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Inserito il - 11/02/2008 : 15:36:00
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Sto facendo varie prove per trovare l'assetto giusto sulla mia brompton e mi sono venuti molti dubbi che i canoni di posizione in sella tipici per una bici da corsa o mtb agonistica siano compatibili con noi e-biker che tutto facciamo fuorche' gare !
Gironzolando per la rete ho trovato questo interessantissimo articolo dal sito del Gruppo Sportivo Termoli (www.gstermoli.it) che aiuta a capire su come cambiare l'assetto a seconda dei fastidi che si ha pedalando.
In particolare estrapolo la parte che parla sull'altezza manubrio, in cui si sfata parzialmente il mito che tenere il manubrio basso sia la posizione migliore da tenere.
| QUAL E' LA POSIZIONE MIGLIORE
Posizione bassa della piega o alta e lunga; qual è la migliore in termini di aerodinamica e di biomeccanica?
Negli ultimi anni, in riferimento alla posizione della piega manubrio, abbiamo assistito a un modo di agire alquanto contraddittorio. Da una parte, si è sposata la tesi che il ciclista è aerodinamicamente efficiente ed esteticamente bello allorquando il manubrio viene posizionato molto in basso rispetto alla sella (vedi il professionista Michele Bartoli). Da un'altra parte, abbiamo visto il diffondersi delle appendici sul manubrio, prolunghe che simulano la posizione alta e lunga della pista, delle crono e delle frazioni del triathlon. Ma qual è la migliore posizione aerodinamica, quella bassa di manubrio o quella alta e lunga? E ancora: delle due, quale soddisfa maggiormente le esigenze di comodità e di ripartizione del peso e di lavoro biomeccanico?
Sovraccarico sulla schiena Sulla base dell'esperienza fatta negli ultimi dieci anni in campo biomeccanico da parte di chi scrive, si è assistito a una graduale ma costante crescita delle problematiche da sovraccarico della parte alta della schiena del tratto cervicale e delle braccia, in coincidenza con la diffusione sul mercato degli attacchi manubrio AheadSet, questa tendenza ha poi subito un'impennata esponenziale. Questo tipo di attacco, infatti, ineccepibile da un punto di vista tecnico e tecnologico viene montato direttamente sul la forcella che, una volta tagliata, non permette alcuna regolazione verso l'alto se non attraverso il montaggio "a rovescio", con l'attacco che passa da posizione orizzontale a posizione inclinata basso verso alto. Il risultato, in termini di posizione, è stato quello di un aumento dello scarto sella-attacco medio adottato dai ciclisti e ciò anche al fine di soddisfare un canone, molto diffuso, di bellezza estetica della bici, che esige il manubrio molto più in basso rispetto alla sella. Lo svantaggio più importante di un elevato scarto fra sella e manubrio è proprio quello di un sovraccarico funzionale elevato a carico della muscolatura dorsale alta (trapezio, romboidi e paravertebrali) e a carico del tratto cervicale, costretto a una ipertensione al fine di garantire l'orizzontalità dello sguardo. In funzione dell'entità dello scarto sellamanubrio e delle capacità personali di tenuta, queste tensioni e questi dolori possono manifestarsi già dopo la prima ora di pedalata.
Le modulazioni Una spiegazione del perché possano insorgere queste tensioni può essere ottenuta osservando la posizione del ciclista la cui bicicletta presenta il manubrio basso (disegno 8). Le braccia risultano tese, in appoggio sul manubrio, quasi a "puntellare" la caduta del tronco. La posizione di appoggio, e non di presa (come dovrebbe essere), è quasi esclusivamente sulla parte superiore della piega manubrio, corna o parte orizzontale, e solo raramente e con una certa difficoltà il ciclista riesce a tenere le mani nella posizione bassa. Non essendo la bicicletta da strada ammortizzata anteriormente, tutte le vibrazioni e i sussulti provenienti dal terreno vengono trasmessi in modo diretto alla parte dorsale alta, costringendo i muscoli di quella zona a un iperlavoro di tenuta. La posizione eccessivamente bassa rispetto al manubrio è la stessa responsabile del dolore alla zona cervicale. In questo caso si verifica un iperlavoro dei muscoli estensori del capo, impegnati a mantenere esteso il capo al fine di garantire la visione orizzontale del ciclista (disegno 9). Una simile posizione, protratta per alcune ore,porta a una intossicazione locale della muscolatura cervicale responsabile, nel tempo, della perdita di elasticità dei tessuti di quella zona. Ora, come si può intuire, una posizione più alta della piega manubrio ed eventualmente più lunga, da adottasi in queste situazioni, è in grado di ridurre o di risolvere questo tipo di problema. Infatti, le braccia risultano più oblique verso avanti e leggermente flesse a livello del gomito: ciò permette di ammortizzare le vibrazioni e i contraccolpi provenienti dal terreno e di trasmetterli in modo meno diretto alla zona dorsale alta. Le mani sono in presa e non in appoggio sul manubrio, e la presa risulta comoda in tutte le tre posizioni: corna, parte orizzontale e posizione bassa. Anche il tratto cervicale trova giovamento da una tale posizione, in quanto il capo è già alto e l'ipertensione del collo è decisamente minore.
Regolazione. Per concludere valori di distanza sella -manubrio e scarto sella -manubrio sono valori estremamente personali e personalizzabili in seguito a verifiche in funzione di diverse variabili.Esse sono un compromesso Delle diverse variabili messe in gioco:confort,efficienza biomeccanica Ed aerodinamica,bilanciamento e guidabilità del mezzo. La posizione della piega manubrio rispetto alla sella deve essere tale da permettere di mantenere le mani comodamente nella curva della piega manubrio con gomiti leggermente piegati:in questo modo si ottengono i seguenti vantaggi:assorbimento delle tensioni che provengono dall'asfalto, da parte delle braccia che fungono da ammortizzatori;maggiore prontezza e sicurezza nel controllo della guida e nel cambio dei rapporti migliore risposta aerodinamica alle situazioni di gara grazie alla maggiore escursione in piegamento dei gomiti (la posizione aerodinamica ottimale,infatti , soprattutto tra gli amatori,non sempre e' consentita,a causa della scarsa flessibilità del tratto lombare );migliore distribuzione del peso tra carro anteriore e posteriore.
Una posizione non ottimale in presenza di situazioni particolari (sforzi) o una regolazione estrema rispetto alle necessita' anatomiche del ciclista,possono determinare l'insorgere di problemi da sovraccarico funzionale. Con una regolazione non adeguata dell'altezza della sella si possono verificare alcune problematiche da sovraccarico: Sella troppo alta. In questa situazione,nella prima parte della spinta la gamba riesce a imprimere una buona potenza sui pedali,ma nell'ultima fase la spinta Non e' efficace,si ha un grande rallentamento del punto morto inferiore. La sella alta costringe la gamba a una maggiore distensione e a una conseguente oscillazione del bacino nella fase finale della spinta. Tale situazione può apportare alla schiena sollecitazioni tali da causare Mal di schiena. Sella troppo bassa. Questa situazione rende difficoltoso il superamento del punto morto superiore;il rallentamento nella rotazione del pedale che ne consegue e la condizione non ottimale del ginocchio e dei muscoli estensori determinano una fase inizia le di spinta limitata e una grande dispersione di energia* Nella fase finale.il notevole piegamento il ginocchio nella fase della spinta e'una condizione negativa e di alto rischio di usura* delle cartilagini Di questa articolazione.Inoltre il maggiore impegno degli adduttori nello stabilizzare la posizione del ginocchio durante la dinamica della pedalata può condurre ,in alcuni casi,a dolori pubalgici. Sella troppo arretrata. La posizione della gamba,in questo caso,determina un maggiore impegno muscolare del comparto posteriore , con minore coinvolgimento del quadricipite femorale che,quindi,non viene sfruttato al meglio delle sue potenzialità .Per quanto riguarda la fase di recupero, la maggiore distanza (in proiezione) dell'articolazione dell'anca dal pedale determina una maggiore resistenza nella risalita del pedale. Una sella troppo arretrata mettendo in sovraccarico la muscolatura posteriore,può condurre ad uno stress a livello delle inserzioni al ginocchio del bicipite femorale (laterale) E degli altri muscoli e tendini posteriori del ginocchio(interna o mediale). Sella poco arretrata. Una sella poco arretrata(ginocchio molto in avanti) determina un aumento dell'impegno del quadricipite femorale con una limitazione della sinergia dì intervento nella spinta dei muscoli anteriori e posteriori della coscia.
Da tutto ciò si deduce che la posizione del ciclista sulla bici l'altezza della sella il buon allineamento anca-ginocchio-caviglia, sono i parametri più importanti da seguire per la prevenzione delle Tecnopatie a carico del ginocchio. Una posizione troppo bassa della sella accentua i movimenti laterali del ginocchio Quando si pedala in particolare nella fase di passaggio dal pms al pmi e determina anche un maggior impegno dei muscoli adduttori(interno della coscia) e abduttori (esterno della coscia) nello stabilizzare la posizione del ginocchio in questa fase. La sella alta determina un minore piegamento del ginocchio,quindi riduce gli spostamenti laterali nei primi i 8O0gradi di pedalata ,però va a scapito di una maggiore oscillazione del bacino, che può predisporre a tensioni nella parte bassa della schiena. Da ricerche effettuate e valutazioni biomeccamiche eseguite su 500 (amatori e dilettanti) individuiamo un valore di efficienza biomeccanica al passaggio del pmi (140°) 40° di flessione. |
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"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore) "lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007 "piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008 "frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010 "jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010 "the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009 "the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011 "bumblebee" NCM Milano 24/07/2019 "steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
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Tino
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pixbuster
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Inserito il - 13/02/2008 : 00:04:05
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Tutto molto interessante !
Però mi pare manchino dei veri consigli per una posizione turistica (con manubrio senza le "corna" e senza problemi aerodinamici)
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Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
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job
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Friuli-Venezia Giulia
7695 Messaggi |
Inserito il - 13/02/2008 : 12:52:52
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| pixbuster ha scritto:
Tutto molto interessante !
Però mi pare manchino dei veri consigli per una posizione turistica (con manubrio senza le "corna" e senza problemi aerodinamici)
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Alcune considerazioni:
1- da quello che ho capito se hai problemi alla parte bassa della schiena (zona lombare), dovresti tenere una posizione meno eretta e più distesa, se invece lamenti problemi a collo,braccia e schiena parte alta, la posizione più eretta con manubrio più alto è consigliabile.
2- secondo me non esiste una posizione in bici ideale soprattutto se uno usa la bici su percorsi vari (pianura,salite,discese,asfalto,pave',vento). Quindi trovo che una bici turistica è migliore tante quante sono le posizioni assumibili senza dover intervenire pesantemente o macchinosamente sul mezzo.
Ad esempio io quando regolo la mia posizione in sella per il miglior comfort in pianura, poi mi ritrovo che alla prima salita mi ritrovo malissimo. Non parliamo se ho necessità di alzarmi sui pedali che prevede un'impugnatura molto più avanzata. Siccme la posizione della sella è vincolata dall'efficacia della pedalata vedo con favore che siano i manubri ad essere ampiamente regolabili e con la possibilità di impugnature diverse (larga-stratta allungata-accorciata). Questo nella foto ad esempio permette di stare più o meno allungati e di cambiare l'impugnatura in tanti modi:
Immagine:
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3- Le mode delle corse si ripercuotono molto sulla vendita a tutto scapito dell'uso "comodo". Leggevo ad esempio che le prolunghe della Cinelli dette "spinaci" che sembrerebbero dare un valido aiuto, hanno avuto un crollo di vendite da quando sono state proibite per uso agonistico, anche se la maggior parte della gente agonismo non lo fa. Qui in Italia il mercato che comanda è ancora quello agonistico, la bici urbana è ancora considerata roba da supermercato.
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"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore) "lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007 "piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008 "frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010 "jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010 "the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009 "the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011 "bumblebee" NCM Milano 24/07/2019 "steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
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