli altri fedeli, con cui chiacchierare un po'..." " E neanche una preghierina?" subito accoltello io! " Sìsìsì! Certo, certo! Un intero rosario" si affrettano a rispondere nella flagranza del reato! Ssssé, penso io, un rosario di... pettegolezzi su... sulla scollatura osée di quella spudorata... sul tatuaggio di quell'essere immondo... sui possibili amanti di questo o quell'altro degenerato o.......... " Ok! Ragazze! Una buona santa domenica a tutte e due!", le liquido infine. E qui ci scappa il sorrisino... E all'ala da diavolo mi mettono quella da angelo accanto all'altra. E se ne vanno quasi saltellando per quel "Ragazze" da me esclamato in un momento di distratta abitudinarietà di un linguaggio che prescinde dalla condizione anagrafica di colui a cui è rivolto. No..., è perché in fondo sono buona e magari anche se non quotidiana, la buona azione solo almeno nella santa domenica... Ci stava!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ecco un esempio in cui l'argomento "Animali", non è ot. Nel senso che non basta conoscere a fondo il mondo della bici se con questa ci piace avventurarci nel... mondo degli animali. E' bene conoscere anche il loro se non vogliamo ridurci a fare le nostre escursioni in un... deserto.
"Diversa è la situazione dei soggetti feriti o in difficoltà in zone urbane ma anche in questi casi ENPA chiede di non prendere iniziative prima di consultarsi con i propri volontari L'ENPA ricorda che la responsabilità della presenza in Liguria di caprioli, daini e cinghiali è dei cacciatori, che li hanno liberati negli anni 80 per farli aumentare e cacciarli; e che hanno ottenuto una legge regionale che li esonera dal recuperare i feriti e consegnarli ad un veterinario, mentre la giunta regionale Toti (assessore competente Stefano Mai) non adempie al suo obbligo legale di soccorrere la fauna selvatica ferita ed in difficoltà", conclude l'Enpa.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
" L’amicizia può andare oltre tutti i pregiudizi e le diversità come nella storia dell’elefantino Jotto e lo struzzo Pea. Quando aveva solo un mese Jotto cadde in pozzo e fu separato dal suo branco. Grazie al David Shelldrick Wildlife Trust (DSWT) fu portato in un orfanotrofio per elefanti in Kenya in attesa della guarigione e il ritorno nella natura. Nel centro Jotto sotto gli occhi straniti degli addetti ha fatto amicizia con Pea, uno struzzo orfano salvato nel 2014 insieme al fratello Pod. Quando gli struzzi sono stati pronti per tornare in libertà Pea invece di seguire il fratello ha deciso di rimanere con Jotto. “Pea crede di far parte del branco di elefanti e Jotto è più che felice di godersi le coccole del suo amico piumato,” ha scritto questa settimana il David Shelldrick Wildlife Trust. “Si vivono dei momenti splendidi qui a Nairobi, dove queste due orfani e molti, molti altri, possono guarire e, quando sono pronti, tornare in natura.” "
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ed è pure importante che sappiate, specie se nelle vostre escursioni vi portate dietro i vostri bambini o i vostri cani, di questa follia dilagante un po' in tutta Italia, di chi va seminando bocconi avvelenati a destra e a manca, in città come in campagna o nei boschi.
"Nonostante relazioni, interventi, proteste, articoli e leggi, i bocconi avvelenati (o ripieni di vetri, aghi, chiodi) continuano a mietere vittime tra gli animali domestici e selvatici nonchè sofferenza per loro, che spesso sono destinati ad una lenta e atroce agonia, e per i loro proprietari."
" A parte l'ipotesi di guerre personali contro volatili quali per esempio i piccioni , nelle città specialmente, ( ma muoiono anche passeri, merli e colombi, tortore, germani reali, aironi e altre specie protette), quella più seguita, specie per i bocconi avvelenati disseminati in boschi e campagne è quella di un’azione di bracconieri locali per tenere lontani i cani dei cacciatori cinghialisti che infatti, appena diffusasi la notizia, hanno cominciato ad evitare la zona; ma non vengono escluse altre piste, quali dissapori tra cacciatori o di cercatori di funghi contro la loro invadenza. Sta di fatto che a pagare per la cattiveria e la follia umana sono gli animali, domestici e selvatici."
In alcuni casi si parla addirittura di "serial avvelenatori", quando l'avvelenamento si ripete anche più volte all’anno nelle stesse modalità. Ho letto che uno di questi " serial killer" è solito usare un forte anestetico di vecchia generazione e non più in uso, mischiato a cibo, che tramortisce gli animali ed uccide i soggetti più debilitati. E mi chiedo, "Quante persone possono disporre nelle proprie case di un anestetico e di vecchia generazione per giunta e avere accesso facilmente a simili sostanze?" Penso cioè che un indagine in questo senso, oggi, sarebbe risolta in men che non si dica, se solo ci fosse una volontà istituzionale rivolta in tal senso, e una volta acciuffato il pazzo criminale consegnarlo alla giustizia che spero non si limiterebbe soltanto alla solita pena pecuniaria ma a rinchiuderlo per un po' di annetti in una celletta con tanto di percorso psicoterapeutico che ne assicuri prima che un giorno venga rimesso in libertà, la riacquistata sanità mentale. Vi sembra un tantino esagerato? Beh, se vi sembra eccessiva la pena in relazione alle vittime del demente seriale, cioè gli animali, c'è da dire per esempio che uno di questi, i bocconi li ha seminati perfino in un parco giochi. E i bambini si sa soddisfano la loro curiosità portando ciò che trovano anche per terra, alla bocca.
Questa, la conclusione di uno dei tanti articoli letti, scritto in riferimento alla situazione di cui sopra, a riguardo della città di Firenze.
[... ]La civiltà di Firenze appartiene a un secolo ormai lontano, le sue meraviglie sono eredità che non meritiamo. Firenze è sporca e trascurata, oppure se vogliamo ricordare un motto recitato tanti anni fa: “pittoresca, molto pittoresca!”. Ma la sofferenza e la morte, i crimini e ciò che li facilita non sono ammessi neppure nel pittoresco e quindi invitiamo le istituzioni a intervenire con energia, con la stessa energia con cui sostengono i lavori per la tramvia (invasivi e irreversibili che snaturano parte dell’assetto urbano), l’allargamento dell’aeroporto (inutile considerando che a un’ora esiste quello di Pisa) e il nuovo stadio (si distrugge per costruire) nonostante le forti contestazioni dei cittadini, Chiediamo pertanto la messa a regime dei veleni più usati, l’applicazione di una cartellonistica nelle zona colpite da veleno, l’informazione capillare ai cittadini e la consistenza concreta di quel corpo di “Ris” annunciato che svolga indagini e produca condanne. A Firenze e in tutta la Toscana (o, forse è chiedere troppo, in tutta Italia). Soltanto così, con rigore e determinazione, si potranno far diminuire se non cessare, le morti atroci di animali innocenti che ci fanno vincere la medaglia d’oro tra i Paesi incivili. Fonte: Gabbie Vuote Onlus Firenze
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Voglio infine aggiungere, e poi per una settimana starò muta, che anche solo relativamente agli animali, la pena da me auspicata contro un simile reato non vi sembrerebbe sproporzionata al reato stesso se ad essere vittima di questo fosse per esempio il vostro caro amico gatto o il vostro inseparabile amico cane .
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Ve la ricordate? Ho messo a volte qualche sua foto e forse non solo sull'arca. Beh, leggendo sull'argomento di cui sopra, inevitabilmente il mio pensiero è corso a lei. E la fitta pure a distanza di tempo, la senti, magari in maniera più attenuata ma come disse una volta uno psicologo, "Il tempo lenisce il dolore fino anche a farlo sparire. Ma la ferita rimane, e di tanto in tanto guardandola ci verrà istintivo darle una...leccata." A Lupa, così si chiamava, è toccata la triste e crudele fine di morire con uno stramaledetto boccone avvelenato. La sofferenza ha inizio per il suo amico umano, quando Lupa dalle sue scorribande nella valle col cielo zeppo di stelle, non ritorna entro il tempo solito di durata di quelle. E cominciano le ricerche da parte degli abitanti la valle, urlando il suo nome. E già cominci a preoccuparti perché ad un semplice fischio era solita rispondere tornando al galoppo. E intanto si fa buio e l'esito negativo delle ricerche comincia a insinuare nella mente di tutti l'idea che possa esserle successo qualcosa di brutto. E in quella di chi l'ha trovata in un canneto di appena un mese di età, crescendola fino a diventare amici inseparabili, oltre al presentimento che qualcosa di brutto sia successa, c'è la disperazione di chi ne ha la certezza e si sente impotente a portarle il suo aiuto. Alla fine di un'altra giornata di ricerche finalmente viene trovata. Morta. Accanto a lei bocconi avvelenati e altri due cani morti pure loro. Vedere e sentire un ragazzo, a 30 anni uomo, che era stato muto per due giorni tenendosi dentro tutte le sue preoccupazioni e la sua sofferenza come uno stoico, esplodere in un pianto disperato accovacciato accanto al suo amico inerte accarezzandone il corpo ancora caldo, è una scena dinanzi alla quale oltre al dolore e alle lacrime che è impossibile controllare, senti nascere dentro una rabbia tale che se il colpevole fosse stato lì presente penso sarebbe stato inevitabile quantomeno mettergli le mani addosso. Questo a sangue caldo. Poi a mente fredda speri perlomeno in mancanza di quella umana, nella giustizia divina. Ma, niente! Silenzio anche da quella parte...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Per assonanza dei nomi forse, Nina m'ha fatto venire in mente Mariannina. Mariannina coffa.
Mariannina nacque a Noto [Sr] il 30 settembre del 1841 dove morì alla giovane età di 36 anni. E' conosciuta anche come “La capinera di Noto”, “La Saffo netina”. Figlia di un avvocato, convinto patriota, fu una bambina particolarmente sensibile all'arte della poesia tanto che il padre la portava con sé nei salotti e nelle accademie della città. Dopo aver ricevuto una prima istruzione a Noto, la piccola Mariannina fu affidata ad un precettore, Corrado Sbano, un canonico, con lo scopo di istruirla e di indirizzarla alle letture e agli studi confacenti l'ambiente cattolico e tradizionalista. La giovane, dotata di un acuto senso artistico fu naturalmente limitata nella composizione di poemi che per sua naturale ispirazione si rifacevano ai temi della letteratura tardo romantica. A 14 anni iniziò a prendere lezioni di pianoforte da un giovane maestro di musica venticinquenne, Ascenso Mauceri, i due finirono per innamorarsi ma fatalmente la famiglia impose alla ragazza di sposarsi, a soli 18 anni, con un ricco proprietario terriero ragusano, Giorgio Morana; i due sposi si trasferirono a Ragusa nella casa paterna del marito, e quì ebbe inizio il sofferto calvario della nostra poetessa. Mariannina verrà relegata in quella casa sotto la dispotica supervisione del suocero che non le permise neanche di scrivere, ritenendo che "lo scrivere rende le donne disoneste". Sarà costretta a scrivere di nascosto la notte nella sua camera da letto. Intanto, tra continue gravidanze, il dolore per la morte di una figlia, la cura di altri figli e i pesanti lavori di casa, intreccerà una relazione epistolare con Ascenso, il fidanzato di un tempo, che non le perdonerà mai la resa al volere dei genitori e il rifiuto della "fuitina" da lui proposta, e rifiuterà l'appuntamento che lei gli darà nella stessa Ragusa. La giovane donna fu costretta dunque a svolgere una doppia vita, iscrivendosi segretamente nelle accademie letterarie dell'isola, italiane e straniere. Nel mentre, colpita da vari fibromi uterini, stringerà amicizia con un medico di Augusta, Giuseppe Migneco, famoso all'epoca per le efficaci cure per combattere il colera ma spesso escluso per "esercizio di arte diabolica" e "spiritismo". Il Dott. Migneco spingerà la giovane poetessa ad interessarsi di sonnambulismo, di magnetismo animale, di teosofia dunque a quelle discipline che furono precursori della moderna psicanalisi, con le quali Mariannina tentava di curare le sue malattie del corpo e della mente, queste hanno contribuito altresì, alla nascita della sua ultima produzione poetica. Colpita da una grave emorragia, lascerà la casa del suocero e si rifugerà a Noto nella casa dei genitori che però non esitarono a cacciarla via poichè aver lasciato marito e figli era un disonore. Fu accolta da un medico che tentò di curarla ma per Mariannina non vi fu salvezza. Finirà i suoi giorni della sua breve ed intensa vita tra la fame, la miseria e la sofferenza; qualche mese prima di spegnersi le fu strappato anche il figlio e in quella occasione scrisse delle lettere dove urlava la sua volontà di divorziare e la sua esasperazione contro la famiglia ed il marito. Nonostante la reputazione di poetessa maledetta fu proclamato lutto cittadino, ai funerali non fu presente nessuno della sua famiglia invece una folla di autorità e gente comune accompagnò il feretro per le vie di Noto e fu innalzata una statua in suo onore.
Versi tratti da una sua poesia.
[...] Se l'anima potesse Varcar la meta che le diè natura, E gir soletta a quelle plaghe istesse Da cui ne venne immacolata e pura, Per gli occhi onde riveli Fiamma cotanta io la vedrei rapita Peregrinante a le commosse sfere, E direbbe al pietoso astro de' cieli: Deh, riprendi i miei sogni e la mia vita, Ma non torni alla terra il mio pensiere!-
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Sei malato... Claudio? Ma come mi dispiace... Ma te la fai in vena? Cavolo! Ma sono 5 ml e più forse, di... Di che? Ci sono! E' un antidepressivo! Perché non riesci a vendere la btwin! Mi chiedo come mai fra quelli venuti a visionarla non è piaciuta a nessuno... No, perché è una bella bici... Almeno quella della foto! Cavolo, Claudio, ma per caso gliel'hai fatta trovare... ridotta in pezzi? Ma allora è proprio una mania la tua di smontarle e non rimontarle più! Più che l'antidepressivo, ci vorrebbe l'ipnosi... per risalire all'origine di questa tua mania! Ti do un'idea Claudio, perché ti voglio bene e non sopporto che tu possa stare male: venditi i singoli pezzi, uno ad uno! C'era già chi voleva la forcella! E vedrai che piano, piano, riesci a venderla la tua btwin, o almeno quello che ne rimane! A tutto c'è rimedio. Su! Buttalo il siringone, che mi fa impressione... Vatti a fare un bel giretto idilliaco in tandem e vedrai che ritorni felice come un bambino!
Certo... un bambino incartapecorito... ma che importa! Come si dice? Ah, sì! Non è l'età che conta ma essere giovani dentro! E difatti è una favola... per i bambini! Eheh!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"L'età non conta..." No, non è una favola. Sostenere che lo è, faceva parte del gioco di dispetti fra me e Claudio. E anche per giocare non conta l'età ma la voglia di farlo. E se è al grande gioco della vita che non ci va di rinunciare, non sarà certo l'età ad impedircelo, perché il corpo non è altro che un involucro dentro cui la mente non sarà mai incartapecorita se resiste in lei la curiosità, la voglia di conoscere, di amare, la capacità di sorprendersi e di sorprendere, la gioia e la voglia di vivere infine. Qualcuno dice che l'età e' uno stato d'animo, il corpo è solamente un illusione dei nostri occhi...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E la musica è un'elisir di lunga vita... Oltre ad essere l'unico linguaggio universale con una capacità aggregante fra gli esseri umani così potente, che a nulla vale l'appartenenza ad una ideologia, a una nazione, ad una religione, ad un gruppo, che già di per sé crea limiti e divisioni. La musica è essa stessa appartenenza: all'intero universo.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
[...] v.82 «Attienti ben, ché per cotali scale», disse ’l maestro, ansando com’uom lasso, «conviensi dipartir da tanto male». [...] v.133 Lo duca e io per quel cammino ascoso intrammo a ritornar nel chiaro mondo; e sanza cura aver d’alcun riposo, 135
salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
(Dante - Inferno - Canto XXXIV)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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E ci vorrebbe proprio un miracolo: per farlo resuscitare!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
In ambito musicale, dove si avvalse di varie collaborazioni, quella sicuramente più intensa oltre all'amicizia, fu con Enzo Jannacci, che salì sulla ribalta del successo proprio grazie a Fo.
" "Ho visto un re" e ancora di più "Vengo anch'io. No tu no" sono senza dubbio due delle canzoni entrate nel bagaglio culturale italiano, entrambe scritte da Fo, appunto che in un'intervista a RadioCorriere spiegò come conobbe Jannacci: "A casa di un editore della Ricordi. E’ lì che abbiamo cominciato a cantare le nostre canzoni. Lui le sue io le mie e abbiamo iniziato a collaborare. Ma è stato tutt’altro che un mero rapporto professionale. Abbiamo cantato e scherzato insieme, abbiamo inventato un modo diverso di fare musica studiando la musica popolare fin dalle sue radici." "
" Tutti si riconoscono nell'escluso, anche se ovviamente a diversi livelli e in modi differenti. C'è chi pensa che si tratti di un'allegra canzoncina per bambini, nonostante la tragicità assurda di quel funerale alla fine (ma allora, nei rudi anni '60 italiani, non ci si faceva tanti problemi coi pupi), tanto è vero che ancora oggi viene ristampata in collane di canzoncine per l'infanzia. Chi invece, come Manfredi, in quei primi del '68 che metterà a soqquadro il mondo, la prende come il canto della “Grande Sfiga di una generazione che supponeva fosse arrivata l'Era della Matte Risate. Proprio all'alba del trionfalismo rivoluzionario, Jannacci si presenta con la faccia dell'Emarginato a vita, che è poi la faccia più autentica del' 68 […] "
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Dario Fo, grande drammaturgo e impareggiabile attore... persona di grande umanità, fu insignito del Nobel per la letteratura nel 1997 con questa motivazione:
« Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi. »
Penso che l'arte sopravviverà sempre a dispetto dell'imbecillità umana che fa chiudere i teatri, anche sui marciapiedi delle strade del mondo. E a dispetto della morte, un grande artista come Fo sopravviverà ad essa, nella memoria collettiva. Presente e futura.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Un filosofo, ha detto che "la bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano: essa riduce al minimo il contatto con la terra, e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare."
Ma magari non era mai andato a Davao nelle Philippine allo Sky Cycle dell' Eden Nature Park!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).