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Ibla
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Sicilia


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Inserito il - 29/09/2016 : 09:28:16  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ibla
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Sicilia


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Inserito il - 29/09/2016 : 09:30:09  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


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primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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washer
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Inserito il - 29/09/2016 : 22:58:19  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Senti che musica! ( Tex Willer )
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Ibla
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Inserito il - 30/09/2016 : 08:16:42  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quel matto di Bruce!
Va proprio matto per i capelli!
Un balzo e te lo ritrovi sulle spalle a sciarpa e comincia a strofinarsi tra i capelli, a mangiucchiarli...

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142,35 KB


...e a rimanerci ... aggrovigliato!
Ahah! E' un pazzo scatenato!

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111,52 KB


Il vostro gatto è altrettanto matto?
Ssssé... vabbé!

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Ibla
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Inserito il - 30/09/2016 : 08:20:35  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Ibla
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Inserito il - 30/09/2016 : 08:22:07  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Ibla
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Inserito il - 30/09/2016 : 08:24:15  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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washer
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Inserito il - 30/09/2016 : 23:18:38  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Senti che musica! ( Tex Willer )
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Ibla
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Inserito il - 01/10/2016 : 00:39:40  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 01/10/2016 : 21:30:41  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Alba.

Una cosa scipita,
col suo sapore di prati
bagnati, questa mattina
nella mia bocca ancora
assopita.
Negli occhi nascono come
nell'acque degli acquitrini
le case, il ponte, gli ulivi:
senza calore.
Manca il sale
del mondo: il sole.

(G. Ungaretti)


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Modificato da - Ibla in data 01/10/2016 21:34:02
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Inserito il - 01/10/2016 : 21:43:36  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


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Lago luna alba notte.

Gracili, arbusti,
ciglia di celato bisbiglio...
Impallidito livore rovina...
Un uomo, solo, passa
col suo sgomento muto...
Conca lucente,
trasporti alla foce del sole!
Torni ricolma di riflessi, anima,
e ritrovi ridente
l'oscuro...
Tempo, fuggitivo tremito...

( G. Ungaretti)

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Inserito il - 01/10/2016 : 21:56:02  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Ibla
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Inserito il - 02/10/2016 : 11:31:52  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Domenica ore 7:00
Risveglio.
Labbra serrate, chiaro deterrente all'idea di rivolgermi
la parola, servendomi infatti del linguaggio del corpo visto
che non ho la benché minima intenzione di usare quello verbale.
Tutti i miei neuroni sono ancora in stato comatoso e così
vorrebbero rimanere per non affrontare le solite notizie che
si riassumono in una sola:
" Il mondo non è cambiato nemmeno stanotte.."
L'unico attivo manda al mio corpo solo un messaggio:
"VAI A FARE IL CAFFE'!"
E come al solito tazzina in mano, mi lascio investire dalla
sferzata d'aria fresca del mattino ancora
silenzioso pure lui, e che oggi ha il suo cielo di
malumore... pure lui!
E i passeri!
Quelli ormai mi conoscono e mi danno il loro buongiorno
discreto ma festoso in un batter d'ali che con
un "fffrummm..." ovattatoli porta via altrove, schivi
di un contatto umano troppo confidenziale. E a ragione.
Il merlo no! Quel buffone che rastrella freneticamente tra
le foglie per poi d'improvviso scattare in ripetuti saltelli
laterali con movenze che mi ricordano Charlot, lui invece
mi guarda sfacciato e resiste al mio avvicinarmi a lui finché
superata da parte mia quella che ritiene la distanza di
sicurezza, strappa alla terra ancora umida di rugiada
un ultimo lombrico e... wroommmm, no lui non fa frummm,
lui ingrana la quarta e rumorosamente scatta via con un
grido di rimprovero che ho sempre interpretato come un..
" ecchecc... 'sto viziaccio maledetto del caffè in giardino all'alba!!!"
Ma io non me la prendo.. Non me la prendo mai con chi...
Sa farmi ridere.
E mentre fugge via indisppetito, gli lancio con un mesto
sorriso sulle labbra un messaggio col pensiero:
" Occhio ragazzo! Ché sparano anche a te!".
(Ma se lo mangiano con tutti i lombrichi nel suo stomaco?
Mi chiedo all'improvviso con un brivido che non è quello
piacevole dell'aria frizzantina!).
Ma ecco che intanto sento avvicinarsi il " ciùciùciùciù"
delle solite pie pettegole della domenica mattina di ritorno
dalla santissima messa!
"Cavolo!", mi dico, " ora che ci penso... ma le campane
stamattina io non le ho sentite...!"
E le aspetto al varco...
Sono così "attamaticate" ( concentrate), nel loro ciùciùciù,
che al mio urlato " BUONGIORNO!!!", come sempre fanno un
balzo laterale come il merlo che mi fa però sghignazzare
più che ridere, ma di piacere, per essere riuscita ancora una
volta a farle spaventare. Ahah!
Già, perché malgrado gliel'abbia salvato il loro
preticello... maledetto, ehm...da una sicura
polmonite, mi vedono ancora con un'ala d'angelo e
una da diavolo! Eheh!!
" Ma! Signore... gentilissime signore!", rivolgendomi a loro
urlando perché mi piace scuoterle dal loro torpore mentale,
" Sbaglio o stamattina le campane non hanno fatto "Din Don"?
Cerco di raggiungere il loro livello di capacità intellettiva
con un linguaggio onomatopeico!
"Ehm...", iniziano a farfugliare, " No... don Cicciuzzu...
in effetti... è partito...in vacanza..."
Sentirglielo chiamare il maledetto prete, " don Cicciuzzu",
mi fa smuovere dentro una voglia irrefrenabile di prenderle
a legnate!
"Ah! In vacanza..." replico io con tono fintamente compiaciuto,
" e certo... dopo tanto lavoro... ci vuole!
E dove, di grazia... se mi è concesso chiedere..." e qui,
giù col linguaggio forbito, per condizionar loro il cervello
ché la soggezione di fronte all'intellettuale
le fa... cantare!
" Ehm..." farfugliano di nuovo " in un'isola... come si
chiama... ehm.." chiedendo soccorso all'altra e poi anche
a Dio!
"E' un nome che assomiglia... ehm... alla parola... ascelle..."
risponde l'altro genio arrossendo! Ma non per la sua ignoranza
ma perché pronunziare la parola "ascella" è peccaminoso essendo
una parte per loro già molto intima del loro corpo! Ahah!
" Le Seychelles!!!" urlo io, ma stavolta perché già comincio
a incavolarmi!
Ma perché, penso, Ustica non era alla sua... altezza!
Beh... in effetti no. Quella " Perla... nera" non è adatta
per vacanze... dozzinali!
"Sì!Sì!Sì"", mi rispondono all'unisono come le oche starnazzanti dell'Olimpo.
" Ehm... ma allora, scusate, careee signore..., ma che ci siete
andate a fare in chiesa?", di rimando io, che già ovviamente
conoscevo la risposta"
E difatti arrossiscono nel rispondermi:" Ehm... così... Per fare
due passi... Per incontrare gli altri fedeli, con cui
chiacchierare un po'..."
" E neanche una preghierina?" subito accoltello io!
" Sìsìsì! Certo, certo! Un intero rosario" si affrettano a
rispondere nella flagranza del reato!
Ssssé, penso io, un rosario di... pettegolezzi su... sulla
scollatura osée di quella spudorata... sul tatuaggio di
quell'essere immondo... sui possibili amanti di questo o
quell'altro degenerato o..........
" Ok! Ragazze! Una buona santa domenica a tutte e due!",
le liquido infine.
E qui ci scappa il sorrisino... E all'ala da diavolo mi mettono
quella da angelo accanto all'altra.
E se ne vanno quasi saltellando per quel "Ragazze" da me
esclamato in un momento di distratta abitudinarietà
di un linguaggio che prescinde dalla condizione anagrafica di
colui a cui è rivolto.
No..., è perché in fondo sono buona e magari anche se non
quotidiana, la buona azione solo almeno nella santa domenica...
Ci stava!

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Ibla
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Inserito il - 06/10/2016 : 09:11:15  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ecco un esempio in cui l'argomento "Animali", non è ot.
Nel senso che non basta conoscere a fondo
il mondo della bici se con questa ci piace avventurarci
nel... mondo degli animali.
E' bene conoscere anche il loro se non vogliamo ridurci
a fare le nostre escursioni in un... deserto.

Appello dell'Enpa "La natura non è disneyland"


http://www.savonanews.it/2016/09/09/leggi-notizia/articolo/due-cuccioli-di-lepre-soccorsi-in-valbormida.html










"Diversa è la situazione dei soggetti feriti o in difficoltà
in zone urbane ma anche in questi casi ENPA chiede di non
prendere iniziative prima di consultarsi con i propri volontari
L'ENPA ricorda che la responsabilità della presenza in Liguria
di caprioli, daini e cinghiali è dei cacciatori, che li hanno
liberati negli anni 80 per farli aumentare e cacciarli;
e che hanno ottenuto una legge regionale che li esonera dal
recuperare i feriti e consegnarli ad un veterinario, mentre
la giunta regionale Toti (assessore competente Stefano Mai)
non adempie al suo obbligo legale di soccorrere la fauna
selvatica ferita ed in difficoltà", conclude l'Enpa.










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Modificato da - Ibla in data 06/10/2016 09:20:15
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Ibla
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Inserito il - 06/10/2016 : 09:17:49  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



" L’amicizia può andare oltre tutti i pregiudizi e le diversità
come nella storia dell’elefantino Jotto e lo struzzo Pea.
Quando aveva solo un mese Jotto cadde in pozzo e fu separato
dal suo branco.
Grazie al David Shelldrick Wildlife Trust (DSWT) fu portato in
un orfanotrofio per elefanti in Kenya in attesa della guarigione
e il ritorno nella natura. Nel centro Jotto sotto gli occhi
straniti degli addetti ha fatto amicizia con Pea, uno struzzo
orfano salvato nel 2014 insieme al fratello Pod.
Quando gli struzzi sono stati pronti per tornare in libertà
Pea invece di seguire il fratello ha deciso di rimanere
con Jotto.
“Pea crede di far parte del branco di elefanti e Jotto è più
che felice di godersi le coccole del suo amico piumato,”
ha scritto questa settimana il David Shelldrick Wildlife Trust.
“Si vivono dei momenti splendidi qui a Nairobi, dove queste due
orfani e molti, molti altri, possono guarire e, quando sono
pronti, tornare in natura.” "

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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claudio02
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Inserito il - 06/10/2016 : 14:09:19  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


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209,46 KB

Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Ibla
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 07/10/2016 : 12:25:02  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ed è pure importante che sappiate, specie se nelle vostre
escursioni vi portate dietro i vostri bambini o i vostri
cani, di questa follia dilagante un po' in tutta Italia,
di chi va seminando bocconi avvelenati a destra e a manca,
in città come in campagna o nei boschi.

"Nonostante relazioni, interventi, proteste, articoli e
leggi, i bocconi avvelenati (o ripieni di vetri, aghi,
chiodi) continuano a mietere vittime tra gli animali
domestici e selvatici nonchè sofferenza per loro, che
spesso sono destinati ad una lenta e atroce agonia, e
per i loro proprietari."

" A parte l'ipotesi di guerre personali contro volatili
quali per esempio i piccioni , nelle città specialmente,
( ma muoiono anche passeri, merli e colombi, tortore,
germani reali, aironi e altre specie protette), quella
più seguita, specie per i bocconi avvelenati disseminati
in boschi e campagne è quella di un’azione di bracconieri
locali per tenere lontani i cani dei cacciatori
cinghialisti che infatti, appena diffusasi la notizia,
hanno cominciato ad evitare la zona; ma non vengono escluse
altre piste, quali dissapori tra cacciatori o di cercatori
di funghi contro la loro invadenza. Sta di fatto che a pagare
per la cattiveria e la follia umana sono gli animali,
domestici e selvatici."






In alcuni casi si parla addirittura di "serial avvelenatori",
quando l'avvelenamento si ripete anche più volte all’anno
nelle stesse modalità.
Ho letto che uno di questi " serial killer" è solito usare
un forte anestetico di vecchia generazione e non più in uso,
mischiato a cibo, che tramortisce gli animali ed uccide i
soggetti più debilitati.
E mi chiedo, "Quante persone possono disporre nelle proprie
case di un anestetico e di vecchia generazione per giunta
e avere accesso facilmente a simili sostanze?"
Penso cioè che un indagine in questo senso, oggi, sarebbe
risolta in men che non si dica, se solo ci fosse una
volontà istituzionale rivolta in tal senso, e una volta
acciuffato il pazzo criminale consegnarlo alla giustizia che
spero non si limiterebbe soltanto alla solita pena pecuniaria
ma a rinchiuderlo per un po' di annetti in una celletta con
tanto di percorso psicoterapeutico che ne assicuri prima che un
giorno venga rimesso in libertà, la riacquistata sanità mentale.
Vi sembra un tantino esagerato? Beh, se vi sembra eccessiva
la pena in relazione alle vittime del demente seriale, cioè
gli animali, c'è da dire per esempio che uno di questi,
i bocconi li ha seminati perfino in un parco giochi.
E i bambini si sa soddisfano la loro curiosità portando
ciò che trovano anche per terra, alla bocca.





Questa, la conclusione di uno dei tanti articoli letti,
scritto in riferimento alla situazione di cui sopra,
a riguardo della città di Firenze.

[... ]La civiltà di Firenze appartiene a un secolo ormai lontano,
le sue meraviglie sono eredità che non meritiamo. Firenze è sporca
e trascurata, oppure se vogliamo ricordare un motto recitato tanti anni fa: “pittoresca, molto pittoresca!”. Ma la sofferenza e la
morte, i crimini e ciò che li facilita non sono ammessi neppure
nel pittoresco e quindi invitiamo le istituzioni a intervenire
con energia, con la stessa energia con cui sostengono
i lavori per la tramvia (invasivi e irreversibili che
snaturano parte dell’assetto urbano), l’allargamento
dell’aeroporto (inutile considerando che a un’ora esiste
quello di Pisa) e il nuovo stadio (si distrugge per costruire) nonostante le forti contestazioni dei cittadini,
Chiediamo pertanto la messa a regime dei veleni più usati, l’applicazione di una cartellonistica nelle zona colpite
da veleno, l’informazione capillare ai cittadini e la consistenza concreta di quel
corpo di “Ris” annunciato che svolga indagini e produca condanne.
A Firenze e in tutta la Toscana (o, forse è chiedere troppo,
in tutta Italia).
Soltanto così, con rigore e determinazione, si potranno
far diminuire se non cessare, le morti atroci di animali
innocenti che ci fanno vincere la medaglia d’oro tra i Paesi incivili.
Fonte: Gabbie Vuote Onlus Firenze


“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 07/10/2016 : 12:58:20  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Voglio infine aggiungere, e poi per una settimana starò muta,
che anche solo relativamente agli animali, la pena da me
auspicata contro un simile reato non vi sembrerebbe
sproporzionata al reato stesso se ad essere vittima di
questo fosse per esempio il vostro caro amico gatto o
il vostro inseparabile amico cane .

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357,51 KB

Ve la ricordate?
Ho messo a volte qualche sua foto e forse non solo sull'arca.
Beh, leggendo sull'argomento di cui sopra, inevitabilmente il
mio pensiero è corso a lei.
E la fitta pure a distanza di tempo, la senti, magari in
maniera più attenuata ma come disse una volta uno psicologo,
"Il tempo lenisce il dolore fino anche a farlo sparire.
Ma la ferita rimane, e di tanto in tanto guardandola ci
verrà istintivo darle una...leccata."
A Lupa, così si chiamava, è toccata la triste e crudele fine
di morire con uno stramaledetto boccone avvelenato.
La sofferenza ha inizio per il suo amico umano, quando Lupa
dalle sue scorribande nella valle col cielo zeppo di stelle,
non ritorna entro il tempo solito di durata di quelle.
E cominciano le ricerche da parte degli abitanti la valle,
urlando il suo nome. E già cominci a preoccuparti perché ad
un semplice fischio era solita rispondere tornando al galoppo.
E intanto si fa buio e l'esito negativo delle ricerche
comincia a insinuare nella mente di tutti l'idea che possa
esserle successo qualcosa di brutto.
E in quella di chi l'ha trovata in un canneto di appena un
mese di età, crescendola fino a diventare amici inseparabili,
oltre al presentimento che qualcosa di brutto sia successa,
c'è la disperazione di chi ne ha la certezza e si sente
impotente a portarle il suo aiuto.
Alla fine di un'altra giornata di ricerche finalmente viene
trovata. Morta. Accanto a lei bocconi avvelenati e altri due
cani morti pure loro.
Vedere e sentire un ragazzo, a 30 anni uomo, che era stato
muto per due giorni tenendosi dentro tutte le sue
preoccupazioni e la sua sofferenza come uno stoico, esplodere
in un pianto disperato accovacciato accanto al suo amico
inerte accarezzandone il corpo ancora caldo, è una scena
dinanzi alla quale oltre al dolore e alle lacrime che è
impossibile controllare, senti nascere dentro una rabbia
tale che se il colpevole fosse stato lì presente penso
sarebbe stato inevitabile quantomeno mettergli le mani addosso.
Questo a sangue caldo.
Poi a mente fredda speri perlomeno in mancanza di quella
umana, nella giustizia divina.
Ma, niente! Silenzio anche da quella parte...

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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Numero civico di casa Bruce-Selina!

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Nina!

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Per assonanza dei nomi forse, Nina m'ha fatto venire
in mente Mariannina. Mariannina coffa.




Mariannina nacque a Noto [Sr] il 30 settembre del 1841 dove
morì alla giovane età di 36 anni. E' conosciuta anche come
“La capinera di Noto”, “La Saffo netina”.
Figlia di un avvocato, convinto patriota, fu una
bambina particolarmente sensibile all'arte della poesia
tanto che il padre la portava con sé nei salotti e nelle
accademie della città.
Dopo aver ricevuto una prima istruzione a Noto,
la piccola Mariannina fu affidata ad un precettore,
Corrado Sbano, un canonico, con lo scopo di istruirla
e di indirizzarla alle letture e agli studi confacenti
l'ambiente cattolico e tradizionalista.
La giovane, dotata di un acuto senso artistico fu
naturalmente limitata nella composizione
di poemi che per sua naturale ispirazione si rifacevano ai
temi della letteratura tardo romantica. A 14 anni iniziò a
prendere lezioni di pianoforte da un giovane maestro di
musica venticinquenne, Ascenso Mauceri, i due finirono per
innamorarsi ma fatalmente la famiglia impose alla ragazza di
sposarsi, a soli 18 anni, con un ricco proprietario terriero
ragusano, Giorgio Morana; i due sposi si trasferirono a Ragusa
nella casa paterna del marito, e quì ebbe inizio il sofferto
calvario della nostra poetessa. Mariannina verrà relegata in
quella casa sotto la dispotica supervisione del suocero che
non le permise neanche di scrivere, ritenendo che "lo scrivere
rende le donne disoneste". Sarà costretta a scrivere di nascosto
la notte nella sua camera da letto. Intanto, tra continue
gravidanze, il dolore per la morte di una figlia, la cura di
altri figli e i pesanti lavori di casa, intreccerà una
relazione epistolare con Ascenso, il fidanzato di un tempo,
che non le perdonerà mai la resa al volere dei genitori e il
rifiuto della "fuitina" da lui proposta, e rifiuterà
l'appuntamento che lei gli darà nella stessa Ragusa.
La giovane donna fu costretta dunque a svolgere una doppia
vita, iscrivendosi segretamente nelle accademie letterarie
dell'isola, italiane e straniere.
Nel mentre, colpita da vari fibromi uterini, stringerà amicizia
con un medico di Augusta, Giuseppe Migneco, famoso all'epoca
per le efficaci cure per combattere il colera ma spesso escluso
per "esercizio di arte diabolica" e "spiritismo".
Il Dott. Migneco spingerà la giovane poetessa ad interessarsi
di sonnambulismo, di magnetismo animale, di teosofia dunque a
quelle discipline che furono precursori della moderna psicanalisi,
con le quali Mariannina tentava di curare le sue malattie del
corpo e della mente, queste hanno contribuito altresì, alla
nascita della sua ultima produzione poetica. Colpita da una
grave emorragia, lascerà la casa del suocero e si rifugerà a
Noto nella casa dei genitori che però non esitarono a cacciarla
via poichè aver lasciato marito e figli era un disonore.
Fu accolta da un medico che tentò di curarla ma per Mariannina
non vi fu salvezza. Finirà i suoi giorni della sua breve ed
intensa vita tra la fame, la miseria e la sofferenza;
qualche mese prima di spegnersi le fu strappato anche il figlio
e in quella occasione scrisse delle lettere dove urlava la sua
volontà di divorziare e la sua esasperazione contro la famiglia
ed il marito. Nonostante la reputazione di poetessa maledetta
fu proclamato lutto cittadino, ai funerali non fu presente
nessuno della sua famiglia invece una folla di autorità e gente
comune accompagnò il feretro per le vie di Noto e fu innalzata
una statua in suo onore.

Versi tratti da una sua poesia.

[...]
Se l'anima potesse
Varcar la meta che le diè natura,
E gir soletta a quelle plaghe istesse
Da cui ne venne immacolata e pura,
Per gli occhi onde riveli
Fiamma cotanta io la vedrei rapita
Peregrinante a le commosse sfere,
E direbbe al pietoso astro de' cieli:
Deh, riprendi i miei sogni e la mia vita,
Ma non torni alla terra il mio pensiere!-

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ibla
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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claudio02
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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Inserito il - 11/10/2016 : 16:17:43  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sei malato... Claudio?
Ma come mi dispiace...
Ma te la fai in vena? Cavolo!
Ma sono 5 ml e più forse, di...
Di che?
Ci sono! E' un antidepressivo!
Perché non riesci a vendere la btwin!
Mi chiedo come mai fra quelli venuti a
visionarla non è piaciuta a nessuno...
No, perché è una bella bici...
Almeno quella della foto!
Cavolo, Claudio, ma per caso gliel'hai
fatta trovare... ridotta in pezzi?
Ma allora è proprio una mania la tua di
smontarle e non rimontarle più!
Più che l'antidepressivo, ci vorrebbe l'ipnosi...
per risalire all'origine di questa tua mania!
Ti do un'idea Claudio, perché ti voglio bene
e non sopporto che tu possa stare male:
venditi i singoli pezzi, uno ad uno!
C'era già chi voleva la forcella!
E vedrai che piano, piano, riesci a venderla
la tua btwin, o almeno quello che ne rimane!
A tutto c'è rimedio.
Su! Buttalo il siringone, che mi fa impressione...
Vatti a fare un bel giretto idilliaco in tandem e
vedrai che ritorni felice come un bambino!




Certo... un bambino incartapecorito... ma che importa!
Come si dice?
Ah, sì! Non è l'età che conta ma essere giovani dentro!
E difatti è una favola... per i bambini!
Eheh!

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 11/10/2016 : 16:28:41  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 12/10/2016 : 09:19:08  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"L'età non conta..."
No, non è una favola.
Sostenere che lo è, faceva parte del gioco di dispetti
fra me e Claudio.
E anche per giocare non conta l'età ma la voglia di farlo.
E se è al grande gioco della vita che non ci va di
rinunciare, non sarà certo l'età ad impedircelo,
perché il corpo non è altro che un involucro dentro cui
la mente non sarà mai incartapecorita se resiste in lei
la curiosità, la voglia di conoscere, di amare,
la capacità di sorprendersi e di sorprendere,
la gioia e la voglia di vivere infine.
Qualcuno dice che l'età e' uno stato d'animo,
il corpo è solamente un illusione dei nostri occhi...



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Inserito il - 12/10/2016 : 09:27:29  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E la musica è un'elisir di lunga vita...
Oltre ad essere l'unico linguaggio universale
con una capacità aggregante fra gli esseri umani
così potente, che a nulla vale l'appartenenza
ad una ideologia, a una nazione, ad una religione,
ad un gruppo, che già di per sé crea limiti e divisioni.
La musica è essa stessa appartenenza:
all'intero universo.



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claudio02
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Inserito il - 12/10/2016 : 18:23:48  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


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Inserito il - 12/10/2016 : 23:58:35  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
[...]
v.82
«Attienti ben, ché per cotali scale»,
disse ’l maestro, ansando com’uom lasso,
«conviensi dipartir da tanto male».
[...]
v.133
Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo, 135

salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.

E quindi uscimmo a riveder le stelle.

(Dante - Inferno - Canto XXXIV)


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Inserito il - 13/10/2016 : 00:00:49  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 13/10/2016 : 16:41:34  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Indimenticabile Dario Fo...!




E ci vorrebbe proprio un miracolo:
per farlo resuscitare!

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Inserito il - 15/10/2016 : 12:11:08  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In ambito musicale, dove si avvalse di varie
collaborazioni, quella sicuramente più intensa
oltre all'amicizia, fu con Enzo Jannacci, che salì
sulla ribalta del successo proprio grazie a Fo.




" "Ho visto un re" e ancora di più "Vengo anch'io. No tu no"
sono senza dubbio due delle canzoni entrate nel bagaglio
culturale italiano, entrambe scritte da Fo, appunto che
in un'intervista a RadioCorriere spiegò come conobbe Jannacci:
"A casa di un editore della Ricordi. E’ lì che abbiamo
cominciato a cantare le nostre canzoni. Lui le sue io le mie
e abbiamo iniziato a collaborare. Ma è stato tutt’altro che
un mero rapporto professionale. Abbiamo cantato e scherzato
insieme, abbiamo inventato un modo diverso di fare musica
studiando la musica popolare fin dalle sue radici." "






" Tutti si riconoscono nell'escluso, anche se ovviamente
a diversi livelli e in modi differenti. C'è chi pensa che
si tratti di un'allegra canzoncina per bambini, nonostante
la tragicità assurda di quel funerale alla fine
(ma allora, nei rudi anni '60 italiani, non ci si faceva
tanti problemi coi pupi), tanto è vero che ancora oggi
viene ristampata in collane di canzoncine per l'infanzia.
Chi invece, come Manfredi, in quei primi del '68 che
metterà a soqquadro il mondo, la prende come il canto
della “Grande Sfiga di una generazione che supponeva
fosse arrivata l'Era della Matte Risate.
Proprio all'alba del trionfalismo rivoluzionario,
Jannacci si presenta con la faccia dell'Emarginato a vita,
che è poi la faccia più autentica del' 68 […] "

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Inserito il - 15/10/2016 : 12:17:22  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Dario Fo, grande drammaturgo e impareggiabile attore...
persona di grande umanità, fu insignito del
Nobel per la letteratura nel 1997
con questa motivazione:

« Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi. »




Penso che l'arte sopravviverà sempre a dispetto
dell'imbecillità umana che fa chiudere i teatri,
anche sui marciapiedi delle strade del mondo.
E a dispetto della morte, un grande artista come Fo
sopravviverà ad essa, nella memoria collettiva.
Presente e futura.

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Inserito il - 16/10/2016 : 12:32:32  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
https://www.change.org/p/indagate-sulla-denuncia-per-evasione-contro-mcdonald-s?utm_source=action_alert&utm_medium=email&utm_campaign=663653&alert_id=jHmXNfTNRg_1oip5V0CuTxYr8VRNXvEm%2FhdmfzeIdwnL3vEpqZ7H7Q%3D

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Inserito il - 18/10/2016 : 21:31:30  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un filosofo, ha detto che "la bicicletta somiglia, più che
ad ogni altra macchina, all’aeroplano:
essa riduce al minimo il contatto con la terra, e soltanto
la sua umiltà le impedisce di volare."

Ma magari non era mai andato a Davao nelle Philippine
allo Sky Cycle dell' Eden Nature Park!


















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Inserito il - 18/10/2016 : 21:38:47  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Questi qua invece volano... veramente!




Eheh! Bellissimo!

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